Gaza, Hamas consegna salme di tre ostaggi. Media: tra loro corpo colonnello Hamani

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Israele ha dichiarato che le sue forze di sicurezza nella Striscia di Gaza hanno ricevuto dalla Croce Rossa i resti di tre ostaggi restituiti da Hamas. Secondo quanto riporta al Arabiya, citando fonti di Hamas, uno dei tre corpi sarebbe quello del colonnello israeliano Assaf Hamami. Per l’emittente Kan è pronto un piano per l’uscita sicura di miliziani dalle zone di Gaza sotto controllo israeliano, oltre la cosiddetta Linea Gialla

 

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Israele ha dichiarato che le sue forze di sicurezza nella Striscia di Gaza hanno ricevuto dalla Croce Rossa i resti di tre ostaggi restituiti domenica sera da Hamas, in base all’accordo di cessate il fuoco che prevede lo scambio di corpi. Secondo quanto riporta al Arabiya, l'emittente satellitare panaraba di  proprietà saudita, citando fonti di Hamas, uno dei tre corpi sarebbe quello del colonnello israeliano Assaf Hamami, ucciso il 7 ottobre e trovato a Khan Younis. 

È pronto un piano per l'uscita sicura di miliziani dalle zone di Gaza sotto il controllo di Israele, oltre la cosiddetta Linea Gialla. A quanto riferisce l'emittente Kan, il progetto prevede che i combattenti armati lascino la Linea Gialla su mezzi della Croce Rossa attraverso corridoi sicuri. Hamas ha dato il suo via libera. I mediatori sono in contatto con Israele per avere anche la sua luce verde.

Sabato il capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, generale Dan Caine, ha incontrato il ministro della Difesa Israel Katz. Lo ha reso noto quest'ultimo in una nota, ripresa dal Times of Israel, in cui ha spiegato che le discussioni si sono incentrate sulle "sfide negli scenari vicini e lontani, prima fra tutte la Striscia di Gaza, e del nostro impegno per il rilascio di tutti gli ostaggi, la smilitarizzazione di Gaza e il disarmo di Hamas", oltre alla "stretta cooperazione strategica e operativa tra le Forze di difesa israeliane e l'esercito statunitense, una partnership che sta plasmando la nuova realtà in Medio Oriente".

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Capo intelligence Egitto in Libano per disarmo Hezbollah

Il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad, è stato oggi a Beirut per incontrare il presidente Joseph Aoun e discutere del disarmo di Hezbollah, riporta Channel 12. La presidenza libanese afferma in un tweet che i due hanno discusso "della situazione generale nella regione nel suo complesso, e in particolare nel sud del Libano, oltre alla situazione a Gaza". Rashad "ha espresso la disponibilità del suo Paese a contribuire alla stabilizzazione del sud e a porre fine alla turbolenta situazione di sicurezza. E' stato inoltre rinnovato il sostegno dell'Egitto al Libano".

M.O.: arrestata ex procuratrice militare israeliana

E' stata arrestata dalla polizia la procuratrice militare israeliana, maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, che oggi è brevemente scomparsa dopo aver lasciato dei biglietti dai quali si intuiva che volesse togliersi la vita. La donna è accusata di aver ostacolato le indagini. Lo riporta JNet.

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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.

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Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno iniziato a lavorare alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

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Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

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Media: "Capo unità ostaggi Idf lascerà incarico"

Il generale di divisione in riserva Nitzan Alon, capo dell'Unità ostaggi  e dispersi delle Forze di difesa israeliane (Idf), andrà in pensione  nei prossimi giorni, dopo che lui e il capo di Stato Maggiore delle Idf  Eyal Zamir hanno concordato di porre fine al suo incarico. Lo rende noto  il quotidiano israeliano Haaretz. Alon era stato nominato capo  dell'unità dall'ex capo di Stato Maggiore delle Idf, Herzl Halevi, dopo  l'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, e ha ricoperto la posizione da  allora.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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Flotilla, Procura Roma indaga per sequestro di persona

In seguito agli esposti presentati dal team legale della delegazione italiana che ha preso parte alla Global Sumud Flotilla, la Procura di Roma ha deciso di procedere per i reati di sequestro di persona e danneggiamento con pericolo di naufragio.

Gli inquirenti - che procedono contro ignoti - nelle prossime settimane ascolteranno i 36 attivisti italiani che hanno preso parte alla missione per approfondire quanto cristallizzato nelle denunce in cui ipotizzano  anche i reati di tentato omicidio e tortura. Gli inquirenti vogliono  ricostruire le fasi della navigazione, gli attacchi con i droni avvenuti  in due episodi e quanto accaduto dopo l'abbordaggio delle autorità  israeliane fino al rimpatrio in Italia.

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Ufficio Netanyahu: 'ricevuti resti dei tre ostaggi'

Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato che le bare contenenti i presunti resti dei tre ostaggi deceduti sono state portate fuori dalla Striscia di Gaza dalle truppe, come riporta il Times of Israel. Adesso le salme verranno scortate dalla polizia all'istituto forense Abu Kabir a Tel Aviv per l'identificazione, un processo che potrebbe richiedere fino a due giorni, stando ai funzionari. Se fosse confermato che i corpi appartengono davvero agli ostaggi, il bilancio delle salme israeliane ancora nella Striscia di Gaza scenderebbe a otto. In precedenza Hamas ha trasferito resti che non appartenevano ad alcuno degli ostaggi deceduti trattenuti nella Striscia, ricorda la testata israeliana.

Media: "Detenuto palestinese muore in carcere di Israele, negate cure"

L'ufficio stampa della Società dei prigionieri palestinesi ha annunciato la morte del detenuto Mohammed Hussein Ghawadra, 63 anni, della città di Burqin, vicino a Jenin, nella Cisgiordania occupata, dicendo che è morto oggi in custodia israeliana. Lo scrive Al Jazeera.    Ghawadra è stato arrestato nell'agosto 2024 e gli sono state negate le cure mediche nonostante soffrisse di malattie croniche, si legge nel documento che accusa le autorità carcerarie israeliane di "crimini sistematici" contro i prigionieri palestinesi, tra cui negligenza medica e abusi psicologici e fisici.     La morte di Ghawadra, secondo la Società dei prigionieri palestinesi, porta a 81 il numero di detenuti morti in custodia dall'inizio della guerra di Israele contro Gaza.

Perché Trump non può permettersi il fallimento della tregua a Gaza

Il fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas è per il presidente Usa  molto più di un obiettivo diplomatico. È una prova di forza globale e il  banco di prova della sua politica estera in Medio Oriente. Washington  teme che un fallimento rafforzi l’influenza turca nella regione. Ma  Netanyahu, stretto fra gli ultrà e le pressioni interne, continua a  minare la stabilità. Il tycoon sa che perdere questa partita  significherebbe perdere il controllo del tavolo mediorientale.

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Israele: ricevuti i corpi dei tre ostaggi

Israele ha ricevuto da Hamas i resti di tre ostaggi. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro Benyamyn Netanyahu. Le bare degli ostaggi, consegnate all'esercito israeliano e allo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna, "saranno trasferite in Israele, dove saranno accolte con una cerimonia militare", prima di essere portate all'Istituto nazionale di medicina legale per l'identificazione, si legge nella nota. 

Herzog su caso pm militare "basta accuse reciproche"

Il presidente israeliano Isaac herzog interviene personalmente nel caso della procuratrice militare finita sotto il fuoco del governo di Benjamin Netanyahu perche' accusata di aver diffuso i video degli abusi compiuti dai soldati israeliani sui detenuti palestinesi. "Basta con le accuse e gli attacchi reciproci!" scrive il capo dello Stato su X, "Le parole che sfuggono al controllo accendono un fuoco pericoloso e mettono a repentaglio vite umane". In giornata la scomparsa di Yifat Tomer-Yerushalmi, che aveva lasciato dei biglietti d'addio, aveva innescato una ricerca massiccia che ha permesso di ritrovarla viva e in buona salute. "Ora e' fondamentale abbassare i toni, per mostrare umanita' e sensibilita'. Oltre al sollievo, le ultime ore ci impongono di trarre lezioni immediate" scrive Herzog sul social, "Come societa' e come Paese, dovremo riflettere e imparare molto sugli ultimi giorni e su questa sconvolgente vicenda, con tutte le implicazioni che ne derivano".

Idf: "Croce Rossa ha preso possesso delle salme dei tre ostaggi"

L'esercito israeliano ha annunciato che Hamas ha consegnato le bare  contenenti i corpi di tre ostaggi alla Croce Rossa nella Striscia di  Gaza, nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas,  che include lo scambio di salme. "Secondo le informazioni fornite dalla  Croce Rossa, tre bare di ostaggi deceduti sono state trasferite sotto la  loro custodia e sono in viaggio verso le truppe dell'Idf nella Striscia  di Gaza", si legge in un comunicato dell'esercito israeliano.

Idf: "Croce Rossa in viaggio per ricevere presunti resti di ostaggi"

I veicoli della Croce Rossa si stanno dirigendo verso un sito di  consegna nella Striscia di Gaza meridionale per ritirare i resti di tre  ostaggi che Hamas afferma di aver rinvenuto oggi nei tunnel nella  regione meridionale, annunciando che li avrebbe restituiti alle 19:00,  ora italiana. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane (Idf),  riprese dal Times of Israel.

Attivisti: "Nave SeaSalvia a Taranto, no al greggio a Israele"

Mobilitazione con sit-in e volantinaggio del movimento Taranto per la Palestina nella città dei due mari contro l'approdo della nave SeaSalvia. L'imbarcazione, già al centro delle proteste dello scorso 26 settembre, era stata autorizzata allora a caricare circa 30mila tonnellate di greggio che, secondo sindacati e associazioni locali, sarebbero state destinate all'aviazione militare israeliana. Dopo la sosta a Taranto, la nave fece rotta verso l'Egitto.     Secondo il movimento si intende portare a termine nel porto di Taranto un nuovo carico di greggio sempre con le stesse finalità. Già ieri il collettivo pro Pal e i Cobas avevano tenuto un sit-in davanti all'ingresso est del porto. "Nonostante la chiusura totale da parte della Capitaneria e delle autorità comunali - sostiene il movimento - abbiamo denunciato ciò che si vuole tenere nascosto: l'arrivo della nave SeaSalvia, simbolo del legame tra lo sfruttamento coloniale dei territori palestinesi e quello del nostro territorio, Taranto, da decenni sacrificata sull'altare del profitto e del silenzio. Chi permette l'attracco della SeaSalvia nel porto di Taranto rende la nostra città complice di quella stessa logica" ed è necessario "spezzare la complicità per costruire la resistenza".

Media: Hamas ha accettato di ritirarsi da zone sotto controllo Idf

Hamas ha accettato di ritirarsi, passando attraverso corridoi della  Croce Rossa, dalle aree di Gaza che dovrebbero essere sotto il controllo  delle Forze di difesa israeliane, in linea con quanto previsto  dall'accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo rende noto Al Jazeera,  secondo cui i mediatori stanno lavorando per garantire che i militanti  si ritirino sul lato della Linea gialla controllato da Hamas senza che  ciò scateni scontri con le Idf. I mediatori starebbero attualmente  aspettando l'approvazione di Israele.

Garante di Stato Israele insiste, indagare su 7 ottobre

Il Garante di Stato israeliano non demorde: serve un'inchiesta su come si sia arrivati all'eccidio del 7 ottobre 2023 senza che l'apparato militare se ne accorgesse e su come e' stata gestita la reazione all'assalto dei gruppi terroristici palestinesi. L'ufficio del Garante ha trasmesso all'Alta Corte di Giustizia una richiesta di autorizzazione alle indagini, dopo che l'Avvocatura militare si era ufficialmente opposta a che l'organismo di controllo conducesse qualsiasi verifica. Lo riferisce il Times of Israel. "L'Ufficio del Garante di Stato vede davanti ai suoi occhi coloro le cui voci sono state messe a tacere", si legge nella missiva in cui vengono citati gli ostaggi e le loro famiglie, "ed e' determinato a completare tutte le indagini sul tema dei fallimenti del 7 ottobre e dell'operazione" militare a Gaza. I partiti di opposizione e alcuni gruppi di controllo governativi hanno insistito sul fatto che il mandato del controllore statale non copre questioni militari. Ma hanno anche espresso preoccupazioni sul fatto che il garante Matanyahu Englman, nominato sotto un governo guidato da Benjamin Netanyahu, possa ridurre al minimo la responsabilita' della leadership politica nella strage.

Media: uno dei corpi è del colonnello israeliano Hamami

Secondo quanto riporta al Arabiya, l'emittente satellitare panaraba di proprietà saudita, citando fonti di Hamas, uno dei tre corpi sarebbe quello del colonnello israeliano Assaf Hamami, recuperato a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Hamani, comandante della Brigata meridionale della divisione di Gaza, è morto combattendo contro i miliziani di Hamas nel kibbutz Nirim la mattina del 7 ottobre 2023.

Media: rintracciata procuratrice militare scomparsa

E' stata trovata, ed e' viva, l'ex procuratrice generale militare, Yifat Tomer-Yerushalmi, che aveva fatto perdere le sue tracce per tutta la giornata. Lo riferisce l'emittente Kan. L'ex procuratrice e' stata trovata "sana e salva" dopo che aveva contattato il marito. A far temere il peggio era stato il ritrovamento dell'auto dell'auto su una spiaggia di Tel Aviv e di due biglietti in cui annunciava il suicidio. Tomer-Yerushalmi e' finita nella bufera per aver disposto la consegna a un giornalista della televisione Canale 12 di un video in cui militari dell'Idf abusano di un detenuto di Gaza nel carcere di Sde Teiman. Tomer-Yerushalmi e' stata scortata dalla polizia e dai soldati per un controllo medico. Il comandante della polizia distrettuale di Tel Aviv, Haim Sargarof, ha reso noto che l'ex procuratrice militare sara' poi trasferita in un commissariato della citta'. Rivolgendosi alla stampa radunata sulla spiaggia, Sargarof ha affermato che le forze dell'ordine hanno ricevuto questo pomeriggio una segnalazione della scomparsa di Tomer-Yerushalmi che ha fatto temere per la sua vita. La sua auto sarebbe stata trovata abbandonata sulla spiaggia di Hatzuk, vicino a Tel Aviv. La polizia e' arrivata sul posto e ha iniziato le ricerche "con forze potenziate", ha detto Sargarof, "naturalmente abbiamo utilizzato tutti i mezzi a nostra disposizione, sia via mare che via terra, nonche' mezzi tecnologici".

Israele, video abusi: scomparsa procuratrice militare

La polizia israeliana e' alla ricerca dell'ex procuratrice generale militare, Yifat Tomer-Yerushalmi, che si e' dimessa per la vicenda del video con abusi su un detenuto palestinese. La sua auto e' stata ritrovata abbandonata sulla spiaggia di HaTzuk, vicino a Tel Aviv, e all'interno e' stata trovata una lettera, riferiscono i media israeliani. Tomer-Yerushalmi e' finita nella bufera per aver disposto la consegna a un giornalista della televisione Canale 12 di un video in cui militari dell'Idf abusano di un detenuto di Gaza nel carcere di Sde Teiman.

Hamas consegnerà salme tre ostaggi questa sera

Hamas restituira' questa sera le salme di tre ostaggi. Lo ha annunciato lo stesso movimento in una nota riportata da media israeliani. La consegna e' prevista per le 20:00 ora locale, le 19:00 in Italia.

Media: Hamas chiede passaggio sicuro militanti da zone Idf

I mediatori stanno collaborando con Hamas e Israele per garantire un  "passaggio sicuro" ai terroristi rimasti nascosti nei tunnel oltre la  Linea Gialla. Lo riferisce Al Jazeera poco dopo che fonti di Hamas hanno  riferito di aver localizzato tre ostaggi deceduti sul lato israeliano  della Linea Gialla. Secondo il portale israeliano Ynet, per ora, i  funzionari israeliani si oppongono, affermando che Hamas sta cercando di  "evacuare" 200 terroristi dalla zona di Rafah sotto il controllo Idf.  Il sospetto è che anche l'annuncio del ritrovamento dei corpi fosse  pianificato per subordinare il loro ritorno al passaggio sicuro dei  terroristi.

Media: 236 palestinesi morti Gaza da inizio cessate fuoco

Dall'inizio del cessate il fuoco a Gaza, il 10 ottobre, 236 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane. Lo rende noto il ministero ella Saliute della Striscia, a quanto riporta al Jazeera. Oltre 600 i feriti. Lo stop ai combattimenti, seppur non totale, ha consentito poi il recupero dalle macerie dei corpi di 500 persone morte durante la guerra.

Netanyahu: "Ci difenderemo se il Libano non disarma Hezbollah"

Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha avvertito che Hezbollah sta cercando di riarmarsi e che Israele eserciterà il proprio "diritto alla difesa".   All'inizio di una riunione di governo, secondo una nota ufficiale, Netanyahu ha dichiarato che Israele "agirà, se necessario" qualora il Libano non adotti misure per disarmare il gruppo.     "Hezbollah subisce colpi continuamente, anche in questi giorni, ma sta cercando di armarsi e di riprendersi. Ci aspettiamo che il governo libanese faccia ciò a cui si è impegnato, ossia disarmare Hezbollah, ma è chiaro che eserciteremo il nostro diritto alla legittima difesa nei termini previsti dalle condizioni del cessate il fuoco", di novembre 2024, ha detto Netanyahu durante l'incontro settimanale dell'esecutivo. "Non permetteremo che il Libano diventi un nuovo fronte contro di noi, e agiremo se necessario", ha aggiunto.

Netanyahu: "Video carcere è il peggior danno d'immagine per Idf"

La pubblicazione del video sugli abusi nel carcere israeliano di Sde Teiman "ha arrecato danni immensi all'immagine dello Stato d'Israele e delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), ai nostri soldati. Forse si tratta dell'attacco d'immagine più grave che lo Stato d'Israele abbia subito dalla sua nascita. Non ricordo nulla di altrettanto mirato e intenso". Così il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, secondo una nota ufficiale pubblicata sul sito del governo israeliano, ha commentato, all'apertura della riunione di governo, la divulgazione del video di sorveglianza sui gravi maltrattamenti subiti da un detenuto palestinese, diffuso da quella che era la principale avvocata dell'esercito, il maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi. "Questo richiede un'indagine indipendente e imparziale, e mi aspetto che venga compiuta", ha detto.

Media: Idf ritira 700 auto cinesi agli ufficiali per problemi di sicurezza

Tsahal ha iniziato a ritirare le auto cinesi che erano state assegnate  negli ultimi anni agli ufficiali superiori. La decisione, riferisce 'The  Times of Israel', arriva dopo che funzionari della difesa hanno  avvertito di potenziali rischi per la sicurezza. All’inizio  dell'anno, l’Idf aveva già vietato l’ingresso di tutte le auto cinesi  nelle basi militari, per timore che i loro sensori e telecamere  potessero essere utilizzati per raccogliere informazioni sensibili.  Oggi, secondo quanto riportato dalla pubblicazione finanziaria  'Calcalist' e dal quotidiano 'Israel Hayom', l’Idf starebbe ritirando  circa 700 auto cinesi - per lo più modelli Chery Tiggo 8 Pro - che erano  state offerte, a partire dal 2022, a tenenti colonnelli e colonnelli  con famiglie numerose. L’Idf ha rifiutato di commentare.

Nel sud Libano i funerali dei 5 Hezbollah uccisi in raid Israele

Centinaia di persone si sono radunate domenica a Nabatiyeh, nel sud del Libano, per celebrare i funerali dei cinque membri di Hezbollah uccisi in recenti attacchi israeliani, ha riferito un corrispondente dell'Afp, mentre Israele ha avvertito di un'intensificazione degli attacchi contro milizia filo-iraniana.     Ieri un attacco israeliano ha ucciso quattro persone a Kfar Rumman, nel distretto di Nabatiyeh, hanno riferito il ministero della Salute libanese e l'esercito israeliano. Israele ha affermato che i quattro erano membri della Forza d'élite Radwan di Hezbollah. L'attacco è avvenuto il giorno dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso un capo militare impegnato a ripristinare le infrastrutture del gruppo nel sud del Libano in un attacco nello stesso distretto.     Le bare degli uomini sono avvolte nella bandiera di Hezbollah, mentre i partecipanti lanciano petali e gridano "Morte a Israele!, Morte all'America!".

Media: "Hamas via da Linea Gialla su mezzi Croce Rossa"

E' pronto un piano per l'uscita sicura di miliziani dalle zone di Gaza sotto il controllo di Israele, oltre la cosiddetta Linea Gialla. A quanto riferisce l'emittente Kan, il progetto prevede che i combattenti armati lascino la Linea Gialla su mezzi della Croce Rossa attraverso corridoi sicuri. Hamas ha dato il suo via libera. I mediatori sono in contatto con Israele per avere anche la sua luce verde.

Acqua sfida urgente in Medio Oriente, Svizzera pronta a dare il suo contributo

L'approvvigionamento idrico sta diventando sempre più critico in Medio  Oriente, in particolare in Giordania e in Iraq, colpito dalle crisi  climatiche e migratorie. La Svizzera assicura di voler mettere a  disposizione le proprie competenze in questo settore, come ha indicato  il consigliere federale Ignazio Cassis recentemente in visita nella  regione. L'Iraq, che conta 46 milioni di abitanti, si rifornisce di  acqua principalmente attraverso il Tigri e l'Eufrate. Ma questa risorsa  negli ultimi anni tende a scarseggiare. La situazione è particolarmente  critica per l'agricoltura. "L'acqua è ormai più importante del  petrolio", ha detto a Keystone-Ats il capo del Dipartimento federale  degli affari esteri (Dfae) a margine del suo tour in Medio Oriente la  scorsa settimana. Sono più le guerre che scoppiano per l'acqua che per  il petrolio, ha fatto notare. L'Asia  centrale e il Medio Oriente sono particolarmente colpiti da questo  fenomeno. Il ticinese ha dichiarato di voler rafforzare i programmi  esistenti sul posto, senza fornire cifre precise. Anche la presidente  del Consiglio nazionale Maja Riniker (Plr/Ag), che ha accompagnato  Cassis nel viaggio, è rimasta colpita dalla rilevanza dell'acqua in  questa regione. "Questo tema è stato onnipresente nei miei incontri con i  miei omologhi, in particolare in Giordania e in Iraq", ha raccontato. La  deputata intende portare la questione all'attenzione del parlamento una  volta terminato il suo mandato di prima cittadina della Confederazione a  dicembre. Come Cassis, ritiene che la Svizzera possa contribuire con il  proprio know how. "Le proiezioni relative allo stress idrico, ovvero  quando la domanda di acqua supera le risorse disponibili, mostrano  effettivamente che la regione del Medio Oriente è direttamente toccata",  sottolinea Christian Bréthaut, direttore scientifico del Geneva Water  Hub e professore associato di buon governo idrico all'università di  Ginevra. Il Geneva Water Hub è un istituto di ricerca e politica idrica  con sede nella città di Calvino. Fondato dalla Confederazione e  dall'ateneo ginevrino, si occupa in particolare di diplomazia dell'acqua  per prevenire e risolvere i conflitti legati all'oro blu.

A Berlino arrestato siriano: "Preparava attacchi jihadisti"

Le autorità tedesche hanno dichiarato di aver arrestato a Berlino un siriano di 22 anni sospettato di avere pianificato un attacco terroristico "jihadista", senza fornire dettagli sul presunto complotto. La procura della capitale tedesca fa sapere che il giovane è stato arrestato nel quartiere di Neukölln, ed  è trattenuto in un centro di detenzione e comparirà in serata davanti a un giudice istruttore domenica sera. È accusato di aver pianificato "un attacco di matrice jihadista". Il quotidiano Bild ha riferito che una perquisizione da parte di unità speciali della polizia in tre indirizzi residenziali berlinesi collegati al sospettato ha portato alla luce oggetti che potrebbero essere utilizzati per costruire esplosivi. Il quotidiano ha affermato che si pensa che il presunto complotto sia un attacco a Berlino, ma che non sono ancora emersi ulteriori dettagli.    Negli ultimi mesi la Germania ha assistito a diversi attacchi con coltelli. Berlino resta sotto vigile sorveglianza, soprattutto dopo il sanguinoso attacco jihadista del 2016 in un mercatino di Natale, quando un camion travolse la folla, uccidendo 12 persone.

Hamas: in 24 ore 4 palestinesi uccisi, 236 da inizio tregua

Nelle ultime 24 ore, gli ospedali di Gaza hanno segnalato la morte di tre persone e un'altra vittima è deceduta in ospedale a causa delle ferite riportate durante gli attacchi, ha riferito il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Lo scrive Al Jazeera. Sono stati inoltre ritrovati altre tre corpi di gazawi sotto le macerie di edifici recentemente colpiti dalle forze israeliane. Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, avvenuta lo scorso mese, Hamas sostiene che siano 236 i palestinesi uccisi in attacchi israeliani nella Striscia, mentre altri 600 sono rimasti feriti. 

Israele: leva ultraortodossi, altro rinvio discussione Knesset

La discussione sul controverso disegno di legge per regolamentare la coscrizione militare e le esenzioni per la comunità ultra-ortodossa è stata rimossa dall'agenda di domani della commissione Affari esteri e difesa della Knesset, il parlamento israeliano. Lo riporta il Times of Israel. Secondo indiscrezioni di stampa, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto al firmatario del testo, il parlamentare del Likud Boaz Bismuth, di congelare la presentazione del disegno di legge. Il tema della leva e delle esenzioni per gli studenti delle scuole religiose tiene banco nel dibattito politico israeliano da più di un anno. I tentativi di mettere fine ai privilegi degli Haredi in un paese in guerra, e con ragazze e ragazzi obbligati a passare 2-3 anni in divisa, si sono infranti a più riprese contro la contestazione dei partiti ultraortodossi di cui Netanyahu ha bisogno per restare al governo. La settimana scorsa circa 200.000 persone hanno partecipato a una grande manifestazione a Gerusalemme contro le ipotesi di leva obbligatoria. 

Israele: "Hamas potrebbe facilmente restituire altri corpi, ma temporeggia per riorganizzarsi"

"Sappiamo che Hamas può restituire immediatamente un certo numero di corpi con il minimo sforzo, ma sta semplicemente perdendo tempo. La sua strategia è di guadagnare tempo, riorganizzarsi, colpire le milizie che hanno agito contro di essa, trarre profitto finanziario dagli aiuti. Questo non è in buona fede, ma deliberato". Lo hanno dichiarato alti funzionari israeliani, aggiungendo che "vogliamo esaurire questo processo, è necessario imporre sanzioni, ma è anche importante dare un'opportunità diplomatica agli americani. Speriamo che a un certo punto capiscano con chi hanno a che fare e ci diano il via libera per applicare le sanzioni".

Striscia di Gaza, Croce Rossa cerca corpi ostaggi israeliani. VIDEO

Netanyahu: "Non chiediamo permesso a Usa per agire a Gaza"

Sempre più criticato, da opposizione e opinione pubblica, perché troppo subalterno al presidente americano Donald Trump, Benjamin Netanyahu ha tenuto oggi a ribadire la sua autonomia decisionale su Gaza. Al momento "proteggere le nostre forze a Gaza è una priorità assoluta. Se c'e' qualche tentativo di danneggiare i nostri soldati, colpiamo chi li attacca e le loro reti", ha detto il premier israeliano alla riunione del governo. E da soli: "Riferiamo ai nostri amici americani, ma non chiediamo il loro permesso", ha assicurato, a quanto riporta il Times of Israel. "Sento affermazioni che sono semplicemente false. Manteniamo la piena responsabilita' di sicurezza e non ci rinunceremo", ha insistito. Secondo un sondaggio pubblicato ieri da Canale 12, il 69 per cento degli Israeliani ritiene che il proprio paese sia diventato uno stato vassallo dell'America e il 67% che siano gli Stati Uniti al momento a decidere le operazioni delle forze armate a Gaza.

Netanyahu: "Hamas inganna il mondo ma li elimineremo"

Nel territorio controllato da Israele a Gaza ci sono ancora due sacche di Hamas, ma saranno eliminate. A riferirlo è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, all'inizio della riunione settimanale del gabinetto, scrive il Times of Israel. Miliziani armati si nascondono ancora a Rafah e a Khan Younis. "Saranno eliminati", ha promesso. I "tentativi di Hamas di ingannare noi, gli Stati Uniti e il mondo" sono patetici, ha poi aggiunto. Ma "non ci riusciranno e pian piano riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi", ha assicurato. 

Idf, ucciso palestinese che ha attraversato Linea Gialla

Un palestinese è stato ucciso nel nord di Gaza dalle Forze israeliane. Ne ha dato notizia la stessa Idf. "Un terrorista ha attraversato la Linea Gialla e si è avvicinato alle truppe dell'Idf", si legge in una nota. L'uomo "rappresentava una minaccia immediata per le truppe dell'Idf. Dopo l'identificazione, e per eliminare la minaccia alle truppe, l'aviazione ha colpito il terrorista", si spiega. 

Netanyahu contro ministri assenteisti: "Pubblicherò nomi"

Il premier Benjamin Netanyahu ha rimproverato oggi i suoi ministri per le troppe sedie vuote alle riunioni domenicali del governo e minacciato di divulgare i nomi degli assenteisti. "Quanti ministri ci sono nel governo?", ha chiesto retoricamente. Uno dei ministri ha risposto: "Venticinque". E Netanyahu: "Vedo che qui ce ne sono solo 20. A partire dalla prossima settimana, tutti coloro che non parteciperanno all'incontro vedranno i loro nomi pubblicati sul sito web dell'Ufficio del Primo ministro e sulle reti del ministero". 

Media, i tre corpi di ostaggi trovati nell'area sotto l'Idf

L'area in cui Hamas ha affermato di aver trovato tre corpi di ostaggi si trova sul lato israeliano della Linea Gialla, sotto il controllo delle Idf, nella parte orientale di Khan Yunis. Lo riporta Ynet, ribadendo che i vertici politici israeliani hanno approvato le ricerche sul lato israeliano per consentire ad Hamas un processo di recupero dei corpi più rapido rispetto a quello delle Idf, basato su meno informazioni. 

Netanyahu: "Video abusi peggior colpo a immagine"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è furioso per la pubblicazione del video in cui guardie carcerarie abusano di un detenuto di Gaza nel carcere di Sde Teiman. "L'incidente ha causato enormi danni all'immagine dello Stato di Israele e dell'Idf, ai nostri soldati", ha detto il premier durante la riunione domenicale del governo, a quanto riferisce l'emittente Kan. "Questo è forse l'attacco propagandistico più difficile che lo Stato di Israele abbia subito dalla sua fondazione, non ne ricordo un altro di tale intensità. Questo richiede un'indagine indipendente e mi aspetto che venga condotta", ha aggiunto. Il video era stato consegnato a un giornalista della televisione Canale 12 su richiesta dell'avvocato generale militare, il maggior generale Yifat Tomer-Yerushalmi, che si è per questo dimesso. La pubblicazione risale allo scorso luglio, quando gli investigatori della polizia militare erano arrivati al carcere per indagare le condizioni di detenzione, su impulso dello stesso Idf. Ne erano nati scontri tra i soldati di guardia e la polizia militare. 

Media, Hamas trova 3 corpi, Israele prepara ritorno stasera

Fonti di Hamas hanno riferito ad Al Arabiya che tre corpi di vittime israeliane sono stati trovati a est di Khan Yunis. Israele si sta preparando alla loro restituzione per questa sera. Lo riporta l'emittente israeliana Kan. 

Media, ricerche C. Rossa-Hamas per corpi anche in zona Idf

La Croce Rossa e Hamas effettueranno oggi due "pattugliamenti congiunti" per cercare i corpi degli ostaggi nel territorio sotto il controllo delle Idf, a Khan Yunis e nel quartiere di Shuja'iya, con l'approvazione ufficiale dei vertici politici. Lo riporta l'emittente pubblica israeliana Kan. 

Media: "Palestinese ucciso da un drone israeliano a Gaza"

Un palestinese è stato ucciso in un attacco israeliano con un drone nel quartiere di Shujayea, a est di Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell'ospedale arabo al-Ahli. Sia Shujayea che la vicina area di Zeitoun sono state oggetto di demolizioni di edifici da parte dell'esercito israeliano fin da questa mattina. Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, l'11 ottobre, almeno 226 persone sono state uccise in attacchi israeliani e altre 594 sono rimaste ferite, secondo il conteggio di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime è salito a 68.858 morti e 170.664 feriti, dal 7 ottobre 2023. 

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

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Hamas: "Dagli Usa false accuse su saccheggi degli aiuti a Gaza"

L'ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, ha confutato le accuse del Centcom statunitense secondo cui i combattenti di Hamas avrebbero saccheggiato un veicolo adibito al trasporto di aiuti. Lo riporta Al Jazeera. Ieri, il Centcom ha pubblicato un filmato ripreso da un drone che mostra "sospetti elementi di Hamas" mentre sequestrano un camion di aiuti a Khan Yunis, nel sud di Gaza. "Hamas continua a privare la popolazione di Gaza degli aiuti umanitari di cui ha disperatamente bisogno", ha successivamente dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio. "Affermiamo che questa accusa è completamente falsa e inventata fin dalle sue fondamenta, e rientra nel quadro di una sistematica campagna di disinformazione mediatica volta a distorcere l'immagine delle forze di polizia palestinesi, che stanno svolgendo il loro dovere nazionale e umanitario di garantire aiuti e proteggere i convogli di soccorso", è la replica del governo di Gaza in una nota. "Il sistema di polizia sta facendo ogni sforzo per controllare la situazione, nonostante la continua ingerenza 'israeliana' con diversi obiettivi, tra cui quello di provocare carestia ostacolando la consegna degli aiuti", ha aggiunto. 

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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Unrwa: "La violenza israeliana in Cisgiordania a ottobre vicina ai massimi storici"

L'ondata di violenza scatenata dai coloni israeliani contro gli agricoltori della Cisgiordania ha fatto sì che ottobre 2025 sia sulla buona strada per diventare il mese più violento da quando l'Unrwa ha iniziato a indagare sugli attacchi coloniali nel 2013. Lo ha riferito l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati nella sua ultima valutazione della sicurezza nei territori palestinesi.

L'Unrwa stima che solo nel mese di ottobre i coloni abbiano distrutto circa 3.000 ulivi, fondamentali per la già precaria economia palestinese. A questo proposito, va ricordato che la commissione palestinese incaricata di raccogliere dati sulla violenza israeliana in Cisgiordania, la Commissione per il muro e gli insediamenti, ha stimato che da agosto, inizio della stagione della raccolta delle olive, i coloni hanno sferrato 141 attacchi e che l'esercito ne ha effettuati altri 14 contro gli agricoltori o contro le piantagioni di ulivi della regione.

Media: "21 palestinesi arrestati in Cisgiordania, anche minori"

Le forze israeliane hanno arrestato 21 palestinesi in Cisgiordania: riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citata da Al-Jazeera. Gli arresti sono avvenuti durante incursioni su vasta scala e, secondo l'agenzia, includevano anche bambini. Secondo i dati palestinesi, più di 20 mila palestinesi sono stati arrestati da Israele nei territori occupati dall'inizio della guerra a Gaza, due anni fa. La polizia israeliana, riporta ancora Al Jazeera, afferma di aver arrestato 11 persone, tra cui bambini, nelle ultime due settimane a Gerusalemme Est, sospettate di aver incendiato cassonetti, lanciato pietre e lanciato bombe incendiarie contro la polizia. L'organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem ha riferito che alla fine del 2024, 206 minori erano detenuti in custodia israeliana, 113 dei quali per "motivi di sicurezza". Defence for Children International, una Ong che si occupa dei diritti dei bambini, ha dichiarato che a giugno il 41% dei 360 minori palestinesi detenuti era trattenuto senza accusa. 

Pezeshkian: "Ricostruiremo gli impianti nucleari con più forza"

"La distruzione degli impianti nucleari (durante gli attacchi di giugno da parte di Stati Uniti e Israele) non fermerà l'Iran, poiché il Paese li ricostruirà con più forza e determinazione di prima". Lo ha dichiarato il presidente Masoud Pezeshkian durante una visita all'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran. "Adottare tecnologie avanzate ed entrare nella competizione globale è vitale per il nostro Paese, ma le potenze arroganti cercano di privare le nazioni indipendenti, incluso l'Iran, dell'accesso alle tecnologie moderne, mantenendole dipendenti dalle proprie industrie", ha affermato il leader iraniano citato dall'Irna. "Le potenze mondiali affermano che il programma nucleare iraniano non è pacifico e usano questa affermazione come pretesto per ostacolare il progresso del Paese", ha aggiunto. 

Times of Israel: "Gli Usa spingono per la ricostruzione di metà Gaza sotto l'Idf, gelo arabo"

Una delle principali proposte per la ricostruzione della Striscia di Gaza che l'amministrazione Trump ha presentato ai potenziali Paesi donatori del Golfo prevede la costruzione di circa una mezza dozzina di aree residenziali nella metà orientale della Striscia, attualmente sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando due diplomatici arabi a conoscenza della questione, secondo cui la proposta è stata accolta con freddezza dagli Stati del Golfo. I diplomatici hanno affermato che "nuova Gaza" è il termine frequentemente usato dai funzionari statunitensi per descrivere il progetto. Il piano di Trump per porre fine alla guerra prevede che le Forze di Difesa Israeliane si ritirino gradualmente fino ad abbandonare del tutto la Striscia. Tuttavia, tale ritiro è legato al successo di una Forza Internazionale di Stabilizzazione ancora da istituire - incaricata di proteggere la Gaza del dopoguerra - e al disarmo di Hamas, che non ha mostrato alcun interesse a rinunciare alle proprie armi. Con queste due condizioni così difficili da soddisfare - racconta il Times of Israel - gli Stati Uniti spingono per avviare il processo di ricostruzione, e il principale consigliere di Trump, Jared Kushner, ha indicato che Washington desidera iniziare dal lato israeliano della Linea Gialla, in particolare dalla città meridionale di Rafah. La proposta statunitense prevede che fino a un milione di palestinesi - circa la metà della popolazione di Gaza - si trasferiscano nelle aree residenziali sul lato israeliano della Linea Gialla. Queste aree saranno costruite entro due anni, anche se le forze dell'Idf non si ritireranno entro quella data, hanno affermato i due diplomatici informati sul piano, aggiungendo di ritenere questo parametro altamente irrealistico. "I palestinesi potrebbero non voler vivere sotto il dominio di Hamas, ma l'idea che siano disposti a trasferirsi sotto l'occupazione israeliana e a sottomettersi a coloro che ritengono responsabile dell'uccisione di 70.000 dei loro fratelli è fantasia", ha affermato uno dei diplomatici arabi. Mentre la Casa Bianca non ha risposto alle richieste di commento, un funzionario statunitense ha respinto l'idea che l'amministrazione Trump abbia deciso un piano specifico per la gestione postbellica di Gaza, insistendo sul fatto che l'iniziativa è ancora nelle sue fasi iniziali e che molte idee sono in discussione. 

Al Jazeera: "Preparativi per la riapertura del valico di Rafah sotto controllo dell'Idf"

Immagini satellitari mostrano i preparativi per la riapertura del valico di Rafah, probabilmente sotto il pieno controllo israeliano. Lo scrive Al Jazeera. Mentre migliaia di palestinesi attendono con ansia la riapertura del valico di frontiera di Rafah, recenti immagini satellitari hanno rivelato attività nelle sue vicinanze, indicando preparativi per la ripresa delle operazioni secondo accordi sul campo che suggeriscono un controllo militare israeliano pressoché totale. La testata araba afferma di aver analizzato immagini satellitari ad alta risoluzione scattate tra il 14 e il 24 ottobre per monitorare i cambiamenti sul lato palestinese del valico di Rafah, alla luce delle discussioni sulla sua riapertura a causa dei ritardi israeliani. Confrontando un'immagine del 14 ottobre con una del 24 ottobre, sembrano esserci nuove costruzioni all'interno dell'area del valico, accanto a quelle che si ritiene siano barriere e cancelli per organizzare il movimento dei veicoli in entrata e in uscita dalla Striscia. 

Rafah

©Ansa

In 80mila a Tel Aviv per ricordare Rabin, critiche al governo

Decine di migliaia di persone si sono radunate ieri sera a Tel Aviv per commemorare i 30 anni dall'assassinio dell'ex premier israeliano Yitzhak Rabin da parte di un estremista di destra. Alla manifestazione, dove i partecipanti hanno portato cartelli che invocavano la pace e recitavano 'Rabin aveva ragione', un gruppo di politici è salito sul palco per avvertire che le forze dietro l'assassinio del leader di sinistra sono ancora presenti nella società israeliana odierna, e stanno persino guadagnando forza. Il raduno - racconta il Times of Israel - ha preso il via con un filmato di Yitzhak Rabin che annunciava "un'opportunità per la pace" e si è conclusa con una folla di decine di migliaia di persone che cantava una 'Canzone per la Pace', la stessa che il primo ministro aveva intonato poco prima di essere assassinato nel 1995. Gli organizzatori hanno stimato che oltre 80 mila persone hanno partecipato alla manifestazione, estendendosi ben oltre i confini della piazza, con alcuni che aumentano il numero a 150 mila. Gli interventi sul palco hanno chiesto una serie di obiettivi, dalla pace all'unità nazionale, dalla lotta per la liberazione degli ostaggi deceduti a Gaza all'apertura di un'inchiesta statale sull'attacco del 7 ottobre 2023. "Un uomo è stato assassinato; è nostro compito assicurarci che l'idea sia ancora viva", ha dichiarato il leader dell'opposizione Yair Lapid, leader del partito di centro-sinistra Yesh Atid, il quale ha avvertito che le forze di estrema destra stanno "distorcendo l'idea stessa di ebraismo. Stanno ancora una volta trasformando l'ebraismo in violenza, omicidio, odio interno, qualcosa che ci lacera". Lapid ha quindi condannato coloro "che distorcono l'ebraismo e lo trasformano in una politica di odio e violenza", aggiungendo che "queste persone siedono oggi anche al governo". 

Iran, ricevuti messaggi sulla ripresa dei colloqui con Usa

La portavoce del governo iraniano Fatemeh Mohajerani ha dichiarato che il ministero degli Esteri ha ricevuto messaggi sulla ripresa dei negoziati con gli Stati Uniti. "Ulteriori dettagli sulla natura e il contenuto di questi messaggi saranno forniti a tempo debito", ha aggiunto, secondo Mehr. L'Oman, in qualità di intermediario tra Iran e Stati Uniti, ha invitato i due Paesi a riprendere i colloqui. Muscat ha ospitato numerosi round di colloqui sul nucleare tra i due Paesi, il sesto dei quali è stato interrotto dalla guerra di 12 giorni tra Iran e Israele. Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato ieri che l'Iran è pronto a impegnarsi in colloqui "indiretti" con gli Stati Uniti, ma non abbandonerà l'arricchimento dell'uranio e non negozierà sul suo programma missilistico. 

Idf: "Intercettato drone che contrabbandava armi dall'Egitto"

L'esercito israeliano ha riferito di aver sventato durante la notte  un tentativo di introdurre clandestinamente armi dall'Egitto in Israele, utilizzando un drone. Dopo aver abbattuto il velivolo all'interno del territorio israeliano, le truppe hanno scoperto che trasportava otto pistole. Nell'ultimo anno si sono verificati frequenti tentativi di far passare armi e droga attraverso il confine egiziano utilizzando droni.

Idf: "Eliminato capo della logistica della Forza Radwan nel sud del Libano"

L'esercito israeliano ha reso noto di aver colpito ed eliminato il responsabile logistico della Forza Radwan di Hezbollah nella zona. Il portavoce delle Idf ha dichiarato che il terrorista ha facilitato i trasferimenti di armi ed è stato coinvolto nei tentativi di riabilitare le infrastrutture dell'organizzazione terroristica. È stato anche riferito che altri tre terroristi della Forza Radwan di Hezbollah sono stati eliminati nell'attacco. Le Idf hanno inoltre dichiarato che "le azioni dei terroristi rappresentano una minaccia per lo Stato di Israele e i suoi cittadini e violano gli accordi tra Israele e Libano".

Media: "Coloni devastano una scuola in Cisgiordania"

Secondo fonti locali, i coloni israeliani hanno attaccato la Challenge School nel villaggio di Khirbet Ibziq, a nord-est di Tubas, nella Cisgiordania settentrionale, ieri sera. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Secondo Azmi Balawna, direttore dell'Istruzione di Tubas, un gruppo di coloni ha fatto irruzione nella scuola, vandalizzandone le strutture, danneggiandone gli arredi e bruciando la bandiera palestinese. La scuola è stata oggetto di attacchi simili nelle ultime settimane, perpetrati da coloni sotto la protezione delle forze israeliane. Questi ripetuti attacchi hanno creato un clima di paura e tensione tra gli studenti. 

Media: "Dermer, Israele non intende permanente la Linea Gialla"

Il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer ha dichiarato alla Jewish Coalition del Partito Democratico a Las Vegas che la 'linea gialla' del cessate il fuoco non diventerà "una linea di separazione permanente". Lo scrive Al-Jazeera. La Linea Gialla si riferisce alla zona cuscinetto che Israele ha istituito all'interno di Gaza in base all'accordo di cessate il fuoco. Dermer ha affermato che Israele non intende l'attuale zona cuscinetto come un confine permanente. Ha aggiunto che l'accordo richiederebbe il disarmo di Hamas e, in caso contrario, "sarà Israele ad agire e la linea gialla si restringerà. Se saranno forze non israeliane a occuparsene, la linea gialla si espanderà", ha aggiunto. 

Katz: "Intensificheremo gli attacchi contro Hezbollah nel Libano meridionale"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avvertito che l'esercito intensificherà gli attacchi contro Hezbollah nel Libano meridionale, dopo che ieri il ministero della Salute libanese ha riferito che quattro persone sono state uccise in un attacco israeliano.

"Hezbollah sta giocando col fuoco e il presidente del Libano sta tergiversando", ha dichiarato Katz in una nota. "L'impegno del governo libanese a disarmare Hezbollah e a rimuoverlo dal Libano meridionale deve essere attuato. La massima applicazione delle misure restrittive continuerà e addirittura si intensificherà: non permetteremo alcuna minaccia ai residenti del nord di Israele".

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

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Cisgiordania, coloni attaccano una fattoria palestinese. VIDEO

Hamas risponde a Washington: "Non saccheggiamo gli aiuti"

 Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le accuse degli Stati Uniti, secondo cui il gruppo islamista ha saccheggiato un convoglio di aiuti a Gaza, sono "false". "Le accuse del Comando Centrale degli Stati Uniti sono false, mancano di prove sul campo e fanno parte di una sistematica campagna di disinformazione", si legge in una dichiarazione rilasciata da Hamas. La comunicazione arriva dopo che il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha pubblicato un video di un drone che, durante il fine settimana, mostra sospetti agenti di Hamas che saccheggiano un camion di aiuti nel sud della Striscia di Gaza. 

Katz incontra Caine: "Discusso della smilitarizzazione di Hamas"

Ieri il capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, generale Dan Caine, ha incontrato il ministro della Difesa Israel Katz. Lo rende noto quest'ultimo in una nota, ripresa dal Times of Israel, in cui spiega che le discussioni si sono incentrate sulle "sfide negli scenari vicini e lontani, prima fra tutte la Striscia di Gaza, e del nostro impegno per il rilascio di tutti gli ostaggi, la smilitarizzazione di Gaza e il disarmo di Hamas", oltre alla "stretta cooperazione strategica e operativa tra le Forze di difesa israeliane e l'esercito statunitense, una partnership che sta plasmando la nuova realtà in Medio Oriente".

Si tratta del secondo appuntamento di Caine, fedelissimo del presidente Usa Donald Trump, da quando è arrivato in Israele nella giornata di giovedì. Ieri ha incontrato il capo di Stato Maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), generale Eyal Zamir, e altri funzionari militari per una valutazione incentrata sulle "sfide regionali, concentrandosi principalmente sulla situazione nella Striscia di Gaza e sulle sfide future sia negli scenari vicini che lontani", stando a quanto comunicato dalle stesse Idf.

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