È pronto un piano per l'uscita sicura di miliziani dalle zone di Gaza sotto il controllo di Israele, oltre la cosiddetta Linea Gialla. A quanto riferisce l'emittente Kan, il progetto prevede che i combattenti armati lascino la Linea Gialla su mezzi della Croce Rossa attraverso corridoi sicuri. Hamas ha dato il suo via libera. I mediatori sono in contatto con Israele per avere anche la sua luce verde
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L'Istituto nazionale di Medicina Legale israeliano ha confermato che i tre corpi consegnati da Hamas alla Croce Rossa a Gaza domenica corrispondono agli ostaggi Asaf Hamami (colonnello israeliano ucciso il 7 ottobre), Omer Maxim Neutra e Oz Daniel. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro in un comunicato. "Il governo di Israele condivide il profondo dolore delle famiglie Hamami, Neutra e Daniel e di tutte le famiglie degli ostaggi deceduti", si legge nella nota. Hamas ha già trasferito in precedenza resti che non appartenevano a nessuno degli ostaggi deceduti trattenuti nella Striscia e ora sono ancora otto gli ostaggi che Hamas deve restituire.
È pronto un piano per l'uscita sicura di miliziani dalle zone di Gaza sotto il controllo di Israele, oltre la cosiddetta Linea Gialla. A quanto riferisce l'emittente Kan, il progetto prevede che i combattenti armati lascino la Linea Gialla su mezzi della Croce Rossa attraverso corridoi sicuri. Hamas ha dato il suo via libera. I mediatori sono in contatto con Israele per avere anche la sua luce verde.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO
Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF.
A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO
Vai al contenutoAccordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono stati rilasciati
L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevedeva la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.
Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare
Vai al contenutoTregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoOnu: "Aiuti arrivano a Gaza ma non a tutti"
Le Nazioni Unite chiedono maggiore accesso alla popolazione di Gaza per portare gli aiuti umanitari dopo il cessate il fuoco. "Sì - ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq - crediamo che, giorno dopo giorno, stiamo raggiungendo più zone ma dobbiamo portare gli aiuti a tutte le persone che ne hanno bisogno". "Per questo - ha aggiunto - serve non solo aprire più valichi di frontiera, ma, ad esempio, assicurarci che tutti i punti di distribuzione siano operativi. Dobbiamo garantire che tutte le persone che necessitano di visti per lavorare a Gaza, comprese le organizzazioni non governative internazionali, abbiano accesso". "E dobbiamo assicurarci - ha concluso - che non esistano aree interdette per qualsiasi motivo, che si tratti di cattive condizioni stradali o del livello di distruzione nelle zone circostanti. Dobbiamo raggiungere ogni luogo e fornire aiuto a tutti".
Israele, l'ex capo avvocata Idf in carcere fino mercoledì
L'ex avvocata generale militare israeliana Yifat Tomer-Yerushalmi resterà in carcere almeno fino a mercoledì, nell'ambito della fuga di notizie su un video di abusi contro un detenuto palestinese in una prigione di massima sicurezza. Lo scrive il Jerusalem Post spiegando che il tribunale ha respinto il ricorso della donna contro la decisione di prorogare la detenzione. La tv Kan ha riferito che Tomer-Yerushalmi è accusata di "frode e violazione della fiducia, abuso d'ufficio, ostruzione della giustizia e divulgazione di informazioni da parte di un pubblico ufficiale". Il mandato di arresto è stato emesso d'urgenza a causa del timore che ci fosse "rischio di fuga" ed è stato prorogato di altri tre giorni. La tesi sostenuta da Tomer-Yerushalmi nel ricorso è che vi sia stato un "chiaro errore nella decisione della corte". Nel corso dell'udienza è stato reso noto che l'ex avvocata generale militare è stata portata ieri sera a una visita medica militare durata fino alle 4 del mattino. Ieri era stata irrintracciabile per alcune ore, dopo aver lasciato un biglietto nella sua auto, facendo temere i suoi familiari per la sua vita. In un post sui social media, il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha dichiarato: "È stato concordato che, alla luce degli eventi della scorsa notte, il servizio carcerario agirà con maggiore vigilanza per garantire la sicurezza del detenuto nel centro di detenzione."
Israele ha restituito a Gaza i corpi di 45 palestinesi
Israele ha consegnato i corpi di 45 palestinesi deceduti alla Croce Rossa Internazionale, che a sua volta li ha trasferiti al ministero della Sanità della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la Croce Rossa il giorno dopo che Hamas aveva restituito le salme di tre ostaggi israeliani. Sale così a 270 il numero dei corpi dei palestinesi restituiti da Israele a Gaza da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco lo scorso 10 ottobre.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoGran Bretagna a Israele: "Non ci sono scuse per bloccare aiuti a Gaza"
Israele non ha "alcuna scusa" per ritardare gli aiuti ai palestinesi della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper, che ha chiesto che venga aperta una rotta giordana da un deposito pieno di aiuti destinati a Gaza nel Paese. "Solo in questo magazzino c'è abbastanza grano per sfamare 700mila persone per un mese, eppure a Gaza ci sono ancora bambini che soffrono la fame. Questo è semplicemente sbagliato", ha dichiarato Cooper a Channel 4.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoGiornalisti stranieri a Gaza: "Usa sollecitano Israele"
L'Amministrazione del presidente americano Donald Trump sta sollecitando Israele affinché consenta l'ingresso dei giornalisti stranieri nella Striscia di Gaza ora che è in vigore un cessate il fuoco. Lo hanno dichiarato due funzionari statunitensi al Times of Israel. La richiesta è stata fatta da Washington già al'inizio di quest'anno e lo stesso Trump ad agosto ha dichiarato che avrebbe gradito che i giornalisti stranieri potessero entrare a Gaza, pur sottolineando che lì non è sicuro. Alcune zone della Striscia di Gaza sono più pericolose di altre e, dato che Israele controlla ancora la metà orientale della Striscia, l'amministrazione Trump ha rinnovato la richiesta di accesso all'enclave palestinese ai giornalisti. Lo ha spiegato un funzionario statunitense, pur riconoscendo che la questione non è una priorità assoluta per Washington.
“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Vai al contenutoGaza, il nuovo piano Usa: ipotesi divisione della Striscia in due parti. Cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
Vai al contenutoWafa: "Due raid israeliani in serata su Gaza City"
Israele ha condotto stasera due raid aerei sulla parte orientale di Gaza City. Lo riferisce il corrispondente dell'agenzia di stampa palestinese Wafa, senza precisare se vi siano vittime. Da domenica sera, afferma l'agenzia, sono in corso bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani, in particolare a Khan Younis e Gaza City, "provocando morti e feriti tra i civili".
Tregua Gaza, identificate tre salme consegnate da Hamas
Media: "Pressing Usa su Israele per passaggio sicuro 200 Hamas"
Gli Stati Uniti stanno facendo pressione su Israele affinché consenta il passaggio sicuro a circa 200 agenti di Hamas attualmente nascosti nei tunnel sotto le aree controllate dalle Idf nel sud di Gaza. Lo riporta Channel 12, secondo cui la mossa è promossa da Washington nell'ambito degli sforzi per avanzare alla fase successiva del piano di Trump. Stime israeliane suggeriscono che circa 200 combattenti di Hamas rimangano nei tunnel sotto le aree della Striscia ora controllate dalle Idf, impossibilitati a emergere senza essere individuati dalle truppe israeliane.
Anp condanna legge su pena di morte per terrorismo: "Grave escalation"
Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato con fermezza il disegno di legge israeliano che prevede l'introduzione della pena di morte per le persone condannate per "terrorismo", denunciandolo come "una decisione per esecuzioni extragiudiziali sul campo e un chiaro intento di commettere un crimine". In una nota, la diplomazia palestinese ha invitato la comunità internazionale e gli organismi competenti "a ritenere responsabili gli autori e i promotori di questo disegno di legge", sottolineando che la proposta "rappresenta una grave escalation e una violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e dei diritti umani". Il progetto di legge, avanzato dalla commissione per la Sicurezza nazionale della Knesset e promosso dal ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha suscitato forti critiche da parte di organizzazioni israeliane e internazionali per i diritti umani. Secondo i critici, la norma aprirebbe la strada a discriminazioni sistematiche nei confronti dei palestinesi e all'uso politico della pena capitale. Il testo, che prevede la possibilità di condannare a morte chi venga riconosciuto colpevole di atti classificati come terrorismo contro cittadini israeliani, dovrebbe essere sottoposto alla prima lettura in plenaria mercoledì.
Idf: "Uccisi due terroristi di Hezbollah nel sud del Libano"
L'esercito israeliano afferma di aver ucciso due membri di Hezbollah nei raid sul sud del Libano. Il primo, "Muhammad Ali Hadid, comandante della Forza Radwan di Hezbollah", ucciso nella zona di Nabatieh, "ha promosso numerosi attacchi terroristici contro Israele e di recente si è adoperato per ristabilire l'infrastruttura terroristica di Hezbollah", riferisce l'Idf su X. "Inoltre, un attacco dell'Idf ad Ayta ash Shab ha eliminato un altro terrorista di Hezbollah che stava tentando di raccogliere informazioni sulle truppe" israeliane, aggiunge l'esercito, sottolineando che "le attività dei terroristi hanno costituito una violazione degli accordi tra Israele e Libano".
Herzog: "Israele di nuovo su orlo abisso, tolleranza zero verso violenza"
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha avvertito che la crescente tensione interna sta portando il Paese "di nuovo sull'orlo dell'abisso". Parlando durante la cerimonia per il 30° anniversario dell'assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin, ucciso da un estremista di destra il 4 novembre 1995, ha detto: "Tredici decenni dopo vediamo ancora gli stessi segnali, forse persino di più: parole dure, crude e volgari; accuse di tradimento; veleno sui social e nella sfera pubblica; violenza fisica e verbale". "Ci deve essere una sola via: tolleranza zero alla violenza, perché Israele non è un campo di battaglia, ma una casa, e nella nostra casa non si spara - ha detto il presidente - Né con le armi, né con le parole, né con minacce, né con frasi o anche solo insinuazioni".
Drone Idf su nozze a Gaza, ferite tre ragazze
Tre ragazze, di cui una adolescente, sono rimaste ferite da un drone lanciato da Israele mentre partecipavano a un matrimonio nella Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz spiegando che il matrimonio si è svolto in un edificio scolastico nel quartiere Shejaiyah di Gaza City, diviso dalla Linea Gialla che delimita il territorio controllato dalle Idf. I residenti non sanno esattamente dove passa la linea gialla, sottolinea il quotidiano.
Netanyahu chiede di abbreviare udienza domani per "impegno diplomatico"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al tribunale di Tel Aviv che venga ridotta di due ore, per ''un impegno diplomatico urgente'', l'udienza di domani nel processo a suo carico per corruzione e frode. Lo scrivono i media israeliani sottolineando che l'accusa si è opposta alla richiesta di Netanyahu. I giudici hanno chiesto al primo ministro di valutare se sia possibile anticipare l'udienza e l'avvocato del primo ministro, Amit Hadad, ha risposto che esaminerà la questione e informerà la corte.
Fidan: "Ancora lavoro da fare su forza stabilizzazione Gaza"
"E' necessario preparare un accordo quadro generale" sulla forza internazionale di stabilizzazione a Gaza, il cui "lavoro per definirne lo scopo ed i compiti continua". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, sottolineando che i Paesi coinvolti decideranno la loro partecipazione a questa forza "in base ai loro criteri". Parlando a Istanbul al termine di una riunione ministeriale con Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Pakistan e Indonesia, Fidan ha avvertito che ci sono "alcuni problemi nell'attuazione del cessate il fuoco a Gaza", aggiungendo che "Israele lo viola regolarmente e deve smettere di farlo" dal momento che quasi 250 palestinesi sono stati uccisi dall'inizio della tregua. Per il capo della diplomazia di Ankara, inoltre, il governo di Tel Aviv deve consentire l'accesso degli aiuti umanitari nella Striscia, denunciando che le consegne restano bloccate nei magazzini israeliani. Il ministro degli Esteri turco ha quindi confermato che Hamas è pronta a trasferire l'amministrazione di Gaza a un comitato composto da palestinesi. "I palestinesi devono garantire il governo e la sicurezza della Palestina" e "la comunità internazionale deve sostenerli", ha concluso Fidan, evidenziando che "la Turchia continuerà a fare tutto il possibile per raggiungere la pace".
Libano, fonti Hezbollah: "Risponderemmo a invasione di terra"
Hezbollah è impegnato a rispettare il cessate il fuoco con Israele ma risponderebbe nel caso di un'invasione di terra da parte di Israele. Lo ha dichiarato una fonte vicine alla milizia sciita al canale televisivo saudita Al-Hadath. "L'organizzazione è impegnata a rispettare l'accordo con Israele, che include solo l'area a sud del Litani", ha sottolineato la fonte, "al momento non stiamo prendendo in considerazione emendamenti all'accordo di cessate il fuoco. Hezbollah potrebbe rispondere in caso di invasione di terra". Secondo l'organizzazione filoiraniana, "l'esercito libanese potrebbe spostarsi a nord del fiume Litani, ma solo come parte di un futuro accordo". Altre fonti hanno riferito all'emittente che "il mancato raggiungimento di una formula negoziale tra Libano e Israele aumenta la probabilità di un'escalation militare".
Fidan: "Hamas pronta a devolvere controllo Gaza"
L'organizzazione terroristica palestinese Hamas è pronta a devolvere il controllo della Striscia di Gaza a una autorità amministrativa formata da un comitato di palestinesi. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, al termine di un vertice cui hanno partecipato i numeri uno delle diplomazie di Qatar, Indonesia, Pakistan, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati Arabi Uniti. I ministri degli Esteri dei principali Paesi musulmani sono giunti oggi a Istanbul per una serie di incontri di alto livello con al centro la situazione nella Striscia di Gaza. Fidan ha anche definito "inaccettabili" gli attacchi sferrati da Israele in seguito alla tregua siglata lo scorso 10 ottobre e fatto chiarezza sul possibile ruolo della Turchia nella Striscia. "Prima di parlare di invio di truppe all'interno di una task force è necessario mettersi d'accordo, poi entrano in gioco i singoli Paesi. E' necessario comunque il via libera del Consiglio di Sicurezza Onu, dove un singolo veto puo' bloccare tutto", ha dichiarato Fidan.
Turchia: "Hamas pronta a dare potere a comitato palestinese"
Hamas è "pronta" a consegnare l'amministrazione di Gaza a "un comitato di palestinesi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. "Nel nostro incontro abbiamo discusso anche della sicurezza e dell'amministrazione di Gaza, Hamas è pronta a trasferirla a un comitato di palestinesi", ha detto Fidan, durante una conferenza stampa, trasmessa dalla tv di Stato Trt, al termine di una riunione su Gaza a Istanbul con gli omologhi di Giordania, Arabia Saudita, Indonesia e Pakistan, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di Emirati Arabi Uniti e Qatar. Fidan aveva incontrato sabato a Istanbul la leadership di Hamas.
Raid israeliani nel sud del Libano, due morti e sette feriti
Due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite a causa di attacchi israeliani nel Libano meridionale. Lo riferisce il ministero della Salute libanese, il giorno dopo che Tel Aviv ha minacciato di intensificare le operazioni contro la milizia filoiraniana Hezbollah. Nonostante l'accordo di cessate il fuoco stretto nel novembre 2024, Israele continua a condurre attacchi regolari contro le roccaforti di Hezbollah che, secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanuahu, si sta riarmando. Nel dettaglio, un attacco nella regione di Nabatieh ha causato un morto e sette feriti e a Dueir un'auto è stata colpita da un drone.
Media, 10 palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore
Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno riferito che 10 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore. Tra le vittime ci sono due nuove vittime, mentre i corpi di altri otto sono stati recuperati. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Decine di vittime rimangono intrappolate sotto le macerie e sparse per le strade, mentre le squadre di soccorso e di Protezione civile continuano ad affrontare notevoli difficoltà nel raggiungerle. Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, l'11 ottobre 2025, un totale di 238 palestinesi sono stati uccisi e 600 feriti, mentre 510 corpi sono stati recuperati da sotto le macerie.
Media, tornano a Gaza i corpi di 45 palestinesi
Fonti mediche degli ospedali della Striscia di Gaza hanno riferito di aver ricevuto i corpi di 45 palestinesi rilasciati dalle autorità israeliane grazie alla mediazione della Croce Rossa, portando il numero totale di corpi ricevuti a 270. E' quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa. Hanno affermato che 78 dei 270 corpi rilasciati dall'occupazione sono stati finora identificati. Le famiglie sono riuscite a identificare 25 dei loro cari. Secondo fonti locali, le équipe mediche continuano a maneggiare i corpi secondo le procedure e i protocolli medici stabiliti, in preparazione del completamento dell'esame, della documentazione e della consegna alle famiglie.
Idf, 'uccisi nel sud di Gaza dopo aver superato linea gialla'
L'Idf afferma di aver ucciso "diversi terroristi che avevano attraversato la Linea Gialla, che delimita il ritiro dell'esercito, e si erano avvicinati alle truppe" nella Striscia di Gaza meridionale nelle prime ore di questa mattina. I palestinesi avevano "rappresentato una minaccia immediata" per le forze di stanza nella zona, afferma l'esercito, aggiungendo che poco dopo essere stati individuati, l'aeronautica militare israeliana li ha colpiti e uccisi "per rimuovere la minaccia". L'Idf afferma di rimanere dispiegata a Gaza "in conformità con l'accordo di cessate il fuoco" e che continuerà "a operare per rimuovere qualsiasi minaccia immediata".
Hamas, Israele ha restituito salme di 45 palestinesi
Come da accordi, Israele ha restituito oggi i corpi di 45 palestinesi in suo possesso. L'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud di Gaza, ha ricevuto questa mattina le salme consegnate alla Croce Rossa, ha riferito il direttore dell'unita' del ministero della Salute incaricata del recupero dei morti nell'enclave, Zaher Al Waheidi. In base all'accordo di cessate il fuoco, Israele deve restituire i resti di 15 palestinesi per ogni corpo che Hamas consegna alla Croce Rossa e ieri gli islamisti avevano restituito tre salme. In totale, sono 270 i corpi consegnati, di cui solo un'ottantina identificati.
Altre 48 ore carcere a ex avvocata e procuratore militare
E' stata convalidata la carcerazione dell'ex avvocata militare generale israeliana Yifat Tomer-Yerushalmi e dell'ex procuratore capo dell'esercito, il colonnello Matan Solomosh, entrambi sotto accusa per aver divulgato alla stampa un video con gli abusi compiuti da soldati israeliani su un detenuto palestinese nel carcere di Sde Teiman. Il tribunale di Tel Aviv ha stabilito che i due, arrestati ieri sera, restino in carcere almeno fino a mercoledì, ha riferito il Times of Israel. Tomer-Yerushalmi e Solomosh sono accusati di intralcio alla giustizia e di un presunto tentativo di insabbiamento dell'indagine sulla fuga di notizie.
Idf: eliminati militanti che hanno oltrepassato la linea gialla
Le Idf hanno ucciso diversi militanti che avevano attraversato la Linea Gialla, che delimita la zona del ritiro dell'esercito, e si erano avvicinati alle truppe nella Striscia di Gaza meridionale nelle prime ore di questa mattina. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. Gli uomini avevano "rappresentato una minaccia immediata" per le forze di stanza nella zona, afferma l'Idf, aggiungendo che poco dopo essere stati identificati, l'aeronautica militare israeliana li ha colpiti e uccisi "per rimuovere la minaccia". Le Idf aggiungono di rimanere dispiegate a Gaza "in conformità con l'accordo di cessate il fuoco e continueranno a operare per rimuovere qualsiasi minaccia immediata".
Hamas: "Legge pena morte mostra volto fascista Israele"
Hamas ha condannato l'approvazione alla commissione per la Sicurezza nazionale della proposta di legge che prevede la pena di morte per i "terroristi" palestinesi condannati per l'uccisione di un israeliano. Il testo, che ora andra' alla Knesset, "rappresenta l'orribile volto fascista dell'occupazione sionista canaglia e una flagrante violazione del diritto internazionale", ha avvertito Hamas in una dichiarazione. Il gruppo islamista ha chiesto alle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani di "fermare questo crimine brutale" e ottenere accesso alle carceri israeliane per verificare le condizioni dei detenuti palestinesi.
Khamenei: "Cooperiamo con Usa solo se fermano sostegno Israele"
"La differenza tra Stati Uniti e Iran non è tattica o legata a un caso specifico, ma è una differenza intrinseca, basata sul conflitto di interessi tra le due parti". Lo ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei, in occasione dell'anniversario della presa dell'ambasciata statunitense a Teheran il 4 novembre 1979, che in Iran è chiamata la Giornata nazionale della lotta contro l'arroganza mondiale. "La richiesta di cooperazione degli americani con l'Iran sarà presa in considerazione, non nel prossimo futuro, ma in futuro, solo se gli Stati Uniti interromperanno completamente il loro sostegno al malvagio regime sionista, ritireranno le loro basi militari dalla regione e non interferiranno negli affari regionali", ha sottolineato Khamenei. Secondo la TV di Stato, ha sottolineato: "La presa dell'ambasciata statunitense, un luogo che è stato utilizzato come centro per ordire complotti contro la Rivoluzione islamica del 1979 in Iran, è stata un 'onore e una vittoria', e un giorno in cui è stata rivelata la vera natura dell'arrogante governo statunitense".
Media, Netanyahu non permetterà passaggio sicuro 200 terroristi Hamas
"Il primo ministro non permetterà il passaggio sicuro di 200 terroristi di Hamas". Lo ha riferito una fonte politica ai media israeliani, aggiungendo che Benjamin Netanyahu mantiene "la sua ferma posizione sul disarmo di Hamas e sulla smilitarizzazione della Striscia, contrastando al contempo le minacce terroristiche contro le nostre forze".
La dichiarazione segue l'annuncio di ieri secondo cui Israele prenderebbe in considerazione una proposta dei paesi mediatori per consentire ai militanti di Hamas di uscire in sicurezza dalle zone della Striscia di Gaza sotto il controllo israeliano.
Comitato sicurezza Israele, ok pena morte per terroristi
Il comitato per la Sicurezza nazionale ha approvato il disegno di legge che stabilisce la pena di morte per i palestinesi condannati per l'omicidio di un israeliano. Lo riferiscono i media israeliani. Il testo, che prende di mira soprattutto gli autori dell'eccidio del 7 ottobre 2023, passa ora alla Knesset che potrebbe esaminarlo già mercoledì. Determinante è stato il dietrofront del Coordinatore degli ostaggi, Gal Hirsch, che dopo avere in un primo momento espresso parere contrario, oggi ha assicurato il suo via libera, con l'appoggio del premier Benjamin Netanyahu.
Media, per mediatore Hamas potrebbe cedere armi pesanti
L'imprenditore palestinese-americano Bishara Bahbah, che ha contribuito a mediare con Hamas per il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat che Hamas ha iniziato ad accettare l'idea di consegnare le sue armi pesanti come parte di un accordo. Lo riporta il Times of Israel. Bahbah ha detto che Washington ha anche iniziato a mostrare la volontà di accettare l'idea che Hamas ceda solo le sue armi pesanti, nell'ambito del concetto più ampio di disarmo del gruppo che appare nel piano della Casa Bianca per porre fine alla guerra di Gaza. Il mediatore sottolinea di aver parlato con alti funzionari statunitensi, i quali hanno affermato che esiste la possibilità che ad Hamas venga consentito di conservare armi leggere "per autodifesa".
A Istanbul vertice su Gaza con i ministri dei Paesi musulmani
È in programma nel primo pomeriggio una riunione sulla situazione a Gaza a Istanbul con i ministri degli Esteri di Turchia, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita, Indonesia, Qatar e Pakistan. L'incontro è chiuso ai giornalisti ma al termine è prevista una conferenza stampa. Durante la riunione saranno valutati gli ultimi sviluppi della situazione a Gaza, aveva detto la scorsa settimana, annunciando il vertice, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, che sabato ha incontrato a Istanbul i vertici dell'ufficio politico di Hamas.
Fonti governo: Netanyahu è favorevole a pena di morte per i terroristi
Il primo ministro Benjamin Netanyahu sostiene il disegno di legge per introdurre la pena di morte per i terroristi: lo ha dichiarato Gal Hirsch, responsabile degli ostaggi del governo, alla Commissione per la sicurezza nazionale della Knesset prima dell'avvio del voto. Lo riportano i media israeliani. "La posizione del primo ministro, con cui ho parlato prima del dibattito, è a favore del disegno di legge", ha detto Hirsch spiegando che in precedenza si era opposto al disegno di legge quando a Gaza c'erano ancora degli ostaggi, ma ha dichiarato alla commissione che ora che sono stati tutti rimpatriati, la posizione è cambiata.
Erdogan: "Hamas rispetta accordo. Israele no"
"Hamas rispetta il cessate il fuoco, Israele fa di tutto per violarlo". Ha parlato così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan all'apertura dei lavori della riunione ministeriale dei Paesi musulmani a Istanbul. Un vertice che ha al centro l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. "Hamas ha mostrato di essere determinato al rispetto del cessate il fuoco. Israele da questo punto di vista ha un lungo passato di violazioni", ha insistito. "Con scuse campate in aria hanno ucciso più di 200 civili da quando l'intesa è entrata in vigore. Siamo inoltre dinanzi a continui atti di invasione della Cisgiordania. Attacchi che colpiscono non solo i civili, ma l'intero processo di pace. Il Governo Israeliano sta facendo di tutto per impedire una pace giusta", ha detto ancora Erdogan.
Ong, escalation israeliana nel sud della Siria a ottobre
Le aree meridionali della Siria hanno registrato nel mese di ottobre un'escalation senza precedenti degli interventi militari israeliani. Questi, secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, hanno raggiunto il più alto livello degli ultimi mesi e senza apparente freno da quando lo scorso dicembre si è dissolto il regime siriano degli Assad. Secondo il conteggio delle fonti locali nel mese di ottobre, le forze israeliane hanno condotto circa 40 operazioni di penetrazione nelle regioni meridionali Qunaytra e Daraa. Queste incursioni includono l'allestimento di posti di blocco temporanei, ispezioni e irruzioni, spianamento di terreni, apertura di nuovi assi viari e posa di mine, con una presenza persistente di voli aerei e droni oltre a un allarme continuo lungo la fascia di confine con il Golan occupato.
media: "Croce Rossa e Hamas a Gaza City per recuperare resti ostaggi"
"Squadre della Croce Rossa e agenti dell'ala militare di Hamas sono entrati nel quartiere di Shuja'iyya a Gaza City per cercare i corpi degli ostaggi deceduti". Lo riporta la televisione del Qatar al Arabiya.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoTajani: "Delegazione italiana nella regione per preparare conferenza su ricostruzione"
"Vanno incoraggiati gli sforzi e i risultati sinora ottenuti. Siamo già presenti con militari e diplomatici nel Cmcc, il centro aperto dagli americani e da Israele per far avanzare la tregua e la stabilizzazione della Striscia. Domani una nostra delegazione (militari e diplomatici) sarà nella regione per nuovi incontri e per preparare la conferenza sulla ricostruzione di metà novembre del Cairo, per la quale l'Italia è paese co-organizzatore assieme all'Egitto. In questo processo vengono coinvolti i Paesi del mondo arabo perché l'obiettivo finale è pacificare l'intera regione e creare condizioni di sviluppo e progresso". Lo ha detto in un'intervista al Mattino il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando della tregua a Gaza.
Ben Gvir: "Ex avvocata militare sorvegliata a vista"
L'ex avvocata militare generale israeliana Yifat Tomer-Yerushalmi, fermata ieri sera dopo che per qualche ora aveva fatto perdere le proprie tracce, e' sorvegliata a vista in carcere. Lo ha riferito il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, su X. Il ministro ha riferito di aver parlato con il commissario capo del servizio penitenziario israeliano, Kobi Yaacobi, ed è stato deciso che, alla luce degli eventi di ieri, il servizio penitenziario israeliano farà di tutto per proteggere la vita della soldatessa. Il commissario del servizio penitenziario ha disposto che l'avvocata rimanga nella sua cella sotto stretta sorveglianza delle guardie carcerarie e delle telecamere.
Media, "coloni sparano a palestinese, morto dopo che Idf ha impedito soccorsi"
Un giovane palestinese è stato ucciso da colpi d'arma da fuoco sparati da coloni nel nord di Hebron. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa aggiungendo che "le forze dell'Idf hanno impedito alle squadre della Mezzaluna Rossa presenti nella zona di raggiungere il ferito, lasciandolo sanguinante a terra fino alla morte per le ferite. In seguito, la sua famiglia è stata convocata per identificare il corpo, che è stato portato in una località sconosciuta".
Israele, confermata identità salme consegnate da Hamas
L'Istituto nazionale di Medicina Legale israeliano ha confermato che i tre corpi consegnati da Hamas alla Croce Rossa a Gaza domenica corrispondono agli ostaggi Asaf Hamami, Omer Maxim Neutra e Oz Daniel. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro in un comunicato. "Il governo di Israele condivide il profondo dolore delle famiglie Hamami, Neutra e Daniel e di tutte le famiglie degli ostaggi deceduti", si legge nella nota. "Hamas e' obbligato a rispettare i suoi obblighi nei confronti dei mediatori e a rimpatriare i defunti" nel quadro del cessate il fuoco, si ricorda. Sono ancora otto hli ostaggi israeliani morti a Gaza che Hamas deve restituire.
Media, "Hamas ha accettato di ritirarsi da zone sotto controllo Idf"
Hamas ha accettato di ritirarsi, passando attraverso corridoi della Croce Rossa, dalle aree di Gaza che dovrebbero essere sotto il controllo delle Forze di difesa israeliane, in linea con quanto previsto dall'accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo rende noto Al Jazeera, secondo cui i mediatori stanno lavorando per garantire che i militanti si ritirino sul lato della Linea gialla controllato da Hamas senza che ciò scateni scontri con le Idf. I mediatori starebbero attualmente aspettando l'approvazione di Israele.
Ufficio Netanyahu: "Ricevuti resti dei tre ostaggi"
Israele ha dichiarato che le sue forze di sicurezza nella Striscia di Gaza hanno ricevuto dalla Croce Rossa i resti di tre ostaggi restituiti oggi da Hamas nell'ambito di un accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. "Israele ha ricevuto, tramite la Croce Rossa, le bare di tre ostaggi caduti che sono state consegnate alle forze delle Idf e dello Shin Bet all'interno della Striscia di Gaza", si apprende da un comunicato diffuso dall'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. I resti sono stati trasferiti a un centro medico legale per l'identificazione, aggiunge. Stando a Hamas, i resti sarebbero stati rinvenuti oggi nei tunnel nella regione meridionale della Striscia di Gaza.
Arrestata ex procuratrice militare israeliana
E' stata arrestata dalla polizia la procuratrice militare israeliana, maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, che oggi è brevemente scomparsa dopo aver lasciato dei biglietti dai quali si intuiva che volesse togliersi la vita. La donna è accusata di aver ostacolato le indagini. Lo riporta JNet.
Da oggi capo intelligence Usa Tulsi Gabbard in Israele
Tulsi Gabbard, direttrice dell'intelligence nazionale del presidente degli Usa Donald Trump, arriverà oggi in Israele. Lo riporta il Trump al Times of Israel, citando un funzionario dell'amministrazione. Gabbard sarà l'ultimo di una serie di alti funzionari americani arrivati nel Paese nelle ultime settimane, mentre Washington lavora per portare avanti il piano di pace di Trump a Gaza.
Israele, stiamo lavorando all'identificazione dei corpi
Le autorità israeliane hanno dichiarato che l'Istituto di medicina legale sta lavorando per confermare l'identità dei tre corpi restituiti da Hamas. Lo riporta il Times of Israel. Se si confermasse che i corpi appartengono agli ostaggi, rimarrebbero ancora otto ostaggi deceduti a Gaza. Hamas ha già trasferito in precedenza resti che non appartenevano a nessuno degli ostaggi deceduti trattenuti nella Striscia.