Dopo aver diramato un avviso di evacuazione ai residenti di Gaza City e uno specifico anche per quel particolare edificio, il portavoce delle Idf ha annunciato che è stato attaccato un grattacielo utilizzato da Hamas nel quartiere di Sheikh Radwan. Dieci palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi in un raid israeliano al campo profughi di Shati. Save the Children: oltre 20mila i bambini uccisi nella Striscia
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Dopo aver diramato un avviso di evacuazione ai residenti di Gaza City e uno specifico anche per quel particolare edificio, il portavoce delle Idf ha annunciato che è stato attaccato un grattacielo utilizzato da Hamas nel quartiere di Sheikh Radwan. Lo scrive Ynet.
Dieci palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi nel bombardamento di due case in un attacco israeliano al campo profughi di Shati, a Città di Gaza. Lo riferiscono ad Al Jazeera fonti dell'ospedale al-Shifa.
Le forze armate israeliane hanno ordinato l'evacuazione dei residenti di città di Gaza in una "area umanitaria" a Khan Younis, più a Sud, a causa dell'espansione delle operazioni militari nel centro urbano.
"Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà brutta". Lo ha detto Donald Trump nello studio Ovale. "Dipende da Israele ma se la vedranno brutta", ha aggiunto il presidente americano dicendo che "i negoziati con Hamas sono in fase molto avanzata".
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Centinaia di arresti a Londra per manifestazione pro-Pal
Sono centinaia le persone fermate dalla polizia a Londra per aver sfidato il divieto di manifestare a sostegno del gruppo Palestine Action. Delle almeno 425 persone finite in manette, 25 sono accusate di aggressione agli agenti. "Durante tutta la manifestazione, c'è stato uno sforzo coordinato per impedire agli agenti di svolgere i loro compiti, che è sfociato in violenza, con pugni, calci, sputi e lanci di oggetti contro gli agenti", afferma la Polizia Metropolitana in un comunicato. 'Defend Our Juries', che ha organizzato la protesta, afferma che l'aggressione è stata causata dagli agenti di polizia e definisce l'accusa "francamente ridicola". Il gruppo sostiene che 1.500 persone hanno preso parte alla manifestazione di Londra, sedendosi e tenendo cartelli con la scritta "Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action". Il governo ha recentemente dichiarato Palestine Action un gruppo terroristico, rendendo il sostegno all'organizzazione un reato.
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Jarmusch: "Mi piace chi non segue Netanyahu"
"Ci sono persone in Israele molto belle, dallo spirito molto forte. Mi piacciono le persone che non sono seguaci di Netanyahu ma non mi piace dare giudizi o fare generalizzazioni, altrimenti non dovrei mostrare il mio film neppure in America che fa soldi vendendo armi". Lo dice Jim Jarmusch in conferenza stampa rispondendo a chi gli ha chiesto se avrebbe fatto distribuire il suo film Father Mother Sister Brother in Israele -. Ma non sono qui per parlare di questo, con i miei film cerco di creare empatia tra le persone in piccoli modi, è il primo passo per creare una connessione reciproca". SEGUI IL LIVEBLOG SUL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA
Israele riduce la dipendenza da armamenti stranieri con una nuova Direzione nazionale
Israele ha istituito una Direzione nazionale degli armamenti per ridurre la dipendenza dalle forniture militari estere, secondo quanto riportato da Channel 12. La decisione, presa dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz, risponde alle crescenti difficoltà di approvvigionamento causate da embarghi e proteste internazionali legate alla guerra a Gaza, oltre a mirare a una minore dipendenza dagli Stati Uniti, principale alleato. La Direzione, guidata dal Direttore Generale del Ministero della Difesa Amir Baram, avrà il compito di: identificare lacune negli approvvigionamenti; sviluppare missili di precisione, droni e armi a energia diretta (microonde, laser, raggi di particelle, onde sonore); gestire accordi di fornitura e produzione congiunta con partner stranieri; coordinare le scorte di munizioni essenziali; creare capacità produttive di emergenza per periodi bellici; allineare le esigenze delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) con l’industria nazionale; e fungere da snodo tra il Ministero della Difesa e altri enti governativi. L’obiettivo è proteggere Israele dai rischi di embarghi, garantendo maggiore autonomia politica e operativa nelle campagne militari. Diversi paesi, tra cui Slovenia, Germania, Belgio, Canada e Regno Unito, hanno limitato le esportazioni di armi, mentre alcuni sindacati hanno tentato di bloccarne le spedizioni. L’anno scorso, l’ex presidente USA Joe Biden aveva minacciato di sospendere le forniture prima di un’offensiva delle IDF a Rafah.
Trump: “Risolto 6 guerre in 6 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero
"So esattamente cosa sto facendo. Sono qui per mettere fine" alla guerra tra Russia e Ucraina, ha affermato lunedì Donald Trump sul suo social Truth. E parlando con i giornalisti il presidente degli Usa ha ribadito più volte: "Ho risolto 6 guerre in 6 mesi, una delle quali un possibile disastro nucleare”, aggiungendo che quello tra Mosca e Kiev sarebbe il settimo scenario bellico da lui fermato. A quali conflitti si riferisce? E quanto c’è di vero nella sua dichiarazione?
Trump: “Risolto 6 guerre in 6 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero
Vai al contenutoMedia: si teme ostaggi trasferiti a Gaza City in vista offensiva
Le famiglie degli ostaggi israeliani Alon Ohel e Guy Gilboa-Dalal ritengono che i due siano stati recentemente trasferiti a Gaza City in vista della pianificata operazione israeliana, sulla base di informazioni fornite da ex ostaggi tenuti prigionieri con loro, secondo quanto riportato dal notiziario di Channel 12 citato da Times of Israel. I parenti degli ostaggi hanno ripetutamente affermato di essere stati informati da fonti di sicurezza che i loro cari avrebbero potuto essere messi in pericolo da un'imminente offensiva volta a conquistare la città e distruggere eventuali bastioni di Hamas. Il timore è che altri ostaggi siano stati trasferiti a Gaza City, apparentemente per metterli in pericolo o per dissuadere Israele dal portare avanti il piano.
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire".
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
Vai al contenutoHamas: "Aperti a ogni proposta per porre fine a guerra"
Hamas è "aperta a qualsiasi idea o proposta che permetta di raggiungere un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza, l'ingresso incondizionato di aiuti e un autentico scambio di prigionieri attraverso negoziati seri mediati da terze parti". Lo si legge in una dichiarazione del gruppo islamista che oggi ha inviato una delegazione al Cairo per colloqui, nel contesto di quelli che sembrano essere sforzi intensificati per dare impulso ai negoziati.
L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027
La decisione è stata presa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha sì approvato il rinnovo della missione ma soltanto fino alla fine del 2026, quando inizierà un "ritiro ordinato e sicuro" della durata di un anno. "Per una volta, abbiamo delle buone notizie dall'Onu", ha dichiarato Danny Danon, rappresentante di Israele alle Nazioni Unite. Il premier libanese Nawaf Salam ha invece espresso soddisfazione per il rinnovo del mandato fino alla fine del 2026.
L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027
Vai al contenutoMedia: Netanyahu istituisce Direzione armamenti per ridurre dipendenza dall'estero
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato l'istituzione di una Direzione Nazionale per gli Armamenti per ridurre la dipendenza dall'estero per le forniture militari. A darne notizia è l'emittente israeliana Channel 12. La decisione annunciata arriva sullo sfondo delle crescenti difficoltà nell'approvvigionamento di armi o componenti all'estero a causa degli embarghi e delle proteste contro Israele per la guerra a Gaza. Secondo Channel 12, l'iniziativa mira anche a ridurre la dipendenza di Israele dal suo più stretto alleato, gli Stati Uniti. La direzione, che sarà guidata dal Direttore Generale del Ministero della Difesa Amir Baram, avrà il compito di individuare le lacune negli approvvigionamenti, supervisionare lo sviluppo di missili di precisione, droni e altre armi, gestire gli accordi di fornitura e la produzione congiunta con partner stranieri; coordinare le scorte israeliane di munizioni essenziali; costruire una capacità produttiva di emergenza per i periodi di guerra. Un comitato presieduto dal generale in pensione Jacob Nagel, incaricato di esaminare il bilancio israeliano per la sicurezza, aveva già raccomandato la creazione di tale organismo. Ma, secondo il rapporto, la sua missione immediata sarà quella di proteggere Israele dai rischi di embargo sulle armi, garantendogli maggiore libertà politica e operativa nelle sue campagne militari.
Servillo al Festival di Venezia: "Ammirazione per chi è in mare per la Palestina"
"Consentitemi, a nome di un sentimento che tutto il cinema italiano prova, di esprimere ammirazione per coloro che hanno deciso di mettersi in mare con coraggio, di raggiungere la Palestina e di portare un segno di umanità in una terra dove quotidianamente e in maniera crudele la dignità umana è vilipesa". Lo dice Toni Servillo, ricevendo sul palco del palazzo del Cinema la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile dell'82/a Mostra del cinema per La Grazia di Paolo Sorrentino. SEGUI IL LIVEBLOG SUL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA
Decine di migliaia di persone in piazza in Israele per accordo su ostaggi
Decine di migliaia di israeliani stanno protestando a Gerusalemme, Tel Aviv e in tutto il paese in favore di un accordo per il rilascio degli ostaggi e contro i piani israeliani di occupare Gaza City. La manifestazione più grande è in corso vicino alla residenza del Primo Ministro Netanyahu a Gerusalemme, dove Viki Cohen e Anat Angrest, le madri dei soldati rapiti Nimrod Cohen e Matan Angrest, dovrebbero intervenire. La protesta settimanale nella Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv si sta svolgendo in contemporanea. Ad Haifa, nel nord di Israele, migliaia di persone si sono radunate indossando magliette gialle con cartelli con la scritta "700" – sabato si celebrano i 701 giorni dal 7 ottobre 2023. Altre manifestazioni si stanno svolgendo nel nord di Israele, e nel sud del paese, a Shaar Hangev e Beer Sheva.
Idf, prima visita in Israele del nuovo capo del Centcom Usa
Il nuovo capo del Centcom, il comando centrale delle forze armate statunitensi, l'ammiraglio Brad Cooper, ha concluso oggi la sua prima visita in Israele nel suo ruolo. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano. "La visita si è concentrata sulla cooperazione operativa tra le Idf e le forze armate statunitensi, sul mantenimento della stabilità regionale sia nelle aree vicine che in quelle lontane e sul rafforzamento degli sforzi congiunti per affrontare le sfide e le minacce nella regione", ha affermato l'esercito in una nota. Cooper è stato nominato all'inizio di agosto alla guida del Centcom, il comando militare statunitense responsabile per il Medio Oriente.
Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza
Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, Obeida è stato ucciso nel bombardamento dell'appartamento nel quale si trovava insieme alla moglie e ai figli. Tra i principali obiettivi di Israele, poiché ritenuto il responsabile ufficiale della propaganda psicologica del gruppo, è sempre apparso in pubblico con il volto coperto da una kefiah bianco-rossa per nascondere la propria identità.
Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza
Vai al contenutoDelegazione di Hamas al Cairo, incontro con funzionari intelligence egiziana
Una delegazione di Hamas guidata dall'alto funzionario Zaher Jabarin è arrivata al Cairo per incontrare funzionari dell'intelligence egiziana. A riportare la notizia è il giornale qatarino Al-Araby Al-Jadeed, precisando che l'incontro è stato richiesto dall'Egitto e che sarà incentrato sugli sforzi in atto per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Il ministro degli esteri egiziano, Badr Abdelatty ha annunciato oggi di aver parlato ieri per telefono con l'inviato Usa Steve Witkoff. A riferirne è il Times of Israel.
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti
Il Washington Post ha rivelato che l’amministrazione Trump e i partner internazionali stanno discutendo proposte per costruire un lussuoso resort turistico e un polo tecnologico sulla Striscia. Ogni palestinese che sceglie di andarsene riceverebbe un pagamento in contanti di 5.000 dollari e sussidi per coprire quattro anni di affitto altrove, oltre a un anno di cibo.
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti
Vai al contenutoHamas: Israele vuole "distruggere completamente" Gaza City
Israele mira a "distruggere completamente" Gaza City: e' l'accusa mossa da Hamas dopo il bombardamento di due grattacieli rasi al suolo dai raid dell'Idf. "Avvertiamo che la continuazione di questi crimini mira a distruggere completamente Gaza City e a imporre un massiccio sfollamento forzato ai suoi residenti, il che costituisce un crimine senza precedenti nella storia moderna", scrive il gruppo islamista in una nota.
Save the Childre: oltre 20mila bambini uccisi a Gaza
In media, almeno un bambino palestinese è stato ucciso ogni ora dalle forze israeliane a Gaza in quasi 23 mesi di guerra, per un totale che supera ormai i 20.000. È il drammatico bilancio diffuso oggi da Save the Children, che cita gli ultimi dati pubblicati dall'ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas. Dei 20.000 uccisi - circa il 2% della popolazione infantile di Gaza - almeno 1009 avevano meno di un anno, e quasi la metà (450) di questi neonati è nata durate la guerra e a causa di essa è stata uccisa. Sono almeno 42.011 i bambini feriti, mentre secondo l'Onu almeno 21.000 bambini rimasti invalidi a vita.
Idf, bombarda un'altra torre. Lega araba vota stop avanzata
Trump: "Temo alcuni ostaggi a Gaza siano morti di recente"
Donald Trump ha dichiarato che alcuni dei 20 ostaggi israeliani ancora nella mani di Hamas potrebbero essere "morti di recente". "Credo che" tra i 20 ostaggi "ce ne siano alcuni morti di recente, almeno da quello che ho sentito. Spero che non sia vero", ha detto il presidente americano parlando con la stampa. "Sappiamo che almeno 30 persone sono morte e stiamo negoziando per riportare le salme alle famiglie", ha aggiunto. Il governo israeliano afferma che sono 47 gli ostaggi rapiti da Hamas il ;;7 ottobre 2023 che si trovano ancora a Gaza, inclusi 27 che si ritiene siano morti.
Flotilla Gaza, manifestazione sul molo Audace di Trieste
Mobilitazione a sostegno della Global Sumud Flotilla è stata organizzata stamani sul Molo Audace lungo le rive a Trieste dal Global Movement to Gaza con la partecipazione di altre associazioni e realtà cittadine. In tantissimi si sono trovati per dimostrare la propria vicinanza alla flotta che tenterà di portare, forzando il blocco navale israeliano, aiuti, cibo e farmaci alla popolazione della Striscia di Gaza. Tante le bandiere della Palestina esposte in cerchio assieme a quelle arcobaleno della pace con uno striscione che ricordano la posizione dei manifestanti: "Contro il genocidio e chi lo arma". "Agiamo dove i governi falliscono - si legge in un volantino - e continueremo finché l'assedio non sarà fermato e la Palestina non sarà libera". Durante l'iniziativa sono state riportate le testimonianze e i messaggi, diffusi nelle scorse settimane anche su web e social, a sostegno della flotta partita per Gaza. Gli organizzatori della manifestazione hanno invitato i cittadini del Friuli Venezia Giulia a portare un messaggio, una piccola bandiera palestinese o un disegno, da inserire in una bottiglia di vetro e affidare al mare. Un gesto evocativo che ha richiamato l'iniziativa del 2022, quando centinaia di giovani palestinesi a Gaza affidarono al Mediterraneo i loro messaggi di resistenza e speranza.
Scotto: "Con Flotilla per aiuti a Gaza, non c'è secondo fine"
"Al di là di quello che può pensare Giorgia Meloni, l'obiettivo è portare gli aiuti umanitari a Gaza: non abbiamo secondi fini, non ci interessa il destino del governo italiano, non ci interessa il destino dei governi europei". Lo ha affermato Arturo Scotto, deputato del Pd in procinto di imbarcarsi sulla Global Sumud Flotilla, in collegamento telefonico da Catania con il flashmob organizzato dalla Cgil a Firenze a sostegno dell'iniziativa umanitaria. "Meloni deve garantire due cose - ha spiegato -: da un lato che ci sia una pressione vera da parte del suo governo e degli altri, perché in questa che è la più grande missione umanitaria dal basso degli ultimi 10 anni sono 44 le delegazioni internazionali. Questi 44 governi devono dire a Benjamin Netanyahu che quegli aiuti devono passare perché si tratta di cittadini nonviolenti, disarmati, che non vogliono creare o determinare nessun incidente, ma vogliono semplicemente fare quello che è giusto fare in questo momento, aiutare la popolazione civile. La seconda cosa che deve fare Giorgia Meloni è fare come ha fatto il governo spagnolo, che ha dato l'immunità diplomatica agli attivisti che sono sulle barche di nazionalità iberica".
Wafa: "Almeno 13 morti negli attacchi aerei a Gaza City"
E' salito a 21 morti, di cui 13 a Gaza City, il bilancio dei morti negli attacchi a Gaza dall'alba. Lo scrive la Wafa citando fonti mediche. Secondo quanto riferito, otto persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su un'abitazione nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza City. Un bambino palestinese è stato ucciso, e altri sono rimasti feriti, in un raid su un veicolo a Khan Yunis.
Lega Araba, non ci sarà pace senza stato Palestina
Non ci sarà mai una coesistenza pacifica in Medio Oriente senza uno Stato palestinese e la fine delle "pratiche ostili" di Israele. E' quanto si legge in una risoluzione approvata dalla Lega Araba, su impulso di Egitto e Arabia Saudita, nella riunione dei ministri degli Esteri che si è tenuta al Cairo. Secondo la Lega Araba, "l'incapacità di raggiungere una soluzione giusta alla causa palestinese e le pratiche ostili della potenza occupante" rimangono i principali ostacoli alla "coesistenza pacifica" nella regione.
Idf distruggono un'altra torre a Gaza City
Le forze israeliane hanno colpito e distrutto una seconda torre a Gaza City, il palazzo residenziale al-Susi, nel quartiere di Tel al-Hawa, a sud ovest, dopo aver denunciato la presenza di equipaggiamenti di ricognizione e postazione di osservazioni di Hamas all'interno dell'edificio. Accanto al sito, sempre secondo l'Idf, si sarebbero trovate strutture sotterranee di Hamas. Ieri le forze israeliane avevano demolito una prima torre a Gaza City, la Mushtahi Tower.
Idf bombarda un grattacielo a Gaza City
Dopo aver diramato un avviso di evacuazione ai residenti di Gaza City e uno specifico anche per quel particolare edificio, il portavoce delle Idf ha annunciato che è stato attaccato un grattacielo utilizzato da Hamas nel quartiere di Sheikh Radwan. Lo scrive Ynet. Secondo il portavoce, "i terroristi avevano installato apparecchiature di raccolta dati nell'edificio e allestito postazioni di osservazione per monitorare la posizione delle forze israeliane nella zona". È stato anche riferito che l'edificio era stato riempito di trappole esplosive in previsione dell'arrivo delle truppe in città". Il ministro degli Esteri, Israel Katz, ha pubblicato su X il filmato dell'abbattimento della torre Sussi con una brevissima didascalia: "Andiamo avanti". Ieri lo stesso Katz aveva diffuso le immagini della distruzione del primo grattacielo.
Consiglieri sardi: "Sospendere il volo Olbia-Tel Aviv"
I consiglieri regionali della Sardegna Valdo Di Nolfo, Sebastian Cocco e Giuseppe Frau, del gruppo "Uniti per Todde", hanno inviato una lettera al Consiglio di amministrazione della Geasar - la società che gestisce l'aeroporto di Olbia - affinché venga sospeso il collegamento aereo con Tel Aviv. "Pur consapevoli che la quota azionaria regionale in Geasar non consente di imporre giuridicamente questo tipo di scelta gestionale - spiegano Di Nolfo, Cocco e Frau - resta intatto il dovere politico e morale di far sentire la propria voce. Chiediamo di sospendere immediatamente il volo Olbia-Tel Aviv: la Sardegna non può accogliere attività economiche e turistiche con un governo che sta violando il diritto internazionale e compiendo azioni riconosciute come crimini di guerra". La richiesta - spiegano i tre politici - si inserisce "nella coerenza della decisione da parte della Regione Sardegna a interrompere ogni rapporto istituzionale, economico e di cooperazione con Israele fino alla cessazione delle gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza: scelta giuridicamente vincolante alla mozione n. 51, approvata lo scorso 15 luglio dal Consiglio regionale". "Abbiamo tutti il dovere di rispettare la posizione dei rappresentanti del popolo sardo e non basta una condanna formale: serve un atto concreto, immediato, che dica chiaramente da che parte sta la Sardegna. La nostra terra - concludono - ha una vocazione di pace e di accoglienza. Non può e non deve essere complice di un'economia del genocidio. La sospensione del volo Olbia-Tel Aviv sarebbe un gesto chiaro, forte e coerente con la volontà espressa dal Consiglio regionale e dal popolo sardo".
Turista disabile, taxi negato a Milano perché israeliana
Una turista disabile ha raccontato di essersi vista negare un taxi a Milano perché israeliana. A riferire la storia è il sito di informazione israeliano N12. In vista delle sue vacanze in Italia, Yael Mehodar, esperta di risorse umane, si era rivolta a una società specializzata in servizi per persone a mobilità ridotta. "Due mesi fa, ho avuto una disabilità che mi costringe a muovermi su una sedia a rotelle. Tra un esame medico e l'altro, ho deciso di andare in vacanza in Italia e mi sono posta il tema di come viaggiare da sola anche quando sei su una sedia a rotelle", ha raccontato. "Ho cercato su internet aziende specializzate e questa mi e' apparsa per prima nelle ricerche", ha riferito, "li ho contattati con una mail spiegando che chiedevo un taxi" e che "avrei avuto bisogno dell'assistenza dell'autista per mettere la sedia a rotelle sull'auto e tirarla fuori quando fossi arrivata a destinazione". La compagnia però si sarebbe rifiutata di fornirle il servizio. "In segno di protesta contro la pulizia etnica e la carestia imposte dal governo israeliano in questi anni nella striscia di Gaza, abbiamo deciso di interrompere ogni rapporto con Israele fino a quando questo genocidio non finira'", si legge in un messaggio email che Mehodar sostiene di aver ricevuto dalla societa' e che N12 ha pubblicato cancellando alcune parti ma non il nome dell'azienda. "Questa decisione non ha nulla a che fare con i cittadini di Israele, ma crediamo fermamente che si debba fare qualcosa contro le decisioni prese dal primo ministro di Israele", si legge ancora nel messaggio. Mehodar non ha nascosto il suo stupore di fronte alla lettera. "Dicono che non ce l'hanno con me personalmente, ma con il governo. Ma allora perché la sanzione, la protesta, è diretta contro un privato cittadino?", si è chiesta. La donna comunque non si è scoraggiata, ha contattato un'altra società senza dire che veniva da Israele e ha trovato il suo taxi.
Idf ordina di evacuare Gaza City e andare in capi umanitari
Media: "21 persone morte in raid Idf e sei per fame a Gaza"
Sono almeno 21 le vittime dei raid compiuti dall'alba dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza, di cui 13 nella citta' capoluogo. Lo riferisce al Jazeera. Sei persone poi sono morte nelle ultime 24 ore per le conseguenze della malnutrizione, ha riferito il ministero della Salute.
Idf: "Evacuare torre a Gaza City, imminente attacco"
L'esercito israeliano (Idf) ha emesso un avviso urgente di evacuazione per i residenti di alcuni isolati Gaza City perchè "colpirà presto la struttura a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle vicinanze". L'ha scritto su X il colonnello Avihai Adraee, portavoce Idf per la lingua araba. L'avviso riguarda in particolare, la "Torre Al-Ra'i" e le tende vicine "situate all'incrocio tra Beirut Street e Arab League Street". "Per la vostra sicurezza- si legge -, siete tenuti a evacuare immediatamente l'area verso sud, verso l'area umanitaria di Al-Mawasi, Khan Yunis".
Cgil: "Fermiamo la barbarie" a Gaza, al via la mobilitazione
"Fermiamo la barbarie" a Gaza: la Cgil scende in piazza per una giornata nazionale di mobilitazione con manifestazioni in diverse città. L'iniziativa punta anche a chiedere al governo italiano di "assumere una posizione chiara e coerente a sostegno della pace, della giustizia e del diritto internazionale". Ed esprime "pieno sostegno all'azione umanitaria e non violenta" promossa dalla Global Sumud Flotilla. "Non possiamo più accettare - afferma la confederazione - che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole". Tra i diversi appuntamenti previsti in giornata, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini partecipa nel pomeriggio al corteo di Reggio Emilia. A Roma il presidio si tiene in piazza del Campidoglio, dalle 18.
Media: "Idf spara vicino centro aiuti Khan Younis. 3 morti"
Tre palestinesi in attesa di aiuti sono stati uccisi dalle forze israeliane che hanno aperto il fuoco vicino a un centro di distribuzione a sud-ovest di Khan Younis. Lo hanno riferito fonti del complesso medico di Nasser ad Al Jazeera. L'attacco arriva poco dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di aver istituito una nuova 'zona umanitaria' a Khan Younis, nel sud della Striscia. Durante le ultime 24 ore, sono oltre 50 i palestinesi vittime dei raid dell'Idf, tra cui almeno sette bambini.
Chi sono gli attivisti a bordo delle barche della Global Sumud Flotilla
Cooperanti, giornalisti, medici, religiosi, insegnanti. Una buona fetta della società civile è rappresentata dalle oltre 800 persone provenienti da 44 paesi che su 70 barche tenteranno di forzare il blocco navale israeliano e portare aiuti, cibo e farmaci, alla popolazione di Gaza stremata dalla fame e decimata dalle bombe. Una operazione internazionale umanitaria non violenta che non ha precedenti nella storia.
Chi sono gli attivisti a bordo delle barche della Sumud Flotilla
Vai al contenutoIsraele ordina l'evacuazione dei residenti di Gaza City (2)
"A partire da adesso, e per facilitare la partenza dei residenti della città, dichiariamo l'area (costiera) di Al-Mawasi (nel sud della Striscia di Gaza) zona umanitaria", annuncia un messaggio in arabo dell'Idf. "Ai residenti di Gaza City e a tutti coloro che vi si trovano: approfittate di questa opportunità per trasferirvi senza indugio nella zona umanitaria e unirvi alle migliaia di persone che vi si sono già recate", si legge ancora nel messaggipo urgente pubblicato sui social media dal colonnello Avihai Adraee, portavoce dell'esercito israeliano per la lingua araba. L'Onu stima il numero di persone presenti nell'area di Gaza City in circa un milione e avverte di un imminente "disastro" per l'offensiva militare sulla città capoluogo di Gaza.
Al Jazeera: "10 morti oggi a Gaza City, altri edifici abbattuti"
Nella giornata di ieri, le forze israeliane hanno ucciso più di 50 palestinesi a Gaza, tra cui almeno sette bambini, durante gli attacchi a Gaza City. Lo scrive il sito di Al Jazeera. L'attacco al centro urbano è continuato durante la notte, con attacchi mortali alle abitazioni nel campo profughi di Shati, dove sono morte cinque persone di cui un bambino, e a una palazzina abitativa nello stesso campo in sui ne sono morte altre cinque. Secondo i giornalisti di Al Jazeera sul campo, le forze israeliane stanno inoltre continuando a demolire edifici e abitazioni in città. Amnesty International, citata dall'emittente qatarina, ha avvertito che l'escalation dell'attacco israeliano a Gaza City avrà "conseguenze catastrofiche e irreversibili" per i palestinesi.
Israele ordina l'evacuazione dei residenti di Gaza City
Le forze armate israeliane hanno ordinato l'evacuazione dei residenti di città di Gaza in una "area umanitaria" a Khan Younis, più a Sud, a causa dell'espansione delle operazioni militari nel centro urbano. Lo ha annunciato un portavoce delle Idf, il quale ha sottolineato che l'area "include vitali infrastrutture umanitarie come ospedali da campo, condutture per l'acqua e apparecchi per la desalinizzazione, cosi' come forniture costanti di cibo, tende, medicine e strumentazione medica che vi sarà trasportata attraverso un coordinamento tra il Coordinatore delle attività governative nei Territori e la comunita' internazionale".
Belgio, arrestato con molotov vicino ambasciata israeliana
Una persona con una bottiglia molotov è stata arrestata dalle forze di sicurezza nei pressi dell'ambasciata israeliana in Belgio. Lo riferisce il Times of Israel.
Al Jazeera: 10 morti a Gaza in raid su campo profughi
Dieci palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi nel bombardamento di due case in un attacco israeliano al campo profughi di Shati, a Città di Gaza. Lo riferiscono ad Al Jazeera fonti dell'ospedale al-Shifa. Nel frattempo, riferiscono i cronisti dell'emittente araba, le forze israeliane stanno proseguendo le operazioni di demolizione di grattacieli nella città.
Trump: "Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà brutta"
"Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà brutta". Lo ha detto Donald Trump nello studio Ovale. "Dipende da Israele ma se la vedranno brutta", ha aggiunto il presidente americano dicendo che "i negoziati con Hamas sono in fase molto avanzata".