Il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Efi Dufferin, ha dichiarato che le forze israeliane controllano il 40% del territorio di Gaza City. Sale ad almeno 62 morti il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall'alba. Lo scrive Al Jazeera. Nuovo attacco israeliano contro i caschi blu Unifil in Libano. Ira dell'Italia. Per il ministro della Difesa Crosetto “non è stato un errore ma una scelta precisa”. Quattro parlamentari italiani di Pd, Avs e M5s saliranno a bordo della Flotilla per Gaza
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Il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Efi Dufferin, ha dichiarato che le forze israeliane controllano il 40% del territorio di Gaza City. Sale ad almeno 62 morti il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall'alba. Lo scrive Al Jazeera citando fonti ospedaliere della Striscia.
Nuovo attacco israeliano contro i caschi blu Unifil in Libano. Alcuni droni hanno sganciato quattro granate nei pressi delle forze di pace. Ira dell'Italia. Per il ministro della Difesa Crosetto “non è stato un errore ma una scelta precisa”. Anche il titolare della Farnesina Tajani condanna con forza il raid. “Non abbiamo sparato deliberatamente contro Unifil, ma contro una presenza sospetta”, si difende l'Idf.
Quattro parlamentari italiani di Pd, Avs e M5s saliranno a bordo della Flotilla per Gaza, l'iniziativa navale che sfida il blocco della Striscia per consegnare aiuti. Le opposizioni chiedono a Meloni di garantire protezione diplomatica. Un caso a Sigonella. Bonelli denuncia che tre jet militari israeliani hanno sorvolato la Sicilia e sono atterrati nella base militare italiana: “Spiano la Flotilla o ritirano armamenti? Il governo chiarisca'” L'esercito di Netanyahu intanto avanza verso il centro di Gaza City.
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
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L'Onu decide la fine di Unifil, la missione nel sud del Libano terminerà nel 2027
La decisione è stata presa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha sì approvato il rinnovo della missione ma soltanto fino alla fine del 2026, quando inizierà un "ritiro ordinato e sicuro" della durata di un anno. "Per una volta, abbiamo delle buone notizie dall'Onu", ha dichiarato Danny Danon, rappresentante di Israele alle Nazioni Unite. Il premier libanese Nawaf Salam ha invece espresso soddisfazione per il rinnovo del mandato fino alla fine del 2026.
L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027
Vai al contenutoGlobal Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale a sostegno della popolazione di Gaza
L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire".
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
Vai al contenutoDa Gaza all’Ucraina, che cosa sono gli "attacchi doppi" e perché uccidono i civili
L’attacco condotto dall’esercito israeliano contro l’ospedale Nasser a Gaza, che ha causato la morte di almeno 20 persone tra le quali anche 5 giornalisti, ha riportato al centro della scena una strategia bellica tanto antica quanto crudele: quella del “double tap strike”, cioè un attacco condotto con due colpi. A parlare di questo tipo di operazione sono stati diversi media internazionali, tra cui la BBC e il Guardian.
Da Gaza all’Ucraina, cosa sono gli attacchi doppi che uccidono civili
Vai al contenutoI territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1. Le mappe
La storia dei territori palestinesi è antica, complessa e segnata da conflitti. Partiamo dalla fine della Prima guerra mondiale, con il collasso dell’Impero ottomano e il mandato britannico. Fino alla colonia East1 approvata di recente dal governo israeliano.
I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1
Vai al contenutoNetanyahu nega visita a Macron: "Cambi idea su Stato della Palestina"
Israele varca la tragica soglia dei 700 giorni da quando gli ultimi 48 ostaggi ancora a Gaza, di cui forse venti in vita, furono strappati alle loro vite e chiusi nei tunnel sotterranei da Hamas. E mentre delle condizioni di chi è vivo non si sa nulla - eccetto che per Rom Braslavski e Evyatar David, mostrati in video dai terroristi ai primi di agosto ridotti pelle e ossa - sale la rabbia di Benyamin Netanyahu contro i Paesi occidentali intenzionati a riconoscere lo Stato di Palestina nelle prossime settimane, all'Assemblea generale dell'Onu. Primo fra tutti, Emmanuel Macron. Mercoledì sera, la tv pubblica israeliana Kan ha rivelato che il primo ministro ha respinto la richiesta del presidente francese di visitare brevemente Israele. Bibi ha infatti condizionato la visita del capo dell'Eliseo al ritiro dell'iniziativa di riconoscere la Palestina, richiesta che il leader francese ha respinto. Giovedì il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in una telefonata con l'omologo Jean-Noel Barrot ha ribadito che "non c'è spazio" per una visita presidenziale "finché Parigi persiste nella sua iniziativa e nei suoi sforzi che danneggiano gli interessi di Israele". Una presa di posizione che getta ulteriore benzina sul fuoco delle tensioni che da mesi caratterizzano i rapporti tra Francia e Israele. E quello con Macron non è il solo fronte aperto tra Israele e l'Occidente: parlando di quanto sta accadendo a Gaza, la vicepresidente della Commissione Ue Teresa Ribera ha parlato di un "genocidio" che "mette in luce il fallimento dell'Europa".
Tajani: "A Gaza mi sembra carneficina più che genocidio"
"Mi pare che sia una carneficina più che un genocidio. Però non è la questione delle parole che cambia la situazione". Lo ha detto, a proposito delle affermazioni della vicepresidente della Commissione Ue che ha parlato di 'genocidio', il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un evento del festival Dannunziano a Pescara nel corso del quale riceverà il premio 'Fare Pace'. "Genocidio ha un significato particolare per me - ha aggiunto - Ho parlato di carneficina. Genocidio è una scelta deliberata di distruggere un popolo; genocidio era quello che Hitler aveva in mente per distruggere la popolazione di religione ebraica, per distruggere i rom, per distruggere persone omosessuali. E quello è il genocidio. Qui c'è una guerra in corso, non condivido il comportamento e gli attacchi anche in Cisgiordania".
A Venezia la storia della bambina palestinese Hind Rajab uccisa a 6 anni da Israele
Venticinque minuti di applausi per The Voice of Hind Rajab, il film della cineasta tunisina Kaouther Ben Hania in concorso alla ottantaduesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. "La storia di Hind – bambina di sei anni uccisa dall'esercito israeliano nel gennaio del 2024 in circostanze mai chiarite - è soltanto una delle tante di cui l'opinione pubblica ben presto si dimentica ed è per questo che andava raccontata", ha commentato la regista.
A Venezia la storia di Hind Rajab uccisa a 6 anni da Israele
Vai al contenutoMaghreb Sumud Flotilla, gli aiuti per Gaza da Tunisi. VIDEO
Volontari e attivisti tunisini hanno raccolto e imballato aiuti, in preparazione della partenza prevista per domenica 7 settembre, prima di unirsi alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza.
Israele condanna Ribera: "Portavoce propaganda di Hamas"
Israele ha condannato le dichiarazioni della vicepresidente della Commissione Ue Teresa Ribera, in cui ha definito la guerra a Gaza un "genocidio", accusandola di essere "portavoce della propaganda di Hamas". "Condanniamo fermamente le accuse infondate della vicepresidente esecutiva della Commissione europea", ha scritto su X il portavoce del ministro degli Esteri israeliano Oren Marmorstein. "Invece di ripetere a pappagallo la calunnia del 'genocidio' diffusa da Hamas, Ribera avrebbe dovuto chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi e la deposizione delle armi da parte di Hamas affinché la guerra potesse finire", ha aggiunto.
Papa Leone XIV incontra presidente israeliano Isaac Herzog. VIDEO
Papa Leone XIV ha accolto in Vaticano il presidente israeliano Isaac Herzog. Durante l’incontro il Pontefice ha chiesto al capo di Stato un cessate il fuoco permanente a Gaza e ha ribadito il sostegno del Vaticano alla soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese.
Media, Witkoff vede mediatori Qatar: "Nessun progresso"
L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff ha incontrato oggi a Parigi i mediatori del Qatar per discutere di un accordo sugli ostaggi che porrebbe fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce Axios citando due fonti informate. Ieri il ministro israeliano Ron Dermer ha sentito al telefono si Witkoff sia i rappresentanti di Doha, ma "finora non ci sono stati progressi nei negoziati, principalmente a causa della posizione" del governo Netanyahu. "Non c'è stata alcuna mossa significativa da parte americana. Hamas non si sta ammorbidendo abbastanza per ora. Nessuno ha un coniglio da tirare fuori dal cilindro per ora", ha ammesso un'altra fonte.
Idf: "Controlliamo il 40% di Gaza City
Il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Efi Dufferin, ha dichiarato che le forze israeliane controllano il 40% del territorio di Gaza City. "Questa settimana abbiamo iniziato a mobilitare le forze di riserva che costituiscono un moltiplicatore di forze. Nell'ambito dell'operazione, le forze delle Idf stanno combattendo e manovrando all'interno di Gaza City, nel quartiere di Zeitoun e alla periferia del quartiere di Sheikh Radwan", ha osservato citato da Ynet.
Netanyahu blocca visita Macron a territori palestinesi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto la richiesta del presidente francese Emmanuel Macron di visitare i territori palestinesi occupati. Lo ha riferito l'emittente Kan. Secondo la fonte, Netanyahu ha trasmesso un chiaro messaggio a Macron: "Ritira la decisione di riconoscere uno stato palestinese e allora protrai venire".
Israele: Francia abbandoni piano riconoscimento Palestina
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha esortato il collega francese, Jean-Noel Barrot, a ritirare il previsto riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese da parte della Francia questo mese, affermando che il presidente Emmanuel Macron non sarà il benvenuto in Israele finché la questione rimarrà all'ordine del giorno. Saar, riferisce il dicastero israeliano, ha esortato Barrot "a riconsiderare l'iniziativa francese di riconoscere uno 'Stato palestinese', affermando che l'iniziativa francese mina la stabilità del Medio Oriente e danneggia gli interessi nazionali e di sicurezza di Israele". "Israele cerca buoni rapporti con la Francia, ma la Francia deve rispettare la posizione di Israele quando si tratta di questioni essenziali per la sua sicurezza e il suo futuro", ha ulteriormente chiarito Saar durante la conversazione.
Media: Herzog a Londra prima che Gb riconosca Palestina
Il presidente israeliano Isaac Herzog sarà a Londra giovedì prossimo, poche settimane prima che il Regno Unito riconosca lo stato della Palestina all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo riferisce il Guardian. Herzog dovrebbe incontrare ministri e figure politiche di alto livello, ma non è ancora chiaro se vedrà il premier Keir Starmer: il n. 10 di Downing Street non ha confermato un incontro.
Idf: intercetti due droni provenienti da Yemen
La contraerea israeliana ha intercettato nel pomeriggio due droni provenienti dallo Yemen. Lo ha riferito l'Idf sui suoi canali social.
Herzog a Londra la settimana prossima, attese proteste
Il presidente di Israele, Isaac Herzog, sarà a Londra la settimana prossima, fra martedì e mercoledì, per la sua prima visita nel Regno Unito in oltre un anno e mezzo di sanguinosa rappresaglia militare nella Striscia di Gaza palestinese. Lo anticipa il Guardian citando indiscrezioni da fonti vicine a Downing Street ed evocando inevitabili polemiche e proteste di fronte a un incontro con il premier Keir Starmer: sullo sfondo del dilagare dello sdegno nella società civile e nel mondo politico britannici, partito laburista di governo incluso, contro l'escalation israeliana. La missione a Londra di Herzog, che oggi è stato ricevuto in Vaticano da papa Leone XIV, precederà il previsto riconoscimento formale britannico dello Stato di Palestina all'assemblea Onu di fine settembre: passo che il governo Starmer ha annunciato di voler condividere con la Francia e alcuni altri Paesi occidentali, fra le furiose reazione israeliane, a meno che il gabinetto di Benyamin Netanyahu non accetti un cessate il fuoco a Gaza, non consenta una piena ripresa degli aiuti, non s'impegni a non compiere annessioni in Cisgiordania e a tornare sulla strada di un processo di pace verso la soluzione dei due Stati.
Ong, nuove incursioni di Israele nel sud-ovest della Siria
Militari dell'esercito israeliano (Idf) sono penetrati nelle ultime ore nell'entroterra del sud-ovest della Siria con dieci veicoli blindati e hanno perquisito case nella località di Abdin, nei pressi della valle dello Yarmuk, strategicamente importante per il corso d'acqua che affluisce nelle acque del fiume Giordano. L'incursione è avvenuta nella regione di Daraa al confine amministrativo con quella di Quneitra, ampiamente occupata militarmente da dicembre scorso dai militari israeliani. Questi hanno esteso il controllo sulle Alture del Golan, già occupate da Israele nel 1967 e annesse unilateralmente nel 1981. Nei giorni scorsi sette giovani di Jubata Khashab, località siriana nella regione di Qunaytra, erano stati rapiti dai militari israeliani. Cinque di questi sono stati liberati nelle ultime ore - riferisce l'Osservatorio - mentre due rimangono ancora in un luogo non precisato nelle mani dei soldati israeliani. L'esercito israeliano è incaricato dal governo di Benjamin Netanyahu di ispezionare il sud-ovest siriano alla ricerca di possibili depositi di armi degli Hezbollah libanesi, a lungo dispiegati sul lato siriano del Golan, e di individuare possibili collaboratori locali del partito sciita libanese vicino all'Iran.
Funzionario Israele: "Sorpresi da Crosetto su attacco Unifil"
arlando con l'Ansa, un funzionario del governo israeliano ha espresso "sorpresa per la profonda preoccupazione riferita dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, per l'incidente di due giorni fa con Unifil che ha coinvolto i soldati ghanesi. Ciò alla luce della stretta coordinazione esistente tra l'Idf e il Comandante delle forze Unifil e in considerazione del fatto che, l'Ufficio del ministro Crosetto, ha ricevuto rapporti dettagliati sull'incidente ed è stato informato di tutti i relativi dettagli".
Papa a Herzog: "Garantire un futuro al popolo palestinese"
"Nel corso dei cordiali colloqui con il Santo Padre e in Segreteria di Stato, è stata affrontata la situazione politica e sociale del Medio Oriente, dove persistono numerosi conflitti, con particolare attenzione alla tragica situazione a Gaza", "si è parlato di come garantire un futuro al popolo palestinese e della pace e stabilità della Regione, ribadendo da parte della Santa Sede la soluzione dei due Stati, come unica via d'uscita dalla guerra in corso. Non è mancato un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e all'importante questione di Gerusalemme". Così il comunicato vaticano dopo l'incontro tra Herzog e il Papa.
Annessione Cisgiordania non in agenda riunione Netanyahu
La questione dell'applicazione della sovranità israeliana sulla Cisgiordania è stata rimossa dall'ordine del giorno della riunione indetta dal premier Benjamin Netanyahu nel tardo pomeriggio, dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno definito la mossa una "linea rossa". Lo hanno riferito fonti israeliane al Jerusalem Post. La discussione si concentrerà sulla situazione della sicurezza in Cisgiordania, alla luce della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in cui diversi Paesi riconosceranno lo Stato palestinese. Secondo fonti sentite dal quotidiano conservatore, alla riunione l'apparato di difesa lancerà l'allarme, avvertendo i ministri che "la Cisgiordania potrebbe esplodere all'istante". Un avvertimento simile è stato espresso di recente dall'ambasciatore Usa, Mike Huckabee, che in un'intervista ha sottolineato come un crollo economico della Cisgiordania porterebbe a una crisi dell'Autorità nazionale palestinese, con conseguenze su sicurezza e stabilità per tutta l'area.
Herzog dal Papa: "Garantiamo la sicurezza dei cristiani"
"Israele si sta impegnando in ogni modo possibile per riportare a casa gli ostaggi tenuti in brutale prigionia da Hamas", "Israele anela a un giorno in cui i popoli del Medio Oriente, i Figli di Abramo, vivranno insieme in pace, collaborazione e speranza. Tutti i leader di fede e di buona volontà devono essere uniti nel chiedere l'immediato rilascio degli ostaggi come primo e fondamentale passo verso un futuro migliore per l'intera regione". Così il presidente israeliano Isaac Herzog su X dopo l'incontro con papa Leone. "Israele - aggiunge - si impegna a garantire la sicurezza e il benessere delle comunità cristiane in Terra Santa".
Hamas, 84 morti e 338 feriti a Gaza nelle ultime 24 ore
Nelle ultime 24 ore a Gaza sono state uccisi 84 palestinesi e altri 338 sono rimasti feriti. Lo ha dichiarato il ministero della Salute nella Striscia, guidato da Hamas, precisando che 17 di loro sono morti mentre erano in cerca di aiuti umanitari. Tre i nuovi decessi per fame e malnutrizione, per un totale di 370, inclusi 131 bambini. Secondo il conteggio aggiornato del ministero, 64.231 palestinesi sono stati uccisi e 161.583 feriti da Israele nella Striscia dal 7 ottobre 2023.
Il presidente Herzog oltre due ore in Vaticano
La bandiera israeliana con la stella di David è stata esposta nel cortile di San Damaso per accogliere il presidente israeliano, Isaac Herzog che questa mattina è stato ricevuto da papa Leone, e poi dal segretario di stato vaticano, il card. Pietro Parolin. La visita, iniziata alle 10, è stata particolarmente lunga, oltre due ore. Herzog ha visitato anche la biblioteca vaticana.
©Ansa
Israele, alle 17 valutazione su sovranità in zone Cisgiordania
Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà oggi alle 18 (le 17 in Italia) una 'valutazione della situazione' in Cisgiordania per discutere sulla possibilità di applicare la sovranità israeliana su alcune parti della Cisgiordania. All'incontro ristretto prenderanno parte alcuni ministri e alcuni rappresentanti dell'establishment della sicurezza e militari. Un funzionario israeliano ha specificato ai media che non si tratta di una discussione su un'eventuale annessione e che la questione non è all'ordine del giorno . Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che parteciperà all'incontro, ha presentato ieri una proposta per l' annessione dell'82% della Cisgiordania.
Libano: "Raid Idf palese violazione dichiarazione cessazione ostilità"
La continuazione degli attacchi israeliani contro il Libano costituisce una "palese violazione della dichiarazione di 'cessazione delle ostilità' del novembre scorso, della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dei principi e delle disposizioni del diritto internazionale". Lo ha scritto su X il primo ministro libanese Nawaf Salam, in seguito agli attacchi israeliani di ieri.
"La credibilità della comunità internazionale è in gioco - ha aggiunto - Deve intervenire immediatamente per costringere Israele a fermare questi attacchi e a rispettare la sovranità del Libano e la sicurezza dei suoi cittadini". Il ministero della Salute libanese ha riferito che 4 persone sono state uccise e 17 ferite, tra cui quattro bambini, in seguito agli attacchi israeliani di mercoledì.
media: Idf ordina ad abitanti a est di Tulkarem di lasciare proprie abitazioni
L'esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di un quartiere a est di Tulkarem, in Cisgiordania, di lasciare le proprie abitazioni. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che l'ordine dell'Idf è stato emesso con un preavviso di 2 ore.
Idf, "200mila palestinesi resteranno a Gaza City nonostante rischio vita"
I funzionari militari israeliani stimano che circa 200.000 residenti di Gaza City (circa il 20% di quelli attualmente rimasti) rifiuteranno di lasciare la città e rimarranno nella zona di combattimento, anche se la loro vita fosse in pericolo. Martedì, il Capo di Stato Maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha annunciato l'inizio delle manovre di terra in città. Finora, circa 70.000 residenti sono fuggiti. Le Idf non sono ancora entrate nel centro città o nei suoi quartieri densamente popolati e hanno operato principalmente nella periferia.
Alle 18 riunione di Netanyahu sulla Cisgiordania
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu alle 18 terra' una riunione con i principali ministri e collaboratori per fare una "valutazione della situazione" in Cisgiordania e valutare la possibilita' di applicare la sovranita' israeliana ad alcune parti. Lo ha riferito il Times of Israel, citando una fonte ministeriale, secondo la quale tuttavia la questione dell'annessione non e' all'ordine del giorno ufficiale.
Riunione Lega araba al Cairo, focus su Gaza e Palestina
I ministri degli Esteri della Lega Araba si incontreranno oggi al Cairo per discutere degli sviluppi regionali. Lo ha riferito l'emittente saudita Al-Hadath, precisando che si parlera' degli sforzi internazionali per riconoscere uno Stato palestinese, delle modalita' per fermare la guerra a Gaza e dei piani per la ricostruzione della Striscia.
Meloni a Schlein: "Governo tutelerà italiani della Flotilla"
Pur notando che "avvalersi dei canali umanitari già attivi, non solo da parte del Governo italiano, eviterebbe di esporre i partecipanti all'iniziativa 'Global Sumud Flotilla' ai rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi e al conseguente onere a carico delle diverse Autorità statuali coinvolte di garantire tutela e sicurezza", "preso atto che l'iniziativa possa avere anche una finalità di natura simbolica o politica, e che quindi si intende portare avanti a prescindere da quanto sopra esposto, il Governo italiano assicura che saranno adottate tutte le misure di tutela e di sicurezza dei connazionali all'estero in situazioni analoghe, come sempre garantito finora". Così la premier Giorgia Meloni in una risposta alla segretaria del Pd Elly Schlein, che ieri in una lettera le aveva chiesto come il governo intenda tutelare l'equipaggio della Global Sumud Flottila.
Arrivato in Vaticano presidente israeliano Herzog
Il presidente israeliano Isaac Herzog e' arrivato in Vaticano per l'udienza con Papa Leone XIV. Tra i temi, la drammatica situazione a Gaza, gli sforzi per riportare gli ostaggi a casa, la salvaguardia delle comunita' cristiane in Medio Oriente. Herzog, dopo l'udienza con il Pontefice incontrera' anche il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e visitera' la Biblioteca Vaticana.
Idf, non sicuro che conquista Gaza City porti a fine Hamas
Non e' certo che la conquista di Gaza City indurra' Hamas a cedere. E' quanto ha affermato un rappresentante delle forze armate israeliane, durante una seduta a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset. Secondo quanto riferito dall'emittente pubblica Kan, alla domanda diretta di un deputato del Likud, l'esponente dell'Idf ha sottolineato che l'operazione di conquista della citta', approvata dal governo e avviata nei giorni scorsi, non e' detto che fara' crollare Hamas, "non e' affatto certo". "La citta' ha un significato simbolico", ha aggiunto.
Hamas, "Netanyahu ostacolo a pace, vuole guerra senza fine"
"Netanyahu e' il vero ostacolo allo scambio di prigionieri e al cessate il fuoco... vuole una guerra senza fine". Lo ha affermato Izzat al-Rishq, esponente dell'ufficio politico di Hamas, dopo che il governo israeliano ha respinto l'ultima proposta del gruppo militante di mettere fine alla guerra a Gaza con la liberazione di tutti gli ostaggi in cambio del rilascio di un certo numero di detenuti palestinesi e il ritiro dell'Idf dalla Striscia.
Idf, "missile Houthi contro Israele caduto fuori nostro territorio"
Un missile lanciato dallo Yemen nelle prime ore di stamattina è caduto fuori dal territorio israeliano. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, che in precedenza aveva attivato le sirene d'allarme, dopo aver individuato il lancio del missile Houthi - il terzo in meno di 24 ore - diretto verso Israele. In un post su X, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato di reagire ai tre missili lanciati ieri e oggi dal gruppo yemenita degli Houthi.
Media, "ondata di attacchi delle Idf nel sud del Libano"
I media libanesi hanno riferito di un'ondata di attacchi dell'aviazione israeliana nella serata di ieri nel sud del Paese. Secondo un rapporto, sarebbero stati condotti circa 15 raid. Le esplosioni sono state udite nel nord di Israele e in particolare nel comune di Kiryat Shmona, sempre nel nord del Paese.
Yemen, nuovo missile lanciato contro Israele, il terzo in 24 ore
Un missile balistico lanciato dallo Yemen verso lo Stato ebraico e' caduto in una zona aperta fuori dai confini. Lo hanno riferito le forze armate israeliane. Si tratta del terzo missile sparato dai ribelli filo-iraniani Houthi nelle ultime 24 ore.
Ufficio Netanyahu, "da Hamas solo propaganda"
L'ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu definisce "un'ulteriore propaganda di Hamas, priva di qualsiasi novità" la dichiarazione del gruppo terroristico relativa a un possibile accordo globale per porre fine alla guerra a Gaza. La guerra "può terminare immediatamente se vengono soddisfatte cinque condizioni: il rilascio di tutti gli ostaggi; il disarmo di Hamas; la smilitarizzazione della Striscia di Gaza; il controllo di sicurezza israeliano a Gaza; e 'l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non indottrini al terrorismo, non diffonda il terrorismo e non minacci Israele'", viene rilevato dall'ufficio del premier israeliano, secondo quanto riporta il Times of Israel. "Solo queste condizioni impediranno ad Hamas di riarmarsi e ripetere il massacro del 7 ottobre ancora e ancora, come promette apertamente di fare", afferma l'ufficio di Netanyahu.
Media, Netanyahu respinge richiesta visita Macron Israele
Prosegue l'ormai perenne scontro tra Tel Aviv e Parigi. Dopo i quotidiani scontri dialettici, un'indiscrezione del canale televisivo israeliano Kan 11 rivela che la scorsa settimana, Emmanuel Macron aveva esaminato la possibilita' di una rapida visita in Israele, ma il primo ministro Benjamin Netanyahu si e' rifiutato di farlo e ha posto una condizione: ritirare la sua intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Ma dal presidente francese e' arrivato un netto rifiuto. L'ipotetico viaggio di Macron sarebbe dovuto arrivare prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in cui la Francia prevede di riconoscere uno Stato palestinese.
Katz risponde ad Hamas: "Arrenditi o Gaza City distrutta"
Il ministro della Difesa Israel Katz avverte che Hamas si trovera' presto di fronte a una scelta difficile: accettare le condizioni di Israele per porre fine alla guerra o vedere Gaza City "diventare come Rafah e Beit Hanoun", ovvero distrutta. Le sue osservazioni arrivano dopo che Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di essere disposto a rilasciare tutti gli ostaggi in cambio della fine della guerra e di un completo ritiro israeliano.
Netanyahu contro manifestanti anti-governativi: "Siete come fascisti"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è scagliato contro i manifestanti che hanno incendiato cassonetti, pneumatici e un’automobile vicino alla sua residenza a Gerusalemme, accusandoli di comportarsi "esattamente come fascisti". "In una democrazia, le manifestazioni sono legittime - ha dichiarato Netanyahu in un videomessaggio, citato dal Times of Israel - Ma ciò che sta accadendo nelle proteste finanziate, organizzate e politiche contro il governo ha superato ogni limite: vandalizzano proprietà, bloccano le strade, rendono la vita impossibile a milioni di cittadini, inseguono funzionari eletti e i loro figli, fino agli asili e alle scuole".
Hamas: "Pronti a cessate il fuoco globale e a scambio prigionieri con ostaggi"
Hamas ha annunciato di essere pronta per un cessate il fuoco globale nella Striscia di Gaza, che include uno scambio di prigionieri con ostaggi e la fine del conflitto in corso. "Questo accordo porrà fine alla guerra nella Striscia di Gaza, determinerà il ritiro di tutte le forze di occupazione dall'intera Striscia di Gaza, aprirà i valichi di frontiera per consentire l'ingresso di tutti i beni di prima necessità della Striscia di Gaza e avvierà il processo di ricostruzione", è la posizione di Hamas riportata dal Times of Israel.
Netanyahu: "L'annuncio di Hamas è l'ennesimo trucco"
Il premier israeliano risponde con scetticismo all'annuncio di Hamas di mercoledì sera in cui si dice pronto a un accordo globale. "Purtroppo, si tratta di un ennesimo trucco mediatico di Hamas, che non contiene nulla di nuovo. La guerra può finire immediatamente, ma solo alle condizioni stabilite dal Gabinetto di Sicurezza: liberazione di tutti gli ostaggi; smantellamento dell'arsenale di Hamas, smilitarizzazione completa della Striscia, controllo di sicurezza israeliano sulla Striscia; istituzione di un'amministrazione civile alternativa, che non sia una minaccia per Israele", ha dichiarato Benyamin Netanyahu.