Guerra Israele, distrutto edificio 12 piani a Gaza City. Idf: "Ospitava terroristi"

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L'annuncio è giunto pochissimo tempo dopo l'emissione dell'ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower. Il portavoce dell'Idf: "Al momento controlliamo il 40% di Gaza City". Il primo ministro israeliano ha respinto la richiesta del presidente francese di visitare i territori palestinesi occupati. Netanyahu a Macron: "Ritira la decisione di riconoscere uno stato palestinese e allora protrai venire". Papa al presidente israeliano Herzog: "Garantire un futuro al popolo palestinese"

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L'Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L'annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l'emissione dell'ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall'Idf: l'edificio, secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, ospitava terroristi di Hamas.

Il primo ministro israeliano ha respinto la richiesta del presidente francese di visitare i territori palestinesi occupati. Lo ha riferito l'emittente Kan. Secondo la fonte, Netanyahu ha trasmesso un chiaro messaggio a Macron: "Ritira la decisione di riconoscere uno stato palestinese e allora protrai venire". 

La scorsa notte gli attacchi dell'Idf hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l'emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City. Portavoce Idf: "Al momento controlliamo il 40% di Gaza City". il Papa al presidente israeliano Herzog: "Garantire un futuro al popolo palestinese". Hamas diffonde i video di due ostaggi.

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Israele colpisce palazzo di 14 piani a Gaza City: almeno 30 morti

Trump: 'Se Hamas non libera ostaggi se la vedrà brutta'

"Se Hamas non libera tutti gli ostaggi sarà brutta". Lo ha detto Donald Trump nello studio Ovale. "Dipende da Israele ma se la vedranno brutta", ha aggiunto il presidente americano dicendo che "i negoziati con Hamas son in fase molto avanzata".

Tel Aviv, installazione davanti a consolato Usa per ostaggi. VIDEO

Global Sumud Flotilla, le parole di un giornalista della tv Al Araby

Nuovo attacco coloni in Cisgiordania: anche bimbo tra feriti

Coloni israeliani hanno preso d'assalto il villaggio palestinese di Khallet A-Daba, in Cisgiordania, attaccando i residenti con manganelli e spray al peperoncino. Lo riferisce al Jazeera. Un video mostra un uomo anziano con tagli alla testa e a una gamba e una donna con il velo intriso di sangue. Un altro video mostra Basel Adra, un attivista locale, che tiene in braccio un neonato con la testa insanguinata, mentre chiede aiuto e afferma che c'è "molto sangue". L'attivista ha affermato che nove palestinesi sono stati ricoverati dopo l'attacco. Adra ha contribuito alla regia di 'No Other Land'.

Onu: ancora nessun accordo con Usa su visti a palestinese

Le Nazioni Unite non hanno ancora raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per revocare il divieto di ingresso ai rappresentanti palestinesi, incluso il presidente Mahmoud Abbas, per consentire loro di partecipare ai lavori dell’Assemblea generale dell’ONU, la cui sessione di alto livello inizierà tra circa due settimane. “Siamo in contatto con il dipartimento di Stato americano per ottenere chiarimenti e speriamo in un ritiro della decisione, in base agli obblighi legati agli Headquarters Agreement”, ha dichiarato il portavoce ONU, Stephane Dujarric. Il riferimento è agli accordi del 1947 tra ONU e Stati Uniti, che obbligano il Paese ospitante a consentire la partecipazione ai lavori dell’ONU a tutte le persone invitate ufficialmente, inclusi membri di governo e funzionari.

Onu: preoccupati da aumento di sanzioni Usa a Ong

Il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric, ha definito “piuttosto preoccupante l’incremento dell’uso di sanzioni contro le organizzazioni non governative”. Il commento si riferisce alla decisione degli Stati Uniti di sanzionare tre organizzazioni palestinesi per i diritti umani a causa della loro collaborazione con la Corte Penale Internazionale.

Onu: nel 2025 oltre il 39% di aumento delle aggressioni israeliane in Cisgiordania

In Cisgiordania, da gennaio, oltre 2.780 palestinesi sono stati feriti da forze israeliane o coloni, con un aumento del 39% rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo ha dichiarato il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric, durante il bollettino quotidiano ai media. “Quasi 500 persone sono state ferite da coloni israeliani, il doppio rispetto al 2024”, ha aggiunto. L’agenzia ONU per gli aiuti umanitari riporta oltre 1.150 strutture demolite in Cisgiordania dall’inizio dell’anno per mancanza di permessi edilizi rilasciati da Israele, “permessi praticamente impossibili da ottenere per i palestinesi”, ha commentato Dujarric. Si registra un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2024.  

Trump: “Risolto 6 guerre in 6 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero

"So esattamente cosa sto facendo. Sono qui per mettere fine" alla guerra tra Russia e Ucraina, ha affermato lunedì Donald Trump sul suo social Truth. E parlando con i giornalisti il presidente degli Usa ha ribadito più volte: "Ho risolto 6 guerre in 6 mesi, una delle quali un possibile disastro nucleare”, aggiungendo che quello tra Mosca e Kiev sarebbe il settimo scenario bellico da lui fermato. A quali conflitti si riferisce? E quanto c’è di vero nella sua dichiarazione?

Trump: “Risolto 6 guerre in 6 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero

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Onu: Ban Ki-moon nominato presidente di Staff for Gaza

“Staff For Gaza”, organismo di sostegno ai palestinesi di Gaza che riunisce i dipendenti delle Nazioni Unite, ha annunciato la nomina di Ban Ki-moon, segretario generale dell’ONU dal 2007 al 2016, a presidente onorario. “Il sostegno del segretario generale Ban sarà una risorsa inestimabile per il personale dell’ONU a Gaza, mentre si sforza di farsi portavoce in difesa della nostra comune umanità e della Carta delle Nazioni Unite”, ha dichiarato Staff For Gaza. Ban Ki-moon ha commentato: “È incoraggiante vedere il personale dell’ONU unirsi per difendere i principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite”.

Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza

L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire".

Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza

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Media: Halevi propose accordo globale, Netanyahu rifiutò

L’ex capo di stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Herzi Halevi, cercò di convincere il primo ministro Benjamin Netanyahu ad accettare un accordo che prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi prima dell’offensiva di Rafah dello scorso anno, ma il premier respinse fermamente la proposta. Lo riferisce l’emittente pubblica Kan, citando fonti anonime, secondo cui nei mesi precedenti l’operazione nella città meridionale della Striscia, Halevi spinse per un cessate il fuoco che includesse il rilascio di tutti gli ostaggi in un’unica fase. Netanyahu, tuttavia, definì l’accordo una “sconfitta”

Media: 'Idf non ha quadro completo ubicazione ostaggi'

Le Forze di Difesa Israeliane ritengono che Hamas potrebbe tentare di spostare gli ostaggi detenuti a Gaza City in vista dell'intensificazione delle operazioni militari, lo riporta the Times of Israel. Secondo i media di Tel Aviv, "i militari ammettono di non avere un quadro completo dell'ubicazione di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza". Il video degli ostaggi Alon Ohel e Guy Gilboa-Dalal, diffuso oggi ma apparentemente datato 28 agosto 2025, potrebbe essere stato girato in un'area del campo profughi di Shati, dove le Idf non sono presenti. 

L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027

La decisione è stata presa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha sì approvato il rinnovo della missione ma soltanto fino alla fine del 2026, quando inizierà un "ritiro ordinato e sicuro" della durata di un anno. "Per una volta, abbiamo delle buone notizie dall'Onu", ha dichiarato Danny Danon, rappresentante di Israele alle Nazioni Unite.  Il premier libanese Nawaf Salam ha invece espresso soddisfazione per il rinnovo del mandato fino alla fine del 2026.

L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027

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Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza

Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, Obeida è stato ucciso nel bombardamento dell'appartamento nel quale si trovava insieme alla moglie e ai figli. Tra i principali obiettivi di Israele, poiché ritenuto il responsabile ufficiale della propaganda psicologica del gruppo, è sempre apparso in pubblico con il volto coperto da una kefiah bianco-rossa per nascondere la propria identità.

Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza

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WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti

Il Washington Post ha rivelato che l’amministrazione Trump e i partner internazionali stanno discutendo proposte per costruire un lussuoso resort turistico e un polo tecnologico sulla Striscia. Ogni palestinese che sceglie di andarsene riceverebbe un pagamento in contanti di 5.000 dollari e sussidi per coprire quattro anni di affitto altrove, oltre a un anno di cibo.

WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti

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Lega Araba: pace impossibile senza Stato palestinese

La Lega Araba ha affermato che la coesistenza pacifica in Medio Oriente non può essere raggiunta senza uno Stato palestinese e la fine di quelle che ha descritto come "pratiche ostili" da parte di Israele. In una risoluzione presentata dall'Egitto e dall'Arabia Saudita e adottata ieri, la Lega ha affermato che "l'incapacità di raggiungere una soluzione giusta alla causa palestinese e le pratiche ostili della potenza occupante" rimangono i principali ostacoli alla "coesistenza pacifica" nella regione. La risoluzione fa parte di un più ampio incontro al Cairo che si e' concluso oggi con i ministri degli Esteri arabi che hanno approvato una "visione congiunta per la sicurezza e la cooperazione nella regione".

Appello Dg Oms a Israele: 'Fermi la catastrofe della fame a Gaza'

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, esorta Israele a fermare la "catastrofe" della fame nella Striscia di Gaza, dove "dall'inizio del conflitto nell'ottobre 2023 almeno 370 persone sono morte per malnutrizione, di cui oltre 300 negli ultimi 2 mesi", ha sottolineato il Dg in conferenza stampa dalla sede centrale dell'Oms a Ginevra. "Questa è una catastrofe che Israele avrebbe potuto prevenire e che potrebbe fermare in qualsiasi momento", ha affermato il numero uno dell'agenzia delle Nazioni Unite per la salute.

Il 22 agosto l'Onu ha dichiarato che in alcune aree della Striscia di Gaza era in atto uno stato di carestia, ha ricordato Tedros. Israele, da parte sua, ha precisato che non c'era carestia nel territorio palestinese e ha accusato Hamas di saccheggiare gli aiuti. Il ministero della Salute di Hamas, i cui dati sono considerati affidabili dalle Nazioni Unite, ha riferito che gli ospedali della Striscia di Gaza hanno registrato "3 nuovi decessi" dovuti a malnutrizione nelle ultime 24 ore, "portando il numero totale di morti a 373, inclusi 134 bambini". "Le persone muoiono di fame mentre il cibo che potrebbe salvarle si trova nei camion lì vicino", ha aggiunto il Dg Oms, evidenziando che "affamare i civili come metodo di guerra è un crimine di guerra che non potrà mai essere tollerato" e che "far morire di fame non renderà Israele più sicuro e non faciliterà il rilascio degli ostaggi".

Usa e Onu discutono piano ricostruzione Gaza prima di Assemblea generale

Gli Stati Uniti e l'Onu stanno discutendo di un piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in modo da evitare che la riunione venga travolta dalla controversia sul riconoscimento dello Stato palestinese. Il piano, scrive il Guardian, prevede la formazione di un governo tecnico per Gaza che resti in carica un anno, una forza di stabilizzazione internazionale, il disarmo di Hamas e il rifiuto della deportazione di massa dei palestinesi. Approvato dall'Onu e varato dalla Casa Bianca, il piano per la ricostruzione è stato discusso in particolare dal Segretario di Stato americano Marco Rubio. Si prevede che il 22 settembre, in una conferenza a margine dell'Assemblea generale a New York, Regno Unito, Francia, Canada, Belgio e Malta riconosceranno lo Stato di Palestina. La Gran Bretagna ha però lasciato intendere che avrebbe potuto non riconoscere lo Stato di Palestina se Israele e Hamas avessero raggiunto un cessate il fuoco, ma il governo israeliano ha respinto questa ipotesi e annunciato l'intenzione di conquistare Gaza City. Le due questioni più controverse restano il disarmo di Hamas, un requisito chiave per tutti i leader europei, e la possibilità per i candidati legati in passato ad Hamas o al terrorismo di presentarsi alle elezioni per la presidenza e il parlamento palestinesi. Husam Zomlot, rappresentante palestinese nel Regno Unito, ha affermato nei giorni scorsi che l'Autorità Nazionale Palestinese si impegna a indire elezioni a Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, entro un anno dal cessate il fuoco. Nel frattempo, la Palestina sarebbe governata da un governo tecnico.

Libano, governo approva piano disarmo Hezbollah

Il governo libanese ha approvato il piano per disarmare Hezbollah. Lo riportano i media israeliani, citando le parole del ministro dell'Informazione libanese, Paul Morcus, il quale ha sottolineato che "i dettagli del piano rimarrano segreti". 

Hamas: 'Attacchi a grattacieli crimini per spingere sfollamenti'

Hamas ha affermato che gli attacchi israeliani contro grattacieli residenziali a Gaza costituiscono "crimini contro l'umanità" e sono parte di un "piano criminale" dello Stato ebraico.    "Gli attacchi dell'esercito di occupazione contro grattacieli densamente popolati fanno parte di un crimine organizzato di trasferimento forzato", ha detto il gruppo citato da Al Jazeera, respingendo le affermazioni di Israele secondo cui tali edifici vengono utilizzati dai 'combattenti della resistenza' come "falsi pretesti per giustificare la sua brutalità".    Hamas ha quindi esortato la comunità internazionale, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e i tribunali internazionali ad agire immediatamente per fermare la guerra.

Unicef: 'A Gaza City l'infanzia non può sopravvivere'

Un alto funzionario dell'Unicef ha avvertito che Gaza City sta diventando un luogo "dove l'infanzia non può sopravvivere". Lo scrive l'agenzia di stampa turca Anadolu.    "È una città di paura, fuga e funerali" ha affermato Tess Ingram, responsabile della comunicazione dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, durante una conferenza stampa. "L'impensabile non si profila; è già qui", ha detto Ingram, avvertendo: "L'escalation è in corso".    La funzionaria ha descritto dettagliatamente gli strazianti incontri con famiglie costrette a fuggire più volte e ha detto: "Ho incontrato bambini separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli sono morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini nei letti d'ospedale, i loro corpicini dilaniati dalle schegge". Ingram ha avvertito che il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili di Gaza "in lotta per la sopravvivenza". Ha osservato che solo 44 dei 92 centri ambulatoriali di trattamento nutrizionale dell'Unicef a Gaza City sono ancora operativi, privando migliaia di bambini malnutriti di un supporto fondamentale. "Questo è ciò che significa la carestia in una zona di guerra, ed era ovunque guardassi a Gaza City", ha detto.    "Il nostro team sta facendo tutto il possibile per aiutare i bambini - ha detto ancora - Ma potremmo fare molto di più, raggiungere ogni bambino qui, se le nostre operazioni sul campo fossero abilitate su larga scala e fossimo adeguatamente finanziati", ha aggiunto. "La sofferenza dei bambini nella Striscia di Gaza non è casuale. È la conseguenza diretta di scelte che hanno trasformato Gaza City e l'intera Striscia in un luogo in cui la vita delle persone è sotto attacco, da ogni angolazione, ogni giorno".

Disarmo Hezbollah, fine della riunione del governo senza annunci

Si è conclusa la riunione del governo libanese dedicata alla discussione sul piano per il disarmo di Hezbollah senza che il portavoce del governo abbia comunicato eventuali decisioni riguardanti la spinosa questione.    I cinque ministri sciiti, quattro dei quali appartenenti all'alleanza Hezbollah-Amal, hanno lasciato la riunione poco prima che il capo dell'esercito, generale Rodolphe Haykal, cominciasse a illustrare il piano per il disarmo. Secondo il canale al Manar di Hezbollah, il fatto che i ministri sciiti abbiano abbandonato la riunione "apre una grave crisi politica nel paese". Al momento non ci sono conferme che i quattro ministri di Hezbollah e Amal intendano dimettersi. In queste ore e in forma preventiva, unità dell'esercito libanese si sono dispiegate nelle aree attorno alla periferia sud di Beirut, considerata roccaforte di Hezbollah. 

Arrivati a Gaza aiuti umanitari raccolti da Misericordie

Gli aiuti raccolti dalle Misericordie d’Italia sono arrivati a Gaza. Farina, pasta, latte e altri generi di prima necessità saranno distribuiti da WCK, organizzazione non-profit che fornisce pasti alle comunità nelle zone di crisi. “Per mesi ci siamo impegnati senza sosta, affrontando difficoltà e attese - dichiara il presidente elle Misericordie d’Italia, Domenico Giani - perché volevamo che quei beni raggiungessero il prima possibile  la popolazione di Gaza. Abbiamo messo a disposizione i nostri mezzi e la nostra rete. Vederli finalmente arrivare a destinazione ci spinge a proseguire in questa direzione, consapevoli del grande sforzo che occorre da parte di tutti”.

Netanyahu: Egitto "imprigiona" abitanti di Gaza

In un’escalation di tensioni verbali tra Israele ed Egitto, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato il Cairo di “imprigionare contro la loro volontà i residenti di Gaza che vogliono lasciare una zona di guerra”. La dichiarazione segue la reazione egiziana alle affermazioni di Netanyahu, che, in un’intervista al canale Abu Ali Express, ha detto che avrebbe permesso agli abitanti di Gaza di uscire attraverso il valico di Rafah, che però il Cairo “avrebbe bloccato”. In risposta, il ministero degli Esteri egiziano ha espresso la sua “massima condanna” delle parole di Netanyahu, definendole “parte dei suoi continui tentativi di prolungare l’escalation nella regione e radicare l’instabilità per evitare di affrontare le conseguenze delle violazioni israeliane a Gaza, sia all’interno che all’esterno”.

Tajani riferirà su Kiev, Medio Oriente e dazi l'11 settembre

"Il governo ha informato il presidente del Senato e il presidente della Camera dei deputati della disponibilità a riferire in Parlamento sulla politica estera, come richiesto dai gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione. A rendere un'informativa urgente sui recenti sviluppi delle crisi in Ucraina e Medio Oriente e in materia di commercio internazionale sarà il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella giornata di giovedì 11 settembre". Lo si legge in una nota del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

Sarajevo, attivisti pro-pal contestano gruppo legato a Israele

Attivisti filo-palestinesi hanno rumorosamente contestato oggi in un hotel di Sarajevo l'intervento in conferenza di Jeff Barr, vicepresidente di Amazon Web Services (AWS), accusando l'azienda di legami con Israele. 'Palestina libera', 'Macellai, fuori dalla Bosnia' hanno scandito a più riprese gli attivisti con striscioni e bandiere palestinesi, prima di essere allontanati dall'intervento della sicurezza interna all'hotel. Ai presenti hanno rinfacciato di "applaudire un uomo complice del genocidio". Come hanno detto successivamente i contestatori ai giornalisti , il motivo della protesta è che l'esercito israeliano ha pubblicamente ammesso di utilizzare AWS per aumentare la propria efficienza durante la guerra a Gaza, insieme ai servizi cloud di Google e Microsoft. Delle tre aziende, Amazon avrebbe il rapporto più stretto con l'esercito israeliano. I servizi segreti militari di Israele utilizzano AWS per archiviare una grande quantità di informazioni su quasi ogni persona a Gaza.     Gli attivisti intervenuti oggi a Sarajevo chiedono la cessazione della cooperazione della Bosnia-Erzegovina con AWS, nonché il divieto di qualsiasi forma di esportazione di armi e munizioni verso Israele. "Vogliamo che nessun prodotto fabbricato in Bosnia- Erzegovina venga utilizzato per genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e apartheid, indipendentemente dalla religione o dalla nazionalità", hanno affermato gli attivisti.

Libano, anche ministri sciiti lasciano riunione su disarmo

Oltre ai ministri di Hezbollah, anche quelli sciiti alleati, inclusi quelli del movimento Amal, hanno abbandonato una riunione del governo libanese incentrata sul piano delle forze armate per disarmare Hezbollah. Lo riferisce l’Agenzia di stampa nazionale (NNA), precisando che cinque ministri hanno lasciato la sessione mentre il capo dell’esercito libanese presentava il piano di disarmo, secondo quanto riportato dai media locali. Il governo libanese aveva incaricato l’esercito di elaborare piani per disarmare il gruppo militante entro fine anno, sotto pressione degli Stati Uniti e a seguito di attacchi israeliani. I ministri di Hezbollah e Amal hanno abbandonato i colloqui sul disarmo per la terza volta. Hezbollah, mercoledì, ha ribadito la sua opposizione, con il suo blocco parlamentare che ha invitato le autorità a “revocare la loro decisione antipatriottica”. Il governo considera il disarmo parte dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti a novembre, che ha posto fine a oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e Israele. La riunione si è svolta nel contesto di intensi attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale, che negli ultimi due giorni hanno causato almeno cinque morti, secondo il ministero della Salute e l’NNA. David Wood, analista senior per il Libano presso l’International Crisis Group, ha dichiarato: “Israele vuole inviare il messaggio che solo azioni concrete sul disarmo saranno sufficienti”. Se il piano venisse approvato, Wood ritiene che Hezbollah potrebbe valutare opzioni come pressioni per le dimissioni dei ministri sciiti o l’organizzazione di proteste di massa.

Netanyahu a genitori ostaggi: 'Nessun video scalfirà nostra determinazione'

''Nessun video di propaganda indebolirà la nostra determinazione e ci distoglierà dal raggiungimento degli obiettivi'' che Israele si è prefissato ''per la fine della guerra'' nella Striscia di Gaza. Lo scrive l'ufficio di Benjamin Netanyahu riferendo del colloquio che il primo ministro israeliano ha avuto con i genitori degli ostaggi apparsi nel video diffuso oggi da Hamas, Guy Gilboa-Dalal e Alon Ohel. L'ufficio di Netanyahu ha sottolineato che "la guerra può finire immediatamente alle condizioni stabilite da Israele", ovvero "il rilascio di tutti i nostri ostaggi, sia vivi che caduti, il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione della Striscia di Gaz, il controllo di sicurezza israeliano nella Striscia di Gaza e l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non rappresenti una minaccia per Israele".

Grimaldi: 'Missione Flotilla pacifica, Italia non stia con chi calpesta il diritto internazionale'

"La Global Sumud Flotilla non sta partendo per violare le acque israeliane. Sta navigando verso Gaza, un territorio sotto assedio, per portare aiuti e solidarietà. È una missione civile, europea, pacifica. Eppure il ministro suprematista Ben Gvir minaccia di trattare i volontari come terroristi, di rinchiuderli in prigioni di massima sicurezza. Se dopo queste intimidazioni anche solo uno di loro verrà aggredito o arrestato, sarà una dichiarazione di guerra all’Europa stessa". Lo afferma Marco Grimaldi di Alleanza verdi e sinistra intervenendo al Giornale radio ai microfoni del Timone. "Israele - prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi - ha trasformato la fame in arma di massa. Ha bombardato ospedali, scuole, mercati, ha fatto esplodere cellulari in mezzo ai funerali. I terroristi sono quelli che vogliono la pulizia etnica e l’annessione dei Territori palestinesi, non chi resiste". "L’Italia deve scegliere da che parte stare. Non con chi calpesta il diritto internazionale, ma con chi lo difende. E se il governo non lo fa, lo faremo noi, in piazza, in Parlamento, ovunque serva. Pronti a bloccare il Paese", conclude Grimaldi.

Capo Oms a Israele: "Fermare la "catastrofe" della fame a Gaza"

Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato l’allarme sulla carestia a Gaza, invitando Israele a fermare questa “catastrofe”. Almeno 370 persone sono morte di fame dall’inizio del conflitto. “Questa è una catastrofe che Israele avrebbe potuto prevenire e potrebbe fermare in qualsiasi momento”, ha dichiarato durante una conferenza stampa presso la sede centrale dell’OMS a Ginevra. 

Libano, ministri Hezbollah lasciano riunione su Piano disarmo

In Libano, i ministri di Hezbollah hanno abbandonato la riunione di governo dedicata alla discussione di un piano di disarmo del gruppo terroristico presentato dalle forze armate. Lo riferisce il canale saudita "Al-Hadath", precisando che i ministri di Hezbollah hanno lasciato la sessione dopo l’ingresso del comandante dell’esercito libanese per discutere del disarmo. Anche i ministri sciiti del movimento Amal hanno abbandonato la riunione, secondo il canale qatariota "Al-Arabi". 

La Finlandia valuta di riconoscere lo Stato Palestinese

La Finlandia firmerà una dichiarazione franco-saudita sulla soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi, ma non ha annunciato una data per il riconoscimento dello Stato palestinese. "Il processo guidato da Francia e Arabia Saudita rappresenta lo sforzo internazionale più significativo degli ultimi anni per creare le condizioni per una soluzione a due Stati", ha scritto la ministra degli Esteri Elina Valtonen su X. Il governo di coalizione di destra finlandese è diviso sulla questione del riconoscimento dello Stato palestinese, con il Partito dei Finlandesi di estrema destra e i Cristiano-Democratici entrambi contrari. "La Finlandia si impegna a riconoscere lo Stato di Palestina in futuro", ha dichiarato Valtonen ai giornalisti, senza fornire dettagli su una possibile data. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha annunciato all'inizio di agosto di essere pronto a riconoscere lo Stato palestinese se il governo gli avesse presentato una proposta. Il capo dello Stato ha poteri limitati, ma coordina la politica estera in stretta collaborazione con il governo. Numerosi Paesi, tra cui Francia e Gran Bretagna, si sono impegnati a riconoscere lo Stato palestinese a margine dell'80sima Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. L'adozione della dichiarazione franco-saudita è "coerente con la relazione del governo finlandese sulla politica estera e di sicurezza nazionale, approvata all'unanimità dal parlamento", ha affermato Valtonen.

Poggi (Sumud Flotilla): 'Barche da Spagna e Tunisia stanno arrivando, poi partiremo'

C'è attesa per la partenza della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale di navi che salperà per portare cibo e aiuti umanitari ai civili palestinesi a Gaza. Le imbarcazioni dovevano essere già in mare da ieri, ma per  problemi organizzativi non hanno ancora spiegato le vele. A raccontare la situazione all'Adnkronos è Luca Poggi, il responsabile logistico delle imbarcazioni, che spiega di stare aspettando "che arrivino le altre navi dalla Spagna e dalla Tunisia. Siamo una flotilla quindi è essenziale andare tutti insieme, ma le barche sono già in mare, pronte a raggiungerci". Nelle parole di Poggi c'è fermento, anche perché la delegazione italiana, attualmente ferma a Catania, sarà quella che manderà più navi: "Sono 20 imbarcazioni, si tratta della metà di tutta la flotta. Tra l'altro la nostra delegazione è già pronta, i capitani e gli equipaggi sono al lavoro da giorni. Ogni minuto in più è utile per fare gli ultimi check alle barche, sono navi comprate sul mercato dell'usato, è possibile che abbiano bisogno di manutenzioni". Dagli ultimi aggiornamenti sembrava che la flotilla dovesse abbandonare i porti domenica 7 settembre, ma su questo Poggi non sa dare una risposta precisa e conclude spiegando che anche se non ci sono "certezze sulla partenza in quella data, puntiamo comunque a salpare a breve termine". 

Lafram (Ucoii): 'A Gaza con Flotilla in rappresentanza comunità musulmana'

"Domenica mi imbarcherò sulla Global Sumud Flotilla nella mia veste di presidente dell'Ucoii, per dar voce agli oltre 2 milioni di musulmani che sono attaccati ad al Jazeera dove c'é una narrazione continua di quella che è la situazione di fatto, con la popolazione civile che continua a morire sotto i bombardamenti, con i corpi di adulti e bambini scheletrici, stremati dalla fame usata come arma". Lo dice all'Adnkronos Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, pronto a partire per la Striscia di Gaza per portare solidarietà alla popolazione palestinese.

"E' un gesto forte, simbolico però significativo - spiega - Sono molto preoccupato per lo stato d'animo dei miei cari, dei miei amici, perché molti li ho visti provati da questa mia scelta che non si aspettavano. Molti non ci credevano, continuavano a chiedermi se facessi davvero, se fossi impazzito. Sappiamo i pericoli e i rischi a cui ci esponiamo, non solo io ma tutti quelli che partecipano come me a questa missione umanitaria, ma chi prende questa decisione va oltre il timore. Ci aspettiamo dal nostro governo una presa di posizione politica, che vuol dire lavorare sul cessate il fuoco, interrompere la cooperazione militare Israele-Italia, imporre delle sanzioni a questo governo genocida di Israele, assicurare l'arresto in caso di arrivo di Netanyahu in Italia, visto che come sappiamo tutti pende sulla sua testa un mandato di arresto internazionale". "Va benissimo il riconoscimento dello Stato palestinese ma non è quello che ferma il genocidio. Vogliamo delle azioni concrete che vadano nella direzione di un cessate il fuoco immediato e questo ovviamente lo si può fare con un intervento da parte dei Paesi europei dell'Unione europea. Quando i governi vengono meno, ecco che arriva una risposta civile come questa, che vede un insieme di imbarcazioni comporre una flottiglia, la più grande mai organizzata, per andare a rompere l'assedio imposto all'intera Striscia di Gaza e portare aiuti umanitari. Questa nostra è una missione non violenta, umana e umanitaria per restituire un po' di umanità a noi stessi, prima ancora che ai palestinesi". (di Silvia Mancinelli).

Katz: "A l 700esimo giorno di guerra "abbiamo iniziato"

Il ministro della Difesa Israel Katz ha pubblicato un video sul suo account X che mostra un edificio bombardato a Gaza City, commentando: "Abbiamo iniziato". Il capo della difesa ha caricato il filmato al 700esimo giorno di guerra, avviata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, mentre le forze dell'Idf stanno intensificando le operazioni per conquistare Gaza City, dove hanno distrutto con bombardamenti aerei una torre di 12 piani, la Mushtaha Tower, affermando che ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche quali Hamas utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona.

Video ostaggi, Gilboa-Dalal: "Per favore riportateci indietro"

La famiglia di Guy Gilboa-Dalal, ostaggio di Hamas, ha autorizzato la pubblicazione di parte di un video pubblicato dal gruppo terroristico. Il video completo include anche riprese di Alon Ohel, per la prima volta da quando è stato preso in ostaggio, ma la famiglia non ha autorizzato la diffusione delle immagini che lo ritraggono. Lo riporta il Times of Israel. Nel filmato di 28 secondi, Gilboa-Dalal afferma che la data è il 28 agosto 2025 e che è detenuto dalle brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas a Gaza City. Gilboa-Dalal è mostrato con i capelli corti, una camicia blu scuro e un'espressione di angoscia, mentre si copre il viso con le mani. In una parte del video, sembra seduto sul sedile posteriore di un'auto in superficie. In dichiarazioni probabilmente dettategli dai suoi carcerieri, implora la sua liberazione. "Questo è tutto ciò che vogliamo, vogliamo solo che finisca", dice. "Vogliamo tornare dalle nostre famiglie. Per favore, riportateci indietro." 

Distrutta dall'Idf la Mushtaha Tower a Gaza City

la Mushtaha Tower

©Ansa

Idf, edificio distrutto ospitava terroristi Hamas

Secondo il portavoce dell'Idf, l'edificio di 12 piani distrutto a Gaza City, la Mushtaha Tower, ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona. "Sotto l'edificio è stata creata un'infrastruttura sotterranea da cui i terroristi di Hamas portano avanti operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona", ha riferito il portavoce dell'Idf, secondo Ynet News. "L'infrastruttura viene utilizzata per imboscate contro le forze israeliane e come via di fuga per i terroristi", ha insistito la stessa fonte. 

Idf, a Gaza City distrutto edificio 12 piani

L'Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L'annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l'emissione dell'ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall'Idf: l'edificio è stato raso al suolo da aerei da combattimento israeliani. La torre distrutta era situata in una parte di Gaza City considerata l'ultimo rifugio per le famiglie in fuga dalle aree bombardate nella periferia orientale. Al momento si levano enormi colonne di fumo nero dalla zona. Testimoni hanno riferito ai media, tra cui Al Jazeera, che il terreno tremava sotto i loro piedi quando la torre è stata presa di mira. I primi resoconti suggeriscono che la torre sia stata colpita da diversi missili che ne hanno causato la completa distruzione. La Mushtaha Tower sorgeva in una delle zone più densamente popolate, dove le persone sono fuggite dai bombardamenti in altre parti della città. 

Parolin: "Per Gaza e Kiev serve il dialogo, S. Sede farà sua parte"

La via per risolvere i conflitti in Ucraina e a Gaza passa necessariamente per il dialogo. Lo ha detto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della cerimonia al Bambino Gesù, dove ha benedetto un'effigie di Pier Giorgio Frassati che domenica verrà canonizzato insieme a Carlo Acutis. "La Santa Sede sta insistendo perché le parti riprendano il dialogo e, attraverso di esso, possano trovare soluzioni alla tragica situazione di Gaza. È una voce - ha detto Parolin al Sir - che continua a levarsi, ribadita anche ieri in maniera molto decisa con il presidente di Israele. L'auspicio è che questa voce, unita a quella della comunità internazionale, possa produrre qualche effetto". In particolare la preoccupazione della Santa Sede per la parrocchia di Gaza "è molto alta, soprattutto perché nella parrocchia vivono numerose persone con disabilità che non possono essere trasferite altrove. Si spera che venga garantito rispetto a quanti hanno deciso di rimanere e a coloro che non hanno alternative, ascoltando l'appello a proteggerli". Anche per l'Ucraina "la posizione è chiara: avviare un dialogo. Il Santo Padre aveva perfino messo a disposizione il Vaticano come luogo per ospitare eventuali colloqui. Da parte della Santa Sede c'è grande disponibilità ad aiutare a trovare tutte le vie e i mezzi possibili per mettere fine alla carneficina". 

Ue: "Genocidio? Tocca a Corti non alla Commissione definirlo"

"Non tocca alla Commissione europea definire se siamo di fronte a crimini contro l'umanità o a un genocidio: è compito delle corti internazionali che hanno la qualificazione legale per farlo". Lo hanno detto i portavoce dell'Unione, commentando le parole di ieri della vicepresidente esecutiva Teresa Ribera. 

Idf, nei prossimi giorni raid su grattacieli di Gaza City

L'esercito israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni prenderà di mira i grattacieli di Gaza City. 

Katz: "Le porte dell'inferno si sono aperte a Gaza'"

"Le porte dell'inferno si sono aperte a Gaza. Viene dato il primo avviso di evacuazione a un palazzo di terroristi nella città di Gaza prima di un attacco. Quando la porta si aprirà, non si chiuderà più e l'attività delle Idf aumenterà, finché gli assassini e gli stupratori di Hamas non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo, altrimenti saranno distrutti". Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. 

Unicef: a Gaza City l'infanzia non può sopravvivere

"Gaza City, l'ultimo rifugio per le famiglie nel nord della Striscia di Gaza, sta velocemente diventando un luogo dove l'infanzia non può sopravvivere. È una città di paura, fuga e funerali. Il mondo sta lanciando l'allarme su ciò che potrebbe comportare un'intensificazione dell'offensiva militare a Gaza City: una catastrofe per circa un milione di persone che ancora vi risiede. Sarebbe una tragedia inimmaginabile e dobbiamo fare tutto il possibile per impedirla. Ma non possiamo aspettare che l'inimmaginabile si sia verificato per agire". Lo afferma Tess Ingram, communication manager dell'ufficio regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa da Gaza. "A Gaza City, in 9 giorni, -riferisce-  ho incontrato famiglie che sono fuggite dalle proprie case per paura - già sfollate, ora sfollate di nuovo - arrivando con nient'altro che i vestiti che indossavano. Ho incontrato bambini che sono stati separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli erano morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini ricoverati in ospedale, i loro piccoli corpi lacerati dalle schegge. Questo scenario impensabile non è imminente: è già realtà. L'escalation è in corso".  "Il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili a lottare per la sopravvivenza- afferma ancora Ingram - Solo 44 dei 92 centri di trattamento nutrizionale ambulatoriale sostenuti dall'Unicef a Gaza City sono ancora funzionanti". Non solo: "degli 11 ospedali parzialmente funzionanti, solo 5 dispongono ancora di unità di terapia intensiva neonatale; le 40 incubatrici disponibili funzionano al 200% della loro capacità, il che significa che ben 80 neonati lottano per la vita in macchinari sovraffollati".    

Idf: ucciso responsabile finanziario ala militare Hamas

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato un altro morte eccellente nei ranghi di Hamas: Nur al-Din Dabbaghsh, indicato come il responsabile finanziario dell'ala militare. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. A ucciderlo, all'inizio di questa settimana, secondo quanto riferito dai vertici militari, sono state delle truppe che collaboravano con l'agenzia di sicurezza Shin Bet. Dabbaghsh è stato accusato di aver raccolto e trasferito decine di milioni di dollari al gruppo terroristico durante la guerra, denaro che, secondo Israele, ha finanziato armi e operazioni e ha contribuito a sostenere le capacita' di combattimento dell'organizzazione. Le forze armate affermano inoltre che i loro uomini continuano a colpire le infrastrutture e gli operatori di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, prendendo di mira siti sia in superficie che sotterranei, intensificando al contempo la pressione sull'ala militare di Hamas. Nel nord di Gaza, le forze della 99a Divisione riferiscono di aver distrutto siti di lancio di

missili anticarro, un deposito di armi e altre infrastrutture,

mentre i soldati della Brigata Nahal hanno ucciso diversi

operatori di Hamas in scontri nelle vicinanze. Altrove, le truppe della Brigata Givati e la 401ma Brigata Corazzata, operanti sotto la 162a Divisione, continuano ad avanzare nell'area di Jabalia e altrove alla periferia di Gaza City, dove hanno eliminato terroristi, smantellato esplosivi e distrutto ulteriori posizioni di Hamas.

Hamas diffonde video con due ostaggi

Hamas ha diffuso un video che mostra l'ostaggio Guy Gilboa-Dalal insieme a un altro ostaggio. Gilboa-Dalal è visibile in parte del filmato all'interno di un'auto. Nel video afferma di essere stato tenuto prigioniero per 22 mesi, il che potrebbe indicare che il filmato è stato girato di recente. La famiglia del secondo ostaggio ha chiesto che non venga identificato, secondo l'Hostages and Missing Families Forum. Le famiglie non hanno dato il consenso alla pubblicazione del video. Gilboa-Dalalal era comparso l'ultima volta in un video a febbraio, durante un cessate il fuoco, quando fu costretto, insieme a un altro prigioniero, Evyatar David, ad assistere al rilascio di altri ostaggi. A riferirne è ol Times of Israel.

Ynet: Israele teme Hamas nasconda ostaggi tra sfollati

Mentre Israele si prepara a un'avanzata più profonda a Gaza City, i funzionari militari avvertono che il gruppo terroristico potrebbe utilizzare le evacuazioni di massa di civili per spostare gli ostaggi a sud. Lo riporta Ynet sulla base di fonti anonime secondo cui l'esercito israeliano si starebbe preparando anche a questa eventualità. Negli ultimi giorni, le Idf hanno informato le famiglie degli ostaggi che intendono garantire che i prigionieri non vengano feriti durante l'operazione Carri di Gedeone II. Le autorità ritengono che ci siano degli ostaggi trattenuti a Gaza City, ma affermano di non avere informazioni precise sulla loro

ubicazione, un fattore che aumenta il rischio. 

Wafa: 18 morti in attacchi israeliani, sette sono bambini

Almeno 18 palestinesi, tra cui sette bambini, sono stati uccisi la scorsa notte in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira case e tende che ospitavano sfollati nella città di Gaza, secondo fonti mediche riportate dall'agenzia palestinese Wafa.

Al Jazeera: 18 morti a Gaza in raid notturni, 75 in 24 ore

I raid e l'avanzata militare israeliani su Gaza City la scorsa notte hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l'emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City.

Il Papa al presidente Herzog: "Garantire futuro a popolo palestinese"

Flotilla, Thunberg: "Israele non riuscirà a fermarci"

L'attivista Greta Thunberg,a bordo di una delle imbarcazioni dirette verso Gaza, ha promesso che la Global Sumud Flotilla non si lascerà fermare dalle minacce israeliane, definendole "propaganda genocida". In un video su X, l'ambientalista ha sottolineato che la missione rimane chiara: un atto pacifico e legittimo di solidarietà per rompere l'assedio illegale di Israele su Gaza. 

30 coloni irrompono in villaggio palestinese, 10 feriti

Una trentina di coloni ha fatto irruzione nel villaggio di Khallet al-Daba, a sud di Hebron, e una diecina di palestinesi sono stati feriti. Lo hanno riferito attivisti locali, citati da Haaretz. Truppe israeliane sono state inviate sul posto, ha dichiarato l'Idf. Khallet al-Daba è uno dei 12 villaggi di Masafer Yatta, dove vivono un migliaio di palestinesi, al centro del documentario 'No Other Land' sulla violenza dell'occupazione israeliana, vincitore quest'anno dell'Oscar. 

Israele: niente visita di Macron se riconosce la Palestina

Ilministro degli Esteri di Israele Gideon Sa'ar ha fatto sapere che non ci sarà alcuna visita del presidente francese Emmanuel Macron se la Francia non rinuncerà a riconoscere lo Stato palestinese. Il ministro ha detto al telefono al diplomatico francese Jean-Noel Barrot che "non c'è spazio" per una visita "finché la Francia persiste nella sua iniziativa e nei suoi sforzi che danneggiano gli interessi nazionali e di sicurezza di Israele". Parigi dovrebbe "riconsiderare la sua iniziativa" di riconoscere uno Stato palestinese entro la fine del mese poiché una tale mossa minerebbe tra l'altro la stabilità regionale. 

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