La spedizione della Global Sumur Flotilla è ripartita da Barcellona alla volta di Gaza, dopo il rientro a causa del temporale. Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato 9 decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Israele valuta di annettere parti della Cisgiordania come ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte dei Paesi occidentali
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La spedizione umanitaria della Global Sumur Flotilla è ripartita da Barcellona alla volta di Gaza, dopo il rientro la scorsa notte nel porto catalano a causa del temporale che ha sferzato la costa del nordest della Spagna. A bordo oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg.
Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell'enclave a 348, tra cui 127 bambini.
Israele resiste alle richieste di tregua. "Stiamo battendo Hamas", dice Netanyahu mentre l'esercito martella Gaza City. E il governo israeliano valuta di annettere parti della Cisgiordania come ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte dei paesi occidentali, secondo media Usa. Attesa per gli esiti del gabinetto di sicurezza, convocato ieri da Netanyahu.
L'amministrazione Trump sta discutendo proposte per costruire una 'Riviera del Medio Oriente' sulle macerie della Striscia, secondo il Washington Post: controllo Usa per 10 anni, 5mila dollari a ogni palestinese che va via volontariamente, resort turistici e un polo manifatturiero high-tech.
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
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- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1. Le mappe
La storia dei territori palestinesi è antica, complessa e segnata da conflitti. Partiamo dalla fine della Prima guerra mondiale, con il collasso dell’Impero ottomano e il mandato britannico. Fino alla colonia East1 approvata di recente dal governo israeliano
I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1
Vai al contenutoTrump: 'Guerra a Gaza sta danneggiando Israele agli occhi dell'opinione pubblica'
Israele "potrebbe anche vincere la guerra, ma non sta conquistando il mondo delle pubbliche relazioni". Lo afferma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un'intervista al Daily Caller ripresa da The Times of Israel. "Dovranno farla finita con questa guerra... Sta danneggiando Israele", ha aggiunto.
Nell'intervista, a Trump viene chiesto se sia preoccupato per il calo del sostegno a Israele negli Stati Uniti, anche tra i repubblicani: "Ne sono consapevole", risponde. Trump osserva che Israele aveva "la lobby più forte al Congresso" 15 o 20 anni fa, ma ora non è più così. "C'è stato un tempo in cui... se volevi fare il politico, non potevi parlare male [di Israele]", dice. "Israele era la lobby più forte che abbia mai visto... Avevano il controllo totale sul Congresso", aggiunge Trump. Israele "è stato danneggiato, soprattutto al Congresso". "La gente si è dimenticata del 7 ottobre".
Attivista Flotilla: 'Messo in conto trattamento non gentile'
"Lo abbiamo messo in conto. Che il trattamento non sarebbe stato gentile lo sapevamo. Ma la proposta del Ministro Ben-Gvir rafforza sicuramente i timori, che erano già tanti. Ma rafforza anche la necessità di questo gesto". Lo ha affermato l'attivista e scrittore Vanni Bianconi, comandante di una delle navi svizzere della Global Sumud Flotilla, nel corso dell'ultima puntata di "Filorosso", condotto da Manuela Moreno, in diretta su Rai 3. Sulle dichiarazioni di Ben-Gvir, che ha detto di trattare gli attivisti come "terroristi", Bianoni ha detto che "uno degli intenti chiari, netti e indubbi è quello di far si che non solo le popolazioni di tutto il mondo - che stanno reagendo in maniera così intensa e indeterminata da tempo - ma che i nostri Governi si prendano le responsabilità di tutto quello che difendono: lo stato di diritto, le convenzioni internazionali. Quindi il fatto che dei civili siano pronti a prendere questo rischio, pur sapendo questa nuova minaccia, questo fa capire quanto è necessario questo gesto, visto che nessuno nel gruppo che ho incontrato oggi ha dubitato di fronte a queste notizie". Bianconi ha spiegato che "questa è un'iniziativa civile, legale e umanitarie e non violenta. Se ci fosse un blocco ci fermeremo. Ma come si ferma un blocco con tutte queste navi?".
Da Gaza all’Ucraina, che cosa sono gli "attacchi doppi" e perché uccidono i civili
L’attacco condotto dall’esercito israeliano contro l’ospedale Nasser a Gaza, che ha causato la morte di almeno 20 persone tra le quali anche 5 giornalisti, ha riportato al centro della scena una strategia bellica tanto antica quanto crudele: quella del “double tap strike”, cioè un attacco condotto con due colpi. A parlare di questo tipo di operazione sono stati diversi media internazionali, tra cui la BBC e il Guardian.
Da Gaza all’Ucraina, cosa sono gli attacchi doppi che uccidono civili
Vai al contenutoLammy: a Gaza una carestia provocata dall'uomo
Il Ministro degli Esteri britannico David Lammy si è detto "indignato per il rifiuto del governo israeliano di consentire l'arrivo di aiuti sufficienti" a Gaza. "Non si tratta di un disastro naturale", ha dichiarato. "È una carestia provocata dall'uomo nel XXI secolo". Parlando alla Camera dei Comuni, ha criticato Hamas per aver "deliberatamente fatto morire di fame gli ostaggi israeliani". Chiedendo un cessate il fuoco immediato e un accordo per il rilascio degli ostaggi, Lammy ha aggiunto che "ulteriori operazioni militari a Gaza City non faranno altro che prolungare e aggravare questa crisi. Pertanto, insieme ai nostri partner, chiediamo l'immediata cessazione di questa operazione".
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale a sostegno della popolazione di Gaza
L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire"
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
Vai al contenutoCrosetto: Gaza resort? Prima c'è la pace
"L'idea del Gaza resort? "Io sono molto pragmatico. Prima c'è la tregua, poi c'è la pace, poi la gente inizia ad aver da mangiare, da bere e ad avere cure e poi si può pensare a un futuro". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione Quarta Repubblica su Retequattro.
Crosetto: ultime azioni Israele a Gaza ingiustificabili
"Considero una giusta risposta quella che ha fatto Israele all'inizio ad Hamas e considero sacrosanto dover estirpare Hamas, che è un cancro per Israele e per il popolo palestinese. Ma tutto ciò non giustifica alcune cose che abbiamo visto negli ultimi periodi". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista a Quarta Repubblica su Retequattro. "Non lo considero un genocidio", però "tu non puoi pensare che i danni collaterali siano accettabili quando assumono le dimensioni che hanno assunto negli ultimi mesi" ha aggiunto.
Netanyahu grato a Usa per aver negato visti a leader Anp
Benjamin Netanyahu è grato agli Stati Uniti per aver rifiutato di rilasciare visti al presidente dell'Anp Abu Mazen e ad altri funzionari dell'Autorità Nazionale Palestinese, in vista dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "A nome dello Stato di Israele, ringrazio il Presidente Trump e il Segretario Rubio per la loro chiarezza morale", scrive Netanyahu sul suo account ufficiale X, "Negare i visti a chi glorifica il terrore non è una punizione, è giustizia. Non ci sono premi per il terrore né ricompense per la barbarie".
L'Onu decide la fine di Unifil, la missione nel sud del Libano terminerà nel 2027
La decisione è stata presa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha sì approvato il rinnovo della missione ma soltanto fino alla fine del 2026, quando inizierà un "ritiro ordinato e sicuro" della durata di un anno. "Per una volta, abbiamo delle buone notizie dall'Onu", ha dichiarato Danny Danon, rappresentante di Israele alle Nazioni Unite. Il premier libanese Nawaf Salam ha invece espresso soddisfazione per il rinnovo del mandato fino alla fine del 2026
L'Onu decide la fine di Unifil, missione in Libano terminerà nel 2027
Vai al contenutoIl figlio di 9 mesi gattona sulla tomba del padre ucciso a Gaza
Un'immagine straziante al funerale del 900esimo soldato dell'Idf morto a Gaza è stata pubblicata dai media israeliani questa sera: Lior, il bambino di nove mesi del tenente Ariel Lubliner (34 anni) appena sepolto, gattonava sul prato vicino alla tomba fresca del padre subito dopo il funerale. In migliaia hanno preso parte alle esequie. Le foto del piccolo vicino alle gambe dei militari in piedi per l'ultimo saluto a Ariel hanno commosso profondamente Israele.
Media: "Capo Idf al governo: Dove eravate il 7 ottobre?"
Secondo indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, il capo dell'Idf Eyal Zamir ha attaccato duramente il governo sul 7 ottobre ieri sera durante la riunione di gabinetto, come riporta Channel 13. "Buongiorno", avrebbe detto sarcasticamente, "siete il governo del 7 ottobre. Ora ricordatevi di parlare della sconfitta di Hamas. Dov'eravate il 7? L'8? Il 9 ottobre 2023? Ora ricordate, dopo due anni?", ha chiesto. "Quando ho assunto questa posizione, Gaza non era ancora sconfitta", ha continuato Zamir, secondo il report. "Oggi, il 70% di Gaza è sconfitto". Zamir e altri responsabili della sicurezza si oppongono ai piani per conquistare militarmente la città di Gaza, sostenendo invece un accordo di rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco.
Flotilla naviga verso Gaza. Israele: "Per loro carcere duro"
Sumud Flotilla, salpata flottiglia umanitaria per Gaza. A bordo anche Greta Thunberg
Al via l'iniziativa del coordinamento internazionale di volontari, associazioni non governative e civili che intende rompere il "blocco imposto da Israele" all'accesso via mare alla Striscia e portare aiuti al popolo palestinese. Da Genova partito un carico di derrate alimentari. L'attivista svedese: "Come può il mondo tacere?"
Barcellona, salpata Sumud Flotilla per Gaza. A bordo Greta Thunberg
Vai al contenutoAbu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso dalle forze israeliane a Gaza
Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, Obeida è stato ucciso nel bombardamento dell'appartamento nel quale si trovava insieme alla moglie e ai figli. Tra i principali obiettivi di Israele, poiché ritenuto il responsabile ufficiale della propaganda psicologica del gruppo, è sempre apparso in pubblico con il volto coperto da una kefiah bianco-rossa per nascondere la propria identità
Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza
Vai al contenutoGlobal Sumud Flotilla ripartita sulla rotta verso Gaza
La spedizione umanitaria della Global Sumur Flotilla è ripartita da Barcellona alla volta di Gaza, dopo il rientro la scorsa notte nel porto catalano a causa del temporale che ha sferzato la costa del nordest della Spagna. La partenza è stata ripresa in diretta tv sull'emittente pubblica Tve. La flotta "è pronta a salpare", aveva assicurato nel primo pomeriggio il coordinatore della Global Sumud Flotilla, l'attivista Saif Abukeshek. La missione umanitaria punta a forzare il blocco navale di Israele sulla Striscia e ad aprire un corridoio umanitario per portare aiuti alla popolazione di Gaza. La decisione di rientrare a Barcellona, dopo aver salpato intorno alle 15 di domenica dal Moll de la Fusta, era stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg, provenienti da 44 Paesi ed evitare problemi alle imbarcazioni più piccole. Abukeshek ha anche segnalato che Israele tratta i membri della spedizione "come terroristi per giustificare i suoi crimini", dopo che il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha presentato una proposta al governo di Netanyahu per inasprire la risposta all'arrivo della flotta umanitaria, che comporta considerare "terroristi" gli attivisti a bordo. "Israele inserisce nella categoria di terroristi tutti i palestinesi, che abbiano un giorno di vita o 100 anni", ha rilevato Abukeshek, "Questa politica di Israele di utilizza per giustificare i crimini che vuole commettere", ha aggiunto, ripreso dall'agenzia Europa Press. Il coordinatore della missione ha ripetuto che l'intera azione umanitaria è legale, come tutto il materiale e gli aiuti che trasporta, e le persone imbarcate hanno sottoscritto principi di non violenza e ricevuto formazione in questo senso.
Schlein: "Sanzioni a Israele e interrompere relazioni"
"Chiediamo ancora una volta al Governo di essere coerente con la tradizione diplomatica del nostro grande paese che è sempre stato attento alla questione palestinese. Chiediamo quindi sanzioni per il Governo di Netanyahu e i suoi ministri che parlano apertamente di cancellare Gaza". Lo ha detto dal palco della festa dell'Unità di Ravenna la segretaria del Pd Elly Schlein. "Chiediamo di interrompere le relazioni e voglio ringraziare anche io la Regione Emilia-Romagna e il presidente Michele de Pascale per aver dato questo esempio. Bisogna interrompere la collaborazione militare che ancora sussiste tra il Governo italiano e quello israeliano e interrompere l'accordo di cooperazione Ue-Israele. Perché purtroppo - voi lo sapete - anche con le parole tardive insufficienti e ipocrite che abbiamo sentito dal governo e dalla presidente del Consiglio Meloni anche in questi giorni, la verità è che pure ieri alla riunione in Europa dei ministri degli esteri è il Governo italiano che si è opposto alle pur timide sanzioni proposte contro Israele dalla Commissione Europea. Questa è la verità con cui devono fare i conti. Dobbiamo fare i conti. E noi al Governo italiano chiediamo anche di riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina. Perché anche i palestinesi come gli israeliani hanno pieno diritto a vivere ed esistere in pace e in sicurezza in uno Stato loro", ha concluso Schlein.
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti tra lusso e hi-tech
Il Washington Post ha rivelato che l’amministrazione Trump e i partner internazionali stanno discutendo proposte per costruire un lussuoso resort turistico e un polo tecnologico sulla Striscia. Ogni palestinese che sceglie di andarsene riceverebbe un pagamento in contanti di 5.000 dollari e sussidi per coprire quattro anni di affitto altrove, oltre a un anno di cibo
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti
Vai al contenutoM.O.: Abu Mazez, unico ostacolo governo Anp a Gaza è Netanyahu
Benjamin Netanyahu e' l'unico ostacolo al ritorno dell'Autorita' Nazionale Palestinese al governo di Gaza. Lo ha detto il presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Abu Mazen, in un'intervista ad Al Arabiya. "L'Anp governava Gaza prima del 2007, e il territorio era completamente calmo" ha detto il premier palestinese, "Non c'e' alcun ostacolo al ritorno dell'Autorita' Nazionale Palestinese a Gaza, a parte il rifiuto di Netanyahu". Il premier israeliano ha insistito affinche' all'Autorita' nazionale palestinese non venga permesso di tornare a governare una Gaza postbellica, nonostante l'idea abbia il sostegno di molti governi occidentali.
M.O.: Tajani, favorevoli a sanzionare i coloni violenti
Il governo italiano ritiene "che si debbano sanzionare i coloni violenti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il punto stampa al Gemelli di Roma. "Queste sono un primo passo per dare un segnale affinche' non si disarticoli il progetto del futuro Stato palestinese", ha aggiunto Tajani.
Comincia domani l'arruolamento di 60mila riservisti dell'Idf
Parte domani il graduale arruolamento di 60.000 riservisti dell'Idf mentre un numero maggiore di truppe vengono inviate nella Striscia in vista dell'operazione decisa dal governo per conquistare Gaza City. La maggior parte, tra 40 e 50mila, riceverà l'ordine di presentarsi in servizio domani stesso, come aveva dichiarato l'esercito in agosto. Un'altra ondata è prevista tra novembre e dicembre, e una terza tra febbraio e marzo 2026. Il numero di riservisti richiamati si aggiunge alle decine di migliaia che attualmente prestano già servizio. L'Idf ha fatto sapere di voler estendere di altri 30-40 giorni il servizio di riserva per circa 20.000 militari attualmente in servizio. Il che porterebbe il numero totale di riservisti nell'offensiva a circa 130.000.
Lammy critica Israele e conferma intenzione Gb su Palestina (2)
Lammy ha sollecitato Israele a "fermarsi" e a rendersi conto "del danno" che l'escalation nei territori palestinesi sta facendo "alla reputazione collettiva" dello Stato ebraico nel mondo. Ha poi ribadito l'appello per "un cessate il fuoco immediato e incondizionato" nella Striscia di Gaza, accompagnato dal rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, da un incremento degli aiuti alla popolazione palestinese e dall'avvio di una soluzione politica che veda Hamas allontanato dal governo e dalla Striscia. Incalzato dalle sollecitazioni di diversi deputati a una reazione più vigorosa di Londra nei confronti del governo di Benyamin Netanyahu, il titolare del Foreign Office ha quindi condannato il rilancio della nuova offensiva israeliana evocando "nuovi orrori", tornando a condannare la recente uccisione di giornalisti e ricordando al gabinetto Netanyahu l'obbligo di fronte al diritto internazionale di proteggere reporter e operatori umanitari; oltre che a denunciare di nuovo i progetti di ulteriore ampliamento degli insediamenti di coloni israeliani nella cosiddetta zona E in Cisgiordania. A proposito di Gaza, Lammy ha parlato ancora una volta di una "catastrofe umanitaria" in atto e della "carestia" dichiarata dall'Onu che "rischia di dilagare": è "totalmente inaccettabile" che almeno "2000 persone siano state uccise e 5000 ferite" negli ultimi mesi mentre erano in coda alla ricerca di aiuti per far fronte alla fame, ha insistito. Nel contempo, il ministro ha negato le ripetute accuse d'inazione o complicità, rivendicando lo stop imposto alla fornitura "diretta" di alcune armi britanniche a Israele. Mentre si è limitato a prendere atto della valutazione odierna di un'associazione di studiosi del genocidio sulla definizione legale di genocidio rispetto a quanto Israele sta facendo a Gaza, questione che ha liquidato come "materia per gli avvocati" pur bollando come "orrenda e spaventosa" la situazione. Ha inoltre glissato sui progetti attribuiti dai media all'amministrazione Usa per lo spostamento postbellico di masse di popolazione da Gaza, nell'ambito di piani che sarebbero stati discussi di recente anche con l'ex premier laburista britannico Tony Blair: progetti che ha liquidato al momento come frutto di "congetture" mediatiche. Lammy ha infine annunciato aiuti aggiuntivi per accogliere nel Regno alcuni bambini malati da Gaza e studenti e rilanciato la richiesta a Israele a dare finalmente "accesso ai giornalisti stranieri" nella Striscia di Gaza.
Flotilla Gaza: riparte da Barcellona dopo rientro per vento
La Global Sumud Flotilla, diretta a Gaza con a bordo aiuti umanitari e attivisti filo-palestinesi, tra cui l'attivista ambientalista Greta Thunberg, e' ripartita da Barcellona, diverse ore dopo che i venti l'avevano costretta a rientrare nel porto spagnolo. Lo riferiscono i cronisti presenti sul posto. Circa 20 imbarcazioni avevano lasciato ieri la citta' catalana con l'obiettivo di "aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso del popolo palestinese". Tuttavia, "a causa delle condizioni meteorologiche pericolose", la flottiglia e' tornata in porto "per consentire alla tempesta di passare", ha affermato l'organizzazione. La flottiglia dovrebbe arrivare a Gaza a meta' settembre e sara' accresciuta nel frattempo da altre imbarcazioni partite da diversi Paesi mediterranei, Italia inclusa. Israele aveva gia' bloccato due tentativi di attivisti di consegnare aiuti via nave al devastato territorio palestinese a giugno e luglio.
Netanyahu sarà interrogato di nuovo nel caso Qatargate
Il primo ministro Benyamin Netanyahu sarà nuovamente interrogato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta in corso sul Qatargate. Lo riferisce il notiziario di Channel 12. La polizia sta aspettando di emettere la convocazione Netanyahu finché non riceverà l'ok dal procuratore generale Gali Baharav-Miara. Netanyahu era già stato interrogato nel marzo 2025, in relazione al caso, incentrato sulle accuse secondo cui i suoi principali collaboratori avrebbero fatto affari illegalmente con Doha mentre erano impiegati presso l'ufficio del premier.
Soldato dell'Idf si suicida in una base nel nord di Israele
Un soldato in servizio regolare è stato trovato morto oggi in una base militare nel nord di Israele, vicino alla città di Tiberiade. La polizia militare ha aperto un'indagine e i risultati saranno inviati alla procura militare. Dall'inizio dell'anno 18 soldati si sono tolti la vita. Due settimane fa un ufficiale di riserva, Yosef Haim Ashraf, 28 anni di Tiberiade (città della Galilea settentrionale), si è suicidato in un bosco vicino a Ramat Poriah, sul lago di Galilea. Alla luce dell'aumento dei suicidi tra le fila dell'Idf, alla fine di luglio il capo della direzione delle risorse umane Dado Bar Kalifa ha annunciato la creazione di una commissione per esaminare soluzioni e fornire un sostegno migliore ai militari.
M.O.: min. Esteri Anp, bene aiuti, ma serve anche via politica
L'assistenza umanitaria nei confronti dei palestinesi "è molto importante, ma lo è altrettanto anche la via politica, perché solo misure sul terreno possono portare alla nascita dello Stato". Lo ha detto la ministra degli Affari Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese, Varsen Aghabekian al termine della visita ai bambini palestinesi in cura presso il policlinico Agostino Gemelli di Roma, insieme al ministro Antonio Tajani. "Nel corso della riunione di oggi insieme al ministro Tajani, abbiamo discusso della situazione di Gaza e della Cisgiordania - ha spiegato Aghabekian - e abbiamo confermato la soluzione dei due Stati e il ruolo dell'autorità palestinese a Gaza". "Ora noi guardiamo alla conferenza di New York, auspicando che i Paesi del mondo supportino la Palestina, perché il riconoscimento non è simbolico. La soluzione dei due Stati è l'unica soluzione per la pace e la sicurezza, anche per Israele", ha concluso Aghabekian.
Tajani: "Prima di fare piani su Gaza ascoltare i palestinesi"
Tajani: "Flotilla terroristi? Non mi risulta"
"La Global Sumud Flotilla trattata come terroristi? Non la penso così. Non credo siano terroristi. Alcune iniziative possono essere inopportune, ma non credo siano terroristi fino a prova contraria... ". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della visita al policlinico Gemelli di Roma ai bambini palestinesi ricoverati. "Israele ha diritto a far rispettare le proprie leggi ma dire che siano dei terroristi, non mi risulta. A meno che non ci sia a bordo qualcuno noto come terrorista. A mio giudizio non sono terroristi. Bisogna sempre dire la verità e usare termini appropriati".
Tajani: "Piano Great? Ascoltiamo volontà dei palestinesi"
Per la costruzione di un futuro Stato palestinesi, "bisogna innanzitutto ascoltare quello che vogliono gli stessi palestinesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un punto stampa congiunto con l'omologa dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Varsen Aghabekian, al Policlinico universitario Agostino Gemelli. Rispondendo a una domanda dei giornalisti sul presunto piano Great - che secondo le indiscrezioni dei media degli ultimi giorni dovrebbe prevedere l'evacuazione dei palestinesi da Gaza - Tajani ha ribadito che la posizione del governo italiano "è il sostegno al piano per la ricostruzione presentato dall'Egitto".
Tajani: "Prima di riconoscimento, bisogna creare Stato"
Prima che l'Italia riconosca in modo ufficiale uno Stato palestinese, "bisogna crearlo". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un punto stampa congiunto con l'omologa dell'Autorità nazionale palestinese, Varsen Aghabekian, al Policlinico universitario Agostino Gemelli.
Tajani: "No a nuova offensiva a Gaza, sanzioni dure ai coloni"
"Ho ribadito alla ministra palestinese l'impegno dell'Italia per un immediato cessate il fuoco, così come per la liberazione ostaggi. Siamo contrari alla nuova offensiva su Gaza così come ho ribadito la nostra condanna agli attacchi contro i villaggi in Cisgiordania. Consideriamo gravi gli attacchi ai villaggi cristiani, questo perché i cristiani rappresentano un elemento di stabilità, pace e dialogo in Cisgiordania, Gaza ed in tutto il Medio Oriente". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della visita al policlinico Gemelli di Roma ai bambini palestinesi ricoverati. "Siamo impegnati a tutto campo per il cessate il fuoco a Gaza, con la fine degli attacchi israeliani. Siamo contrari a qualsiasi insediamento in Cisgiordania. Abbiamo detto a Copenaghen che siamo pronti a sostenere sanzioni più dure nei confronti dei coloni violenti. È una scelta politica. Questi coloni puntano a disarticolare la costruzione di uno stato palestinese che noi riconosciamo, ma finché non c'è uno stato è difficile fare un riconoscimento. Noi riconosciamo l'Anp".
Libano, venerdì riunione del governo su disarmo Hezbollah
In Libano è stata rimandata a venerdì prossimo l'attesa riunione del consiglio dei ministri per discutere del piano di disarmo di Hezbollah, un tema controverso che finora ha finito per dividere maggiormente l'opinione pubblica libanese tra chi chiede a gran voce lo smantellamento dell'arsenale del Partito di Dio e chi difende invece la legittimità delle armi della "resistenza" anti-israeliana. Gli Stati Uniti e Israele chiedono insistentemente il disarmo di Hezbollah. Il partito lo scorso autunno aveva accettato l'accordo di cessate il fuoco dopo esser stato fortemente indebolito politicamente e militarmente nella guerra di oltre un anno con Israele. Ma lo Stato ebraico continua a occupare militarmente il sud del Libano, in violazione del cessate il fuoco del 24 novembre. E conduce ogni giorno raid aerei in Libano contro presunti obiettivi di Hezbollah. L'ultimo attacco risale a poche ore fa nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi. La riunione governativa era prevista per domani a Beirut. In queste ore proseguiranno i negoziati tra il presidente del parlamento, Nabih Berri, alleato di Hezbollah, il capo del governo Nawaf Salam e il presidente della Repubblica Joseph Aoun, principale interlocutore degli Stati Uniti. Il ministro degli affari sociali, Hanin Sayyid, ha oggi annunciato che "si troverà un accordo durante o prima" della riunione di venerdì prossimo. Il leader druso libanese, Walid Jumblat, da decenni ago della bilancia degli equilibri libanesi, ha invece affermato che il governo deve cambiare metodo nel cercare di imporre a Hezbollah il disarmo, perché - ha affermato - gran parte della comunità sciita libanese, solidale col partito armato, considera le armi l'unica sua protezione alle minacce esterne e interne. Dal canto suo, il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha ribadito nelle ultime ore che finché Israele continuerà a occupare militarmente il Libano e fin quando lo Stato libanese si dimostrerà incapace di difendere il paese, le armi del partito saranno necessarie.
Tajani: "Piano Usa per Gaza? Non va agevolata la fuga del popolo"
"Prima di fare un piano dobbiamo ascoltare quello che vogliono i palestinesi. Tutto ciò che si può fare per aiutarli si faccia, ma non credo si debba agevolare la fuga dei palestinesi. Per esserci uno Stato deve esserci anche un popolo, dobbiamo riunire Gaza alla Cisgiordania e il popolo palestinese deve avere uno Stato, che deve riconoscere Israele e che Israele non consideri una minaccia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della visita al policlinico Gemelli di Roma ai bambini palestinesi ricoverati commentando il piano Usa per Gaza.
Tajani: "Anp nostro interlocutore, Palestina sia senza Hamas"
Alla ministra dell'Autorità nazionale palestinese "ho ribadito la posizione italiana sulla soluzione dei due popoli due Stati. L'Anp è il nostro unico interlocutore e siamo convinti che il futuro della Palestina deve essere senza Hamas e deve vedere l'Autorità Nazionale Palestinese protagonista". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della visita al policlinico Gemelli di Roma ai bambini palestinesi ricoverati.
Israele intercetta drone partito da Yemen
L'aeronautica militare israeliana ha intercettato un drone partito dallo Yemen prima che entrasse nel territorio di Tel Aviv. Lo riferiscono le Israel Defense Forces.
Tajani: "Anp unico interlocutore per l'Italia"
Per il governo italiano "l'unica soluzione a Gaza è quella dei due popoli e due Stati, con l'Autorita' Nazionale Palestinese come unico interlocutore". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un punto stampa all'ospedale Gemelli di Roma dopo la visita con l'omologa palestinese Varsen Aghabekian. Tajani ha ribadito che il futuro della Palestina "deve essere senza Hamas", e al contempo il governo italiano "auspica un immediato cessate il fuoco" e ribadisce "la propria contrarietà alla nuova offensiva a Gaza" così come "agli attacchi dei coloni in Cisgiordania".
Gran Bretagna, altri 47 incriminati per sostegno a Palestine Action
La polizia metropolitana di Londra ha incriminato altre 47 persone per aver mostrato sostegno al gruppo Palestine Action, dichiarato fuorilegge nel Regno Unito in luglio ai sensi del Terrorism Act con una decisione fortemente criticata del governo laburista di Keir Starmer. In questo modo è salito a 114 il numero totale di persone, di età compresa tra i 18 e gli 81 anni, che rischiano il carcere nella maggior parte dei casi solo per aver indossato una maglietta o mostrato un cartello con la scritta del gruppo propal. Le incriminazioni sono arrivate dopo gli oltre 700 arresti compiuti, soprattutto per le manifestazioni nella capitale britannica delle scorse settimane, da quando l'organizzazione è stata inserita nella lista nera dell'esecutivo. Tante le critiche al governo Starmer, a partire dalle ong in difesa dei diritti umani, che hanno parlato di misure repressive in palese violazione del diritto di protestare contro Israele per la tragedia umanitaria di Gaza.
Capo Idf avverte governo: "No a un esecutivo militare di Gaza"
Nell'accesa riunione di gabinetto di ieri sera sugli sviluppi militari a Gaza, il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito che il piano per conquistare Gaza City trascinerà Israele in una vera e propria occupazione della Striscia. Lo riferiscono i media israeliani. "State andando verso un governo militare", ha detto il capo dell'Idf, "il vostro piano ci sta conducendo lì. Comprendetene le implicazioni. La vostra decisione di conquistare Gaza City - e in seguito ciò porterà alla conquista dei campi profughi nella parte centrale della Striscia - porterà a un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione", ha affermato Zamir. Il segretario di gabinetto Yossi Fuchs ha reagito, affermando che era già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza.
Salvini: "Italia e Israele giochino per i mondiali"
"Italia e Israele devono giocare la qualificazione ai mondiali. Lo sport avvicina i popoli, non è momento di odio": a dirlo il ministro Matteo Salvini, a Todi, rispondendo alla domanda sulla partita per la qualificazione ai mondiali di calcio. "Lo sport unisce da che mondo è mondo" ha aggiunto. "Contestare i governi è legittimo - ha sottolineato Salvini -, ma prendersela con atleti, cantanti o intellettuali non ha senso. Spero che le Olimpiadi invernali vedano gareggiare insieme atleti russi, ucraini, israeliani e palestinesi, con la guerra finita".
Presidente slovena invita la Croazia a riconoscere Palestina
La presidente slovena Natasha Pirc Musar ha esortato la Croazia a riconoscere la Palestina, affermando che la soluzione a due stati non si può sostenere se non si riconoscono entrambe le parti. Intervenendo oggi all'apertura del Forun strategico di Bled, Pirc Musar ha respinto le critiche secondo cui il riconoscimento della Palestina equivarrebbe a una legittimazione di Hamas, affermando che tutti hanno condannato l'operato di tale movimento militante palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Ma sostenere la soluzione a due stati, che è la posizione ufficiale dell'Unione europea, e anche della Croazia, non ha senso se non si riconoscono i due Paesi - ha argomentato la presidente slovena. Lubiana ha riconosciuto la Palestina nel giugno dello scorso anno, e di recente ha imposto l'embargo nell'export di armamenti verso Israele, sull'import di beni dagli insediamenti illegali nei territori occupati, e ha proclamato persone non gradite due ministri israeliani di estrema destra.
Tajani: "Al lavoro su programmi accoglienza studenti palestinesi"
“L’Italia è il Paese al mondo con il maggior numero di rifugiati provenienti da Gaza, con gli Emirati, la Turchia, il Qatar e l’Egitto. Siamo pronti a fare di più anche per ospitare non solo bambini ma anche studenti”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, dopo l’incontro al Policlinico Umberto I con la sua omologa dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Varsen Aghabekian. “Non è facile”, ha ammesso Tajani riguardo ai programmi sugli studenti, “perché serve l’accordo con Idf, Shin Bet, governo israeliano, Mossad e con i palestinesi”, ha spiegato. “Ma ci stiamo impegnando per ricevere sia bambini che studenti”, ha ribadito e “la ministra Bernini è impegnata per questo”. Il punto di Tajani con la partecipazione della titolare dell’Università Bernini si è svolto nell’ambito della visita con la ministra degli esteri dell’Anp ai bambini ricoverati negli ospedali romani Umberto I, Bambino Gesù e Policlinico Gemelli. “Siamo pronti anche ad aiutare con i nostri medici la popolazione civile negli ospedali palestinesi, una volta dichiarato il ’cessate il fuoco’”, ha concluso Tajani.
Migliaia ai funerali di Idan Shtivi: "Ucciso dai civili a Gaza"
Migliaia di persone hanno accompagnato oggi al cimitero di Kfar Ma'as, una località agricola a est di Tel Aviv, Idan Shtivi, rapito il 7 ottobre dal festival Nova, assassinato a Gaza e riportato in Israele pochi giorni fa dall'Idf. Il padre ha ricostruito gli ultimi minuti prima che fosse ucciso dai terroristi: Idan è sceso dall'auto, ha fermato la jeep di Guy Illouz (rapito e assassinato durante la cattività a Gaza e vi ha trasferito alcuni dei feriti dal Nova Festival. Hanno percorso circa 50 metri finché i terroristi non hanno sparato di nuovo. Idan e Guy sono fuggiti verso gli alberi e i terroristi hanno ucciso i feriti dentro l'auto. Poi è arrivata una squadra di miliziani e ha cercato di catturare Idan. Lui ha lottato, non sono riusciti ad avvicinarsi perché lui li ha colpiti a sua volta: gli hanno sparato alla schiena e lo hanno ferito. Poi i civili a Gaza lo hanno assassinato. C'è un video che l'esercito non ha diffuso, solo io l'ho visto. Vedere cosa stanno facendo a tuo figlio è la cosa peggiore per un padre. Per identificarlo, sono stati necessari degli esami identificativi, sul suo tatuaggio, le sue scarpe. Alla fine, è stato riconosciuto", ha detto. Al funerale, la madre, Dalit, ha letto una lettera che il figlio le aveva scritto poco prima di essere rapito. "Idan è stato riportato in Israele nel giorno del mio compleanno, il 28 agosto. Ho un vuoto enorme nel cuore, un dolore che non mi lascia mai. Scusami amore mio, non sono riuscita a proteggerti, veglia su di noi dall'alto". Idan Shtivi aveva 28 anni, studiava all'università Reichman di Herzliya. Il suo corpo è stato riportato da Gaza lo scorso fine settimana insieme a quello di Ilan Weiss, in un'operazione dell'Idf e dello Shin Bet.
Video Idf: Hamas usa i sacchi di farina per puntellare lancia mortaio
Documentazione e foto presentate dall'Idf mostrano che parte degli aiuti umanitari forniti da organizzazioni internazionali e da diversi Paesi vengono utilizzati dai gruppi armati per compiere attacchi contro soldati dell'esercito a Gaza e non raggiunge i civili che ne hanno realmente bisogno. I documenti raccolti dalla divisione di intelligence open source dell'Idf mostrano, in diversi episodi e date, sacchi di cibo, forniture mediche e persino infrastrutture civili mentre vengono usati da miliziani armati all'interno di zone di combattimento. Le immagini sono state pubblicate dagli stessi miliziani e riprese dall'Idf. In alcuni video si vedono miliziani che sparano un colpo di mortaio, con due sacchi di farina dell'agenzia umanitaria dell'Onu Unrwa appoggiati a terra e utilizzati come supporto. Le immagini sono state diffuse il 13 agosto dalle brigate Quds e dalle brigate Abu Ali Mustaf per far vedere i combattenti mentre colpiscono con mortai concentramenti di soldati e veicoli dell'Idf a est della Striscia. In un altro filmato, del 7 agosto, sacchi di farina con il logo dell'Unrwa vengono usati per stabilizzare a terra un lancia mortaio a Khan Younis, nel sud di Gaza. In un video del primo agosto si vede chiaramente un sacco di aiuti umanitari impiegato per nascondere un missile 107: l'azione è stata condotta dal braccio militare della Jihad islamica palestinese, Sarāyā al-Quds, contro le truppe israeliane.
Kallas: "Il riconoscimento della Palestina non ferma i morti; aiuta i 2 Stati"
"Spetta agli Stati membri decidere" sul riconoscimento della Palestina. "E' una loro decisione, perché l'Unione europea non riconosce nessuno". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in un intervento al Forum strategico di Bled. "Fermerà le uccisioni? Probabilmente no, ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. Ripeto, l'Europa è la più forte sostenitrice, e tutti sono a bordo per la soluzione dei due Stati. Quindi, per avere due Stati, è necessario avere uno Stato palestinese che sia più forte e paritario per raggiungere questo livello", ha aggiunto.
Boeri: "Bosco Verticale ispira Gaza Riviera? Inaccettabile" (2)
Oltre al Bosco Verticale a Milano, Boeri ha infatti firmato con la stessa ispirazione anche spazi pubblici ad Utrecht edifici di edilizia residenziali ad Eindhoven e in Cina, paese dove ha realizzato anche servizi sanitari come il Rehabilitation Center progettato per Shenzen.
Boeri: "Bosco Verticale ispira Gaza Riviera? Inaccettabile"
"Il Piano Riviera per Gaza è un'orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso, che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già oggi esposte a una continua minaccia di morte": Stefano Boeri, interpellato dall'ANSA, ha commentato in questo modo il piano postbellico americano per la Striscia. "Vivo come un cupo paradosso - ha aggiunto - che tra le sue ispirazioni ci sia anche un'immagine del Bosco Verticale di Milano, il prototipo di un'architettura che al contrario promuove l'armonia con la natura e con la storia dei luoghi e che in questi anni ha dimostrato nel mondo di saper ospitare non solo abitazioni per ricchi ma edilizia sociale in affitto, spazi pubblici e servizi sanitari".
Capo Idf frena su occupazione Gaza: "Sarà un governo militare"
Il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, ha avvertito che il piano per conquistare Gaza City trascinerà Israele in una vera e propria occupazione della Striscia. Lo riporta il sito di notizie Ynet, secondo Times of Israel. "State andando verso un governo militare", ha detto Zamir. "Il vostro piano ci sta conducendo lì. La vostra decisione di conquistare Gaza City porterà alla conquista dei campi profughi nella Striscia di Gaza centrale e poi ci sarà un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione", ha continuato Zamir. La discussione si è svolta nel corso nelal riunione di gabinetto di ieri sera. Il segretario di gabinetto Yossi Fuchs avrebbe reagito, affermando che è già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza. A sua volta il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir ha dichiarato: "Invece di un governo militare, incoraggiate l'emigrazione volontaria".
Kallas: "Il riconoscimento della Palestina aiuta la soluzione dei due stati"
"Spetta agli Stati membri decidere se riconoscere o meno lo Stato della Palestina, perché l'Unione Europea non riconosce nessuno. Il riconoscimento della Palestina probabilmente non fermerà le uccisioni ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. L'Europa è la sostenitrice più convinta di questa soluzione dei due Stati". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled.
Kallas: "Frustrata per mancanza di unità europea su Gaza"
"È vero che non siamo uniti sul Medio Oriente e su Gaza. Per questo provo un'enorme frustrazione. E perché? Perché abbiamo 27 Stati membri. Per quanto riguarda l'Ucraina abbiamo una posizione comune, mentre non accade lo stesso per quanto riguarda ciò che sta accadendo in Medio Oriente". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo al Forum strategico di Bled. "Insisto molto su questo punto - ha detto ancora - ritengo che affinchè l'Ue sia credibile dobbiamo essere uniti in questa risposta. Ma ciò su cui non sono d'accordo è che non siamo stati attivi. Penso che se si guarda a livello globale, siamo i più attivi su questo fronte. Facciamo costantemente pressione su Israele, siamo i maggiori donatori di aiuti umanitari, siamo i maggiori sostenitori dell'Autorità nazionale palestinese".
Viminale: "Per noi Italia-Israele si può giocare"
"Per quanto di competenza del Viminale", la partita di calcio Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre allo stadio di Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali, si può giocare regolarmente. Così fonti del ministero dell'Interno contattate dall'ANSA. In un'intervista il sindaco del capoluogo friuliano, Felice De Toni, aveva auspicato un rinvio del match per preoccupazioni legate all'ordine pubblico.
Kallas: "Frustrazione su progressi a Gaza, non abbastanza"
"La mia frustrazione deriva anche dal fatto che non abbiamo avuto abbastanza successo". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled e rispondendo a una domanda sui progressi umanitari a Gaza. "Grazie all'accordo sugli aiuti umanitari, abbiamo raggiunto un punto in cui, rispetto a qualche mese fa, ci sono più camion che entrano. Ci sono più valichi di frontiera aperti rispetto a prima. Hanno preparato l'elettricita' e le condutture dell'acqua. Non è abbastanza, ma abbiamo comunque ottenuto qualcosa", ha aggiunto. "Avremmo più successo se non parlassimo con loro? Consideriamo che il rapporto di Israele con l'amministrazione americana è totalmente diverso e che gli americani hanno più influenza di noi su ciò che Israele fa o non fa, quindi cerchiamo di aiutare sul piano umanitario", ha concluso.
Ministra Esteri Palestina da Ordine di Malta: "Proseguono aiuti"
Ribadire il fermo impegno nel sostenere il popolo palestinese e nel preservare le operazioni umanitarie che l'Ordine di Malta porta avanti in Palestina. Questo il messaggio espresso dal Gran Cancelliere dell'Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, in una nota, che oggi ha ricevuto la ministra degli Affari Esteri e degli Espatriati dello Stato di Palestina, Varsen Aghabekian Shaheen, per una visita di lavoro a Roma. Durante l'incontro, informa la nota, il Gran Cancelliere ha sottolineato l'importanza di continuare a supportare il popolo palestinese, in particolare i cittadini di Gaza City attraverso il progetto di apertura di un centro sanitario, e riaffermato la volontà di tutelare le attività umanitarie dell'Ordine già in corso. Il Ministro degli Affari Esteri ha espresso grande apprezzamento da parte del governo palestinese per il contributo dell'Ordine di Malta alla popolazione. Nella fase attuale, le attività umanitarie dell'Ordine di Malta in Palestina sono incentrate sul progetto di aiuti a Gaza City portato avanti in collaborazione con il Patriarcato latino di Gerusalemme e la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, recentemente colpita da raid. Da maggio 2024, si ricorda, sono state consegnate 200 tonnellate di cibo a oltre 25.000 civili, ed è appunto allo studio l'apertura di un punto di assistenza sanitaria per la comunità locale.
Idf: "Intercettato un drone lanciato dagli Houthi dallo Yemen"
L'Idf rende noto di avere intercettato un drone lanciato dagli Houthi dal territorio dello Yemen prima che raggiungesse il territorio israeliano e nel Paese non sono state attivate le sirene. Il velivolo senza pilota abbattuto è il primo lanciato dal gruppo, sostenuto dall'Iran e che controlla buona parte dello Yemen, che a quanto si apprende intende continuare con numerosi lanci per vendetta dopo l'attacco dell'Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui sono rimasti uccisi il premier e diversi ministri e alti funzionari.
Italia-Israele, Figc al lavoro per progetto umanitario
Il presidente della Figc Gabriele Gravina sta parlando con la Uefa per capire se, in concomitanza con la partita Italia-Israele valida per le qualificazioni mondiali in programma il prossimo 14 ottobre a Udine, c'è la possibilità di aderire a qualche iniziativa per un aiuto in termini umanitari, pensando al dramma dei palestinesi e degli ostaggi israeliani. E' quanto trapela da Coverciano dove la Nazionale azzurra è in ritiro, presente anche lo stesso numero uno della Federcalcio italiana. Una delle ipotesi che circola è quella di contribuire alla Uefa Foundations for Children che ha organizzato alcune iniziative in occasione della finale di Supercoppa europea tra Psg e Tottenham che si è svolta a Udine lo scorso 13 agosto. Appena definito, il progetto sarà comunicato, si prevede nelle prossime settimane: da parte della Figc, è stato rimarcato, c'è la volontà di fare qualcosa. Intanto anche il commissario tecnico azzurro Rino Gattuso è intervenuto sul delicatissimo argomento, commentando innanzitutto le dichiarazioni del sindaco di Udine che ha detto che Italia-Israele non si dovrebbe giocare per motivi di ordine pubblico. ''Lo rispetto ma sono uno di pace e mi auguro che in tutto il mondo ci sia la pace. Mi fa male al cuore vedere bambini e civili colpiti e uccisi, è la cosa che mi tocca di più - ha affermato Gattuso - Anche la Figc si sta dando da fare per trovare soluzioni e giocare a Udine in maniera perfetta dal punto di vista della sicurezza. Il nostro dovere e fare il nostro lavoro ma spero si arrivi a una soluzione di pace non solo in Israele: fa male vedere le immagini che arrivano dal mondo''.
Idf nega sparizioni a centri distribuzione aiuti
Le forze israeliane hanno respinto le accuse di "sparizioni forzate" di palestinesi nei centri di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation. Lo riferisce il Times of Israel. "L'accusa di sparizione forzata di residenti di Gaza nei complessi di aiuti è del tutto priva di fondamento", si legge in una dichiarazione rilasciata pochi giorni dopo che esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani avevano lanciato l'allarme. In una nota, sette esperti dell'Onu avevano riferito di aver ricevuto segnalazioni secondo cui si erano perse le tracce di diverse persone, tra cui un bambino, che erano state nei siti della Ghf e che l'Idf sarebbe stata "direttamente coinvolta nelle sparizioni".
Tajani riceve ministra Esteri palestinese alla Farnesina
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricevuto alla Farnesina l'omologa dell'Autorità nazionale palestinese, Varsen Aghabekian. A seguire, i due ministri si recheranno all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per incontrare la dirigenza della struttura e per una visita ai bambini palestinesi in cura, e al Policlinico Universitario Agostino Gemelli per ulteriori incontri.
Houthi stanno lanciano droni contro Israele, difesa pronta
Gli Houthi stanno lanciando droni contro Israele per ritorsione dopo l'attacco dell'Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui è rimasto ucciso il premier del gruppo sostenuto dall'Iran, diversi ministri e alti funzionari. Lo riferiscono fonti militari israeliane, spiegando che il primo è già stato sparato. L'aeronautica militare sta monitorando e si sta preparando per intercettare i velivoli senza pilota carichi di esplosivo. Il tempo di arrivo dei droni dallo Yemen a Israele è di diverse ore. Ieri sera il capo di stato maggiore degli Houthi Mohammed al Ghamari, ha dichiarato che 'Israele si è aperto le porte dell'inferno'.
Centinaia di persone a Tel Aviv per funerale Idan Shtivi
Centinaia di persone si sono radunate a Tel Aviv per accompagnare la famiglia di Idan Shtivi - uno dei due ostaggi recuperati sabato senza vita dall'Idf e dallo Shin Bet - durante il suo corteo funebre. Lungo il percorso, tantissimi giovani hanno sventolato bandiere israeliane e innalzato cartelli con i quali si chiedeva scusa a Shtivi. Shtivi, 28 anni, è stato ucciso da Hamas il 7 ottobre 2023, mentre partecipava al festival musicale Nova, nel sud di Israele.
Presidente Slovenia: "Amnesia collettiva su stop genocidio"
"Sono passati solo 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. Solo 80 anni e sembra che abbiamo già dimenticato quanto siano vitali i diritti umani e la dignità per la civiltà e il progresso sociale. Questa amnesia collettiva è così profonda che persino la prevenzione del genocidio, il crimine piu' abominevole contro l'umanità, non ha più l'urgenza che aveva un tempo". Lo ha dichiarato la presidente della Slovenia, Natasa Pirc Musar, intervenendo al Forum strategico di Bled. "Non sono qui per paragonare la disumanizzazione di milioni di persone sotto il nazismo e il fascismo, che ha portato all'Olocausto e ad altri crimini contro l'umanità. Tutt'altro. Ma devo dire questo: il mondo ha condannato il genocidio di Srebrenica e ha assicurato i suoi autori alla giustizia. Perché allora, solo tre decenni dopo, alcuni politici tollerano, e addirittura difendono, la politica genocida di Israele nei confronti dei palestinesi a Gaza? La comunità internazionale ha condannato con forza l'attacco terroristico di Hamas nell'ottobre 2023. Come mai non c'è lo stesso consenso quando si tratta delle persone che vivono a Gaza? Com'è possibile che ci siano ancora politici, anche negli Stati membri dell'Unione europea, che tollerano che la maggior parte della popolazione di Gaza sia stata sfollata più volte? Che oltre il 90% delle case sia danneggiato o distrutto?", ha aggiunto. "Come possono accettare la grave carenza di cibo, acqua, carburante, medicine e alloggi? O le notizie secondo cui Israele sta negoziando con il Sud Sudan per trasferire persone da una terra devastata dalla guerra e a rischio di carestia a un'altra? O il fatto che gli stessi operatori umanitari e medici stiano morendo di fame mentre cercano di aiutare chi ne ha bisogno? Come possono non commuoversi dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo che la città di Gaza e le zone circostanti sono ora, signore e signori, ufficialmente in condizioni di carestia? Queste non sono domande retoriche. Come esseri umani, dobbiamo garantire che la Striscia di Gaza e la Cisgiordania non scompaiano mai dai riflettori politici", ha concluso.
Cia: "Fermare la guerra e la carestia in atto"
"E' inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l'Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala". Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla. "L'accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia", dice il presidente nazionale Cristiano Fini. "Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando - prosegue - per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali". Adesso, continua Fini, "auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva".
Yemen, Lahbib (Ue): "Violenza aumenta con attacchi israeliani"
"La violenza in Yemen sta aumentando con attacchi da parte di Israele che uccidono anche civili. Chiediamo a tutte le parti di ridurre le tensioni. Condanniamo fermamente la detenzione arbitraria del personale delle Nazioni Unite da parte degli Houthi, che mette in pericolo gli operatori umanitari e gli aiuti salvavita per chi ne ha bisogno. I civili devono essere protetti". Lo scrive su X la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib.
Flotilla Gaza, Salis a Tajani: "Preoccupano le parole di Ben-Gvir"
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha inviato questa mattina una lettera al ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, manifestando "particolare preoccupazione" per le ultime dichiarazioni del ministro della Sicurezza nazionale del governo israeliano, Itamar Ben-Gvir, che preannuncia che i volontari della Global Sumud Flotilla, partiti anche da Genova per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, saranno trattati in tutto e per tutto alla stregua di terroristi. La sindaca rivolge un "sentito appello" a Tajani per "monitorare con la massima attenzione la missione dei nostri concittadini, facendo sentire la vicinanza e l'appoggio delle istituzioni in una iniziativa di così alto valore". Nella lettera, Salis ricorda anche "di aver garantito il pieno appoggio del Comune di Genova all'iniziativa a "riconferma della forte vocazione solidaristica della mia città e di tutta la comunità genovese".
Hamas: "Gaza non è in vendita"
Gaza "non è in vendita". Lo ha detto un funzionario di Hamas dopo che il Washington Post ha riferito di un piano postbellico degli Stati Uniti per spostare la popolazione e porre il territorio palestinese sotto il controllo degli Stati Uniti. Il piano di 38 pagine, visionato dal quotidiano americano, prevede lo spostamento "volontario" dei due milioni di abitanti di Gaza in altri Paesi o in aree sicure all'interno del territorio devastato da quasi due anni di guerra, mentre viene ricostruito per trasformarlo in un centro turistico e tecnologico. Il territorio palestinese - secondo quanto si legge nel piano riportato dal giornale americano - sarebbe posto sotto l'amministrazione di un'entità chiamata Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust, o GREAT Trust, che poi lascerà il posto a una "entità palestinese riformata e deradicalizzata". Coloro che accettano di partire riceverebbero 5.000 dollari in contanti e assistenza per quattro anni di affitto e un anno di cibo. "Gaza non è in vendita", ha affermato sui social media il membro dell'ufficio politico di Hamas, Bassem Naim, affermando che il territorio è "parte integrante della grande patria palestinese". "Hamas rifiuta tutti questi piani che sfollano il nostro popolo e mantengono l'occupante sulle nostre terre", ha detto un altro funzionario di Hamas in condizione di anonimato.
Decine di giovani ultrareligiosi si sono arruolati oggi nell'Idf
Questa mattina decine di giovani haredim (ebrei ultra-ortodossi) si sono presentati alla sede di arruolamento di Tel Hashomer, nel centro di Israele. La maggior parte degli ultrareligiosi finora non prendevano parte al servizio militare, dedicandosi invece agli studi religiosi nelle yeshivot (le scuole degli haredim) e protetti da accordi politici che garantivano l'esenzione. Da mesi è in corso un braccio di ferro dentro il governo e con i leader dei partiti religiosi che chiedono la continuazione dell'esenzione mentre i vertici militari vogliono che i giovani ortodossi partecipino alla leva per la difesa e la sicurezza del Paese. Secondo fonti della Difesa, gli arruolamenti di oggi riflettono un cambiamento che sta avvenendo gradualmente: sempre più giovani haredim scelgono di servire pur mantenendo il loro stile di vita religioso. Tuttavia, parallelamente continuano a svolgersi manifestazioni contro la leva: segno delle profonde divisioni che il tema continua a suscitare all'interno della società israeliana.
A un giorno da mobilitazione di massa crolla sito riservisti Idf
A 24 ore della mobilitazione di massa di decine di migliaia di soldati nell'esercito israeliano, il sito dei riservisti dell'Idf è andato in crash impedendo le registrazioni.
Gaza, Gattuso: "Israele? Sono uomo di pace ma dobbiamo giocare"
"Sono un uomo di pace, mi auguro che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore vedere civili e bambini che lasciano la vita; dopo però facciamo un altro mestiere, il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni per riuscire a fare la gara a Udine con Israele in modo perfetto". Lo ha detto il neo ct Gennaro Gattuso durante la prima conferenza a Coverciano. "Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare, purtroppo c'è una guerra in atto e questo fa male", ha rimarcato Gattuso.
Schlein: "Governo italiano difenda attivisti Sumud Flotilla"
"Le minacce del ministro israeliano Givir contro le attiviste e gli attivisti della Global Sumud Flotilla vanno rispedite con forza al mittente da parte dei governi europei, del governo italiano e anche dell'Ue. E' partita la più grande missione umanitaria dal basso che cerca di rompere il blocco degli aiuti umanitari, del cibo, dell'energia, dell'acqua, ai palestinesi operato dal governo criminale di Netanyahu e dei suoi ministri che parlano apertamente della loro intenzione di cancellare Gaza e la Palestina. In questa vicenda l'unica cosa illegale sono i crimini del governo Netanyahu. Noi siamo e saremo al fianco degli attivisti della Global sumud flottilla e siamo convinti che il governo italiano debba prendere posizione per difendere gli attivisti italiani che sono a bordo". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della sua visita alla Feste dell'Unità a Livorno, dove è stato organizzato un pranzo con volontari e militanti dem.
Erdogan al vertice Sco: "Nessuna scusa per le atrocità a Gaza"
"Non ci sono spiegazioni o scuse sul fatto che non si è riusciti a fermare 23 mesi di atrocità commesse a Gaza, dove neonati, bambini e anziani muoiono di fame". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il suo intervento al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shangahi, in corso a Tianjin in Cina, tramesso dalla tv di Stato turca Trt. "Dobbiamo invertire questa tendenza", ha detto il leader turco, invitando gli altri leader presenti al vertice a prendere posizione. "È responsabilità di tutti noi trasformare l'Onu in una piattaforma che rappresenti la giustizia globale di fronte alle atrocità a cui il popolo palestinese è sottoposto da anni", ha aggiunto Erdogan.
Global Sumud Flotilla, preoccupati da dichiarazioni Israele
"Preoccupazione" per le dichiarazioni da Israele che gli esponenti della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi è stata espressa da Sergio Pratali Maffei, rappresentante per il Friuli Venezia Giulia dell' iniziativa. "Preoccupa sì - ha aggiunto intervenendo a un sit-in davanti al Varco 4 del Porto di Trieste per chiedere la pace - ma ovviamente l'abbiamo messo in conto. Noi lavoriamo all'interno del diritto internazionale. Nelle precedenti missioni le navi sono state sempre intercettate in acque internazionali, quindi la violazione è da parte loro. Ci sono stati anche dei morti, come sapete, però la missione, oltre ad avere un valore umanitario, ha anche un valore politico e simbolico. Laddove c'è un immobilismo da parte dei governi - ha sottolineato - in particolare da parte di quelli italiani, la società civile a livello internazionale si sta muovendo. Le preoccupazioni da parte di chi partecipa c'è - ha ribadito - sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare". "Siamo fuori dal porto di Trieste - ha proseguito Pratali Maffei - perché da qui partono le armi per Israele, e in questi giorni durante i quali sta partendo la flottiglia Global Sumud Flotilla, stiamo cercando di organizzare una resistenza, qualora ci fossero problemi con la missione in atto". "Tutte le navi devono tornare - ha concluso - soprattutto tutti i volontari imbarcati devono tornare".
Global Sumud Flotilla rientrata a Barcellona per maltempo
La spedizione di una ventina di imbarcazioni della Global Sumud Flotilla salpata ieri da Barcellona per portare aiuti umanitari a Gaza, è rientrata all'alba di oggi nel porto catalano a causa del maltempo che si è abbattuto sul nordest della Spagna. Lo segnalano fonti dell'organizzazione riprese dai media iberici. La decisione di rientrare è stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti, fra cui Greta Thunberg. Attualmente è in corso una riunione per decidere come e quando ripartire, segnalano fonti dell'organizzazione riprese dall'agenzia Efe.
Netanyahu chiede a capo Idf di non fare briefing con i media
Durante la riunione del gabinetto di sicurezza che si è tenuto tra ieri sera e questa mattina, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha criticato il capo di stato maggiore Eyal Zamir chiedendogli di "smettere con i briefing dell'esercito ai media", affermando che "danneggiano la coesione e lo spirito combattivo e non sono legittimi in una democrazia". E ha aggiunto: "Si può discutere all'interno della stanza, ma all'esterno ci deve essere un pugno di ferro e un fronte unito". Zamir non ha risposto. Lo riferisce Ynet.
Hamas, 98 vittime e 404 feriti a Gaza nelle ultime 24 ore
Secondo il ministero della Sanità di Hamas, 98 persone sono state uccise e 404 ferite nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi dell'Idf. Nella nota ufficiale il ministero scrive che diverse vittime si trovano ancora sotto le macerie e nelle strade, ma le squadre di soccorso e la protezione civile non possono raggiungerle. Il bilancio complessivo dall'inizio della guerra è salito a 63.557 morti e 160.660 feriti. Secondo Hamas, tra le vittime figurano anche quelle definite "dei soccorsi umanitari": nelle ultime 24 ore 46 persone sono morte e 239 sono rimaste ferite mentre cercavano di ottenere aiuti. Il totale di queste vittime è ora di 2.294 morti e oltre 16.839 feriti.
Ministero Gaza: 9 morti per fame in 24 ore, 3 sono bambini
Il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha segnalato nove decessi dovuti a carestia e malnutrizione, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando che ciò porta il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nell'enclave a 348, tra cui 127 bambini. Nel frattempo, è salito a 34 il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dall'alba, secondo l'emittente che cita fonti ospedaliere.
Libano, Israele fortifica nuove posizioni nel sud
L'esercito israeliano ha fortificato una delle cinque postazioni militari all'interno del territorio libanese. Lo riferiscono testimoni oculari e il corrispondente nel sud del Libano del quotidiano francofono L'Orient-Le Jour, secondo cui l'esercito israeliano, con bulldozer e camion, ha condotto dei lavori di rafforzamento della postazione di Jamal Blat, nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi. Nonostante l'accordo del cessate il fuoco del 24 novembre scorso, l'esercito israeliano continua a occupare cinque posizioni nel sud del Libano. E nelle scorse settimane ha già condotto lavori di fortificazione di altre postazioni in Libano nella zona di Khiam e lungo la strada tra Marjoyoun e Hula. Le autorità libanesi, sotto pressione da parte degli Stati Uniti perché avviino il disarmo degli Hezbollah, chiedono che Israele si ritiri dal territorio libanese.
Famiglie ostaggi: "Netanyahu li sta sacrificando per sua sopravvivenza politica"
Con la sua dichiarazione secondo cui non sarebbe stato preso in considerazione alcun accordo sugli ostaggi durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera, Benjamin Netanyahu sta cercando di "insabbiare" l'accordo sugli ostaggi. Lo sostiene il Forum delle famiglie degli ostaggi, secondo cui il primo ministro israeliano "sta sacrificando gli ostaggi e i soldati sull'altare della sua sopravvivenza politica, mentre Hamas ha sul tavolo un accordo tangibile accettato".
Flotilla Italia a Israele: "Andiamo avanti, missione legale"
"Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità". A dirlo Maria Elena Delia, portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, in merito all'avvertimento del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir di arresti per gli attivisti e sequestri delle loro navi. "Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in partica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali - sottolinea - Quindi Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi".
Houthi: attaccata petroliera israeliana nel Mar Rosso
Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato di aver attaccato la petroliera israeliana "Scarlet Ray" con un missile balistico nel Mar Rosso, a circa 1.000 chilometri a nord dello Yemen. La nave appartiene alla compagnia di navigazione Ray, di proprietà dell'imprenditore israeliano Abraham Ungar.
Secondo l'United Kingdom Maritime Trade Operations, che riferisce sugli incidenti nel Mar Rosso, il capitano della nave ha affermato che, nonostante si siano verificate esplosioni e schegge, la nave e l'equipaggio non hanno riportato danni.
Tv: Netanyahu respinge richiesta di voto sull'accordo ostaggi
Nel corso della riunione del gabinetto di sicurezza israeliano, che si è conclusa nelle prime ore del mattino, le Idf hanno espresso sostegno a un accordo per il rilascio degli ostaggi, ma il primo ministro Benyamin Netanyahu ha chiarito che "non c'era alcun accordo all'ordine del giorno". Lo riferisce Channel 13. Secondo quanto riferito intanto da Ynet, la maggior parte dei ministri ha espresso opposizione a un accordo parziale. Il ministro Itamar Ben Gvir e altri ministri hanno chiesto un voto di principio contro un accordo parziale, ma Netanyahu ha affermato che non era necessario votare, perché non era all'ordine del giorno.
Leader Sco "preoccupati" per continua escalation a Gaza
I Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) si dicono "preoccupati" per l'escalation israelo-palestinese e condannano le azioni che hanno causato vittime civili nella Striscia di Gaza. "Gli Stati membri, ribadendo la loro profonda preoccupazione per la continua escalation del conflitto israelo-palestinese, condannano fermamente le azioni che hanno causato numerose vittime civili e la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza", si legge nella dichiarazione di Tianjin, adottata in seguito al vertice dell'organizzazione in Cina. I leader della Sco "sottolineano la necessità di garantire un cessate il fuoco tempestivo, completo e sostenibile, l'accesso agli aiuti umanitari e di intensificare gli sforzi per raggiungere la pace, la stabilità e la sicurezza per tutti i residenti della regione". Il documento sottolinea che l'unico modo possibile per garantire la pace e la stabilità in Medio Oriente è una soluzione globale ed equa della questione palestinese.
Al Jazeera, 17 uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall'alba
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza dall'alba di oggi. Lo scrive Al Jazeera citando fonti negli ospedali della Striscia.
Idf, 'ucciso agente Hezbollah nel sud del Libano'
L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso un agente di Hezbollah in un attacco avvenuto nella notte nella zona di Nabatieh, nel Libano meridionale. Nella dichiarazione l'Idf ha aggiunto che l'attacco è avvenuto "su un importante sito di Hezbollah".
Ben Gvir: attivisti Sumud saranno trattati come terroristi
Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata - a differenza della precedente prassi - nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per detenere i terroristi in condizioni rigorose tipicamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Agli attivisti saranno negati privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico: "Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell'agiatezza", ha dichiarato Ben-Gvir citato dal Jerusalem Post.
Nyt, stretta Usa su palestinesi, sospesi quasi tutti visti
L'amministrazione Trump ha emanato una sospensione radicale delle approvazioni di quasi tutti i tipi di visti per visitatori per i titolari di passaporto palestinese. Lo riporta il New York Times. Le misure, illustrate in un cablogramma del 18 agosto inviato dalla sede centrale del Dipartimento di Stato a tutte le ambasciate e i consolati statunitensi, impedirebbero anche a molti palestinesi della Cisgiordania e della diaspora palestinese di entrare in Usa con vari tipi di visti non-immigranti e riguardano i permessi per cure mediche, studi universitari, visite ad amici o parenti e viaggi d'affari, almeno temporaneamente.
Sàar a Rubio, lavoriamo alla sovranità sulla Cisgiordania
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio che in Israele si sta discutendo dell'applicazione della sovranità israeliana sui territori della Cisgiordania e che il governo sta preparando il terreno per tale iniziativa nei prossimi mesi. I due hanno discusso la questione durante il loro incontro a Washington la scorsa settimana, come riferiscono i media nazionali.
Netanyahu: 'nessuna rivendicazione sugli Stati confinanti'
"Contrariamente alle accuse false, Israele non ha rivendicazioni territoriali verso nessuno degli Stati confinanti. Il nostro obiettivo è la pace e la sicurezza". Lo ha scritto sul suo account X in inglese il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Yemen, gli Houti arrestano 11 operatori dell'Onu
L'Onu ha annunciato stasera l'arresto di almeno 11 dei suoi dipendenti da parte dei ribelli Houthi nella capitale Sana'a e Hodeida, città controllate da insorti filo-iraniani. "Almeno 11 membri dello staff delle Nazioni Unite sono stati arrestati", ha dichiarato in un comunicato l'inviato dell'Onu per lo Yemen, Hans Grundberg. L'Onu, ha aggiunto, "condanna la nuova ondata di arresti arbitrari di membri dello staff delle Nazioni Unite effettuata oggi a Sana'a e Hodeida da Ansar Allah (nome ufficiale degli Houthi, n.d.r.), nonché l'irruzione nei locali delle Nazioni Unite e il sequestro di proprietà delle Nazioni Unite".
Houthi, Israele si è aperto le porte dell'inferno
"Il nemico israeliano si è spalancato le porte dell'inferno uccidendo il primo ministro e i ministri a Sanaa. La nostra risposta sarà dura e dolorosa, con opzioni strategiche efficaci e forti". E' la minaccia lanciata questa sera dal capo di stato maggiore degli Houthi, Mohammed al Ghamari. In precedenza il gruppo che controlla la maggior parte dello Yemen ha fatto sapere che il ministro della Sanità, colpito giovedì scorso dall'attacco dell'Idf, è morto per le ferite riportate nel raid israeliano.