Guerra Israele, Onu: "A Gaza è carestia". Raid su scuola con sfollati, 12 morti

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Sale a 52 morti il bilancio delle vittime dei raid israeliani nella Striscia: lo riferisce al Jazeera citando fonti mediche. Nel sobborgo di Sheikh Radwan è stata colpita una scuola che ospitava gli sfollati, almeno 12 i morti secondo le fonti. L'Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza. Il ministro della Difesa israeliano Katz ha promesso di "distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele"

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L'Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Come ha sottolineato il comitato dell'Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), la situazione è "catastrofica" per 500 mila persone nella Striscia. La carestia è stata ora confermata nel governatorato di Gaza City che copre circa il 20% della Striscia.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. "Presto, le porte dell'inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo", ha scritto il ministro sui social media. "Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun", già rase al suolo, ha aggiunto.

Le Idf hanno annunciato di aver avviato la prima fase dell'occupazione di Gaza City, controllando già la periferia della città palestinese. Lo Stato ebraico approva intanto in via definitiva un insediamento in Cisgiordania che divide in due la regione, impedendo di fatto la realizzazione di uno Stato unito di Palestina.

L'Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Come ha sottolineato il comitato dell'Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), la situazione è "catastrofica" per 500 mila persone nella Striscia. Israele afferma di "respingere fermamente" le conclusioni dell'ultimo rapporto dell'IPC, "in particolare l'affermazione sulla carestia a Gaza City" sostenendo che "il rapporto è falso e si basa su dati parziali e di parte e su informazioni superficiali provenienti da Hamas, un'organizzazione terroristica". 

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Israele, numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo

Il  gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista  della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno  preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e  obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano  Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

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Le donne del Sole palestinesi, unite (anche alle israeliane) per resistere

La ong Women of the Sun ha vinto il premio del Consiglio  d'Europa per l'emancipazione femminile 2025. Nata nel 2021 a Betlemme,  dopo lo scoppio della guerra a Gaza tutto è cambiato, tranne la loro  missione: "Ci ha ricordato che la pace non è un lusso, è sopravvivenza".  E l'alleanza con le donne israeliane, tra dolore e speranza,  prosegue: "Non nascondiamo le nostre differenze. Parliamo onestamente,  piangiamo insieme. Abbiamo preferito la pace alla vendetta"

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Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

Circa  un milione di cittadini sono scesi in piazza in tutto il Paese per  manifestare contro la guerra. Eppure, i sondaggi dicono che, se si  andasse alle urne oggi, vincerebbe di nuovo il Likud. Forse, però,  qualcosa è cambiato e ora il primo ministro è più preoccupato per la  tenuta del fronte interno.

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Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda palestinese venduta da Coop Alleanza 3.0

Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà  palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla  ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord

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Trump: "Quella di Hamas è estorsione e deve finire"

Il presidente Usa, Donald Trump, ha.attaccato Hamas e parlato di "estorsione che deve finire", riferendosi alla situazione degli ostaggi israeliani ancora in mano all'organizzazione palestinese. "Non so cosa sta facendo Israele" - ha aggiunto - "ma Hamas, dopo la mia dichiarazione (su Truth, ndr), voleva darci 10 ostaggi, e altri 10". "La situazione deve finire" - ha continuato - "è un'estorsione, e deve finire. Vedremo cosa succede".

Sanzioni a Israele, si dimette ministro Esteri Olanda

Il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp si è dimesso stasera dopo una riunione di governo durante la quale si è dibattuto delle possibili sanzioni contro Israele, senza arrivare a una decisione in merito. Lo ha riportato l'agenzia di stampa Anp. "Mi rendo conto di non essere in grado di adottare ulteriori misure significative" per esercitare pressione su Israele, ha affermato Veldkamp.

Trump, 'se non fosse per me maggior parte ostaggi morti'

''Se non fosse per me, sarebbero morti la maggior parte degli ostaggi'' israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando i giornalisti alla Casa Bianca.

Media, offensiva al cuore di Gaza City a metà settembre

Israele dovrebbe lanciare la sua nuova offensiva su Gaza City a metà settembre, circa due settimane dopo che i riservisti appena richiamati si presenteranno in servizio il 2 settembre. A sostenerlo è il canale Channel 12 - rilanciato dal Times of Israel - che cita funzionari israeliani, secondo cui circa un milione di palestinesi attualmente a Gaza City saranno chiamati a evacuare già domenica. Secondo il report, Netanyahu e i vertici politici stanno spingendo per accelerare l'avvio dell'operazione, mentre l'esercito vuole prima adottare misure per proteggere gli ostaggi e le truppe per poi evacuare i palestinesi da Gaza City e garantire la legittimità internazionale dell'operazione. L'emittente cita funzionari israeliani che affermano che è urgente liberare gli ostaggi il prima possibile a causa delle loro gravi condizioni. Fonti citate dall'emittente affermano che al momento non ci sono disaccordi sostanziali tra Israele e Hamas su un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, ma "tutto dipende da Netanyahu". Una fonte citata da Channel 12 afferma che un accordo parziale non è mai stato preso in considerazione e che Israele ha cercato solo un accordo globale in due fasi. Nonostante l'apparente stallo nei colloqui per il cessate il fuoco, si prevede che Israele invierà i negoziatori per riprendere i colloqui sul cessate il fuoco e la presa degli ostaggi nei prossimi giorni, riporta Channel 12, aggiungendo che sono già iniziati i colloqui per stabilire data e luogo dei negoziati, che sono in stallo da quando Israele e gli Stati Uniti hanno richiamato i loro negoziatori da Doha il mese scorso. Israele ritiene che l'imminente operazione a Gaza City stia esercitando una forte pressione su Hamas, portando forse a una maggiore flessibilità nei colloqui. 

Cosa significa essere una donna incinta a Gaza

Sotto le bombe, le donne continuano a  partorire in un contesto drammatico: i farmaci scarseggiano, le  ambulanze sono quasi inesistenti e l’assistenza dei neonati nel post  parto è impossibile da garantire. Il racconto di Eleonora Bruni,  responsabile delle attività ostetriche di Emergency dopo sei settimane di attività nella clinica nell’area di alQarara, città a nord di Khan Yunis

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Imam italiani, oggi preghiamo per crisi Gaza e per ostaggi

"Oggi nel nostro sermone del venerdì nelle moschee d'Italia preghiamo per la sopravvivenza delle famiglie palestinesi a Gerusalemme e a Gaza e per il rilascio incondizionato degli ostaggi israeliani mentre chiediamo ai politici di disarmare i terroristi senza mai sterminare militarmente la dignità e la vita di qualsiasi popolo". Lo scrive il Consiglio delle Guide Religiose della Coreis, la Comunità Religiosa Islamica Italiana, una delle principali associazioni di rappresentanza del culto islamico in Italia, dopo aver letto l'appello scritto da 80 rabbini ortodossi internazionali "con un richiamo coraggioso e coerente sulla crisi umanitaria di Gaza".     "Sosteniamo - si legge nella nota degli Imam - questo dovere comune di testimonianza alla chiarezza morale dei religiosi proposto da alcuni maestri dell'ebraismo contemporaneo tra i quali salutiamo con fratellanza gli amici rabbini Melchior, Rosen e Schudrich, compagni storici di dialogo tra ebrei e musulmani in Europa e nel mondo.   La concomitanza odierna con l'invito di Papa Leone XIV alla preghiera e al digiuno per il disarmo dei conflitti e per la Pace a cui ha aderito anche la Conferenza Episcopale Italiana ci fa convergere, anche come musulmani italiani, nella responsabilità di ogni ministro di culto come interprete autentico della Parola di Dio nel servire la benedizione del Principio comune di una "immagine divina" per "praticare rettitudine e giustizia", sostenuti dalla carità nei confronti degli afflitti e dalla chiara dissociazione nei confronti dei criminali".

Londra, la carestia a Gaza e' uno "scandalo morale"

Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha definito lo stato di carestia a Gaza, certificata dalle Nazioni Unite, uno "scandalo morale". "Il rifiuto del governo israeliano di consentire l'ingresso di aiuti sufficienti a Gaza ha causato questa catastrofe provocata dall'uomo. E' uno scandalo morale", ha dichiarato il ministro degli Esteri in una nota denunciando che questa crisi era "del tutto evitabile". "Il governo israeliano può  e deve agire immediatamente per impedire che la situazione peggiori ulteriormente", consentendo "la consegna senza ostacoli" di cibo, carburante e medicine, ha affermato Lammy. Deve "consentire alle Nazioni Unite e alle Ong internazionali di svolgere il loro fondamentale lavoro umanitario senza ostacoli", ha aggiunto il ministro, ribadendo la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato. Lammy ha anche chiesto "la fine dell'operazione militare a Gaza City, epicentro della carestia", che "non fara' che peggiorare una situazione già catastrofica, mettendo a repentaglio la vita degli ostaggi tenuti da Hamas". 

Sindaco Barcellona, 'atto ostile da Israele, vuole isolare palestinesi'

''Israele vuole isolare il popolo palestinese e nascondere al mondo le continue violazioni dei diritti umani che subisce''. Così il sindaco di Barcellona Jaume Collboni si è espresso su 'X' dopo che il governo israeliano gli ha negato l'accesso nel Paese. Un "atto ostile" che "non fa che rafforzare la nostra determinazione per la pace, la giustizia e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. La loro voce è anche la nostra", ha scritto il primo cittadino di Barcellona, città che ha interrotto le relazioni con Israele.

Collboni ha spiegato di essere stato invitato dai suoi omologhi palestinesi a Ramallah e Betlemme "per conoscere in prima persona le realtà delle città palestinesi". In programma aveva anche un incontro a Gerusalemme con i gruppi israeliani di sinistra B'Tselem e Peace Now, la deposizione di corone di fiori sulle tombe del defunto primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat e una visita a un nuovo campo ad Amman gestito dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi.

Al Jazeera, 'almeno 60 palestinesi vittime in raid israeliani dall'alba'

Almeno 60 palestinesi sono morti nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza dall'alba. Lo riferisce Al Jazeera, specificando che il dato include 36 vittime a Gaza City e cinque palestinesi uccisi mentre erano alla ricerca di aiuti. 

Amnesty International, 'Stati blocchino subito occupazione Israele a Gaza'

L'annuncio ufficiale della carestia a Gaza City, è per Amnesty International "una devastante conferma delle preoccupazioni che le organizzazioni internazionali stavano sollevando da mesi, m anche un feroce capo d’accusa nei confronti degli stati, che non hanno fatto pressioni su Israele affinché ponesse fine al genocidio nella Striscia di Gaza occupata". Lo si legge in una nota stampa diffusa dall'organizzazione no-profit. “Questa carestia è la diretta conseguenza dell’intenzionale campagna israeliana di riduzione alla fame della popolazione della Striscia di Gaza”, ha dichiarato Erika Guevara Rosas, alta direttrice delle ricerche e delle campagne di Amnesty International. “Quello che è ancora più terribile è che questa carestia è interamente causata dall’uomo: una catastrofe deliberatamente organizzata e prevenibile. L’intenzionale impedimento all’accesso degli aiuti umanitari, la distruzione di strutture fondamentali per la vita umana e le uccisioni dirette di civili sono una evidente manifestazione di come Israele stia infliggendo deliberatamente alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, parte integrante del genocidio in corso”, ha aggiunto Rosas.

Draghi, Ue spettatrice anche davanti a massacro di Gaza

"L'Europa è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava". A dirlo l'ex presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Meeting di Rimini.

Palestinese morta, madre è in Egitto, tenterà rientro a Gaza

"Partecipare è molto importante, anche perché proprio nelle scorse ore l'esercito israeliano ha avviato l'invasione di Gaza city, segnando un'ulteriore drammatica escalation del conflitto". E' l'appello rivolto alla popolazione dal sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), Matteo Cecchelli, affinché in molti aderiscano a 'Luce per Gaza', la fiaccolata che si terrà lunedì sera alle 21,30 al Parco della Pace di Pontasserchio, dove nei giorni scorsi è stato celebrato il funerale di Marah Abu Zhuri, la 20enne palestinese denutrita morta a Pisa pochi giorni dopo il suo arrivo da Gaza. La madre di Marah, Nabila, ha già lasciato Pisa per fare ritorno a casa: prima in Egitto dove si ricongiungerà con i figli e il marito e poi cercando di fare ritorno proprio nella Striscia, perché, aveva detto ringraziando gli italiani alle esequie della figlia, "quella è la nostra terra ed è lì che voglio tornare. "Sembra difficile da immaginare - ha aggiunto Cecchelli - che possa ulteriormente andare peggio la situazione di Gaza, ma in guerra al peggio non c'è mai fine. L'ospedale di Pisa ha confermato che Marah era denutrita, il suo decesso non è stato dunque causato dalla leucemia, ma dalla fame. È morta perché Israele sta affamando deliberatamente la popolazione palestinese, la malnutrizione non è una conseguenza della guerra: è un'arma usata contro civili innocenti. Vergognose e disumane sono state le polemiche di questi giorni, in cui si è tentato di sminuire la gravità della sua morte". Infine, Cecchelli ha sottolineato che dopo avere offerto una degna sepoltura alla ventenne palestinese "abbiamo una responsabilità ancora più grande verso quella terra: Marah non è solo una vittima, è un grido di aiuto e tutte le Marah di Gaza ci chiedono di fare rumore e di rompere il silenzio". "Restare in silenzio - ha concluso - significa essere complici, non possiamo più permetterci l'indifferenza". 

Netanyahu, 'rapporto Onu sulla carestia una palese bugia'

Il rapporto Onu che dichiara la carestia a Gaza è una "palese menzogna": lo afferma l'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Israele ha una politica per prevenire la carestia, non per provocarla", sottolinea l'ufficio in una nota su X. "Dall'inizio della guerra Israele ha permesso l'ingresso di 2 milioni di tonnellate di aiuti nella Striscia, più di una tonnellata a persona". E "continuerà a agire responsabilmente, garantendo che gli aiuti raggiungano i civili e distruggendo la macchina del terrore di Hamas. La campagna di carestia orchestrata da Hamas non ci impedirà di liberare i nostri ostaggi ed eliminare Hamas". 

Croce Rossa, Israele soddisfi bisogni primari civili Gaza

Israele deve soddisfare i bisogni fondamentali e primari della popolazione civile della Striscia di Gaza in termini di cibo, acqua e medicine. Lo ha affermato il Comitato Internazionale della Croce Rossa dopo che è stato riconosciuto che nell'enclave palestinese è in corso una carestia "devastante e del tutto prevedibile".

"In base al diritto internazionale umanitario, Israele, in quanto potenza occupante, deve garantire che i bisogni fondamentali della popolazione civile di Gaza siano soddisfatti, utilizzando tutte le risorse a sua disposizione", ha affermato il Comitato Internazionale della Croce Rossa in una nota. il riconoscimento ufficiale che è in corso una carestia nel territorio palestinese "deve fungere da catalizzatore per un'azione immediata e concreta", prosegue la nota.

Al Jazeera, 'raid su scuola con sfollati, almeno 12 morti'

Sale a 52 morti il bilancio delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza: lo riferisce al Jazeera citando fonti mediche. A Gaza City gli uccisi sono 36, incluse 5 persone che cercavano aiuti alimentari. Nel sobborgo di Sheikh Radwan è stata colpita una scuola che ospitava gli sfollati, almeno 12 i morti secondo le fonti. 

Venice4Palestine a Biennale, 'condannate il genocidio

Una lettera aperta nella quale si esortano le istituzioni e i settori del cinema, dell'arte, della cultura e della formazione a essere più coraggiosi e chiari nella condanna del genocidio in corso a Gaza e della pulizia etnica in tutta la Palestina per mano del governo e dell'esercito israeliani. L'hanno inviata alla Biennale e alla Mostra del Cinema,   centinaia di esponenti del cinema italiano e internazionale riunitisi sotto la sigla V4P (Venice4Palestine). A firmarla, fra gli altri,  Marco Bellocchio, Laura Morante, Abel Ferrara, Alba e Alice Rohrwacher, Toni e Peppe Servillo, Matteo Garrone, Valeria Golino, Fiorella Mannoia. 

Gb, 'carestia Gaza causata da Israele, oltraggio morale'

"Il rifiuto del governo israeliano di consentire l'ingresso di aiuti sufficienti a Gaza" ha causato la "catastrofe" della carestia, che rappresenta "un oltraggio morale". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, dopo la pubblicazione del rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, sulla carestia nella Striscia. Il documento "evidenzia chiaramente le conseguenze disastrose, soprattutto per i bambini", ha aggiunto Lammy. 

Germania e Israele: "Contrastare nuovo antisemitismo nella cultura"

"Chiunque escluda persone dal palcoscenico a causa della loro origine, della loro fede o della loro identità ebraica sta minando l'integrità della nostra Repubblica. Si tratta di una forma particolarmente perfida di antisemitismo contemporaneo" lo scrive in un comunicato il sottosegretario di Stato tedesco alla Cultura Wolfram Weimer, che lamenta una "nuova forma di stigmatizzazione e di limitazione della libertà artistica". Il comunicato è firmato anche dall'ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, il quale sottolinea come "avvertiamo una crescente aggressività e una strisciante emarginazione". Viene citato l'esempio dell'Eurovision dello scorso maggio nel corso del quale la cantante israeliana Yuval Raphael è stata apertamente minacciata e oggetto di un vero boicottaggio. Sia Weimer sia l'ambasciatore israeliano concordano che sia necessario contrastare con decisione questo nuovo antisemitismo nella cultura. Nel comunicato si fa anche riferimento alla decisione del governo tedesco di aumentare il budget per il Museo ebraico di Berlino a circa 24 milioni di euro.

Hamas: "Aprire valichi Gaza senza restrizioni"

Dopo il rapporto Ipc che ha dichiarato ufficialmente la carestia a Gaza, Hamas ha chiesto "un'azione immediata da parte dell'Onu e del Consiglio di sicurezza per fermare la guerra e togliere l'assedio". Il gruppo militante palestinese ha lanciato un appello per l'apertura dei valichi di frontiera "senza restrizioni per consentire l'ingresso urgente e continuo di cibo, medicine, acqua e carburante".

Capo Idf: "Stiamo espandendo le attività a Gaza"

"La campagna è in corso, stiamo espandendo le attivita' a Gaza". Lo ha affermato il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, durante una visita a Tulkarem, in Cisgiordania, insieme ad altri alti ufficiali. Non c'è alcun luogo in Cisgiordania che l'esercito non possa raggiungere per "prevenire attacchi e continuare a garantire la libertà d'azione operativa", ha dichiarato il capo dell'Idf, accompagnato dal capo del Comando Centrale, il maggior generale Avi Bluth, dal capo della Direzione delle Operazioni, il maggior generale Itzik Cohen, e dal comandante della divisione in Cisgiordania, il generale Yaki Dolf.

Msf: "Ricoveri per malnutrizione a Gaza in continuo aumento"

Dal 24 maggio a inizio di agosto, Medici Senza Frontiere ha ammesso 5.570 pazienti nei suoi programmi nutrizionali nella Striscia di Gaza (927 nella settimana dal 2 all'8 agosto). Il numero dei ricoveri è stato ogni settimana superiore a quello della settimana precedente, con un amento nelle settimane del numero dei casi gravi.  "Al 9 agosto - riferisce Msf - avevamo 1.599 persone registrate come pazienti ambulatoriali per malnutrizione nella città di Gaza, con un aumento complessivo del 10% rispetto alla settimana precedente. Questo numero è quintuplicato dalla fine di maggio 2025. Il numero di persone curate per malnutrizione nella nostra clinica di Gaza City è aumentato in ciascuna delle ultime 4 settimane: del 9% nella prima, del 17% nella seconda, del 10% nella terza e del 10% nella scorsa settimana. La scorsa settimana, i team di MSF hanno osservato un aumento del 21% nel numero di bambini tra i 6 e i 23 mesi trattati per malnutrizione acuta grave rispetto alla settimana precedente".

Guterres: "Carestia Gaza disastro provocato da uomo, agire adesso"

"Proprio quando sembra che non ci siano più parole per descrivere l'inferno di Gaza, ne è stata aggiunta una nuova: carestia. Non è un mistero, è un disastro provocato dall'uomo, un'accusa morale e un fallimento dell'umanità stessa. La carestia non riguarda solo il cibo, è il collasso deliberato dei sistemi necessari alla sopravvivenza umana". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.  "Le persone muoiono di fame, i bambini muoiono, e coloro che hanno il dovere di agire stanno fallendo - ha aggiunto -. In quanto potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale, incluso il dovere di garantire cibo e forniture mediche alla popolazione. Non possiamo permettere che questa situazione continui impunemente. Basta scuse. Il momento di agire non è domani, è adesso". Guterres ha poi ribadito che serve "un cessate il fuoco immediato, il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e un accesso umanitario completo e senza restrizioni".

Lavrov: "Zelensky ha respinto tutte le proposte di Trump" (2)

"E' stato molto chiaro a tutti che ci sono diversi principi che Washington ritiene debbano essere accettati" per la pace in Ucraina, tra i quali "no all'ingresso nella Nato e la discussione sulle questioni territoriali", ha detto Lavrov in un'intervista alla Nbc ripresa dall'agenzia russa. Ma "Zelensky ha detto di no a tutto", ha aggiunto.

Media: "Raid Israele su tende Khan Younis, uccisi 4 bambini"

Un drone israeliano ha colpito una tenda di fortuna a Khan Younis nella Striscia di Gaza: nel raid sono rimasti uccisi una donna e 4 bambini. Lo riferiscono fonti mediche del centro Nasser Medical Complex, citate da al Jazeera, secondo le quali sale così ad almeno 30 palestinesi morti il bilancio dei raid israeliani dall'alba di oggi.

Papa Leone XIV a Stoccolma: “Il mondo lacerato dalle cicatrici di guerre e disuguaglianze”

Il Pontefice si è rivolto ai partecipanti all'incontro ecumenico nella capitale svedese. "In mezzo a queste sfide", ha proseguito Papa Prevost, "i seguaci di Cristo sono chiamati ad affrontare la divisione con coraggio, l'indifferenza con la compassione, a portare guarigione dove ci sono state ferite"

Papa Leone XIV: “Nel mondo cicatrici di guerre e disuguaglianze”

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Ambasciatore Israele contro rapporto Onu: "Carestia è menzogna"

"L'Ipc, sostenuto dalle Nazioni Unite, ha abbassato il livello di carestia solo per Gaza, dal 30% al 15% di malnutrizione infantile, uno standard mai utilizzato altrove. L'unica 'carestia' mai dichiarata a fronte di un'abbondanza: oltre 100.000 camion di aiuti inviati da Israele, troppo spesso rubati da Hamas". E' il messaggio postato su X dall'ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, alla luce del rapporto dell'Ipc che ha ufficialmente dichiarato la carestia nella Striscia. Ad accompagnare il post, un video in cui si mostrano locali pieni di cibo e gente. "Il cibo a Gaza c'è, ogni altra affermazione e' pura menzogna", conclude.

Hamas: rapporto Onu importante ma tardi, Israele criminale

Il rapporto Onu che dichiara ufficialmente la carestia a Gaza è "importante", nonostante arrivi "molto tardi, dopo lunghi mesi di avvertimenti". Cosi' ha commentato Hamas, ricordando di aver "ripetutamente avvertito che le politiche di blocco, fame sistematica e negazione di cibo, medicine e acqua al nostro popolo costituiscono un vero e proprio genocidio. Oggi, il rapporto delle Nazioni Unite conferma al mondo intero la portata della catastrofe umanitaria che il nostro popolo sta vivendo".

"La negazione criminale di questo fatto documentato da parte di

Israele e le sue false affermazioni secondo cui non c'è carestia a Gaza, rivelano una mentalità criminale che mente deliberatamente per coprire l'omicidio per fame praticato contro bambini, donne e malati, in flagrante violazione di tutte le leggi e le norme internazionali", ha aggiunto il gruppo militante palestinese.

Da qui l'appello di Hamas alla comunità internazionale che "ha l'urgente responsabilità legale e morale di porre fine ai crimini contro l'umanita' e salvare piu' di due milioni di persone che rischiano il genocidio, la fame e la distruzione sistematica di tutti i beni di prima necessità". 

Mamma israeliana al Meeting, generalizzazioni molto pericolose

In Medioriente  "bisognerà convivere, coesistere insieme per sempre e bisognerà che succeda perché non c'è altra possibilità. Il punto è quanti figli, quanti dei nostri figli, dovranno morire prima di imparare a convivere e coesistere insieme: anche se perdiamo un solo figlio che sia israeliano o palestinese sarà comunque troppo". Così Elana Kaminka, israeliana madre di Yannai, soldato ucciso il 7 ottobre del 2023 racconta la sua esperienza nel corso del convegno 'Madri per la Pace', incontro che apre il Meeting di Rimini. "Le generalizzazioni sono estremamente pericolose - argomenta -: per quanto è successo il 7 ottobre,  non do la colpa alla maggioranza dei palestinesi, perché la maggioranza dei palestinesi non era coinvolta. Credo che tutti dobbiamo lasciare da parte e dimenticare queste generalizzazioni, guardarci come esseri umani e trovare soluzioni pratiche per convivere insieme, perché è urgente, perché ogni giorno che avremo faremo ritardo sarà un giorno in più da aspettare", conclude. 

Fao, Oms e Unicef,'carestia confermata, cessate il fuoco a Gaza'

La Fao, l'Unicef, il Wfp (Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite) e l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) chiedono il cessate il fuoco immediato e la fine del conflitto a Gaza "per una risposta umanitaria senza impedimenti". Più di mezzo milione di persone a Gaza sono intrappolate nella carestia, caratterizzata da una diffusa fame, indigenza e decessi prevenibili, secondo una nuova analisi dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) pubblicata oggi. Si prevede che le condizioni di carestia si diffonderanno dal Governatorato di Gaza ai Governatorati di Deir Al Balah e Khan Younis nelle prossime settimane. 

Scholz, Meeting condivide appelli Papa Leone su Israele e Gaza

"Vorrei esprimere la nostra ferma condivisione degli appelli rivolti da Papa Leone al Governo israeliano affinché permetta senza restrizioni il soccorso umanitario alla stremata popolazione civile in Gaza. Così come ad Hamas affinché liberi al più presto tutti gli ostaggi". Così, il presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz, introducendo il primo incontro della kermesse, 'Madri per la pace', che vede protagoniste una madre israeliana e una madre palestinese che hanno perso un figlio nel conflitto che insanguina il Medio Oriente. "Di fronte a tutti i conflitti militari che sono in atto in tanti Paesi del mondo - osserva -  il Meeting ha sempre rifiutato di identificare un popolo con la decisione del suo proprio Governo, in particolare quando degenere in attacchi alla popolazione civile. Ci auguriamo - chiosa Scholz - che questo Meeting possa far emergere che la pace può rinascere dai popoli stessi quando si fa spazio a luoghi di riconciliazione e di accoglienza reciproca". 

ActionAid, a Gaza famiglie e nostro personale muoiono senza cibo

ActionAid lancia l'allarme: "Se l'assedio continuerà, la carestia sarà inevitabile in tutta la Striscia. Ora le conseguenze sono innegabili e catastrofiche. Le madri sono costrette a nutrire i propri bambini con sostituti pericolosi del latte; i bambini muoiono per cause prevedibili e intere famiglie, compreso il personale di ActionAid e gli operatori umanitari, i partner, muoiono di fame".  Il dottor Ra'ed Al-Baba, dell'ospedale Al Awda, afferma: "Ci sono madri che usano l'acqua dei legumi, erbe e altre alternative tossiche al latte per neonati. Sono rischi catastrofici per i bambini, che portano gastroenterite, intossicazione alimentare, ritardo della crescita, anemia grave e persino l'incapacità di muoversi. Abbiamo assistito a casi di disidratazione estrema dovuti all'acqua inquinata mescolata a questi sostituti. Questa non è sopravvivenza, questa è una morte lenta". Faten, la responsabile dei progetti WEFAQ - ActionAid, spiega: "Negli ultimi due mesi ho perso 20 chili. I miei figli hanno perso peso e sono malnutriti. Non mangiamo pasti adeguati da tre giorni. Sono esausta, frastornata e terrorizzata che i miei figli possano ammalarsi ancora di più. Piango ogni giorno. Questa è la prima volta nella mia vita che vorrei non avere figli, perché vederli deperire è insopportabile". Jamil Sawalmeh, direttore nazionale di ActionAid Palestine, avverte: "Oggi il mondo si è svegliato e ha visto la carestia ufficialmente confermata, cosa che abbiamo denunciato per mesi. La carestia all'interno di Gaza è un crimine di guerra. È una catastrofe provocata dall'uomo, guidata da decisioni politiche deliberate. Sono certo che sentiremo parole di condanna in tutto il mondo, ma dov'è l'azione?  Tutto sembra fin troppo familiare. La situazione umanitaria è una trappola mortale e Gaza è diventata un inferno sulla terra. La comunità internazionale deve agire ora; non con le parole, ma con azioni significative e pressioni diplomatiche per porre fine alla guerra e sostenere il diritto internazionale."  

Quanti giornalisti ha ucciso davvero Israele dall'inizio della guerra?

La morte di sei giornalisti di Al Jazeera, provocata lo scorso 10 agosto da bombardamenti dell'esercito di Tel Aviv sulla Striscia, ha suscitato scalpore in tutto il mondo. I numeri sui reporter uccisi da Israele variano a seconda delle fonti, ma tutti concordano sul fatto che in nessun luogo del mondo, come in Palestina, i giornalisti sono in pericolo di vita.

Quanti giornalisti ha ucciso davvero Israele dall'inizio della guerra?

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Onu ad Israele: "Per il bene dell'umanità, fateci entrare a Gaza"

"Per il bene dell'umanità, fateci entrare nella Striscia". È l'appello disperato lanciato oggi dal responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, alle autorità israeliane, dopo la presentazione del rapporto sulla fame a Gaza, affinché non blocchino più l'ingresso degli aiuti umanitari. "Facciamo arrivare cibo e altri rifornimenti senza impedimenti e nella quantità massiccia richiesta. È troppo tardi per troppi, ma non per tutti a Gaza", ha aggiunto Fletcher. 

Parroco di Gaza: "Pesanti bombardamenti a 500 metri da noi"

"I bombardamenti continuano a essere uditi ininterrottamente. Alcuni sono lontani, altri più vicini. Esplosioni si sono verificate a 500 metri dalla parrocchia. I bisogni di ogni genere della popolazione civile sono urgenti": cosi' il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, via social, fa il punto della situazione nel quartiere di Al Zaitoun, dove è situata la parrocchia, a Gaza City. Il parroco precisa che la parrocchia, che attualmente ospita 450 sfollati cristiani, insiste nella zona detta "Città vecchia" e non è soggetta ad alcun ordine di evacuazione emesso dall'esercito di Israele. Padre Romanelli rassicura che "i cristiani all'interno del compound parrocchiale stanno bene. Stiamo tutti bene". Oggi è giornata di preghiera e digiuno per la pace indetta da Papa Leone XIV. In un video di ieri padre Romanelli parlava di "situazione critica dopo che e' cominciata una fase nuova della guerra con pesanti bombardamenti". 

Il Papa riceve nunzio apostolico in Israele

Il Papa ha ricevuto in udienza in Vaticano mons. Adolfo Tito Yllana, nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina. Lo fa sapere il Vaticano. L’udienza nel giorno di digiuno e preghiera voluto dal Pontefice per la pace in Terra Santa, Ucraina e dove infuocano i conflitti. 

Onu: "Fame a Gaza promossa da leader di Israele come arma"

La fame a Gaza è "apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra". Lo ha detto il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, commentando il rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, sulla carestia nella Striscia. "È una carestia che ci perseguiterà tutti" ha aggiunto, invitando il premier Benjamin Netanyahu a un "cessate il fuoco immediato" e chiedendo che vengano aperti i valichi per far entrare gli aiuti umanitari. 

Guterres: "La situazione a Gaza non può continuare impunemente"

La situazione a Gaza non può continuare "impunemente". Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, pochi minuti dopo la pubblicazione del rapporto dell'Ipc delle Nazioni Unite sulla carestia a Gaza. Nella sua dichiarazione, Guterres ha anche chiesto "un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi e un accesso umanitario pieno e senza restrizioni". 

Israele: "Rapporto Ipc falso e basato su dati di Hamas"

Israele afferma di "respingere fermamente" le conclusioni dell'ultimo rapporto dell'IPC, "in particolare l'affermazione sulla carestia a Gaza City". Il Coordinamento delle Attività Governative nei Territori (Cogat), l'organismo militare responsabile degli aiuti, afferma che "il rapporto è falso e si basa su dati parziali e di parte e su informazioni superficiali provenienti da Hamas, un'organizzazione terroristica". Prosegue definendo la valutazione dell'Ipc unilaterale accudandola di ignorar "gli ampi sforzi umanitari intrapresi a Gaza". "Fatti distorti minano la credibilità dell'Ipc", afferma Israele. 

Onu: "A Gaza è carestia, a rischio 132.000 bimbi"

La carestia a Gaza è "interamente provocata dall'uomo" e le vite di 132.000 bimbi sotto i cinque anni sono a rischio a causa della malnutrizione. È quanto si legge nel rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall'Onu, cha ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia nella Striscia a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. "Il tempo del dibattito e dell'esitazione è passato, la fame è presente e si sta diffondendo rapidamente", afferma il rapporto. 

Gaza

©Ansa

Volantini Idf su campo profughi Jabalia: "Evacuate a sud"

L'Idf ha lanciato volantini sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, nei quali si chiede ai residenti non ancora evacuati di spostarsi a sud. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. 

Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano. VIDEO

Un’esplosione di grande intensità è stata avvistata venerdì 22 agosto a Gaza, visibile anche dal confine israeliano. L’episodio si inserisce nell’ondata di attacchi che prosegue dal 7 ottobre 2023, quando Hamas attaccò il sud di Israele causando 1.200 morti e 251 ostaggi. Da allora, l’offensiva israeliana ha provocato oltre 60.000 vittime palestinesi secondo il ministero della Sanità di Gaza.

Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano | Video Sky - Sky TG24

Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano | Video Sky - Sky TG24

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Media: "Usa lavorano per incontro tra Netanyahu e leader siriano"

Gli Stati Uniti sarebbero al lavoro per organizzare un incontro tra il leader siriano, Ahmed al-Sharaa, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente americano Donald Trump. E' quanto sostengono fonti citate da Sky News Arabia in una notizia rilanciata da media israeliani. L'occasione sarebbe quella dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma il mese prossimo a New York.

Israele attacca Onu: rapporto su carestia a Gaza "falso"

Il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (COGAT) ha pubblicato una dura risposta al rapporto dell'Ipc sull'Indice di Sicurezza Alimentare a Gaza, che ha portato alla dichiarazione di una "epidemia di carestia" a Gaza City da parte dell'Onu. Il COGAT ha descritto il rapporto dell'Ipc come "falso e tendenzioso" e ha affermato che si basava su dati parziali di Hamas. "Questo è un rapporto destinato a creare una falsa rappresentazione e non a riflettere la realtà sul campo", si legge nella dichiarazione. Il documento di risposta afferma che il rapporto contiene "gravi lacune metodologiche e fattuali, l'uso di fonti di informazione distorte, una mancanza di accuratezza materiale.

Onu: "Carestia Gaza per ostruzionismo sistematico Israele"

La carestia a Gaza era del tutto evitabile se alle Nazioni Unite non fosse stato sistematicamente impedito di portare cibo. Lo ha dichiarato venerdì il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite. "E' una carestia che avremmo potuto evitare se ci fosse stato permesso. Eppure, il cibo si accumula alle frontiere a causa dell'ostruzionismo sistematico da parte di Israele", ha detto Tom Fletcher ai giornalisti a Ginevra, definendola "una carestia che ci perseguiterà e ci perseguiterà tutti".

Onu: "A Gaza è carestia, catastrofe per 500 mila"

L'Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Come ha sottolineato il comitato dell'Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), la situazione è "catastrofica" per 500 mila persone nella Striscia. La carestia è stata ora confermata nel governatorato di Gaza City che copre circa il 20% della Striscia.

Media Gran Bretagna: "Ipc dichiara ufficialmente carestia a Gaza"

L'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall'Onu, dichiarerà ufficialmente questa mattina lo stato di carestia a Gaza. Lo riportano i media del Regno Unito, secondo cui l'organizzazione aveva già avvertito che la carestia era imminente in alcune parti della Striscia, a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele, ma finora non aveva rilasciato una dichiarazione formale, che riguarda in particolare Gaza City, dove è stata avviata l'occupazione da parte dell'Idf.

Unrwa: "Dal 7 ottobre molti bambini ripetutamente sfollati a Gaza"

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha affermato che "molti" bambini sono stati "ripetutamente sfollati" a Gaza da quando è iniziata la guerra nell'ottobre 2023. "Sono confinati in spazi sempre più ristretti con quasi il 90% della Striscia di Gaza all'interno di zone militarizzate da Israele, sotto ordini di sfollamento, o entrambi", si legge in un post dell'Unrwa su X, che conclude con la richiesta di "#CeasefireNow".

Anche Varsavia condanna progetto E1 di Israele

Anche la Polonia si unisce ai Paesi che condannano i progetti di insediamenti israeliani in Cisgiordania, definendolo una "flagrante violazione del diritto internazionale". Varsavia "sostiene la soluzione dei due Stati che implica la coesistenza pacifica di Israele e Palestina all'interno dei confini del 1967, come confermato dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Lo sviluppo di 3.400 case, che è stato accolto con una radicale condanna internazionale, taglierà fuori gran parte della Cisgiordania da Gerusalemme Est, collegando migliaia di insediamenti israeliani illegali nell'area.

Gaza, Valastro (Cri): "Aumentano attacchi ai civili"

"Nei giorni in cui l'invasione a Gaza City porta davanti agli occhi del mondo nuove immagini di violenza, in cui la popolazione in Ucraina è un bersaglio, in cui i civili soffrono a causa della guerra in Sudan, il 22 agosto ha per noi tutti un sapore amaro. Le crisi umanitarie stanno aumentando, come gli attacchi alla popolazione civile e agli operatori umanitari. Sono oltre 50 i nostri colleghi uccisi dagli attacchi nella Striscia di Gaza, in quella terra in cui hanno perso la vita quasi 20mila bambini e altri 300mila sono a rischio malnutrizione ma che è uno solo degli oltre cento conflitti in tutto il mondo. Nel 1864, proprio in questo giorno, - sottolinea in un comunicato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, oggi, 22 agosto, in occasione dell'anniversario della firma della Prima Convenzione di Ginevra -  ci fu una svolta fondamentale per l'Umanità: 12 Stati europei firmarono la Prima Convenzione di Ginevra, un documento ispirato dalle idee e dall'azione di Henry Dunant e pilastro del Diritto Internazionale Umanitario".     "Venivano stabilite regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, veniva previsto l'obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie, riconoscendo nell'Emblema della Croce Rossa un simbolo di neutralità", rileva Valastro..  "A 161 anni dalla sottoscrizione della Convenzione, viviamo un momento in cui nelle zone di guerra l'assistenza ai civili e alle vittime dei conflitti non è garantita, in cui la popolazione non ha accesso agli aiuti, in cui si spara sulla Croce Rossa. Davanti a tutto ciò, questo anniversario ci fa comprendere ancora di più l'importanza di difendere i valori e i Princìpi che il 22 agosto del 1864 cambiarono per sempre la storia del mondo. Non accetteremo mai la violenza come mezzo o compromesso e ancora oggi, di fronte alle atroci sofferenze a cui assistiamo, siamo lì dove c'è bisogno di aiuto, dove chi viene ferito, chi necessita di cure e supporto trova nel nostro Emblema una certezza: noi siamo l'Umanità e ribadiamo che i Diritti umani, la vita e la dignità delle persone non hanno eccezioni", conclude Valastro.

21 Paesi si uniscono alla condanna di Ue e Onu su progetto E1

21 Paesi, tra cui il Regno Unito, l'Australia e il Giappone si sono uniti all'Unione europea e all'Onu nell'opporsi al piano di insediamento illegale E1 di Israele, che di fatto rende impossibile una futura soluzione a due Stati per i palestinesi. "Condanniamo questa decisione e chiediamo la sua immediata inversione nei termini più forti", hanno detto i 21 paesi in una dichiarazione congiunta, descrivendo i piani di costruzione di Israele come una "violazione del diritto internazionale".

Libano, prosegue consegna armi all'esercito

Il giornale libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, ha riferito che oggi ci sarà un altro giro di consegne di armi da parte di un campo profughi palestinese all'esercito libanese. Secondo il rapporto, il trasferimento di armi dal campo di al-Bas a Tiro è previsto, dopo la consegna di armi avvenuta ieri dal campo di Burj al-Barajneh. In base a quanto afferma Al-Akhbar, sono state consegnate mitragliatrici, mitragliatrici Dushka, RPG, proiettili, proiettili e bombe a mano. Allo stesso tempo, il comandante delle forze di sicurezza nazionali ha affermato che è stato consegnato un camion di armi pesanti e medie che non appartenevano alle fazioni, ma a "una persona che e' entrata illegalmente nel campo 48 ore fa".

Israele, negato l'ingresso al sindaco di Barcellona

Al sindaco di Barcellona, Jaume Colboni, è stato negato l'ingresso in Israele. Lo ha reso noto l'Autorità per la Popolazione e l'Immigrazione del Ministero dell'Interno, sottolineando che "il rifiuto è conforme alla legge sull'ingresso in Israele e in coordinamento con il ministero degli Esteri e il Consiglio di sicurezza nazionale". Il rifiuto ha fatto seguito a diverse recenti dichiarazioni del sindaco contro Israele, e dopo che il consiglio comunale ha preso la decisione lo scorso maggio di "tagliare i legami con Israele". Kolboni, che sarebbe dovuto atterrare in Israele verso la mezzanotte di ieri sera, aveva in programma di visitare Yad Vashem e l'Autorità Palestinese.

Cogat: "Ieri entrati a Gaza oltre 220 camion con aiuti"

Oltre 220 camion che trasportavano aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim. Lo ha fatto sapere il Coordinatore israeliano delle attività governative (COGAT), aggiungendo che sempre nella giornata di ieri le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno raccolto oltre 370 camion che trasportavano aiuti dal lato di Gaza dei valichi per essere distribuiti. "Il contenuto di centinaia di camion è ancora in attesa di essere ritirato sul lato di Gaza dei valichi", ha affermato il coordinatore.

Unrwa: "La gente resterà a Gaza perché non ha dove andare"

"Già 16.000 persone sono uscite da Gaza e altre continueranno a uscire a mano a mano che Israele renderà la situazione più difficile. Ma c'è gente che non se ne andrà, perché non ha un posto dove andare. La zona sicura, Al Mawasi, continua ad essere bombardata". La direttrice in Spagna dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Raquel Martì, ha denunciato la situazione disperata dei civili, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la ratifica del piano militare per prendere il controllo di Gaza e il contemporaneo avvio di trattative per una tregua. In dichiarazioni alla radio Cadena Ser, Martì ha espresso il suo scetticismo riguardo alle intenzioni di pace del premier israeliano. "Sono mesi che sentiamo parlare Netanyahu di negoziati di pace e continua a massacrare sempre di più, con piani sempre più contorti contro la popolazione" gazawi, ha rilevato. Secondo la direttrice dell'agenzia Onu, la popolazione si trova di fronte a una scelta impossibile e senza alternative: "I palestinesi scelgono di restare a Gaza perché, se non muoiono lì, lo faranno in qualsiasi altro posto. Non hanno un luogo dove andare", ha osservato Raquel Marti nel denunciare la disastrosa condizione dei civili.

Al-jazeera: "Almeno 25 palestinesi uccisi dall'alba a Gaza"

Almeno 25 palestinesi, tra cui tre minori, sono stati uccisi in tutta Gaza dall'alba di oggi, con i bombardamenti più intensi segnalati a ovest di Gaza City e a est di Deir el-Balah. Lo riferisce al-Jazeera.

Katz: "Porte dell'inferno si apriranno presto" a Gaza

Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato che durante la riunione di gabinetto di ieri "abbiamo approvato i piani delle Idf per sconfiggere Hamas a Gaza", dove "le porte dell'inferno si apriranno presto". Le dichiarazioni di Katz vengono rilanciate dai media israeliani, elencando tra le azioni attuate dall'esercito "intenso fuoco nemico, evacuazioni civili e manovre". Al 686mo giorno di guerra, Katz ha ripetuto la minaccia che "presto le porte dell'inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo". Secondo lui, "se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà come Rafah e Beit Hanoun. Esattamente come ho promesso, cosi' sara'".

Katz: "Distruggeremo Gaza City se Hamas non rilascia ostaggi"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. "Presto, le porte dell'inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo", ha scritto il ministro sui social media. "Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun", già rase al suolo, ha aggiunto.

In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede

Non è mai stata una proposta davvero sul tavolo, per colpa anche del pensiero magico dell'Occidente che dal 1948 ha ignorato il problema. Ma ora ha smesso di esistere anche come ipotesi di scuola: "L'idea di uno Stato palestinese sarà seppellita per sempre". Parola del governo di Israele

In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede

In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede

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Media: "Usa stanno lavorando a incontro Netanyahu-Sharaa"

Gli Stati Uniti stanno lavorando per organizzare un incontro tra il leader siriano Ahmed al-Sharaa e il primo ministro Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente Donald Trump, durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il mese prossimo. Lo riferisce Sky News Arabia. Secondo la stessa fonte, la recente nomina da parte della Siria di un nuovo rappresentante alle Nazioni Unite potrebbe indicare che l'incontro si svolgera' a margine dell'Assemblea generale.

"Idf nazista" denuncia attore Bardem, fa paragone con SS

Il noto attore spagnolo e premio Oscar Javier Bardem accusa l'esercito israeliano di essere "nazista", in un post diffuso sui social accompagnato da un video. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, sottolineando che il filmato di un cecchino dell'Idf che spara a un palestinese al confine con Gaza, mentre i suoi commilitoni esultano, è stato diffuso per la prima volta nel 2018, suscitando l'attenzione e l'indignazione internazionale. Bardem, nel suo post, non ammette che il filmato risalga ad almeno sette anni fa, e non e' chiaro se ne sia a conoscenza. "L'Idf è nazista", ha scritto in stampatello l'iconico attore su Instagram sia in inglese che in spagnolo. "Ricordate Amon Goth in Schindler's List? Un sadico ufficiale delle SS che sparava ai prigionieri dal suo balcone solo per divertimento. Incarnava la banalita' del male e l'impunita' della crudeltà all'interno di un apparato militare oppressivo". "Oggi, la stessa logica di terrore e disumanizzazione e' quella che l'Idf applica contro il popolo palestinese", ha sottolineato il premio Oscar. Nel filmato, apparentemente girato con un mirino o un binocolo, si possono sentire i soldati discutere dello sparo, mentre il cecchino punta il fucile sul sospettato, che si trovava a diversi metri dalla barriera di sicurezza al confine con Gaza. Il sospettato non sembra armato. Mentre il cecchino spara, uno dei soldati che guardano esplode in un applauso. "Wow! Che video! Sì! Figlio di puttana. Che video! Guarda, stanno correndo per evacuarlo", esclama entusiasta il fotografo. Mentre si vede un gruppo di palestinesi che porta via l'uomo ferito, il fotografo aggiunge: "Che video leggendario".

Il tasso di mortalità civile nella guerra a Gaza è dell'83%: il rapporto

I dati tratti da un database classificato dell'intelligence militare israeliana indicano che cinque palestinesi su sei uccisi dalle forze israeliane a Gaza erano civili. Lo afferma il Guardian, sottolineando che si tratta di "un tasso di massacri estremo raramente eguagliato negli ultimi decenni di guerra"

Israele avvia progetto “blocco E1”: cos’è l’insediamento che divide in due la Cisgiordania

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha annunciato ieri, in una conferenza stampa, l'approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. Una decisione “storica”, l'ha definita il ministro, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ecco di cosa si tratta.

Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania

Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania

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"Sono venuto ad approvare i piani dell'Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele". Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che "questi due obiettivi - la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi - vanno di pari passo".

"L'Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione.

Gli approfondimenti:

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Meloni, occupazione Gaza aggraverà situazione drammatica

"L'Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. "In particolare - aggiunge -, la decisione di procedere con l'occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un'ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria".

Idf smentisce l'inchiesta del Guardian, 'dati sono errati'

L'Idf ha negato quanto affermato in un'inchiesta pubblicata dal Guardian secondo cui i dati di un "database classificato dell'intelligence militare" indicano che 5 palestinesi su 6 uccisi a Gaza durante la guerra sono civili, affermando che gli autori dell'articolo mancano di "competenze militari di base".     "I numeri nell'articolo non sono corretti e non riflettono i dati presenti nei sistemi Idf", ha affermato. "Durante la guerra vengono condotte continue valutazioni di intelligence sul numero di terroristi eliminati nella Striscia, basate su vari metodi e su ricerche incrociate provenienti da diverse fonti", prosegue la risposta

Guardian rivela dati Idf, 'a Gaza 83% di vittime civili'

In base ai dati dell'esercito israeliano l'83% delle persone uccise a Gaza risultano essere civili. È quanto emerge da una inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano britannico Guardian in collaborazione coi siti di news dello Stato ebraico +972 Magazine e Local Call, secondo cui a maggio l'Idf aveva elencato in un database 8.900 combattenti di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese come morti o "probabilmente morti" dall'inizio del conflitto. A quel tempo, in tutto 53.000 palestinesi erano stati uccisi dagli attacchi israeliani, stando alle autorità sanitarie di Gaza.

Netanyahu ordina negoziati per rilascio tutti gli ostaggi

"Sono venuto ad approvare i piani dell'Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele". Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che "questi due obiettivi - la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi - vanno di pari passo"

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