Papa Leone XIV a Stoccolma: “Il mondo lacerato dalle cicatrici di guerre e disuguaglianze”
MondoIl Pontefice si è rivolto ai partecipanti all'incontro ecumenico nella capitale svedese. "In mezzo a queste sfide", ha proseguito Papa Prevost, "i seguaci di Cristo sono chiamati ad affrontare la divisione con coraggio, l'indifferenza con la compassione, a portare guarigione dove ci sono state ferite"
“Il nostro mondo presenta le cicatrici profonde del conflitto, della disuguaglianza, del degrado ambientale e di un crescente senso di disconnessione spirituale”. Ad affermarlo, in un messaggio, è stato Papa Leone XIV rivolgendosi ai partecipanti all'incontro ecumenico, in programma a Stoccolma fino al 24 agosto. "In mezzo a queste sfide", ha proseguito il pontefice, "i seguaci di Cristo sono chiamati a diventare artefici di riconciliazione: a affrontare la divisione con coraggio, l'indifferenza con la compassione, a portare guarigione dove ci sono state ferite". Papa Prevost ha poi sottolineato che il tema scelto per la Settimana Ecumenica, “Tempo per la pace di Dio”, esprime “l'invito alla testimonianza comune”.
Papa ai protestanti: “Ciò che ci unisce è più grande delle divisioni”
"Nell'anno 325 vescovi provenienti da tutto il mondo conosciuto si riunirono a Nicea. Affermando la divinità di Gesù Cristo, essi formularono le professioni del nostro credo che egli è 'Dio vero da Dio vero' e 'consustanziale con il Padre. Articolarono così la fede che continua a legare i cristiani tra loro", ha poi spiegato Leone XIV. "Quel concilio fu un segno coraggioso di unità nella differenza, una prima testimonianza della convinzione che la nostra confessione comune può superare la divisione e promuovere la comunione. Un desiderio analogo ha animato la Conferenza del 1925 a Stoccolma, indetta dal pioniere del primo movimento ecumenico, l'arcivescovo Nathan Söderblom, all'epoca arcivescovo luterano di Uppsala. L'incontro riunì 600 leader ortodossi, anglicani e protestanti”, ha aggiunto. Rivolgendosi ancora ai protestanti, Papa Leone XIV ha ribadito che “oggi siamo al vostro fianco come compagni discepoli di Cristo, riconoscendo che ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci divide”.