Il primo ministro israeliano ha dichiarato che Israele permetterà ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l'esercito di Tel Aviv si prepara a occupare il territorio. Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il Principe ereditario e Primo ministro dell'Arabia Saudita sugli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza. Secondo le Nazioni Unite, la malnutrizione acuta sta aumentando "vertiginosamente, con "oltre 300 mila bambini a rischio grave"
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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele permetterà ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l'esercito di Tel Aviv si prepara a occupare il territorio. "Daremo loro prima di tutto l'opportunità di andarsene, di lasciare le zone di combattimento e in generale di lasciare il territorio, se lo desiderano", ha dichiarato Netanyahu in un'intervista
televisiva,
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Principe Ereditario e Primo Ministro dell'Arabia Saudita, S.A.R. Mohamed bin Salman Al Saud. La conversazione ha permesso di condividere gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale. Si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. "Con riferimento alla situazione a Gaza, i due Leader hanno espresso preoccupazione per le più recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un'ulteriore escalation militare, sottolineando l'opportunità di giungere, senza ulteriori ritardi, alla cessazione delle ostilità per porre fine alla drammatica situazione umanitaria della Striscia e avviare la ricostruzione di Gaza.
L'Onu lancia l'allarme sul conflitto nella Striscia: "La malnutrizione acuta a Gaza sta aumentando "vertiginosamente, con oltre 300.000 bambini a rischio grave".
Il Cairo sta collaborando con il Qatar e gli Stati Uniti per mediare un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza, nell'ambito di un rinnovato impegno per porre fine al conflitto in corso tra Israele e Hamas. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. "Stiamo lavorando duramente in piena collaborazione con i qatarini e gli americani", ha dichiarato Abdelatty ai giornalisti durante una conferenza stampa al Cairo. "L'obiettivo principale è tornare alla proposta originale: un cessate il fuoco di 60 giorni, con il rilascio di alcuni ostaggi e di alcuni detenuti palestinesi e il flusso di assistenza umanitaria e medica a Gaza senza restrizioni e senza condizioni".
Gli approfondimenti:
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Onu: "Dati del ministero di Gaza sulla fame sono affidabili"
Le Nazioni Unite hanno definito "affidabili" i dati sull'emergenza alimentare a Gaza diffusi dal ministero della Salute del territorio palestinese, controllato da Hamas. "Molti dei dati sulla fame - ha spiegato il portavoce, Stephane Dujarric - provengono da noi e dal Programma alimentare mondiale". "Abbiamo constatato - e come sapete, l'Onu e' presente a Gaza da molto tempo e anche da quando Hamas ha preso il controllo di Gaza - che i dati diffusi dal ministero della Salute di Gaza sono nel complesso affidabili". Il commento arriva in risposta alla posizione di alcuni media israeliani, secondo i quali i dati sulla fame non sono corretti.
Onu, nuova comunità beduina sfollata in Cisgiordania
In Cisgiordania ieri un'altra comunita' beduina palestinese e' stata sfollata a causa della violenza delle forze israeliane e dei coloni. Lo riferisce l'Onu. Le forze israeliane, ha detto un portavoce nel corso dell'incontro con i media, "hanno fatto irruzione nella comunita' di Ein Ayoub, nel governatorato di Ramallah, e hanno ordinato lo sgombero immediato di circa cento residenti palestinesi". "L'Ufficio per il coordinamento degli aiuti umanitari - ha aggiunto il portavoce - ci ha riferito che molti degli sfollati non hanno un riparo alternativo".
Allarme Pam su malnutrizione a Gaza, 5 morti in 24 ore
Il Programma alimentare mondiale ha lanciato l'allarme a Gaza dove la "fame e la malnutrizione hanno raggiunto i livelli piu' alti dall'inizio del conflitto, nell'ottobre 2023". Nel frattempo, ha dichiarato l'Onu, il ministero della Salute di Gaza ha riferito che nelle ultime 24 ore cinque persone sono morte a causa di malnutrizione e fame, portando il totale delle morti correlate alla malnutrizione a 227 persone, di cui 103 bambini.
Cosa significa essere una donna incinta a Gaza
Nella Striscia di Gaza, sotto le bombe, le donne continuano a partorire in un contesto drammatico: i farmaci scarseggiano, le ambulanze sono quasi inesistenti e l’assistenza dei neonati nel post parto è impossibile da garantire. Il racconto di Eleonora Bruni, responsabile delle attività ostetriche di Emergency dopo sei settimane di attività nella clinica nell’area di alQarara, città a nord di Khan Yunis
Cosa significa essere una donna incinta a Gaza
Vai al contenutoMedia, Israele discute invio palestinesi in Sud Sudan
Israele sta discutendo con le autorità del Sud Sudan il trasferimento dei residenti di Gaza nel Paese africano, poverissimo e ancora devastato da una guerra per l'indipendenza costata quasi 400 mila morti. Lo riferiscono fonti ben informate all'Associated Press. Non è ancora chiaro a che stadio siano le trattative. Una fonte egiziana ha affermato che il Cairo è a conoscenza da tempo dei piani di Tel Aviv e sta facendo pressione sul Sud Sudan perché non accetti.
Rubio: "Riconoscimenti europei Palestina non hanno senso"
Le decisioni di riconoscere lo Stato palestinese annunciate da alcuni Paesi europei "sono in larga parte senza senso". Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, in un'intervista a 'Sid & Friends in the Morning'.
Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.
Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Vai al contenutoA Gaza non muoiono solo i giornalisti ma anche l'informazione libera
L'uccisione di Anas al Sharif, Mohammed Qreiqeh, Ibrahim Zaher, Moamen Aliwa e Mohammed Noufal è solo l'ultimo atto di quella che è la guerra più pericolosa al mondo per i reporter. Dall'inizio del conflitto, a Gaza sono stati uccisi tra 181 e 240 giornalisti. Tutti locali, perché la stampa estera non può entrare nella Striscia per documentare indipendentemente ciò che accade
A Gaza non muoiono solo i giornalisti ma anche l'informazione libera
Vai al contenutoRubio apre a designazione terrorismo per Fratelli Musulmani
Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha aperto alla designazione dei Fratelli Musulmani come organizzazione terrorista. "Stiamo costantemente riesaminando gruppi da designare per quello che sono: sostenitori dei terroristi, forse terroristi loro stessi", ha detto Rubio in un'intervista a "Sid and Friends in the Morning". "Era molto tempo che non lo facevamo, abbiamo molto da recuperare", ha affermato Rubio, "ci sono un paio di nomi, come i Fratelli Musulmani, che sono fonte di grave preoccupazione".
A Tel Aviv 200 ex piloti protestano contro occupazione Gaza City
Circa 200 piloti in pensione e di riserva dell'aeronautica militare israeliana si sono radunati stasera davanti al quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv per protestare contro la decisione del governo di Benyamin Netanyahu di occupare Gaza City e per chiedere un immediato accordo per la liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. Lo riporta Times of Israel. Tra i presenti l'ex capo di stato maggiore delle Idf, Dan Halutz, ha scandito: "Basta! Fermate questa guerra inutile e folle".
Casa Bianca: "Vogliamo fine guerra e liberazione ostaggi"
L'amministrazione Trump vuole la fine della guerra a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani catturati da Hamas. Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in conferenza stampa. "Questa è, ovviamente, una situazione incredibilmente complessa e complicata", ha detto Leavitt, "l'amministrazione ha chiarito il nostro obiettivo. Vogliamo vedere questo conflitto finire. Vogliamo vedere gli ostaggi liberati... Il presidente e il suo team di sicurezza nazionale hanno speso tempo e sforzi ingenti per questo".
Netanyahu: "Permetterò ai residenti di Gaza di andarsene" (2)
Le precedenti richieste di reinsediare i palestinesi di Gaza al di fuori del territorio martoriato dalla guerra, anche da parte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, hanno suscitato preoccupazione tra i palestinesi e condanna da parte della comunità internazionale. In un'intervista all'emittente israeliana i24news, Netanyahu ha affermato che "non li stiamo cacciando via, ma stiamo permettendo loro di andarsene". "Date loro l'opportunità di lasciare, prima di tutto, le zone di combattimento e, in generale, di lasciare il territorio, se lo desiderano", ha affermato, citando i flussi di rifugiati durante le guerre in Siria, Ucraina e Afghanistan. Nella Striscia di Gaza, Israele per anni ha controllato strettamente i confini e ha impedito a molti di andarsene. "Permetteremo questo, prima di tutto, all'interno di Gaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di lasciare Gaza", ha detto Netanyahu. I ministri di estrema destra della coalizione di Netanyahu hanno chiesto la partenza "volontaria" dei palestinesi di Gaza.
Netanyahu: "Accordi parziali con Hamas sono alle nostre spalle"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato, in un'intervista a i24 News, che Israele sta cercando un accordo per liberare tutti gli ostaggi e che gli accordi parziali con Hamas sono "alle nostre spalle". "È ora di porre fine alla guerra", ha affermato, aggiungendo che "alcuni leader militari si erano opposti all'ingresso a Rafah, all'assassinio dell'ex segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e all'esecuzione dell'operazione cercapersone in Libano". Parlando della recente guerra con l'Iran, Netanyahu ha affermato che Israele avrebbe condotto l'attacco al programma nucleare "con o senza il supporto degli Stati Uniti", ma ha elogiato il presidente Donald Trump per aver rafforzato i legami con Israele.
Netanyahu: "Consentiremo a palestinesi di lasciare Gaza" (2)
In un'intervista a i24News, Netanyahu ha affermato che "questo accade in tutti i conflitti: in Siria, milioni di persone se ne sono andate, in Ucraina, milioni di persone se ne sono andate, in Afghanistan, milioni di persone se ne sono andate... E improvvisamente (la comunita' internazionale, nda) decide che a Gaza i civili devono essere imprigionati? Date loro la possibilita' di andarsene, prima di tutto di lasciare le zone di combattimento e in generale di lasciare il territorio, se lo desiderano". A proposito dell'accelerazione sull'offensiva per occupare Gaza il primo ministro israeliano ha spiegato di voler "davvero raggiungere la fase finale, porre fine alla guerra, garantire la liberazione di tutti i nostri ostaggi e sconfiggere i nostri nemici. Questo e' l'obiettivo".
Netanyahu: "Chi ha a cuore i palestinesi li accolga"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato i Paesi che hanno a cuore i palestinesi ad accoglierli, in vista dell'annunciata offensiva per occupare Gaza. "Non li stiamo cacciando via, ma stiamo permettendo loro di andarsene, ed e' quello che sta succedendo", ha dichiarato Netanyahu in un'intervista a i24News, "stiamo parlando con diversi possibili Paesi ospitanti; non posso entrare nei dettagli qui." "La cosa piu' naturale per tutti coloro che parlano, cche dicono di avere a cuore i palestinesi e di volerli aiutare, e' aprire le porte", ha sottolineato il premier israeliano.
Netanyahu, consentiremo a palestinesi di lasciare Gaza
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Israele permetterà ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l'esercito di Tel Aviv si prepara a occupare il territorio. "Daremo loro prima di tutto l'opportunità di andarsene, di lasciare le zone di combattimento e in generale di lasciare il territorio, se lo
desiderano", ha dichiarato Netanyahu in un'intervista televisiva, "permetteremo questo, prima di tutto, all'interno di Gaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di lasciare anche Gaza", ha aggiunto il premier israeliano, il cui governo controlla da tempo i confini della Striscia.
Egitto, a Gaza governo di tecnocrati supervisionato da Anp
La bozza di accordo tra Israele e Hamas alla quale i mediatori stanno lavorando prevede che la Striscia di Gaza sia amministrata per sei mesi da 15 tecnocrati palestinesi supervisionati dall'Autorità Nazionale Palestinese. Lo ha dichiarato a Sky News Arabia il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty.
Israele, nessun segno di malnutrizione diffusa a Gaza
Israele ha assicurato che non ci sono "segni di malnutrizione diffusa" nella Striscia di Gaza, nonostante gli allarmi che l'Onu lancia da settimane. Il Cogat, l'agenzia del Ministero della Difesa israeliano che sovrintende agli affari civili nei territori palestinesi, ha dichiarato di aver condotto un "esame approfondito" dei dati e delle cifre di Hamas sui decessi per inedia nei territori palestinesi. Il Ministero della Salute di Gaza, gestito dal movimento islamista Hamas, stima che finora siano morte di fame 227 persone, di cui 103 bambini. Nel frattempo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che 148 persone sono morte di malnutrizione da gennaio 2025, e il Programma Alimentare Mondiale ha indicato ad agosto che la fame e la malnutrizione a Gaza hanno raggiunto il livello piùalto dall'inizio della guerra. Il Cogat rileva "una significativa discrepanza" tra i dati di Hamas e i "casi documentati, con dettagli identificativi completi", riportati dai media e sui social media, il che "solleva dubbi sulla loro credibilità".
Egitto, Qatar e Usa al lavoro per tregua di 60 giorni
Il Cairo sta collaborando con Doha e Washington per un cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano nel giorno in cui è arrivata nella capitale una delegazione di Hamas. "Stiamo lavorando attivamente in piena collaborazione con i qatarioti e gli americani", ha dichiarato Badr Abdelatty. "L'obiettivo principale è tornare alla proposta iniziale: stabilire un cessate il fuoco di 60 giorni, con il rilascio di alcuni ostaggi e detenuti palestinesi, nonché la fornitura incondizionata e senza restrizioni di aiuti umanitari e medici a Gaza".
Gaza, Organizzazione della cooperazione islamica censura Israele
L'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour, ha riferito ai giornalisti al Palazzo di Vetro che ieri si è tenuto un incontro dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), mentre venerdì c'è stata una riunione del gruppo arabo. La vice ambasciatrice turca (Ankara presiede il consiglio ministeriale dell'Oic) ha spiegato - insieme ad altri rappresentanti, tra cui il Pakistan - che il gruppo esprime la sua "forte condanna e respinge completamente l'annuncio di Israele sul controllo di Gaza, una escalation pericolosa e una violazione della legge internazionale", lanciando un appello ai membri del consiglio di sicurezza di "adottare azioni urgenti per fermare Israele". "Un numero crescente di Paesi considera di adottare misure rilevanti, il momentum è importante e dobbiamo insistere finché Israele non rispetterà gli obblighi derivanti dalla Carta Onu, ma serve ancora più pressione", ha aggiunto Mansour.
Don Capovilla, 'a Israele consentiamo tutto, siamo al genocidio'
Noi ci dobbiamo convincere che non è che tutto quello che Israele dice dobbiamo accettarlo", "siamo arrivati a un genocidio, con questa nostra pessima abitudine di dire 'eh, va beh…è l'autodifesa'. Questo è un disastro, vale sulle piccole cose ma anche sulle grandi: come è possibile che possiamo pensare ci sia l'uccisione delle persone in fila per il pane?". Lo dice don Nandino Capovilla, il sacerdote bloccato ieri in aeroporto a Tel Aviv ed espulso da Israele per motivi di " pubblica sicurezza". "Eppure - continua - abbiamo accettato anche questo! Io ho avuto una mia piccolissima esperienza, non faccio testo rispetto alle grandi questioni, però…". Parlando con il blog "Tra cielo eTerra", il parroco di Marghera, attivista per la pace, spiega anche che cosa gli resterà dell'esperienza di espulsione: "Purtroppo, la decisione di non poter più entrare in Israele, e in Palestina. Questa decisione prevede che se io voglio ritornare devo fare richiesta specifica e verrò valutato in base a delle condizioni… Questo 'deny to entry' è un provvedimento molto pesante. Sarebbe definitivo. Si potrebbe dire 'lei può andare in Palestina', ma noi sappiamo che il territorio è tutto, tutto sotto controllo israeliano".
Madrid, in un anno accolti da Gaza 44 minori feriti o malati
Dal luglio 2024 a oggi, 44 minori malati o feriti sono stati accolti in Spagna, insieme alle loro famiglie. Lo ha reso noto il governo spagnolo, che ha anche fornito i dati sulle quattro operazioni di questo tipo realizzate finora (l'ultima è avvenuta lo scorso 31 luglio). "La Spagna ha garantito non solo viaggi sicuri, ma anche assistenza integrale", ha dichiarato la ministra per l'Inclusione, Elma Saiz. In un comunicato, il ministero ha spiegato che alcuni dei bambini accolti sono pazienti oncologici e ha aggiunto che, in totale, sono stati accolti in Spagna anche circa 100 familiari dei minori coinvolti nell'iniziativa. "Sono stati loro garantiti visti straordinari, la copertura delle loro necessità di base e un'assistenza sanitaria specializzata", si legge in una nota. Inoltre, da ottobre 2023, cioè da quando è iniziata l'attuale crisi a Gaza, sono stati accolti in Spagna dalla Striscia 139 cittadini iberici e loro familiari.
Hamas: almeno 89 morti nelle 24 ore, 31 a centri per aiuti
Almeno 89 palestinesi, tra cui 31 persone in attesa ai centri per la distribuzione degli aiuti, sono stati uccisi e altri 513 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore, secondo il Ministero della Salute dell'enclave, che fa capo ad Hamas. Secondo la stessa fonte altri cinque palestinesi, tra cui due bambini, sono morti di fame nell'enclave, portando il numero totale di morti per fame a 227, inclusi 103 bambini. La guerra di Israele a Gaza ha ucciso almeno 61.599 persone e ne ha ferite 154.088. Si stima che 1.139 persone siano state uccise in Israele durante gli attacchi del 7 ottobre 2023.
Italia sottoscrive appello a ripresa attività Ong a Gaza
L'Italia è tra i firmatari, insieme all'Unione Europea e a un gruppo di Stati membri, al Regno Unito, al Canada e ad altri partner, di un appello urgente alle autorità di Israele per la ripresa delle attività umanitarie a Gaza. Nella dichiarazione congiunta si chiede che venga concesso il pieno accesso a Gaza a tutti gli aiuti e venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo a favore della popolazione civile nella Striscia. La situazione umanitaria richiede azioni urgenti, rafforzando l'impegno umanitario a favore di Gaza, si legge nella dichiarazione. Già nelle scorse settimane, rileva una nota della Farnesina, nei vari contatti con il Governo israeliano, l'Italia aveva sollecitato un'apertura agli aiuti e si era impegnata per moltiplicare gli sforzi a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione della Striscia.
Wafa, Israele approva 39 piani regolatori su suolo palestinese
La Commissione palestinese per la resistenza agli insediamenti ha rivelato un piano sistematico di Israele per trasformare numerosi avamposti coloniali di grandi dimensioni in Cisgiordania e intorno a Gerusalemme in veri e propri insediamenti. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Diversi piani regolatori riguardano "massicce espansioni" nella colonia di Eli, "nell'ambito di una strategia più ampia per separare la Cisgiordania centrale dalla sua parte settentrionale attraverso un blocco coloniale che si estende tra gli insediamenti di Shilo ed Eli e gli avamposti circostanti, nell'area tra i governatorati di Ramallah e Nablus". Nel solo mese di luglio - afferma il capo della Commissione Mu'ayyad Shaaban, gli enti di pianificazione israeliani hanno esaminato 39 piani regolatori: 34 per gli insediamenti in Cisgiordania e 5 per gli insediamenti all'interno dei confini municipali di Gerusalemme. Di questi, 22 sono stati approvati e 12 sono stati depositati, per un totale di 4.492 unità insediative approvate e 1.095 unità in attesa di approvazione su circa 2.000 ettari di territorio palestinese. Secondo Shaaban, Israle "continua a imporre fatti concreti sul suolo palestinese, il che frammenterà il territorio palestinese e imporrà un sistema di enclave isolate per eliminare la possibilità di un futuro Stato palestinese". "Le gravi violazioni commesse dallo Stato occupante sul territorio non solo violano le capacità e i diritti inalienabili del popolo palestinese - ha osservato -, ma violano anche ulteriormente le risoluzioni della comunità internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite e le posizioni giuridiche dichiarate".
Idf, intercettato un drone proveniente dallo Yemen
Le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere di aver intercettato un drone lanciato dallo Yemen. Il drone è stato intercettato dalla sua aeronautica militare "poco fa". "Non sono state suonate sirene, come da protocollo", si legge nella nota pubblicata su Telegram.
Ospedale di Siracusa pronta ad accogliere i bimbi di Gaza
L'ospedale Umberto I si rende disponibile ad accogliere e curare i pazienti più fragili provenienti dalla Striscia di Gaza: neonati e minori in condizioni critiche. Lo rende noto il sindaco Francesco Italia. "Sono felice di condividere con tutti voi che il direttore generale ha accolto prontamente la proposta con entusiasmo. Siracusa darà la disponibilità a contribuire, insieme ad altre realtà italiane, a dare una possibilità di cura e di vita a chi sta vivendo una delle peggiori emergenze umanitarie del nostro tempo. La nostra città ha sempre dimostrato di saper unire competenza, solidarietà e accoglienza. Questa volta lo faremo con la forza dei nostri medici, infermieri e operatori sanitari, e con il calore di una comunità che non si tira mai indietro quando c'è da proteggere la vita".
Kallas: "A Gaza carestia, Israele sblocchi accesso a Ong"
"Chiediamo al governo israeliano di autorizzare tutte le spedizioni di aiuti delle ONG internazionali e di consentire agli operatori umanitari essenziali di svolgere le loro attività. È necessario adottare misure immediate, permanenti e concrete per facilitare l'accesso sicuro e su larga scala delle Nazioni Unite, delle ONG internazionali e dei partner umanitari". Lo afferma un comunicato diffuso dall'alto rappresentante Ue Kaja Kallas e firmato da vari Paesi Ue ed extra-Ue come Australia, Regno Unito e Giappone (mancano Germania e Italia). "La carestia a Gaza si sta diffondendo sotto i nostri occhi", si legge ancora.
Israele: "No segni malnutrizione generalizzata a Gaza, numeri gonfiati"
"Non ci sono segnali di malnutrizione generalizzata nella Striscia di Gaza". Lo ha affermato il Cogat (Coordinator of Government Activities in the Territories), ente del ministero della Difesa israeliano in un nuovo rapporto nel quale si afferma che, lì dove l'Onu mette in guardia da settimane contro un rischio di "carestia generalizzata", non ci sono segnali di malnutrizione. Il Cogat, responsabile dell'amministrazione civile dei territori palestinesi, indica di aver effettuato un "esame approfondito" dei dati e delle cifre diffuse da Hamas sui decessi causati dalla fame nell'enclave palestinese, accusando il gruppo di "sfruttamento cinico di immagini tragiche" sui media e di aver gonfiato il numeri dei decessi.
Il ministero della Salute di Gaza ha ufficializzato la morte per fame di 227 persone, di cui 103 bambini. Il Cogat, invece, ha affermato di rilevare "un significativo scarto" tra queste cifre e "i casi documentati, con dettagli di identificazione completi", sollevando "dubbi sulla loro credibilità". L'analisi caso per caso dei decessi, secondo il Cogat, ha mostrato che "la maggior parte delle vittime, soffriva di condizioni pregresse che hanno portato al deterioramento del loro stato di salute, senza poter correlare il decesso con il loro stato nutrizionale", ha affermato l'ente.
In un comunicato, Hamas ha replicato a quella che definisce una lista di "menzogne", accusando il Cogat del "tentativo disperato e vano di camuffare un crimine documentato a livello internazionale, la fame sistematica" della popolazione gazawi.
Nuove tensioni tra il governo Netanyahu e il generale Zamir
Nuove tensioni vengono segnalate in Israele tra esponenti di spicco del governo di Benyamin Netanyahu ed il capo di stato maggiore, Eyal Zamir. In particolare il ministro della Difesa Israel Katz ha rimproverato il generale di aver fatto delle nomine senza la sua approvazione. Katz ha fatto sapere in una nota che le nomine militari "sono state effettuate senza previo coordinamento o accordo" con il ministro, "in violazione della procedura accettata" e pertanto Katz "non intende discutere o approvare alcuna delle nomine o dei nomi pubblicati". In una nota dell'esercito pubblicata poco dopo, Zamir ha risposto di essere "l'unica autorità autorizzata a nominare ufficiali dal grado di colonnello in su". Da settimane covano tensioni tra Zamir ed il governo Netanyahu sui prossimi passi dell'operazione militare a Gaza. Il capo di stato maggiore si sarebbe opposto al piano approvato dal gabinetto di occupare tutta la Striscia, optando invece per accerchiare la città più densamente popolata, Gaza City.
Drone Houthi intercettato al largo di Eilat
Un drone lanciato dallo Yemen verso Israele è stato intercettato dall'aeronautica militare israeliana al largo della costa di Eilat. Nessuna sirena ha suonato "secondo il protocollo", ha detto l'Idf al Times of Israel, poichè il drone non rappresentava una minaccia per i civili.
Israele, Gaza e le esitazioni italiane
Il ministro degli Esteri Tajani ha siglato una dichiarazione congiunta con gli omologhi di altri Paesi per respingere "con forza" la decisione israeliana di lanciare un'operazione militare su larga scala sulla Striscia. Ecco perché si è arrivati (solo) ora a questa iniziativa.
Israele, Gaza e le esitazioni italiane
Vai al contenutoOms: "Israele semplifichi le procedure per gli aiuti a Gaza"
Israele deve semplificare le procedure di controllo per gli aiuti umanitari destinati a Gaza, dove la situazione umanitaria "rimane catastrofica": lo ha chiesto l'Oms, nel tentativo di ricostituire le scorte in preparazione dell'offensiva su Gaza City annunciata da Benjamin Netanyahu. Il responsabile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per i Territori Palestinesi Occupati, Rik Peeperkorn, ha denunciato "procedure macchinose" e prodotti sanitari "che vengono ancora rifiutati" per l'ingresso nella Striscia, oggetto di costanti negoziati con le autorità israeliane, ha spiegato durante una conferenza stampa. "Vogliamo rifornire rapidamente gli ospedali, con tutte le discussioni su un'incursione a Gaza, vogliamo assicurarci che gli ospedali siano almeno in parte riforniti", ha spiegato il funzionario. "Al momento non possiamo farlo, e vogliamo anche ricostituire le nostre scorte", ha insistito. "Dobbiamo essere in grado di far entrare tutti i medicinali e le forniture mediche essenziali", ha aggiunto il medico. Le autorità israeliane, di fronte a una raffica di critiche, anche da parte di alcuni Paesi alleati, hanno di recente promesso maggiori aiuti umanitari.
Ue, progressi compiuti su consegna aiuti "del tutto insufficienti"
I progressi compiuti da Israele nella fornitura di generi alimentari e medicinali a Gaza sono "ancora del tutto insufficienti". A dichiararlo è stata una portavoce della Commissione europea dopo che la commissaria Hadja Lahbib ha informato i ministri degli Esteri nel corso di un vertice di emergenza ieri. "E' necessario dire che ci sono progressi, ma siamo lontani da uno scenario ideale e si tratta di quantità largamente insufficienti".
"Israele crea problemi amministrativi, restrizioni alle Ong e ai nostri partner", ha aggiunto la portavoce, secondo cui i lanci di aiuti non sono una soluzione. "A Gaza ciò di cui abbiamo bisogno è un pieno accesso per poter fornire aiuti su scala molto più ampia", ha aggiunto.
Scontro tra ministro Difesa Israele e capo Idf su nomine, Katz: "Si blinda per 14 giorni"
Continua il 'braccio di ferro' tra il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, e il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Eyal Zamir, sulle nomine di ufficiali di alto grado. Secondo il Times of Israel che rilancia una dichiarazione rilanciata attribuita a "fonti vicine al ministro della Difesa", Katz non intende parlare delle nomine annunciate nelle scorse ore da Zamir e approvarle nelle prossime due settimane. "Studierà i materiali e formulerà i principi politici sulla questione", afferma la dichiarazione. Poi, "come consuetudine, il processo inizierà di nuovo, con tutti i potenziali candidati per ogni posizione presentati al ministro della Difesa, come è stato finora".
Pam lancia allarme, si aggrava la carestia a Gaza. VIDEO
Meloni sente premier Arabia: "Subito cessate fuoco a Gaza"
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Principe Ereditario e Primo Ministro dell'Arabia Saudita, S.A.R. Mohamed bin Salman Al Saud. La conversazione ha permesso di condividere gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale.Si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. "Con riferimento alla situazione a Gaza, i due Leader hanno espresso preoccupazione per le più recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un'ulteriore escalation militare, sottolineando l'opportunità di giungere, senza ulteriori ritardi, alla cessazione delle ostilità per porre fine alla drammatica situazione umanitaria della Striscia e avviare la ricostruzione di Gaza dove, ha sottolineato il Presidente del Consiglio, il ruolo delle Nazioni arabe resta fondamentale. Nel concordare che solo un processo politico verso una soluzione dei due Stati potrà condurre ad una pace giusta e di lungo periodo, il Presidente Meloni ha evidenziato, come già fatto ieri al Presidente Abbas, la necessità che Hamas rilasci immediatamente e incondizionatamente gli ostaggi e accetti di non poter avere un ruolo nel futuro della Striscia. Il colloquio telefonico ha infine costituito l'occasione per riaffermare la comune volontà di approfondire la collaborazione bilaterale in tutti gli ambiti di comune interesse, a partire dalla piena attuazione del partenariato strategico tra Roma e Riad lanciato in occasione della visita del Presidente del Consiglio ad Al-Ula nello scorso gennaio", conclude la nota.
Ue: progressi Israele per aiuti Gaza ancora insufficienti
I progressi compiuti da Israele nella fornitura di cibo e forniture mediche a Gaza sono "ancora molto insufficienti". Lo dice un portavoce della Commissione europea. "E' necessario dire che ci sono progressi, ma siamo ben lontani da uno scenario ideale e sono ancora molto insufficienti", ha detto il portavoce.
Ben Gvir: demolire la tomba di al-Qassam a Haifa
Il Ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, l'esponente di estrema destra Itamar Ben Gvir, ha chiesto al sindaco di Nesher, Roy Levi, di "emettere un ordine di demolizione domani mattina" per la tomba di Izzedine al-Qassam, omonimo dell'ala militare di Hamas, sepolto nella citta' nella zona di Haifa. Lo riferiscono i media israeliani. Intervenendo a una discussione in Commissione Finanze, Affari Interni e Ambiente della Knesset sulla possibilita' di spostare la tomba, Ben Gvir dichiara che la polizia garantira' e proteggera' tali sforzi perche' Israele deve inviare un "messaggio molto chiaro" che gli arciterroristi, "nemmeno nella morte, saranno tollerati".
Hamas: 89 vittime in raid Israele a Gaza in 24 ore
Almeno 89 palestinesi, tra cui 31 persone in attesa di ricevere aiuti umanitari, sono stati uccisi e 513 sono stati feriti negli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore, secondo il Ministero della Salute di Hamas. Undici corpi sono stati recuperati anche dalle macerie di precedenti attacchi israeliani, si legge nella dichiarazione del Ministero su Telegram rilanciata dai media arabi.
Ue: lanci aerei di aiuti non sono soluzione, serve accesso completo
"I lanci aerei di aiuti sono un intervento spettacolare, ma non rappresentano una soluzione. I lanci aerei di aiuti possono essere pericolosi e minano la dignità. Non sono una soluzione alla situazione attuale a Gaza. Quello di cui abbiamo bisogno è un accesso completo per poter consegnare aiuti su scala molto più ampia". Lo ha detto la portavoce della Commissione Europea, Eva Hrncirova, nel briefing con la stampa a Bruxelles.
Media: c'è un candidato governatore di Gaza, è l'uomo d'affari Samir Halilah
E' quello di Samir Halilah, imprenditore palestinese, il nome che gira per il futuro di Gaza. Negli ultimi mesi, scrive il sito di notizie israeliano Ynet, è andato avanti un lavoro dietro le quinte per la nomina di un "governatore" per la Striscia, dove la situazione umanitaria peggiora di giorno in giorno dall'avvio delle operazioni militari israeliane contro Hamas e altri gruppi a seguito dell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Secondo lo stesso Halilah, intervistato dall'agenzia palestinese Maan vicina alle autorità di Ramallah, sul suo nome ci sarebbe anche il via libera di Hamas.
Ex piloti e riservisti Israele: "Stop guerra a Gaza"
Centinaia di piloti in pensione e riservisti dell'aeronautica militare israeliana si riuniranno questa sera davanti al quartier generale delle IDF a Tel Aviv per chiedere la fine della guerra. Lo riportano i media israeliani. In una dichiarazione a nome dei riservisti si afferma che la manifestazione, indetta per le 19 ora locale, "chiedera' la fine immediata di questa guerra inutile e un'azione urgente per riportare a casa gli ostaggi".
Media: "Delegazione di Hamas al Cairo, mediatori lavorano ad una nuova proposta"
Una delegazione di Hamas è impegnata al Cairo in colloqui con funzionari egiziani di alto grado per 'ricucire' le relazioni peggiorate la scorsa settimana. E' quanto scrive il giornale israeliano Haaretz che cita fonti palestinesi ed egiziane dopo le notizie di ieri dei media della regione.
A provocare le tensioni, ricostruisce il giornale, era stato l'accenno di Khalil Al-Hayya, esponente di Hamas in Qatar, a una protesta da parte degli egiziani per la drammatica situazione nella Striscia di Gaza. Il gruppo, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese, non è ottimista sui negoziati, scrive Haaretz citando una fonte secondo la quale "Netanyahu sta definendo le condizioni per la resa e non accenna a cambiamenti nella sua posizione, quindi il round di colloqui inizia con poche speranze".
Intanto, rilancia lo stesso giornale israeliano, Sky News Arabia parla del lavoro di Egitto, Qatar e Turchia per una nuova iniziativa per arrivare alla fine del conflitto a Gaza e al rilascio degli ostaggi
Iran, catturati 127 evasi dal carcere di Evin
Le forze di polizia iraniana hanno arrestato almeno 127 evasi dal carcere di Evin durante gli attacchi israeliani: lo ha dichiarato il portavoce Saeed Montazeralmahdi, citato dalla Tv di Stato. Evin è stata presa di mira da Israele il 23 giugno, durante la guerra di 12 giorni con l'Iran. Secondo la magistratura iraniana, 80 persone sono state uccise durante l'attacco, tra cui cinque prigionieri, 41 membri del personale carcerario e 13 militari di leva.
Consiglio d'Europa: "Non autorizzare invio d'armi a Israele"
"Il conflitto a Gaza ha raggiunto proporzioni disastrose e continua a causare immense sofferenze umane. Sebbene il mio mandato non copra la situazione nella regione, ho avviato un dialogo con gli Stati membri del Consiglio d'Europa in merito ai loro obblighi nel contesto del commercio internazionale di armi, al fine di garantire che le loro azioni non contribuiscano a violazioni dei diritti umani". Lo afferma il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Michael O'Flaherty. "Prendo atto delle misure adottate da alcuni Stati membri per sospendere o limitare i trasferimenti di armi verso Israele, tra cui la Germania la scorsa settimana. Prendo inoltre atto del contributo significativo di alcune strutture nazionali per i diritti umani nel sensibilizzare e sollecitare i rispettivi governi a rispettare i loro obblighi in materia di diritti umani in questo contesto. Tuttavia, occorre fare di più e in fretta. Ribadisco il mio invito agli Stati membri a fare tutto il possibile per prevenire e affrontare le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto del conflitto a Gaza: ciò include l'applicazione delle norme giuridiche esistenti per garantire che i trasferimenti di armi non siano autorizzati laddove sussista il rischio che possano essere utilizzati per commettere violazioni dei diritti umani".

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Al-Jazeera: "Altri 5 morti per fame a Gaza, anche due bimbi"
Altre cinque persone sono morte in 24 ore a Gaza "a causa della fame e della malnutrizione". Tra le vittime ci sono due minori. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera sulla base delle denunce del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas.
Almisshal: "Al-Sharif ucciso per nascondere crimini di Israele"
"Le accuse e le minacce contro Al-Sharif non sono iniziate solo nelle ultime quattro settimane. Fin dall'inizio del suo lavoro ha ricevuto molte minacce dalle forze israeliane. All'inizio ha ricevuto una chiamata da un ufficiale dell'intelligence israeliana che lo ha minacciato di interrompere il suo lavoro di reporter. Gli ha detto: "Sappiamo dove ti trovi adesso. Ti ordiniamo di lasciare Gaza e di interrompere il tuo lavoro". Ma lui si è rifiutato di lasciare Gaza e ha continuato il suo lavoro di cronista. E pochi giorni dopo questa minaccia la sua casa è stata presa di mira da un missile israeliano che ha ucciso suo padre". Solo un mese fa il comitato per la protezione dei giornalisti aveva espresso grave preoccupazione per la sicurezza di Al-Sharif, accusando l'esercito israeliano di averlo preso di mira con una campagna diffamatoria che, secondo il reporter palestinese, rappresentava il preludio al suo assassinio. Sempre secondo il comitato, l'esercito israeliano aveva intensificato i tentativi di screditare Al-Sharif, dopo che il giornalista, in diretta, si era commosso raccontando la carestia a Gaza.
Almisshal: Al-Sharif ucciso per nascondere crimini Israele | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoScontro tra ministro della Difesa di Israele e capo dell'Idf: "Braccio di ferro sulle nomine degli ufficiali"
Promozioni di ufficiali di alto grado delle forze israeliane al centro di uno scontro in Israele tra il capo di Stato Maggiore delle Idf e il ministro della Difesa. Una nuova disputa tra i vertici politici e militari. A scriverne è la stampa israeliana e subito arrivano le critiche a tutto campo del leader dell'opposizione Yair Lapid.
Il ministro Israel Katz, si legge sul giornale Haaretz, ha contestato pubblicamente le promozioni approvate dal capo delle Idf Eyal Zamir, già sotto attacco per via della sua opposizione alla linea del governo Netanyahu su Gaza. Secondo l'ufficio di Katz, sono state decise senza alcun coordinamento e quindi senza il consenso del ministro e quest'ultimo non approverà quei nomi insistendo sulla necessità di coordinamento su tutte le future nomine.
Le Idf hanno pubblicato l'elenco con i nomi dei promossi e i militari rivendicano come prerogativa del capo delle Idf la nomina dei comandanti dal grado di colonnello in su. Le decisioni, viene sottolineano, spettano al capo di Stato Maggiore e vanno poi sottoposte al ministro della Difesa per il via libera definitivo.
Arrestati 42 cittadini di Gaza, "illegali in Israele"
Agenti di polizia e di frontiera israeliani hanno arrestato 42 cittadini di Gaza che 'risiedevano illegalmente in Israele'. Lo riferiscono le forze dell'ordine israeliane secondo il Times of Israel. Gli arresti sono stati effettuati in tre diversi appartamenti nascosti a Nazareth dalle forze del Distretto Settentrionale, nell'ambito di un'operazione volta a "prevenire i reati di residenza illegale". Gli agenti si sono imbattuti in un primo appartamento con 28 residenti illegali, che li ha condotti in altri due appartamenti: uno con 11 residenti e l'altro con tre. I cittadini di Gaza sono stati fermati e trasferiti alla stazione di polizia di Nazareth per essere interrogati.
Salvini: "Ok due Stati ma uno non può essere governato da Hamas"
"Non ci si può permettere di dividersi in tifoserie... L'obiettivo finale deve essere due popoli e due Stati che pacificamente convivano ma uno di questi non può certo essere governato dai terroristi di Hamas... Poi Netanyahu sta sbagliando, ma non si può mettere sullo stesso piano una democrazia con Hamas... ". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ieri sera al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta.
Tajani: "Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza"
"Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza". A dichiararlo, intervenendo ieri sera al Consiglio Affari Esteri, è stato il ministro Antonio Tajani. "Venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo", ha aggiunto, sottolineando che "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti".
Tajani: "A Gaza inaccettabili attacchi contro i giornalisti, mettere fine alla guerra"
“Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto (a Gaza, ndr). È necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico, mettendo fine all'uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto", ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ieri sera nel corso del suo intervento durante la riunione in Vtc del Consiglio Esteri della Ue, parlando della crisi a Gaza e del caso dell’uccisione di alcuni giornalisti di Al Jazeera.
Onu chiede un'indagine indipendente su uccisione dei giornalisti di Al Jazeera
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres condanna l'uccisione dei giornalisti di Al Jazeera in un attacco aereo israeliano su Gaza e chiede "un'indagine indipendente e imparziale su queste ultime uccisioni". Lo afferma il suo portavoce Stéphane Dujarric secondo quanto riferisce la 'Cnn'. "I giornalisti e gli operatori dei media devono essere rispettati, devono essere protetti e devono poter svolgere il loro lavoro liberamente, liberi dalla paura", ha sottolineato Dujarric. Il portavoce ha aggiunto che almeno 242 giornalisti sono stati uccisi a Gaza dall'inizio della guerra.
Israele, l'opposizione: "Sì allo sciopero per sostegno agli ostaggi"
L'opposizione israeliana aderisce alla richiesta dei familiari degli ostaggi che hanno chiesto uno sciopero domenica prossima come forma di solidarietà per le persone ancora detenute da Hamas a Gaza. Lo dice il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid. "Sciopero domenica", ha dichiarato Lapid sul suo account X, specificando di rivolgersi "anche a coloro che sostengono il governo" di Benjamin Netanyahu. "Non è una questione di lite o di politica. Fatelo in solidarietà" con gli ostaggi del 7 ottobre, ha detto lapid. "Sono state le famiglie a chiederlo e questa è una ragione sufficiente", ha aggiunto. Il 10 agosto, una ventina di parenti degli ostaggi hanno indetto uno sciopero generale per domenica prossima, e lunedì l'Hostage Families Forum, la principale organizzazione che rappresenta i parenti dei prigionieri, ha chiesto in una dichiarazione di "mettere il Paese in pausa". Per il momento, la richiesta non ha convinto il principale sindacato israeliano, l'Histadrut. Il sindacato ha deciso di "non bloccare l'economia in questa fase", ma avrebbe sostenuto "manifestazioni di solidarietà dei lavoratori" quel giorno, secondo il Forum.
Al Jazeera, 12 vittime dall'alba in raid di Israele a Gaza
Il bilancio delle vittime del bombardamento israeliano di due case nel quartiere Zeitoun di Gaza City è salito a sette, portando a 12 il numero totale delle vittime a Gaza dall'alba di oggi. Lo riferisce Al Jazeera. Almeno cinque palestinesi sfollati sono stati uccisi nelle loro tende nella zona di al-Mawasi, vicino a Khan Younis, nel sud di Gaza, aggiunge l'emittente.
Media: "Sette palestinesi arrestati dall'Idf in Cisgiordania"
Le forze israeliane hanno arrestato due giovani di Betlemme dopo aver fatto irruzione nelle loro case e altri quattro nel campo profughi di Am'ari, vicino a Ramallah. Lo riporta l'agenzia di stampa Wafa. Un altro giovane è stato prelevato dalla citta' di el-Bireh, aggiunge l'agenzia.
Teheran: "Le consultazioni con l'Aiea proseguiranno"
Massimo Aparo, vicedirettore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), ha tenuto colloqui a Teheran con funzionari iraniani durante la sua visita di un giorno e ha lasciato la capitale iraniana ieri pomeriggio. Il viceministro degli Esteri iraniano per gli Affari Legali e Internazionali, Kazem Gharibabadi, ha dichiarato che Aparo ha incontrato una delegazione iraniana, composta dal direttore generale del Dipartimento per la Pace e la Sicurezza Internazionale del Ministero degli Esteri e da un consigliere dell'Organizzazione Iraniana per l'Energia Atomica (AEOI), per discutere di come l'agenzia e l'Iran dovrebbero interagire nelle nuove circostanze. "Si è deciso di proseguire le consultazioni, alla luce delle discussioni svoltesi durante l'incontro", ha aggiunto, secondo l'IRNA. "La delegazione iraniana ha espresso forti critiche e proteste da parte dell'Iran nei confronti dell'incapacità dell'agenzia di adempiere alle proprie responsabilità durante l'aggressione del regime sionista e degli Stati Uniti, e ha informato la delegazione dell'AIEA delle richieste del nostro Paese di riformare i processi scorretti che governano l'agenzia in relazione alla questione nucleare iraniana", ha dichiarato Gharibabadi. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha dichiarato domenica che durante la visita del funzionario dell'AIEA non si terranno visite o ispezioni ai siti nucleari iraniani, finché le due parti non definiranno un quadro di cooperazione.
Guerra Medioriente, a Gaza l'Idf uccide sei reporter
A Gaza, un raid aereo israeliano ha ucciso il giornalista di Al Jazeera Anas al-Sharif e quattro colleghi, oltre a un giornalista freelance, mentre si trovavano in una tenda stampa nei pressi dell'Ospedale al-Shifa. L'esercito israeliano conferma l'assassinio mirato, accusando Al-Sharif di guidare una cellula di Hamas, ma non fornendo spiegazioni in merito all'uccisione degli altri cinque giornalisti, facendo intendere che la loro morte sia stata un danno collaterale. Le organizzazioni per la libertà di stampa contestano la mancanza di prove credibili dell'esercito contro il reporter e parlano di attacco deliberato contro la stampa, ricordando che dal 7 ottobre 2023 Israele ha ucciso almeno 179 giornalisti, secondo i dati della Commissione per la Protezione dei Giornalisti e che Al-Sharif era stato minacciato più volte dall'esercito israeliano nelle scorse settimane.
Guerra Medioriente, a Gaza Idf uccide sei reporter | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoDeputato Likud, aiuti contengono armi per Hamas
Il parlamentare Moshe Saada del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu sostiene che i lanci di aiuti aerei da parte dei paesi di Gaza contengono spedizioni di armi. "Gli aiuti umanitari stanno armando e finanziando Hamas", ha dichiarato Saada all'emittente pubblica di Kan in un'intervista radiofonica. "Qualcuno ha controllato i lanci? E' chiaro a tutti che contengono munizioni". Secondo il deputato, Israele deve occupare l'intera Striscia perchè "solo così si vince una guerra".
Onu: 300mila bambini a rischio malnutrizione acuta a Gaza
La malnutrizione acuta nella Striscia di Gaza sta aumentando "vertiginosamente, con oltre 300.000 bambini a rischio grave", afferma il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite. "Il dato giunge dopo un recente allarme lanciato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), secondo cui solo l'1,5% dei terreni coltivabili nell'enclave rimane accessibile e intatto, 'segnalando un collasso quasi totale della produzione locale di cibo'", si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell'Onu.
Cinque morti in attacco israeliano in sud di Gaza
"Le forze israeliane hanno bombardato una tenda che ospitava sfollati a Khan Younis, uccidendo almeno cinque palestinesi e ferendone molti altri. In precedenza, le forze israeliane avevano ucciso almeno altre cinque persone in molteplici attacchi a Gaza City". Lo riporta Al Jazeera.
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