L'Idf ha annunciato che riprenderà i lanci di aiuti umanitari nel territorio della Striscia. Tel Aviv ha fatto sapere alla Farnesina di aver stabilito una tregua di 24 ore per la distribuzione. Regno Unito, Francia e Germania pensano a un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti. Almeno 42 palestinesi hanno perso la vita in 24 ore nella Striscia di Gaza: gli ultimi 10 in serata non lontano dal valico di Zikim con Israele, mentre aspettavano di ricevere cibo. Lo hanno riferito fonti dell'ospedale Al Shifa
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L'esercito israeliano ha annunciato che istituirà dei "corridoi umanitari" per consentire ai convogli delle Nazioni Unite di viaggiare in sicurezza a Gaza, e che riprenderà i lanci di aiuti umanitari nel territorio.
Regno Unito, Francia e Germania tornano a denunciare come "spaventosa" la situazione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, sullo sfondo dei raid israeliani e delle restrizioni sulle forniture essenziali, e annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti - autorizzata di nuovo ieri da Israele in risposta alle pressioni internazionali crescenti - in partnership con Paesi come la Giordania.
Almeno 42 palestinesi hanno perso la vita in 24 ore nella Striscia di Gaza: gli ultimi 10 in serata non lontano dal valico di Zikim con Israele, mentre aspettavano di ricevere cibo.
Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono al governo israeliano la fine immediata della "catastrofe umanitaria" che sta stringendo da mesi la popolazione della Striscia e lanciano un monito a Israele affinché revochi le restrizioni agli aiuti.
Intanto Trump gela Macron sul riconoscimento della Palestina. "Quel che dice" il presidente francese "non ha alcun peso', taglia corto il leader Usa. Frenano anche Italia, Regno Unito e Germania.
Gli approfondimenti:
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Soldati israeliani abbordano nave di Freefom Flotilla
Soldati israeliani sono saliti a bordo dell'Handala, un'imbarcazione gestita dal movimento filo-palestinese Freedom Flotilla diretta a Gaza, per prenderne il controllo, secondo una trasmissione in diretta del gruppo. La trasmissione mostrava attivisti filo-palestinesi seduti sul ponte con le mani alzate che fischiettavano la canzone antifascista italiana "Bella Ciao", mentre i soldati prendevano il controllo della nave. Tre dirette video dell'incidente, trasmesse online, sono state interrotte pochi minuti dopo.
Roma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese
L’opera porta la firma dell’artista romano Harry Grab e raffigura un ritratto della giurista accompagnato da una grande scritta blu: "Nobel".

Roma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese
Vai al contenutoGivr escluso da discussione su aiuti perché contrario
Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato di essere stato escluso dalla telefonata tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e alcuni alti membri del gabinetto tenutasi questa mattina, in cui si è deciso che Israele avrebbe aumentato e migliorato il flusso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, lo scrtive il Times of Israel. Gvir sostiene che un funzionario dell'ufficio del primo ministro gli ha comunicato in seguito che il motivo per cui era stato escluso dalla chiamata, presumibilmente insieme al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, era che il primo ministro non voleva disturbarlo durante lo Shabbat. Il parlamentare ultranazionalista ritiene che la vera ragione della sua esclusione sia stata la sua più volte espressa opposizione all'invio di aiuti umanitari a Gaza, in qualsiasi forma. Sostiene che aumentando gli aiuti a Gaza, Israele si sta "arrendendo alla falsa campagna di Hamas" di carestia e fame nell'enclave palestinese e sta "mettendo in pericolo i soldati delle IDF". "L'unico modo per vincere la guerra e restituire gli ostaggi è bloccare completamente gli aiuti 'umanitari', occupare l'intera Striscia e incoraggiare la migrazione volontaria", afferma Ben Gvir. Secondo Ynet, il ministro della sicurezza nazionale ha anche detto al funzionario del PMO di sapere che Netanyahu "non voleva coinvolgerci nella conversazione in modo che non potessimo dirvi cosa pensiamo. Secondo il quotidiano, Hamas "approfitterà" della decisione di Israele di aprire corridoi umanitari che consentano alle Nazioni Unite di distribuire aiuti in modo sicuro attraverso Gaza e opererà al loro interno. "Non mi avete incluso nella conversazione perché sapevate che ero contrario", avrebbe ribadito. "E' una cosa estremamente grave".
Sa'ar a Tajani, 'attuiamo una tregua umanitaria a Gaza' (2)
Sa'ar ha aggiunto che le tregue umanitarie verranno ripetute di volta in volta, in base alla necessità e allo scopo di riportare alimenti e medicine a livello adeguato in tutta la Striscia. Il ministro Tajani ha ringraziato il collega israeliano per l'informazione e ha confermato che il Governo italiano ha fiducia che Israele continui a lavorare con i mediatori per un cessate-il-fuoco definivo che permetta la liberazione degli ostaggi israeliani, l'interruzione definitiva degli attacchi militari che coinvolgono la popolazione civile e la ripresa di un negoziato politico complessivo. Nel frattempo Tajani ha confermato al ministro israeliano la richiesta che cessino in ogni caso gli attacchi che possano coinvolgere la popolazione civile palestinese.
Sa'ar a Tajani: "Attuiamo una tregua umanitaria a Gaza"
L'esercito israeliano attuerà un cessate il fuoco umanitario a partire da domani mattina e fino a sera in diversi centri abitati di Gaza, tra cui la Striscia settentrionale. Lo ha annunciato al ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa'ar. Sa'ar, recita una nota della Farnesina, ha confermato a Tajani che, rispondendo anche a una specifica richiesta del Governo italiano, nel quadro della tregua umanitaria, le IDF consentiranno all'Onu e alle organizzazioni umanitarie un accesso sicuro ai centri abitati.
Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

Gaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Vai al contenutoFreedom Flotilla, soldati Idf a bordo
Le forze dell'Idf hanno abbordato la barca Handala della Freedom Flotilla al largo della costa di Gaza. Lo mostrano le immagini del canale Youtube.
Iran, Putin a Teheran: "Accetti l'intesa su arricchimento zero"
Come ha riferito Axios, Putin avrebbe espresso il suo sostegno a un accordo nucleare che impedisca all’Iran di arricchire uranio. La Russia è da anni la principale sostenitrice diplomatica di Teheran sulla questione nucleare, ma Putin avrebbe ora assunto una posizione più dura a riguardo. Iran: ok a soluzione diplomatica.

Iran, Putin a Teheran: 'Accetti l'intesa su arricchimento zero'
Vai al contenutoFreedom Flotilla cambia direzione di rotta verso sud-ovest
La barca Handala della Freedom Flotilla che si sta dirigendo verso Gaza per forzare il blocco israeliano, ha cambiato la propria rotta e sta puntando verso sud-ovest e non più direttamente sulla Striscia, a quanto si vede sul tracciamento sul canale in streaming di Youtube dedicato. Gli attivisti a bordo, tutti con indosso il salvagente, sono radunati da alcune ore sul ponte, in attesa degli eventi, sapendo che verranno intercettati dall'Idf e portati ad Ashdod.
Siria, Macron: "Al telefono con Al-Sharaa su attacchi di Israele"
"Ho parlato con il presidente siriano ad interim Al-Sharaa. Le recenti violenze in Siria ci ricordano l'estrema fragilità della transizione. I civili devono essere protetti. E' imperativo impedire che episodi di violenza si ripetano e che i responsabili siano perseguiti penalmente". Lo scrive su X il presidente francese Emmauel Macron. "Si prevede che i procedimenti giudiziari saranno avviati sulla base del rapporto pubblicato dalla commissione indipendente sulla violenza sulla costa. Il cessate il fuoco a Suweida è un segnale positivo. Un dialogo pacifico deve ora consentire di raggiungere l'obiettivo di unificare la Siria nel rispetto dei diritti di tutti i suoi cittadini. Ho parlato con il presidente siriano dell'urgenza di trovare una soluzione politica con gli attori locali, all'interno di un quadro nazionale di governance e sicurezza. Allo stesso modo, è essenziale che i negoziati tra le Forze Democratiche Siriane e le autorità siriane procedano in buona fede. "I colloqui tripartiti di ieri hanno contribuito a definire i prossimi passi. Ho ribadito il nostro impegno per la sovranità e l'integrità territoriale della Siria. A questo proposito, abbiamo discusso dei nostri colloqui con Israele. Entrambi abbiamo espresso il nostro sostegno alla cooperazione per la stabilizzazione del confine siro-libanese. La Francia è disponibile a sostenere questi sforzi. Infine, ho preso atto dell'impegno del Presidente Al Sharaa nella lotta al terrorismo e ho sottolineato la necessità di una cooperazione congiunta".
Gaza, la testimonianza di un medico palestinese: "Ecco come la fame distrugge il corpo". VIDEO
Secondo Medici senza Frontiere, un quarto dei bambini di Gaza è malnutrito, mentre Unicef lancia l'appello: “In tre mesi, il numero di bambini morti per malnutrizione è aumentato del 54%”. La testimonianza del dottor Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Medici Senza Frontiere nella Striscia.

Medico palestinese a Gaza: 'Così la fame distrugge il corpo'
Vai al contenutoIsraele: "Ripresa aiuti contro false accuse su carestia deliberata"
La ripresa di lanci di aiuti umanitari, che "includeranno sette pallet di aiuti contenenti farina, zucchero e cibo in scatola forniti da organizzazioni internazionali", è stata decisa "in conformità con le direttive dei vertici politici e in seguito a una valutazione della situazione effettuata questa sera" e mira a migliorare la situazione umanitaria a Gaza e a "confutare la falsa affermazione secondo cui si starebbe deliberatamente affamando" la popolazione della Striscia di Gaza". E' quanto si legge in una nota delle Idf.
Israele annuncia la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza (2)
"L'Idf è pronta a implementare pause umanitarie nelle aree densamente popolate e continuerà a operare per smantellare le infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi nelle aree di attivita'". secondo la nota dell'esercito "solo questa settimana sono stati scaricati oltre 250 camion di aiuti umanitari, che si sono aggiunti a centinaia di camion in attesa ai valichi di frontiera per essere ritirati dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali". "Inoltre, circa 600 camion sono stati distribuiti dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali. Le IDF, tramite COGAT, continueranno a coordinarsi con le organizzazioni internazionali per recuperare il contenuto di centinaia di camion non ancora ritirati. In linea con una decisione del livello politico, le IDF, tramite COGAT e in coordinamento con la Israel Electric Corporation, hanno collegato la linea elettrica da Israele all'impianto di desalinizzazione". "Si prevede che ciò fornirà circa 20.000 metri cubi d'acqua al giorno, rispetto ai 2.000 metri cubi forniti finora, per servire circa 900.000 residenti nella zona.Le IDF sottolineano che non c'è carestia nella Striscia di Gaza; questa è una falsa campagna promossa da Hamas. La responsabilità della distribuzione di cibo alla popolazione di Gaza ricade sulle Nazioni Unite e sulle organizzazioni umanitarie internazionali. Pertanto, ci si aspetta che le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali migliorino l'efficacia della distribuzione degli aiuti e garantiscano che non raggiungano Hamas. L'Idf sottolinea che le operazioni di combattimento non sono cessate. Continueremo a operare nella Striscia di Gaza per riconsegnare tutti gli ostaggi e sconfiggere l'organizzazione
Israele annuncia la ripresa degli aiuti umanitari a Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato sabato che istituirà dei "corridoi umanitari" per consentire ai convogli delle Nazioni Unite di viaggiare in sicurezza a Gaza, nonché che riprenderà i lanci di aiuti umanitari nel territorio, a seguito di una valutazione della situazione e in conformità con le direttive della leadership politica. Lo scrive Haaretz.
Israele: "Stasera lancio di aiuti umanitari a Gaza"
Israele annuncia la ripresa del lancio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. In una nota, le Idf fanno sapere che l'esercito effettuerà stasera un lancio di aiuti umanitari a Gaza, nell'ambito di una "serie di azioni" volte a migliorare la situazione umanitaria nella Striscia.
Media: "Almeno 42 i palestinesi uccisi a Gaza in 24 ore"
Almeno 42 palestinesi hanno perso la vita da venerdì sera nella Striscia di Gaza - gli ultimi 10 in serata oggi non lontano dal valico di Zikim con Israele, mentre aspettavano di ricevere cibo -, colpiti da raid aerei o dal fuoco dei soldati dell'Idf a terra, secondo fonti mediche e della protezione civile palestinesi, citate da Haaretz. Quanto all'episodio di Zikim, i militari affermano di aver sparato "colpi di avvertimento" e di non essere a conoscenza di morti o feriti.
Grecia, manifestanti pro-Pal impediscono sbarco a crociera israeliana: nave va a Cipro
Ipasseggeri sarebbero dovuti sbarcare a Syros, ma a causa delle proteste non è stato loro permesso e la nave ha proseguito il suo viaggio verso Limassol

Grecia, manifestanti pro-Pal impediscono sbarco a crociera israeliana
Vai al contenutoDeputata francese a bordo: "Navi israeliane si avvicinano a Flotilla"
Navi israeliane si stanno avvicinando alla Handala, l'imbarcazione della Freedom Flotilla carica di aiuti da portare a Gaza. Lo scrive su X la deputata francese Gabrielle Cathala, che si trova a bordo: "Le navi dell'Idf si stanno avvicinando alla Handala per rapirci illegalmente dalle acque internazionali". Secondo quanto scrive Haaretz, le persone a bordo si stanno preparando al raid israeliano: le immagini in livestream le mostrano con i giubbotti di salvataggio indosso.
Siria, fonte: incontro con gli israeliani per "contenere l'escalation"
Una fonte diplomatica siriana ha dichiarato che l'incontro mediato dagli Stati Uniti con i funzionari israeliani a Parigi questa settimana ha cercato di "contenere l'escalation" dopo che le recenti violenze settarie nella Siria meridionale hanno spinto Israele a intervenire. La fonte diplomatica siriana ha dichiarato alla televisione di Stato che il recente incontro di Parigi "ha riunito una delegazione del ministero degli Esteri e dei servizi segreti generali con la parte israeliana" e ha affrontato "i recenti sviluppi in materia di sicurezza e i tentativi di contenere l'escalation nella Siria meridionale".
Schlein: "Governo riconosca Stato della Palestina"
"Rinnovo la mia richiesta al Governo di fare come Spagna, Norvegia, Francia e riconoscere lo Stato della Palestina. I governi europei non possono voltarsi dall'altra parte". Così Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, intervenendo al Terzo Forum dell'Economia e dell'Innovazione Sociale, a Contursi Terme. "Si spara sui bambini che cercano l'acqua, non è accettabile. Sono crimini in violazione del diritto internazionale. I governi europei hanno la responsabilita' di intervenire", ha aggiunto Schlein.
Emirati: "Riprendiamo immediatamente lancio aiuti su Gaza"
Gli Emirati arabi uniti annunciano "la ripresa immediata" del lancio di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. In un post su X il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan scrive: "La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello critico e senza precedenti. Gli Emirati Arabi Uniti rimangono in prima linea negli sforzi per fornire assistenza salvavita al popolo palestinese. Garantiremo che gli aiuti essenziali raggiungano i più bisognosi, via terra, via aria o via mare. I lanci aerei stanno riprendendo immediatamente. Il nostro impegno per alleviare le sofferenze e fornire supporto è risoluto e incrollabile".
Wafa: "10 palestinesi in attesa di cibo uccisi a nord di Gaza"
Almeno dieci palestinesi che erano in attesa di ricevere cibo e aiuti umanitari sono stati uccisi e vari altri feriti dal fuoco delle forze israeliane in serata a nord-ovest di Gaza City, secondo quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti locali. L'agenzia scrive anche che il totale dei palestinesi morti nel conteggio totale dal 7 ottobre 2023 è salito a 59.733.
Macron: “Francia riconoscerà Palestina”. Trump: "Quello che dice non conta". Le reazioni
La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a partire da settembre. L’annuncio, di portata storica, segue quello della Spagna e arriva direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.
Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa
Vai al contenutoIran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan
Risultano anche 22 feriti. Il bilancio, che comprende anche l'uccisione di tre attentatori, è stato diffuso da fonti della magistratura. Il sito Iran International ha riferito che l'attacco armato è stato rivendicato da Jaish al-Adl

Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan
Vai al contenutoEmirati: "Riprenderemo immediatamente lancio d'aiuti su Gaza"
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato che riprenderanno "immediatamente" il lancio aereo degli aiuti su Gaza.
Tel Aviv, appena 500 alla manifestazione in piazza Habima
Circa 500 persone hanno partecipato alla manifestazione settimanale antigovernativa in piazza Habima a Tel Aviv: la partecipazione è stata più scarsa del solito, poiché importanti attivisti antigovernativi sono andati a protestare a Ness Ziona dopo che una folla di destra ha aggredito il parlamentare arabo Ayman Odeh la scorsa settimana, gridando "morte agli arabi". Gli oratori della protesta si scagliano contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il suo governo per aver respinto una commissione d'inchiesta statale sulle mancanze che hanno portato all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023; per aver tentato di codificare un'esenzione totale dal servizio militare per la comunità haredi; e per aver presumibilmente permesso alla politica di partito di permeare la polizia. Chiedono la fine della guerra di Gaza e il ritorno degli ostaggi.
Nave Handala della Freedom intercettata da Israele
Fonti Gb a Bbc: "I lanci di aiuti a Gaza non fermeranno la fame"
I lanci di aiuti umanitari dal cielo sulla Striscia di Gaza sono solo un tentativo "disperato" che non fermerà la fame fra la popolazione palestinese. Lo sottolinea la Bbc, dopo che il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato oggi un piano per attuarli in partnership con la Giordania: piano condiviso con Francia e Germania durante una consultazione telefonica con Emmanuel Macron e Friedrich Merz. L'emittente pubblica del Regno, in un'analisi pubblicata in evidenza sul suo sito, nota che tutte le maggiori organizzazioni internazionali, dall'Onu in giù, e gli stessi responsabili britannici sono consapevoli di quanto questo strumento sia inefficace. E imputa al governo israeliano di Benyamin Netanyahu di averlo ri-autorizzato, sapendo che non servirà a risolvere la crisi, solo per alleggerire le pressioni degli alleati occidentali che negli ultimi giorni hanno alzato i toni della denuncia contro le restrizioni agli aiuti e gli eccidi di persone in coda, sollecitando Israele a revocare "immediatamente tutte le limitazioni" imposte negli ultimi mesi all'assistenza umanitaria, nonché il divieto d'azione contro l'Onu e le ong internazionali riconosciute. La Bbc ricorda del resto che il lancio degli aiuti dagli aerei è stato già sperimentato in passato senza successo: perché permette di fornire pochissimo materiale rispetto ai camion (e alle necessità); è rischioso per l'incolumità di chi attende a terra; e scatena inevitabilmente scontri tra famiglie disperate per accaparrarsi le briciole che si riesce a paracadutare. Senza contare la possibile concorrenza di "elementi criminali" decisi a impossessarsene "per venderli".
Zingaretti a Kallas: "Su Gaza tempo delle ambiguità è finito"
"Di fronte alla tragedia umanitaria in corso a Gaza, il tempo delle ambiguità è finito da tempo. La situazione continua a essere in drammatica e preoccupante evoluzione, con reiterati crimini e la fame come mezzo di annichilimento della popolazione. È doveroso per l'Unione europea muoversi ed effettuare un monitoraggio reale e costante sull'effettivo rispetto da parte del governo Netanyahu degli obblighi in materia di diritto umanitario e del rispetto dell'articolo 2 dell'Accordo di Associazione Ue-Israele che in realtà sono violati". Lo scrive Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo, in una lettera all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas "Torniamo a chiedere - prosegue la lettera -, come abbiamo fatto negli ultimi mesi e in particolare in un'interrogazione depositata il 17 luglio scorso, un'azione decisa della Commissione europea per porre fine alla tragedia umanitaria in corso. È urgente riconoscere ulteriori mancanze da parte del governo Netanyahu sulla reale attuazione degli impegni presi. Non possiamo attendere la pausa estiva per effettuare le misure necessarie a sanzionare la rottura di tali impegni: occorre una trasparenza massima nei confronti del Parlamento su quali misure di monitoraggio e controllo siano in corso. Ne vale della dignità delle istituzioni che rappresentiamo, oltre che ovviamente della pietà per la tragedia umanitaria in corso. Occorre un segnale chiaro e torniamo a chiedere come già fatto da mesi dal gruppo S&D e come forma di pressione di procedere alla sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele", sottolinea il Dem. "Le chiediamo formalmente di esprimere anche la propria posizione politica a nome dell'istituzione che rappresenta, visto il potere che detiene a nome anche degli Stati membri nell'esecuzione della politica estera dell'Unione". "È necessario quindi convocare immediatamente il Consiglio per condannare la scellerata politica del governo Netanyahu e valutare tutte le misure necessarie, comprese sanzioni nei confronti del Governo Israeliano, perché la strategia di condizionare l'aiuto umanitario alla sospensione dell'Accordo di Associazione si è dimostrata fallace e necessita pertanto di un cambio urgente di indirizzo politico degli Stati membri, prima ancora della prossima riunione informale in formato Gymnich prevista per fine agosto", conclude Zingaretti.
Bbc: "In zone Ghf si spara anche in giornata solo per le donne"
Sui palestinesi in fila per gli aiuti presso i centri della controversa Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta dagli Usa e da Israele, si apre il fuoco anche quando la giornata è dedicata "solo alle donne". E' successo giovedì, come racconta la Bbc che ha raccolto la testimonianza di una palestinese presente. "Domani, durante la distribuzione mattutina presso la nostra sede solo le donne sono benvenute a ricevere una scatola di cibo - si leggeva nel post su Fb della Ghf - Gli uomini dovrebbero evitare la zona durante la distribuzione". Mary Sheikh al-Eid voleva sfamare i suoi sette figli dopo che il marito era stato ucciso all'inizio della guerra e con la sorella Khawla sono partite di buon mattino per raggiungere il punto di distribuzione nella zona meridionale di Rafah. Al loro arrivo, la scena era già di caos. "C'era una folla enorme di donne e la situazione sembrava fuori controllo, non riuscivano a scaricare e distribuire gli aiuti", ha detto Khawla. "Hanno iniziato - racconta - a spruzzare le donne con spray al peperoncino, poi hanno portato granate stordenti e hanno iniziato a lanciarle contro di noi per costringerle a indietreggiare". Le sorelle si sono divise nella confusione ma più tardi cercando la sorella Khawla ha saputo che era stata colpita da uno sparo in testa ed era morta all'ospedale da campo della Croce Rossa.
Flotilla verso Gaza, Idf attende "indicazioni politiche" (2)
In un post su X Freedom Flotilla Coalition fa sapere che un drone Heron israeliano sta sorvolando attivamente l'Handala. "Ci troviamo attualmente alle coordinate N 31.990316 E 32.802406 , a 90 miglia nautiche da Gaza e oltre il punto in cui la Madleen è stata intercettata illegalmente. Dobbiamo esigere un'azione immediata per Gaza" si legge. "Fate pressione sui vostri governi affinché smettano di permettere il genocidio e permettano all'Handala di procedere in sicurezza verso Gaza. Per 146 giorni, sono rimasti inerti mentre l'occupazione israeliana bloccava gli aiuti salvavita e affamava un'intera popolazione. Porre fine al blocco. Fermare il genocidio. Lasciare passare gli aiuti". Su Istagram il gruppo di attivisti ha anche fatto sapere che una unità della marina militare israeliana, la Shayetet 13, ha lasciato da poco il porto israeliano di Haifa con l'ordine di "prendere il controllo della barca e di fermare le persone a bordo".
Flotilla verso Gaza, Idf attende "indicazioni politiche"
Il gruppo di attivisti Freedom Flotilla ha annunciato che la sua ultima nave umanitaria inviata a Gaza si sta avvicinando e che dovrebbe sbarcarvi domani, sfidando il blocco israeliano. L'imbarcazione, chiamata Handala in onore di un popolare personaggio dei cartoni animati palestinese, si trovava a sole 105 miglia nautiche (194 chilometri) dalla sua destinazione, hanno affermato gli organizzatori, piu' vicina a Gaza rispetto alla precedente Madleen, intercettata a giugno. La marina israeliana ha dichiarato che avrebbe bloccato anche la nuova nave impedendole di raggiungere il territorio palestinese devastato dalla guerra. "L'esercito israeliano applica il blocco di sicurezza marittima legale sulla Striscia di Gaza ed è pronto ad affrontare un'ampia gamma di scenari, che agirà in conformità con le direttive del livello politico", ha dichiarato un portavoce dell'Idf. Con a bordo 19 attivisti e due giornalisti provenienti da diversi paesi, l'Handala è salpata dalla Sicilia il 13 luglio nel tentativo di rompere il blocco israeliano su Gaza e consegnare aiuti alla popolazione. Il territorio sta affrontando una grave carenza di cibo e altri beni essenziali, con le Nazioni Unite e le Ong che lanciano l'allarme per una carestia imminente. L'equipaggio dell'Handala ha dichiarato in un post su X che avrebbe intrapreso uno sciopero della fame se l'esercito israeliano avesse intercettato l'imbarcazione e trattenuto i passeggeri. L'ultima imbarcazione inviata dalla Freedom Flotilla, la Madleen, è stata intercettata dall'esercito israeliano in acque internazionali il 9 giugno e rimorchiata al porto israeliano di Ashdod. Trasportava 12 attivisti a bordo, tra cui la nota attivista svedese per il clima Greta Thunberg.
Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan
Risultano anche 22 feriti. Il bilancio, che comprende anche l'uccisione di tre attentatori, è stato diffuso da fonti della magistratura. Il sito Iran International ha riferito che l'attacco armato è stato rivendicato da Jaish al-Adl

Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan
Vai al contenutoIdf: "Pronti per Flotilla, aspettiamo indicazioni politiche"
L'esercito israeliano ha dichiarato che si sta preparando all'arrivo della nave Handala e che è in attesa di indicazioni dalla leadership politica. "L'Idf impone il blocco della sicurezza marittima sulla Striscia di Gaza ed è preparata ad affrontare una serie di scenari", ha affermato l'esercito in una nota citata da Haaretz.
Conte: "Foto bimbi gazawi denutriti? In gioco senso umanità"
"Cari Fratelli d'Italia, mi avete dedicato un post accusandomi di 'sciacallaggio' per aver pubblicato sui miei profili social una foto, peraltro già mostrata da vari giornali, di un bambino di Gaza in evidente condizione di denutrizione". Esordisce così il leader del movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un messaggio sui suoi canali social dove compaiono altre foto di bambini gazawi gravemente denutriti. Rivolgendosi a Fratelli d'Italia, prosegue Conte, "obiettate che il bambino della foto eè stato trasferito in Italia ed e' in cura nelle nostre strutture sanitarie. E quindi questo, secondo voi, cosa dimostrerebbe? Che a Gaza non è in corso un genocidio ai danni della popolazione palestinese, perseguito con le bombe, la deportazione e la carestia? Che per questo non sono già morti 20mila bambini? Vi parlo in tutta franchezza - prosegue Conte - non credo sia più una questione politica. Invito voi e Giorgia Meloni ancora una volta a considerare: non ha più senso disquisire di Netanyahu come di un vostro 'alleato politico', di un governo di 'destra' e quindi affine a voi sul piano ideologico. A Gaza - riprende - e' in gioco il senso di umanità che non può non accomunarci tutti, a prescindere dalle casacche politiche. Come possiamo girarci dall'altra parte mentre scorrono in tutti i notiziari del mondo libero le immagini dei bambini di Gaza uccisi dalle bombe o destinati a morire per inedia? Se quell'immagine, a vostro dire - aggiunge - non va bene perché quel bambino è adesso curato in Italia, che dite di queste altre? Sono tutti bambini di Gaza. La prima foto, in particolare, è di Zainab Abu Hulaib, di sei mesi: è morta ieri per fame, come tanti altri nei giorni scorsi, come tanti altri nei giorni a venire se non fermeremo questo genocidio", conclude il presidente del M5s.
Vescovi contro il silenzio su Gaza: "Suoneremo le campane"
E' programmata per domani sera alle 22 l'iniziativa lanciata da alcuni attivisti e giornalisti "Disertiamo il silenzio su Gaza". Un appello al quale stanno rispondendo diversi vescovi italiani. E se la gente è chiamata a fare rumore con sirene, clacson, pentole, i vescovi che aderiscono hanno chiesto ai loro parroci di fare suonare le campane delle chiese. Accadrà a Manfredonia ma anche a Pinerolo o Trento, o nella diocesi di Savona-Noli. Quest'ultima lancia un appello: "Che ci sentano fino a Gaza, perché sappiano di non essere soli. Che ci sentano nei palazzi del potere italiano, perché lì sappiano invece che sono soli e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili". In prima linea c'è anche tutta la rete di Pax Christi alla quale fanno riferimento diversi vescovi e molti parroci.
Fassino: "Italia partecipi a lancio aiuti per Gaza"
"Francia, Germania e Gran Bretagna annunciano un piano per il lancio aereo di aiuti umanitari alla popolazione gazawi. Operazione autorizzata anche da Israele. Nessuna ragione giustificherebbe la non partecipazione dell'Italia ad una iniziativa volta a soccorrere una popolazione stremata da 20 mesi di guerra". Lo sottolinea in una nota Piero Fassino (Pd), vicepresidente della commissione Difesa della Camera dei Deputati. "Il governo italiano esca da un incomprensibile e imbarazzante immobilismo e dichiari - chiede Fassino - di essere pronto a concorrere alla iniziativa".
Siria, Macron a al-Sharaa: "Evitare nuove violenze, civili vanno protetti"
"E' un imperativo evitare che" in Siria "si ripetano episodi di violenza" e "i responsabili di queste violenze vanno perseguiti". Scrive così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron che rende noto di aver avuto un colloquio con l'autoproclamato presidente siriano Ahmed Al-Sharaa, leader della Siria del dopo-Assad. "Le violenze registrate di recente in Siria ricordano la fragilità estrema della transizione - aggiunge - I civili devono essere protetti".
"Il cessate il fuoco a Suweida è un segnale positivo", aggiunge Macron, che chiede "un dialogo calmo" che deve "permettere di rispondere all'obiettivo di unificazione della Siria nel rispetto dei diritti di tutti i suoi cittadini".
"Ho parlato con il presidente siriano dell'urgenza di trovare una soluzione politica con gli attori locali, in un quadro nazionale di governance e sicurezza", aggiunge, sottolineando al contempo come sia "essenziale che i negoziati tra le Forze democratiche siriane e le autorità siriane vadano avanti".
Idf: "Ucciso comandante Hezbollah in raid con drone sul Libano"
Un comandante di Hezbollah è stato ucciso oggi in un attacco di droni israeliani a Bint Jbeil, nel Libano meridionale. Lo ha affermato l'Idf citato dal Times of Israel. Secondo l'esercito, il comandante, Ali Abed al-Qader Ismail, era coinvolto negli sforzi per "ripristinare le capacità di Hezbollah" nell'area di Bint Jbeil, aggiungendo che le sue azioni "costituivano una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano".
Caritas: "A Gaza anche i nostri colleghi soffrono la fame"
"Quando parliamo di personale e colleghi affamati a Gaza, stiamo parlando di persone che negli ultimi giorni hanno mangiato solo acqua, sale e tè, saltando molti pasti. Stanno assistendo anche alla fame dei bambini. Il nostro consulente medico ha segnalato diversi casi di bambini malnutriti". Lo ha affermato a Radio Vaticana Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme. "Abbiamo squadre che ogni giorno ricevono circa 300 pazienti che necessitano di assistenza sanitaria di base. Quello che bisognerebbe fare ora - aggiunge Asfar - è che il presidente degli Stati Uniti, il presidente Trump, dia ordine di fermare questa guerra e permetta immediatamente l'ingresso degli aiuti a Gaza. Gli aiuti stanno arrivando solo attraverso i centri nevralgici della Ghf, ma è un modo non regolamentato per fornire generi alimentari alla comunità in quattro centri. Avevamo circa 400 punti di distribuzione in tutta Gaza, e funzionavano bene ed efficacemente a Gaza".
Axios: "Rubio frustrato su Gaza, strategia da ripensare"
"Dobbiamo ripensare seriamente". Serve un ripensamento della strategia per Gaza. E' di questo che sarebbe convinto il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che si sarebbe espresso così ieri, visibilmente frustrato, incontrando un gruppo di parenti degli ostaggi, secondo quanto scrive Axios sulla base delle rivelazioni di due fonti presenti all'incontro.
Su Axios il giornalista Barak Ravid sottolinea come siano passati sei mesi dal ritorno alla Casa Bianca di Trump, che aveva promesso di porre fine alla guerra, e come, secondo le fonti, nell'incontro al Dipartimento di Stato con i familiari degli ostaggi Rubio avrebbe più volte affermato che l'Amministrazione deve "ripensare" la sua strategia su Gaza e "andare dal presidente con nuove opzioni". Almeno alcuni nell'Amministrazione, scrive Ravid, riconoscono privatamente che la strategia non ha funzionato, ma non hanno ancora deciso se e come cambiarla e intanto Israele e Usa "sono insieme su un'isola diplomatica, visiti da molti dei loro alleati come corresponsabili" per la tragedia a Gaza.
Egitto: "Bene la decisione della Francia su Stato palestinese"
Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha ricevuto oggi una telefonata dal presidente francese Emmanuel Macron, durante la quale il Cairo ha accolto con favore il recente annuncio in merito all'intenzione della Francia di riconoscere lo Stato palestinese e ha assicurato il suo sostegno all'iniziativa congiunta franco-saudita di organizzare una conferenza internazionale ad alto livello per una soluzione pacifica della questione palestinese, entro luglio a New York. Il portavoce ufficiale del presidente egiziano ha sottolineato "la forza delle relazioni bilaterali tra Egitto e Francia e la determinazione di entrambe le parti a trarre vantaggio dalla recente visita del Presidente francese al Cairo per rafforzare la cooperazione bilaterale in vari settori, tra cui l'economia, il commercio e gli investimenti". La telefonata si è concentrata però soprattutto "sugli intensi sforzi di mediazione dell'Egitto per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo scambio di ostaggi e detenuti", e sulla necessità di fornire un'adeguata e appropriata assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia di Gaza.
Gb-Francia-Germania: "Israele fornisca aiuti necessari"
Gran Bretagna, Francia e Germania hanno rivolto un appello a Israele affinché la popolazione di Gaza riceva gli aiuti di cui ha "disperatamente bisogno". La denuncia della situazione nella Striscia e la richiesta di interventi urgenti è contenuta in un comunicato diffuso dall'ufficio del premier britannico dopo il colloquio telefonico di oggi tra Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, questa mattina. "I tre leader hanno parlato della situazione a Gaza, che hanno concordato essere spaventosa, e sottolineato l'urgente necessità di un cessate il fuoco immediato, affinché Israele revochi tutte le restrizioni agli aiuti e fornisca urgentemente a coloro che soffrono a Gaza il cibo di cui hanno disperatamente bisogno", si legge. Dal canto suo, "il primo ministro ha stabilito che il Regno Unito porterà anche avanti piani per lavorare con partner come la Giordania per lanci aerei di aiuti e l'evacuazione di bambini che richiedono assistenza medica". Tutti, poi, "hanno convenuto che sarebbe vitale garantire che siano in atto piani solidi per trasformare un cessate il fuoco urgentemente necessario in una pace duratura". Su questo, "hanno discusso la loro intenzione di lavorare a stretto contatto su un piano" che "aprirebbe la strada a una soluzione a lungo termine e alla sicurezza nella regione", si legge ancora. Una volta pronto, le tre capitali "cercheranno di coinvolgere altri partner chiave, anche nella regione, per promuoverlo".
Esponente Hamas: "Sorpresi da parole Trump"
"Sorpresa" tra le fila di Hamas per le parole di Donald Trump, secondo il quale il gruppo "non voleva davvero" un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese. "Le dichiarazioni di Trump sono particolarmente sorprendenti, soprattutto perché arrivano in un momento in cui sono stati fatti progressi su alcuni punti nel negoziato", ha detto all'agenzia Afp Taher al-Nunu, esponente di Hamas. "Sinora non siamo stati informati di problemi riguardo punti in discussione nei negoziati indiretti sul cessate il fuoco", ha aggiunto, dicendosi "sorpreso" per il fatto che nei giorni scorsi le delegazioni di Usa e Israele abbiano lasciato i colloqui.
Unrwa: "Aiuti dal cielo a Gaza? Sono pericolosi, un diversivo non ferma carestia"
"Gaza: i lanci aerei (di aiuti) non invertiranno l'aggravarsi della carestia. Sono costosi, inutili e possono persino uccidere i civili affamati". Ha scritto così in un post su X Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, parlando di quello che considera "un diversivo".
"Una carestia creata dall'uomo può essere affrontata solo con volontà politica - ha aggiunto - Revocare l'assedio, aprire i valichi e garantire spostamenti sicuri oltre all'accesso dignitoso alle persone in stato di necessità. Consentire all'Onu, Unrwa e partner compresi, di operare su vasta scala e senza ostacoli burocratici o politici".
"All'Unrwa abbiamo l'equivalente di 6.000 camion in Giordania ed Egitto che attendono il via libera per entrare a Gaza", ha puntualizzato, sottolineando come consegnare via terra gli aiuti sia "più facile, più efficace, rapido, economico e sicuro" e "più dignitoso" per i gazawi. Gli aiuti fatti arrivare dal cielo nell'enclave palestinese, ha concluso, "non impediranno il dirottamento degli aiuti" e "l'ultimo rapporto Usaid conferma che non esiste alcun 'cosiddetto' dirottamento sistematico degli aiuti forniti dalla comunità umanitaria a Gaza".
Gb-Francia-Germania: "Iran cooperi sul nucleare o sanzioni"
Regno Unito, Francia e Germania concordano sulla necessità che l'Iran riprenda "entro la fine di agosto la cooperazione con l'Aiea", l'agenzia atomica dell'Onu, e "torni al tavolo della diplomazia" sui suoi programmi nucleari, minacciando in caso contrario d'imporre nuovamente "sanzioni" contro Teheran. Lo si legge in una nota diffusa dopo una nuova telefonata a tre fra Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz dedicata in primis all'emergenza di Gaza. Call durante la quale i tre leader hanno pure ribadito il sostegno all'Ucraina, invocando "più pressione" sulla Russia per spingere "Putin a sedersi al tavolo negoziale".
Gb-Francia-Germania promettono "aiuti aerei per Gaza"
Regno Unito, Francia e Germania tornano a denunciare come "spaventosa" la situazione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, sullo sfondo dei raid israeliani e delle restrizioni sulle forniture essenziali, e annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti - autorizzata di nuovo ieri da Israele in risposta alle pressioni internazionali crescenti - in partnership con Paesi come la Giordania. Lo si legge in una nota diffusa oggi da Downing Street, dopo una nuova telefonata a tre fra Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz.
Osservatore Romano: "Carestia a Gaza? Qualcuno non vuole vedere"
"Da una parte Israele, le cui autorità sostengono che a Gaza non c'è carestia, dall'altra le immagini di bambini denutriti, i corpi scheletrici, gli occhi enormi su volti scavati dalla fame. Foto strazianti, che girano ormai da settimane, ma che negli ultimi giorni si sono moltiplicate, perché la fame che per qualcuno non esiste colpisce ogni giorno di più". Lo scrive in apertura di prima pagina l'Osservatore Romano. Il giornale del Papa, citando la posizione di Francia, Germania e Regno Unito, diversa da quella di Israele, commenta: "Forse anche loro hanno visto quelle foto che altri non vogliono o fanno finta di non vedere".
Media: "Usa valutano se e come rivedere strategia Gaza"
Sei mesi dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, la situazione a Gaza è più tragica che mai a dispetto dei tentativi di Washington di mettere fine alla guerra. Ed è forse venuto il momento di rivedere la strategia. Il primo a dirlo esplicitamente, anche se non pubblicamente, è stato il segretario di Stato, Marco Rubio: "Serve un ripensamento della strategia americana su Gaza", ha ammesso incontrando famiglie di ostaggi israeliani, a quanto riferisce il sito Axios. La crisi umanitaria è peggiore che mai, i negoziati sono in stallo e gli Stati Uniti e Israele sono sempre più isolati a livello internazionale. L'ultima rottura dei negoziati sulla tregua è andata ad aggiungersi a una lista sempre piu' lunga di occasioni mancate se non veri e propri fallimenti. La crisi umanitaria peggiora e stanno emergendo crepe nella base Maga sul sostegno fin qui incondizionato di Trump al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Dopo che i colloqui di Doha sono saltati di nuovo, Trump ha detto che e' tempo per Israele di "sbarazzarsi" di Hamas e "finire il lavoro". Ma non e' chiaro, neppure in Israele, se sia una tattica negoziale o un vero cambiamento di rotta, un via libera a Netanyahu per intensificare ancora di più l'operazione militare. Fin qui, il presidente ha dato all'alleato sostanziale luce verde per fare tutto ciò che vuole a Gaza, dalle operazioni militari, ai negoziati sugli ostaggi, alla distribuzione degli aiuti umanitari, ricorda Axios. E anche se colpito dalle immagini dei bambini che muoiono di fame, non ha praticamente esercitato alcuna pressione su Netanyahu. In alcuni casi avrebbe persino incoraggiato Bibi a colpire ancora più duramente Hamas. Ma nonostante il sostegno politico e le bombe anti-bunker, non sono cambiate le sorti di una guerra che Netanyahu era certo avrebbe risolto in tre mesi dopo l'arrivo di Trump. Gli Usa hanno lasciato che Israele violasse la tregua mediata da Steve Witkoff prima ancora dell'insediamento di Trump. E hanno appoggiato l'approccio incrementale - rilascio di alcuni ostaggi in cambio di tregue limitate - che pure né la Casa Bianca né Rubio condividono. Ma che a Netanyahu faceva comodo per motivi politici interni, in modo da non dover impegnarsi a mettere fine alla guerra. Il risultato è che non si vede ancora una via d'uscita credibile e che sia Netanyahu sia gli Usa sono più isolati a livello internazionale. Da qui la presa di coscienza che la strategia non ha funzionato. Ma ancora non è stato deciso se e come cambiarla.
Al Jazeera: "30 uccisi dalle forze israeliane a Gaza dall'alba"
Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane dall'alba nella Striscia di Gaza, tra cui 14 persone che cercavano di ottenere aiuti umanitari. Lo scrive Al Jazeera citando fonti ospedaliere nella Striscia. Nel frattempo, il ministero della Salute di Gaza ha riportato nel suo aggiornamento quotidiano sul bilancio della guerra nella Striscia, portandolo ad almeno 59.733 palestinesi uccisi e 144.477 feriti, con 57 persone morte e 512 rimaste ferite in 24 ore.
Hamas: "Infondate le accuse contro di noi di furti di aiuti"
"Le accuse di furto di aiuti da parte di Hamas sono politicamente motivate e infondate". Lo ha dichiarato un alto funzionario del gruppo palestinese, Izzat al-Rishq, citato da Anadolu. Il funzionario ha osservato che la narrazione americana distoglie l'attenzione dal "vero ostacolo a qualsiasi cessate il fuoco o accordo umanitario: il governo israeliano guidato dal premier Benjamin Netanyahu". "Le dichiarazioni di Trump e Witkoff" che accusano Hamas di non volere la tregua "non sono in linea con le valutazioni dei mediatori e contraddicono la realtà del processo negoziale", ha affermato. Rishq ha sottolineato che la recente risposta di Hamas includeva un "approccio positivo e flessibile" a tutti i punti chiave, in particolare per quanto riguarda la distribuzione degli aiuti, e che il gruppo proponeva la riduzione delle dimensioni e della profondità delle zone cuscinetto dichiarate da Israele all'interno di Gaza durante la tregua di 60 giorni. Rishq ha quindi invitato Washington a svolgere un "ruolo costruttivo" per spingere il governo israeliano a impegnarsi seriamente nel raggiungimento di un accordo.
Schlein: "Netanyahu va fermato, lo diremo in tutte le feste dell'Unità"
"Netanyahu va fermato. E lo ribadiremo nelle 450 Feste dell’Unità in tutta Italia, in cui abbiamo chiesto di organizzare delle iniziative per contribuire ad alzare la voce per dire basta a quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania". Lo scrive sui social la segretaria del Pd Elly Schlein.
Media siriani: nessun "accordo finale" dopo colloqui Israele a Parigi
"I colloqui con Israele a Parigi non hanno prodotto un accordo finale, ma continueranno", lo hanno riferito i media siriani. "L'incontro tra funzionari siriani e israeliani, con la mediazione degli Stati Uniti, organizzato per contenere l'escalation delle violenze nella Siria meridionale, non ha portato ad alcun accordo definitivo", ha rivelato l'emittente siriana Ekhbariya, citando una fonte diplomatica, e aggiungendo: "è stato concordato di proseguire i colloqui e valutare misure volte a mantenere la stabilità nel sud della Siria".
Macron sente Merz e Starmer su Gaza, Iran e Ucraina: "Determinati per pace e sicurezza"
"Con i nostri partner, ci coordiniamo di fronte alle grandi crisi". Ha scritto così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron del colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer per "fare il punto sulla situazione a Gaza, sull'Iran e l'Ucraina". "Insieme - conclude Macron, all'indomani della dichiarazione dei Paesi dell'E3 - siamo determinati a promuovere pace e sicurezza, con unità, costanza e responsabilità".
Corbyn: "I bambini Gaza muoiono perché il mondo si rifiuta di aiutarli"
"I bambini di Gaza muoiono di fame. Non perché il mondo non possa aiutarli, ma perché il mondo si è rifiutato di aiutarli". Lo scrive l'ex leader laburista britannico Jeremy Corbyn su X. Corbyn, che pochi giorni fa ha fondato un nuovo partito a sinistra del Labour, lo 'Your party', ha accusato il premier moderato Keir Starmer di "complicità nei crimini contro l'umanità" di Israele contro i palestinesi a Gaza, per non aver bloccato completamente la vendita di armi allo Stato ebraico. Nel suo post su X rinnova l'invito a fermare la vendita di armi e componenti a Israele e a inviare cibo sotto l'egida dell'Onu e dell'Unrwa. E annuncia che il suo nuovo partito pacifista conta già, in 28 ore, 300 mila iscritti.
Media: "Canada e Gran Bretagna non riconoscono Palestina per timore dell'ira degli Usa"
Nonostante settimane di colloqui con i suoi alleati del G7, il presidente francese Emmanuel Macron non è riuscito a convincere altri a partecipare al suo piano di riconoscimento dello Stato palestinese. In particolare, Canada e Regno Unito hanno assunto posizioni diverse da quella francese per non voler affrontare l'ira degli Stati Uniti. Lo scrive Reuters online citando tre diplomatici a conoscenza della questione.
Aiuti in bottiglia per Gaza, ambientalisti protestano
Alcune associazioni di vari Paesi hanno lanciato un appello, presto diventato virale sui social, a gettare in mare bottiglie di plastica riempite di riso, farina o latte in polvere nella speranza che raggiungano Gaza in preda alla carestia, o quanto meno quale simbolo dell'inazione dei governi. Numerosi i video e i commenti rimbalzati su X che mostrano, tra gli altri, attivisti riempire le bottiglie a Londra, e bambini egiziani gettarne in mare. L'iniziativa è stata con altrettanta rapidità contestata da ambientalisti ed esperti che non hanno mancato di far notare il danno ambientale apportato da migliaia di bottiglie di plastica gettate in mare che, oltre tutto, "non raggiungeranno mai gli affamati di Gaza".
Unrwa: "Lanci di aiuti su Gaza inefficienti, sono distrazione"
Il direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha fortemente criticato l'uso dei lanci aerei per consegnare aiuti umanitari a Gaza, definendoli "inefficienti" e una "distrazione" dall'affrontare le cause profonde della crisi. "I lanci aerei non invertiranno la crescente carestia", ha dichiarato il commissario generale Philippe Lazzarini, citato dal Guardian. "Sono costosi, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati. Sono una distrazione e un'arma di copertura". "Una fame provocata dall'uomo può essere affrontata solo con la volontà politica. Togliere l'assedio, aprire i cancelli e garantire spostamenti sicuri e un accesso dignitoso alle persone bisognose. Trasportare gli aiuti è molto più facile, più efficace, più veloce, più economico e più sicuro. È più dignitoso per la popolazione di Gaza", ha sottolineato. I suoi commenti giungono mentre il Regno Unito intensifica il suo coinvolgimento negli sforzi internazionali per la distribuzione di aiuti via aerea.
Starmer: "Lavoreremo con partner per lancio aiuti a Gaza"
Il Regno Unito intende lavorare con i partner per organizzare lanci di aiuti umanitari su Gaza. A riferirlo è stato l'ufficio di Keir Starmer dopo una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. "Il primo ministro ha spiegato che il Regno Unito attuera' piani per lavorare con partner come la Giordania alla consegna di aiuti per via aerea e al trasferimento di bambini che necessitino di cure", ha detto riferito il portavoce di Downing Street in una dichiarazione.
Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa
La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a partire da settembre. L’annuncio, di portata storica, segue quello della Spagna e arriva direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.
Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa
Vai al contenutoMedioriente, Merz sente Macron e Starmer: "Tra noi ampio consenso"
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sottolineato oggi l'ampio consenso con Francia e Regno Unito sui prossimi passi da intraprendere in Medio Oriente. "Stamattina ho avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente francese e il primo ministro britannico per coordinare la nostra linea d'azione sulla politica mediorientale. Nei prossimi giorni adotteremo i prossimi passi in stretto coordinamento", ha dichiarato, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri. Ieri Germania, Francia e Regno Unito, membri dell'E3, hanno sollecitato la dichiarazione di un cessate il fuoco immediato a Gaza esortando Israele a porre fine alla "catastrofe umanitaria" in corso nella Striscia. I tre hanno inoltre espresso il loro rifiuto di una possibile annessione israeliana dei territori occupati e hanno chiesto l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas, sottolineando anche che il disarmo del gruppo islamista - che "non deve avere alcun ruolo nel futuro di Gaza" - è "imperativo".
Israele: "Ieri a Gaza 90 camion di aiuti, centinaia in attesa del ritiro"
L'organismo militare israeliano che coordina l'ingresso degli aiuti (Cogat) a Gaza afferma che ieri "circa 90 camion di cibo" sono stati scaricati ai valichi di frontiera, mentre "oltre 100" sono stati raccolti dall'Onu e da organizzazioni internazionali da Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Cogat suggerisce, tuttavia, che " centinaia di camion attendono ancora di essere ritirati" e condivide le immagini di quelli che definisce "centinaia di pallet di aiuti delle Nazioni Unite ancora in attesa di raccolta e distribuzione". Si tratta dell'ultimo aggiornamento negli scambi di accuse tra Israele e le Nazioni Unite per la crisi umanitaria in atto a Gaza.
Italiano a bordo della nave Freedom Flotilla: "Siamo in rotta per Gaza"
"Siamo in rotta per Gaza, tra 4-5 ore raggiungeremo il punto dove due mesi fa è stata intercettata l'altra nave, la Madleen". Lo dice Tony La Piccirella, uno dei due skipper della nave Handala di Freedom Flotilla, salpata da Gallipoli dopo la partenza da Siracusa, che si sta dirigendo verso Gaza, in un audio inviato all'ANSA. Riferendosi al precedente sequestro della nave di Freedom Flotilla afferma che "se non arriveremo ad Ashdod sulle nostre gambe, vuol dire che Idf ci ha intercettato, è salito sulla nostra barca e ne ha preso possesso, ci ha sequestrato illegalmente in acque internazionali e ci ha portato ad Ashdod con un rapimento di persona".
Nyt: "Israele non ha prove del presunto saccheggio degli aiuti di Hamas"
Israele non ha prove di alcun presunto sistematico saccheggio degli aiuti dell'Onu da parte di Hamas, argomento principale utilizzato per giustificare la creazione della controversa Gaza Humanitarian Foundation. Lo riporta il New York Times, citando due alti ufficiali militari israeliani e altri due israeliani coinvolti nella vicenda. Le fonti, che hanno parlato in condizione di anonimato, affermano che il sistema delle Nazioni Unite per la distribuzione degli aiuti è stato finora il metodo più affidabile ed efficace, mentre Hamas ruberebbe da organizzazioni più piccole che contribuiscono agli aiuti. L'esercito israeliano ha dichiarato al Times in una nota che il saccheggio di aiuti da parte di Hamas è "ben documentato" e che "ha sfruttato gli aiuti umanitari per finanziare attività terroristiche". Tuttavia, non ha smentito le notizie secondo cui non ci sono prove che suggeriscano un saccheggio regolare degli aiuti Onu.
Gaza, Idf: "Ok agli aiuti dal cielo". Onu: "Metodo insicuro". VIDEO
Wafa, "morto un altro neonato a Gaza, 3 in 24 ore"
Un neonato, Hud Arafat, è morto stamattina a Gaza a causa di grave malnutrizione e mancanza di latte artificiale: lo affermano fonti mediche, citate da Wafa. Con la morte del piccolo sale a tre il numero dei bambini morti di fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore, portando il bilancio totale delle vittime di fame a Gaza a 124. Fonti mediche hanno affermato che 84 bambini sono tra le vittime della mancanza di cibo nella Striscia, riporta Wafa.
Governo Gaza, "100.000 bimbi rischiano di morire a breve"
L'Ufficio governativo per i media di Gaza ha affermato che 100.000 bambini di età non superiore ai due anni, tra cui 40.000 neonati, rischiano di morire entro pochi giorni a causa di un "imminente disastro umanitario senza precedenti" provocato da Israele. Lo riporta Al Jazeera. Questa situazione è dovuta alla "totale mancanza di latte per bambini e di integratori nutrizionali, alla continua chiusura dei valichi e all'impedimento dell'ingresso dei più semplici rifornimenti di base", si legge in un comunicato.
Niente latte a Gaza, morte imminente per migliaia neonati
Il governo di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha avvertito che migliaia di neonati sono a rischio imminente di morte senza latte artificiale. A lanciare l'allarme e' l'ufficio stampa governativo di Gaza, le cui dichiarazioni sono rilanciate da Al Jazeera. Israele sta commettendo un "disastro umanitario imminente e senza precedenti", afferma il comunicato, avvertendo che 100 mila bambini di eta' pari o inferiore a due anni, inclusi 40 mila neonati, rischiano di morire entro pochi giorni. Cio' e' dovuto alla "totale mancanza di latte per neonati e integratori alimentari, alla continua chiusura dei valichi e al divieto di accesso ai beni di prima necessita'", ha sottolineato il governo locale in una nota.
Idf, "Gaza bombardata 100 volte in 24 ore e attacco terra"
In barba agli appelli della comunità internazionale a porre fine al calvario dei civili a Gaza, l'esercito israeliano ha riferito di aver bombardato l'enclave palestinese 100 volte in 24 ore, oltre all'espansione del suo attacco terrestre. L'Idf ha affermato che i suoi aerei da guerra hanno attaccato piu' di 100 "obiettivi terroristici" in tutta Gaza nel corso della giornata odierna per supportare le forze di terra invasori. A Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, l'esercito israeliano ha affermato che la sua 36a Divisione sta operando per "estendere il combattimento contro ulteriori obiettivi e distruggere le infrastrutture terroristiche".
Le Monde con Macron sulla Palestina, "chi non fa niente sbaglia"
"Ciò che è in gioco rende ormai impossibile soddisfarsi dell'immobilismo e del temporeggiamento. Che altri alleati della Francia trovino il loro tornaconto in questa rinuncia, non conferisce loro nessuna virtù. E' forse già troppo tardi per salvare la soluzione a due stati. Aspettare senza fare niente è la garanzia che presto non ci sarà più niente da riconoscere. Definitivamente": lo scrive il quotidiano francese Le Monde, in un editoriale che appare nel numero in edicola oggi pomeriggio, con il titolo "La logica del riconoscimento della Palestina". Per il quotidiano, "tentare, anche senza la minima garanzia di successo, di frenare l'ingranaggio non è l'unico argomento a favore del riconoscimento della Palestina", aggiungendo poi che "la fedeltà ai valori che la Francia ha sempre detto di difendere, a cominciare dal sostegno alle legittime aspirazioni all'autodeterminazione dei palestinesi su una terra conquistata con la forza da Israele nel 1967, porta anch'essa a questa decisione".
Emirati, Giordania e Gran Bretagna pronti a forniture aeree aiuti
Dopo il via libera dato ieri da Israele, doversi Paesi sono in lizza per la ripresa dei lanci di aiuti umanitari su Gaza. A quanto riporta la stampa israeliana, il nullaosta iniziale delle autorita' israeliane riguarda Emirati Arabi Uniti e Giordania. Ma allo sforzo di potrebbe unire anche la Gran Bretagna. "La notizia che Israele consentira' ai paesi di far cadere gli aiuti a Gaza e' arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per fornire aiuti anche in questo modo", ha spiegato il premier Keir Starmer, a quanto riporta la stampa britannica.
Media, a Gaza bimba di 7 giorni morta per "mancanza di latte"
Una bambina di soli sette giorni è morta per malnutrizione all’ospedale Al-Ahli di Gaza City, secondo quanto riferito da una fonte medica ad Al Jazeera. "La causa del decesso è stata la mancanza di latte", ha dichiarato la fonte, denunciando la drammatica carenza di alimenti per neonati nella Striscia. È l’ennesima tragedia legata alla crisi umanitaria in corso: oltre 120 persone sono morte per malnutrizione dall’inizio della guerra, più di 80 delle quali erano bambini o neonati. Poco prima era stato segnalato anche il decesso della piccola Zainab Abu Halib, un'altra vittima della fame che devasta il territorio.
Hamas replica a Trump, "noi molto flessibili nei colloqui, ostacolo è Netanyahu"
Un alto dirigente di Hamas ha contestato le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump secondo cui la delegazione del gruppo militante palestinese "non voleva veramente concludere un accordo" per il cessate il fuoco a Gaza. In un messaggio su Telegram, Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico del movimento, ha affermato che tali affermazioni, così come quelle dell’inviato Usa Steve Witkoff, "non sono in linea con l’andamento del processo negoziale, che stava in realtà registrando progressi".
Ong, "morti per fame a Gaza, in 7 giorni quasi come dal 7/10"
Il numero di morti per fame a Gaza in quest'ultima settimana sta per eguagliare il numero di morti per fame registrato nella Striscia dall'inizio delle ostilità il sette ottobre 2023: lo ha detto alla Cnn il presidente della ong Refugees International, Jeremy Konyndyk.
25 morti tra palestinesi in attesa aiuti a nord Gaza
Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza in diverse operazioni dell’esercito israeliano, tra cui 13 persone che cercavano aiuti umanitari. Lo riferiscono fonti ospedaliere locali ad Al Jazeera. Secondo l’emittente, l’ultimo attacco è avvenuto nel nord della Striscia, dove numerosi palestinesi sono rimasti feriti mentre si trovavano in coda per ricevere aiuti. Un corrispondente di Al Jazeera in arabo ha parlato di un nuovo attacco contro civili da parte delle forze israeliane nella zona settentrionale dell’enclave
Onu, aiuti a Gaza per via aerea costosi e inefficienti
Sebbene il lancio di aiuti per via aerea sulla Striscia di Gaza possa essere utile, le Nazioni Unite affermano che i lanci aerei "sono il modo più costoso e inefficiente" per far arrivare gli aiuti nella zona, definendo la mossa una "distrazione dall'inazione" del governo israeliano. Lo riporta la Bbc riferendo dell'apertura di Israele a questa modalità di aiuto umanitario. Mentre gli allarmi sulla carestia a Gaza si intensificano, anche il Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite afferma che la crisi alimentare ha raggiunto "nuovi e sorprendenti livelli di disperazione", con quasi un terzo degli abitanti di Gaza "che non mangia da giorni". Secondo l'Onu, questo metodo di distribuzione degli aiuti ha una portata molto più limitata, e al contempo comporta costi maggiori, portando molte organizzazioni internazionali a sostenere che potenziare altri meccanismi più tradizionali sarebbe un modo più efficace per affrontare la crisi umanitaria.
Iran, almeno 8 morti in attentato al tribunale di Zahedan
In Iran, un attacco "terroristico" contro il tribunale provinciale del Sistan e del Baluchistan, nella città di Zahedan, ha causato almeno otto morti e 13 feriti. Il bilancio ancora provvisorio è stato diffuso da fonti della magistratura. Il sito Iran International ha riferito che l'attacco armato è stato rivendicato da Jaish al-Adl. Il gruppo, definito "organizzazione terroristica" sia dalla Repubblica Islamica che gli Stati Uniti, ha compiuto negli ultimi anni attacchi contro posizioni del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) e forze militari nella provincia del Sistan e del Baluchistan.
Starmer: "Gb pronta a inviare aiuti a Gaza per via aerea"
Il Regno Unito è pronto a giocare un ruolo di primo piano nell'invio di aiuti a Gaza per via aerea, come recentemente autorizzato da Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina sarà poi un ulteriore passo, ma deve "essere parte di un piano più ampio che alla fine si traduca in una soluzione a due Stati e in una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani". Lo ha affermato il premier britannico Keir Starmer in una intervista al Mirror. "La notizia che Israele permetterà ai Paesi di lanciare aiuti via aerea a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per far arrivare gli aiuti attraverso questa via", ha detto Starmer, descrivendo le immagini provenienti dalla Striscia come "assolutamente orribili". Tra le proposte, l'accoglienza di un maggior numero di bambini palestinesi nel Regno Unito per cure mediche specialistiche. Il premier ha poi aggiunto che il Regno Unito sta già collaborando con la Giordania per far arrivare gli aiuti britannici sugli aerei e nella Striscia, un sistema che le agenzie umanitarie hanno tuttavia giudicato insufficiente. Nei giorni scorsi un terzo dei parlamentari ha firmato una lettera chiedendo al governo di riconoscere uno Stato palestinese.
Tajani: "Riconoscere la Palestina? Se loro riconoscono Israele"
Se la Francia riconosce lo Stato di Palestina, il governo italiano resta sulla sua linea: quella dei due popoli in due stati. Quindi bene parlare di un prossimo Stato palestinese, ma solo se allo stesso tempo i palestinesi riconosceranno lo Stato di Israele e il suo diritto a esistere. Questo il pensiero del ministro Tajani.
Tajani: riconoscere Palestina? Se loro riconoscono Israele | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoAttacco armato a Palazzo di Giustizia nel sud dell'Iran
Uomini armati hanno attaccato questa mattina il Palazzo di Giustizia di Zahedan, nella provincia sud-orientale del Sistan e Baluchistan: il gruppo separatista sunnita-baluco Jaish al-Adl (Esercito della Giustizia) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco. Secondo le prime informazioni riportate da Mehr, diverse persone sono rimaste ferite in uno scontro a fuoco tra il gruppo e le forze di sicurezza. Le squadre di soccorso sono sul posto e l'edificio è stato evacuato.
Idf, sirene per razzo da Khan Younis. Nessuna vittima
In Israele le sirene sono scattate questa mattina nella regione di confine con Gaza per un razzo lanciato dal sud dell'enclave palestinese, senza causare danni nè vittime. Lo ha riferito un portavoce dell'Idf dopo l'attivazione delle sirene. "Il razzo è apparentemente caduto in uno spazio aperto, senza vittime", ha dichiarato, precisando che il proiettile è stato lanciato da Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale.
Meloni: "Favorevole a Stato Palestina, ma tempi non sono maturi"
Lo dice la premier italiana a Repubblica. "Io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo".

Meloni: 'Favorevole a Stato Palestina, ma tempi non sono maturi'
Vai al contenutoMacron dice sì allo Stato palestinese: Parigi sfida l’asse Usa-Israele
La decisione dell'Eliseo ha un impatto simbolico e pratico. Come membro permanente del Consiglio di Sicurezza, la Francia ha un peso maggiore rispetto ad altri Stati che hanno già riconosciuto la Palestina. Israele ha reagito duramente, accusando il presidente francese di “premiare il terrore”. Washington teme un effetto domino tra gli alleati e Marco Rubio ha parlato di “pericoloso precedente”. Il Regno Unito potrebbe essere il prossimo a cambiare linea.
Macron dice sì allo Stato palestinese: Parigi sfida l’asse Usa-Israele
Vai al contenutoMeloni: "Favorevole allo Stato della Palestina, ma riconoscimento ora sarebbe controproducente"
"L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo". Lo dice Giorgia Meloni a Repubblica.
"Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è", aggiunge la premier sottolineando: "Quanto ho detto è la ragione per la quale essendo favorevolissima allo Stato della Palestina, non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione".
Medioriente, tregua ancora in stallo tra Israele e Hamas. VIDEO
Media: "Idf ha distrutto decine di migliaia di aiuti scaduti"
L'Idf ha distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato ai residenti di Gaza, che si sono deteriorati e sono scaduti dopo essere rimasti in attesa per molte settimane sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom. Lo afferma l'emittente israeliana Kan citando fonti militari. Secondo le fonti, la quantità di forniture distrutte è stimata in oltre mille camion. "Abbiamo seppellito tutto e ne abbiamo persino bruciato alcune", ha dichiarato una fonte. "Ancora oggi ci sono migliaia di pacchi in attesa al sole e, se non verranno trasferiti a Gaza saremo costretti a distruggerli".
Wfp: "A Gaza un terzo residenti non mangia per giorni interi"
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp/Pam) ha riferito che nella Striscia di Gaza "un terzo dei residenti trascorre intere giornate senza mangiare". La dichiarazione del Wfp è l'ennesima conferma della drammatica situazione alimentare e umanitaria nell'enclave palestinese. L'agenzia Onu ha affermato, inoltre, che circa 90.000 donne e bambini soffrono di malnutrizione e necessitano di cure immediate, aggiungendo che almeno nove persone sono morte per malnutrizione la scorsa settimana. Queste informazioni sono state diffuse dall'organizzazione, basandosi in parte sui dati del ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ma considerate attendibili dall'Onu.
Gaza, distrutte tonnellate di aiuti
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato alla Striscia di Gaza, che si sono deteriorati dopo essere rimasti per settimane bloccati al valico di Kerem Shalom. E' quanto afferma la tv israeliana Kan, citando fonti militari. La quantità di forniture distrutte è stimata in oltre mille camion.

©IPA/Fotogramma
Donald Trump gela Macron sulla Palestina
Trump gela Macron sul riconoscimento della Palestina. "Quel che dice" il presidente francese "non ha alcun peso', taglia corto il leader Usa. Frenano anche Italia, Regno Unito e Germania. Le Idf annunciano che consentiranno lanci di cibo sulla Striscia di Gaza, ma negano una carestia nell'enclave palestinese. Decine di migliaia di aiuti scaduti sono stati distrutti dall'esercito israeliano, secondo i media locali.