Guerra Israele, camion di aiuti a Gaza. Netanyahu: "Ora l'Onu non ha più scuse"

©Ansa

Svolta di Israele nella Striscia di Gaza: sotto la pressione internazionale, il governo Netanyahu ha disposto la ripresa degli aiuti e annunciato tregue umanitarie per facilitarne la distribuzione. Il premier israeliano: "Ci sono vie sicure, ora l'Onu non ha più scuse". Malgrado la "pausa tattica" di oggi, dall'alba i morti a Gaza sono stati almeno 62, dei quali 34 erano persone in fila per il cibo, riporta Al Jazeera

in evidenza

Svolta di Israele nella Striscia di Gaza: sotto la pressione internazionale, il governo Netanyahu ha disposto la ripresa degli aiuti e annunciato tregue umanitarie per facilitarne la distribuzione: le Idf attueranno un cessate il fuoco da stamani a stasera in diversi centri abitati dell'enclave palestinese. E nella notte hanno annunciato di aver già effettuato il lancio di pacchi di cibo. 

Netanyahu ha chiesto alle Nazioni Unite di smettere di incolpare il suo governo per la situazione umanitaria a Gaza dopo l'apertura di percorsi sicuri per il passaggio degli aiuti da parte dell'esercito. "Ci sono vie sicure. Ci sono sempre state, ma oggi è ufficiale. Non ci saranno più scuse", ha dichiarato il leader israeliano.

Media egiziani vicini allo Stato riportano che i camion con gli aiuti umanitari hanno iniziato a entrare anche nella giornata di oggi nella Striscia di Gaza, proprio dopo che Israele ha annunciato una "pausa tattica" in alcune parti del territorio per consentire le consegne. "I camion con gli aiuti egiziani iniziano a entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah", ha riferisce Al-Qahera News su X.

"Questa tregua non avrà alcun significato se non si trasformerà in una reale opportunità per salvare vite umane. Ogni ritardo si traduce in un nuovo funerale, ogni silenzio significa un altro bambino che muore tra le braccia di sua madre senza medicine né latte": lo ha detto in una dichiarazione pubblicata oggi su Telegram il direttore generale del ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, Munir Al-Barsh.

Il segretario di Stato americano Rubio ha detto alle famiglie degli ostaggi che gli Usa "devono cambiare strategia a Gaza", secondo Axios.

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Segui il liveblog del 28 luglio 2025

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Roma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese

L’opera porta la firma dell’artista romano Harry Grab e raffigura un ritratto della giurista accompagnato da una grande scritta blu: "Nobel".

Roma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese

Roma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese

Vai al contenuto

Onu, bene meno restrizioni di Israele su aiuti a Gaza

L'Onu "accoglie con favore" la decisione di Israele di sostenere un potenziamento degli aiuti per una settimana, incluso l'allentamento delle barriere doganali su cibo, medicinali e carburante provenienti dall'Egitto. Lo sostiene Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari. "Alcune restrizioni - aggiunge - sembrano essere state allentate oggi, con prime segnalazioni che indicano l'impiego di cento camion di aiuti". "Si tratta di un passo avanti - sottolinea - ma sono necessari ingenti quantitativi di aiuti per scongiurare la carestia e una catastrofica crisi sanitaria. Serve un'azione costante e urgente".

Macron: “Francia riconoscerà Palestina”. Trump: "Quello che dice non conta". Le reazioni

La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a partire da settembre. L’annuncio, di portata storica, segue quello della Spagna e arriva direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.

Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa

Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa

Vai al contenuto

Gaza, la testimonianza di un medico palestinese: "Ecco come la fame distrugge il corpo". VIDEO

Secondo Medici senza Frontiere, un quarto dei bambini di Gaza è malnutrito, mentre Unicef lancia l'appello: “In tre mesi, il numero di bambini morti per malnutrizione è aumentato del 54%”. La testimonianza del dottor Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Medici Senza Frontiere nella Striscia.

Medico palestinese a Gaza: 'Così la fame distrugge il corpo'

Medico palestinese a Gaza: 'Così la fame distrugge il corpo'

Vai al contenuto

Al Jazeera: "Malgrado pausa tattica, oggi a Gaza 62 morti"

Malgrado la 'pausa tattica' annunciata da Israele per permettere l'afflusso di aiuti umanitari, nella sola giornata di oggi, dall'alba i morti a Gaza sono stati almeno 62, dei quali 34 erano persone in fila per il cibo. Lo scrive Al Jazeera, che cita fonti locali. 

Lettera ex ambasciatori: "Subito Stato Palestina" (2)

"Questa decisione - sottolineano i diplomatici firmatari della missiva - confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di "due popoli, due Stati" non "è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente". Nessun commento nella maggioranza alla lettera-appello mentre dall'opposizione si sono alzate molte voci, come quella di Elly Schlein e di Giuseppe Conte, affinché l'esecutivo dia ascolto a questa iniziativa. "Meloni schieri l'Italia dalla parte giusta della storia, non dalla parte del criminale Netanyahu e del suo complice Trump", dice la segretaria dem. "Applausi ai nostri diplomatici che hanno dato una bella testimonianza di dignità e di vero patriottismo", afferma l'ex premier pentastellato. Sarà la sottosegretaria agli Affari esteri Maria Tripodi a partecipare a New York alla Conferenza delle Nazioni Unite di alto livello sulla soluzione dei due Stati in Medio Oriente in programma da domani. "Forza Italia e' al fianco del ministro Tajani che chiede al suo omologo israeliano di eliminare le restrizioni per far giungere gli aiuti nella striscia di Gaza. Il governo italiano, come avvenuto fin qui, sostiene la popolazione palestinese, afflitta da una terribile crisi umanitaria, ha detto l'azzurra Deborah Bergamini. "L'Italia è per la soluzione due popoli e due Stati ma il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele", aveva spiegato in occasione del Consiglio nazionale di FI il responsabile della Farnesina, "a noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull'altro".

Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan

Risultano anche 22 feriti. Il bilancio, che comprende anche l'uccisione di tre attentatori, è stato diffuso da fonti della magistratura. Il sito Iran International ha riferito che l'attacco armato è stato rivendicato da Jaish al-Adl

Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan

Iran, almeno 9 morti in un attentato al tribunale di Zahedan

Vai al contenuto

Lettera ex ambasciatori: "Subito Stato Palestina"

Rispetto per i contributi che arrivano da ogni parte ma si tratta di una prova di slealtà: è calato il gelo del governo sulla lettera aperta che un nutrito gruppo di ex ambasciatori ha scritto alla premier Giorgia Meloni chiedendo che si arrivi subito al riconoscimento dello Stato della Palestina. Secondo una fonte dell'esecutivo l'iniziativa sarebbe partita dall'ex ambasciatore Pasquale Ferrara, direttore generale per gli affari politici e di sicurezza al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, andato in pensione a inizio luglio, che avrebbe trovato poi la sponda di altri diplomatici. Trentacinque, in un primo momento, ma il numero è cresciuto con altre adesioni. Tra i firmatari figurano Piero Benassi, già consigliere diplomatico a palazzo Chigi con Giuseppe Conte premier, Rocco Cangelosi, già consigliere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Ferdinando Nelli Feroci, diplomatico di lungo corso ed ex commissario europeo per l'industria, Pasquale Terracciano, già ambasciatore a Madrid, Londra e Mosca. "Ci sono momenti nella storia in cui non sono piu' possibili ambiguità né collocazioni intermedie - scrivono gli ex diplomatici - questo momento è giunto per Gaza". Nel mirino le operazioni militari israeliane a Gaza: "Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l'orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi", la premessa. Nella lettera-appello si denuncia "la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario" di Tel Aviv. "Servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci", la richiesta. Innanzitutto - "sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele", sostenere "in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei ministri israeliani - come Smotrich e Ben G'vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania" e "unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell'accordo di associazione tra Israele e l'Unione Europea". "L'iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt'altro che meramente simbolica - aggiungono - è l'immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull'attuazione della soluzione e due Stati".

Hamas: "Non ha senso negoziare quando gente muore di fame"

Il leader in esilio di Hamas per la Striscia di Gaza, Khalil al-Hayya, ha dichiarato domenica che "non ha senso" continuare a negoziare un cessate il fuoco con Israele nell'enclave mentre la popolazione di Gaza muore di fame a causa dell'offensiva israeliana. "I negoziati non hanno senso mentre la nostra gente a Gaza, compresi bambini e donne, muore di fame, viene sterminata e schiacciata sotto assedio", ha dichiarato il funzionario in un videomessaggio condiviso sui canali social del gruppo. Al-Hayya ha anche accusato Israele di usare i negoziati come "pretesto" per continuare a far morire di fame la popolazione e cercare di ottenere "concessioni" che non puo' ottenere combattendo. Le dichiarazioni dell'esponente di Hamas seguono la dichiarazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu secondo cui "non ci saranno piu' scuse" per Israele di non continuare la sua offensiva contro la Striscia di Gaza, dopo che l'esercito ha annunciato "percorsi sicuri" per i convogli di aiuti umanitari delle Nazioni Unite nella Striscia. Netanyahu ha inoltre assicurato che Israele sta facendo progressi sia nei combattimenti che nei negoziati per la liberazione degli ostaggi e che, indipendentemente dalla "via scelta", il Paese consentira' un ingresso "minimo" di rifornimenti umanitari. I decessi per fame sono aumentati vertiginosamente nelle ultime settimane a Gaza, a seguito della chiusura quasi totale delle strade di accesso imposta da Israele a marzo e riaperta solo parzialmente a fine maggio. In totale, 133 persone sono morte per malnutrizione nella Striscia dall'inizio della guerra, tra cui 87 bambini, secondo i dati aggiornati oggi dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas.

Papa: "Preoccupato per fame a Gaza"

Il Pontefice si dice molto preoccupato per quanto sta accadendo alla popolazione nella Striscia di Gaza. Poi, sulla quinta Giornata mondiale dedicata ai nonni e agli anziani dice: "Guardiamo ai nonni, agli anziani come testimoni di speranza, capaci di illuminare il cammino delle nuove generazioni"

Papa: 'Preoccupato per fame a Gaza. Non lasciamo soli gli anziani'

Papa: 'Preoccupato per fame a Gaza. Non lasciamo soli gli anziani'

Vai al contenuto

Crescono adesioni a lettera aperta ex ambasciatori a Meloni, sono 40

Crescono le adesioni alla lettera aperta inviata da un gruppo di ambasciatori in pensione alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, perché l'Italia riconosca subito lo Stato di Palestina. Dalle 34 firme iniziali, si è saliti ora a 40.

I firmatari in ordine alfabetico: Aldo Amati, Lorenzi Angeloni, Antonio Armellini, Marco Baccin, Piero Benassi, Mario Boffo, Alberto Bradanini, Giovanni Brauzzi, Rocco Cangelosi, Ino Cassini, Rosanna Coniglio, Antonio D’Andria, Vincenzo De Luca, Anna Della Croce, Roberto Di Leo, Pasquale Ferrara, Giovanni Ferrero, Giovanni Germano, Michele Giacomelli. Luca Giansanti, Aldo Mantovani, Maurizio Melani, Andrea Meloni, Elio Menzione, Laura Mirachian, Giuseppe Mistretta, Enrico Nardi, Ferdinando Nelli Feroci, Claudio Pacifico, Angelo Persiani, Michelangelo Pipan, Cristina Ravaglia, Lucio Alberto Savoia, Stefano Starace Janfolla, Stefano Stefanini, Vittorio Surdo, Franco Tempesta, Pasquale Quito Terracciano, Carlo Trezza, Gianfranco Varvesi. 

Gaza, italiano e altri due accettano espulsione volontaria

Gli avvocati della maggior parte degli attivisti a bordo della flottiglia diretta a Gaza e intercettati da Israele la scorsa notte affermano che tre dei detenuti hanno accettato di essere deportati immediatamente, lo scrive il Times of Israel. Il centro per i diritti legali Adalah afferma in una dichiarazione che "le autorita' hanno presentato loro due opzioni: accettare la cosiddetta 'espulsione volontaria' oppure rimanere detenuti e comparire davanti a un tribunale affinche' la loro detenzione in attesa dell'espulsione venga riesaminata". Secondo Adalah, tre detenuti (un italiano, un americano e una parlamentare francese, Gabrielle Cathala) hanno accettato di essere deportati e dovrebbero lasciare Israele nelle prossime ore. I due cittadini israelo-statunitensi a bordo dell'imbarcazione, Bob Suberi e Huwaida Arraf, sono stati interrogati dalla polizia israeliana e rilasciati, mentre 12 attivisti internazionali, tra cui un'altra parlamentare francese di sinistra, Emma Fourreau, si sono rifiutati di firmare ordini di espulsione volontaria e sono ancora sotto custodia israeliana, in attesa delle udienze legali, afferma l'organizzazione. I restanti quattro detenuti, tra cui due giornalisti di Al Jazeera, hanno mantenuto un avvocato privato.

34 ex ambasciatori chiedono a Meloni il riconoscimento dello Stato di Palestina

In una lettera aperta alla presidente del Consiglio, parlano di un atto politico necessario e urgente. Riccardo Magi (+Europa): “Basta ambiguità, Meloni ascolti almeno loro”

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

Ex ambasciatori a Meloni: “Riconosca Stato di Palestina”

Vai al contenuto

Pizzaballa: "A Gaza devastazione anche in relazioni umane"

"La situazione è veramente complicata a Gaza ma non soltanto lì. C'è tanta devastazione soprattutto nelle relazione umane. La guerra distrugge tutto": a dirlo il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme ai giovani pellegrini di tre continenti riuniti ad Assisi di passaggio dall'Umbria per partecipare al loro giubileo con Papa Leone XIV a Roma. "Ci sono ancora persone giovani che in questo mare di devastazione umana sono ancora capaci di dare la vita per l'altro" ha aggiunto. 

Freedom Flotilla, sequestrata nave diretta a Gaza con aiuti: fatta approdare in Israele

La nave Handala della Freedom Flotilla Coalition fermata tra sabato e domenica dalla Marina israeliana: stava tentando di raggiungere Gaza con aiuti umanitari. A bordo 21 persone, attivisti pro-Palestina provenienti da 12 Stati: condotti nel porto israeliano di Ashdod, sarebbero in stato di fermo. Presenti anche 2 italiani, hanno due opzioni: firmare dichiarazione e lasciare subito il Paese o rimanere in struttura detentiva con rimpatrio forzato in 3 giorni. Tajani: "Uno sarà espulso, l'altro vuole rientrare"

Freedom Flotilla, Israele sequestra la nave diretta a Gaza con aiuti

Freedom Flotilla, Israele sequestra la nave diretta a Gaza con aiuti

Vai al contenuto

Media: "Starmer richiama governo da pausa estiva per discutere di Gaza"

Il primo ministro Keir Starmer richiamerà la prossima settimana il governo dalle vacanze estive per discutere della situazione a Gaza, secondo quanto riportato dal Financial Times, ricordando che Parlamento ed esecutivo sono in pausa fino al primo settembre.

Tajani sente Abdelatty: "Sostegno al piano egiziano per Gaza"

"Ho parlato con il Ministro degli Esteri egiziano Abdelatty per fare il punto su Gaza anche in vista della Conferenza di New York. Ho espresso sostegno per il piano elaborato dall'Egitto per la ripresa e la ricostruzione di Gaza. L'Italia è pronta a fare la sua parte per contrastare l'emergenza umanitaria rafforzando il programma #FoodForGaza, per cui ho chiesto al Ministro israeliano Sa'ar di cessare gli attacchi e di consentire l'accesso permanente di tutti gli aiuti alimentari e sanitari alla Striscia". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "É ora necessario riavviare un processo politico credibile e inclusivo che conduca alla coesistenza pacifica di due Stati, in condizioni di pace e sicurezza. Lavoriamo per la stabilità della regione anche tramite i Carabinieri nella missione EUBAM Rafah", ha aggiunto. 

Salgono a 38 ex ambasciatori della lettera a Meloni su Palestina

Salgono a 38 gli ex ambasciatori italiani firmatari della lettera aperta indirizzata alla premier Giorgia Meloni per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina. Tra questi si è aggiunto Vincenzo De Luca. 

Save the Children: "A Gaza bambini stanno morendo, pause umanitarie non bastano"

"Solo un cessate il fuoco permanente e incondizionato può davvero salvare la vita dei minori". Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, in risposta alla pausa umanitaria temporanea annunciata per consentire l'ingresso degli aiuti a Gaza. 

"Ogni aumento di aiuti via terra ha il potenziale di aiutare le persone a sopravvivere, soprattutto i bambini, migliaia dei quali altrimenti rischiano di morire dopo quasi cinque mesi di assedio totale, senza ricevere alcun tipo di assistenza. Tuttavia l’efficacia salvavita di queste sospensioni dipenderà dalla loro continuità e dalla volontà delle autorità israeliane di garantire condizioni sicure e logisticamente praticabili per la distribuzione di aiuti a bambini e famiglie affamati. Il livello di malnutrizione e fame che molte persone a Gaza stanno affrontando è così grave che uno o anche solo pochi giorni di aiuti alimentari non saranno sufficienti a scongiurare il rischio di morte. La malnutrizione può essere prevenuta, curata e sappiamo come farlo. Le persone malnutrite, soprattutto i più piccoli, hanno bisogno di un accesso continuativo a un'alimentazione varia, integratori alimentari e, a volte, cure mediche specialistiche, per invertire i danni a cui si può ancora porre rimedio” ha dichiarato Ahmad Alhendawi, Direttore Regionale di Save the Children per il Medio Oriente, l'Europa orientale e il Nord Africa.

"Questa pausa arriva troppo tardi per le 133 persone, tra cui 87 bambini, che sono morte per malnutrizione e fame dall'ottobre 2023, secondo il Ministero della Salute. Di questi 87 bambini, almeno sette hanno perso la vita negli ultimi cinque giorni. Le organizzazioni umanitarie come Save the Children faranno tutto il possibile per garantire che gli aiuti che arrivano a Gaza raggiungano e salvino la vita dei più piccoli e delle loro famiglie. Ma una pausa temporanea non è sufficiente. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco definitivo e del ripristino delle condizioni affinché il sistema umanitario possa funzionare a pieno ritmo e secondo le sue capacità. Altrimenti, i bambini salvati oggi potrebbero non vivere abbastanza per vedere il giorno successivo. Finché non sarà definitiva, qualsiasi pausa offre alla popolazione di Gaza solo un barlume di speranza, destinato a essere sostituito da ulteriori orrori. Ricordiamo che le ostilità si sono intensificate tra una pausa e l'altra, e che le condizioni di assedio sono state imposte dopo la fine dell'ultima pausa, con la diretta conseguenza della carestia che vediamo oggi nella Striscia. Una pausa temporanea è un tormento psicologico per una popolazione che ha subito incessanti e violenti danni mentali per quasi due anni, facendo intravedere loro una possibilità di sopravvivenza ma di fatto strumentalizzando gli aiuti e l’accesso umanitario" ha concluso Ahmad Alhendawi.

Qatar invia 49 camion in Egitto e Giordania per aiuti Gaza

Il Qatar ha inviato 49 camion carichi di aiuti umanitari in Egitto e Giordania per la Striscia di Gaza, nel contesto di una crisi alimentare causata dalle restrizioni ai rifornimenti imposte da Israele, che hanno causato la morte di 133 persone per malnutrizione dall'inizio della guerra. "Nell'ambito del continuo sostegno umanitario del Qatar al fraterno popolo palestinese, un totale di 49 camion di aiuti umanitari sono arrivati in Egitto e Giordania", ha dichiarato oggi il ministero degli Affari Esteri del Qatar in una nota. La dichiarazione precisa che gli aiuti provengono dal Fondo di Sviluppo del Qatar in collaborazione con la Qatar Charity Association e la Mezzaluna Rossa del Qatar. Saranno consegnati al Programma Alimentare Mondiale (PAM), che li distribuira' a Gaza attraverso i due valichi di frontiera: Rafah, dall'Egitto, nel sud dell'enclave palestinese, e Zikim, a nord. Gli aiuti includono 4.704 pacchi alimentari per rifornire 4.704 famiglie. Inoltre 200 tonnellate di cibo per 50.000 persone, 174 tonnellate di farina e 5.000 unita' di latte artificiale. Questo annuncio arriva lo stesso giorno in cui Giordania ed Emirati Arabi Uniti hanno effettuato tre lanci aerei nella Striscia di Gaza con 25 tonnellate di aiuti umanitari. Il ministero della Salute di Gaza ha riferito oggi della morte di almeno sei persone, tra cui due bambini, nelle ultime 24 ore nell'enclave palestinese a causa della malnutrizione causata dal blocco israeliano delle forniture alimentari. Con questi nuovi decessi, il bilancio delle vittime per malnutrizione e' salito a 133 dall'inizio dell'offensiva israeliana il 7 ottobre 2023, inclusi 87 bambini, secondo la stessa fonte. Le morti per fame sono aumentate vertiginosamente nelle ultime settimane a Gaza, a seguito della chiusura quasi totale delle strade di accesso imposta da Israele a marzo, che ha impedito l'ingresso di cibo, medicine e carburante e ha peggiorato drasticamente la crisi nutrizionale nell'enclave.

Media: "Starmer richiama il governo da pausa estiva per Gaza"

Il premier britannico Keir Starmer richiamerà la prossima settimana il suo consiglio dei ministri dalla pausa estiva per affrontare l'emergenza Gaza, a fronte anche della crescente pressione sull'esecutivo laburista affinché riconosca formalmente lo Stato palestinese. Lo riportano i media del Regno Unito. Il Parlamento di Westminster e il gabinetto di governo sono attualmente in pausa fino al primo di settembre. 

Riconoscimento Palestina, Israele convoca vice ambasciatore francese

Israele convoca il vice ambasciatore francese per il riconoscimento della Palestina. Il direttore generale del ministero degli Esteri, Eden Bar-Tal, su indicazioni del ministro Gideon Sa'ar, ha reso noto di aver convocato Mikaël Griffon per protestare contro l'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron. "La Francia ha scelto di colpire Israele nel suo momento più difficile", ha accusato Bar-Tal.

Oms: malnutrizione a Gaza a "livelli allarmanti"

La malnutrizione della popolazione nella Striscia di Gaza sta raggiungendo "livelli allarmanti". E' la denuncia fatta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui "il blocco deliberato" degli aiuti era evitabile e ha provocato la morte di molte persone. “La malnutrizione sta seguendo un andamento pericoloso nella Striscia di Gaza, caratterizzato da un picco di decessi nel mese di luglio”, ha affermato l'Oms in una dichiarazione, aggiungendo: “La maggior parte di queste persone è stata dichiarata morta all'arrivo nelle strutture sanitarie o è deceduta poco dopo, con i corpi che mostravano chiari segni di grave deperimento”.

Trump: "Su intesa tocca a Israele decidere"

Donald Trump ha dichiarato di "aver stanziato 60 milioni di dollari due settimane fa" per Gaza e "nessun altro Paese ha fatto nulla". "Cosa succederà, non lo so. Non spetta a me decidere, tocca a Israele farlo. E' terribile la situazione della fame e dei bambini, quel posto è un disastro", ha aggiunto sostenendo che "Hamas sta rubando molto cibo".  "Vorremmo che più paesi partecipassero", ha detto. 

Misericordie: "Sbloccare aiuti per la popolazione di Gaza"

"Come Misericordie non possiamo rassegnarci all'idea che aiuti umanitari destinati a una popolazione stremata restino fermi, mentre a Gaza si continua a morire per fame e per mancanza di cure". Lo afferma Domenico Giani, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia, in una nota diffusa da Unicoop Firenze, che chiede l'ingresso degli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della striscia di Gaza. "I beni raccolti nei mesi di novembre e gennaio - dice Giani - si trovano ancora a Cipro, in attesa di partire attraverso il meccanismo delle Nazioni Unite. Nonostante l'enorme impegno organizzativo e logistico, l'operazione è tuttora bloccata a causa delle criticità legate alla sicurezza: non solo per l'accesso alla striscia, ma anche per l'integrità del trasporto e per l'incertezza sull'arrivo dei beni alla popolazione civile. Come Misericordie seguiremo ogni fase di questo percorso. Perché la speranza ha bisogno di gesti concreti, non solo di parole". Lo scorso 14 dicembre la Federazione delle Misericordie della Toscana, Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie hanno promosso una giornata di raccolta alimentare straordinaria per la popolazione di Gaza. Grazie all'iniziativa, che si è svolta in sette punti vendita della cooperativa con il supporto delle associazioni di volontariato del territorio, sono state raccolte 23 tonnellate di beni alimentari. Le Misericordie toscane, aggiunge Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale, "esprimono la più ferma condanna per gli ostacoli frapposti per bloccare gli aiuti verso chi è in stato di assoluto bisogno e grida aiuto. Ci associamo convintamente a quanto espresso dal Santo Padre Leone XIV, dal cardinal Pizzaballa e dal cardinal Lojudice presidente della Cet". 

Sindaco Londra: "Riconoscere Palestina e fermare follia Gaza"

"La comunità internazionale, incluso il nostro governo, deve fare molto di più per fare pressione sul governo israeliano affinché fermi queste orribili e insensate uccisioni" a Gaza. E' l'appello del sindaco di Londra, Sadiq Khan, che in un post su X ha esortato Downing Street a "riconoscere immediatamente uno Stato palestinese". "Non può esserci una soluzione a due Stati se non c'e' piu' uno Stato valido da chiamare Palestina", ha sottolineato.

Video choc ministra israeliana, "Gaza del futuro" tra resort e yacht

La ministra israeliana dell’Innovazione, Gila Gamliel, ha pubblicato su X un video generato con intelligenza artificiale che mostra la "Gaza del futuro", radicalmente trasformata in località costiera di lusso, con resort, yacht e grattacieli futuristici, tra cui una Trump Tower. "Ecco come sarà Gaza in futuro. La migrazione volontaria dei gazawi può avvenire solo con Netanyahu e Trump", ha scritto la ministra presentando il suo "piano di migrazione volontaria da Gaza". 

Il post ha scatenato molte polemiche sul web. In tanti hanno ricordato il video realizzato con l'intelligenza artificiale e postato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lo scorso febbraio che mostrava le statue dorate del Presidente, i bambini della Striscia giocare tra i dollari, mentre Trump e Netanyahu si godevano il sole con un cocktail in mano in una Gaza ricostruita e trasformata in riviera di lusso.

Tajani: "Un italiano Flotilla sarà espulso, altro vuole rientrare"

"Con il ministro degli Esteri israeliano abbiamo parlato della situazione dei due italiani" a bordo della nave Handala della Freedom Flotilla, "che sono stati fermati. Hanno la possibilità di firmare una dichiarazione e di partire immediatamente, accompagnati dai nostri diplomatici, per l'Italia, oppure di rimanere per essere espulsi fra 72 ore. Uno dei due ha deciso di rimanere e farsi espellere, l'altro credo sia orientato a rientrare accompagnato dai nostri diplomatici per rientrare in Italia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews24.  "Sono seguiti, stanno bene, non ci sono problemi di altro tipo. Fin dalle prime ore al porto di Ashdod sono arrivati i nostri diplomatici, che sono in contatto con i due italiani. Ho informato anche il sindaco di Messina, che mi aveva cercato perché uno dei due è messinese, gli ho dato tutte le informazioni necessarie", ha sottolineato. "L'Unità di crisi è in contatto con le loro famiglie per rassicurarle sulle condizioni dei loro cari". 

Tajani: "Israele pronto ad accogliere altri aiuti Food for Gaza"

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, "mi ha detto che sono pronti ad accogliere ancora aiuti italiani del progetto Food for Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Rainews24. "Il nostro ambasciatore presso la Fao Archi è al lavoro da ieri pomeriggio per incrementare ancora gli aiuti italiani. Sono arrivate alcune tonnellate di farina nei giorni scorsi e continuiamo a lavorare per aiutare la popolazione civile. Contemporaneamente stiamo cercando di accogliere in Italia altri profughi da Gaza", ha sottolineato Tajani. 

Trump: "Dagli Usa 60 milioni di aiuti a Gaza, nessuno ha detto grazie"

"Abbiamo dato 60 milioni di dollari a Gaza per aiuti alimentari due settimane fa e nessuno lo ha riconosciuto. Qualcuno dovrebbe ringraziare ma nessuno ci ha ringraziato, nessuno dei Paesi europei lo ha fatto". Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, prima di incontrare Ursula von der Leyen in Scozia.

Uritaxi: "Suoneremo clacson per rompere silenzio su Gaza"

Uritaxi invita i propri iscritti e tutti i tassisti italiani a suonare il proprio clacson alle ore 22 di oggi, 27 luglio 2025. "Il gesto servirà per richiamare l'attenzione verso la tragedia palestinese", fa sapere la sigla. "A Gaza i palestinesi sono oggi vittime di una crisi umanitaria senza precedenti. Non si tratta di un'azione contro qualcuno ma si tratta di un piccolo segnale a favore di qualcuno: della vita, del popolo palestinese che inerme sta subendo da quasi due anni bombardamenti che ogni giorno producono centinaia di vittime, finanche quando bambini, anziani, donne, uomini sono solo alla ricerca di cibo", afferma Uritaxi. "Ben ricordando la tragedia del 7 ottobre 2023 oggi Gaza, come denunciato dalle autorità internazionali, dalle Nazioni Unite, dalla Chiesa, rischia milioni di morti per fame e molti di questi si stanno già verificando da mesi. L'Occidente dall'alto della sua sempre vantata superiorità morale ha oggi l'occasione di dare una vera concreta dimostrazione che la sua non sia solo una sbruffona vanità, di ricordare bene l'insegnamento paolino per cui al male non si risponde con altrettanto o più male, ma che si risponde col bene, che non consideri la vita del genere umano a seconda della provenienza nazionale o etnica, della religione, del censo. L'umanità - conclude la nota - si è sviluppata quando ha saputo provare compassione, ha saputo pensare ai più deboli ed ha saputo ascoltare l'altro da sé". 

Cohen: "Incremento aiuti a Gaza anche per evitare sanzioni Ue"

La decisione di Israele di incrementare gli aiuti umanitari a Gaza è stata presa in parte per evitare le sanzioni europee. Lo ha detto il ministro dell'Energia israeliano, Eli Cohen, secondo i media israeliani. "Hamas vuole raggiungere una situazione in cui vengano prese decisioni contro lo Stato di Israele sulla scena internazionale, per raggiungere l'obiettivo che la guerra finisca e continui a esistere", ha dichiarato Cohen in un'intervista alla radio Reshet Bet di Kan, aggiungendo che Israele "non è caduto in questa trappola". Cohen, che in precedenza ha ricoperto la carica di Ministro degli Esteri, afferma che "il Ministero degli Esteri ha tenuto incontri con le controparti in Europa e, per evitare le sanzioni europee contro Israele, si è deciso di accelerare questi passi".

Avs: "Riconoscere Palestina e sanzionare Netanyahu dovere morale"

L'appello degli 34 ex ambasciatori italiani alla presidente Meloni "è un atto di grande responsabilità civile. Quando ex direttori politici della Farnesina, ex rappresentanti alla Nato, all'UE, in Cina, Regno Unito e Russia chiedono con forza il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, vuol dire che l'Italia non può più restare in silenzio". Lo scrive in una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. "Hanno ragione: ci sono momenti nella storia in cui l'ambiguità diventa complicità. E su Gaza, quel momento è arrivato. Non ci sono più giustificazioni né argomenti credibili per difendere l'operato del governo israeliano. Come denunciano gli ambasciatori, gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre non hanno più alcuna proporzione né legame con l'orrore che Israele sta infliggendo alla popolazione civile. Parliamo di bombardamenti, fame, distruzione sistematica: tutto questo ha il volto della pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio. Il governo Meloni continua a rifiutare il riconoscimento dello Stato di Palestina e non ha nemmeno il coraggio di sospendere l'accordo di cooperazione militare con Israele. È una scelta di codardia politica e di subalternità morale. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra sosteniamo con forza l'appello di questi ambasciatori: riconoscere la Palestina, sanzionare chi uccide e affama bambini non è solo un atto simbolico, è una scelta di giustizia, dignità e pace", conclude Bonelli. 

Per Gaza a Firenze suonerà anche campanone della Cattedrale

Questa sera alle 22 a Firenze suonerà anche il campanone della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e suoneranno le campane di molte chiese della diocesi per chiedere la fine del conflitto a Gaza, per una "pace disarmata e disarmante". Un segno, si spiega dalla Curia fiorentina, "per far sentire la voce delle comunità cristiane che incessantemente pregano e invocano il Signore perché cessi il rumore delle armi". Per Gaza si mobilitano anche i tassisti. Uritaxi, organizzazione di rappresentanza con sede a Firenze, "invita i propri iscritti e tutti i tassisti italiani a suonare il proprio clacson alle 22 di oggi": "Il gesto servirà per richiamare l'attenzione verso la tragedia palestinese. A Gaza i palestinesi sono oggi vittime di una crisi umanitaria senza precedenti. Non si tratta di un'azione contro qualcuno ma si tratta di un piccolo segnale a favore di qualcuno: della vita, del popolo palestinese che inerme sta subendo da quasi due anni bombardamenti che ogni giorno producono centinaia di vittime, finanche quando bambini, anziani, donne, uomini sono solo alla ricerca di cibo. Ben ricordando la tragedia del 7 ottobre 2023 oggi Gaza, come denunciato dalle autorità internazionali, dalle Nazioni Unite, dalla Chiesa, rischia milioni di morti per fame e molti di questi si stanno già verificando da mesi". 

Idf: "2 membri Hezbollah uccisi in attacco droni in Libano"

Due membri della forza d'elite Radwan di Hezbollah sono stati uccisi ieri in un attacco di droni israeliani a Debaal, nel Libano meridionale. Lo dicono le IDF secondo i media israeliani. Nell'attacco sono morti Muhammad Haidar Abboud, un ufficiale operativo, e un altro agente non identificato, responsabile dell'artiglieria dell'unità. Le IDF affermano che i due erano coinvolti negli sforzi per ripristinare le capacità della forza Radwan e nella pianificazione di attacchi contro Israele.

Gran Bretagna: "Pausa tattica a Gaza non basta, accelerare gli aiuti"

La "pausa tattica" annunciata dall'esercito israeliano per far entrare aiuti umanitari a Gaza è "essenziale ma in ritardo", e non basta "ad alleviare i bisogni di coloro che soffrono disperatamente". È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy in una nota diffusa dal Foreign Office. "L'accesso agli aiuti deve quindi essere accelerato con urgenza nelle prossime ore e nei prossimi giorni", ha aggiunto Lammy, sottolineando che serve un cessate il fuoco. E ancora: "Mentre i lanci aerei contribuiranno ad alleviare le sofferenze più gravi, le vie terrestri sono l'unico mezzo praticabile per fornire aiuti". 

Pd, appello diplomatici su Stato Palestina, ma destra polemizza

"Leggo di esponenti della destra che polemizzano con Elly Schlein perché chiede il riconoscimento dello stato di Palestina. Come ha fatto la Francia governata da un Presidente che non è esattamente un esponente della sinistra. Oggi 34 diplomatici in pensione - che hanno lavorato con personalità come Aldo Moro e Giorgio Napolitano - chiedono all'Italia di fare lo stesso passo dell'Eliseo. Mi sbaglierò, ma credo che conoscano il Medio Oriente  meglio di molti deputati di Fratelli d'Italia. Appare difficile accusarli di strumentalità. Ci faccia capire il Governo italiano: pensano davvero che il nostro paese debba rinunciare a svolgere una funzione per la pace e accodarsi a una linea di subalternità, se non addirittura di complicità, con Nethanyahu e Trump?". Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

34 ex diplomatici a Meloni: "Riconoscere stato Palestina" (2)

"Le flagranti violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone, che non risparmiano bambini, donne, anziani, ammalati, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra, la costante inosservanza della legalità internazionale e del diritto umanitario - di cui il governo israeliano, come avviene per tutti i governi, dovrà rispondere - minano le stesse fondamenta della comunità internazionale e cancellano conquiste etiche maturate in decenni di consuetudini internazionali", si legge ancora nella lettera. "Le inaccettabili restrizioni per l'accesso umanitario a Gaza, la riduzione a livelli minimi inaccettabili, senza reali alternative, delle attività delle organizzazioni internazionali a favore di una sedicente fondazione umanitaria, stanno provocando migliaia di nuove vittime innocenti, che si aggiungono alle decine di migliaia già provocate dai massicci e indiscriminati bombardamenti israeliani in tutta la Striscia". "Dinanzi a tutto ciò, non servono più le dichiarazioni, pur necessarie, come quella firmata da 30 Ministri degli Esteri (ed una Commissaria UE) lo scorso 21 luglio, a cui l'Italia meritoriamente si è unita. Servono gesti politico-diplomatici concreti ed efficaci", aggiungono i diplomatici. che chiedono al governo al Governo di adottare comportamenti conseguenti: "sospendere ogni rapporto e cooperazione, di qualunque natura, nel settore militare e della difesa con Israele; sostenere in sede UE ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali (restrizioni agli spostamenti internazionali e congelamento delle attività economico-finanziare e dei patrimoni) nei confronti dei Ministri israeliani - come Smotrich e Ben G'vir - che incoraggiano e appoggiano il moltiplicarsi degli insediamenti illegali e le violenze dei coloni in Cisgiordania; unirsi al consenso europeo per la sospensione temporanea dell'Accordo di associazione tra Israele e l'Unione Europea". "L'iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt'altro che meramente simbolica, è l'immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull'attuazione della soluzione e due Stati", conclude la lettera. "Questa decisione confermerebbe che da parte italiana la prospettiva di "due popoli, due Stati" non è solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità, ma che si tratta di un percorso negoziale da riprendere immediatamente".

34 ex diplomatici a Meloni: "Riconoscere stato Palestina"

Il governo di Giorgia Meloni riconosca lo stato palestinese. Lo chiedono 34 ex ambasciatori che hanno ricoperto incarichi di primissimo piano nella diplomazia italiana nel corso degli anni, in una lettera-appello indirizzata alla presidente del Consiglio. I diplomatici chiedono anche di adottare alcune misure concrete nei confronti di Israele, come ad esempio interrompere ogni collaborazione militare con lo Stato ebraico. Tra i firmatari figurano Piero Benassi, gia' consigliere diplomatico a palazzo Chigi con Giuseppe Conte premier, Pasquale Ferrara, ex direttore generale per gli Affari politici della Farnesina, Rocco Cangelosi, gia' consigliere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Ferdinando Nelli Feroci, diplomatico di lungo corso e ex Commissario europeo per l'industria, Pasquale Terracciano, gia' ambasciatore a Madrid, Londra e Mosca. "Ci sono momenti nella storia in cui non sono piu' possibili ambiguita' ne' collocazioni intermedie - scrivono gli ex diplomatici - questo momento e' giunto per Gaza. Ormai da molti mesi non ci sono piu' giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza. Gli esecrabili attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno piu' alcuna relazione, ne' quantitativa ne' qualitativa, con l'orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi, che non ha nulla a che vedere con il diritto di Israele all'autodifesa e che non e' affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio".

Netanyahu: "Con percorsi sicuri l'Onu non ha più scuse"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha chiesto alle Nazioni Unite di smettere di incolpare il suo governo per la situazione umanitaria a Gaza dopo l'apertura di percorsi sicuri per il passaggio degli aiuti da parte dell'esercito. "Ci sono vie sicure. Ci sono sempre state, ma oggi è ufficiale. Non ci saranno più scuse", ha dichiarato il leader israeliano durante una visita a una base aerea. 

34 ex ambasciatori a Meloni, "riconoscere Stato Palestina"

"L'iniziativa da assumere con urgenza è l'immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina". E' quanto chiedono 34 ambasciatori italiani in pensione - tra i quali Pasquale Ferrara, Pasquale Quito Terracciano, Ferdinando Nelli Feroci, Stefano Stefanini, Rocco Cangelosi - in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni. I firmatari chiedono di "sospendere ogni rapporto e cooperazione" nel settore militare e della difesa con Israele; "sostenere in sede Ue ogni iniziativa che preveda sanzioni individuali"; "unirsi al consenso europeo" per la sospensione temporanea dell'accordo Israele-Ue. 

Erdogan elogia Macron per il riconoscimento Stato palestinese

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accolto con favore, in una telefonata tra i due leader, la decisione del suo omologo francese Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato palestinese. Lo fa sapere la presidenza turca. "Una soluzione a due Stati è essenziale per una pace duratura nella regione", ha affermato Erdogan. Giovedì Macron ha dichiarato che il suo Paese avrebbe formalmente riconosciuto uno Stato palestinese durante una riunione delle Nazioni Unite a settembre, la nazione europea più potente ad annunciare una simile decisione. L'annuncio di Macron ha suscitato la condanna di Israele, che ha affermato che "premia il terrorismo", mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha liquidato la decisione come inutile.

Katz avverte Khamenei: "Nostra mano può raggiungere anche te"

"Se continuerai a minacciare Israele, la nostra lunga mano raggiungerà di nuovo Teheran, e con ancora maggiore forza - stavolta anche te personalmente". Questo l'avvertimento lanciato alla guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, dal ministro della Difesa israeliano Israel Katz, durante una visita alla base aerea di Ramon. Il ministro - riporta Haaretz - ha sottolineato che Israele è pronto a reagire con determinazione a ogni provocazione da parte iraniana, "Non fare minacce, o ti farai male", ha aggiunto. 

Eau e Giordania lanciano 25 tonnellate aiuti nella Striscia di Gaza

Tre aerei della Giordania e degli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato 25 tonnellate di aiuti sulla Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale giordana. Si tratta di un nuovo intervento congiunto volto a far fronte all’emergenza umanitaria in corso nel territorio palestinese. Il ministro degli Esteri emiratino, Abdullah bin Zayed, aveva annunciato ieri la ripresa immediata dei lanci aerei, definendo la situazione umanitaria a Gaza come "critica e senza precedenti".

Merz a Netanyahu: fornire "urgentemente" aiuti a Gaza

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, invitandolo a fornire "urgentemente" aiuti umanitari "alla popolazione civile affamata a Gaza". Lo ha reso noto l'ufficio di Merz. Questi aiuti "devono raggiungere la popolazione civile in modo rapido, sicuro e nelle quantita' necessarie", si legge in una nota.

Wfp, "bene pausa umanitaria, abbiamo scorte per nutrire Gaza per 3 mesi"

Il World Food Program (Programma alimentare mondiale) "accoglie con favore la notizia che Israele si dice pronto a implementare pause umanitarie e che verranno creati corridoi umanitari designati per facilitare il passaggio sicuro dei convogli Onu impegnati nella consegna di aiuti alimentari d’emergenza e altro sostegno alla popolazione di Gaza". Lo scrive l'ente in un comunicato diffuso su X, asserendo di disporre di scorte alimentari nella regione, o in arrivo, "sufficienti a nutrire l’intera popolazione di 2,1 milioni di persone per quasi tre mesi". "Questi nuovi impegni per migliorare le condizioni operative si aggiungono alle precedenti assicurazioni offerte da Israele per agevolare la fornitura di assistenza umanitaria", tra cui procedure di autorizzazione più rapide per l'ingresso dei camion, l'utilizzo di strade e percorsi alternativi all’interno della Striscia, la garanzia di assenza di forze armate o sparatorie nei pressi dei convogli e la possibilità per le organizzazioni umanitarie di importare e impiegare apparecchiature di comunicazione necessarie a coordinare le operazioni di soccorso. "Nel complesso, il Wfp auspica che tali misure permettano un rapido incremento degli aiuti alimentari destinati alle persone affamate, senza ulteriori ritardi", si legge nel comunicato.

Idf, al via i lavori per acquedotto emiratino nella Striscia di Gaza

Sono iniziati i lavori per la costruzione di un acquedotto che porterà acqua desalinizzata dall’Egitto alla zona di al-Mawasi, nella costa meridionale della Striscia di Gaza, dove vivono attualmente centinaia di migliaia di sfollati palestinesi. Lo ha annunciato il Coordinatore israeliano per le Attività nei Territori (Cogat), precisando che l’iniziativa – promossa dagli Emirati Arabi Uniti – è stata approvata diverse settimane fa. Lo riporta il Times of Israel. 

Il progetto, secondo Cogat, "è destinato a servire circa 600.000 residenti della zona e funzionerà in modo indipendente rispetto alla rete idrica israeliana". Oggi è iniziato il trasferimento delle attrezzature dall’Egitto, attraverso il valico di Kerem Shalom, sotto stretto controllo di sicurezza. I lavori di costruzione inizieranno nei prossimi giorni e proseguiranno per diverse settimane.

Papa Leone: "Preoccupazione per situazione umanitaria a Gaza". VIDEO

Il Papa su Gaza-Israele: "Rispettate il diritto umanitario"

"Rinnovo il mio accurato appello al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi  e al rispetto integrale del diritto umanitario". Lo ha detto il Papa all'Angelus con riferimento al conflitto tra Israele e Hamas. 

Tajani parla con Sa'ar, due opzioni per attivisti della Flotilla

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato stamane con il ministro israeliano Gideon Sa'ar. I due militanti italiani fermati stanotte sulla nave della Freedom Flotilla sono arrivati nel porto di Ashdod dove verranno assistiti dal personale dell'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv.   Sa'ar ha indicato che la procedura prevede che gli attivisti avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese; venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni. Sulla Flotilla Tajani ha anche aggiornato il sindaco di Messina, città di uno dei 2 italiani. 

Ministero salute Gaza, altri 6 morti per fame in 24 ore: 2 bimbi

Il ministero della Salute di Gaza, governata da Hamas, ha affermato che gli ospedali della Striscia hanno registrato 6 nuovi decessi nelle ultime 24 ore a causa della carestia e della malnutrizione, tra cui due bambini "stremati dalla fame".   Ciò porta il numero totale di morti per malnutrizione a 133, tra cui 87 bambini, dall'inizio della guerra di Israele a Gaza. 

Il Papa: "Molto preoccupato per Gaza, schiacciata dalla fame"

"Seguo con molto preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua ad  essere esposta a violenze e morte". Lo ha detto il Papa all'Angelus. 

Gazawi alla Bbc: "Bene pausa umanitaria ma serve soluzione duratura"

Gli abitanti di Gaza hanno accolto con cautela le notizie di una pausa umanitaria temporanea per consentire l'arrivo degli aiuti nell'enclave assediata ma molti sostengono che gli aiuti debbano rappresentare l'inizio di una soluzione più ampia e duratura alla crisi sempre più grave. "Certo che ho di nuovo un po' di speranza, ma sono anche preoccupata che la fame continui una volta finita la pausa", ha detto alla Bbc Rasha Al-Sheikh Khalil, madre di quattro figli a Gaza City. "Un convoglio di aiuti o qualche lancio aereo non saranno sufficienti. Abbiamo bisogno di una vera soluzione, della fine di questo incubo, della fine della guerra", ha aggiunto. "Non è solo una questione di quantità di cibo, ma di qualità - ha detto Neveen Saleh, madre di sei figli - Non mangiamo un solo frutto o verdura fresca da quattro mesi. Niente pollo, niente carne, niente uova. Abbiamo solo cibo in scatola, spesso scaduto, e farina". 

Gaza

©Ansa

Premier Scozia a von der Leyen: "Sostegno sugli aiuti a Gaza"

La Scozia è accanto alla "leadership dell'Ue nel chiedere aiuti umanitari liberi e sicuri per Gaza, insieme agli sforzi volti a porre fine alle sofferenze insostenibili in atto". E' il messaggio che il primo ministro scozzese, John Swinney, ha voluto trasmettere a Ursula von der Leyen, durante l'incontro avvenuto ieri sera a Glasgow, alla vigilia del vertice odierno tra la presidente della Commissione europea e Donald Trump. "Ho colto inoltre l'occasione per riaffermare il saldo impegno della Scozia nei confronti dell'Ucraina e la volontà del nostro Paese di continuare a collaborare attivamente in tal senso", ha evidenziato il first minister parlando ai media scozzesi. Al centro del colloquio anche lo stato delle relazioni tra il Regno Unito e l'Ue. 

Schlein: "Ci sia immediato riconoscimento dello Stato di Palestina"

Secondo Elly Schlein è necessario "procedere, come hanno fatto la Spagna, l'Irlanda, la Norvegia e si appresta a fare la Francia, all'immediato riconoscimento dello Stato di Palestina, perché anche i palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato in cui vivere in pace, in sicurezza come gli israeliani, un contributo necessario al processo di pace". "Noi crediamo - ha affermato la segreteria del PD a margine del Revolution Camp di Paestum - che sia indispensabile anche per spingere il governo di estrema destra di Netanyahu a fermare i suoi crimini e arrivare ad un cessate il fuoco". 

Mezzaluna Rossa egiziana, 120 camion di aiuti entrati a Gaza

Una fonte ufficiale della Mezzaluna Rossa ha fatto sapere che 120 camion di aiuti umanitari, tra cui cibo, medicine, forniture mediche, beni di prima necessità, condutture idriche e cisterne, appartenenti a diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, della Mezzaluna Rossa egiziana e degli Emirati Arabi Uniti, sono entrati nella Striscia di Gaza. "Dopo 150 giorni di chiusura dei valichi di frontiera e il divieto di ingresso di aiuti umanitari a Gaza, il valico di Rafah è stato aperto sul lato palestinese e sono entrati 120 camion di aiuti umanitari, medici e alimentari", ha precisato la fonte. Ha aggiunto che altri aiuti umanitari e medici saranno consegnati domani all'apertura dei valichi di Kerem Shalom.

Onu, "bene pause a Gaza, faremo il possibile per aiutare più persone"

Le Nazioni Unite intensificheranno gli sforzi per distribuire cibo ai palestinesi nella Striscia di Gaza approfittando delle pause umanitarie annunciate da Israele in aree designate. Lo ha dichiarato il responsabile umanitario dell’Onu, Tom Fletcher, in un post su X. "Accogliamo con favore l’annuncio di pause umanitarie a Gaza per consentire il passaggio degli aiuti. Siamo in contatto con le nostre squadre sul terreno, che faranno tutto il possibile per raggiungere in questa finestra il maggior numero di persone affamate", ha scritto Fletcher.

Schlein: "Governo italiano riconosca Stato Palestina"

"C'e' la necessita' di procedere, come hanno fatto la Spagna, l'Irlanda, la Norvegia e come si appresta a fare la Francia, all'immediato riconoscimento dello Stato di Palestina, perche' anche i palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato in cui vivere in pace e in sicurezza come gli israeliani". Lo dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Paestum. "Un contributo necessario al processo di pace. Noi crediamo che sia indispensabile anche per spingere il governo di estrema destra di Netanyahu a fermare i suoi crimini e arrivare ad un cessate il fuoco", conclude. 

Diocesi di Cassano allo Jonio fa suonare le campane per Gaza

La diocesi di Cassano allo Jonio, guidata dal vice presidente della Cei, monsignor Francesco Savino, aderisce all'iniziativa promossa, a livello nazionale, da Pax Christi di far suonare, questa sera alle 22, tutte le campane della diocesi "perche la tragedia che si sta consumando nella Striscia di Gaza non può lasciarci in silenzio", scrive monsignor Savino in un messaggio rivolto alla comunità diocesana e a tutte le persone di buona volontà. "Di fronte alla crescente sofferenza della popolazione civile, il sacrificio quotidiano di chi muore di fame, di chi è privato di dignità, di chi soffre tra macerie e lutto, mi sento di pronunciare una parola chiara, forte, senza esitazioni. Condanniamo con fermezza - afferma il vice presidente della Cei - ogni forma di violenza indiscriminata che colpisce civili inermi: bambini, anziani, famiglie innocenti. Nessuna ragione può giustificare il massacro della vita innocente o l'uso della fame come arma di distruzione. È inaccettabile ogni forma di complicità politica o economica che alimenti questo inferno". 

38 uccisi stamattina a Gaza, 24 in attesa aiuti

Secondo fonti degli ospedali di Gaza, riprese da Haaretz, domenica mattina 38 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza, tra cui 24 che erano in attesa di ricevere aiuti.   L'ospedale Al-Awda nel nord di Gaza ha segnalato almeno 9 morti e circa 50 feriti tra i richiedenti aiuti nei pressi del corridoio di Netzarim, nella Gaza centrale. 

'Gaza muore di fame', a Firenze suona campana Palazzo Vecchio

Anche Firenze assieme ad altre città italiane aderisce alla campagna 'Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio',  iniziativa che fa parte della mobilitazione nazionale 'Ultimo giorno di Gaza'. Così questa sera, alle 22 risuonerà la campana grande di Palazzo Vecchio. "A Gaza si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni enormi, questo è un gesto simbolico ma potente perché non possiamo restare indifferenti di fronte a questa violenza, non possiamo restare in silenzio, perché quanto sta accadendo è inaccettabile - ha detto la sindaca Funaro - Netanyahu e il suo Governo stanno violando 

Primi aiuti a Gaza, Israele annuncia 'pausa tattica'

I primi camion carichi di aiuti hanno attraversato in queste ore il confine dall'Egitto verso la Striscia di Gaza, mentre Israele ha annunciato una tregua nei combattimenti per «scopi umanitari» in diverse aree. Le immagini mostrano una fila di camion carichi di sacchi bianchi che attraversano, sul lato egiziano, l'ingresso del valico di Rafah, che conduce al territorio palestinese meridionale. Tuttavia, i camion non entreranno direttamente nella Striscia di Gaza, dove il valico di frontiera è chiuso da oltre un anno, e dovranno prima percorrere alcuni chilometri fino al valico israeliano di Kerem Shalom per un'ispezione. L'esercito israeliano aveva annunciato in precedenza di aver paracadutato aiuti umanitari a Gaza, dopo settimane di pressioni internazionali per consentire l'arrivo di cibo e altri beni vitali per la popolazione in un territorio, quello di Gaza, devastato da oltre 21 mesi di guerra. Il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato «una pausa umanitaria» nei centri civili e nei corridoi umanitari per consentire la distribuzione degli aiuti. Questa «pausa tattica» sarà osservata quotidianamente a partire dalle aree di Deir al-Balah nella Gaza centrale, al-Mawasi nel sud e Gaza City nel nord, dove attualmente non sono in corso operazioni militari.

Italiano di Freedom Flotilla, Governo chieda il nostro rilascio

Lancia un appello il giornalista e blogger antimilitarista messinese Antonio Mazzeo bloccato da ieri sulla nave Handala della Freedom Flotilla che voleva forzare il blocco marittimo al largo della Striscia di Gaza. Prima dell'irruzione dei militari israeliani ha trasmesso un video-appello a familiari, amici, concittadini e istituzioni affinché venga fatta pressione sul governo italiano per chiedere il suo rilascio e il rilascio di tutti coloro che erano a bordo della imbarcazione. "Mi chiamo Antonio Mazzeo e vengo dall'Italia - ha detto -. Se state guardando questo video sappiate che sono stato intercettato in mare e sono stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o da un Paese complice del genocidio palestinese perpetrato da Israele. Faccio un appello a tutte e a tutti: fate pressione sul governo italiano affinché chieda il mio rilascio e quello di tutti coloro che si trovavano a bordo dell'Handala il prima possibile. Grazie". La nave con cibo e giocattoli era salpata il 20 luglio dal porto di Gallipoli. Era diretta verso la Striscia di Gaza dopo una prima sosta fatta a Siracusa. "Vogliamo rompere il blocco illegale e letale imposto da Israele e portare aiuti umanitari essenziali ma soprattutto un messaggio forte e chiaro: non resteremo in silenzio mentre Gaza viene affamata, bombardata e sepolta sotto le macerie", dicono gli attivisti. A bordo della nave ci sono ventuno persone: attivisti, operatori umanitari, parlamentari e giornalisti provenienti da diversi Paesi del mondo. E oltre ad Antonio Mazzeo c'è anche un altro italiano: il barese Antonio La Picirella. Il sindaco di Messina Federico Basile ha annunciato la convocazione immediata di una seduta urgente della giunta comunale. Contestualmente chiederà l'attivazione di ogni canale di diplomazia internazionale per ottenere l'immediata liberazione del professore Antonio Mazzeo e degli altri attivisti presenti a bordo: "Messina si stringe attorno a chi opera per la pace - ha dichiarato il primo cittadino peloritano - e non può restare in silenzio di fronte a un'azione che colpisce chi si impegna quotidianamente per i diritti umani e la solidarietà internazionale". 

Attivisti nave Flotilla arrivati nel porto israeliano di Ashdod

La Freedom Flotilla Coalition ha reso noto che gli attivisti a bordo della nave Handala sono stati condotti nel porto israeliano di Ashdod. Secondo l’organizzazione, diplomatici e avvocati dell’organizzazione Adalah sono in attesa di poter incontrare i membri dell’equipaggio.

La Handala, carica di aiuti per la popolazione palestinese, faceva parte della Freedom Flotilla diretta a Gaza con l’intento di rompere il blocco navale imposto da Israele. L’equipaggio sarebbe stato "sequestrato in acque internazionali" e "illegalmente detenuto da Israele da oltre otto ore", secondo quanto denunciato in un post diffuso sui social. I contatti con la nave si sono interrotti ieri sera, dopo che le forze israeliane sono salite a bordo e hanno disattivato le telecamere.-

Almeno 26 morti oggi a Gaza, 24 in fila per aiuti

Almeno 26 persone sono state uccise dall'alba dalle forze israeliane in diverse zone della Striscia di Gaza, ventiquattro delle quali mentre aspettavano di ricevere aiuti. Lo hanno riferito fonti sanitarie. Il bilancio più pesante è stato vicino alla postazione militare di Zikim, alla periferia della città settentrionale di Beit Lahia, dove la gente era in fila in attesa dell'arrivo di camion con aiuti umanitari: undici i morti, ha reso noto l'ospedale Al Shifa. L'ospedale Al Awda ha comunicato che sei persone sono morte nei pressi di un punto di distribuzione di cibo gestito dalla controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) nelle vicinanze del campo di Nuseirat, nella zona di Deir Al Balah, nel centro della Striscia. 

Media: "Attacchi israeliani a Gaza, 19 morti dall'alba"

Fonti mediche di Gaza hanno riferito ad Al Jazeera che almeno 19 palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi negli attacchi israeliani nella Striscia.

Cnn: "A Gaza in cerca di pesce ma Israele vieta accesso al mare"

Nel mezzo di una catastrofe umanitaria senza precedenti, gli abitanti di Gaza sfollati sulle spiagge della Striscia cercano di procurarsi del pesce ma rischiano di morire a causa di imbarcazioni e aerei israeliani che vietano l'accesso al mare. Lo scrive la Cnn in un reportage, sottolineando che oggi le spiagge di Gaza "non offrono alcun sollievo e scarso riparo agli sfollati, con i pescatori che un tempo solcavano le coste ora banditi dal Mediterraneo, privando le persone di un'altra fonte di cibo disperatamente necessaria". Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno ribadito all'inizio di questo mese un ordine di sicurezza che vieta ai cittadini di Gaza persino di nuotare al largo della costa. E, mentre le forze israeliane pattugliano la costa, solo i più disperati sfidano le onde per un altro giorno di sopravvivenza. Il mare è diventato una delle poche fonti di cibo - sebbene ora proibita da Israele - per le persone sull'orlo della carestia. Nonostante i rischi posti dalle forze navali israeliane, alcuni pescatori preferiscono rischiare in acqua piuttosto che i mortali colpi d'arma da fuoco all'ombra dei punti di raccolta degli aiuti. Anche prima del 2023, i pescatori rischiavano di essere uccisi, colpiti e arrestati dalle forze israeliane per essersi allontanati troppo dalla costa. Dall'inizio della guerra di Israele con Hamas, più di 21 mesi fa, la maggior parte dei pescherecci è stata distrutta e i palestinesi che pescavano a pochi metri dalla riva sono stati presi di mira, secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao). L'Onu ha dichiarato che l'industria ittica di Gaza sta attualmente lavorando solo al 7,3% della sua capacità produttiva prebellica. 

Idf spara su persone in fila per aiuti a Zikim, 7 morti

L'esercito israeliano ha ucciso questa mattina almeno sette palestinesi che aspettavano l'arrivo di camion con aiuti vicino alla postazione militare di Zikim, vicino alla città di Beit Lahia, nel nord di Gaza. Lo ha reso noto l'ospedale Al Shifa. Sette i feriti dal fuoco dell'Idf, sempre secondo la fonte. 

Gaza, Idf lancia aiuti: al via tregua umanitaria

Svolta di Israele nella Striscia di Gaza: sotto la pressione internazionale, il governo Netanyahu ha disposto la ripresa degli aiuti e annunciato tregue umanitarie per facilitarne la distribuzione: le Idf attueranno un cessate il fuoco da stamani a stasera in diversi centri abitati dell'enclave palestinese. E nella notte hanno annunciato di aver già effettuato il lancio di pacchi di cibo.

Gaza, Idf lancia aiuti: al via tregua umanitaria | Video Sky - Sky TG24

Gaza, Idf lancia aiuti: al via tregua umanitaria | Video Sky - Sky TG24

Vai al contenuto

Gaza, almeno 16 morti in raid dell'Idf nella notte

Almeno 16 palestinesi sono stati uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani su Gaza nelle ultime ore, secondo quanto riferito da fonti mediche locali. Un raid ha colpito una tenda che ospitava una famiglia sfollata nell’area di Asdaa, provocando la morte di almeno nove persone, tra cui un padre con i suoi due figli e un altro padre con il figlio, ha dichiarato l’ospedale Nasser.

Altri quattro civili sono rimasti uccisi in un bombardamento su un appartamento a Gaza City, mentre quattro sono rimasti feriti, secondo il servizio ambulanze locale. A Deir al Balah, infine, un altro attacco ha causato la morte di una coppia e di una donna, ha reso noto l’ospedale al Aqsa Martyrs. Al momento, le forze israeliane non hanno rilasciato commenti sugli attacchi.

Gli aiuti della Mezzaluna rossa egiziana

La Mezzaluna rossa egiziana ha fatto sapere di avere lanciato oggi, in qualità di meccanismo nazionale di coordinamento degli aiuti a Gaza, una operazione di aiuto per Gaza. Un convoglio denominato 'Zad al Azza' (dall'Egitto a Gaza) composto da 100 camion che trasportano oltre 1.200 tonnellate di cibo, tra cui 840 tonnellate di farina e 450 tonnellate di generi alimentari vari, sono diretti nella Striscia di Gaza meridionale attraverso il valico di Kerem Shalom, "nell'ambito degli sforzi dell'Egitto per fornire aiuti alimentari alla popolazione della Striscia di Gaza", precisa la Mezzaluna Rossa egiziana sui suoi profili social. L'ente, ricorda, "è presente al confine dall'inizio della crisi, con il valico di Rafah sul lato egiziano che non è mai stato chiuso" e ha continuato i suoi sforzi per distribuire aiuti grazie all'impegno di 35.000 volontari. Dall'inizio della crisi, sono entrati a Gaza più di 35.000 camion carichi di oltre 500.000 tonnellate di aiuti, tra cui cibo, acqua, forniture mediche e medicinali, materiali di soccorso e per la costruzione di rifugi, articoli per l'igiene personale, latte e pannolini, oltre ad ambulanze e autocisterne. 

Hamas: "La tregua serva per salvare vite umane"

"Questa tregua non avrà alcun significato se non si trasformerà in una reale opportunità per salvare vite umane. Ogni ritardo si traduce in un nuovo funerale, ogni silenzio significa un altro bambino che muore tra le braccia di sua madre senza medicine né latte": lo ha detto in una dichiarazione pubblicata oggi su Telegram il direttore generale del ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, Munir Al-Barsh. "All'ombra di una tregua temporanea soffocata dall'indecisione e dal silenzio internazionale, i feriti chiedono aiuto, i bambini muoiono di fame e le madri crollano sulle rovine di ciò che resta della loro vita - si legge nella dichiarazione -. Chiediamo misure immediate e urgenti per salvare vite umane, in particolare: l'evacuazione medica urgente dei feriti e l'introduzione urgente di forniture mediche e alimentari". 

Freedom Flotilla: "Equipaggio detenuto illegalmente da Israele da oltre 8 ore"

L’organizzazione Gaza Freedom Flotilla denuncia che l’equipaggio della nave Handala è "illegalmente detenuto da Israele da oltre otto ore, dopo essere stato sequestrato in acque internazionali e condotto con la forza in un porto israeliano". La comunicazione è arrivata tramite un post sui social, in cui si accusa Tel Aviv di aver interrotto ogni contatto con la nave a partire dalle 23:43 locali di ieri, dopo che le forze israeliane avevano disattivato le telecamere di bordo.

La Handala faceva parte della Freedom Flotilla diretta verso Gaza con aiuti per la popolazione palestinese, nel tentativo di forzare il blocco navale imposto da Israele. Secondo il quotidiano Haaretz, i soldati israeliani sono saliti a bordo senza incontrare resistenza, e poco dopo l’irruzione è stata trasmessa un’ultima immagine in cui si vede un militare sequestrare una telecamera.

Idf, due soldati uccisi ieri sera nel sud della Striscia

Due soldati israeliani sono stati uccisi e un ufficiale è rimasto ferito ieri sera in seguito all'esplosione di un ordigno nel sud della Striscia di Gaza: lo ha annunciato questa mattina l'Esercito (Idf), come riporta il Times of Israel.   I soldati uccisi sono il capitano 22enne Amir Saad, ufficiale del Corpo Tecnologico e di Manutenzione in servizio nell'unità di ricognizione della Brigata Golani e il sergente 20enne Inon Nuriel Vana, della stessa unità. Secondo le prime informazioni, i due si trovavano a bordo di un veicolo blindato Namer per il trasporto delle truppe che è stato colpito da un ordigno esplosivo durante le operazioni a Khan Yunis. 

Media: "Attacco israeliano nel sud di Gaza, ucciso un bambino"

Un bambino palestinese è stato ucciso e diverse altre persone sono rimaste ferite in seguito ad un attacco israeliano vicino a un centro di assistenza a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza: lo ha riferito una fonte del Nasser Medical Complex ad Al Jazeera Arabic. 

Media: "Camion con aiuti egiziani stanno entrando a Gaza"

Media egiziani vicini allo Stato riportano che i camion con gli aiuti umanitari hanno iniziato a entrare oggi nella Striscia di Gaza, dopo che Israele ha annunciato una "pausa tattica" in alcune parti del territorio per consentire le consegne. "I camion con gli aiuti egiziani iniziano a entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah", ha riferisce Al-Qahera News su X, insieme a filmati dei convogli di aiuti in movimento nella zona di confine. 

Gaza

©Ansa

Tajani: "Riconoscimento Palestina? Niente slogan, Stato unico ancora non esiste"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani esprime "dolore" per la tragedia in corso a Gaza e ribadisce la posizione del governo italiano: "La reazione di Israele è sproporzionata. Tel Aviv ha vinto la guerra, non c’è alcun motivo per continuare i bombardamenti che uccidono civili". Pur consapevole della sofferenza sul terreno – "le foto dei bambini di Gaza le ho viste anch’io. Inaccettabile, inaccettabile" – Tajani sottolinea ad Avvenire i limiti dell’azione diplomatica: "Netanyahu non ascolta noi, né Macron, né Washington". Ma conferma l’impegno: "Stiamo facendo di tutto per convincerli a fermarsi. Ho ricevuto un segnale: il governo israeliano ha deciso di riattivare la linea elettrica di un desalinizzatore per 900 mila persone. È un segnale di amicizia e rispetto". Sul riconoscimento dello Stato palestinese frena: "Non basta uno slogan. Non esiste ancora uno Stato unico. Vogliamo che nasca, riconosca Israele e sia riconosciuto. Siamo pronti a partecipare a una missione Onu a guida araba". E chiarisce: "Abbiamo interrotto le forniture militari dal 7 ottobre 2023. Sui memorandum non è lì che si gioca la pace".

Emirati: "Riprenderemo subito lanci aerei di aiuti"

Il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed Al Nahyan, ha annunciato che il suo paese riprenderà subito gli aiuti aerei a Gaza. "La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un livello critico e senza precedenti", ha sottolineato in un post su X, "garantiremo che gli aiuti essenziali raggiungano i più bisognosi, via terra, via aria o via mare. I lanci aerei riprenderanno immediatamente". 

Israele annuncia "pausa tattica" in alcune aree di Gaza per motivi umanitari

L’esercito israeliano ha annunciato una "pausa tattica" delle operazioni militari in alcune zone della Striscia di Gaza, al fine di consentire il passaggio sicuro degli aiuti umanitari. La misura si applicherà quotidianamente, fino a nuovo avviso, nelle aree in cui le forze armate non sono attualmente impegnate: Al-Mawasi, Deir el-Balah e Gaza City. In una dichiarazione diffusa su Telegram, l’Idf ha precisato che saranno predisposti corridoi sicuri per facilitare il transito dei convogli umanitari. La pausa, ha sottolineato, è destinata esclusivamente a scopi umanitari.

Herzog: "Bene le pause umanitarie. Falso che Israele blocchi gli aiuti"

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha accolto "con favore" la decisione del governo e dell'esercito israeliano di attuare pause umanitarie per consentire la distribuzione sicura degli aiuti. "In coordinamento con i partner internazionali, Israele sta facendo tutto il possibile per migliorare il flusso di rifornimenti vitali attraverso corridoi designati, lanci aerei e zone umanitarie ampliate", ha scritto su X. "Chiedo alle agenzie delle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali che collaborano con Cogat di fare la loro parte e garantire che gli aiuti raggiungano senza indugio chi ne ha bisogno, come Israele chiede da tempo", ha proseguito. "E' inaccettabile che gli aiuti consegnati a Gaza non vengano distribuiti o siano dirottati da Hamas, nonostante accusino falsamente Israele di bloccarli".

Medioriente, nave Handala Freedom intercettata da Israele. VIDEO

L'Idf annuncia 'percorsi sicuri per i convogli umanitari'

L'Esercito israeliano istituirà "percorsi sicuri" per garantire il passaggio dei convogli umanitari nell'ambito della "pausa tattica" annunciata oggi in alcune parti della Striscia di Gaza. "Dalle 06:00 alle 23:00 (le 5:00-22:00 in Italia) saranno istituiti percorsi sicuri designati per consentire il passaggio sicuro dei convogli dell'Onu e delle organizzazioni umanitarie che consegnano e distribuiscono cibo e medicine alla popolazione in tutta la Striscia di Gaza", si legge in un comunicato dell'Idf pubblicato su Telegram

Israele annuncia tregua umanitaria a Gaza. VIDEO

Idf: "Tregua locale a Gaza fino a nuovo avviso"

La "pausa tattica" delle operazioni dell'Esercito israeliano (Idf) nelle Striscia di Gaza annunciata oggi sarà in vigore a livello locale "ogni giorno fino a nuovo avviso": lo ha reso noto l'Idf su Telegram. "La pausa avrà inizio nelle aree in cui l'Idf non è operativa: Al-Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City, ogni giorno fino a nuovo avviso", si legge in un comunicato stampa

Idf annuncia pausa tattica in alcune zone Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato una "pausa tattica" nelle operazioni militari in alcune parti di Gaza per permettere un maggiore afflusso di aiuti umanitari nel territorio. La tregua, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, sarà in vigore dalle 10:00 alle 20:00 di oggi ora locale (le 9:00-19:00 in Italia). 

Camion di aiuti in marcia dall'Egitto verso Gaza

Camion di aiuti umanitari hanno iniziato a muoversi dall'Egitto verso la Striscia di Gaza, riportano i media locali. Israele ha affermato che da oggi saranno istituiti "corridoi umanitari" per garantire la circolazione in sicurezza dei convogli delle Nazioni Unite che consegnano aiuti alla popolazione dell'enclave palestinese e che saranno implementate "pause umanitarie" nelle aree densamente popolate

Mondo: I più letti