Lo affermano i tre Paesi a conclusione di una call fra i leader Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz. L'Idf afferma che consentirà ai Paesi stranieri lanci di cibo su Gaza, ma insiste sul fatto che non c'è carestia nella Striscia. La polizia israeliana ha rilasciato lo sceicco Muhammad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme e della Palestina, dopo averlo arrestato all'interno del complesso della moschea di Al-Aqsa
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Nella Striscia di Gaza è in corso "una catastrofe umanitaria" che "deve finire subito". Lo affermano Regno Unito, Francia e Germania a conclusione di una call fra i leader Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz.
L'Idf afferma che consentirà ai Paesi stranieri lanci di cibo su Gaza, ma insiste sul fatto che non c'è carestia nella Striscia. Lo riporta Haaretz. Intanto nove palestinesi sono morti di fame a Gaza nelle ultime 24 ore: lo afferma il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas. Secondo Medici senza frontiere, a Gaza un quarto dei bimbi e delle mamme è malnutrito.
La polizia israeliana ha rilasciato lo sceicco Muhammad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme e della Palestina, dopo averlo arrestato all'interno del complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme Est occupata e averlo tenuto in custodia per diverse ore. Lo scrive Anadolu citando fonti e funzionari locali. Dopo il suo rilascio, la Commissione Palestinese per gli Affari dei Detenuti ha dichiarato in un comunicato che a Hussein è stato vietato l'ingresso nella moschea di Al-Aqsa fino a domenica ed è stato convocato per ulteriori interrogatori lo stesso giorno.
Il presidente francese Emmanuel Macron annuncia che la Francia riconoscerà la Palestina come Stato. Netanyahu condanna la scelta, parlando di "un premio al terrore". Hamas lo definisce invece un "passo positivo".
Gli approfondimenti:
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Al macero aiuti umanitari di 70 tir
Il contenuto di circa 70 camion di aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza è stato distrutto dopo che il cibo e le medicine trasportati erano scaduti. I camion, la maggior parte dei quali in attesa di essere ritirati dalle Nazioni Unite al valico di Kerem Shalom, contenevano cibo secco, alimenti per neonati e medicinali.
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Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese
La caduta del regime di Bashar al-Assad dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, non sembra aver portato - almeno per il momento - la pace in Siria. Nel Paese oggi guidato da Ahmed al-Sharaa, in precedenza noto come al-Jolani, si sono registrati scontri negli ultimi giorni tra gruppi leali al nuovo governo e la minoranza dei Drusi, in particolare nella zona della città di Sweida a sud della Siria.
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Vai al contenutoRoma, a Trastevere spunta murale a sostegno di Francesca Albanese
L’opera porta la firma dell’artista romano Harry Grab e raffigura un ritratto della giurista accompagnato da una grande scritta blu: "Nobel".

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Vai al contenutoGaza Cola, cos'è e come è nata la bevanda venduta da Coop Alleanza 3.0
Questa bibita è il risultato di un progetto di proprietà palestinese che, grazie al ricavato delle vendite, contribuisce alla ricostruzione dell’ospedale Al-Karama nel governatorato di Gaza Nord.

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Vai al contenutoIran, Putin a Teheran: "Accetti l'intesa su arricchimento zero"
Come ha riferito Axios, Putin avrebbe espresso il suo sostegno a un accordo nucleare che impedisca all’Iran di arricchire uranio. La Russia è da anni la principale sostenitrice diplomatica di Teheran sulla questione nucleare, ma Putin avrebbe ora assunto una posizione più dura a riguardo. Iran: ok a soluzione diplomatica.

Iran, Putin a Teheran: 'Accetti l'intesa su arricchimento zero'
Vai al contenutoOnu: Israele facilita a Gaza solo 5 ingressi aiuti su 15
Nonostante gli appelli lanciati dall’Onu e dalla comunità internazionale, Israele continua a ostacolare l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione palestinese a Gaza, stremata dalla guerra. “Ieri - ha annunciato la portavoce delle Nazioni Unite, Stephanie Tremblay - su quindici tentativi di coordinare movimenti umanitari all’interno di Gaza, quattro sono stati completamente negati e altri tre ostacolati. Uno è stato posticipato e due sono stati cancellati dagli organizzatori. Solo cinque missioni sono state facilitate, tra cui il ritiro di carichi ai valichi e il trasferimento di carburante”.
Onu: a Gaza situazione alimentare peggiora rapidamente
A Gaza la situazione umanitaria sta peggiorando con il passare delle ore. Lo segnala l'Onu nel bollettino quotidiano letto ai media internazionali. "I nostri colleghi del Coordinamento degli affari umanitari - ha dichiarato la portavoce Stephanie Tremblay - avvertono che le condizioni sul terreno, gia' catastrofiche, stanno peggiorando rapidamente". "I colleghi - ha aggiunto - ci ricordano che la fame e la malnutrizione aumentano il rischio di malattie che indeboliscono il sistema immunitario, soprattutto tra donne, bambini, anziani, persone con disabilita' e malattie croniche. Le conseguenze possono diventare letali molto rapidamente". La scarsita' di cibo ha anche un impatto grave sulle donne incinte e in fase di allattamento, i cui bambini hanno maggiori probabilità di nascere con complicazioni. Inoltre, influisce sulla capacita' delle madri di allattare, esponendo i bambini a un rischio maggiore di malattie infettive.
Rubio vede famiglie ostaggi: 'Impegno incrollabile per riportarli a casa'
A Washington, i sopravvissuti alla prigionia e le famiglie degli ostaggi si sono incontrati oggi con il Segretario di Stato americano Marco Rubio, all'indomani del ritiro degli negoziatori Usa e israeliani dai colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Doha. Tra i partecipanti, i sopravvissuti alla prigionia di Hamas Keith e Aviva Siegel, Lishay Miran-Lavi, moglie dell’ostaggio Omri Miran, e i familiari di diversi soldati catturati o uccisi, tra cui Anat e Hagai Angrest, Ronen e Orna Neutra, e Ruby e Hagit Chen.
Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha riportato le parole di Rubio rivolte ai familiari: "Riaffermo il mio impegno incrollabile - al 100% - per ottenere un accordo sugli ostaggi che riporti a casa ogni singolo ostaggio e ponga fine ai combattimenti". Le famiglie, in una dichiarazione, hanno ringraziato Rubio per l’incontro e il suo "impegno incrollabile" verso i prigionieri, aggiungendo: "Ci fidiamo che il Presidente Trump e la sua amministrazione faranno tutto il possibile per garantire che questo accordo non naufraghi e che questa urgente opportunità non venga persa. Crediamo che il Presidente e il suo team siano pienamente impegnati a raggiungere un’intesa che riporti a casa tutti gli ostaggi".
Le famiglie hanno anche lanciato un appello urgente: "In un momento così delicato e decisivo, sentiamo il dovere di ricordare a tutte le parti il costo del fallimento: la tragedia di agosto 2024, quando sei ostaggi furono brutalmente uccisi dopo il fallimento delle trattative. Questa perdita devastante non deve mai più ripetersi. Questo è un momento critico. L’accordo deve essere finalizzato e deve riportare a casa ognuno di loro".
Croce Rossa: 'A Gaza situazione abominevole, far entrare aiuti'
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha affermato che molti dei suoi 350 operatori a Gaza faticano a trovare cibo e acqua pulita a sufficienza a causa della crisi degli aiuti nell'enclave, descrivendo la situazione come "abominevole". "Le persone vengono uccise senza sosta durante le ostilità e mentre cercano di procurarsi cibo. I bambini muoiono perché non hanno abbastanza da mangiare. Le famiglie sono costrette a fuggire ripetutamente in cerca di una sicurezza che non esiste", ha dichiarato l'agenzia in una nota citata da Cnn. Il Cicr ha chiesto la "consegna rapida, senza ostacoli e imparziale di aiuti umanitari in tutta Gaza" e il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti. Ha inoltre chiesto che i suoi team possano riprendere le visite ai prigionieri palestinesi nei centri di detenzione israeliani.
Gaza, la testimonianza di un medico palestinese: "Ecco come la fame distrugge il corpo". VIDEO
Secondo Medici senza Frontiere, un quarto dei bambini di Gaza è malnutrito, mentre Unicef lancia l'appello: “In tre mesi, il numero di bambini morti per malnutrizione è aumentato del 54%”. La testimonianza del dottor Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Medici Senza Frontiere nella Striscia.

Medico palestinese a Gaza: 'Così la fame distrugge il corpo'
Vai al contenutoTpi accusa Ungheria per mancata esecuzione ordine d'arresto Netanyahu
- Il Tribunale Penale Internazionale (Tpi) ha stabilito che l’Ungheria ha violato i propri obblighi internazionali non eseguendo l’ordine di arresto emesso nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la sua visita a Budapest dello scorso aprile. Il caso è stato così trasmesso all’Assemblea degli Stati Parte, organo di controllo amministrativo e legislativo del tribunale, affinché vengano adottate le misure necessarie per garantire il rispetto degli impegni degli Stati membri. La Sala delle Questioni Preliminari ha rilevato che Budapest non ha fornito alcuna giustificazione valida per il mancato arresto e ha impedito al Tpi di esercitare una funzione fondamentale: assicurare la comparizione del sospettato davanti alla corte. La decisione del premier ungherese Viktor Orbán di ritirare il Paese dal Tribunale, annunciata proprio durante la visita di Netanyahu, non esonera l’Ungheria dagli obblighi assunti, che resteranno vincolanti fino al 2 giugno 2026. Orbán ha motivato l’uscita con l’accusa di politicizzazione del Tpi, che ha emesso un mandato d’arresto contro Netanyahu per crimini di guerra legati all’offensiva militare su Gaza. Israele, che non è membro del Tribunale, respinge categoricamente le accuse. Tuttavia, l’uscita unilaterale dall’istituzione non autorizza l’Ungheria a ignorare gli ordini di arresto emessi durante la sua adesione, sottolinea il Tpi, che avverte che il mancato rispetto potrebbe compromettere future azioni in altri casi simili.
Idf: intercettato missile lanciato da Houthi dello Yemen
Un missile balistico lanciato verso Israele dagli Houthi filo-iraniani dallo Yemen è stato intercettato dai sistemi di difesa aerea israeliani. Lo ha reso noto l’esercito, specificando che non si registrano al momento né impatti né feriti. L’allarme era scattato in diverse località del sud della Cisgiordania e vicino al Mar Morto, dove erano state attivate le sirene di allerta. Lo riporta il Times of Israel. Dallo scorso 18 marzo, data in cui Israele ha ripreso l’offensiva militare contro Hamas nella Striscia di Gaza, i ribelli Houthi hanno lanciato almeno 65 missili balistici e 17 droni contro il territorio israeliano.
Unrwa: 'Lancio aiuti per via aerea a Gaza è distrazione da inazione israeliana'
Il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha criticato duramente la decisione di Israele di consentire nei prossimi giorni il lancio aereo di aiuti umanitari su Gaza, definendola "la modalità più costosa e inefficiente per far arrivare gli aiuti". "È una distrazione dall’inazione", ha dichiarato, denunciando la situazione sul campo come "una carestia di massa costruita e deliberata". Secondo Lazzarini, l’Unrwa ha già pronti circa 6.000 camion carichi di cibo e forniture mediche, attualmente bloccati in Egitto e in Giordania. Israele continua a respingere ogni responsabilità per la crisi alimentare nella Striscia, accusando Hamas di appropriarsi degli aiuti.
Flotilla arriverà ad Ashdod, rimpatrio per gli attivisti
Gli attivisti - tra cui due italiani - della nave Handala di Freedom Flotilla, che si sta dirigendo verso Gaza "con rischi di sicurezza elevati per i civili a bordo legati alla guerra", sbarcheranno nel weekend al porto israeliano di Ashdod. "A seguire, le autorità locali attiveranno le procedure previste dalla normativa israeliana in materia di rimpatrio". Lo riferiscono all'ANSA fonti qualificate. L'ambasciata italiana a Tel Aviv, in raccordo con la Farnesina, sta monitorando il viaggio degli attivisti che all'arrivo ad Ashdod saranno accolti da funzionari dell'ambasciata che forniranno ai due connazionali l'assistenza necessaria.
Valencia, ragazzi ebrei espulsi da volo Vueling: "Comportamenti inappropriati”
Una cinquantina di adolescenti ebrei francesi sono stati fatti sbarcare poco prima del decollo verso Parigi Orly. Secondo la compagnia spagnola il loro comportamento "problematico" avrebbe messo a rischio la sicurezza dei passeggeri. Nello scalo la Guardia Civil ha fermato una delle responsabili della comitiva. Dura la reazione del ministro israeliano della Diaspora, Amichai Chikli, che su X ha parlato di "grave episodio antisemita" sul gruppo che stava intonando canzoni ebraiche.

Valencia, ragazzi ebrei espulsi da volo Vueling: cosa è successo
Vai al contenutoMacron: “Francia riconoscerà Palestina”. Trump: "Quello che dice non conta". Le reazioni
La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, a partire da settembre. L’annuncio, di portata storica, segue quello della Spagna e arriva direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.
La durissima reazione di Israele, e degli Stati Uniti, non si è fatta attendere, mentre altri Paesi hanno applaudito alla mossa del capo dell’Eliseo. Per l'Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani richiama "la soluzione due popoli e due Stati", ma aggiunge subito che "il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. Trump: "Quello che dice Macron non importa, non ha alcun peso".
Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa
Vai al contenutoIdf: ucciso palestinese per "tentato attacco" con coltello
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso un uomo che avrebbe tentato di compiere un accoltellamento nei pressi di un insediamento israeliano in Cisgiordania. “Un terrorista armato di coltello ha tentato di compiere un accoltellamento nei pressi dell'insediamento di Shima”, si legge in una breve dichiarazione dell'Idf che ha aggiunto che un ufficiale presente sulla scena “ha sparato al terrorista e lo ha neutralizzato”, senza causare altre vittime.
Le operazioni dell'esercito israeliano e gli attacchi israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est hanno causato la morte di oltre 930 palestinesi dall'inizio del conflitto a Gaza. Secondo i dati delle Nazioni Unite, quasi 500 palestinesi sono stati uccisi nel 2024, mentre quest'anno oltre 120 persone sono rimaste uccise a causa dell'escalation del conflitto.
Media: nuovo round di negoziati Gaza ancora non programmato
Una fonte coinvolta nella mediazione tra Israele e Hamas e un diplomatico arabo hanno negato - scrive il Times of Israel - che i negoziati sulla tregua e gli ostaggi riprenderanno la prossima settimana, dopo che Stati Uniti e Israele hanno ritirato le loro squadre negoziali da Doha. Media egiziani e il funzionario di Hamas Bassem Naim avevano dichiarato oggi che i colloqui sarebbero comunque ripresi la prossima settimana. Tuttavia, le due fonti coinvolte nella mediazione hanno affermato al Times of Israel che non è stato ancora programmato nulla e che Egitto e Qatar sono ancora in attesa di indicazioni dall'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff.
Oltre 220 deputati chiedono che Gb riconosca Palestina
Oltre 220 deputati britannici, di nove partiti diversi, hanno inviato una lettera al premier laburista Keir Starmer e al ministro degli Esteri David Lammy affinché il Regno Unito riconosca formalmente lo Stato palestinese. L'iniziativa bipartisan, partita dalla deputata della maggioranza Sarah Champion, riguarda più di un terzo dei componenti della Camera dei Comuni e arriva dopo l'annuncio del riconoscimento fatto dal presidente francese Emmanuel Macron a fronte della "catastrofe umanitaria" a Gaza causata dal blocco degli aiuti da parte di Israele.
Media: rilasciato il Gran Muftì di Gerusalemme
La polizia israeliana ha rilasciato lo sceicco Muhammad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme e della Palestina, dopo averlo arrestato all'interno del complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme Est occupata e averlo tenuto in custodia per diverse ore. Lo scrive Anadolu citando fonti e funzionari locali. Dopo il suo rilascio, la Commissione Palestinese per gli Affari dei Detenuti ha dichiarato in un comunicato che a Hussein è stato vietato l'ingresso nella moschea di Al-Aqsa fino a domenica ed è stato convocato per ulteriori interrogatori lo stesso giorno.
Gb-Francia-Germania: stop a catastrofe umanitaria a Gaza
Nella Striscia di Gaza è in corso "una catastrofe umanitaria" che "deve finire subito". Lo affermano Regno Unito, Francia e Germania a conclusione di una call fra i leader Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz. L'appello appare una risposta indiretta alle affermazioni del governo d'Israele secondo cui a Gaza non ci sarebbe una carestia, a dispetto delle denunce dell'Onu e di molte organizzazioni internazionali.
Presidente Colombia blocca le navi col carbone verso Israele
Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha ordinato alla marina militare di fermare tutte le navi merci dirette in Israele, dopo che una imbarcazione carica di carbone è salpata giovedì da Ciénaga, nel mar dei Caraibi, violando il divieto di esportazione imposto dal governo ad agosto 2024. "Non uscirà una sola tonnellata di carbone per Israele. Me ne assumo la responsabilità. La Colombia non sarà complice di un genocidio", ha dichiarato Petro su X, in riferimento al conflitto nella Striscia di Gaza. Il capo dello stato ha denunciato che l'uscita della nave rappresenta un affronto diretto alla sua amministrazione e ha chiesto un incontro urgente tra il ministro del Lavoro e i sindacati del settore per affrontare il caso. Pochi giorni fa, Petro aveva accusato due multinazionali di aver violato le restrizioni. Il blocco dell'export di carbone rientra nella strategia di Bogotà per esercitare pressione diplomatica su Tel Aviv a causa delle operazioni militari a Gaza. Israele è uno dei principali importatori di carbone colombiano, utilizzato per la produzione di energia elettrica.
Trump: "Hamas non voleva accordo, vogliono morire"
"Hamas non voleva davvero raggiungere un accordo. Credo che vogliano morire. Ed e' una situazione molto, molto brutta". Lo ha dichiarato il presidente Usa, Donald Trump, in partenza per la Scozia, dopo che ieri l'inviato speciale Usa ha annunciato l'interruzione dei negoziati a Doha accusando il gruppo militante palestinese di non agire in buona fede
Trump: quello che dice Macron sulla Palestina non conta
"Quello che dice non importa, non ha alcun peso": così Donald Trump sulla decisione di Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato di Palestina. Ma "è un bravo ragazzo", ha aggiunto.
Trump: "Hamas non voleva raggiungere un accordo"
Hamas non voleva raggiungere un accordo. E' quanto ha sostenuto il presidente Usa, Donald Trump, come riportato da Barak Ravid. Ieri l'inviato Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff ha annunciato l'interruzione dei colloqui in Qatar, accusando il gruppo militante palestinese di non agire in buona fede.
Netanyahu: "Valutiamo opzioni alternative per ostaggi"
"L'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff ha ragione. Hamas è l'ostacolo al rilascio degli ostaggi. Insieme ai nostri alleati statunitensi, stiamo ora valutando opzioni alternative per riportare a casa i nostri ostaggi, porre fine al regime terroristico di Hamas e garantire una pace duratura per Israele e la nostra regione". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una nota.
Ambasciatore Usa contro Macron: "Stato palestinese sarà in Costa azzurra"
"La 'dichiarazione' unilaterale di Macron di uno Stato 'palestinese' non specificava DOVE sarebbe stato. Ora posso rivelare in esclusiva che la Francia offrirà la Costa Azzurra e che la nuova nazione si chiamerà 'Franc-en-Stine' ". Lo scrive su X l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Mike Huckabee, ironizzando sull'annuncio di ieri del presidente francese di voler riconoscere lo Stato palestinese. In un post precedente l'ambasciatore aveva già twittato: "Se Macron può semplicemente 'dichiarare' l'esistenza di uno Stato, forse il Regno Unito può 'dichiarare' la Francia una colonia britannica!".
Israele: "Presto via libera ripresa lancio aiuti su Gaza"
Israele permetterà presto a Giordania ed Emirati Arabi Uniti di riprendere a lanciare rifornimenti umanitari a Gaza, in coordinamento con l'Idf. Lo ha riferito il Cogat, il dipartimento israeliano che gestisce le attività governative nei Territori palestinesi. La situazione umanitaria è preoccupante ma non c'è carestia, ha sostenuto lo Stato ebraico, citato da Haaretz. Secondo funzionari israeliani, Amman è già pronta a effettuare il primo lancio e potrebbe avvenire più tardi nella giornata. L'anno scorso, gli Stati Uniti, in coordinamento con Giordania, Egitto e Francia, hanno lanciato decine di migliaia di pasti nel nord di Gaza, sebbene a causa di un malfunzionamento nel marzo 2024 siano morti cinque palestinesi.
Netanyahu: "Hamas ostacolo, opzioni alternative per ostaggi e pace"
"L'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff aveva ragione. Hamas è l'ostacolo a un accordo per il rilascio degli ostaggi. Insieme ai nostri alleati statunitensi, stiamo ora valutando opzioni alternative per riportare a casa i nostri ostaggi, porre fine al regime terroristico di Hamas e garantire una pace duratura per Israele e la nostra regione". Lo scrive in un post su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu, all'indomani della decisione di Stati Uniti e Israele di richiamare le proprie delegazioni negoziali a Doha.
Idf consentirà lanci di cibo su Gaza: "Ma non c'è carestia" (2)
Secondo quanto riportato dal Times of Israel, saranno la Giordania e gli Emirati Arabi Uniti a effettuare quest'ultimo giro di lanci aerei. L'anno scorso, Paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Giordania hanno lanciato rifornimenti a Gaza da aerei militari, ma ciò ha causato problemi come la caduta degli aiuti in mare e l'annegamento di persone nel tentativo di recuperarli.
Hamas: "Nove palestinesi morti di fame a Gaza in 24 ore"
Nove palestinesi sono morti di fame a Gaza nelle ultime 24 ore: lo afferma il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas.
Media: "15 palestinesi uccisi da Idf oggi a Gaza, 4 mentre aspettavano aiuti"
Quattro palestinesi che aspettavano gli aiuti umanitari a Gaza sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall'alba di oggi. Lo hanno riferito fonti mediche ad al Jazeera. Nel complesso i palestinesi uccisi oggi negli attacchi dell'esercito israeliano sono 15, inclusi quattro morti in un raid aereo su una scuola di Gaza City che ospitava sfollati nel quartiere di Remal, nella parte occidentale della città. Diverse altre persone sono rimaste ferite.
Idf consentirà lanci di cibo su Gaza: "Ma non c'è carestia"
L'Idf afferma che consentirà ai Paesi stranieri lanci di cibo su Gaza, ma insiste sul fatto che non c'è carestia nella Striscia. Lo riporta Haaretz. Il coordinatore israeliano delle attività governative nei territori, riporta il Times of Israel, ritiene che la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza "continua a essere difficile e impegnativa", ma non si registra una carestia diffusa, contrariamente a quanto afferma Hamas.
Cina: "I due Stati unica soluzione per la questione palestinese"
La questione palestinese è centrale nella pacificazione del Medio Oriente con la "soluzione dei due Stati" che rimane l'unica via percorribile. E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, commentando l'annuncio del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui Parigi riconoscerà ufficialmente lo Stato della Palestina in occasione dell'Assemblea generale dell'Onu di settembre. Guo ha anche affermato che Pechino sostiene, in linea con la sua posizione di lungo tempo, la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, e continuerà a collaborare con la comunità internazionale per promuovere un cessate il fuoco a Gaza, per alleviare la crisi umanitaria e, in ultima analisi, "per raggiungere una soluzione globale, giusta e duratura alla questione palestinese". Alla domanda sul peggioramento della crisi umanitaria a Gaza, dove molti muoiono di fame piuttosto che a causa dei bombardamenti, il portavoce ha osservato nel briefing quotidiano che la Cina è profondamente preoccupata per la situazione e spera "che tutte le parti interessate possano raggiungere un accordo di cessate il fuoco il prima possibile per contribuire alla de-escalation del conflitto e ad alleviare efficacemente la crisi umanitaria".
Media: "Idf ha arrestato il Gran Mufti Gerusalemme in moschea Al-Aqsa"
Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato lo sceicco Mohammad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme e della Palestina, dopo la preghiera del venerdì presso il complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Lo rende noto l'agenzia di notizie palestinese Wafa. Secondo il Dipartimento del Waqf Islamico, la polizia israeliana ha arrestato lo sceicco Hussein poco dopo aver pronunciato il sermone del venerdì. È stato prelevato dai cortili della moschea e scortato fino alla Porta Marocchina, una delle porte che conducono al complesso di Al-Aqsa.
Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella sala di controllo audio della moschea e hanno arrestato il Gran Mufti dopo un sermone in cui aveva condannato la politica israeliana di fame nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza. Le fonti hanno anche confermato che un'unità speciale della polizia israeliana ha fatto irruzione sia nell'ufficio del capo della guardia della moschea sia nell'ufficio del direttore della moschea, in concomitanza con l'arresto del Mufti.
Wafa: Israele ha arrestato il Gran Muftì di Gerusalemme
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che le forze israeliane hanno arrestato oggi il Gran Muftì di Gerusalemme e della Palestina, il predicatore della moschea di Al-Aqsa sceicco Mohammad Hussein, all'interno dei cortili della moschea nella Gerusalemme occupata. Lo rende noto il Dipartimento per le dotazioni islamiche, secondo cui lo sceicco Muhammad Hussein è stato arrestato dopo la preghiera del venerdì ed è stato portato alla Porta Mughrabi della Città Vecchia di Gerusalemme.
La testimonianza di un medico di Gaza: "Così la fame distrugge il corpo"
Berlino: "Germania non riconosceremo a breve lo Stato di Palestina"
Berlino "non intende riconoscere uno Stato palestinese a breve". Lo ha affermato il portavoce del governo tedesco, Stefan Kornelius, all'indomani dell'annuncio della Francia. "Il governo continua a considerare il riconoscimento di uno Stato palestinese come uno dei passi finali verso la soluzione a due Stati", ha aggiunto, ricordando che "la sicurezza di Israele è di fondamentale importanza per il governo tedesco".
Tajani: "Riconoscere la Palestina? Se riconosce lo Stato d'Israele"
"L'Italia è per la soluzione due popoli e due Stati ma il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele. A noi interessa la pace, non la vittoria di uno sull'altro e siamo il Paese al mondo che ha accolto il maggior numero di rifugiati da Gaza". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, aprendo il Consiglio Nazionale di Fi. "Non possiamo più accettare - ha detto - carneficine e carestia. E' giunto il momento di arrivare ad un immediato cessate il fuoco. Noi siamo amici di Israele ma lo abbiamo detto a Israele".
Media Cairo: colloqui riprenderanno prossima settimana
I colloqui per un accordo di cessate il fuoco a Gaza dovrebbero riprendere la prossima settimana, dopo la revisione da parte di Israele dell'ultima risposta di Hamas. Lo ha riferito l'emittente egiziana Al Qahera News, citando una fonte del Cairo. Ieri Hamas ha presentato la sua risposta e Israele ha richiamato in patria la squadra negoziale per consultazioni. In serata, l'inviato Usa Steve Witkoff ha annunciato l'interruzione dei colloqui in Qatar accusando il gruppo militante palestinese di non agire in buona fede.
La denuncia di Bbc, Reuters, Ap, Afp: "Nostri giornalisti muoiono di fame"
Nella Striscia di Gaza lo scenario di una "fame di massa", dopo mesi di restrizioni sugli aiuti imposte da Israele, non è più uno pericolo o uno spettro incombente: ma una tragica realtà suffragata da "prove schiaccianti". A certificarlo ad alta voce - accanto all'Onu, alla principali sigle umanitarie internazionali, a testimoni, medici e attivisti, ben oltre le sole fonti legate a Hamas - sono adesso anche alcuni dei più autorevoli media mainstream britannici e occidentali. La denuncia è contenuta in una lettera aperta sottoscritta dalla Bbc e dalle tre maggiori agenzie d'informazione: l'americana Ap, la britannico-canadese Reuters e la francese Afp. "Siamo disperatamente allarmati - si legge nel j'accuse delle quattro testate - per i nostri reporter (palestinesi) a Gaza, sempre meno in grado di nutrirsi e di nutrire le loro famiglie. Per molti mesi questi giornalisti indipendenti sono stati gli occhi e le orecchie del mondo sul terreno, ora affrontano essi stessi le catastrofiche circostanze che hanno raccontato" per altri. "Ancora una volta - concludono i firmatari - noi sollecitiamo le autorità israeliane a consentire ai giornalisti di entrare e uscire da Gaza, e forniture adeguate di cibo per la popolazione".
Macron: “Francia riconoscerà Palestina”. Le reazioni della comunità internazionale
Macron: Francia riconoscerà Palestina. Comunità internazionale divisa
Vai al contenutoWafa: "Attacchi israeliani a Gaza, 2 morti"
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che due palestinesi sono stati uccisi oggi, e diversi altri sono rimasti feriti, in due attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira rifugi di sfollati a Gaza City (nord) e Khan Younis (sud).
Parigi: "Con Stato Palestina non avremmo avuto il 7/10"
Ofer Bronchtein, storico consigliere speciale di Macron per gli affari israelo-palestinesi, in un'intervista radiofonica in lingua ebraica all'emittente pubblica israeliana Kan, ripresa dal Times of Israel, ha attribuito l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 "forse" alla mancanza di uno Stato palestinese. "Tutti parlano da 40 anni della soluzione dei due stati - afferma - Mi fa arrabbiare che la gente dica che incoraggiamo il terrore". E aggiunge: "Forse perché non esisteva uno Stato palestinese, il 7 ottobre è successo". "Se ci fosse stata la sovranità palestinese a Gaza il 7 ottobre [2023]... il 7 ottobre non ci sarebbe stato. La sovranità è responsabilità", ha aggiunto.
Gaza, sale a 232 bilancio giornalisti uccisi in attacchi Israele
L'Ufficio stampa del governo di Gaza ha annunciato l'uccisione del fotoreporter Adam Abu Harbid, che porta a 232 il numero dei giornalisti morti durante la guerra a Gaza: lo riporta Al Jazeera. "L'Ufficio stampa del governo condanna con la massima fermezza il sistematico perseguimento, l'uccisione e l'assassinio di giornalisti palestinesi da parte dell'occupazione israeliana", si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram. "Chiediamo alla Federazione internazionale dei giornalisti, alla Federazione dei giornalisti arabi e a tutti gli organismi giornalistici del mondo di condannare questi crimini sistematici contro i giornalisti palestinesi e i professionisti dei media nella Striscia di Gaza", conclude la nota.
Msf: a Gaza un quarto dei bimbi e delle mamme è malnutrito
Il 25% dei bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni e di donne incinte e che allattano sono malnutriti. Lo sostiene Medici senza frontiere. Nella clinica di Msf a Gaza City, il numero di persone affette da malnutrizione è quadruplicato da maggio e ogni giorno ci sono 25 nuovi pazienti ammessi. I tassi di malnutrizione grave nei bambini sotto i 5 anni sono triplicati nelle ultime 2 settimane. Msf denuncia che non solo i pazienti, ma anche lo staff sanitario "inizia a soffrire la carenza di cibo. Non si tratta solo di fame, ma di una fame deliberata, provocata dalle autorità israeliane".
Herzog: riconoscimento Palestina non promuoverà pace
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha stigmatizzato la decisione della Francia di riconoscere lo Stato palestinese, annunciata ieri da Emmanuel Macron. "La dichiarazione del presidente francese non promuoverà la pace in Medio Oriente. Non aiuterà a sconfiggere la minaccia del terrorismo. E, cosa più importante, certamente non aiuterà a riportarli a casa prima", ha detto Herzog in un messaggio in cui ha allegato una fotografia degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Ministero Salute Gaza: almeno 115 i morti di fame
Sono almeno 115 i palestinesi morti di fame a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, a quanto riporyta al Jazeera. La maggior parte delle vittime, tra cui molti bambini, sono state registrate nelle ultime settimane.
Idf: nella notte intercettato un drone lanciato dallo Yemen
L'Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha intercettato la notte scorsa un drone proveniente dallo Yemen: lo ha reso noto su Telegram l'esercito (Idf).
Carney: "Canada condanna Israele per disastro umanitario"
"Il Canada condanna l'incapacita' del governo israeliano di impedire il rapido deterioramento del disastro umanitario a Gaza. Il controllo israeliano sulla distribuzione degli aiuti deve essere sostituito da un'assistenza umanitaria completa guidata dalle organizzazioni internazionali. Molte di queste organizzazioni detengono ingenti aiuti finanziati dal Canada che non possono essere consegnati ai civili affamati. Questo rifiuto di fornire aiuti umanitari costituisce una violazione del diritto internazionale". Cosi' il premier canadese Mark Carney in un messaggio postato su X dove definisce il deterioramento della situazione nella Striscia un "disastro" che Tel-Aviv non ha fermato. "Il Canada - aggiunge il premier - invita tutte le parti a negoziare in buona fede un cessate il fuoco immediato. Ribadiamo il nostro appello a Hamas affinche' rilasci immediatamente tutti gli ostaggi e al governo israeliano affinche' rispetti l'integrità territoriale della Cisgiordania e di Gaza".
Hamas, sopresi da dichiarazioni Usa, sì a cessate fuoco
"Siamo sorpresi dalle dichiarazioni negative rilasciate dall'inviato statunitense Steve Witkoff in merito alla posizione del movimento, in un momento in cui i mediatori hanno accolto con favore e hanno espresso soddisfazione per la nostra posizione costruttiva e positiva che apre le porte al raggiungimento di un accordo globale". Lo afferma Hamas in un comunicato rilanciato dai media israeliani e diffuso dopo la presa di posizione dell'inviato speciale di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, per sospendere i negoziati visto che la controparte "non è in buona fede". Oltre a dirsi "sorpresa" dalle osservazionidi Witkoff, Hamas ha anche affermato - secondo quanto riporta Times Of Israel - di voler continuare i colloqui per un cessate il fuoco: "Il movimento afferma la sua volon di proseguire i negoziati e di impegnarsi in modo da aiutare a superare gli ostacoli e raggiungere un accordo di cessate il fuoco permanente", ha aggiunto Hamas.
Rubio: Usa respingono fermamente piano Macron su Palestina
Gli Stati Uniti respingono fermamente il piano" del presidente francese "Emmanuel Macron di riconoscere uno Stato palestinese all'Assemblea generale delle Nazioni Unite", afferma Marco Rubio. "Questa decisione sconsiderata non fa che alimentare la propaganda di Hamas e ostacola la pace. E' uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre", aggiunge il segretario di Stato americano su X.