Hamas ha dichiarato di essere "pronto ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati" per la tregua. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto ristretto. Il presidente Trump, parlando con l'ex ostaggio Idan Alexander alla Casa Bianca ha affermato: "concluderemo l'affare".
in evidenza
Hamas ha dichiarato di aver "completato le consultazioni interne e con le fazioni e le forze palestinesi sull'ultima proposta dei mediatori per porre fine all'aggressione contro il nostro popolo a Gaza". Il movimento "ha inviato una risposta positiva ai fratelli mediatori ed è pienamente pronto ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati sul meccanismo per l'attuazione di questo quadro", ha dichiarato il gruppo su X.
Hamas ha inviato al Qatar una risposta positiva in relazione alla nuova proposta per un accordo di tregua e liberazione degli ostaggi. Lo riporta il canale Al-Aqsa, dell'organizzazione islamista che non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale né divulgato dettagli sulle eventuali condizioni poste. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto ristretto. Il presidente Trump, parlando con l'ex ostaggio Idan Alexander alla Casa Bianca ha affermato: "concluderemo l'affare", riferendosi all'accordo di tregua.
Gli ispettori dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite (Aiea) hanno lasciato oggi l'Iran: lo ha dichiarato l'agenzia, dopo che la Repubblica islamica ha ufficialmente sospeso la sua collaborazione con l'agenzia.
Gli approfondimenti:
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- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
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Jihad Islamica sostiene i colloqui per la tregua a Gaza
La Jihad Islamica, alleata di Hamas, ha dichiarato di sostenere i piani per i colloqui per una tregua con Israele a Gaza, ma ha chiesto "garanzie" che il processo porti a un cessate il fuoco permanente. "Abbiamo presentato (ad Hamas) una serie di punti dettagliati sul meccanismo per attuare la proposta dei mediatori e vogliamo ulteriori garanzie per assicurarci (che Israele) non riprenderà le sue aggressioni dopo la liberazione (degli ostaggi)", ha dichiarato il gruppo in una nota, dopo che Hamas ha indicato di essere pronto per i colloqui.
Nucleare Iran, Trump: 'Siti distrutti”. Nyt: programma solo ritardato
Dopo il bombardamento statunitense contro tre impianti iraniani, è scontro tra la versione ufficiale dell’amministrazione Usa e le valutazioni dell’intelligence riportate dai media americani. Il presidente parla di "distruzione totale", mentre un rapporto segreto sostiene che il programma nucleare iraniano è stato solo rallentato perché parte del materiale nucleare sarebbe stato spostato prima dell’attacco. L’inviato speciale Witkoff ribadisce: "Obiettivo raggiunto".

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Vai al contenutoHamas: "Finite consultazioni interne, risposta positiva"
Hamas ha pubblicato una dichiarazione ufficiale affermando di aver trasmesso ai mediatori "una risposta caratterizzata da un approccio positivo". La dichiarazione rimarca che "l'organizzazione ha completato le consultazioni interne e con le fazioni palestinesi in merito all'ultima proposta dei mediatori per un cessate il fuoco a Gaza". Secondo la dichiarazione, "Hamas è pronta ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati sul meccanismo di attuazione dell'accordo".
Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.
Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy
Vai al contenutoHamas: "Pronti ad avviare subito negoziati sulla tregua"
"Il movimento ha completato le consultazioni interne e con le fazioni e le forze palestinesi sull'ultima proposta dei mediatori per porre fine all'aggressione contro il nostro popolo a Gaza. Il movimento ha inviato una risposta positiva ai fratelli mediatori ed è pienamente pronto ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati sul meccanismo per l'attuazione di questo quadro". Lo dichiara Hamas su X.
Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano
Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano
Vai al contenutoVerso accordo, Hamas ha chiesto aiuti tramite Onu e Idf via da Gaza
La distribuzione degli aiuti umanitari nuovamente affidata alle Nazioni Unite e il ritiro delle Idf dalle posizione precedentemente concordate all'interno della Striscia di Gaza. Queste le ''piccole modifiche'' che Hamas ha chiesto ai mediatori rispetto al piano elaborato dall'inviato americano Steve Witkoff per il cessate il fuoco con Israele e il rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato una fonte vicina a Hamas al sito israeliano di notizie Ynet, nonostante la risposta al piano sia stata positiva.
Secondo il funzionario di Hamas, il gruppo ha chiesto che gli aiuti ai palestinesi non vengano più distribuiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta dagli Stati Uniti. Hamas ha anche chiesto che Stati Uniti, Qatar ed Egitto garantiscano che non ci sarà una ripresa dei combattimenti dopo il cessate il fuoco di 60 giorni e che i colloqui continueranno, ha detto il funzionario a Ynet.
In precedenza, i funzionari israeliani avevano dichiarato a Channel 12 di aspettarsi alcune richieste da parte di Hamas e di essere fiduciosi che le lacune avrebbero potuto essere colmate nei colloqui di prossimità.
Media Qatar: "Da Hamas ok piano pace con emendamenti" (2)
Una fonte vicina ad Hamas ha riferito al sito israeliano 'Ynet' che le modifiche richieste da Hamas all'accordo di cessate il fuoco includono: la riorganizzazione del meccanismo per l'invio di aiuti umanitari in conformita' con gli accordi della precedente tregua. Hamas ha chiesto di rimuovere il Fondo Umanitario per Gaza (GHF) dalla Striscia; il ritiro delle forze dell'IDF dalle posizioni stabilite nel precedente accordo di cessate il fuoco e l'impegno a non riprendere i combattimenti dopo i 60 giorni di cessate il fuoco, garantendo al contempo la prosecuzione dei negoziati con Egitto, Qatar e Stati Uniti, fornendo garanzie solo per la prosecuzione del processo, non per i suoi esiti.
Media Qatar: "Da Hamas ok piano pace con emendamenti"
Fonti del canale qatariota 'Al-Arabi' hanno riferito che "Hamas ha risposto positivamente alla proposta americana di cessate il fuoco e al suo contenuto, chiedendo emendamenti 'minori'". La notizia è rilanciata dai media israeliani.
Media: "Hamas chiede stop agli aiuti della Gaza Foundation"
Una fonte vicina a Hamas ha riferito a Ynet che le modifiche richieste da Hamas all'accordo di cessate il fuoco includono: una riorganizzazione del meccanismo degli aiuti umanitari, in conformità con gli accordi della precedente tregua; il ritiro della Gaza humanitarian foundation (Ghf) dalla distribuzione degli aiuti; il ritiro delle forze dell'Idf dalle posizioni stabilite nel precedente accordo di cessate il fuoco e l'impegno a non riprendere i combattimenti dopo la tregua di 60 giorni, promettendo al contempo di proseguire i negoziati, con Egitto, Qatar e Stati Uniti che forniscono garanzie solo per la continuazione del processo, non per i suoi risultati.
Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca
Bruxelles ospita il Consiglio europeo tra i leader dei 27, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La due giorni di vertice segue il World Forum Nato a L'Aja“dominato” dalla presenza di Donald Trump. Al centro due dossier chiave delle relazioni transatlantiche, i dazi e la difesa, ma anche la complicata situazione geopolitica internazionale. Nelle conclusioni di rito, i capi di Stato e di governo esortano a trovare una soluzione negoziale "alla questione nucleare iraniana" e chiedono un "immediato" cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Sull'Ucraina - con l'impegno a proseguire con gli aiuti militari - le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che continua a opporsi all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Ue.

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca
Vai al contenutoCoop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola
Da un paio di settimane la Cooperativa - attiva in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata - ha aderito alla campagna Coop 4 Refugees. "Non possiamo rimanere indifferenti davanti alle violenze in corso nella Striscia".

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola
Vai al contenutoMo, media: da Hamas ok a piano Usa su questioni chiave
Secondo l'emittente del Qatar, Hamas ha accettato tutte le questioni chiave contenute del testo elaborato dagli Usa e ha richiesto solo lievi modifiche nella formulazione del documento.
La bozza di accordo è stata approvata all'inizio di questa settimana dal ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer durante la sua visita a Washington.
Media, "Ok Hamas al piano Usa ma con lievi modifiche"
Fonti della tv del Qatar Al Araby hanno riferito che "Hamas ha risposto positivamente alla proposta Usa di cessate il fuoco chiedendo piccole modifiche".
Idf, controllo operativo sul 65% della Striscia di Gaza
Secondo il portavoce dell'Idf, attualmente l'esercito mantiene un controllo operativo su circa il 65% del territorio della Striscia di Gaza. Nell'ultima settimana le forze israeliane hanno eliminato oltre 100 membri di Hamas, tra cui Hakam Issa, capo dello staff di supporto operativo del braccio militare, Mohammed al-Sheikh, responsabile operativo della brigata di Khan Yunis, Issa Abbas, comandante di compagnia del battaglione Zaytoun, e Mohammed Jarousha, comandante di compagnia del battaglione Sabra. I soldati hanno inoltre colpito membri della brigata di Gaza di Hamas nel nord della Striscia. Dall'inizio dell'operazione 'Oz veHerev' ('Forza e spada'), l'aviazione ha attaccato oltre 7.500 infrastrutture terroristiche.
Gaza, attacco israeliano a scuola-rifugio
In 20 Paesi il 50% o più di persone ha opinioni negative su Israele
Sullo sfondo della guerra a Gaza, un’indagine condotta dal Pew Research Center mostra che circa la metà degli intervistati o oltre è critica nei confronti dell'operato israeliano in 20 su 24 Paesi analizzati. Una crisi di reputazione che va oltre gli steccati ideologici di destra e sinistra

In 20 Paesi il 50% o più di persone ha opinioni negative su Israele
Vai al contenutoWafa: da inizio guerra Gaza 57.268 morti e 135.625 feriti
Dall'inizio della guerra in 57.268 sono morti nella Striscia di Gaza e altri 135.625 sono rimasti feriti. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche, secondo le quali dalla rottura della tregua lo scorso marzo ci sono stati 6.710 morti e 23.584 feriti. Nelle ultime 24 ore, i morti sono stati 138 e i feriti 452.
Idf: controllo operativo su 65% Striscia di Gaza
Le Idf, le Forze di difesa israeliane, hanno riferito di avere il controllo operativo su circa il 65% della Striscia di Gaza dopo che sono state intensificate le azioni su tutto il territorio dell'enclave palestinese. In una nota si legge che dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, l'aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 7.500 obiettivi terroristici, tra cui siti di armi, tunnel e lanciarazzi.
Msf: nostro operatore ucciso a Gaza, aspettava cibo da camion aiuti
Medici Senza Frontiere (Msf) condanna l'uccisione di Abdullah Hammad, operatore che ha lavorato con l'organizzazione fino al 30 giugno scorso. E' stato ucciso dalle forze israeliane il 3 luglio a Gaza, dopo che queste hanno deliberatamente preso di mira, senza alcun preavviso, un gruppo di persone che aspettavano i camion di aiuti, tra cui Abdullah. Abdullah Hammad è il dodicesimo operatore di Msf ucciso dall'inizio del conflitto. Secondo i team medici dell'ospedale Nasser, almeno 16 persone sono state uccise tra coloro che speravano disperatamente di ricevere farina da un camion di aiuti a Khan Younis, nel sud di Gaza, vicino a un impianto di desalinizzazione della zona dove il 17 giugno si era verificato un incidente simile. Abdullah era un igienista che ha lavorato con Msf nella clinica di Al Mawasi per un anno e mezzo, fino al 30 giugno scorso. Msf è sconvolta e profondamente addolorata per questa atroce tragedia e i nostri pensieri vanno alla famiglia e ai colleghi di Abdullah.
“Siamo andati a Khan Younis perché avevamo sentito che lì ci sarebbero stati camion di aiuti. C'erano già molte persone, 5 camion erano parcheggiati per permettere alle persone di entrare e prendere quello che potevano. Poi i carri armati israeliani hanno iniziato ad avanzare e abbiamo visto molti cecchini. All'improvviso hanno iniziato ad arrivare colpi da ogni direzione. Chiunque prendesse un sacco di farina, veniva colpito alla testa. I sacchi di farina erano dappertutto, coperti di sangue, c'erano così tanti corpi a terra. Mentre eravamo nascosti dietro le macerie di una casa, un drone ci ha raggiunto e ci ha detto di alzare le mani e uscire. Diceva ‘Non vi è permesso prendere la farina. Continuate a camminare senza raccogliere nessuno dei morti o dei feriti da terra’. Alcune persone erano ancora lì, potevamo ancora sentire i carri armati sparare. Giovani uomini, che morivano per un sacco di farina" ha raccontato AbdAllah, un altro operatore Msf che si trovava nello stesso luogo ed è sopravvissuto all’attacco.
Idf: soldato 19enne ucciso a Khan Yunis
Un soldato israeliano, il sergente 19enne Asaf Zamir, è stato ucciso nel corso di combattimenti a Khan Yunis nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'Idf spiegando che altri tre soldati sono rimasti feriti, di cui due in modo grave, dopo che il loro carro armato è stato attaccato.
Trump: "Impegnati a portare a casa ogni ostaggio in mano a Hamas"
"E' stato un onore dare il benvenuto a Edan Alexander, che è stato ostaggio di Hamas per 584 giorni, nello Studio Ovale con i suoi cari. Restiamo impegnati a portare ogni ostaggio a casa". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.
Incidente a Khan Younis, morto un altro soldato Idf
Un altro soldato israeliano ha perso la vita a Gaza: il sergente 19enne Asaf Zamir, è rimasto ucciso durante uno scontro a fuoco nella zona di Khan Younis, nel sud dell'enclave palestinese. Nello stesso incidente, un carro armato è stato colpito, causando diverse vittime. Altri due soldati dello stesso battaglione sono rimasti gravemente feriti e sono stati evacuati in ospedale per cure mediche.
Media, Trump ha incontrato ministro della difesa saudita su Iran
Donald Trump ha incontrato il ministro della difesa saudita, il principe Khalid bin Salman, ieri alla Casa Bianca per parlare di Iran e altri temi regionali. Lo riporta Axios citando alcune fonti. Il ministro saudita ha incontrato anche l'inviato speciale Steve Witkoff e il capo del Pentagono Pete Hegseth. Trump riceverà alla Casa Bianca lunedì il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Media: ok Teheran a nuovo round colloqui con Usa
L'Iran avrebbe dato il suo ok a riprendere i negoziati indiretti con gli Stati Uniti sul futuro del suo programma nucleare. Lo ha appreso il sito 'Amwaj.media', citando fonti informate a Teheran, secondo le quali il governo iraniano avrebbe confermato la sua presenza ai colloqui, che sarebbero i primi a tenersi dal 23 maggio e dopo la guerra dei 12 giorni con Israele. L'incontro "si terrà probabilmente alla fine della prossima settimana", ha dichiarato una fonte politica iraniana di alto livello, evidenziando come "una mancanza di fiducia, in realtà un'enorme sfiducia" sia il principale ostacolo alla ripresa dei colloqui dopo i bombardamenti israeliani e statunitensi sull'Iran, inclusi gli attacchi contro i siti nucleari. I cinque round di colloqui precedenti tra le parti si sono tenuti tra Muscat (l'Oman è il Paese mediatore) e Roma. La sede del prossimo incontro non è ancora stata decisa né è chiaro se sarà solo l'Oman a facilitare il dialogo, con un'importante fonte politica iraniana che suggerisce che anche i norvegesi potrebbero essere coinvolti.
Onu, 613 morti a Gaza vicino siti Ghf o convogli umanitari
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani afferma di aver registrato a Gaza almeno 613 omicidi, di cui 509 presso i punti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation e il resto vicino ai convogli umanitari gestiti da altri gruppi di soccorso. Da Ginevra Ravina Shamdasani, la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), ha affermato di non essere in grado di attribuire la responsabilità degli omicidi, ma aggiunge che "è chiaro che l'esercito israeliano ha bombardato e sparato contro i palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione" gestiti da Ghf.
Capo Ghf: "Hamas ha ucciso civili per attribuirli a noi"
"Hamas ha intenzionalmente ucciso e ferito civili a Gaza con l'obiettivo di attribuire queste morti a noi per fare pressione su organizzazioni internazionali e screditarci". Lo ha detto il presidente della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), reverendo Johnnie Moore, smentendo che gli omicidi siano avvenuti nei suoi siti nella Striscia. "I media internazionali collegano i siti Ghf a violenze che in realtà si sono verificate vicino ai convogli Onu o di gruppi nelle vicinanze. L'Onu l'ha confermato nei suoi resoconti", ha aggiunto, accusando Al Jazeera e altri media di essersi basati su dati del ministero gestito di Hamas.
Membro staff Croce Rossa ferito da una pallottola vagante a Gaza
E' rimasto ferito da una pallottola vagante un membro dello staff del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) che lavora in un ospedale da campo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'organizzazione su X, precisando che l'operatore è in condizioni stabili e sta ricevendo cure mediche. "Questo incidente è inaccettabile e un promemoria dei pericoli che civili, staff medico e pazienti corrono ogni giorno a Gaza", ha aggiunto il Cicr.
Wsj, Aiea ha ritirato ispettori per motivi di sicurezza
L'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ha ritirato dall'Iran i suoi ispettori ''per motivi di sicurezza'' dopo la sospensione della collaborazione decisa da Teheran. Lo rende noto il Wall Street Journal citando in esclusiva e a condizione di anonimato fonti ben informate. L'Aiea ha confermato su 'X' che ''una squadra di ispettori è partita oggi sana e salva dall'Iran per fare ritorno alla sede centrale dell'Agenzia a Vienna, dopo essere rimasta a Teheran durante il recente conflitto militare''.
Due fonti ben informate hanno spiegato al Wsj che il team di ispettori dell'Aiea ha lasciato l'Iran via terra, nonostante sia stato riaperto lo spazio aereo e dai principali aeroporti iraniani siano ripresi i voli internazionali, sospesi dopo i 12 giorni di conflitto con Israele. Gli ispettori dell'Aiea si trovavano a Teheran, ma dall'inizio degli attacchi israeliani all'Iran lo scorso 13 giugno non hanno potuto recarsi a visitare i siti nucleari iraniani. Erano alloggiati in un hotel nella capitale iraniana, ma secondo una fonte del Wsj potrebbero essere stati successivamente trasferiti in una sede delle Nazioni Unite.
Primo volo internazionale a Teheran da guerra con Israele
E' atterrato a Teheran il primo aereo di una compagnia internazionale dall'inizio della guerra dei 12 giorni tra Iran e Israele. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Irna, l'aereo della low-cost FlyDubai è atterrato all'aeroporto Imam Khomeini mettendo fine a una sospensione ai voli internazionali durata 20 giorni per motivi di sicurezza. Per l'Irna l'arrivo del volo FZ1930 è il segnale di un graduale ritorno alla normalità delle operazioni nello spazio aereo iraniano. Tutti gli aeroporti della Repubblica islamica ani hanno riaperto ai voli nazionali e internazionali, ad eccezione di quelli nelle città di Isfahan e Tabriz.
Onu: almeno 613 palestinesi uccisi vicino a centri aiuti in circa un mese
Sono almeno 613 le persone uccise da fine maggio al 27 giugno vicino ai centri di distribuzione aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta dagli Stati Uniti. Lo ha affermato l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. "Abbiamo registrato 613 uccisioni, sia nei punti di appoggio della Ghf sia vicino ai convogli umanitari. Questo dato è aggiornato al 27 giugno. Da allora ci sono stati ulteriori incidenti", ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra Ravina Shamdasani, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr).
L'ufficio per i diritti umani dell'Onu non è stato in grado di attribuire la responsabilità degli omicidi, ha precisato Shamdasani, ma "è chiaro che l'esercito israeliano ha condotto raid e sparato contro i palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione" gestiti da Ghf.
007 Israele: in Iran colpito programma gas Sarin e Novichok
Fonti di intelligence citate da Channel 12 hanno rivelato che le operazioni aeree dell'Idf durante la guerra dei 12 giorni hanno colpito non solo infrastrutture legate al programma nucleare iraniano, ma anche siti dove si lavora allo sviluppo di armi non convenzionali, comprese le cosiddette bombe sporche, armi chimiche e biologiche. Il centro Shahid Meisami a Karaj, distrutto durante l'attacco, operava sotto l'organizzazione del Spnd, l'ente iraniano per lo sviluppo di armi avanzate. Formalmente destinato alla ricerca nel settore Difesa, era in realtà coinvolto in programmi a doppio uso che permettevano la produzione di agenti letali come i gas nervini Sarin e Novichok, utilizzati in passato in attentati e omicidi politici. Il centro era subordinato all'unità iraniana per la guerra chimica, ma di fatto rappresentava un nodo centrale nella catena di produzione di testate non convenzionali. Parallelamente, durante il conflitto, l'Iran ha lanciato un nuovo missile con testate a submunizioni (anche a Beersheva) suscettibile di trasportare in futuro cariche chimiche ancora più letali. Il centro Meisami era già stato segnalato nel 2019 come responsabile dello sviluppo di armi chimiche per la dispersione di manifestazioni. Nel 2020 è stato identificato il capo del gruppo, Mehran Barbi, ex ricercatore del laboratorio di difesa chimica. Secondo l'esperto americano di terrorismo Matthew Levitt, Israele teme che l'Iran stia producendo agenti chimici paralizzanti non solo per uso interno, ma anche per il trasferimento a Hezbollah, da utilizzare tramite lanciarazzi e mortai, timore acuito dopo il piano d'invasione del nord d'Israele e l'attacco del 7 ottobre.
Oltre 500 uccisi vicino centri aiuti Gaza da fine maggio
Circa 613 persone sono state uccise durante la distribuzione di aiuti a Gaza dalla fine di maggio. Lo ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Sul totale, 509 sono morte vicino ai siti gestiti dalla controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) mentre le altre sono state uccise "vicino ai convogli delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni".
Nyt: la decisione di Hamas nelle mani del 'nuovo' leader a Gaza
La decisione di Hamas, mentre continua il pressing degli Stati Uniti per un cessate il fuoco tra il gruppo e Israele, dipenderà in gran parte dal nuovo leader di fatto del movimento a Gaza. Scrive così il New York Times, che cita un ufficiale dell'intelligence di un Paese del Medio Oriente e tre ufficiali israeliani che confermano che Izz al-Din al-Haddad, noto anche come Abu Suheib, è alla guida del braccio armato di Hamas a Gaza, dopo l'uccisione a maggio in un'operazione delle forze israeliane di Mohammed Sinwar. Nelle scorse ore, segnala lo stesso giornale americano, il portavoce militare israeliano, Effie Defrin, ha parlato di al-Haddad come del nuovo leader di Hamas. Per gli ufficiali ha contribuito alla pianificazione dell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e all'epoca era il leader della divisione di Hamas a Gaza City. Si ritiene sia faccia sempre base qui, dove sarebbe nato poco più di 50 anni fa. Per Michael Milshtein, ex ufficiale dell'intelligence militare israeliana esperto di questioni palestinesi, "ha le stesse linee rosse dei predecessori". Così, scrive il Nyt, al-Haddad potrebbe bloccare qualsiasi pressing per arrivare alla liberazione di tutti gli ostaggi ancora a Gaza prima della fine completa della guerra e del ritiro delle forze israeliane dall'enclave palestinese. Di recente, secondo la fonte dell'intelligence del giornale, al-Haddad avrebbe parlato di due opzioni, un "accordo dignitoso" per lo stop al conflitto con Israele o una "guerra di liberazione o una guerra di martirio". Stando agli ufficiali israeliani, parla l'ebraico e sarebbe stato per un certo periodo di tempo con gli ostaggi nel nord di Gaza.
In Medioriente segnali di ottimismo sul nuovo piano per il cessate il fuoco, promosso da Trump e accettato da Netanyahu. Diverse fonti riferiscono che Hamas sarebbe disponibile ad accoglierlo rilasciando gli ostaggi, in cambio dello sblocco degli aiuti umanitari e di un meccanismo chiaro per il ritiro dell'Idf dalla Striscia. Ma la situazione resta tesissima, anche in Cisgiordania dove è in corso una protesta palestinese.
Cisgiordania, coloni bloccano ingresso terre palestinesi | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoMedia: Hamas flessibile su questione disarmo ed esilio leader
Hamas ha mostrato "flessibilità" sulla questione del suo disarmo, che Israele ha posto tra le condizioni per un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'emittente saudita Asharq News, mentre Israele attende la risposta ufficiale della fazione palestinese sull'ultima proposta per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza. Citando, a condizione di anonimato, funzionari di Hamas a conoscenza della questione, Asharq News ha evidenziato che la fazione palestinese potrebbe impegnarsi, tramite i Paesi mediatori Qatar ed Egitto, a mettere fine al contrabbando di armi, a chiudere le attività di produzione di armi nella Striscia di Gaza e a consegnare le proprie scorte di armi affinché vengano immagazzinate in un luogo che non sarebbe sotto il controllo dei suoi miliziani. Gli stessi funzionari hanno sostenuto che Hamas potrebbe anche accettare di esiliare temporaneamente un numero simbolico di suoi dirigenti che attualmente si trovano nella Striscia come compromesso con la richiesta di Israele di espellere tutti i leader della fazione dall'enclave palestinese.
Gaza, Al-Jazeera: uccisi 15 palestinesi in raid israeliani su Khan Yunis
Almeno 15 palestinesi sono stati uccisi in una serie di raid che le forze israeliane hanno condotto su Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito al-Jazeera, precisando che gli attacchi hanno preso di mira alcune tende e rifugi di fortuna nell'area al-Mawasi, classificata come zona umanitaria da Israele. Secondo l'emittente del Qatar, i raid - condotti con aerei da combattimento ed elicotteri - e l'intensa copertura di fuoco sarebbero collegati a un'imboscata che fazioni armate palestinesi sarebbero riuscite a tendere a un gruppo di soldati nella zona di Khan Yunis.
Medioriente, IDF: ucciso soldato israeliano nella Striscia di Gaza
Un soldato dell'esercito israeliano è stato ucciso nella notte nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. Si tratta del sergente Yair Eliyahou, 19 anni, della comunità di Ezer, soldato del Genio da Combattimento della Brigata Settentrionale. Il militare e' stato ucciso "durante un incidente operativo correlato al combattimento nella Striscia di Gaza settentrionale", fanno sapere le IDF. Le circostanze dell'incidente sono oggetto di indagine.
Medioriente, capo Idf: "Non è finita. Riportare a casa gli ostaggi"
In una lettera indirizzata ai militari, il capo di stato maggiore delle IDF ha affermato che a Gaza "la campagna non è finita, il nostro dovere e' riportare a casa gli ostaggi". Secondo quanto riferito da Ynet News, il tenente generale Eyal Zamir ha pubblicato una lettera ai militari in cui riassume i risultati ottenuti dall'apparato difensivo nell'operazione "Nazione Coraggiosa". "Sono orgoglioso della combinazione di forza, saggezza e spirito israeliano che si e' rivelata al suo meglio. L'operazione è terminata, ma la campagna non è ancora finita, il potere nelle nostre mani è enorme e continueremo ad agire con umiltà, cautela e responsabilita'", ha scritto il generale Zamir. Ora, "nei nostri cuori e davanti ai nostri occhi c'e' il nostro dovere morale di riportare a casa gli ostaggi", ha sottolineato il capo di stato maggiore delle IDF.
Medioriente, 18 palestinesi uccisi vicino a Khan Younis, ieri 100 morti
Mentre si intensificano le trattative per un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, a Gaza si registrano nuove vittime dopo la giornata particolarmente cruenta di ieri, con un bilancio di 100 morti. Secondo fonti mediche citate da Al Jazeera, almeno 18 palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano a Gaza dall'alba. Tra le vittime ci sono almeno 15 persone uccise quando gli aerei israeliani hanno bombardato le tende che ospitavano sfollati palestinesi nella zona di al-Mawasi, vicino alla città di Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. Un'altra persona è stata uccisa dal fuoco israeliano mentre cercava aiuti nei pressi del punto di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation, nei pressi del cosiddetto Corridoio di Netzarim, nella striscia di Gaza centrale. Gli attacchi odierni si verificano il giorno dopo una serie di attacchi mortali avvenuti nell'enclave che, secondo il bilancio aggiornato diffuso dall'agenzia stampa palestinese Wafa, hanno causato la morte di oltre 100 palestinesi, tra cui 51 uccisi mentre attendevano gli aiuti umanitari.
Trump: risposta Hamas? Vedremo, lo sapremo nell'arco di 24 ore"
Vedremo cosa accadrà". Ha risposto così il presidente americano Donald Trump ai giornalisti che gli chiedevano se Hamas avesse accettato l'ultima proposta per un cessate il fuoco con Israele e il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. "Lo sapremo nelle prossime 24 ore", ha detto.
Medioriente, Ynet: da Hamas risposta positiva a proposta tregua
Hamas ha trasmesso ai mediatori una risposta positiva alla proposta di cessate il fuoco con Israele. Lo riferisce il portale di notizie israeliano Ynet, precisando che la decisione del movimento palestinese sara' annunciata nelle prossime ore. In precedenza, Hamas aveva riferito sul suo canale Telegram che il movimento stava esaminando le proposte ricevute dai mediatori nei colloqui indiretti con Israele su un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma senza precisarne il contenuto esatto.
Allo stesso tempo, sempre secondo quanto riferito da Ynet News,
i militanti insistono sul fatto che un potenziale accordo
dovrebbe includere "garanzie di un cessate il fuoco a Gaza, il
ritiro delle truppe israeliane e l'ingresso di aiuti umanitari
nell'enclave". Ieri l'agenzia di stampa Maan, vicina al movimento al potere a Gaza, ha informato che la nuova proposta prevede una tregua di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi, il trasferimento dei corpi di 18 ostaggi morti alla parte israeliana e il ritiro delle
unita' dell'esercito israeliano dietro la linea Morag - situata
tra le citta' di Rafah e Khan Younis - nel sud dell'enclave
bloccata.
Gaza, media: "Risposta positiva di hamas alla nuova bozza di tregua"
Hamas ha inviato al Qatar una risposta positiva in relazione alla nuova proposta per un accordo di tregua e liberazione degli ostaggi. Lo riporta il canale Al-Aqsa, dell'organizzazione islamista che non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale né divulgato dettagli sulle eventuali condizioni poste. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto ristretto. Il presidente Trump, parlando con l'ex ostaggio Idan Alexander alla Casa Bianca ha affermato: "concluderemo l'affare", riferendosi all'accordo di tregua.