In 20 Paesi il 50% o più di persone ha opinioni negative su Israele

La reazione sproporzionata di Israele agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 ha causato un crollo della sua reputazione a livello globale. Il massiccio bombardamento di strutture civili che ha provocato l’uccisione di decine di migliaia di palestinesi e il blocco degli aiuti umanitari diretti verso la Striscia di Gaza sono infatti solo alcuni dei motivi per cui in 20 su 24 Paesi oggetto di un’indagine condotta tra gennaio e aprile dal Pew Research Center, circa la metà degli intervistati o più ha un'opinione negativa nei confronti di Israele. Gli unici quattro Paesi dove le opinioni negative non superano il 50% sono Argentina , Kenya , Nigeria e India ; solo in Kenya e Nigeria, tuttavia, i giudizi positivi superano quota 50%, mentre in India l’opinione pubblica è nettamente divisa: il 34% degli intervistati vede Israele con favore, il 28% con sfavore e il 38% non ha un’opinione. Circa i tre quarti o più della popolazione ha invece un’opinione negativa di Israele nei Paesi Bassi, in Spagna, Svezia, Grecia, Indonesia, Giappone, Australia e Turchia. In Italia, esattamente due terzi degli intervistati esprime un giudizio negativo nei confronti del Paese mediorientale, mentre il 29% lo vede con favore. Sorprende che anche negli Stati Uniti – il principale alleato di Israele – le opinioni negative arrivino a quota 53%, anche se quelle positive toccano la percentuale più alta di tutto il mondo occidentale: 44%. Le opinioni in base all’età e l’ideologia Pew fa notare che in diversi dei Paesi sondati, i giovani tendono ad avere un'opinione più sfavorevole di Israele rispetto agli anziani. Ciò è particolarmente vero nei Paesi con i redditi più alti, come Australia, Canada, Francia, Polonia, Corea del Sud e Stati Uniti. E proprio questi ultimi presentano uno dei divari generazionali più ampi per quanto riguarda le opinioni su Israele. In maniera simile, generalmente chi si colloca a sinistra ha un’opinione più negativa su Israele rispetto a chi si colloca a destra. In Australia, ad esempio, il 90% di chi si definisce di sinistra ha un’opinione sfavorevole nei suoi confronti, contro il 46% di chi sta a destra. Anche in questo caso, negli Stati Uniti il gap ideologico è tra i più ampi: il 74% dei progressisti vede Israele negativamente, contro il 30% dei conservatori. Ma nonostante questo divario permanga in tutti i Paesi occidentali, nella maggior parte di essi oltre il 50% delle persone sia di destra di sinistra esprimone opinioni negative su Israele: in Germania, ad esempio, lo fa il 58% dei conservatori e il 69% dei progressisti, in Francia rispettivamente il 56% e il 72%, nel Regno Unito il 52% e il 77%, in Italia il 56% e l’80% e in Spagna il 66% e il 91%. Come accennato, uno dei principali motivi per cui Israele oggi soffre una grave crisi di reputazione sono azioni militari che il Paese ha intrapreso negli ultimi due anni contro i palestinesi sotto la guida di Benjamin Netanyahu. A dimostrazione di ciò, è emblematico il fatto che negli Stati Uniti tra il 2022 e il 2025 la percentuale di opinioni negative su Israele sia cresciuta di 11 punti percentuali, mentre in altri sette Paesi su dieci Paesi dove il Pew Research Center aveva posto la stessa domanda l’ultima volta nel 2013 si è registrato un aumento significativo.

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