Guerra Israele Iran, Hamas valuta la tregua: a Gaza ancora raid e morti

©Ansa

L’accordo per una tregua di 60 giorni a Gaza resta incerto e dipende dalla decisione di Hamas, attesa a breve. Intanto continuano i raid a Gaza, con almeno 94 vittime registrate giovedì secondo fonti palestinesi, che denunciano attacchi a una scuola-rifugio e a civili in fila per gli aiuti. L’esercito israeliano ha avvertito di operazioni imminenti a Gaza City. In Libano, un raid aereo israeliano ha colpito un’auto vicino Beirut

in evidenza

L'accordo per una tregua di 60 giorni a Gaza resta in bilico, apparentemente appeso alla volontà di Hamas, che dovrebbe sciogliere la riserva a breve. In attesa di una svolta dalla Striscia continuano ad arrivare i bollettini quotidiani delle nuove vittime di guerra, almeno 94 secondo la fazione palestinese, che ha denunciato anche un raid contro una scuola-rifugio e spari sui civili in fila per gli aiuti. "Un serio avvertimento a tutti coloro che si trovano nell'area di Gaza City, nei quartieri di Al-Tuffah, Al-Daraj e nella Città Vecchia. Le Idf stanno operando con estrema violenza nella zona e attaccheranno qualsiasi area utilizzata per lanciare razzi verso lo Stato di Israele". Questo l'avvertimento lanciato prima su X dal portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano. 

Un raid aereo ha preso di mira un'auto lungo la Khaldeh Highway, a sud della capitale libanese Beirut. Lo riferisce l'agenzia governativa di notizie libanese Nna secondo cui almeno una persona è stata uccisa. L'esercito israeliano afferma di aver ucciso un membro di Hezbollah.

L'Iran ha annunciato la riapertura del suo spazio aereo, compreso quello sopra Teheran, chiuso dal 13 giugno a causa della guerra con Israele. Lo riportano i media statali.

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Questo liveblog termina qui:

Continua a seguire gli aggiornamenti su Sky TG24

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci  maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

Vai al contenuto

Trump: voglio che la gente di Gaza sia al sicuro

"Voglio che la gente di Gaza sia al sicuro". Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti prima di partire per l'Iowa

Media: risposta positiva di Hamas a nuova bozza di tregua

Il canale Al-Aqsa, affiliato a Hamas, riferisce questa sera che l'organizzazione islamista ha inviato al Qatar una risposta positiva in relazione alla nuova proposta per un accordo di tregua e liberazione degli ostaggi. L'organizzazione islamista non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale né sono stati divulgati dettagli sulle eventuali condizioni poste. Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto ristretto. Il presidente Trump, parlando oggi con l'ex ostaggio Idan Alexander alla Casa Bianca ha affermato: "concluderemo l'affare", riferendosi all'accordo di tregua, riportano i media israeliani

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Vai al contenuto

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca

Bruxelles ha ospitato il Consiglio europeo tra i leader dei 27, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La due giorni di vertice segue il World Forum Nato a L'Aja“dominato” dalla presenza di Donald Trump. Al centro due dossier chiave delle relazioni transatlantiche, i dazi e la difesa, ma anche la complicata situazione geopolitica internazionale. Nelle conclusioni di rito, i capi di Stato e di governo esortano a trovare una soluzione negoziale "alla questione nucleare iraniana" e chiedono un "immediato" cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Sull'Ucraina - con l'impegno a proseguire con gli aiuti militari - le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che continua a opporsi all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Ue.

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca

Vai al contenuto

L'Iran riapre lo spazio aereo in tutto il Paese

L'Iran ha annunciato la riapertura del suo spazio aereo, compreso quello sopra Teheran, chiuso dal 13 giugno a causa della guerra con Israele. Lo riportano i media statali. "Gli aeroporti internazionali di Teheran, Mehrabad e Imam Khomeini, assieme a quelli nel nord, sud, ovest ed est del Paese, sono stati riaperti e sono pronti a far riprendere i voli", riporta l'agenzia Irna

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola

Da un paio di settimane la Cooperativa - attiva in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata - ha aderito alla campagna Coop 4 Refugees. "Non possiamo rimanere indifferenti davanti alle violenze in corso nella Striscia".

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola

Vai al contenuto

Iran, media: Teheran annuncia riapertura spazio aereo

L'Iran ha annunciato la riapertura del proprio spazio aereo, incluso quello sopra Teheran, dopo la chiusura decisa il 13 giugno a causa della guerra con Israele. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Irna. "Gli aeroporti internazionali di Mehrabad e Imam Khomeini a Teheran, così come quelli nel nord, est, ovest e sud del Paese, sono stati riaperti e sono pronti a operare voli", si legge.

Medioriente, Hamas e Israele valutano tregua di 60 giorni. VIDEO

Medioriente, Hamas e Israele valutano tregua di 60 giorni | Video Sky - Sky TG24

Medioriente, Hamas e Israele valutano tregua di 60 giorni | Video Sky - Sky TG24

Vai al contenuto

M.O., colloquio Merz-Al Thani

L'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, sulla situazione nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi occupati.

Nucleare Iran, Trump: 'Siti distrutti”. Nyt: programma solo ritardato

Dopo il bombardamento statunitense contro tre impianti iraniani, è scontro tra la versione ufficiale dell’amministrazione Usa e le valutazioni dell’intelligence riportate dai media americani. Il presidente parla di "distruzione totale", mentre un rapporto segreto sostiene che il programma nucleare iraniano è stato solo rallentato perché parte del materiale nucleare sarebbe stato spostato prima dell’attacco. L’inviato speciale Witkoff ribadisce: "Obiettivo raggiunto".

Nucleare Iran, Trump: 'Siti distrutti”. Nyt: programma solo ritardato

Nucleare Iran, Trump: 'Siti distrutti”. Nyt: programma solo ritardato

Vai al contenuto

Trump: “Iran era vicino a bomba atomica"

In un'intervista a Fox News, il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che Teheran era "vicina alla bomba atomica", annunciando la possibilità di “revocare le sanzioni” all'Iran “se resterà pacifico e dimostrerà che non farà più danni”.

Trump: “Iran vicino a bomba atomica. Niente proroga sui dazi'

Trump: “Iran vicino a bomba atomica. Niente proroga sui dazi'

Vai al contenuto

Ex ostaggio Alexander a colloquio con Trump: “Trattato meglio da Hamas dopo elezione”

Durante un incontro nello Studio Ovale con Donald Trump, l’ex ostaggio israelo-americano Edan Alexander ha chiesto al presidente di agire per ottenere il rilascio degli ultimi 50 ostaggi ancora detenuti da Hamas. Secondo una fonte citata da Axios, Trump ha assicurato di essere consapevole della gravità della situazione e di lavorare per una liberazione rapida. Nel corso del colloquio di mezz’ora, Alexander ha raccontato a Trump di essere sopravvissuto a un attacco israeliano che aveva colpito il tunnel in cui era prigioniero. "La mia vita era davvero in pericolo", ha detto, aggiungendo che lo stesso vale per gli ostaggi ancora a Gaza. In un video diffuso dalla Casa Bianca, Alexander ha ricordato che il trattamento ricevuto è cambiato dopo l’annuncio della vittoria elettorale di Trump: "Mi hanno subito portato in un posto nuovo, un posto buono". Trump ha commentato: "Quindi ti hanno trattato meglio? Non avevano troppa paura di Biden". Poi ha aggiunto che lui e Melania Trump sono orgogliosi di aver contribuito alla liberazione, sottolineando che la cittadinanza americana di Alexander "ha fatto la differenza".

Palestina, ricerca oggetti utili tra macerie di una scuola

A Gaza City i civili hanno ispezionato le macerie di una scuola dell’UNWRA colpita da un attacco israeliano. Gli aerei dell’esercito di Tel Aviv hanno bombardato almeno quattro scuole, mentre i carri armati israeliani sono avanzati nelle zone orientali del sobborgo di Zeitoun a Gaza City. Nel corso degli attacchi almeno 25 persone hanno perso la vita.

Palestina, ricerca oggetti utili tra macerie di una scuola

Palestina, ricerca oggetti utili tra macerie di una scuola

Vai al contenuto

Siria, inviato Usa: "Colloqui con Israele significativi, ma al-Sharaa dev'essere cauto"

Il rappresentante speciale degli Stati Uniti per la Siria, Tom Barrack, ha dichiarato in un'intervista al New York Times che il presidente siriano Ahmed al-Sharaa deve procedere con cautela nel percorso di normalizzazione con Israele, perché "non può dare l’impressione al suo popolo di essere costretto o forzato". Barrack ha definito i colloqui mediati da Washington tra Siria e Israele come "significativi" e ha lodato la decisione del presidente Donald Trump di revocare le sanzioni su Damasco, definendola "un modo brillante per ottenere lo stesso risultato". Secondo l’inviato, "queste sanzioni a intermittenza non hanno mai funzionato comunque". Commentando la situazione in Libano, Barrack ha liquidato la tregua tra Israele e Hezbollah come "un fallimento totale", aggiungendo che Israele continua a condurre attacchi e che Hezbollah "resta in violazione dei termini della tregua". A suo avviso, il disarmo del gruppo sciita potrà avvenire solo con una combinazione di incentivi e pressioni, anche attraverso "perquisizioni casa per casa condotte dall’esercito libanese". Infine, ha riferito che gli Stati Uniti stanno lavorando per ottenere fondi da Arabia Saudita e Qatar per la ricostruzione del sud del Libano, sottolineando: "Se gli sciiti del Libano ottengono qualcosa da tutto questo, collaboreranno".

Capigruppo Pd: "Meloni esca da silenzio e riconosca stato Palestina"

"Anche l'assemblea parlamentare dell'OSCE chiede agli stati membri – ben 57! – di riconoscere lo stato di Palestina. La situazione è ogni giorno più drammatica, non si fermano le armi e non si fermano gli atti di crudeltà da parte di Netanyahu". Così in una nota, i capigruppo Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e il capo delegazione Pd al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti. "Per questo il Pd continua a chiedere a Giorgia Meloni di uscire dal silenzio e di condannare fermamente i crimini del governo israeliano. Ormai è in gioco la dignità del nostro Paese perché dalla Premier non arriva una parola di condanna, né un’azione per contribuire alla pace in Medio Oriente. Ci sono alcuni atti concreti come la sospensione dell'accordo di collaborazione tra l'UE e Israele e la sospensione del Memorandum di collaborazione militare tra Italia e Israele che possono essere passi importanti di pressione internazionale. Spagna, Norvegia e Irlanda hanno già riconosciuto lo stato di Palestina. Che aspetta l’Italia?". 

Tesoro Usa colpisce Iran ed Hezbollah con nuove sanzioni su petrolio e finanza

Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro l'Iran e il suo alleato libanese Hezbollah, prendendo di mira alti funzionari e reti accusate di eludere le sanzioni sul commercio e il trasporto del petrolio iraniano. Secondo il Tesoro americano, i soggetti colpiti avrebbero movimentato e acquistato petrolio per miliardi di dollari, parte del quale avrebbe finanziato la Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, designata come organizzazione terroristica. Le misure riguardano anche navi coinvolte nel traffico di greggio iraniano. "Il Tesoro continuerà a colpire le fonti di reddito di Teheran e ad aumentare la pressione economica per interrompere l'accesso del regime alle risorse finanziarie che alimentano le sue attività destabilizzanti", ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent. Tra gli obiettivi figurano anche funzionari e un'entità legata a Hezbollah, accusati di facilitare l’elusione delle sanzioni, in un’azione che – sottolinea il Tesoro – mira anche a sostenere gli sforzi del nuovo governo libanese nel ridurre l’influenza del gruppo armato sul Paese.

M.O.: Otto palestinesi morti in due attacchi israeliani

Al Jazeera Arabic riferisce che quattro palestinesi sono stati uccisi in un bombardamento israeliano in via Jaffa, nel quartiere Tuffah di Gaza City. Citando una fonte dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, Al Jazeera Arabic afferma anche che quattro palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano al campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

Onu, Guterres: "Sconvolto da crisi umanitaria a Gaza"

Il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è "sconvolto dal peggioramento della crisi umanitaria a Gaza". "I numerosi attacchi degli ultimi giorni - ha dichiarato il suo portavoce, Stephane Dujarric - che hanno colpito luoghi in cui si trovano sfollati e persone in cerca di cibo, hanno causato decine di morti e feriti tra i palestinesi". "In un solo giorno di questa settimana - ha aggiunto - ordini di evacuazione hanno costretto quasi 30 mila persone a fuggire ancora una volta, senza alcun luogo sicuro dove andare e con una carenza evidente di rifugi, cibo, medicine e acqua". "Il diritto internazionale umanitario - ha continuato - è inequivocabile: i civili devono essere rispettati e protetti, e i bisogni della popolazione devono essere soddisfatti". 

Iran, Macron: "Una provocazione incriminazione 2 francesi, ci sarà ritorsione"

Emmanuel Macron ha minacciato l'Iran di "misure di ritorsione" se confermerà l'incriminazione per spionaggio di due cittadini francesi detenuti a Teheran dal maggio del 2022. "La risposta non si farà attendere", ha avvertito il presidente francese, denunciando "la provocazione" nei confronti del suo Paese, l'"offesa e l'inaccettabile scelta di aggressività". Quindi Macron ha annunciato che intende parlare del caso con il presidente iraniano Massoud Pezeshkian.

Media, stasera Netanyahu riunisce gabinetto sicurezza

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu riunirà questa sera a Gerusalemme il gabinetto di sicurezza per parlare di un accordo sugli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza e delle operazioni militari nell'enclave palestinese. Lo riferiscono i media israeliani. 

Cremlino, Putin a Trump: "Serve soluzione diplomatica, anche in Medioriente"

Il presidente russo Vladimir Putin ha sollecitato l'omologo americano Donald Trump a cercare una soluzione diplomatica ai conflitti in Medioriente, inclusa la recente guerra tra Iran e Israele. Durante la conversazione telefonica, Putin ha sottolineato l'importanza di risolvere tutte le controversie e le tensioni esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici. A riportare le parole del leader russo è stato il consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov, che ha dichiarato ai giornalisti come Mosca consideri fondamentale il ricorso al dialogo per evitare ulteriori escalation nella regione.

Media, risposta positiva Hamas a tregua entro prime ore domani

"Hamas ha iniziato a informare alcune parti dell'intenzione di rispondere positivamente stasera o nelle prime ore di venerdì mattina” alla proposta del cessato il fuoco di 60 giorni, avanzata dai mediatori Egitto e Qatar. Lo riporta la versione online del quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, citando fonti del movimento radicale palestinese. Secondo l’emittente qatarina Al Jazeera, il presidente Donald Trump annuncerà personalmente l'accordo, nonché l'impegno degli Stati Uniti a proseguire i negoziati per garantire un cessate il fuoco permanente. I negoziati, durante i 60 giorni di tregua, saranno guidati dall'inviato statunitense Steve Witkoff. 

Tajani ribadisce: "Disposti a ospitare colloqui diretti Iran-Usa"

"Ho ribadito l'offerta di Roma per colloqui diretti Iran-Stati Uniti sul dossier nucleare, quando ve ne saranno le condizioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo oggi in Parlamento.    "Abbiamo accolto con preoccupazione - ha detto Tajani - la decisione del Parlamento iraniano di voler 'bandire' l'Agenzia Onu per l'energia Atomica dal Paese. Chiediamo che questa presa di posizione venga riconsiderata, perché l'Aiea e il suo direttore Rafael Grossi, cui rinnoviamo il nostro sostegno, possano offrire un contributo prezioso per la pace".

Media: incontro Witkoff-Araghchi prossima settima a Oslo

L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e il ministro degli Esteri Abbas Araghchi potrebbero tornare a parlarsi la prossima settimana a Oslo. Lo rivela Axios, citando due fonti al corrente delle discussioni, secondo cui una data per la ripresa dei colloqui sul nucleare - dopo i 12 giorni della guerra tra Iran e Israele e l'attacco americano - non è stata ancora fissata e né Teheran né Washington hanno confermato l'incontro.

Netanyahu convoca gabinetto sicurezza su ostaggi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato per stasera una riunione del gabinetto di sicurezza a Gerusalemme per discutere dell'accordo sugli ostaggi e della continuazione della guerra a Gaza. Lo ha riferito Yedioth Ahronoth, ricordando i prossimi appuntamenti con la riunione del gabinetto politico e di sicurezza sabato sera e la partenza di Netanyahu per Washington domenica pomeriggio.

Media libanesi: "Drone su auto a Beirut, un morto"

Un drone israeliano ha bombardato l'ingresso meridionale di Beirut centrando un'autovettura nella cittadina di Khalde. Lo riferisce l'agenzia governativa di notizie libanese Nna secondo cui almeno una persona è stata uccisa. L'esercito israeliano afferma di aver ucciso un membro di Hezbollah.

Libano, raid drone israeliano contro auto a sud di Beirut

Un raid aereo ha preso di mira un'auto lungo la Khaldeh Highway, a sud della capitale libanese Beirut. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna che attribuisce l'operazione a un drone israeliano. Ci sono vittime, riportano altri media libanesi.

Iran, Idf: ucciso comandante Quds in raid a Beirut

Un membro della Forza Quds iraniana "coinvolto in attivita' di terrorismo e contrabbando" e' stato ucciso dalle IDF durante un attacco aereo nel Libano meridionale. Lo rende noto l'esercito israeliano secondo i media locali.

Albanese (Onu): "Il genocidio a Gaza è redditizio per molti"

Il "genocidio" perpetrato da Israele a Gaza continua perché è "redditizio per molti", a cominciare da produttori di armi e giganti tech, inclusa l'italiana Leonardo: lo afferma la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, che a Ginevra ha presentato il rapporto Onu "Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio". Il documento, dice Albanese, accusa numerose imprese di contribuire al "progetto" di Israele  di "sfollamento e sostituzione dei palestinesi nei territori occupati" e chiede agli Stati membri di imporre un embargo totale sulle armi a Israele e di sospendere tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento. Per la relatrice indipendente, "Israele è responsabile di uno dei genocidi più crudeli della storia moderna" e la "situazione nei territori palestinesi occupati è apocalittica."     "Mentre la vita a Gaza viene annientata e la Cisgiordania è sotto attacco, il rapporto mostra perché il genocidio perpetrato da Israele continua: perché è redditizio per molti", si legge nel rapporto presentato al Consiglio Onu diritti umani, riunito in sessione a Ginevra. "Dai produttori di armi e dai giganti della tecnologia alle banche, alle aziende energetiche, alle piattaforme online, ai supermercati e alle università, le aziende hanno fornito gli strumenti, i finanziamenti, le infrastrutture e la legittimità per questo meccanismo di cancellazione", ha detto Albanese presentando il documento. "Le aziende produttrici di armi hanno realizzato profitti quasi record, dotando Israele di armi all'avanguardia per sganciare 85.000 tonnellate di esplosivo, sei volte la potenza di Hiroshima, per distruggere Gaza. Le aziende tecnologiche forniscono infrastrutture a duplice uso che vengono utilizzate come arma per attacchi e uccisioni di massa", ha aggiunto menzionando alcuni esempi. "Le 48 entità menzionate" nel rapporto, dalla Lockheed a Leonardo e da Alphabet a Microsoft,  "sono solo la punta dell'iceberg", di un "sistema" che ne coinvolge molte altre.      La relatrice chiede un'azione immediata: gli Stati membri dell'Onu devono imporre un embargo totale sulle armi a Israele, sospendere tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento e garantire la responsabilità legale delle società coinvolte. Inoltre, le società devono cessare le attività che contribuiscono o causano violazioni dei diritti umani e crimini internazionali contro il popolo palestinese.

Netanyahu al kibbutz Nir Oz tra le proteste

A oltre 636 giorni dall'attacco più mortale nella storia di Israele il 7 ottobre, il primo ministro Benjamin Netanyahu visita per la prima volta il kibbutz Nir Oz. Lo riporta il Times of Israel. Mentre i dimostranti si sono radunati all'ingresso del kibbutz, il convoglio di Netanyahu è entrato da un altro cancello: sullo sfondo si vedono cartelli che lo chiamano "signor abbandono". E si sentono le voci dei manifestanti che gridano "vergogna" e denunciano Netanyahu come "corrotto" e "assassino" mentre i veicoli passano.

Tajani: "Impegnati a favorire tregua e Gaza e sul sostegno a Kiev"

"Pace, stabilità e dialogo, assistenza umanitaria, lotta all'immigrazione irregolare, export, internazionalizzazione, strategia contro i dazi, sono le principali linee della politica estera saldamente centrate sull'interesse nazionale". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando dell'azione internazionale del governo in question time al Senato.   Riguardo ai "principali scenari di crisi, rinvendichiamo con orgoglio l'azione senza sosta per favorire una de-escalation tra Israele e Iran, con un ruolo concreto che continua ad essere sollecitato dai miei interlocutori", ha spiegato. Poi c'è il dossier Gaza, dove si continua a lavorare "per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e gli aiuti umanitari", mentre all'Italia è stato riconosciuto di essere stato il Paese occidentale che ha accolto più bambini palestinesi, ha ricordato Tajani. Poi l'Ucraina, dove l'Italia resta al fianco di Kiev per "una pace giusta e duratura", mentre Roma nei prossimi giorni ospiterà una conferenza per la ricostruzione con "90 paesi e 2000 aziende, di cui 500 italiane".   Tajani ha tra le altre cose ricordato anche le sue recenti missioni in India, Giappone, Messico e Canada per consolidare partnership strategiche "politiche e economiche" ed ha ricordato che "l'export è cresciuto del 3,2 percento nei primi tre mesi dell'anno". Tra le altre priorità della politica estera, l'impegno per l'avvicinamento dei Balcani nell'Ue e i progetti di sviluppo in Africa nell'ambito del piano Mattei.

Media: "Hamas orientato ad approvazione proposta cessate il fuoco"

"Hamas è incline ad accettare la proposta qatariota-egiziana per lo scambio di prigionieri e il cessate il fuoco, sebbene non abbia ancora preso una decisione definitiva”. Lo riferisce l’agenzia di stampa governativa turca Anadolu citando fonti bene informate. “Hamas sta tenendo consultazioni con diverse fazioni e forze palestinesi prima di consegnare la sua risposta ufficiale ai mediatori”, sostengono le fonti, che hanno preferito rimanere anonime, affermando che Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno fornito "ampie garanzie" per l'attuazione dell'accordo (senza specificarne i dettagli) e indicando che la Turchia potrebbe essere aggiunta ai paesi garanti. Tuttavia, suggeriscono le fonti, “ci sono ancora in corso discussioni su diversi dettagli tecnici", tra cui "i meccanismi per l'ingresso degli aiuti umanitari, le mappe per il ritiro delle forze e le disposizioni per il periodo successivo alla tregua di 60 giorni", qualora questo lasso di tempo non fosse sufficiente per raggiungere un accordo definitivo per la fine del conflitto in corso. Secondo le fonti, Hamas presenterà la sua risposta ufficiale “entro i prossimi due giorni al più tardi”.

Teheran a Berlino: "Noi devastanti su Aiea? Devastante vostro sostegno a Israele"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, critica la Germania, con un riferimento alle parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz sulle recenti operazioni militari israeliane contro obiettivi militari in Iran e alla contestazione da parte della diplomazia tedesca della "decisione dell'Iran di sospendere la cooperazione con l'Aiea", che - secondo Berlino - "manda un messaggio devastante". In un post su X Araghchi replica scrivendo che "per gli iraniani, quello che davvero 'manda un messaggio devastante' e distrugge una 'soluzione diplomatica' è molto ovvio". Il ministro contesta "l'esplicito sostegno della Germania all'attacco illegale di Israele contro l'Iran, anche contro siti nucleari protetti, definito "lavoro sporco" svolto per conto dell'Occidente". Nel post il ministro afferma che "l'Iran resta impegnato sul Tnp e il suo Accordo di salvaguardia" e che "la nostra cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sarà canalizzata attraverso il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale". "La Germania - incalza Araghchi - ha anche vergognosamente sostenuto l'attacco illegale degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani, in violazione del diritto internazionale, del Tnp e della Carta delle Nazioni Unite". Nel post accusa inoltre Berlino di aver "ripudiato i suoi impegni nell'ambito del Jcpoa (l'accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015 lentamente naufragato dopo il ritiro degli Usa nel 2018) chiedendo apertamente 'arricchimento zero' in Iran". "Gli iraniani erano già scoraggiati dal sostegno in stile nazista assicurato dalla Germania al genocidio di Gaza", prosegue continuando a puntare il dito contro Berlino e rilanciando anche vecchie accuse che si riferiscono alla guerra Iran-Iraq. Adesso, conclude, "l'esplicito sostegno tedesco al bombardamento dell'Iran ha distrutto l'idea che il regime tedesco nutra qualcosa di diverso dall'astio nei confronti degli iraniani".

Iran, Teheran: "Fedeli a Tnp, con Aiea cooperazione via Consiglio sicurezza nazionale"

"Fake news. L'Iran resta impegnato sul Tnp e il suo Accordo di salvaguardia. In linea con la nuova legislazione del Majlis (il Parlamento di Teheran), scaturita dagli attacchi illegali contro i nostri impianti nucleari da parte di Israele e Stati Uniti, la nostra cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sarà canalizzata attraverso il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell'Iran, per ovvie ragioni di sicurezza". E' quanto si legge in un post su X del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi.

Madrid: "Preoccupazione per la decisione dell'Iran sull'Aiea"

La Spagna esprime "preoccupazione per la decisione dell'Iran di sospendere la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica" (Aiea): è quanto si legge in un comunicato ufficiale. "Chiediamo che l'Iran rispetti i propri obblighi nel quadro del proprio Accordo di salvaguardia, fondamentale per garantire l'integrità del Trattato di non proliferazione nucleare", aggiunge la nota, diramata dal Ministero degli Esteri. Madrid ribadisce anche "il proprio sostegno all'Aiea e al suo direttore generale".

Tajani: "Rivendichiamo con orgoglio azione italiana per de-escalation"

"Rivendichiamo con orgoglio l'azione senza sosta del governo per il dialogo e la de-escalation tra Israele e Iran". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto al Question Time al Senato, sottolineando il ruolo attivo dell’Italia nelle principali crisi internazionali. "Continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi e la ripresa degli aiuti umanitari". Tajani ha ricordato di aver parlato nelle ultime ore con il ministro degli Esteri egiziano e con il primo ministro del Qatar, che "mi hanno ringraziato per il ruolo politico dell’Italia e per aver raccolto 150 bambini palestinesi. Nessun Paese occidentale ha fatto più di quanto ha fatto l’Italia". "Siamo il primo Paese che ha accolto palestinesi fuoriusciti da Gaza insieme all’Egitto e al Qatar. Anche questa è politica estera", ha ribadito il ministro. Un ruolo, ha aggiunto, che "continua a essere sollecitato da tutti i miei interlocutori, anche in questi giorni, per fare di Roma un crocevia di pace".

Media: 94 i morti a Gaza oggi, 45 in fila per gli aiuti

Gli attacchi aerei e le sparatorie hanno ucciso 94 palestinesi a Gaza durante la notte, tra cui 45 che stavano tentando di ottenere aiuti umanitari: lo riporta il Guardian, citando il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas. 

Hamas dovrà dare informazioni sulla salute degli ostaggi

Secondo il quotidiano panarabo Al-Ghad, il quadro proposto per un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi richiederebbe ad Hamas di fornire ai mediatori informazioni sulle condizioni di salute degli ostaggi la cui liberazione non è prevista nel periodo iniziale di 60 giorni del cessate il fuoco. In cambio, Israele sarà tenuto a condividere informazioni sulla salute di tutti i prigionieri palestinesi arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre 2023. Per tutti i 60 giorni del cessate il fuoco, i mediatori Qatar, Egitto e Stati Uniti garantiranno un processo di negoziazione "serio" che, se avrà successo, porterà alla fine della guerra. 

Medioriente, media: "Con caldo e poca acqua situazione disperata a Gaza"

Il caldo torrido a Gaza ha innescato un "effetto domino", aggravando le difficoltà dei suoi due milioni di abitanti. L'Ap ha parlato con i gazawi e riportato l'allarme delle ong che denunciano da tempo che la ridotta disponibilità idrica, le reti fognarie inefficienti e la riduzione degli spazi abitativi rischiano di causare malattie. Quest'estate torrida coincide con la mancanza di acqua pulita per la maggior parte della popolazione di Gaza, in gran parte sfollata in tendopoli. "Non c'è elettricità. Non c'è niente - ha detto Rida Abu Hadayed - Non riescono a dormire. I bimbi piangono tutto il giorno, fino al tramonto". 

Libano, media: 4 mila Hezbollah uccisi, 80% sud in mano a Laf

Sono circa 4 mila i miliziani di Hezbollah morti in guerra con Israele, tra cui comandanti e alti funzionari, mentre altri duemila hanno disertato dopo l'uccisione del leader Hassan Nasrallah nel settembre 2024. Lo ha riferito il sito di notizie saudita Al-Hadath secondo il quale il movimento sciita filo-iraniano può ancora contare su circa 60.000 miliziani. Il sito di Riad ha anche affermato che l'80% del territorio libanese a sud del fiume Litani - un tempo sotto la gestione esclusiva di Hezbollah - è ora sotto il controllo delle forze armate di Beirut (Laf). Il gruppo sciita ha anche chiuso la maggior parte dei suoi centri di addestramento nella valle della Beqaa e nel Libano meridionale e gran parte del suo armamento medio e pesante è stato distrutto da attacchi israeliani o sequestrato dall'esercito libanese. 

Medioriente, indette proteste a kibbutz Nir Oz per visita Netanyahu

Una manifestazione di protesta è stata indetta al kibbutz di Nir Oz dove il premier israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe recarsi in visita oggi. La comunità, al confine con la Striscia di Gaza, è stata tra le più colpite nell'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas, con 50 abitanti uccisi e 76 rapiti, più di un quarto del totale. 

Medioriente, Fidan vede Hamas, Ankara preme per cessate il fuoco

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha incontrato nella tarda serata di ieri una delegazione di Hamas nella capitale Ankara. L'incontro ha avuto luogo nella totale riservatezza e solo oggi è stato reso noto. In base a quanto riferiscono i media turchi Fidan avrebbe garantito agli esponenti dell'organizzazione terroristica che la Turchia non permetterà che le tensioni in Medio Oriente "oscurino il genocidio in corso a Gaza". Lo stesso ministro ha ribadito l'impegno a lavorare per una soluzione che preveda la creazione di uno Stato palestinese. Al centro dell'incontro vi è stata però la prospettiva di un'intesa per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Fidan ha parlato direttamente con il presidente dell'assemblea che al momento dirige l'organizzazione, Mohammed Ismail Darwish. Durante l'incontro Fidan ha premuto perche' il cessate il fuoco venga accettato. Per Ankara sarebbe un primo passo verso una pace duratura. Appena tre giorni fa era stato il capo dei servizi segreti turchi, Ibrahim Kalin, ad incontrare i vertici di Hamas. In base a quanto riportano i media locali il governo turco sta mediando tra le diverse fazioni palestinesi e insiste per il passaggio dei convogli umanitari verso Gaza, un obiettivo che potrà essere raggiunto solo in seguito all'entrata in vigore di un cessate il fuoco.

Medioriente, media: "In proposta tregua ritiro Idf a posizioni marzo"

Nella proposta di tregua a Gaza presentata a Israele e Hamas si richiede alle forze armate dello Stato ebraico di ritirarsi nelle posizioni che occupavano a marzo, prima del collasso del precedente cessate il fuoco. E' quanto ha riferito il quotidiano libanese Al-Akhbar, vicino a Hezbollah, aggiungendo che tra le condizioni poste ci sarebbe anche il ripristino del meccanismo Onu di distribuzione degli aiuti umanitari "per garantire un approvvigionamento ininterrotto". Infine, la proposta include anche l'impegno a proseguire i negoziati sul cessate il fuoco, anche qualora non si raggiunga un accordo sulla fine della guerra prima dell'inizio della tregua. 

Medioriente, ministero Salute: "A Gaza 82 persone uccise nella notte"

Sono 82 le persone uccise in nottata nella Striscia di Gaza, secondo quanto riporta oggi il Ministero della Salute dell'enclave palestinese, controllata da Hamas. Cinque persone - riferisce - sono state uccise fuori dai siti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, e altre 33 sono state uccise mentre attendevano i camion degli aiuti in altre località della Striscia. Decine di persone sarebbero state uccise anche in attacchi aerei durante la notte, tra cui 15 persone nella tendopoli di al-Mawasi, nella zona meridionale di Gaza. La difesa civile, legata ad Hamas, ha reso noto che un altro attacco contro una scuola trasformata in rifugio a Gaza City ha provocato la morte di almeno 12 persone. Lo riporta il Times of Israel. 

Tajani: "Sì a piano arabo per Gaza, no Cisgiordania in Israele"

Per quanto riguarda il futuro della Striscia di Gaza, il governo italiano ''non ha mai accettato proposte diverse da quella dell'Egitto, sostenuta da paesi arabi per la ricostruzione e per nascita di uno stato palestinese''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l'audizione al Senato con il ministro della Difesa Guido Crosetto sugli esiti del vertice della Nato che si è svolto all'Aja il 24 e 25 giugno.

''Non sosteniamo alcuna scelta che possa portare a inglobare la Cisgiordania nello stato israeliano'', ha aggiunto affermando che ''siamo anche disponibili a ripetere quello che abbiamo fatto in Libano inviando truppe in una missione a guida Onu per garantire la riunificazione palestinese''

Tajani: "Aiuti e accoglienza palestinesi è scelta politica oltre che umanitaria"

''Non è solo una operazione umanitaria, ma è anche un'operazione politica'' resa possibile ''perché dialoghiamo con Israele' la decisione di ''accogliere palestinesi da Gaza in Italia'' e di portare aiuti nell'enclave palestinese ''tramite l'iniziativa Food for Gaza''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l'audizione al Senato con il ministro della Difesa Guido Crosetto sugli esiti del vertice della Nato che si è svolto all'Aja il 24 e 25 giugno. ''Abbiamo ottenuto un risultato politico, non da ong'', ha sottolineato.

Hamas, pesanti raid Israele a Gaza: 82 vittime da mezzanotte

Israele ha colpito Gaza con pesanti attacchi durante la notte, causando 82 morti dalla mezzanotte, 38 dei quali vicino ai siti di distribuzione di aiuti umanitari. Lo afferma il Ministero della Salute di Hamas. Ottantadue palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei e sparatorie israeliani nella Striscia di Gaza durante la notte tra giovedì e venerdi', secondo quanto riportato da fonti ospedaliere locali e dal Ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas. L'Aeronautica Militare israeliana ha continuato a effettuare attacchi estesi durante la notte e fino a giovedi' mattina in diverse zone della Striscia di Gaza, causando decine di morti e feriti, principalmente tra i civili sfollati, aggiungono le stesse fonti secondo cui si tratta dell'escalation piu' pesante degli ultimi giorni.

Tajani: "Spero Hamas accolga nuova proposta accordo Usa, tocca a loro"

''Nei giorni scorsi l’Amministrazione Trump ha presentato una nuova proposta, che speriamo questa volta venga accolta da Hamas. La palla è nel loro campo''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l'audizione al Senato con il ministro della Difesa Guido Crosetto sugli esiti del vertice della Nato che si è svolto all'Aja il 24 e 25 giugno.

Al Jazeera, 73 uccisi in attacchi Israele a Gaza dall'alba

Almeno 73 persone sono state uccise da Israele dall'alba di oggi, tra cui 33 in cerca di aiuti presso i centri di assistenza della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche secondo cui 13 persone sono morte in un attacco delle forze israeliane su una tenda ad al-Mawasi, nel sud. Altre 12 sono rimaste uccise e molte ferite in un attacco israeliano alla scuola Mostafa Hafez, che ospita sfollati a ovest di Gaza City. Secondo le autorità di Gaza, controllata da Hamas, oltre 300 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nelle ultime 48 ore. 

Israele bombarda una scuola, uccidendo 10 persone a Gaza

L'esercito israeliano ha bombardato la scuola Mustafa Hafez a Gaza City, un rifugio per palestinesi sfollati a causa della guerra, uccidendo almeno 10 persone e ferendone diverse altre, secondo la Difesa civile di Gaza. In un messaggio sul suo canale Telegram, il gruppo ha affermato che le sue ambulanze sono riuscite a recuperare dieci corpi dopo l'attacco al centro nelle prime ore del mattino. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, altre dieci persone sono state uccise in distinti attacchi israeliani nelle prime ore di oggi, tra cui diversi abitanti di Gaza in attesa di ricevere aiuti umanitari a Gaza. 

Iran respinge richiesta Ue per riprendere colloqui sul nucleare

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha respinto un invito da parte dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea (Ue), Kaja Kallas, per "riprendere il prima possibile" i colloqui per "porre fine al programma nucleare dell'Iran". Il capo della Diplomazia di Teheran, ha sottolineato in un messaggio su X che se l'Ue "ritiene che l'obiettivo di qualsiasi potenziale negoziato sia 'porre fine al programma nucleare iraniano', ciò significa che: l'Alto Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas ignora le disposizioni del Tnp (trattato di non proliferazione nucleare, sottoscritto dall'Iran), che affermano esplicitamente il diritto di tutti i firmatari a sviluppare, ricercare e utilizzare la tecnologia nucleare per scopi pacifici". Secondo Araghchi, "la partecipazione e il ruolo dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri, incluso il Regno Unito, in qualsiasi futuro negoziato sarebbero irrilevanti e quindi priva di significato". Kallas aveva affermato che "i negoziati per porre fine al programma nucleare iraniano dovrebbero riprendere il prima possibile. La cooperazione con l'Aiea deve riprendere" e "l'Ue è pronta a facilitare questo processo". 

Tajani: "Italia in primo piano per tregua, Egitto e Qatar ci hanno ringraziato"

''L'Italia ha un ruolo di primo piano nelle iniziative a sostegno del cessate il fuoco'', sia tra Hamas e Israele, sia tra Iran e Israele. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l'audizione al Senato con il ministro della Difesa Guido Crosetto sugli esiti del vertice della Nato che si è svolto all'Aja il 24 e 25 giugno. ''Ne ho parlato ieri anche con il ministro degli Esteri egiziano Abdelatty e con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Al Thani, che mi hanno voluto ringraziare per il ruolo di primo piano dell’Italia nelle iniziative di sostegno al cessate il fuoco'', ha detto Tajani.

Tajani: "Sulla tregua a Gaza la palla è nel campo di Hamas"

"Nei giorni scorsi l'amministrazione Trump ha presentato una nuova proposta" per una tregua a Gaza, "che speriamo questa volta venga accolta da Hamas. La palla è nel loro campo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizione alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato insieme al ministro della Difesa, Guido Crosetto, sugli esiti del vertice Nato svoltosi a L'Aja. "I nodi ancora da sciogliere sono il ridispiegamento delle forze israeliane, il meccanismo di distribuzione degli aiuti e la sostenibilità nel lungo periodo della cessazione delle operazioni militari. Sono passaggi cruciali per rilanciare il processo politico: il nostro obiettivo restano due Stati in grado di convivere in pace e sicurezza. Mentre continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco, stiamo facendo tutto il possibile per rilanciare l'assistenza umanitaria", ha sottolineato. 

Media, soddisfazione Hamas su piano tregua ma restano dubbi

Hamas ha espresso "soddisfazione" per la formulazione della nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza e ha osservato che i mediatori stanno compiendo grandi sforzi per raggiungere un accordo tra le parti. A sostenerlo è il media saudita Asharq News citando fonti, rilanciato da Haaretz e Times of Israel. Secondo quanto riferito, Hamas dovrebbe presentare la sua risposta ufficiale alla proposta entro domani sera. Tuttavia, il canale saudita anche che il gruppo palestinese continua a contestare diversi punti della proposta. Le sue principali preoccupazioni riguardano l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e il ritiro dell'Idf dalle aree della Striscia di Gaza, menzionati nella proposta senza indicare date specifiche o allegare mappe. Asharq News afferma inoltre che Hamas vuole trattare la proposta con "responsabilità" ed è disposto a dimostrare flessibilità a condizione che vengano rispettati gli interessi palestinesi. (

New York Times, Hamas non terrà cerimonie per gli ostaggi in nuova tregua

Nell'ambito del nuovo accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi in fase di negoziazione, Hamas non terrà cerimonie pubbliche durante la liberazione dei rapiti. Lo ha dichiarato al New York Times un funzionario della difesa israeliano e una fonte palestinese vicina al gruppo palestinese, secondo quanto riportato dal Times of Israel. 

New York Times, per nuovo accordo ostaggi rilasciati da Hamas 5 fasi in 60 giorni

L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas proposto dagli Stati Uniti prevede che il gruppo terroristico rilasci 10 degli ostaggi ancora in vita trattenuti nell'enclave palestinese e restituisca i corpi dei 18 ostaggi deceduti in suo possesso. Lo scrive il New York Times citando a condizione di anonimato funzionari e israeliani informati sull'accordo, secondo cui questo processo dovrebbe avvenire in cinque fasi nell'arco di 60 giorni. Il quotidiano spiega che si tratta di un cambiamento significativo rispetto a una precedente proposta americana presentata a maggio. Quel piano prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi entro i primi sette giorni di cessate il fuoco.

Pentagono, "con attacchi ritardato programma Iran di 2 anni"

Gli attacchi americani ai siti nucleari hanno ritardato il programma nucleare iraniano fino a due anni. Lo afferma il Pentagono. "Abbiamo ritardato il loro programma di almeno uno o due anni: lo confermano le valutazioni dell'intelligence all'interno del Dipartimento della Difesa", ha detto il ;;portavoce del Pentagono Sean Parnell. "Pensiamo a tempi più vicini ai due anni", ha aggiunto riferendosi ai bombardamenti americani contro tre siti nucleari iraniani.

Guerra 12 giorni, come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Vai al contenuto

Onu: a Gaza 85% popolazione non accede ad aiuti umanitari

Nella Striscia di Gaza l'85% della popolazione non accede, o trova ostacoli, agli aiuti umanitari. Quella dell'85% è la percentuale di popolazione soggetta a ordini di evacuazione o che si trova all'interno di zone militari, una condizione che "compromette gravemente l'accesso della popolazione al sostegno umanitario essenziale". Lo ha detto il portavoce dell'Onu nel corso del suo incontro quotidiano con i media internazionali

Onu: Israele blocca carburante, ospedali a rischio stop

Israele "ha negato il permesso di consegnare carburante" nella zona nord di Gaza, provocando il blocco di molti servizi, tra cui quelli ospedalieri. Lo riporta l'Onu. "Il rifiuto - ha spiegato il portavoce nel corso dell'incontro con i media - arriva dopo che ieri era stato consentito all'Organizzazione mondiale della sanità di consegnare il diesel rimanente all'ospedale Al Shifa di Gaza City, per evitarne la chiusura totale". La struttura ospedaliera risulta priva di risorse, i letti sono pieni e i pazienti, ha aggiunto il portavoce, "vengono curati sul pavimento". "Se le scorte di carburante - ha continuato - non verranno rifornite immediatamente, Gaza potrebbe affrontare un blackout totale delle comunicazioni, ostacolando gravemente l'accesso e il coordinamento umanitario"

Mondo: I più letti