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Guerra Ucraina Russia, Zelensky: "Pronto a lavorare sotto guida di Trump per pace"

©IPA/Fotogramma
Kiev: la speranza nell'Europa e nel ricucire con Usa
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Kiev: la speranza nell'Europa e nel ricucire con Usa
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Mosca ha valutato come "positiva" la dichiarazione del leader ucraino, che ha detto di voler "sistemare le cose" col presidente Usa. “Siamo pronti a lavorare rapidamente per porre fine alla guerra. Vogliamo un solido accordo finale”, ha scritto su X Zelensky. Intanto, gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli aiuti militari. La pausa durerà fino a quando il presidente Trump non avrà determinato la buona fede dell'impegno di Kiev verso la pace. L'Ue ha preparato il piano per il riarmo

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Il Cremlino ha valutato come "positiva" la dichiarazione del presidente  ucraino Volodymyr Zelensky di essere "pronto" ad avviare trattative per  la pace sotto la "forte leadership" di Donald Trump. Volodymy Zelensky ha riferito di voler "sistemare le cose" dopo il litigio dei giorni scorsi alla Casa Bianca. Lo ha spiegato sul suo profilo X, aggiungendo: "Il mio team ed io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura". "Per quanto riguarda l'accordo su minerali e sicurezza, l'Ucraina è  pronta a firmarlo in qualsiasi momento e in qualsiasi formato opportuno", ha riferito. Prima delle dichiarazioni con cui ha chinato il capo di fronte a Donald Trump, Zelensky ha avuto una conversazione con il premier britannico Keir Starmer. "Nessuno vuole pace più dell'Ucraina", ha detto Starmer a margine della telefonata. "La pace è necessaria per tutti noi. Sono grato per i consigli e il supporto durante questo periodo difficile. Ricorderemo sempre tutto ciò che il popolo britannico ha fatto per gli ucraini e per la nostra sicurezza condivisa", ha riferito Zelensky. "Per porre davvero fine alla guerra è importante che i rapporti di  partenariato con l'America siano normali. Nessuno di noi vuole una  guerra senza fine. L'Ucraina sarà sempre grata all'America", ha ribadito  il presidente ucraino nel consueto messaggio serale.

Intanto, gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli attuali aiuti militari all'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Bloomberg. La pausa durerà fino a quando il presidente Donald Trump non avrà determinato la buona fede dell'impegno di Kiev verso la pace: lo ha ribadito anche Vance. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di aver chiesto ai  funzionari ucraini di contattare le controparti Usa per ottenere  informazioni ufficiali sul blocco degli aiuti.

Nessun accordo con Parigi sulla proposta di un mese di tregua. Londra frena: il piano Francia-Gran Bretagna si mostra fragile. In vista del vertice di giovedì, l'Ue ha preparato il piano per il riarmo, in 5 punti, presentato oggi dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. 

In Ucraina dall'inizio della giornata si sono verificati almeno 59  scontri al fronte. Il nemico è più attivo nella direzione Pokrovsky e  nella regione di Kursk. Lo ha riferito Rbc-Ucraina citando lo Stato  maggiore delle Forze armate dell'Ucraina.

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Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno  firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è  stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo  definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore  dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO

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Ucraina, così la disinformazione sul conflitto si è evoluta nei 3 anni di guerra: report

La società di monitoraggio NewsGuard mostra come, dall’inizio   dell’invasione russa, abbia scovato 302 affermazioni false, diffuse dai   551 siti. Nel corso della guerra si è assistito sia a una evoluzione  dei  contenuti e delle tattiche adottate, sia a un crescente utilizzo e   impatto dell’intelligenza artificiale. LEGGI QUI

Vertice a Chigi: discusso il piano di Ursula von der Leyen

Nel corso del vertice a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, a quanto si apprende, sarebbero state discusse le proposte contenute nella lettera della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sul piano 'Rearm Europe' in vista del consiglio europeo di giovedì. In ogni caso, viene sottolineato, essendo informale quello del 6 marzo è un consiglio europeo "preparatorio", mentre "ragionevolmente quello decisivo" dovrebbe essere il Consiglio europeo ordinario convocato per il 20 marzo.

Vertice sull’Ucraina, Meloni: “Dividere l'Occidente sarebbe esiziale per tutti”

Al termine del vertice a Londra la premier si è detta “molto  dispiaciuta di quello che è accaduto” a proposito dell'incontro alla  Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Bisogna guardare  "alla politica estera con più profondità forse" IL VERTICE

Media: Russia chiede consiglio sicurezza Onu su Bosnia

Una sessione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu dedicata alla situazione in Bosnia-Erzegovina dovrebbe tenersi giovedì prossimo su richiesta della Russia. Ne hanno dato notizia oggi fonti giornalistiche a Sarajevo, aggiungendo che la seduta sarà a porte chiuse. Le tensioni e l'instabilità sono tornate a crescere nel Paese balcanico dopo la condanna in primo grado nei giorni scorsi del leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik a un anno di reclusione e sei di interdizione da ogni incarico politico per disobbedienza alle delibere dell'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt. Come reazione, il parlamento della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba di Bosnia-Erzegovina di cui Dodik è presidente, ha respinto la sentenza di condanna emessa dal tribunale di Sarajevo definendola politicamente motivata, e approvando al tempo stesso una serie di leggi che vietano l'attività in Republika Srpska di alcuni organi dello stato centrale bosniaco, quali tribunali, procura e organi di polizia. Leggi definite incostituzionali e contrarie all'accordo di pace di Dayton (1995) dall'Alto rappresentante e dai dirigenti della Federazione croato-musulmana, l'altra entità del Paese balcanico.

Armi nucleari, quante ce ne sono in Europa e in che Paesi si trovano

Le posizioni di Trump nei confronti della Russia e della Nato hanno riportato in discussione il tema di una “deterrenza europea”. Francia e Regno Unito sono gli unici Paesi del Vecchio Continente che possiedono l’atomica. Gli Stati Uniti al momento hanno armi nucleari nelle basi dell’Alleanza atlantica in Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia. ECCO l’ARSENALE 

Media: 'Trump pronto a annunciare firma accordo minerali con Kiev'

L'amministrazione Trump e l'Ucraina hanno in programma di firmare l'accordo sui minerali che era saltato dopo il disastroso incontro nello Studio Ovale. Lo riferisce la Reuters citando quattro persone a conoscenza del dossier. Il presidente Trump ha detto ai suoi consiglieri che vuole annunciare l'accordo nel suo discorso al Congresso martedì sera, hanno affermato tre delle fonti, avvertendo che l'accordo non è ancora stato firmato e che la situazione potrebbe cambiare.

Merz: subito 3,5 miliardi per l'Ucraina

"Per l'Ucraina ci sono fondi per tre o tre miliardi e mezzo che sono già passati all'esame del parlamento e che possono essere approvati fuori bilancio. Questi fondi devono essere sbloccati e riteniamo che si possa fare molto velocemente", lo ha detto Friedrich Merz chiudendo la conferenza stampa con gli altri leader della Csu e della Spd, aggiungendo che per domani è previsto un incontro con il cancelliere Olaf Scholz per parlare anche di questi aiuti urgenti all'Ucraina.

Guerra in Ucraina, un piano europeo in quattro punti per Kiev. Cosa prevede

Il premier britannico Keir Starmer, dopo il vertice di domenica a Londra, ha annunciato che i leader presenti - in rappresentanza di 16 Paesi euroatlantici, Nato e Unione europea - hanno dato il consenso a quattro precisi impegni europei. Una nuova bozza di piano per l'Ucraina promossa da Regno Unito e Francia, con il coinvolgimento di Kiev e magari di un paio di altri Paesi europei al momento imprecisati, e destinata nelle intenzioni ad accrescere il ruolo politico del Vecchio Continente, ma anche i costi a suo carico in vista del dopoguerra, nella speranza che questo possa bastare all'amministrazione Trump. L’ARTICOLO

Cremlino: 'Positivo' che Zelensky si dica pronto alla pace

Il Cremlino ha valutato come "positiva" la dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere "pronto" ad avviare trattative per la pace sotto la "forte leadership" di Donald Trump. "Pronto è buono, è positivo", ha detto telegraficamente il portavoce, citato dall'agenzia Ria Novosti, rispondendo a una domanda di un giornalista che riferiva le parole di Zelensky.

Guerra in Ucraina, spesa militare UE a 800 miliardi
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Guerra in Ucraina, spesa militare UE a 800 miliardi
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Macron loda 'volontà Zelensky riavviare dialogo con Trump'

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reso omaggio alla volontà di Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, di "riavviare il dialogo" con Donald Trump. Lo ha fatto sapere l'Eliseo.

Zelensky: “Per la pace servono rapporti normali con gli Usa”

"Per porre davvero fine alla guerra è importante che i rapporti di partenariato con l'America siano normali. Nessuno di noi vuole una guerra senza fine. L'Ucraina sarà sempre grata all'America". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto messaggio serale. "Non si tratta solo del nostro Paese. Questo riguarda tutti in Europa. Ci impegniamo per una cooperazione costruttiva. Partnership. Non possiamo che rammaricarci di ciò che è accaduto alla Casa Bianca invece dei nostri colloqui. Ma dobbiamo trovare la forza di andare avanti, rispettarci a vicenda, come abbiamo sempre rispettato l'America, l'Europa, tutti i partner, e fare tutto insieme per avvicinare la pace".

Zelensky: "Chieste informazioni ufficiali su stop aiuti Usa"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di aver chiesto ai funzionari ucraini di contattare le controparti Usa per ottenere informazioni ufficiali sul blocco degli aiuti. "Ho incaricato il ministro della Difesa, i nostri capi dell'intelligence e i diplomatici di contattare le loro controparti negli Stati Uniti e ottenere informazioni ufficiali", ha detto nel suo discorso serale. "La gente non dovrebbe essere costretta a indovinare. Ucraina e America meritano un dialogo rispettoso e una posizione chiara l'una nei confronti dell'altra. Soprattutto quando si tratta di proteggere vite umane durante una guerra". "Naturalmente, in Ucraina riceviamo segnali di vario tipo da più di una settimana e c'è già stato un precedente per il blocco degli aiuti. Si è verificato un blocco degli aiuti umanitari e degli aiuti energetici. Alla fine di gennaio si è verificato anche un blocco degli aiuti militari, ma poi tutto è stato rapidamente ripristinato. Abbiamo visto i rischi. Per questo motivo i nostri servizi, sia militari che speciali, sono riusciti a sviluppare algoritmi per intervenire in ogni situazione. Questo non è il 2022. Ora la nostra resilienza è maggiore. Abbiamo delle protezioni", ha aggiunto.

Estonia: “Proposta von der Leyen da sola non basta”

"L'odierna proposta di Ursula von der Leyen da sola non basta. Per una più stretta cooperazione nell'industria della difesa dell'Ue cui partecipino tutti i Paesi europei è necessario un contributo congiunto dell'Ue, ad esempio sotto forma di prestito comune". Lo ha affermato oggi in un comunicato stampa il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna. Tsahkna ha sottolineato che la proposta odierna dimostra che l'Unione europea sta lavorando attivamente per dare un contributo significativo e urgente a garantire la sicurezza dell'Europa e ha invitato i Paesi europei ad approfittare dell'occasione per iniziare seriamente un processo di riarmo da cui dipenderà il grado della sua sicurezza futura.

Graziano (Pd): “Serve più difesa Ue e meno dei singoli Stati”

"La proposta della presidente von der Leyen va cambiata: è sbagliato potenziare i singoli armamenti nazionali senza prevedere una vera difesa comune europea. Ancora più grave è l'idea di utilizzare i fondi per la coesione per finanziare gli strumenti militari. Le risorse destinate alla coesione sociale devono rimanere tali, mentre tutti i fondi per la difesa devono essere investiti in un sistema realmente europeo, capace di garantire sicurezza in modo efficace e coordinato. Il Partito Democratico vuole più Europa: è tempo di fare un passo avanti verso una politica di difesa comune che rafforzi l'Unione e tuteli i cittadini europei". Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera, Stefano Graziano.

Tsikhanouskaya: "Lukashenko sta svendendo la Bielorussia a Putin"

"La Bielorussia è un Paese in cui si sentono le mire espansionistiche di Putin, vogliono soggiogare il nostro Paese e metterlo sotto il controllo di Mosca. Il presidente Lukashenko sta svendendo il nostro Paese a Putin che pretende lealtà da lui". Lo ha detto l'attivista bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya che oggi ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Bologna. "Nonostante questo, il popolo bielorusso lotta per l'indipendenza e la sovranità della Bielorussia. Le persone vivono costantemente la pressione del regime, ogni giorno ci sono cittadini incarcerati per le loro posizioni contro la guerra in Ucraina - ha aggiunto - I cittadini bielorussi possono essere condannati a 5 anni di prigione per aver donato 5 euro per gli aiuti in Ucraina o possono essere condannati a morte se cercano di impedire che il materiale militare russo vada oltreconfine in Ucraina o possono essere condannati a 20 anni di prigione semplicemente se si oppongono al dittatore Lukashenko". "Abbiamo bisogno di pace e sicurezza nella nostra area geografica, ma nessuna guerra e può essere vinta lottando da soli - prosegue -. Abbiamo bisogno di alleati democratici a cui chiediamo unità, solidità e coraggio. I dittatori si possono sconfiggere solo con la forza, non si possono rieducare, placati, ma solo combattuti. Abbiamo la necessità di mostrare i denti, abbiamo gli strumenti e la forza di lottare insieme, credere che si possa fare".

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