Guerra Ucraina Russia, Zelensky: “Alleati lavorino sul formato colloqui con Mosca”
Lo ha detto il presidente ucraino, aggiungendo che Kiev deve essere coinvolta per negoziati di successo. "Siamo costruttori di pace. Noi non siamo in guerra con la Russia, ma difendiamo il diritto dell'Ucraina ad essere uno Stato indipendente". Così il ministro degli Esteri commentando le parole del ministro russo Lavrov che aveva attaccato l'Italia. Putin ha detto di essere pronto a trattative dirette sull'Ucraina con Trump ma Kiev ribatte: "Nessun negoziato senza di noi e l'Europa"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che gli alleati dovrebbero lavorare per determinare un formato per qualsiasi prossimo colloquio di pace con la Russia, e che Kiev deve essere coinvolta per negoziati di successo. "Prima di ogni incontro, qualunque esso sia, dobbiamo stabilire un formato sulla carta: come possiamo raggiungere una pace giusta? Credo che oggi dovremmo concentrarci su questo", ha sottolineato durante un incontro a Kiev con la presidente moldava Maia Sandu.
"Noi non siamo nemici di nessuno, siamo costruttori di pace. Non significa essere nemici della Russia se si dice che la Russia deve rispettare il diritto internazionale. Noi non siamo in guerra con la Russia, ma difendiamo il diritto dell'Ucraina ad essere uno Stato indipendente". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento di Fi a Milano commentando le parole del ministro russo Lavrov che aveva accusato l'Italia di avere posizioni anti-russe.
Il presidente russo Putin ha detto di essere pronto a trattative dirette sull'Ucraina con Trump ma Kiev ribatte: "Nessun negoziato senza di noi e l'Europa".
Zelensky, in un'intervista esclusiva a Cecilia Sala che oggi esce sul Foglio, chiamato a commentare il ruolo del presidente del consiglio Meloni, afferma che "il canale di dialogo privilegiato con Trump potrà essere utile all'Europa e spero anche all'Ucraina".
Gli approfondimenti:
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- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
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- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
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Siria, cosa cambia per la Russia con la caduta di Assad? Gli scenari
Dopo 54 anni si è dissolto in una decina di giorni il regime della famiglia Assad in Siria, con il suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, che dopo un quarto di secolo a potere è fuggito a Mosca insieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin che ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari". La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Ma cosa può rappresentare quindi la caduta di Assad per Putin? LEGGI QUI
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Guerra in Ucraina, i possibili fronti se la Russia invadesse anche l’Europa
Mentre la guerra in Ucraina procede - con Kiev che nei giorni scorsi ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero - c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari.
Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Ucraina, Putin minaccia l'escalation con il missile Oreshnik, allerta Usa. Cosa sappiamo
Come riporta la rivista Newsweek, l’intelligence statunitense considera “imminente” il dispiegamento del nuovo missile balistico a medio raggio Orenshnik. Per gli 007 americani, l’utilizzo rientra nel piano di intensificazione bellica da parte di Mosca. LEGGI QUI
Cos'è il missile ipersonico russo Oreshnik e dove può colpire in Europa
L'arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad oltre mille giorni dall'inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in serie dell'Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire "in tutto il territorio europeo". Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato che l'emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il conflitto. I DETTAGLI
Siria, cosa cambia per la Russia con la caduta di Assad? Gli scenari
Dopo 54 anni si è dissolto in una decina di giorni il regime della famiglia Assad in Siria, con il suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, che dopo un quarto di secolo a potere è fuggito a Mosca insieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin che ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari". La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Ma cosa può rappresentare quindi la caduta di Assad per Putin? LEGGI QUI
Guerra in Ucraina, rivelazione di un disertore russo: Mosca era pronta ad attacco nucleare
All'inizio della guerra con l'Ucraina, nel febbraio del 2022, la Russia fu posta in stato di massima allerta nucleare: era pronta a rispondere a ipotetici attacchi altrui e - forse - anche a un passo dal potenziale momento di non ritorno. A dirlo è stato un uomo, rimasto anonimo, presentato dalla Bbc come disertore russo di primo piano. L'ex ufficiale ha avvertito come il suo Paese, al di là dell'obsolescenza di qualche armamento d'origine sovietica, possa contare comunque su migliaia di testate atomiche in piena efficienza. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra, quale sarebbe la possibile risposta Usa a un attacco nucleare russo
È dal 24 febbraio 2022, giorno d’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che ciclicamente si torna a parlare del possibile peggioramento del conflitto con l’utilizzo di armi nucleari. Negli ultimi giorni i toni si sono alzati ancora una volta. Prima Mosca ha lanciato il missile balistico ipersonico Oreshnik sul suolo ucraino, poi ne ha annunciato “la produzione in serie”, con il presidente russo Vladimir Putin che continua a parlare di una guerra ormai diventata “globale”. Resta però sempre la speranza che il Cremlino stia solo cercando di spaventare i suoi avversari. Ma se così non fosse? Quale potrebbe essere la risposta all’utilizzo di armi nucleari da parte della Russia? LE IPOTESI
Londra accusa: nave "spia" russa Yantar vicino alle acque britanniche
"Non ho informazioni di cosa si tratti in dettaglio, quindi non farei commenti su questo", ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. LEGGI L'ARTICOLO
Zelensky: “Contento Cecilia Sala tornata a suo lavoro, grazie Italia per sostegno”
"Gli ucraini conoscono la vera felicità di essere a casa e al sicuro. Sono contento che Cecilia Sala sia stata rilasciata da una prigione iraniana, che stia bene e che sia già tornata al suo lavoro giornalistico". Lo scrive in un post su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che alla Sala - rilasciata l'8 gennaio scorso dopo essere stata arrestata a Teheran il 19 dicembre - ha concesso un'intervista per il "Foglio". "La sua prima intervista dopo il rilascio è stata fatta in Ucraina. Grazie per il nostro incontro, per il vostro continuo interesse per l'Ucraina, per la nostra lotta per l'indipendenza e per una casa sicura per tutte le famiglie ucraine. Grazie, Italia, per tutto il vostro supporto", afferma Zelensky.
Zelensky: “Serve formato per negoziati ma con Kiev”
"È impossibile escludere l'Ucraina da qualsiasi piattaforma negoziale" che, altrimenti, non avrà alcun risultato reale", ha sottolineato Zelensky durante un incontro a Kiev con la presidente moldava Maia Sandu. "Prima di ogni incontro, qualunque esso sia, dobbiamo stabilire un formato sulla carta: come possiamo raggiungere una pace giusta? Credo che oggi dovremmo concentrarci su questo", ha proseguito.
Kiev offre invio gratuito carbone a Transnistria
L'Ucraina ha offerto di inviare carbone "gratuito" alle centrali termoelettriche della Transnistria, la regione separatista filo-russa della Moldavia colpita da interruzioni di corrente e carenze di gas russo da inizio gennaio. "Abbiamo carbone che possiamo fornire alla Moldavia, a Tiraspol. Se vogliono davvero che la gente abbia elettricità", ha spiegato il presidente ucraino durante un incontro con la sua controparte moldava Maia Sandu, aggiungendo di essere "pronto a discutere un prezzo basso, o addirittura forniture gratuite".
Zelensky: "Pronti a mandare gratis carbone alla Transnistria"
Kiev potrebbe mandare "gratuitamente" carbone alla Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldova dove si registrano blackout in seguito alle stop delle forniture russe attraverso l'Ucraina dal primo gennaio. In una conferenza stampa con la presidente moldova Maia Sandu, in visita a Kiev, il presidente ucraino ha detto: "Noi abbiamo del carbone che possiamo fornire alla Moldova, a Tiraspol (capoluogo della Transnistria, ndr). Se vogliono veramente che la popolazione abbia l'elettricità...siamo pronti a discutere di un prezzo basso, anche gratis".
Zelensky: "Impossibili risultati veri nei colloqui di pace senza Kiev"
"Risultati veri" nei colloqui di pace con la Russia sono impossibili senza il coinvolgimento di Kiev. Lo ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando ai giornalisti in occasione di un incontro con la presidente della Moldova, Maia Sandu, in visita nel Paese. "E' impossibile escludere l'Ucraina da qualsiasi piattaforma di negoziato - ha scandito Zelensky - Altrimenti questa piattaforma non produrrà veri risultati". Secondo il presidente ucraino, "prima di ogni riunione, qualunque sia, bisogna stabilire un formato sulla carta, penso che dovremmo concentrarci su questo" per poter arrivare a "una pace giusta". La puntualizzazione di Zelensky arriva dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere di essere pronto a colloqui diretti con Donald Trump sull'Ucraina senza il coinvolgimento di Kiev.
Zelensky: "Aiuti militari degli Usa a Kiev non sono stati sospesi"
Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'assistenza militare degli Stati Uniti all'Ucraina non è stata interrotta, dopo la decisione degli Usa di sospendere gli aiuti esteri per 90 giorni. "Per quanto riguarda la restrizione degli aiuti, non sono pronto a parlarne oggi. So che ci sono alcune restrizioni, dobbiamo esaminarle in dettaglio. La restrizione di 90 giorni, per ora, è sui programmi umanitari", ha detto in conferenza stampa con Maia Sandu a Kiev, citato da Unian. "Io posso solo parlare di cosa l'Ucraina potrebbe non ricevere e cosa sto facendo. E parlando degli aiuti militari, non sono stati fermati, grazie a Dio", ha detto.
Zelensky: "Gli alleati lavorino sul formato dei colloqui con Mosca"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che gli alleati dovrebbero lavorare per determinare un formato per qualsiasi prossimo colloquio di pace con la Russia, e che Kiev deve essere coinvolta per negoziati di successo. "Capisco che i contatti possono essere in formati diversi, penso che dovremmo concentrarci su questo oggi", ha affermato, riferendosi a possibili negoziati che porterebbero a "una pace giusta", aggiungendo che "è impossibile escludere l'Ucraina da qualsiasi piattaforma negoziale", altrimenti non porterebbe "risultati reali".
©Ansa
Ucraina, Tusk: "Se Orban blocca le sanzioni ci saranno conseguenze"
"Se il premier ungherese Viktor Orban blocca davvero le sanzioni europee in un momento chiave per la guerra, sarà assolutamente chiaro che in questa grande partita per la sicurezza e il futuro dell'Europa, sta giocando nella squadra di Putin, non nella nostra. Con tutte le conseguenze di questo fatto". Lo scrive su X il premier polacco e presidente di turno del Consiglio Ue, Donald Tusk.
Mosca: "Tre morti in attacco ucraino nel Kherson"
Un attacco ucraino contro un villaggio controllato da Mosca nella regione di Kherson ha ucciso tre persone. Lo hanno reso noto le autorità russe d'occupazione nell'Ucraina meridionale. Vladimir Saldo, il leader insediato da Mosca nella parte del Kherson occupata dalla Russia, ha accusato Kiev di aver utilizzato munizioni a grappolo in un attacco al villaggio di Oleshky.
"I terroristi ucraini hanno bombardato Oleshky con munizioni a grappolo e sistemi di sminamento a distanza", ha affermato Saldo in un post su Telegram. "Al momento sappiamo che sono tre i civili uccisi", ha aggiunto, affermando che le vittime sono in fase di identificazione.
Guerra Ucraina, Cremlino: soluzione crisi deve essere negoziata solo da Usa e Russia
"Non abbiamo nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles", ha affermato il Consigliere del Cremlino, Nikolai Patrushev in un'intervista a Kp.Ru, dopo che Donald Trump ha anticipato la sua intenzione di incontrare Vladimir Putin "molto rapidamente" dopo l'insediamento alla Casa Bianca. LEGGI L'ARTICOLO