Guerra Ucraina-Russia, cosa può succedere con Trump presidente? Gli scenari

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Introduzione

Se non ci sarà un accordo a breve per l'Ucraina con la Russia "non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti". Donald Trump, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca come 47esimo presidente degli Usa, ha subito affrontato il tema della guerra tra Mosca e Kiev.

 

Ma cosa può cambiare con l’approccio del tycoon? E quali sono i possibili scenari all’orizzonte?

Quello che devi sapere

L’approccio di Trump: focus sul negoziato

  • L’approccio di Trump alla questione ucraina - che più volte nell'ultimo periodo ha promesso di voler risolvere in tempi brevi - prevede un minore sostegno diretto a Kiev e un maggiore focus su un negoziato che possa portare a un compromesso con il presidente russo Putin. Il rischio, per l’Ucraina e per l’Europa, è che questa visione possa tradursi in una soluzione che favorisca gli interessi strategici degli Stati Uniti, magari proprio a spese della stabilità europea e della sicurezza del continente.

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Trump a Putin: "Metti fine a questa ridicola guerra"

  • "Non cerco di fare male alla Russia, mi piace il popolo russo e ho sempre avuto una relazione molto buona con il presidente Putin. Non dobbiamo dimenticarci che la Russia ci ha aiutato durante la Seconda guerra mondiale", ha scritto Trump su Truth, il 22 gennaio. "Patteggia ora e metti fine a questa ridicola guerra", ha quindi aggiunto Trump rivolgendosi a Putin. "Se non ci sarà un accordo a breve non avrò altra scelta se non imporre nuove tasse, dazi e sanzioni su tutto quello venduto dalla Russia e vari altri Paesi partecipanti negli Stati Uniti. Facciamola finita con questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Lo possiamo fare in modo semplice o in modo difficile. È il momento di fare un accordo, non dovrebbero essere perse altre vite", ha concluso Trump.

Le ipotesi

  • L'escalation di Trump suggerisce due ipotesi: che stia tentando di sfruttare la pressione subita da Putin, tra crisi economica e ingenti perdite al fronte, o che stia incontrando più resistenze del previsto da parte del presidente russo, che dopo quasi tre anni di guerra non può fare passi falsi.

 

Le relazioni commerciali tra Usa e Russia

  • Trump ha usato la minaccia dei dazi anche con Messico, Canada e Cina. Come ricorda Reuters, questi tre Paesi sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti. Ma la Russia è molto più in basso nella lista, con le importazioni statunitensi dalla Russia in calo a soli 2,9 miliardi di dollari nei primi 11 mesi del 2024 dai 29,6 miliardi di dollari del 2021. Gli Stati Uniti hanno smesso di importare petrolio russo dopo l'invasione dell'ucraina, ma importano ancora alcuni metalli preziosi, tra cui il palladio utilizzato nei convertitori catalitici per automobili. Da ricordare anche che l'amministrazione Biden aveva imposto sanzioni contro entità in Cina, Corea del Nord e Iran per aver aiutato lo sforzo bellico della Russia.

Le mosse del Cremlino

  • Per ora, comunque, il Cremlino mantiene la sua apertura e si prepara a una telefonata tra i due leader, ma attende di sentire "qualcosa di più chiaro e concreto da Washington". Trump, che aveva promesso di risolvere il conflitto in 24 ore, vuole mantenere la promessa di un accordo almeno nei suoi primi 100 giorni, ossia entro aprile. E per mantenere forte la pressione ha già detto che è pronto anche ad aumentare la fornitura di armi a Kiev.
  • Del resto, mercoledì scorso, parlando ai media statali, il viceministro degli Esteri russo aveva affermato che Mosca vedeva una “piccola finestra di opportunità” per stringere accordi con la nuova amministrazione Trump. Il Cremlino, tuttavia, ha già segnalato che non ha fretta di firmare un accordo di pace. E il vice ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyanskiy, ha dato una risposta cauta ai commenti di Trump. “Non è solo questione di porre fine alla guerra. Si tratta innanzitutto di affrontare le cause profonde della crisi ucraina”, ha affermato.

La posizione di Zelensky

  • Intanto, il 21 gennaio, da Davos, il presidente ucraino Zelensky è intervenuto sottolineando: "Per noi è molto importante che l'Europa faccia sentire la sua voce affinché ci siano più voci intorno a Trump, in modo che capisca chiaramente i dettagli e i rischi che possono esserci in futuro e molto velocemente". "Noi vogliamo chiudere il conflitto quest'anno, ho detto a Trump che siamo suoi partner, ma deve essere una pace giusta". 
  • Poi in un'intervista a Bloomberg, Zelensky ha aggiunto: "Qualsiasi forza di peacekeeping in Ucraina deve includere gli Stati Uniti". 

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