Bilancio Usa 2026, il piano di Trump: dai tagli agli aumenti per la difesa, cosa prevede

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Introduzione

Il piano di bilancio per il 2026 dell'amministrazione guidata da Donald Trump darà la priorità alla sicurezza interna e alla difesa, come ha fatto sapere la Casa Bianca. La proposta prevede un incremento del 13% della spesa per la difesa e del 65% per la sicurezza interna, con contestuali tagli del 22% alla spesa pubblica complessiva. Ecco tutte le cifre.

Quello che devi sapere

Bilancio Usa 2026, la proposta della Casa Bianca

  • Secondo quanto anticipato dalla Cnn, citando due fonti dell’amministrazione, e dal Wall Street Journal, che per primo ha diffuso la notizia, la Casa Bianca ha presentato una proposta di bilancio che prevede tagli per 163 miliardi di dollari nel campo dell'istruzione, degli aiuti all'estero, dell'ambiente, della sanità e ad altre voci di spesa discrezionale, esclusa la difesa. La proposta di bilancio è essenzialmente una dichiarazione delle priorità del presidente Donald Trump al Congresso, che deve definire i dettagli e trasformarli in legge. Nella bozza si prevede una spesa discrezionale, esclusa la difesa, pari a 557 miliardi di dollari.

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Gli enti che subiranno tagli più consistenti

  • Tra gli enti maggiormente coinvolti dai tagli figurano il dipartimento dell'Interno, il dipartimento per l'Edilizia abitativa e lo Sviluppo urbano, il dipartimento dell'Istruzione, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente, l'Istituto nazionale di sanità e l'amministrazione Nazionale per gli oceani e l'atmosfera. 
  • In particolare, si prevedono 93,8 miliardi di dollari per il dipartimento della Salute e dei Servizi umani: il taglio è di 33,3 miliardi di dollari, cioè del 26,2% degli 127 miliardi di dollari.
  • Al contrario, saranno incrementate le risorse per la sicurezza delle frontiere (175 miliardi di dollari andrebbero a "mettere in completa sicurezza il confine"), la sicurezza aerea e ferroviaria, le forze dell'ordine e i programmi per i veterani.

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Le spese per la Difesa

  • A beneficiare dei tagli sarebbe essenzialmente il budget per la difesa dei confini, che potrebbe arrivare a 1.010 miliardi di dollari, in crescita del 13% rispetto agli 892,3 miliardi di dollari. Si tratta di ''aumenti senza precedenti per la difesa e la sicurezza dei confini'', sottolinea la Casa Bianca in una nota, parlando di aumenti di spesa ''per garantire che le agenzie che respingono le invasioni ai nostri confini dispongano delle risorse necessarie per completare la loro missione''

 

I tagli alla Nasa

  • L'amministrazione Trump prospetta però anche un taglio del 24% del bilancio della Nasa per l'anno fiscale 2026, con pesanti conseguenze su molti programmi in corso. Se il piano venisse approvato dal Congresso, il budget dell'agenzia spaziale statunitense passerebbe da 24,8 miliardi a 18,8 miliardi di dollari. I tagli sarebbero particolarmente ingenti per la scienza spaziale, le scienze della Terra e i sistemi tradizionali di esplorazione umana, che subirebbero rispettivamente un taglio di 2,3 miliardi di dollari, 1,2 miliardi di dollari e quasi 900 milioni di dollari

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I programmi a rischio

  • Alcuni programmi Nasa di alto profilo rischiano di essere cancellati, con pesanti ricadute anche per le altre agenzie spaziali che vi partecipano. Tra questi c'è il programma Mars sample return, un'iniziativa congiunta con l'Agenzia Spaziale Europea per riportare sulla Terra il materiale raccolto su Marte dal rover Perseverance. C'è poi Gateway, la stazione spaziale in orbita attorno alla Luna a cui l'Italia dà un forte contributo: i componenti già prodotti, si legge in una nota della Nasa, potrebbero essere riutilizzati per altre missioni. Più in generale, tutto il programma Artemis verrebbe ridisegnato, con l'addio al razzo Space Launch System e alla capsula Orion dopo solo tre voli, con l'obiettivo di aprire "la strada a sistemi commerciali di nuova generazione più economici". Nel documento della Casa Bianca, sul totale di 18,8 miliardi di dollari destinati alla Nasa, si prevedono oltre 7 miliardi di dollari per l'esplorazione lunare e viene introdotto 1 miliardo di dollari in nuovi investimenti per programmi incentrati su Marte. La priorità dell'amministrazione, spiega la nota della Nasa, è comunque quella "di tornare sulla Luna prima della Cina e di mandare un americano su Marte"

Onu costretta a dimagrire

  • I tagli voluti da Trump toccano anche l'Onu, che si trova alle prese con una delle più grandi crisi finanziarie dei suoi 80 anni di storia: all'inizio del 2025 gli Stati Uniti, principale donatore, avevano già circa 1,5 miliardi di dollari di arretrati nei pagamenti obbligatori per il bilancio ordinario e 1,2 miliardi di arretrati per le missioni di mantenimento della pace. Da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca il 20 gennaio, gli Usa hanno tagliato altri miliardi di dollari di aiuti esteri. Le Nazioni Unite sono perciò in ginocchio e non è un caso che ora stiano lavorando ad una riforma radicale. Il progetto, contenuto in un documento interno "strettamente riservato", preparato da una task force voluta dal segretario generale Antonio Guterres e visionato da Reuters, prevedrebbe la fusione di agenzie chiave e la redistribuzione delle risorse. La proposta è di unificare le decine di agenzie dell'Onu in quattro dipartimenti principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Uno degli esempi sarebbe la fusione del Programma Alimentare Mondiale (Pam-Wfp), Unicef, Oms e Unhcr in un unico organismo umanitario

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Tagli a emittenti indipendenti Npr e Pbs

  • L’Onu non è la sola a dover far fronte ai tagli: nelle scorse ore, infatti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che mira a limitare i fondi pubblici a due organizzazioni giornalistiche indipendenti, come Npr e Pbs. L'ordine esecutivo è stato firmato dal presidente a porte chiuse a bordo dell'Air Force One e annunciato dalla Casa Bianca intorno a mezzanotte, riferisce Politico. Il documento afferma che Npr e Pbs producono "coperture giornalistiche di parte" e chiede alla Corporation for Public Broadcasting, un'azienda privata verso cui il Congresso stanzia oltre 500 milioni di dollari all'anno, di "annullare i finanziamenti diretti esistenti nella misura massima consentita dalla legge e...rifiutarsi di fornire finanziamenti futuri" a tali organizzazioni giornalistiche.
  • La presidente della Pbs Paula Kerger si dice pronta ad andare in tribunale per difendere i finanziamenti federali tagliati: ha definito "apertamente illegale" l'ordine emesso da Trump, che "mina la nostra capacità di offrire programmi educativi al pubblico americano, come facciamo da oltre cinquant'anni".

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