Guerra Ucraina Russia, Peskov: "Putin accetterebbe la tregua di Natale"

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Il portavoce del Cremlino ha ripetuto che Vladimir Putin ha sostenuto l'iniziativa di Orban per una "tregua di Natale", ma anche che l'Ucraina presumibilmente non sarebbe d'accordo. Via libera del Consiglio Affari Esteri al 15esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca: include 54 persone e 30 entità responsabili di azioni che minacciano Kiev. Donald Trump è tornato a promettere che parlerà con Putin e Zelensky perché "la carneficina in Ucraina deve finire: proverò a chiudere un accordo prima di assumere l'incarico"

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Belousov: "Putin vuole 4 regioni ucraine e la vittoria nel 2025"

Obiettivo di Mosca è la "vittoria" nel conflitto in Ucraina entro il 2025 con il conseguimento "degli obiettivi definiti dal comandante in capo", cioè il presidente Vladimir Putin. Lo ha detto il ministro della Difesa, Andrei Belousov, citato dalla Tass. Tra gli obiettivi stabiliti da Putin durante un discorso lo scorso giugno al ministero degli Esteri vi è il pieno controllo delle quattro regioni in Ucraina che ora sono parzialmente occupate - Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson - e la rinuncia ufficiale di Kiev a entrare nella Nato. Attualmente, ha detto Belousov parlando in una riunione dei vertici del ministero della Difesa alla quale ha partecipato Putin, le forze ucraine controllano non più dell'1% della regione di Lugansk e tra il 25% e il 30% delle altre tre.

Ucraina, Vannacci: "Tajani e Ue insistono per guerra ad oltranza con la Russia"

"Il rapporto Draghi inserisce tra le tre cause di scarsa competitività e produttività dell'Europa la perdita del più grande fornitore di energia del Vecchio Continente, ovvero la Russia, e le accresciute tensioni internazionali. Cosa fanno i ministri europei? Inaspriscono le sanzioni contro la Russia, aggravando così una delle tre cause del tracollo economico del Vecchio Continente, e insistono per una guerra ad oltranza, inasprendo così la seconda delle tre cause della crisi del Vecchio Continente. Tipico esempio di come l'analisi si trasforma in paralisi". Con queste parole il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l'ok del governo al decimo pacchetto di aiuti all'Ucraina, le parole del ministro Antonio Tajani ("Italia al fianco di Kiev, la pace non sia resa") e anche il via libera dei ministri Ue alle nuove sanzioni anti-Mosca.

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Mosca: nel 2025 occuperemo completamente 4 regioni ucraine

Mosca intende occupare interamente le regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhizhia entro il 2025. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Andrei Belousov durante una riunione al ministero, ribadendo l'impegno della Russia nel raggiungere quelli che ha descritto come gli "obiettivi annunciati dal presidente Vladimir Putin a giugno".

"Nel 2025 Mosca conta di ottenere la vittoria nella guerra", ha aggiunto Belousov, sottolineato la necessità che la Russia si prepari a potenziali conflitti con la Nato nel prossimo decennio.

Tra i sanzionati Ue il ministro della Difesa nordcoreano

Tra i sanzionati nel 15esimo pacchetto contro la Russia per la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina c'è anche No Kwang Chol, ministro della Difesa della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC). "Nella sua posizione è direttamente coinvolto nella cooperazione militare tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa, compreso il dispiegamento di soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea nella Federazione Russa a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Pertanto, No Kwang Chol sostiene azioni che minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina", si legge nelle motivazioni.

Usa: coinvolgimento Nord Corea è pericolosa espansione

Per Stati Uniti, alleati occidentali e Unione europea, il crescente coinvolgimento della Corea del Nord in Ucraina rappresenta una "pericolosa espansione" del conflitto. Ad affermarlo è il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in una dichiarazione congiunta con l'Alto rappresentante per gli. Affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, i ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Regno Unito. "Siamo profondamente preoccupati per qualsiasi sostegno politico, militare o economico che la Russia potrebbe fornire ai programmi di armi illegali della Repubblica Popolare Democratica di Corea, comprese le armi di distruzione di massa", hanno affermato nella dichiarazione.

Ucraina, G7 condanna crescente cooperazione Nord Corea-Russia

"Noi,  ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia,  Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e  dall'Alto Rappresentante dell'Unione Europea condanniamo nei termini  più forti possibili la crescente cooperazione militare tra la Repubblica  Popolare Democratica di Corea (Rpdc) e la Federazione Russa, incluso lo  spiegamento di truppe della Rpdc in Russia per l'uso sul campo di  battaglia contro l'Ucraina". E' quanto si legge nella nota dei Paesi del  G7 allargato ad Australia, Sud Corea e Nuova Zelanda. "Il sostegno diretto della Rpdc alla guerra di aggressione russa  contro l'Ucraina segna una pericolosa espansione del conflitto, con  gravi conseguenze per la sicurezza europea e indo-pacifica", hanno  ricordato i Paesi, mettendo l'accento sul fatto che "l'esportazione da  parte della Rpdc di missili balistici, proiettili di artiglieria e altro  materiale militare alla Russia per l'uso contro l'Ucraina e  l'addestramento da parte della Russia di soldati della Rpdc  rappresentano flagranti violazioni delle risoluzioni Onu".

G7 allargato: forte condanna aumento cooperazione militare Mosca-Pyongyang

I ministri degli Esteri del G7 insieme a quelli di Australia, Sudcorea e Nuova Zelanda "hanno condannato nei termini più forti possibile l'aumento della cooperazione militare tra la Corea del Nord e la Federazione russa, compreso il dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia sul campo di battaglia contro l'Ucraina". 

Russia, guerra ibrida: Ue sanziona cellula Gru

L'Ue ha deciso di sanzionare 16 individui e tre società o enti per azioni destabilizzanti condotte dalla Russia all'estero, nell'ambito del quadro di misure volte a contrastare le azioni di Mosca dirette a minare la sicurezza degli Stati membri dell'Ue. La lista comprende l'unità 29155 del Gru, il servizio segreto militare russo, conosciuta per omicidi commessi all'estero e attentati dinamitardi in Europa. Colpiti anche alcuni suoi agenti attivi in Ucraina, Europa Occidentale e Africa.  'Listato' il Groupe Panafricain pour le Commerce et l'investissement, una rete di disinformazione pro russa  particolarmente attiva nella Repubblica Centrafricana e nel Burkina Faso, insieme al suo fondatore, Harouna Douamba. Colpita  l'agenzia di stampa Africa Initiative, il suo direttore e Artem Kureev, dirigente dell'Fsb, impegnato in campagne di disinformazione in Europa ed Africa. In lista pure un alto dirigente del Gru, che ha rilevato le attività del gruppo Wagner in Africa, dopo la morte di Evgeny Prigozhin. Nel mirino, poi, Sofia Zakharova, capo dipartimento dell'Ufficio della presidenza russa per lo sviluppo Ict e Nikolai Tupikin, capo e fondatore di Gk Struktura, entrambi per la campagna di disinformazione Doppelganger.  Sanzionato poi Vladimir Sergiyenko, ex assistente parlamentare di Eugen Schmidt, membro del Bundestag, che ha collaborato con agenti russi, nonché l'imprenditore Visa Mizaev, coinvolto in una operazione di intelligence contro il Bnd tedesco, nel corso della quale l'Fsb ha ottenuto informazioni "altamente classificate". Nella lista anche collaboratori del governo russo attivi in Francia, come Alesya Miloradovich, un funzionario, e Anatolii Prizenko, uomo d'affari moldavo che ha organizzato il trasferimento in Francia  di alcuni cittadini moldavi nell'ottobre 2023. Tutti sono soggetti al divieto di viaggio, di ricevere finanziamenti e al congelamento dei fondi eventualmente detenuti nell'Unione.


Mosca: destino basi russe "non è ancora deciso"

Il futuro delle basi militari della Russia in Siria non è stato deciso, ma Mosca è interessata a mantenerle anche dopo la fuga del suo alleato, l'ex presidente Bashar al-Assad. "Non esiste una decisione definitiva al riguardo, siamo in contatto con i rappresentanti delle forze che attualmente controllano la situazione nel paese", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante un briefing alla stampa. Mosca ha due basi militari in Siria, la base navale di Tartus e l'aeroporto militare di Hmeimim. Si tratta di infrastrutture chiave per le ambizioni geopolitiche della Russia che, grazie a queste installazioni, esercita la sua influenza in Medio Oriente, nel bacino del Mediterraneo e fino all'Africa. La fuga di al-Assad ha inferto un duro colpo alle ambizioni di Mosca, soprattutto perché illustra anche l'indebolimento del suo alleato regionale, l'Iran. Il conflitto con l'Ucraina, che sta entrando nel suo terzo anno, sta mobilitando la maggior parte delle risorse militari della Russia. Ieri la diplomazia russa ha anche annunciato di aver rimpatriato parte del personale diplomatico russo a Damasco. La Russia è stata pesantemente criticata per il suo intervento militare in Siria a partire dal 2015 per salvare al-Assad. Ha partecipato alla brutale repressione dei ribelli, in particolare effettuando devastanti attacchi aerei. Alla fine, dopo un'offensiva lampo, la coalizione ribelle dominata dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ha rovesciato all'inizio di dicembre al-Assad, che si è rifugiato in Russia con la sua famiglia. 

Al via le prime sanzioni Ue per la guerra ibrida di Mosca

Per la prima volta in assoluto, il Consiglio Ue ha deciso oggi di imporre misure restrittive contro 16 persone e tre entità per rispondere alle attività destabilizzanti della Russia contro l'Ue, i suoi Stati membri e i suoi partner. Tra le designazioni si conta anche l'Unità GRU 29155, un'unità segreta dell'agenzia di intelligence militare russa (GRU), nota per il suo coinvolgimento in omicidi stranieri e attività di destabilizzazione come attentati e attacchi informatici in tutta Europa, e alcuni dei suoi militari attivi in Ucraina, Europa occidentale e Africa. 

Scholz: "Noi maggiori sostenitori Kiev ma non manderò soldati"

"La Germania è il maggiore sostenitore in Europa dell'Ucraina. Se la Russia vince la nostra sicurezza in Germania sarà in pericolo nel lungo periodo". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag. Scholz ha però ribadito anche che la Germania non consegnerà armi di lungo raggio in grado di colpire la Russia in profondità come i Taurus. "E certamente con me cancelliere non saranno mandati soldati tedeschi in Ucraina", ha aggiunto.

Putin: "Neanche la leva a 14 anni salverà Kiev"

Kiev si appresta a compiere un nuovo "crimine" abbassando l'età della leva dai 25 ai 18 anni, come chiesto dagli Usa, ma anche se l'abbassassero a 14 anni, questo "non cambierà la situazione sul campo di battaglia". Lo ha detto Vladimir Putin citato dalla Tass. "Penso che il prossimo crimine sarà abbassare l'età di mobilitazione a 18 anni", ha affermato Putin. Ma anche abbassandola a 14 anni "come nella Germania di Hitler, creando una 'Gioventù hitleriana', non cambierà la situazione sul campo". Putin, in una riunione dei vertici del ministero della Difesa, ha dichiarato che la situazione dei combattimenti è a "un punto di svolta".

Putin: "La Russia non può aumentare spesa militare all'infinito"

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia non può aumentare la sua spesa militare "all'infinito". Lo riporta la Tass. "Affinché tutte le componenti del Paese, tutte le componenti della vita dello Stato - l'economia, la sfera sociale nel senso più ampio del termine, la scienza, l'istruzione, la sanità - si sviluppino, non possiamo aumentare queste spese all'infinito", ha affermato Putin secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa.

Aiea: speriamo guerra finisca senza incidente nucleare

"Dobbiamo arrivare alla fine di questa fase della guerra in Ucraina senza incidenti nucleari e speriamo di poterlo fare". È l'auspicio espresso dal direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, nel suo intervento alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori che si è aperta oggi alla Farnesina. "

Putin: "Nel 2024 conquistati 189 centri abitati in Ucraina"

Il 2024 è stato un anno fondamentale per "il raggiungimento degli obiettivi" russi in Ucraina, con le forze di Mosca che hanno conquistato 189 centri abitati e mantengono "fermamente l'iniziativa strategica lungo l'intera linea" del fronte. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin citato dalle agenzie russe.

Cremlino, 'prematuro parlare di peacekeeper in Ucraina'

E' "prematuro" parlare di uno schieramento di peacekeeper in Ucraina dopo un cessate il fuoco, perché Kiev "rifiuta qualsiasi negoziato". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "La parte ucraina continua a rifiutare qualsiasi negoziato, inoltre (il presidente ucraino) Zelensky ha proibito per decreto a se stesso questi negoziati", ha detto Peskov, citato dalla Tass. "È ovviamente prematuro parlare di tutto il resto, in particolare delle forze di pace", ha aggiunto il portavoce. 

Via libera dei ministri Ue alle nuove sanzioni anti-Mosca

Via libera del Consiglio Affari Esteri al quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Il pacchetto include 54 persone e 30 entità responsabili di azioni che minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina. Le sanzioni mirano inoltre a colpire le petroliere non dell'Ue che fanno parte della flotta ombra di Putin che elude il meccanismo del tetto massimo dei prezzi del petrolio o che sostengono il settore energetico della Russia, o le navi responsabili del trasporto di attrezzature militari per la Russia o coinvolte nel trasporto di grano ucraino rubato. Le navi inserite nella lista sono 52. 

Ucraina: Tajani, sostegno a Kiev "per pace che non sia resa"

"L'Italia è al fianco di Kiev nell'impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa ucraina". Lo ha detto Antonio Tajani aprendo la Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina aggiungendo che si sta lavorando per "una seconda conferenza di pace a cui partecipi anche la Russia con partner come Cina, India e Brasile".

Ft, la Russia ha evacuato almeno 400 militari da Damasco

La Russia ha evacuato almeno 400 soldati dalla regione di Damasco negli ultimi giorni in coordinamento con il principale gruppo ribelle che ha rovesciato il regime di Bashar al-Assad: lo afferma un portavoce del gruppo Hts aggiungendo che ulteriori negoziati sono in corso. Lo riporta il Financial Time. Secondo Kamal Lababidi, membro di Hayat Tahrir al-Sham, i soldati russi erano di stanza nel quartier generale della quarta divisione dell'esercito siriano a Qudsayya, un sobborgo della capitale. Inoltre, la settimana scorsa anche i soldati russi di stanza presso l'ambasciata a Damasco hanno lasciato il Paese. Lababidi ha detto che sono in corso colloqui per evacuare più soldati in tutto il Paese.

Kiev, 'colpito grande deposito di armi russo nel Donetsk'

I droni del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) hanno colpito depositi di artiglieria e mortai russi vicino al villaggio di Markyne, nel territorio occupato della regione di Donetsk (est): lo ha detto una fonte dello Sbu a Ukrinform. La fonte ha aggiunto che la struttura colpita ospitava una notevole quantità di munizioni per veicoli da combattimento di fanteria e carri armati, oltre a missili guidati anticarro, mine, granate e milioni di proiettili di vario calibro. Secondo la fonte, sono state udite esplosioni nella struttura tutta la notte ed è stato danneggiato anche un vicino deposito di carburante. 

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