"Parte" del personale diplomatico russo ha lasciato la Siria, hanno annunciato le autorità di Mosca. Più di 60 attacchi aerei israeliani hanno preso di mira siti militari in tutta la Siria nel giro di poche ore, quasi una settimana dopo la caduta di Bashar al-Assad. Israele mira in particolare ai tunnel sotto le montagne che contengono depositi di missili balistici", ha aggiunto l'Ong. Il nuovo governo della Siria dovrà prevedere nel suo programma lo svolgimento di elezioni, promette Jolani
Gran Bretagna avvia contatti diplomatici con la Siria
Il Regno Unito ha avviato contatti diplomatici con il gruppo islamista HTS che ha preso il potere in Siria. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri britannico David Lammy.
Mosca: "Parte dello staff diplomatico ha lasciato la Siria" (2)
Il volo è arrivato all'aeroporto di Chkalovsky, vicino a Mosca, ma il ministero degli Esteri non ha detto quante persone sono state rimpatriate. A bordo del volo proveniente dalla Siria si trovavano anche membri delle missioni diplomatiche di Bielorussia, Corea del Nord e Abkhazia, una regione separatista della Georgia sostenuta da Mosca. "L'ambasciata russa a Damasco continua ad operare", conclude la dichiarazione pubblicata su Telegram. Domenica scorsa è stato rovesciato il governo di Bashar al-Assad, che si è rifugiato in Russia con la sua famiglia. Questa caduta è stata una grave battuta d'arresto per Mosca che, insieme all'Iran, era il principale alleato dell'ex presidente siriano e interveniva militarmente in Siria dal 2015. Il destino delle due basi militari russe in Siria - la base navale di Tartous e l'aeroporto militare di Hmeimim - è ora in discussione. Si tratta di infrastrutture russe fondamentali per mantenere la propria influenza in Medio Oriente, nel bacino del Mediterraneo e in Africa.
Financial Times: "Assad ha inviato 250 milioni in contanti a Mosca"
Il regime di Bashar al-Assad ha inviato 250 milioni di dollari in contanti a Mosca fra il 2018 e il 2019, quando Assad era indebitato con il Cremlino per il sostegno militare e i suoi familiari stavano segretamente acquistando asset in Russia. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che l'ex leader della Siria ha spedito quasi due tonnellate di banconote da 100 dollari e 500 euro all'aeroporto di Mosca per essere depositati in banche russe soggette a sanzioni.
Mosca: "Parte dello staff diplomatico ha lasciato la Siria"
Una "parte" del personale diplomatico russo ha lasciato la Siria in aereo. Lo hanno annunciato le autorità di Mosca. "Il 15 dicembre, il ritiro di parte del personale della rappresentanza russa a Damasco è avvenuto con un volo speciale dell'aeronautica russa partito dalla base aerea di Hmeimim" in Siria, si legge sul profilo Telegram del Dipartimento per le situazioni di crisi del Ministero degli Esteri.
Netanyahu: "Non ci interessa lo scontro con la Siria"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non ha "alcun interesse a scontrarsi" con la Siria.
Siria: "Decisione Israele sul Golan escalation pericolosa"
Il ministero degli Esteri siriano ha condannato lunedì la decisione di Israele di raddoppiare il numero di coloni sulle alture del Golan definendola una "escalation pericolosa e senza precedenti", ha riferito la televisione di Stato. Lo riporta Ynet.
Israele approva piano per raddoppio popolazione nel Golan
Il governo israeliano ha approvato un piano per raddoppiare la popolazione delle Alture del Golan occupate e annesse, in seguito alla caduta di Bashar al-Assad in Siria. Il governo ha "approvato all'unanimità" il "piano da 40 milioni di shekel (11 milioni di dollari) per lo sviluppo demografico del Golan alla luce della guerra e del nuovo fronte in Siria e del desiderio di raddoppiare la popolazione", ha dichiarato l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Israele occupa la maggior parte delle alture del Golan dal 1967 e ha annesso l'area nel 1981 con una mossa riconosciuta solo dagli Stati Uniti.
Media: "Colloquio Netanyahu-Trump su Gaza e Siria"
Il premier israeliano Benjamin Netanyhu ha avuto con colloquio telefonico con il presidente eletto Donald Trump, nel corso del quale i due leader hanno parlato di un possibile accordo per la liberazione degli ostaggi, della guerra contro Hamas e Gaza e della situazione in Siria. Lo riportano i media israeliani.
Siria, sequestrato laboratorio che produce Captagon, la "droga della Jihad"
Le anfetamine sono richieste nei Paesi arabi del Golfo. Diffuso in rete un video sul deposito scoperto dai ribelli jihadisti che si trovava a Damasco. IL VIDEO
Damasco, riaprono le scuole e tornano le lezioni anche all'università
Riprende la vita normale a Damasco a una settimana dalla caduta di Bashar Assad. Studenti e dipendenti pubblici hanno cominciato a fare ritorno alle loro istituzioni. Oggi le scuole hanno riaperto nella capitale e nei suoi dintorni. Migliaia di studenti sono tornati anche nelle aule universitarie a Damasco. Decine di loro hanno partecipato a una pulizia straordinaria dell'ateneo per segnare l'inizio di una nuova era.
Germania processerà ex alti funzionari di governo Assad
La Germania ha avvertito che gli alti membri del governo del deposto presidente siriano Bashar al-Assad saranno perseguiti se fuggiranno sul suo territorio. "Riteneremo tutti gli scagnozzi del regime responsabili dei loro terribili crimini nella piena misura della legge", ha dichiarato il ministro degli Esteri Annalena Baerbock al settimanale Bild am Sonntag. Il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser ha dichiarato alla stessa testata che se i membri del governo di al-Assad, rovesciato l'8 dicembre dopo oltre 20 anni di potere, cercheranno di fuggire in Germania, saranno perseguiti. "Dovrebbero sapere che quasi nessun altro Stato persegue i loro crimini in modo così severo", ha dichiarato: "Nessuno che abbia partecipato ad atrocità è al sicuro dal processo qui". La magistratura tedesca ha condannato diversi funzionari del governo di al-Assad in base al principio della giurisdizione universale, che conferisce la competenza a perseguire e punire i responsabili di un crimine, indipendentemente dal luogo in cui è stato commesso. In Germania, anche persone non legate ad al-Assad sono state perseguite per crimini commessi dallo scoppio della guerra civile siriana nel 2011, quando il governo ha represso duramente un'ondata di proteste pacifiche. Nel dicembre 2023, i procuratori tedeschi hanno perseguito due cittadini siriani accusati di crimini di guerra commessi nei pressi di Damasco e legati al gruppo jihadista Stato Islamico (IS). La Germania ospita la più grande comunità europea di siriani in esilio e ospita quasi un milione di persone fuggite dalla devastante guerra civile che ha causato più di 500.000 morti.
Una missione diplomatica francese sarà in Siria martedì
Una missione diplomatica francese si recherà martedì a Damasco per la prima volta in 12 anni. Lo ha annunciato su France Inter il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot. L'obiettivo dei quattro diplomatici inviati in Siria sarà quello di "riprendere possesso delle nostre partecipazioni sul terreno", "stabilire i primi contatti" con le nuove autorità e "valutare gli urgenti bisogni umanitari della popolazione", ha dichiarato. Si tratterà anche di "verificare se le dichiarazioni piuttosto incoraggianti di questa nuova autorità, che ha invitato alla calma e apparentemente non si è lasciata andare ad atti di violenza, siano seguite sul campo".
Mosca auspica altri incontri con Turchia e Iran sulla Siria
La Russia auspica altri incontri sulla situazione in Siria con la Turchia e l'Iran. Lo ha dichiarato alla Tass il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. "Vedremo. Spero che altri incontri avranno certamente luogo. Manteniamo buone relazioni sia con la Turchia che con l'Iran e penso che sarebbe utile continuare a discutere sulla Siria", ha dichiarato Bogdanov, che ricopre anche il ruolo di inviato speciale del presidente per il Medio Oriente e l'Africa.
Siria, Iran condanna invasione Israele: pagherà prezzo alto
L'Iran ha condannato con forza l'aggressione di Israele alla Siria dopo la caduta del deposto presidente Bashar al-Assad e ha avvertito che gli israeliani "pagheranno un prezzo alto e saranno sepolti" in territorio siriano. "I sionisti pagheranno un prezzo alto e saranno sepolti in Siria, ma ci vorrà un po' di tempo", ha dichiarato il comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, generale Hosein Salami, a una conferenza a Teheran sulla guerra Iran-Iraq degli anni Ottanta, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Tasnim. Condannando le azioni israeliane in Siria, in particolare nelle aree vicine a Damasco e Quneitra, Salami ha affermato che la crescente presenza dei sionisti in questi territori è "insopportabile" per la regione. Ha inoltre ribadito le affermazioni della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, che mercoledì ha detto che i giovani siriani finiranno per liberare i territori occupati. Khamenei ha detto che "non c'è dubbio" che la caduta di al-Assad "è il prodotto di un piano congiunto USA-Israele", anche se ha assicurato che questo non indebolirà il suo Paese o la cosiddetta alleanza anti-israeliana "Asse della Resistenza", guidata da Teheran e comprendente i palestinesi di Hamas, gli Hezbollah libanesi, gli Houthi dello Yemen, le milizie irachene e il governo del deposto presidente siriano.
Ankara: più di 7.500 rifugiati tornati in patria
Sono più di 7.500 i rifugiati siriani tornati in patria dalla vicina Turchia dalla fine del regime di Bashar al-Assad, dalla caduta del regime una settimana fa. E' quanto ha reso noto il ministro turco degli Interni, Ali Yerlikaya. Su X ha scritto che più di mille siriani hanno attraversato ogni giorno, da lunedì e fino a venerdì compreso, il confine tra Turchia e Siria. Altri siriani avevano già fatto ritorno in Siria tra il 6 e l'8 dicembre, ma si tratta di numeri più contenuti, ha aggiunto Yerlikaya.
L'Unhcr ha riferito di tremila rimpatri dal confine turco-siriano fino a venerdì. La Turchia ha accolto il maggior numero di rifugiati siriani in fuga dal conflitto esploso in Siria nel 2011, sulla scia di proteste antigovernative presto soffocate da una sanguinosa repressione. Secondo dati Onu, circa tre milioni di siriani vivono in Turchia. E l'Unhcr parla di un totale di 4,8 milioni di rifugiati siriani, per lo più tra Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto.
Onu: aiuti maggiori e immediati alla Siria
L'inviato delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, ha sollecitato aiuti "maggiori e immediati" al Paese devastato dalla guerra, al suo arrivo questa mattina nella capitale Damasco. "La Siria ha attraversato un'enorme crisi umanitaria", ha affermato Pedersen: "Dobbiamo assicurarci che la Siria riceva una maggiore e immediata assistenza umanitaria", ha aggiunto.
Onu: sistema giudiziario credibile per evitare vendette
L'istituzione di un sistema giudiziario "credibile" in Siria è necessaria per evitare atti di "vendetta": lo ha detto l'inviato delle Nazioni Unite, Geir Pedersen, al suo arrivo a Damasco. "Dobbiamo fare in modo che ci siano giustizia e responsabilità per i crimini commessi. Dobbiamo assicurarci che ciò avvenga attraverso un sistema giudiziario credibile e che non ci siano vendette", ha affermato Pedersen.
Berlino: torturatori al servizio di Assad non si rifugino da noi
La ministra degli Esteri tedesca ha messo in guardia chiunque sia coinvolto nelle atrocità per conto del governo siriano deposto dal cercare rifugio in Germania: in caso contrario, ha sottolineato, affronteranno "la piena forza della legge". Lo riferisce il domenicale Bild am Sonntag. La Germania è stata una delle principali destinazioni per i rifugiati siriani nell'ultimo decennio, e diverse centinaia di migliaia di cittadini siriani vivono tuttora nel Paese. In sentenze emesse a partire dal 2021, ex agenti della polizia segreta siriana sono già stati condannati in Germania per aver supervisionato o facilitato abusi su detenuti. "A tutti i torturatori al servizio dell'ex presidente Bashar Assad che potrebbero pensare di fuggire in Germania, posso solo dire chiaramente che porteremo tutti gli scagnozzi del regime a rispondere dei loro terribili crimini con tutta la forza della legge", ha dichiarato Annalena Baerbock al giornale. Baerbock ha quindi invitato le autorità di sicurezza internazionali e i servizi di intelligence a collaborare strettamente.
Erdogan: Turchia Paese chiave per futuro della Siria
La Turchia è e sara' un Paese chiave per il futuro della Siria. Un messaggio ribadito oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, tornato a parlare a una settimana dalla caduta del regime di Bashar al Assad. "La Turchia ha costituito un'isola di pace in un mare di instabilita'. Per i siriani siamo stati un porto sicuro e per la Siria abbiamo e continueremo ad avere un ruolo chiave. Ieri ha riaperto la nostra ambasciata a Damasco e i nostri rapporti sono destinati a essere forti. Il sostegno al governo di transizione è la via per una Siria stabile e serena, ma anche per garantire l'integrita' territoriale del Paese e la fine della minaccia terroristica", ha dichiarato Erdogan.
Inviato Onu Pedersen arrivato a Damasco
L'inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, è arrivato a Damasco. Lo ha reso noto il suo portavoce senza rivelare il suo programma. "È appena arrivato" e "dovrebbe parlare al suo arrivo", ha detto all'Afp Jenifer Fenton, senza però specificare se avrebbe incontrato Abu Muhammad al-Jolani, il leader della coalizione armata dominata dagli islamici che ha preso il potere in Siria. Pedersen aveva chiesto nei giorni scorsi l’istituzione di una transizione “inclusiva” per evitare una “nuova guerra civile” in Siria. Ieri, in Giordania, paese confinante con la Siria, ha partecipato a colloqui che hanno riunito diplomatici americani, arabi, europei e turchi, che hanno convenuto che il processo di transizione deve "essere guidato dagli stessi siriani e raggiungere un processo inclusivo e inclusivo".