
Il leader siriano Jolani: "Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria". Netanyahu: "Ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti". Condanna di Iran e Turchia: "Incursioni illegali". Profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente Hafez Assad. La Casa Bianca annuncia per venerdì una riunione straordinaria del G7 presieduto dall'Italia
in evidenza
Trecento raid di Israele in 48 ore per smilitarizzare la Siria dopo la caduta di Assad. Distrutti i caccia e la flotta. "Ho autorizzato a bombardare le armi siriane affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", dice il premier Netanyahu. Condanna di Iran e Turchia: "Incursioni illegali". Telefonata di Erdogan con Meloni: "In Siria una aggressione israeliana. Preservare l'integrità territoriale e eliminare il terrorismo". La Casa Bianca annuncia per venerdì una riunione straordinaria del G7 presieduto dall'Italia. Dall'obitorio di un ospedale di Damasco emergono "40 corpi con segni di tortura" e parte la caccia ai macellai del regime di Assad. Il leader dei ribelli Jolani annuncia una lista con gli ex funzionari ricercati. Si insedia il nuovo premier Bashir: "Il mio governo scioglierà i servizi di sicurezza". L'Ue lascia libertà ai Paesi sui rifugiati e i 27 si spaccano. Non tutti sulla scia di Germania e Italia sullo stop alle richieste di asilo.
Gli approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Per tutti gli aggiornamenti segui il nuovo liveblog dell'11 dicembre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette ( clicca qui )
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 ( clicca qui )
- Le notizie audio con i titoli del tg ( clicca qui )
218 morti in tre giorni in scontri tra forze filo-Ankara e filo-curde
Gli scontri tra le forze filo-Ankara e filo-curde hanno provocato 218 morti in tre giorni nel nord della Siria, ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). Secondo l'Ong, "218 membri delle forze filocurde e delle fazioni filo-Ankara sono stati uccisi durante tre giorni di combattimenti a Manbij e dintorni", dove le fazioni sostenute dalla Turchia hanno lanciato un'offensiva.
Trovato morto in carcere il celebre attivista siriano Mazen al-Hamada
Era diventato il simbolo dei crimini commessi dal regime di Assad. Il suo corpo è stato trovato con segni visibili di tortura. La sua odissea era iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, nel 2011 e nel 2012, quando venne arrestato più volte. LEGGI QUI
L'Ue sull'asilo ai siriani: "Le decisioni sono di competenza degli Stati membri"
La Commissione ha ribadito di essere "in contatto con i singoli Stati e con l'Unhcr per avere un dialogo strutturato". Il portavoce ha poi ricordato che l'Ue al momento "non dispone di una lista comune di Paesi sicuri" verso i quali effettuare i rimpatri. I DETTAGLI
La bandiera dei ribelli jihadisti issata sulla ambasciata della Siria a Mosca
Lo hanno confermato diverse fonti internazionali, tra cui la Tass ed il New York Times. Il gesto, altamente simbolico, è stato compiuto proprio all'indomani della conquista del potere da parte dei ribelli jihadisti che hanno rovesciato in poco più di 10 giorni il presidente Bashar al-Assad. I DETTAGLI
Idf, 480 raid aerei sulla Siria nelle ultime 48 ore
Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferisce l'Idf aggiungendo di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana, "distruggendo 15 navi", aggiunge l'esercito israeliano in un comunicato su Telegram.
Lettonia sospende valutazione richieste di asilo per siriani
La Lettonia ha sospeso la valutazione delle richieste di asilo da parte dei cittadini siriani. Lo ha comunicato oggi il ministro degli Interni di Riga, Rihards Kozlovskis. La Lettonia è il settimo Paese europeo ad aver adottato una simile misura dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad alla fine della scorsa settimana.
Hezbollah, nuovi leader Siria respingano occupazione israeliana
Il movimento armato libanese Hezbollah, che per anni ha combattuto accanto alle forze dell'ex presidente siriano Bashar al Assad, auspica che la nuova leadership siriana respinga "l'occupazione israeliana". "Speriamo di vedere la Siria stabilizzarsi e posizionarsi fermamente contro l'occupazione israeliana, e che impedisca le ingerenze straniere nei suoi affari", ha dichiarato il gruppo filo-iraniano in un comunicato.
Non solo Assad in Siria: dalle Primavere arabe a oggi, i raìs deposti negli altri Paesi
Bashar al-Assad è solo l’ultimo degli autocrati che ha perso il potere negli ultimi 13 anni tra Africa e Medio Oriente: il primo fu il tunisino Zine el-Abdine Ben Ali, la cui caduta nel 2011 diede inizio alle Primavere Arabe. A seguire ci furono anche il libico Gheddafi, l’egiziano Mubarak, lo yemenita Saleh e il sudanese al-Bashir. LEGGI QUI
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Siria in mano ai ribelli jihadisti, Assad in fuga. La notizia sui siti internazionali
La stampa di tutto il mondo apre, nella versione online, con la caduta del regime di Bashar dopo un quarto di secolo. "Le forze sunnite affermano che il presidente ha lasciato il Paese e che la capitale Damasco è stata liberata", titolano i quotidiani di ogni Paese. La tedesca Bild: "Assad è fuggito in aereo". Le Figaro: "Scene di giubilo e invocazioni religiose in strada". Il New York Times: "Non si sa dove sia il presidente"
Hamas ha dato a Egitto lista ostaggi, accordo più vicino
Hamas ha consegnato ai mediatori egiziani un elenco con i nomi degli ostaggi israeliani attualmente tenuti prigionieri dal gruppo. Lo ha riferito l'emittente saudita Al Arabiya citando ''contatti segreti'' in corso per arrivare a un accordo. Fonti palestinesi ben informate hanno riferito ad Haaretz che i leader di Hamas all'estero hanno espresso una nuova flessibilità nei negoziati per il ritorno degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco a Gaza.
Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
I residenti sono scesi in strada per festeggiare la caduta del regime dopo 50 anni di governo del partito Baath, mentre i gruppi ribelli annunciavano l'inizio di una "nuova era" in Siria. Gli insorti siriani Hanno annunciato la caduta del "tiranno" sugli schermi della televisione pubblica siriana. LE IMMAGINI
Hezbollah: Israele sta occupando, Damasco lo impedisca
"Ci auguriamo che la Siria si stabilizzi e prenda una posizione ferma contro l'occupazione israeliana, impedendo al contempo l'interferenza straniera nei suoi affari". Lo ha afferma Hezbollah dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito la maggior parte delle riserve di armi strategiche in Siria nelle ultime 48 ore e che le navi missilistiche hanno colpito due strutture della marina siriana.
Jolani: "Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria"
La comunità internazionale "non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad". Lo ha dichiarato a Sky News il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "i loro timori sono inutili, se Dio viole". "La paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un'altra guerra e non ci entrerà".
Idf: 480 raid aerei sulla Siria nelle ultime 48 ore
Sono complessivamente 480 i raid aerei compiuti da Israele su obiettivi militari nelle ultime 48 ore in Siria, tra cui batterie antiaeree, aeroporti, siti di produzione di armi, depositi di armi, strutture militari. Lo riferisce l'Idf aggiungendo di aver distrutto "la maggior parte delle scorte di armi strategiche in Siria". La Marina israeliana ha inoltre preso di mira due strutture della Marina siriana, "distruggendo 15 navi", aggiunge l'esercito israeliano in un comunicato su Telegram.
Usa, ancora nessun contatto con il neo premier in Siria
Gli Stati Uniti non hanno ancora avuto contatti con il premier incaricato siriano Muhammad Bashir. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller in un briefing con la stampa. "Non abbiamo nessun commento sulla sua nomina", ha aggiunto.
Profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente Hafez Assad
E' stata profanata la tomba-mausoleo dell'ex presidente siriano Hafez al Assad, fondatore del regime dissoltosi domenica scorsa dopo 54 anni e padre del raìs ora in esilio a Mosca Bashar al Assad, rimasto al potere per un quarto di secolo. Miliziani anti-governativi sono giunti nella cittadina natale degli Assad, Qurdaha, sulle montagne a est di Latakia. E hanno profanato la tomba, senza trovare i resti di Assad padre. Altri miliziani erano arrivati in precedenza al mausoleo, affermando di non voler profanare la tomba perché "la nostra religione ce lo vieta".
Esecuzioni sommarie contro esponenti del regime
Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I video, verificati come autentici e che l'ANSA ha potuto visionare, sono stati girati oggi a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco. Mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un filmato mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.
Mosca conferma: "Assad è al sicuro in Russia"
Il presidente siriano Bashar al-Assad è in Russia. Lo ha confermato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov intervistato dalla Nbc News. ''La Russia ha accolto e ha provveduto al suo trasporto nel modo più sicuro possibile'' dopo il crollo del suo regime, ha aggiunto Ryabkov.
Assad ''è al sicuro e questo dimostra che la Russia agisce come necessario in queste situazioni straordinarie'', ha aggiunto.
Trovato morto in carcere il celebre attivista siriano Mazen al-Hamada
Era diventato il simbolo dei crimini commessi dal regime di Assad. Il suo corpo è stato trovato con segni visibili di tortura. La sua odissea era iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, nel 2011 e nel 2012, quando venne arrestato più volte. I DETTAGLI
Video, bandiere dell'Isis nel porto siriano di Latakia
Miliziani sui carri armati sfilano a Latakia, porto siriano non lontano dalla principale base aerea russa, sventolando bandiere nere jihadiste con su scritto in bianco la professione di fede islamica. Lo stesso tipo di vessillo è stato adottato dall'Organizzazione dello Stato islamico (Isis). Il video è stato verificato da fonti sul terreno a Latakia a conferma del passaggio oggi di miliziani anti-governativi con bandiere dell'Isis.
Usa dettano condizioni per riconoscere nuovo governo Siria
Gli Usa "riconosceranno e sosterranno pienamente" un futuro governo siriano che risulti da un processo di transizione "inclusivo e trasparente" e che confermi "impegni chiari per rispettare pienamente i diritti delle minoranze, facilitare il flusso di assistenza umanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno, impedisca che la Siria venga utilizzata come base per il terrorismo o rappresenti una minaccia per i suoi vicini e garantisca che tutte le scorte di armi chimiche o biologiche siano protette e distrutte in sicurezza". Sono le condizioni poste dal segretario di Stato Antony Blinken per sostenere il nuovo governo di Damasco.
al-Bashir vede membri governo Assad per organizzare transizione
Il premier siriano ad interim Mohammed al-Bashir ha spiegato di aver incontrato i membri dell'ex governo di Bashar al-Assad per organizzare ''la fase di transizione dei prossimi due mesi'' fino a quando non avremo ''un ordine costituzionale al servizio del popolo siriano''. Lo ha dichiarato lo stesso Bashir in una intervista all'emittente al-Jazeera. "Abbiamo invitato i membri del vecchio governo e alcuni direttori dell'amministrazione di Idlib e delle aree circostanti per facilitare tutti i lavori necessari per i prossimi due mesi, finché non avremo un sistema costituzionale in grado di servire il popolo siriano", ha detto al-Bashir. "Oggi abbiamo avuto altri incontri per riaprire le istituzioni e poter servire il nostro popolo in Siria", ha aggiunto.
Premier al-Bashir promette "calma e stabilità"
Il primo ministro siriano ad interim Mohammed al-Bashir ha promesso ''calma e stabilità'' al popolo siriano. Nel corso della prima intervista rilasciata dopo la nomina, all'emittente al-Jazeera, al-Bashir ha affermato che dopo 13 anni di guerra ''adesso è il momento che il popolo goda di calma e stabilità''.
Netanyahu: "Se tornano legami con Iran colpiremo"
Israele desidera stabilire relazioni con il prossimo governo siriano, ma non esiterà ad attaccare in caso di minacce per lo Stato ebraico. Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. "Se questo regime permetterà all'Iran di ristabilirsi in Siria - ha detto Netanyahu in un video trasmesso dalle tv israeliane - o permettera' il trasferimento di armi iraniane o di qualsiasi altra arma a Hezbollah, o ci attacchera', risponderemo con la forza e gli faremo pagare un prezzo elevato". "Cio' che e' accaduto al regime precedente accadra' anche a questo regime", ha detto Netanyahu, aggiungendo che Israele non ha intenzione di interferire negli affari interni della Siria, ma farà tutto il necessario per garantirne la sicurezza.
Trovato morto in carcere Sednaya celebre attivista siriano
I social media sono stati inondati di tributi ed espressioni di dolore da parte di attivisti per i diritti umani e della diaspora siriana dopo che un famoso attivista siriano, Mazen al-Hamada, torturato sotto il governo di Bashar al-Assad, è stato oggi trovato morto nella famigerata prigione di Sednaya, tristemente nota come 'mattatoio umano'. Lo riferisce il portale di notizie Middle East Eye, sottolineando che il corpo di al Hamada è stato trovato con segni visibili di tortura e ripercorrendo la sua odissea iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, nel 2011 e nel 2012, quando venne arrestato più volte.
Kallas: "Leader Hts saranno giudicati dalle loro azioni"
"I prossimi giorni saranno cruciali per vedere se la situazione" in Siria "andrà nella giusta direzione. I nuovi attori" di Hts "verranno giudicati dalle loro azioni". Lo ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo. "E' troppo presto per dire se in Siria si va nella direzione giusta, ma penso che ci siano buoni segnali", ha aggiunto la capa della diplomazia Ue, sottolineando che i leader di Hayat Tahrir ash Sham "devono dimostrare di voler davvero ricostruire il Paese". "Dobbiamo passare un messaggio univoco per una transizione pacifica: no guerra civile, no caos, no vendetta, no strumentalizzazione della religione. Tutti questi messaggi sono stati trasmessi ad Hts dagli attori regionali", ha riferito.
Israele ha eliminato l'80% delle capacità militari siriane
L'operazione portata avanti da Israele in Siria ha danneggiato circa l'80 per cento delle capacità strategiche militari siriane ed è avvenuta dopo anni in cui ha raccolto informazioni: "Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni", hanno riferito le fonti militari israeliane a Channel 12. L'Idf ha agito per garantire che l'equipaggiamento militare strategico non finisse nelle mani sbagliate. Gli organi israeliani che continuano ad operare in Siria sono il Comando nord, responsabile della missione nel sud del Paese e del cuscinetto al confine, l'aeronautica e l'intelligence.
Kallas: "Sulla Siria in contatto con i partner della regione"
"Non stiamo aspettando, sto lavorando con i partner della regione mediorientale per lanciare un messaggio comune, con un linguaggio simile, perché l'Ue da sola non va da nessuna parte". Lo ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo parlando della situazione in Siria. "La stabilità è interesse dell'Ue ma anche della regione, dei Paesi limitrofi, ed è per questo che nel fine settimana sono stata in contatto con diversi ministri dell'area", ha spiegato.
Israele ha distrutto 320 obiettivi in Siria con 350 caccia
"Oggi l'Idf ha completato la parte strategica centrale dell'operazione Hats Bashan (Fionda di Beshan) iniziata nella notte tra sabato e domenica, con la consapevolezza che il regime di Assad stava cadendo. Centinaia di obiettivi strategici siriani sono stati attaccati nell' operazione e le forze di sicurezza continuano ad operare nella zona cuscinetto". Lo hanno riferito fonti militari a Canale 12. Nell'ambito dell'operazione, 350 caccia dell'Iaf hanno effettuato attacchi in tutta la Siria e distrutto 320 obiettivi strategici: aerei, missili terra-aria, terra-mare, Scud da crociera, navi militari e carri armati, riporta l'emittente.
Netanyahu: "Sì a rapporti con nuovo regime ma pagherà prezzo se torna Iran"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che ''Israele vuole relazioni diplomatiche con il nuovo regime in Siria''. Ma, in un videomessaggio condiviso sui social, allo stesso tempo ha precisato che ''se questo regime consente all'Iran di stabilirsi in Siria e di trasferire le armi, pagherà un prezzo elevato".
Kallas: "Evitare nuove ondate migratorie dalla Siria"
"Alcuni Paesi, come la Turchia, hanno già indicato il rientro dei rifugiati in Siria. Per questo sottolineo l'importanza della tutela delle minoranze: non vogliamo che ci siano nuove ondate di rifugiati provenienti da gruppi diversi dalla Siria. Questo è nell'interesse di tutti i Paesi della regione e anche dell'Ue". Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo.
Netanyahu: "Ho autorizzato a bombardare armi siriane"
"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilizzarsi o permettere il trasferimento di armi a Hezbollah, rispondendomo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militare strategica lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.
Kallas: "Evitare replica di scenari orribili Iraq, Libia e Afghanistan"
"Dobbiamo evitare una ripetizione degli orribili scenari in Iraq, Libia e Afghanistan". Lo ha detto l'Alta rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza della Ue, Kaja Kallas, parlando, durante un'audizione alla commissione Esteri del Parlamento europeo, dei rischi di violenza settaria e una ripresa dell'estremismo in Siria, esortando le potenze internazionale ad aiutare una transizione pacifica dopo la caduta di Bashar al-Assad. "Questa transizione presenta enormi sfide per la Siria e la regione - ha continuato - ci sono preoccupazioni legittime riguardo a violenze tra gruppi religiosi, la rinascita estremista e il vuoto politico".
Kallas: "Alleati Assad indeboliti e disinteressati"
"Quello che e' successo alla Siria ha molte ripercussioni piu' larghe. Ha mostrato al mondo che coloro che hanno supportato il regime brutale di Assad, Russia e Iran, non potevano piu' farlo o non avevano interesse a essere presenti nel periodo successivo". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, parlando alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo. "Sono indeboliti, distratti e sovraccaricati da altri teatri nel resto del Medio Oriente o in Ucraina. Per Putin e per il regime iraniano la caduta del regime di Assad e' un duro colpo", ha aggiunto.
Meloni a Erdogan: "L'unità della Siria va preservata"
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria. Il colloquio ha permesso al Presidente Meloni di ribadire l'importanza di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di assicurare una transizione pacifica e inclusiva che possa anche contribuire alla stabilità regionale". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi spiegando che Meloni "ha inoltre sottolineato l'assoluta necessità di garantire l'incolumità dei civili e di tutelare tutte le minoranze presenti in Siria, inclusa quella cristiana". "Alla luce della rapida evoluzione della situazione sul terreno - si legge nel comunicato -, i due leader hanno concordato di mantenersi in stretto raccordo".
Von der Leyen prossima settimana in Turchia da Erdogan
"Ho avuto uno scambio sostanziale con Recep Tayyip Erdogan sulla situazione in Siria. L'integrità territoriale della Siria deve essere preservata e le minoranze devono essere protette. Ci incontreremo all'inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo". Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su X.
Usa, "la missione anti-Isis in Siria continuerà"
La missione anti-Isis delle truppe Usa in Siria "continua". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa. "La pressione sull'Isis continuerà perché è nel nostro interesse nazionale", ha sottolineato il funzionario.
Ong, "54 soldati in fuga giustiziati dall'Isis in Siria"
Il gruppo jihadista dello Stato Islamico ha giustiziato 54 soldati in fuga nel deserto centrale della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. I 54 soldati sono stati catturati nel deserto della provincia di Homs da jihadisti dell'Isis mentre erano "in fuga durante la caduta del regime di Bashar al-Assad", ha riferito l'osservatorio precisando che l'Isis li ha giustiziati.
Parolin: "Speriamo che in Siria ci sia rispetto per le minoranze"
Per quanto riguarda la situazione in Siria "è difficile attualmente fare previsioni, per il momento ci limitiamo a prendere atto di ciò che sta avvenendo attendendo gli sviluppi. Speriamo che questo sia un cambiamento per il meglio e che ci sia rispetto per tutti i gruppi, soprattutto per le minoranze". Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un convegno all'Università Cattolica di Milano. "Credo che la Siria abbia tanto bisogno della collaborazione di tutti, perché oltre alla devastazione della guerra c'è una realtà di povertà. Speriamo che questo possa portare a un inizio positivo per lo sviluppo del Paese" ha aggiunto Parolin, sottolineando che in Medio Oriente "certamente cambieranno gli equilibri dopo quello che è successo in maniera così repentina anche in Siria".
Usa preoccupati per la presenza di armi chimiche in Siria
Gli Stati Uniti "sono preoccupati per la presenza e il potenziale uso di armi chimiche in Siria". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa.
Erdogan sente Meloni: "Sostegno per rientro profughi"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con la premier italiana Giorgia Meloni. Al centro del dialogo, fa sapere Ankara, gli ultimi sviluppi della guerra in Siria. Erdogan ha ribadito a Meloni il sostegno della Turchia per il rientro dei profughi accolti in questi anni e ha garantito il massimo impegno per garantire al Paese un processo politico che porti alla stabilita' e ne garantisca l'integrita'. Erdogan ha anche espresso a Meloni la condanna per le operazioni israeliane in territorio siriano.
Unità navali Russia lasciano base Tartus, tre ancorate al largo
Le unità navali russe hanno lasciato la base di Tartus in Siria. Almeno tre sono ancorate al largo dell'infrastruttura, a una distanza di circa 13 chilometri a nord ovest della costa, dimostrano le immagini satellitari di ieri di Planet Labs di cui parla il sito di notizie israeliano YNet. Fra le navi individuate al largo della costa siriana ci sono due fregate armate di missili da crociera e una nave cisterna. Prima della caduta di Bashar Assad, la Russia manteneva a Tartus cinque navi da guerra e un sottomarino, secondo una analisi delle immagini di BlackSky e Planet Labs. Una immagine del 5 dicembre conferma che tutte e sei le navi sono nella base di Tartus.
-
Blinken: Tutti i Paesi sostengano "processo inclusivo"
Il segretario di Stato americano Antony Blinken esorta tutti i Paesi a sostenere un processo politico "inclusivo" e "trasparente" in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. "Il popolo siriano deciderà il futuro della Siria. Tutte le nazioni devono impegnarsi a sostenere un processo inclusivo e trasparente e astenersi da interferenze esterne", ha dichiarato il Capo della diplomazia Usa in un comunicato. Gli Stati Uniti, ha assicurato ancora Blinken, "riconosceranno e sosterranno pienamente il futuro governo siriano che emergerà da questo processo".
Blinken: "Sostenere inclusività nel nuovo governo Siria"
Il segretario di stato Usa Antony Blinken invita tutti i Paesi a sostenere un processo "inclusivo" per il nuovo governo siriano.
Siria, Avs e Pd chiedono informativa urgente a Tajani
"La caduta di Assad è una buona notizia. Ma, in queste ore, ed è per questo che chiediamo un'informativa urgente al ministro Tajani, ci preoccupano quelle vendette che stanno accadendo. Nel nord est della Siria ci sono bombardamenti a tappeto che stanno mettendo in ginocchio la popolazione curda. Oggi sono sottoposti a duri attacchi soprattutto da parte del governo turco, per Erdogan quel popolo è una sua ossessione, un nemico da abbattere. Noi vogliamo che il ministro Tajani si impegni da subito ad aprire i varchi, servono aiuti umanitari e serve dire all'unisono alla Turchia di smetterla con i bombardamenti al popolo curdo". Lo ha detto, in Aula alla Camera, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, intervenendo sull'ordine dei lavori. Alla richiesta di informativa urgente sulla situazione in Siria, si è associato anche il Partito Democratico. "Anche il Pd vuole associarsi a questa richiesta, anche per noi l'uscita di scena di Assad è una buona notizia. Ora però si apre una fase molto incerta, la Turchia è un grande player di questa situazione, la Turchia continua a bombardare e ad accanirsi contro il popolo curdo, penso che sia il caso che il ministro venga a riferire, per capire quale è la situazione sul terreno", ha detto la deputata del Pd Laura Boldrini.
Fonti Chigi: "Al G7 Siria, Ucraina e Medio Oriente"
La situazione in Siria sarà solo uno dei temi al centro della riunione virtuale dei leader del G7 in programma venerdì. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi spiegando che il vertice è stato convocato giorni fa, prima della caduta del regime di Bashar al Assad, dalla premier Giorgia Meloni come appuntamento conclusivo della presidenza italiana del Gruppo e per il passaggio di consegne con il Canada, che dal primo gennaio avrà la presidenza del G7. Fra i temi all'ordine del giorno della riunione, spiegano le stesse fonti, anche le altre crisi internazionali, dall'Ucraina al Medio Oriente. Sulla bozza del comunicato finale di questo G7, viene poi precisato, stanno ancora lavorando gli sherpa.
Siria, M5s: "Prematuro stop a procedimenti richieste asilo"
"La decisione di chiudere le porte ai siriani a poche ore dalla caduta del regime di Assad appare prematura: è ancora presto per capire se la Siria sarà un Paese sicuro. Nessuno sa se il nuovo regime di Damasco sarà tollerante o no. Nessuno sa se in Siria tornerà la pace o meno. Al momento ci sono violenti combattimenti e bombardamenti sia al nord che al sud con il coinvolgimento militare diretto di Turchia e Israele. Siamo i primi ad augurare ai siriani fuggiti in Europa di poter presto tornare nel loro Paese in libertà e sicurezza, appena le condizioni lo consentiranno". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri di Camera e Senato.
Erdogan a Meloni: "L'aggressione di Israele non contribuisce alla stabilità"
I recenti sviluppi in Siria sono stati al centro di un colloquio telefonico tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e la premier, Giorgia Meloni. Secondo la presidenza turca, Erdogan ha affermato che la Turchia "mantiene la sua posizione a favore della pace, della libertà, del dialogo e della giustizia in Siria" e ha sottolineato "l'importanza di proteggere l'integrità territoriale della Siria e ripristinare la stabilità nel Paese".
Denunciando poi l' "aggressione" da parte di Israele, riferendosi alle operazioni dello Stato ebraico sulle Alture del Golan, Erdogan ha aggiunto "che questa condotta non contribuisce alla stabilità della Siria" e che "la Siria deve essere ripulita dagli elementi terroristici".
Erdogan all'Ue: "Pianificato il rimpatrio dei siriani" (2)
"La Turchia continuerà a fornire un solido sostegno al popolo siriano nel prossimo periodo, al fine di ripulire la Siria dagli elementi terroristici, garantirne l'unità, proteggerne l'integrità territoriale e garantire che tutti i siriani, di tutte le componenti etniche e religiose, vivano in pace", ha aggiunto Erdogan durante il colloquio con Von Der Leyen.
Fonti: "Se la nuova Siria agisce contro Israele attaccheremo"
"Israele non è interessato a interferire negli affari interni della Siria, ma agirà con risolutezza per proteggere la sua sicurezza: se il nuovo governo agisce contro Israele, o permette all'Iran di ristabilirsi in Siria e agire contro Israele dal suo territorio, noi attaccheremo con forza e determinazione questi tentativi, e il prezzo sarà pesante e doloroso". Lo detto alla tv pubblica Kan un alto funzionario israeliano.
Bozza G7: "Sostegno nuovo governo se rispetta minoranze"
I leader del G7 sono disposti a sostenere un nuovo governo siriano se il processo di transizione rispetterà le minoranze. E' quanto riporta la Bloomberg citando una bozza del comunicato del G7 che si riunirà virtualmente venerdì prossimo. Il G7, si legge, "spera che tutti i gruppi di opposizione che cercano un ruolo nel governo della Siria dimostreranno il loro impegno per i diritti di tutti i siriani". Il gruppo dei 7 grandi inoltre, vorrebbe vedere il ritorno sano e salvo dei siriani fuggiti dal paese sotto il governo del presidente Bashar al-Assad, deposto lo scorso fine settimana. "Dopo decenni di atrocità commesse dal regime di Assad, siamo dalla parte del popolo siriano", afferma la bozza. La dichiarazione potrebbe comunque cambiare prima che venga pubblicata.
Erdogan all'Ue: "Pianificato il rimpatrio dei siriani"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che "il processo di rimpatrio volontario dei siriani è stato pianificato e che i lavori per la ricostruzione della Siria accelereranno il rimpatrio" durante una telefonata con la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen. Lo riferisce Anadolu. Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, ha dichiarato oggi che Ankara può gestire il rimpatrio di 20mila siriani al giorno. Attualmente si trovano in Turchia 2 milioni e 936mila rifugiati dalla Siria.
Riunione virtuale Quint: "Lavorare insieme per gestire rischi transizione"
La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria è stata al centro di una riunione virtuale del formato Quint (Usa, Francia, Germania, Italia e Regno Unito) che si è svolta a livello di vice consiglieri per la Sicurezza nazionale. Lo riferisce una nota della Casa Bianca, precisando che i partecipanti hanno discusso "l'importanza di lavorare a stretto contatto nelle rispettive capitali e con i partner della regione per sostenere le aspirazioni del popolo siriano e gestire i rischi associati alla transizione in corso".
Durante la riunione, alla quale ha preso parte Pietro Sferra Carini per l'Italia, si è parlato degli sforzi per rafforzare il cessate il fuoco in Libano e raggiungere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi a Gaza. Il Quint ha infine affrontato il tema della guerra in Ucraina e condiviso la "preoccupazione" per l'involuzione a livello democratico in Georgia.
Erdogan a Meloni: "In Siria aggressione israeliana"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito l'avanzata militare di Israele in Siria "un'aggressione" durante una telefonata con la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che "questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità della Siria e che è imperativo che la Siria venga liberata dagli elementi terroristici". Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha detto che "gli sviluppi recenti hanno mostrato quanto fosse accurata la politica umanitaria e coscienziosa perseguita dalla Turchia", sottolineando "l'importanza di preservare l'integrità territoriale della Siria".
Amnesty: "Siria instabile, ripristinare domande di asilo" (2)
"Cinque decenni di brutalità e repressione non possono essere superati dall'oggi al domani. Tuttavia, i governi europei non hanno perso tempo a bloccare le domande di asilo dei siriani", ha spiegato la direttrice di Amnesty in un comunicato che ricorda come poco dopo la destituzione del presidente Assad, paesi europei come Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Svezia e Regno Unito hanno annunciato che avrebbero rivisto le loro prassi in materia di asilo, principalmente considerando o attuando una sospensione delle domande di asilo in corso, presentate da persone di nazionalità siriana. Secondo Amnesty, ad oggi le informazioni credibili sulla situazione della sicurezza in Siria sono scarse ed è ancora poco chiaro quali gruppi armati controllino le diverse città e territori e come intendano governare le aree conquistate. Gli attacchi resi noti in Siria da parte di Israele, Stati Uniti e Turchia, così come i conflitti tra gruppi armati, rischiano di mettere ulteriormente in pericolo la popolazione civile. "In questo momento di cambiamenti e incertezze, gli stati europei devono evitare di far precipitare le persone rifugiate e richiedenti asilo in situazioni di ulteriore precarietà. Al contrario, la sicurezza e la dignità delle persone in cerca di asilo devono essere poste al centro delle decisioni politiche, e non sacrificate alle politiche anti-migratorie sempre più diffuse in Europa", ha affermato Eve Geddie.
Amnesty: "Siria instabile, ripristinare domande di asilo"
"In conformità con il diritto internazionale e gli standard sulla protezione delle persone rifugiate, le richieste di asilo devono essere trattate in modo rapido ed efficace. I Paesi europei devono continuare a considerare le circostanze individuali di ciascun richiedente asilo caso per caso. Devono immediatamente revocare le decisioni di sospendere le domande di asilo dei siriani e respingere ogni proposta di rimpatrio o di restrizione al ricongiungimento familiare". Lo afferma Eve Geddie, direttrice dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, secondo cui "la situazione in Siria è estremamente instabile".
Siria, Costa: "Crisi su tavolo vertice Ue del 19 dicembre"
"Ho parlato con re Abdullah II e Isaac Herzog sulla rapida evoluzione della situazione in Siria e ho discusso le implicazioni della caduta del regime di Assad per tutti i siriani e per la stabilità dell'intera regione. Rimango in stretto contatto con i leader del Medio Oriente per valutare la situazione. Il rispetto dei diritti umani, la tutela delle minoranze e l'integrità territoriale del Paese sono fondamentali per l'Ue. La Siria sarà un tema del prossimo Consiglio europeo del 19 dicembre". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Bozza G7: "Nuovo governo in Siria rispetti le minoranze"
I leader del G7 sono disposti a sostenere un nuovo governo siriano se il processo di transizione rispetterà le minoranze. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando una bozza del comunicato del G7 che si riunirà nei prossimi giorni. Il G7 "spera che tutti i gruppi di opposizione che cercano di avere un ruolo nel governo della Siria dimostreranno il loro impegno per i diritti di tutti i siriani", si legge nel comunicato.
Venerdì riunione virtuale leader del G7
I leader dei paesi del G7 si incontreranno virtualmente venerdì prossimo per discutere la situazione in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad. Lo ha reso noto un funzionario americano della Casa Bianca. "La Siria sarà uno dei temi discussi durante l'incontro", ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato. Oltre agli Stati Uniti, il G7 riunisce Francia, Canada, Germania, Regno Unito, Giappone e Italia, che ne detiene la presidenza di turno fino alla fine dell'anno.
Fontana: "La Siria dimostra che la Russia qualche problema ce l'ha"
"Quello che è accaduto in Siria fa capire che anche la Russia qualche problema ce l'ha, il fatto che sia caduta la Siria ed Assad senza sparare un colpo è significativo del fatto che l'apporto e la copertura di Russia a Iran non c'erano più". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, al tradizionale scambio di auguri con la Stampa parlamentare, in corso a Montecitorio.
Casa Bianca: "Venerdì riunione virtuale del G7 sulla Siria" (2)
I leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti discuteranno della situazione in Siria ma ci saranno anche altri temi all'ordine del giorno, ha precisato il funzionario della Casa Bianca. L'Italia è presidente di turno del gruppo fino al 31 dicembre 2024.
Media: "Obiettivi Idf in Siria, controllo fuoco e armi chimiche"
Un funzionario diplomatico ha rivelato a Ynet l'attività dell'esercito israeliano in territorio siriano, affermando che "Israele ha tre obiettivi principali". "Il primo è prendere i territori che permettono il controllo del fuoco e delle vedette. Si tratta complessivamente di una distanza che va dai 500 metri a pochi chilometri. Il secondo è prevenire l'arrivo (nella zona) di armi strategiche, comprese quelle chimiche. Il terzo obiettivo, importante sul piano diplomatico, riguarda la protezione delle minoranze. Non perché Israele ne abbia bisogno, ma perché il mondo deve proteggere le minoranze. Questo concetto sta penetrando", ha detto.
Casa Bianca: "Venerdì riunione virtuale del G7 sulla Siria"
I leader del G7 si riuniranno venerdì per una riunione virtuale sulla Siria. Lo annuncia la Casa Bianca.
Katz: "Stabiliremo zona demilitarizzata nel sud della Siria"
Il ministro della Difesa Israel Katz, in visita alla base della Marina militare di Haifa, ha ribadito che l'Idf sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta Linea Alpha, in territorio siriano. Due giorni fa era stato riferito che l'esercito ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del Monte Hermon dopo la ritirata delle forze di Assad, per evitare che i ribelli si avvicinino al confine con Israele. Channel 12 ha affermato che l'Idf si è spinto fino a 14 chilometri di profondità dentro il territorio siriano.
Siria, monito Israele a nuove autorità: "Non seguite orme Assad"
"Chiunque segua le orme (del presidente deposto Bashar, ndr) al-Assad finirà come lui. Non permetteremo a un'entità terroristica islamica estremista di agire contro Israele da oltre i suoi confini. Faremo di tutto per rimuovere la minaccia". E' il monito rivolto alle nuove autorità siriane dal ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, durante una visita alla base nave di Haifa, secondo quanto riferito dal Times of Israel.
Siria, ministro Difesa Israele: "Abbiamo distrutto la flotta"
"Le Idf hanno operato in Siria negli ultimi giorni per colpire e distruggere capacità strategiche che minacciano lo Stato di Israele. La Marina ha operato con grande successo la notte scorsa per distruggere la flotta siriana". Lo ha dichiarato il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, durante una visita alla base nave di Haifa all'indomani dei raid che hanno preso di mira il porto siriano di Latakia.
Katz su raid contro navi Siria: "Non cadranno in mano estremisti"
"L'Idf ha agito negli ultimi giorni per attaccare e distruggere le capacità strategiche che minacciano lo Stato di Israele", ha affermato Katz, avvertendo i ribelli che "Israele non permetterà a un'entità terroristica islamica estremista di agire contro Israele da oltre i suoi confini... faremo di tutto per rimuovere la minaccia", ha detto. Il ministro della Difesa ha poi ribadito che l'esercito sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta Linea Alpha, che l'Idf controlla nella zona di confine.
Bashir: "Prossimo governo scioglierà i servizi di sicurezza"
"Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo", ha detto il premier incaricato siriano Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie di controllo del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani. La "legge anti-terrorismo" aveva nel 2012 sostituito le leggi marziali imposte sin dagli anni '60, e serviva per giustificare l'esistenza di tribunali speciali per l'arresto di oppositori e dissidenti. Si stima che dal 2012 a oggi più di 150mila persone siano finite in carcere in Siria per reati di opinione.
Al-Bashir, premier governo di transizione, mandato fino a marzo
Mohammed al-Bashir è stato nominato premier ad interim del "governo di transizione" siriano che "avrà una durata di tre mesi", fino al prossimo marzo. Lo ha annunciato lui stesso in un video diffuso dall'opposizione siriana.
Siria: riaprono la Banca centrale e altri istituti
Per la prima volta dalla fine dell'era Assad sono tornati al lavoro i dipendenti della Banca centrale siriana. Sono stati visti entrare nella sede dell'istituto per la prima volta da domenica, riporta l'agenzia Dpa. Mohamed al-Imam, a capo di un dipartimento della banca, ha riferito all'agenzia di "alcuni furti" registrati domenica. "Il denaro è stato in parte restituito perché i volti dei responsabili erano sulle telecamere di sicurezza della banca", ha aggiunto. Aperte anche, ma solo per mezza giornata, le filiali di altre banche. A Damasco i gruppi armati protagonisti dell'offensiva fulminante contro le forze di Assad hanno imposto il coprifuoco dalle 16 alle 5
Ue, valutazione Paese terzo sicuro spetta a Stati membri
"La situazione sta cambiando sul campo e si verificano nuovi eventi. E' quindi molto importante monitorarla costantemente e vedere come si evolve. Per quanto riguarda l'elenco dei Paesi sicuri, l'Ue non dispone attualmente di un elenco comune. Cio' significa che spetta a ciascuno Stato membro valutare se, in base alla propria valutazione della situazione, un Paese terzo e' sicuro o meno". Lo ha dichiarato il portavoce aggiunto della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, rispondendo a una domanda sulla crisi siriana nel corso del briefing quotidiano con la stampa.
Erdogan: "Impediremo scontri e divisioni"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan promette che la Turchia non consentira' la frammentazione della Siria e impedira' che vi siano nuovamente scontri nel Paese. "Da questo momento in poi non daremo a nessuno il permesso di dividere il territorio siriano. Abbiamo offerto per anni protezione ai profughi e dato prova di fratellanza al popolo della Siria. Non consentiremo mai che questo territorio torni a essere teatro di scontri", ha detto Erdogan.Il leader turco ha poi ribadito che la Turchia cercherà di facilitare il ritorno a casa dei profughi.
Ribal Al-Assad: "L'Occidente non cada nelle menzogne di Jolani"
"Come democratici, non vogliamo vedere una dittatura rimossa solo per essere sostituita da un regime teocratico, come accaduto in Iran 45 anni fa, causando immense sofferenze nella regione da allora. Abbiamo anche visto cosa è successo quando il mondo ha accettato quelle che definivano 'elezioni democratiche' di Hamas a Gaza, dopo che avevano ucciso molti oppositori gettandoli dai tetti degli edifici". Lo dice da Bruxelles in un intervista a Linkiesta Ribal Al- Assad, cugino - ma dissidente siriano - del dittatore Bashar al-Assad. "Spero che l'Occidente non cada nelle menzogne di Jolani, che è stato un membro dell'Isis, poi è diventato il leader del Fronte Al-Nusra, ovvero Al-Qaeda in Siria, e ora guida l'Hts, che è composto da diversi gruppi estremisti islamisti jihadisti con migliaia di combattenti stranieri", spiega Ribal Al-Assad fondatore e direttore dell'Organizzazione per la democrazia e la libertà in Siria e fondatore e presidente della Fondazione Iman, che promuove il dialogo interreligioso, intrareligioso e interculturale contro gli estremismi. "La comunità internazionale non può perseguire queste organizzazioni ignorandone i finanziatori. Non possiamo includere gruppi come Hamas e il Fronte Al-Nusra nella lista delle organizzazioni terroristiche ma continuare a rifiutare di inserire i Fratelli Musulmani, di cui Hamas è solo una diramazione. Allo stesso modo, non possiamo ignorare il loro finanziatore, il Qatar", conclude Ribal Al-Assad.
I tre fattori che hanno determinato la caduta di Assad
Una dittatura durata più di 50 anni è crollata improvvisamente, dopo aver resistito ad una feroce guerra civile, alla nascita e alla disgregazione dello Statio Islamico nei suoi confini, al massacro di circa mezzo milione di civili e all’azione sul suo territorio di eserciti e milizie di grandi potenze. Ecco perché. LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER
Le Pen delplora che i siriani debbano scegliere Assad o i jihadisti
Marine Le Pen si è detta ''inorridita'' per il fatto che il popolo siriano debba scegliere tra l'ex presidente Bashar al-Assad, ''un pessimo leader'', e ''gli jihadisti'' che hanno preso il potere a Damasco. ''Sono inorridita che il popolo siriano debba sostanzialmente scegliere tra Assad e gli jihadisti'', ha dichiarato la capogruppo del Rassemblement National (RN) all'Assemblea Nazionale, secondo cui ''è questa la cosa terribile: a un pessimo leader, verranno sostituite persone che considero a priori come pericolose per le libertà individuali, per le libertà della donna, per la democrazia, per la libertà d'espressione". Dopo la caduta di Assad, in Francia, sono riemerse diverse dichiarazioni passate di Marine Le Pen, come anche del leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, ritenute concilianti nei confronti del decaduto regime di Assad. Dichiarazioni che oggi hanno contribuito a rilanciare le critiche contro i due esponenti rispettivamente dell'estrema destra e dell'estrema sinistra d'Oltralpe.
Borrell: "La caduta di Assad un duro colpo per Putin"
La caduta del regime di Bashar al Assad in Siria rappresenta "un duro colpo" per Vladimir Putin: lo ha affermato l'ex Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, in dichiarazioni a cronisti a Madrid. "Dal punto di vista geopolitico e militare, questo è un fallimento molto grave di Putin", ha proseguito Borrell a margine di un evento del Nueva Economía Fórum, ricordando che il presidente russo è stato "il grande protettore" del governo siriano. "Credo ci si debba rallegrare della caduta di un regime tirannico e dittatoriale", ha aggiunto Borrell, "ma non so se ci saranno ripercussioni sull'Ucraina".
Media: "Qatar ha aperto i contatti con Hts a Damasco"
Il Qatar ha affermato oggi di aver aperto canali politici con Hayat Tahrir ash Sham (Hts), il gruppo armato jihadista che ha preso il potere a Damasco. Lo riferiscono media siriani. Nei giorni scorsi a Doha, in Qatar, si erano svolte riunioni diplomatiche sulla Siria ed era emersa la proposta di svolgere a Ginevra dei negoziati inter-siriani a cui potrebbe partecipare Hts, iscritto però nella lista americana ed europea dei gruppi terroristici.

©IPA/Fotogramma
Ue: "Sull'asilo ai siriani la competenza è degli stati membri"
"Le decisioni sulle domande di asilo sono di competenza degli Stati membri. Tuttavia è importante che gli Stati membri rispettino le norme dell'Ue in questo settore: le valutazioni individuali sono sempre necessarie". Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea.
Teheran, rimpatriati 4mila iraniani dalla Siria
L'Iran ha dichiarato che 4mila cittadini iraniani che si trovavano in Siria sono stati rimpatriati in seguito alla caduta dell'ex presidente siriano Bashar Al Assad. "Negli ultimi tre giorni, 4.000 cittadini iraniani sono stati rimpatriati in Iran", ha affermato Fatemeh Mohajerani, la portavoce del governo di Teheran, durante una conferenza stampa.
Siria, cosa può succedere adesso che è caduto il regime di Bashar al-Assad? Gli scenari
L’offensiva dei ribelli jihadisti in Siria ha raggiunto il suo obiettivo. L’8 dicembre il regime di Bashar al-Assad è caduto, dopo 24 anni. L’ormai ex presidente si è dato alla fuga, colto alla sprovvista: nessuno si aspettava che l’insurrezione, lanciata il 27 novembre, riuscisse a essere portata a termine in così poco tempo.
Adesso si trova a Mosca, dove gli è stato concesso asilo, mentre la capitale Damasco è in mano ai miliziani di stampo islamico - le forze antigovernative guidate da Hts (Hayat Tahrir al-Sham) con a capo Abu Muhammad al Jolani - che parlano dell’inizio di una "nuova era”. La situazione è però lontana dall’essere definita. Sia per il caos interno alla stessa Siria, divisa tra molte fazioni ribelli, sia per il complicato scenario geopolitico in Medio Oriente in cui si inserisce questo nuovo tassello. Cosa succederà adesso? GLI SCENARI
Parolin: "Siria preoccupa, regime spazzato via in poco tempo"
"Credo che tutti siamo preoccupati per quello che sta accadendo" in Siria, anche "per la rapidità con cui si sono svolti questi avvenimenti. A me fa impressione che un regime che sembrava così forte e così solido nel giro di poco tempo sia stato spazzato via". Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un evento alla Cattolica di Milano. Parlando dei festeggiamenti della popolazione, Parolin ha aggiunto: "Si vede che erano contenti di quanto successo. L'importante è che anche quelli che subentrano cerchino veramente di creare un regime il più possibile aperto e rispettoso di tutti".
La Turchia contro Israele: "Mentalità dell'occupazione"
"Mentalità dell'occupazione". La Turchia parla così di Israele. Ankara "condanna con forza l'avanzata di Israele sul territorio siriano in violazione dell'Accordo sul disimpegno del 1974 - rende noto il ministero degli Esteri turco, come riporta l'agenzia Anadolu - In questo momento delicato in cui è emersa la possibilità di arrivare alla pace e alla stabilità tanto attese dai siriani, Israele mostra ancora una volta la sua mentalità di occupante".
Peskov: "Dimettersi è stata una decisione personale di Assad"
E' stato il presidente siriano Bashar al-Assad a prendere la decisione personale di dimettersi. Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in risposta alla domanda dei giornalisti sul ruolo della Russia nelle dimissioni di al-Assad. "E' stata una decisione personale di al-Assad quella di ritirarsi dal servizio come capo di stato", ha detto Peskov.

©Ansa
Riunione a Damasco per formare un nuovo governo
E' in corso a Damasco nel palazzo del governo la riunione per formare il nuovo governo di transizione guidato dal premier incaricato Muhammad al Bashir, imposto ieri dal comandante delle forze filo-turche Ahmad Sharaa (Jolani). Lo riferiscono media siriani, secondo cui alla riunione partecipa anche il premier uscente, Muhammad Jalali, che istruisce Bashir sulle procedure da seguire in questi delicati momenti di passaggio. Bashir, premier del governo ombra delle opposizioni a Idlib, nel nord-ovest del paese, è indicato da diversi osservatori come una personalità priva della necessaria esperienza per la gestione di un governo nazionale.
Siria, Piantedosi: "Livello di allerta massimo, intelligence in campo, siamo pronti a tutto"
"Il livello di allerta è massimo proprio perché non c'è uno scenario definibile in assoluto, siamo pronti a tutto". Lo ha detto il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ospite ieri sera a Quarta Repubblica, assicurando che l'intelligence "è sul campo" per fare fronte a qualunque scenario dopo l'evoluzione della situazione in Siria.
"Bisogna capire quale sarà l'evoluzione dello scenario che si presenta, al momento ci sono state decisioni condivise con altri paesi europei come la sospensione della trattazione delle domande di asilo, anche quelle pendenti - spiega Piantedosi - Il flusso di profughi avuto negli ultimi anni era fatto da gente che scappava dal regime di Assad, presumibilmente ora si può mettere in considerazione che le stesse possano tornare. Tutto quello che è avvenuto è avvenuto senza reazione dalla popolazione civile, delle istituzioni, dello Stato".
Inviato dell'Onu: "Sinora da Hts e altri gruppi armati messaggi positivi"
"La realtà ad ora è che Hayat Tahrir al-Sham e anche gli altri gruppi armati hanno inviato messaggi positivi al popolo siriano. Hanno inviato messaggi di unità, di inclusività". Lo ha detto ai giornalisti l'inviato Onu per la Siria, Geir Pedersen.
Tajani: "In Siria chiediamo rispetto per cristiani e italiani"
"Per noi come Italia è importante che in Siria non vengano toccate le minoranze e i cristiani e gli italiani. Questi sono circa 300, alcuni sono fuggiti in Libano e Giordania, ma gli altri sono tranquilli": lo ha detto, intervistato da Restart Rai su Rai Tre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha detto che i ribelli andati al potere in Siria trasmettono un messaggio di "moderazione". Tajani ha anche detto che "la guida dei ribelli è il giovane Sharaa, un ex jihadista giovane e determinato, che ha assunto un suo fedelissimo" per gestire la transizione. "Ma il messaggio che ha lanciato è un messaggio di moderazione: nessun velo imposto alle donne, amnistia per i militari che hanno combattuto per Assad e dialogo con il resto del mondo. Garante di stabilità in questa fase appare la Turchia", con la quale dice di essersi consultato, ricevendone un messaggio di "ottimismo".

©Ansa
Turchia: "Possono rientrare in Siria in 20mila ogni giorno"
Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato che ogni giorno fino a 20mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. "La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila", ha detto Yerlikaya, come riferisce Haberturk, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera.
Ong: "Israele vuole una Siria senza capacità militari"
"Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria": lo afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che sta documentando i raid aerei israeliani in tutta la Siria occidentale e in alcune zone della Siria nord-orientale. "Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane", si legge nel report dell'Osservatorio. "Israele ha distrutto completamente centri di ricerca, aeroporti, installazioni radar, difesa aerea, strumentazioni della marina, depositi di munizioni".
Guerra in Siria, l'autunno di Bashar al-Assad. VIDEO
Idf: "Non stiamo avanzando verso Damasco"
L'Idf smentisce le notizie secondo cui le truppe israeliane stanno avanzando verso Damasco, affermando che stanno operando solo all'interno della zona cuscinetto al confine tra Israele e Siria, sulle alture del Golan. "I resoconti che circolano su alcuni organi di stampa, secondo cui le truppe dell'Idf stanno avanzando o avvicinandosi a Damasco, sono completamente errati", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf.
"Le truppe dell’Idf sono presenti all’interno della zona cuscinetto e in posizioni difensive vicine al confine per proteggere il confine israeliano", ha aggiunto il portavoce.
Siria, Tajani: "Finita una dittatura, bisogna essere pragmatici"
"Bisogna essere pragmatici, è finita una dittatura, una fine che ha segnato una sconfitta dell'Iran e della Russia, che erano due grandi sostenitori del regime di Assad. Adesso è arrivato al potere un gruppo di forze che sono diverse tra di loro. La guida è al-Sharaa, l'ex jihadista, giovane, che ha carisma, ha scelto come primo ministro nella fase di transizione un suo fedelissimo, ma il messaggio che ha lanciato è un messaggio di moderazione". Lo ha detto a ReStart, su RaiTre, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Nessun velo per le donne, amnistia per i militari che combattevano con Assad e sembra voglia dialogare con il resto del mondo", ha sintetizzato, convinto che "il garante per una sicurezza e una stabilità in quell'area in questo momento appare soprattutto la Turchia".
Ribelli jihadisti: "In obitorio 40 cadaveri con segni di tortura"
I ribelli guidati dall'Hts che hanno preso il controllo della Siria hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell'obitorio di un ospedale vicino a Damasco. "Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani ed è stato uno spettacolo orribile: una quarantina di corpi erano ammucchiati, con segni di terribili torture", ha affermato Mohammed al-Hajj, combattente delle fazioni ribelli del sud del Paese. raggiunto telefonicamente dall'Afp a Damasco.
Erdogan a Rutte: "La Siria sia governata dai siriani"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che Ankara "ha difeso la conservazione dell'integrità territoriale e la stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile" e che "la Siria dovrebbe essere governata dai siriani", durante una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato, Mark Rutte. "La Turchia continuerà a fare del suo meglio per costruire un'intera Siria ripulita dal terrorismo", ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

©Ansa
Siria, Tajani: "Stop esame richieste d'asilo? Decisione temporanea"
"Il governo ha deciso ieri di bloccare" la trattazione delle domande di asilo, ma "è una decisione temporanea". Lo ha detto a ReStart, su Rai Tre, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo gli ultimi sviluppi in Siria.
Media, raid di Israele distruggono navi della Marina siriana
Secondo fonti militari citate dai media, la Marina israeliana ha condotto un'ampia operazione per distruggere la flotta navale del regime di Assad in Siria, nel timore che cada nelle mani sbagliate. Numerose navi della Marina siriana dotate di missili sono state distrutte da motovedette missilistiche della Marina israeliana nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia, sulla costa siriana.
Guerra in Siria, Ue: "Crollo del regime opportunità non priva di rischi". VIDEO
Siria, tv libanese: tank israeliani a 20 km da Damasco
In Siria i tank israeliani hanno continuato ad avanzare dalla zona cuscinetto e si sono posizionati a circa tre chilometri da Qatana, nel Rif meridionale di Damasco, che dista 20 chilometri dalla capitale siriana. Lo afferma la tv libanese al-Mayadeen, citando fonti locali secondo cui le forze israeliane avrebbero "occupato" otto località alla periferia di Damasco.-
Jolani: chiederemo rimpatrio ricercati per torture fuggiti
Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed Al Jolani, che ha detto che sarà pubblicata una lista degli ufficiali siriani ricercati per torture e "crimini di guerra" e che saranno date ricompense a chi fornisca informazioni utili a rintracciarli, ha aggiunto che ne chiederà l'estradizione e il rimpatrio nel caso siano fuggiti all'estero. Lo scrive il Guardian.
Ong: 310 raid israeliani in Siria dalla caduta di Assad
Dalla caduta del regime di Bashar al Assad, tre giorni fa, Israele ha compiuto in Siria almeno 310 raid con aerei militari: lo sostiene l'Osservatorio siriano per i Diritti uani, una Ong capillarmente diffusa sul territorio siriano e con base a Londra, che li ha documentati. Fino a ieri si era parlato di un centinaio di raid.
Siria, Iran: illegale incursione Israele in zona cuscinetto
L'Iran ha condannato Israele per aver "violato" la legge, in seguito all'incursione militare israeliana nella zona cuscinetto del Golan al confine con la Siria.
Siria, cosa cambia per la Russia con la caduta di Assad? Gli scenari
Dopo 54 anni si è dissolto in una decina di giorni il regime della famiglia Assad in Siria, con il suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, che dopo un quarto di secolo a potere è fuggito a Mosca insieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin che ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari". La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Ma cosa può rappresentare quindi la caduta di Assad per Putin?
Siria, cosa rischia Israele con la caduta di Assad? Gli scenari
Al termine di una rapida avanzata, i ribelli jihadisti in Siria hanno preso il controllo della capitale Damasco e hanno annunciato la fine del regime di Bashar al-Assad. La situazione è in continua evoluzione ma gli analisti si interrogano ora sui possibili riflessi nello scenario mediorientale. E in molti si chiedono quali potrebbero essere le conseguenze per Israele. I POSSIBILI SCENARI
Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
Una marcia clamorosa e inaspettata, cominciata 10 giorni fa dalla remota regione nord-occidentale di Idlib al confine con la Turchia, che ha travolto roccaforti governative, russe e iraniane come Aleppo e Hama. Fino alla conquista di Damasco e la "fuga" di Bashar al-Assad, il presidente della Siria da un quarto di secolo al potere dopo averlo ereditato dal padre Hafez per 30 ai vertici del regime. La Siria è ora nelle mani dei ribelli a guida islamica che esultano, parlando dell'inizio di una "nuova era” dopo la caduta del regime dopo 50 anni di governo del partito Baath. Il capo delle milizie Hayat Tahrir al-Sham - Abu Muhammad al-Jolani - ha ordinato alle sue forze di non avvicinarsi alle istituzioni pubbliche della capitale, "che rimarranno sotto la supervisione dell'ex primo ministro fino a quando non saranno ufficialmente consegnate”. Ma chi è il capo del gruppo armato Hts? CHI È
Ong: Israele ha distrutto principali siti militari siriani
Israele "ha distrutto i principali siti militari in Siria" lanciando circa 250 attacchi dalla caduta del presidente Bashar al-Assad: lo riporta la ong Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo la ong - che ha sede nel Regno Unito e si avvale di una vasta rete di fonti in tutta la Siria - Israele ha bombardato aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni e centri di ricerca militare, e ha danneggiato le navi della Marina siriana attaccando un'unità di difesa aerea vicino al grande porto di Latakia, nel nord-ovest del Paese.
Per ricevere le notizie di Sky TG24
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)