L'Ue sull'asilo ai siriani: "Le decisioni sono di competenza degli Stati membri"

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La Commissione ha ribadito di essere "in contatto con i singoli Stati e con l'Unhcr per avere un dialogo strutturato". Il portavoce ha poi ricordato che l'Ue al momento "non dispone di una lista comune di Paesi sicuri" verso i quali effettuare i rimpatri

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"Le decisioni sulle domande di asilo sono di competenza degli Stati membri. Tuttavia è importante che gli Stati membri rispettino le norme dell'Ue in questo settore: le valutazioni individuali sono sempre necessarie". A ribadirlo è stato un portavoce della Commissione Europea. "La Commissione" - ha aggiunto - "monitora costantemente la situazione della sicurezza in Siria: la situazione è in rapida evoluzione e molto volatile, gli eventi continuano a svolgersi in circostanze molto fluide". 

"Non esiste una lista di Paesi sicuri"

Le capitali, ha detto ancora, hanno il diritto di posticipare l'esame della domanda di asilo se "le situazioni sul territorio cambiano". Le regole, infatti, prevedono che le domande siano esaminate "entro sei mesi" ma in certi casi si può prolungare "fino a nove mesi" con possibilità di "proroghe" tenendo conto che la domanda in ogni caso deve essere esaminata "entro 21 mesi". La Commissione ha ribadito di essere "in contatto con gli Stati membri" e "con l'Unhcr" per avere "un dialogo strutturato". Il portavoce ha poi ricordato che l'Ue al momento "non dispone di una lista comune di Paesi sicuri" verso i quali effettuare i rimpatri e dunque ogni capitale deve fare "le proprie valutazioni". I rimpatri ad ogni modo devono essere "volontari, sicuri e dignitosi", rispecchiando le "linee guida" dell'Unhcr. 

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