
L'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza, al centro da settimane di raid israeliani, ha denunciato di essere stato bersaglio di diversi attacchi israeliani. L'Idf nega l'attacco. L'esercito e i servizi segreti hanno annunciato di aver ucciso Majdi Aqilan, uno dei comandanti che hanno guidato l'attacco al kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre. Erdogan: "Dopo Idlib, Hama e Homs ovviamente l'obiettivo sarà Damasco. La marcia delle forze di opposizione continua". Il Libano intanto chiude i confini con la Siria
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L'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza, al centro da settimane di raid israeliani, ha denunciato di essere stato bersaglio di diversi attacchi israeliani in mattinata.
L'Idf e i servizi segreti dello Shin Bet hanno annunciato di aver ucciso Majdi Aqilan, uno dei comandanti che hanno guidato l'attacco al kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre 2023. Il comunicato afferma anche che, in ulteriori attacchi della scorsa settimana, sono stati uccisi altri comandanti di Hamas del Battaglione Shati, tra cui Ahmed Suwaidan, coinvolto nel rapimento di ostaggi.
Le forze armate israeliane hanno compiuto attacchi aerei al confine fra Siria e Libano, nel tentativo di interrompere il contrabbando di armi per Hezbollah: lo scrivono diversi media israeliani, citando l'Idf.
In Siria l'esercito ha smentito le voci secondo cui avrebbe perso il controllo di Homs. L'Onu: "I combattimenti hanno già causato 280mila sfollati". Erdogan, sottolinea: "Assad cerchi con urgenza una soluzione politica". Poi afferma che le forze filo-turche che si oppongono al presidente siriano Bashar Al Assad stanno puntando a raggiungere Damasco. "Dopo Idlib, Hama e Homs ovviamente l'obiettivo sarà Damasco. La marcia delle forze di opposizione continua", ha detto. Le autorità libanesi hanno annunciato la chiusura fino a nuovo ordine di tutti i valichi frontalieri con la Siria.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Chi era Yahya Sinwar, leader e capo politico di Hamas
- Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi
- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
- Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
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Guerra in Siria, migliaia di civili in fuga e i timori dell'Europa. Cosa può succedere
Si rischia una nuova ondata migratoria dalla Siria: lo scontro tra i ribelli islamisti e il presidente Bashar al-Assad può portare nuovi migranti sul continente europeo. A fuggire non sarebbero solamente siriani ma anche libanesi, che di recente erano riparati proprio a Damasco per sfuggire alla guerra nel loro Paese. COSA SAPERE
Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria in guerra con i ribelli jihadisti
Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato colpito dall'invasione di forze jihadiste filo-turche, che hanno assediato Aleppo: non è ancora chiaro se abbia lasciato il Paese. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria. IL PROFILO
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Iron dome, cos'è e come funziona il sistema anti missile israeliano
Si tratta di un sistema di difesa terrestre che intercetta razzi e colpi di mortaio a corto raggio. Di solito viene utilizzato dalle forze israeliane per fermare i missili lanciati dai miliziani di Hamas. Inaugurato nel 2011, è composto da diverse batterie che compongono questa "Cupola di ferro" sparse sul territorio israeliano: ciascuna è dotata di un radar che rileva i razzi in arrivo. Insieme alla Fionda di David e ad Arrow, completa la triade di difesa di Israele. L'APPROFONDIMENTO
Ong: "20 civili uccisi in raid russi e siriani vicino Homs"
Gli attacchi russi e siriani vicino Homs hanno ucciso 20 civili, tra cui cinque bambini. Lo riporta l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Gli attacchi aerei russi e i bombardamenti siriani hanno ucciso 20 persone vicino alla città di Homs, tra cui cinque persone della stessa famiglia", ha detto Rami Abdel Rahman, dell'osservatorio.
Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
Media: "Idf ha recentemente colpito deposito armi chimiche Siria"
Le Idf hanno recentemente colpito un nascondiglio di armi chimiche siriane. Lo sostiene Channel 12 citando 'segnalazioni straniere', secondo quanto riportato a sua volta dal Times of Israel, secondo cui tali segnalazioni potrebbero essere una tattica per aggirare la censura militare di Israele. All'inizio di questa settimana, Haaretz ha riferito che l'esercito israeliano teme che durante l'assalto dei ribelli siriani le armi chimiche possano cadere nelle mani sbagliate. Se tali armi cadono nelle mani dei ribelli o delle milizie iraniane, Israele dovrebbe agire in un modo che "potrebbe influenzare la Siria e l'intero Medio Oriente", secondo Haaretz. Il rapporto aggiunge che Israele ha recentemente trasmesso messaggi al presidente siriano Bashar al-Assad, tramite la Russia, chiedendogli di "sostenere la sua sovranità e non consentire all'Iran di operare nel suo territorio.
Siria, Tajani: "Ambasciata in contatto con gli italiani"
Il vice presidente del consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani è stato aggiornato durante tutta la giornata sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria, che continua a seguire anche con riferimento alle iniziative diplomatiche e agli incontri in corso nella regione. Il protrarsi dei combattimenti in diverse aree del Paese e l'avanzata di gruppi di miliziani in aree già sotto il controllo delle forze governative rende più complicata la possibilita' di movimento per i cittadini stranieri, compresi gli italiani, che vogliono lasciare la Siria. L'ambasciata d'Italia a Damasco continua a mantenere i contatti con i connazionali, con le ONG presenti sul territorio e con le agenzie delle Nazioni Unite.
Tajani segue la crisi in Siria, ambasciata contatta gli italiani
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato aggiornato durante tutta la giornata sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria, che continua a seguire anche con riferimento alle iniziative diplomatiche e agli incontri in corso nella regione. Lo fa sapere la Farnesina. Il protrarsi dei combattimenti in diverse aree del Paese e l'avanzata di gruppi di miliziani in aree già sotto il controllo delle forze governative rende più complicata la possibilità di movimento per i cittadini stranieri, compresi gli italiani, che vogliono lasciare la Siria. L'ambasciata d'Italia a Damasco - aggiunge la Farnesina - mantiene i contatti con i connazionali, con le ong presenti sul territorio e con le agenzie delle Nazioni Unite.
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. L'APPROFONDIMENTO
Onu, migliaia palestinesi costretti a lasciare Gaza Nord
Più di 5500 persone a Gaza Nord hanno dovuto lasciare il posto dove si erano rifugiate dopo che le forze di difesa israeliane hanno circondato tre scuole e le abitazioni attorno a Beit Lahiya. A Gaza, secondo la testimonianza dei rifugiati palestinesi, i soldati isreliani hanno aperto il fuoco sulla popolazione in fuga.
Onu, in Libano dal 27 novembre tornate a casa 786 mila persone
In Libano 786 mila persone sono tornate a casa, dal 27 novembre, con la maggior parte dei rientri registrati nel distretto di El Nabatieh, Saida e Baalbek-ElHermel. Nei rifugi sono rimaste 9 mila persone. Il 27 novembre erano 118 mila.
Perché l’attacco ad Aleppo in Siria è legato al cessate il fuoco in Libano? L’analisi
Mentre in Libano sembra scricchiolare il cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah, si è all’improvviso riacceso lo scontro militare all’interno della Siria. E secondo una valutazione degli analisti israeliani a seguito dell’attacco delle forze jihadiste filo-turche ad Aleppo, ci sarebbe un legame tra questi due eventi: i ripetuti raid dell'aeronautica di Tel Aviv contro le milizie sciite e le guardie rivoluzionarie iraniane che operano sul territorio siriano avrebbero infatti indirettamente creato il contesto e l'opportunità per i radicali sunniti di sottrarsi alla pressione delle forze governative e riorganizzarsi. Forse anche con l'aiuto della Turchia. E a finire al centro della contesa tra i ribelli e il governo di Damasco è stata nuovamente la grande città di Aleppo, già a lungo martoriata dalla guerra civile. LEGGI QUI
Libano, Crosetto a Beirut dopo il cessate il fuoco: visita ai militari italiani
Arenderlo noto è lo stesso ministro che ha postato su X un video della capitale libanese ripresa dall'aereo in fase di arrivo. LEGGI L'ARTICOLO
Ong: "20 civili uccisi in raid aerei vicino Homs"
Raid siriani e russi hanno ucciso 20 civili vicino Homs, nella Siria centrale, dove è in atto lo scontro tra i ribelli islamisti e le forze governative. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Siria, ministro Esteri denuncia interferenze: "Mirano a dividere la regione"
Il ministro degli Esteri siriano Bassam al-Sabbagh ha denunciato oggi le “interferenze regionali e internazionali” nel suo Paese, che a suo dire mirano a "dividere" la regione. "L'interferenza regionale e internazionale in tutto ciò che sta accadendo in Siria... mira a dividere nuovamente la regione e a ridisegnare la mappa politica", ha dichiarato Sabbagh in un incontro a Baghdad con gli omologhi iracheno e iraniano.
Herzog telefona a Musk su richiesta familiari ostaggi
Il presidente Isaac Herzog ha avuto una telefonata con Elon Musk all'inizio della settimana per sollevare la questione degli ostaggi a Gaza con il confidente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, riporta la CNN. Secondo il canale all news americano, che cita una fonte vicina, Herzog ha effettuato la chiamata su richiesta dei familiari degli ostaggi, che sperano che Musk possa usare la sua influenza per fare pressione sulle parti coinvolte affinche' raggiungano un accordo.
Siria, Ong: "Funzionari lasciano palazzi governativi a Suwayda"
Si intensificano gli scontri nell'estremo sud della Siria: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani e media locali, funzionari hanno abbandonato i palazzi governativi nella provincia meridionale di Suwayda, mentre i ribelli aumentano il controllo del territorio. Al Jazeera riporta la notizia che i combattenti sono impegnati in scontri nella città di Suwayda dopo aver preso il controllo dei punti militari della città. Conquistati anche sei posti di blocco militari governativi nella zona di Al-Lajat e il quartier generale della sicurezza dello Stato a Shahba, entrambi a nord di Suwayda. Sempre secondo l'emittente qatarina, fazioni armate hanno tagliato le vie di rifornimento alle forze del regime a Daraa.
Yemen, Guterres: "Houthi liberino personale umanitario"
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha lanciato un appello perché venga liberato "immediatamente e senza condizioni" il personale umanitario "detenuto in modo arbitrario dagli Houthi" nello Yemen. "Sono passati sei mesi ha aggiunto - dalla detenzione di più di cinquanta operatori delle Nazioni Unite, di organizzazioni non governative nazionali e internazionali, della società civile e delle missioni diplomatiche, che si aggiungono ad altro personale detenuto dal 2021 e dal 2023".
Onu: "370mila sfollati per i combattimenti in Siria" (2)
"Dall'escalation delle ostilità, almeno 370.000 uomini, donne e bambini, ragazzi e ragazze sono stati sfollati, di cui 100.000 che hanno lasciato le loro case più di una volta", ha affermato Stéphane Dujarric. Il precedente dato delle Nazioni Unite indicava 280.000 sfollati.
Ministro Esteri turco incontra esponenti Hamas a Doha
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato esponenti dell'ufficio politico di Hamas a Doha. E' stata la stessa diplomazia di Ankara a riferirlo, postando su X le foto dell'incontro.
Siria: "Forze anti-Assad prendono controllo sistema anti-missili S-75 russo"
Le forze anti-Assad hanno preso il controllo di un sistema di difesa anti-missilistico S-75, di fabbricazione sovietica, in possesso delle forze governative nei pressi di Hama, la città che hanno occupato. L'agenzia turca Anadolu pubblica le foto del sistema che risale agli anni sessanta e comprende sei lanciatori, radar, cinque missili ed era istallato vicino ad un aeroporto militare ad ovest di Hama.
Onu: "370mila sfollati per i combattimenti in Siria"
L'Onu afferma che i combattimenti in corso in Siria hanno provocato almeno 370.000 sfollati.
Siria: "Il Libano chiude valichi di frontiera"
Il Libano ha chiuso tutti i valichi di frontiera con la Siria, come disposto dalla Direzione generale di Sicurezza di Beirut, tranne quello principale che collega la capitale libanese a quella siriana Damasco. Questa mattina era stata la Giordania a chiudere il proprio confine con la Siria.
Crosetto a militari Unifil, coraggio e determinazione
"Operare con così tanto coraggio, competenza e determinazione, in uno scenario così complesso richiede senso del dovere, principi saldi e la capacità di fare squadra. Uno dei primi obiettivi che ci siamo posti, da quando siamo in Libano, è stato proprio quello di dialogare con le parti coinvolte per evitare che si superasse una pericolosa linea di non ritorno. Siamo rimasti fermi e saldi sulle nostre posizioni, sempre e tutte che le volte che è stato necessario, dialogato quando è stato possibile e aiutato la popolazione civile, che soffriva pene indicibili, ogni volta che abbiamo potuto". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, incontrando a Sharma, in Libano, il personale e il contingente italiano della missione Unifil. "Sono consapevole - ha aggiunto - della profonda differenza che vi è tra vivere, ogni giorno, sul campo, come fate voi, con coraggio e abnegazione, una situazione difficile e complicata come questa e affrontarla, invece, a migliaia di chilometri, dove pure siamo pienamente coscienti e preoccupati, ogni giorno, di quanto ci accade e vi potrebbe accadere. Abbiamo detto, più volte, io per primo, che "'non ci dormiamo la notte', ma la nostra preoccupazione è dettata solo dalla consapevolezza che voi possiate effettuare il vostro servizio nelle migliori e più sicure condizioni possibili". Il ministro ha poi affermato che la sua presenza oggi "tra tutti voi e nello stringere le mani di ognuno di voi, per ringraziarvi di tutto quello che fate, è motivata solo dalla più schietta volontà, mia, di tutto il Governo e di tutto il nostro Paese, di ringraziarvi di cuore per l'eccellente lavoro che svolgete, ogni giorno, coraggiosi e silenziosi. Restando al vostro posto, fedeli alla vostra missione, una missione di pace e sicurezza, avete dimostrato dedizione e professionalità in circostanze difficili, facendovi interpreti dei più alti valori nazionali. Non possiamo accettare imposizioni da nessuno - ha concluso Crosetto - né tantomeno derogare dai principi che animano le nostre Forze armate e che sono alla base del vostro mandato. Ma vi sono valori da difendere e l'Italia li continuerà a difendere con fermezza, serietà e integrità. Grazie a tutti voi per il vostro straordinario lavoro".
Siria, insorti arrivati a 40 km dal confine col Libano
L'offensiva sunnita anti-governativa in Siria è arrivata a circa 40 chilometri dal poroso confine col Libano dove sono presenti gli Hezbollah libanesi, sciiti e sostenitori del governo di Damasco. L'avanguardia degli insorti siriani appoggiati dalla Turchia si trova a Talbise, alla periferia nord di Homs, distante 40 chilometri da Qusayr, cittadina frontaliera siriana controllata dai combattenti sciiti.
Media: "Insorti in Siria conquistano base russa con missili"
Gli insorti sostenuti dalla Turchia hanno preso il controllo oggi di una base di difesa aerea russa con il sistema missilistico S-75 Dvina. Lo riferiscono media siriani e media turchi. La base di trova nelle vicinanze di Hama, terza città siriana, ed è ospitata nei pressi della caserma della 66ma divisione delle forze governative siriane.
Iran: "I ribelli in Siria minacciano tutto il Medio Oriente"
L'offensiva dei ribelli in Siria lanciata contro Bashar al-Assad e definita "terroristica" dall'Iran rappresenta una "minaccia" per il Medio Oriente: lo ha detto a Baghdad il capo della diplomazia iraniana. "La minaccia terroristica non sarà limitata alla Siria ma costituisce una minaccia per tutti i Paesi vicini e per l'intera regione", ha affermato Abbas Araghchi, il cui Paese è un sostenitore incondizionato del governo siriano, aggiungendo che "il terrorismo non conosce confini".
Iran: "Sosterremo la Siria con tutto ciò che è necessario"
Teheran continuerà a sostenere la Siria "con tutto ciò che è necessario". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano.
Iran, Aiea: "Pronto ad aumentare scorte uranio arricchito"
L'Iran ha in programma di aumentare "in maniera significativa" il ritmo di produzione delle sue scorte di uranio altamente arricchito. Lo ha affermato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, in un rapporto visionato da Afp. Un progetto aggiornato dell'impianto iraniano di Fordo ha mostrato che l'effetto del cambiamento "sarebbe quello di aumentare significativamente il tasso di produzione di uranio arricchito fino al 60 percento", si legge nel rapporto.
Idf nega aver colpito ospedale nord Gaza, raid vicino
Le forze armate israeliane hanno negato di aver sparato contro l'ospedale Kamal Adwan a Beit Layla, nel nord di Gaza, affermando di aver effettuato operazioni antiterrorismo "nelle immediate vicinanze" della struttura sanitaria. "Contrariamente a quanto riportato nei giorni scorsi", l'Idf "non ha colpito l’ospedale Kamal Adwan né effettuato alcuna operazione al suo interno”. Le truppe continuano a operare “contro i terroristi nella regione di Jabaliya, compreso vicino all'ospedale Kamal Adwan", ha aggiunto l'esercito israeliano.
Media: 'Herzog ha chiamato Musk per i colloqui sugli ostaggi'
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha chiamato Elon Musk "negli ultimi giorni" per discutere di una ripresa dei colloqui per garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Lo riporta la Cnn citando una fonte vicina alla presidenza israeliana. Secondo quanto riferito, Herzog ha effettuato la chiamata su richiesta dei familiari degli ostaggi, i quali sperano che Musk riesca a fare pressione su tutte le parti per raggiungere un accordo.
Aiea: Iran pronto a aumento scorte di uranio quasi militare
L'Iran è pronto ad aumentare "in modo piuttosto drastico" le sue scorte di uranio di grado quasi militare, ha avvertito il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica Rafael Mariano Grossi in una dichiarazione a margine del Manama Dialogue dell'International Institute of Strategic Studies in Bahrein, ripresa dai media internazionali.
Siria, Libano chiude valichi tranne principale con Damasco
La direzione generale della sicurezza del Libano ha ordinato la chiusura di tutti i valichi di frontiera nel nord del Paese al confine con la Siria, a eccezione di quello principale che collega Beirut con Damasco. Lo ha riferito l'Associated Press precisando che la decisione arriva poche ore dopo che un attacco aereo israeliano ha danneggiato il valico di frontiera di al-Arida con la Siria, nell'estremo nord del Libano, giorni dopo la sua riapertura. L'esercito israeliano ha confermato il raid, sostenendo che il valico è stato utilizzato per il trasferimento di munizioni a Hezbollah. "I valichi di frontiera saranno chiusi fino a nuovo avviso, per la sicurezza dei viaggiatori", ha affermato l'agenzia su X, precisando che l'unico che resta aperto è quello di Masnaa nella valle orientale della Bekaa in Libano.
Media: insorti prendono controllo dei 2 capoluoghi nel sud
Daraa e Suwayda, i due principali capoluoghi della Siria meridionale sono ora sotto il controllo delle rispettive forze locali anti-governative. Lo riferiscono media siriani e panarabi, secondo cui gli insorti sunniti a Daraa hanno preso il controllo delle postazioni governative dopo il ritiro dei soldati di Damasco. A Suwayda, a maggioranza drusa, le elite locali hanno dal canto loro assicurato il passaggio di consegne tra le forze governative in ritirata e le autorità locali druse.
Ong: raid aerei russi sugli insorti vicino a Homs
L'aviazione russa è entrata in azione poco fa con raid aerei a nord di Homs sulle colonne degli insorti anti-governativi che tentano di arrivare in città provenienti da Hama. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui, i jet di Mosca sono decollati dalla base aerea russa di Hmeimim, sulla costa mediterranea, dopo che nelle ultime ore le forze russe hanno perso il controllo dell'aeroporto di Hama, nella Siria centrale.
Siria: ribelli prendono controllo del valico con Giordania
Insorti siriani di Daraa, al confine con la Giordania, hanno conquistato il valico frontaliero con di Nassib tra i due paesi. Lo riferiscono media panarabi e siriani mostrando immagini dei combattenti anti-governativi sul posto e senza la presenza delle guardie di frontiera di Damasco.
L'ambasciatore d'Israele presenta le credenziali a Mattarella
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 5 dicembre, l'ambasciatore d'Israele in Italia, Yonathan Peled, ha presentato le lettere credenziali al presidente della Repubblica Sergio Mattarella presso il Palazzo del Quirinale. Le lettere lo accreditano quale "ambasciatore straordinario e plenipotenziario presso la Repubblica Italiana". Lo comunica l'ambasciata israeliana in Italia. "Sono emozionato, entusiasta e orgoglioso di assumere la carica di ambasciatore d'Israele in Italia - ha dichiarato Peled -. Italia e Israele, uniti da profonda amicizia, hanno relazioni forti e di lunga data, basate su valori condivisi e vicinanza tra i due popoli. È mia intenzione rafforzarle e intensificare la cooperazione a beneficio dei nostri due Paesi. So che in Italia abbiamo amici e alleati e sono felice di collaborare"
Siria, nel sud 'nuova insurrezione' a Daraa, culla della rivoluzione del 2011
Riflettori accesi anche su Daraa, nel sud della Siria, culla della rivolta del 2011. La Cnn parla di una nuova insurrezione in corso in questa provincia, ben lontana dalla aree teatro dell'offensiva delle forze anti-Assad che sono alle porte di Homs. Video geolocalizzati dalla Cnn mostrano combattenti che prendono il controllo di una strada nei pressi del confine con la Giordania, a sud della città di Daraa. La rete americana riferisce di filmati che mostrano decine di uomini a bordo di moto diretti verso nord. E di un video in cui si vede una bandiera 'Siria libera' issata nella località di Dael, a nord della città di Daraa, lungo una delle strade principali che porta alla capitale Damasco.
Siria, Ong: esercito si ritira da provincia Deir Ezzor
Le truppe siriane e le milizie filo-Iran si sono ritirate dalle zone che controllavano nella provincia nord-orientale di Deir Ezzor. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, un'organizzazione di base a Londra con una vasta rete nel Paese mediorientale. La provincia di Deir Ezzor è divisa tra le forze curde a est dell'Eufrate e le forze governative siriane sostenute dall'Iran e gli alleati a ovest. "Le forze siriane e i loro alleati sostenuti dall'Iran si sono ritirati completamente dalle aree che controllano nella provincia di Deir Ezzor e le forze curde stanno avanzando verso di queste", ha affermato il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman. Secondo due fonti della sicurezza citate da Reuters, le Forze Democratiche Siriane (Sdf), dominate dai curdi e sostenuta da Usa, hanno preso il controllo della città di Deir Ezzor.
Siria, forze anti-Assad alle porte di Homs: migliaia in fuga
Sono migliaia le persone in fuga dalla città siriana di Homs, dirette dalla scorsa notte verso la costa occidentale della Siria, mentre prosegue l'avanzata delle forze anti-Assad. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che rilancia informazioni dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. La Bbc ha parlato di decine di migliaia di persone che sarebbero in fuga. Anche la Cnn ha riportato di video della scorsa notte che mostrano centinaia di auto in coda per uscire da Homs.
Ad Hama i ribelli abbattono la statua del padre di Assad
I ribelli jihadisti filoturchi, dopo aver conquistato Hama, hanno abbattuto i simboli del regime che finora aveva saldamente in mano la città siriana dal 2011, tra cui l'enorme statua del padre dell'ex presidente siriano, Hafez al-Assad, tra le urla dei miliziani. Lo riportano i media internazionali. La televisione Al Jazeera ha trasmesso le immagini dei combattenti ad Hama, alcuni dei quali salutano i civili vicino a una rotonda mentre altri guidano veicoli militari e ciclomotori.
Raid Israele intorno ospedale nord Gaza: 29 morti
L'agenzia di difesa civile a Gaza, gestita da Hamas, ha riferito che 29 palestinesi sono morti e decine sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti israeliani intorno all'ospedale Kamal Adwan nella città di Beit Lahia, nel nord di Gaza. "C'è stata una serie di attacchi aerei sui lati nord e ovest dell'ospedale, accompagnati da un fuoco intenso e diretto", ha denunciato il direttore dell'ospedale, Hossam Abu Safieh, aggiungendo che quattro membri dello staff sono stati uccisi. Nessun commento finora dalle forze armate israeliane.
Giordania chiude valico di confine Jaber
Il ministero degli Interni giordano ha annunciato la chiusura del valico di frontiera di Jaber, di fronte al valico siriano di Nasib, a causa delle condizioni di sicurezza sul versante siriano.
Protezione civile di Gaza: 29 morti nel raid su ospedale
La protezione civile di Gaza afferma che ci sono 29 morti dopo i raid israeliani vicino all'ospedale di Beit Lahia nel nord di Gaza. L'ospedale Kamal Adwan ha denunciato di essere stato bersaglio da diversi attacchi israeliani in mattinata.
L'esercito siriano smentisce di essersi ritirato da Homs
Il ministero della Difesa siriano smentisce che l'esercito si sia ritirato dalla città di Homs, come precedentemente annunciato dall'Osservatorio per i diritti umani in Siria.
Berlino critica accuse genocidio di Amnesty a Israele
Il governo tedesco ha criticato le accuse di "genocidio" nella Striscia di Gaza mosse contro Israele dalla Ong Amnesty International, invitando Tel Aviv a rispettare il diritto internazionale umanitario durante le sue operazioni militari. "La questione del genocidio presuppone la chiara intenzione di sterminare un gruppo etnico, e ancora non vedo questa chiara intenzione, quindi non posso condividere le conclusioni del rapporto", ha detto il portavoce del ministro degli Esteri tedesco, Sebastian Fischer.
Erdogan, 'in Libano tutto in rovina, continueremo ad aiutare'
''Il Libano è in una situazione molto difficile, tutto è in rovina. Ci sono richieste di aiuto che arrivano da quel Paese''. Ma ''mentre il mondo è in silenzio, continueremo a fornire la nostra assistenza''. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel corso di una conferenza stampa a Istanbul.
Erdogan, 'in Libano tutto in rovina, continueremo ad aiutare'
''Il Libano è in una situazione molto difficile, tutto è in rovina. Ci sono richieste di aiuto che arrivano da quel Paese''. Ma ''mentre il mondo è in silenzio, continueremo a fornire la nostra assistenza''. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel corso di una conferenza stampa a Istanbul.
Siria, gli insorti abbattono statua di Hafez al-Assad ad Hama
La statua di Hafiz al-Assad, presidente della Siria fino al 2000 e padre dell'attuale leader siriano Bashar al-Assad, è stata abbattuta dai jihadisti e dai ribelli armati che hanno preso il controllo della città di Hama. Sui social sono stati condividi video e foto della statua mentre viene abbattuta tra il giubilo dei presenti.
Siria, Al Jolani alla Cnn: "Il regime di Assad è morto". VIDEO
Media: "L'Iran vuole mandare missili e droni alla Siria"
L'Iran intende inviare missili e droni in Siria e aumentare il numero dei suoi consiglieri militari per supportare il presidente Bashar al-Assad nella sua battaglia contro i ribelli jihadisti che avanzano: lo ha detto un alto funzionario iraniano, come riportano i media internazionali. "È probabile che Teheran dovrà inviare equipaggiamento militare, missili e droni in Siria. Teheran ha preso tutte le misure necessarie per aumentare il numero dei suoi consiglieri militari in Siria e dispiegare le forze", ha detto il funzionario in condizione di anonimato. "Ora, Teheran sta fornendo intelligence e supporto satellitare alla Siria".
Siria, Osservatorio: "Le forze governative si sono ritirate da Deir Ezzor"
Le forze governative siriane si sono ritirate dalla città di Deir Ezzor e dalla sua periferia, nella Siria orientale. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.
"Le forze del regime siriano e i comandanti dei gruppi alleati sostenuti dall'Iran si sono ritirati improvvisamente dalla città di Deir Ezzor e dalle sue campagne, con colonne di soldati dirette verso la Siria centrale", ha detto all'Afp il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman.
Il Libano ha chiuso i confini con la Siria
Le autorità libanesi hanno annunciato la chiusura fino a nuovo ordine di tutti i valichi frontalieri con la Siria.
Erdogan: "Probabile un incontro con il premier libanese Mikati"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che molto probabilmente avrà presto un incontro con il premier libanese, Najib Mikati. "C'è grande instabilità nell'intera regione. Ieri ho ricevuto notizie dal primo ministro del Libano e vuole incontrarci, molto probabilmente ci incontreremo", ha affermato il leader turco, in un discorso ai giornalisti trasmesso dalla tv di Stato Trt, dopo avere partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul. "In Libano c'è una situazione molto difficile, tutto è in rovina. Ci sono richieste di aiuto. Mentre il mondo è in silenzio, noi continueremo con la nostra assistenza", ha aggiunto Erdogan.
Portavoce della Cpi: "Mandato d'arresto di Netanyahu va eseguito"
Tutti i Paesi che aderiscono alla Corte Penale Internazionale, quindi anche la Francia, sono tenuti ad eseguire i mandati di arresto emessi dall'Aja, inclusi quelli nei confronti di capi di Stato o di governo esteri, come il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel caso in cui questi Paesi ritengano che ci sono circostanze che "impediscono loro di cooperare con la Corte", allora devono rivolgersi ai giudici, cui spetta la decisione. Lo spiega, a Bruxelles incontrando la stampa, il portavoce della Cpi Fadi el Abdallah. Il problema sorge perché né la Russia né Israele aderiscono alla Cpi (l'Ucraina aderirà a partire dal primo gennaio 2025). La Cpi, che ha sede all'Aja e conta 124 Paesi aderenti, non va confusa con la Corte Internazionale di Giustizia, principale organo giudiziario dell'Onu, che ha anch'essa sede nella capitale olandese.
Per la Icc, dice il portavoce, "l'articolo 27 dello statuto di Roma è chiaro: non c'è immunità dalle accuse per nessuno. E' un principio stabilito dal diritto internazionale. Se gli Stati ritengono che ci sia un conflitto tra il loro obbligo e, per esempio, quello di rispettare l'immunità diplomatica o altre circostanze che impediscano loro di cooperare con la Corte, per quanto riguarda i mandati di arresto, c'è l'articolo 9 che crea l'obbligo di cooperare con la Corte, ma permette loro anche di portare la cosa all'attenzione dei giudici, in modo che decidano se devono rispettare il loro obbligo o no. Sta ai giudici decidere".
La decisione sull'eventuale sanzione per mancata cooperazione nei confronti di uno Stato viene poi demandata dall'assemblea degli Stati che aderiscono alla Corte. Per quanto riguarda l'immunità dei capi di Stato e di governo la Icc, ricorda il portavoce, "aveva emanato ordini di arresto per Omar al Bashir, ex presidente del Sudan. La questione dell'immunità è già stata decisa. Ci sono stati casi in cui alcuni Stati hanno portato davanti ai giudici informazioni sulle circostanze che hanno impedito loro di rispettare l'obbligo di cooperazione con la Corte, per esempio in relazione ad una visita di Omar al Bashir o di Vladimir Putin. Le decisioni dei giudici finora - sottolinea - hanno sempre stabilito che non c'è immunità che può essere opposta agli obblighi verso la Icc".
Erdogan: "Assad ha rifiutato le nostre proposte"
"Abbiamo lanciato un appello a Bashar Al Assad, abbiamo detto 'forza, determiniamo assieme il futuro della Siria'. Purtroppo, non abbiamo ricevuto una risposta positiva riguardo a questo". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, come riferisce Anadolu, nel contesto dell'avanzata in Siria delle forze filo-turche che si oppongono a Damasco. Dopo avere interrotto le relazioni con Assad nel 2011, avendo sostenuto le proteste dell'opposizione, negli ultimi anni Erdogan ha chiesto più volte un incontro al presidente siriano per tentare di ristabilire le relazioni.

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Erdogan: "Damasco sarà il prossimo obiettivo dei ribelli"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che le forze filo-turche che si oppongono al presidente siriano Bashar Al Assad stanno puntando a raggiungere Damasco. "Dopo Idlib, Hama e Homs ovviamente l'obiettivo sarà Damasco. La marcia delle forze di opposizione continua. Ci auguriamo che questa avanzata in Siria continui senza incidenti o problemi", ha affermato Erdogan, parlando con i giornalisti dopo avere partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul, come riferisce Anadolu.
Siria, i ribelli jihadisti conquistano Hama. Liberati i detenuti. VIDEO
Le milizie irachene filo-iraniane: "Non interveniamo in Siria"
Faleh al-Fayyad, capo delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene, la coalizione di milizie sciite irachene filo-iraniane, ha dichiarato oggi che quanto sta accadendo in Siria "è una questione interna", affermando che le sue forze sono comunque pronte per "qualsiasi emergenza". Finora rispetto all'offensiva militare degli insorti siriani appoggiati dalla Turchia, le milizie irachene filo-iraniane hanno inviato un manipolo di soli 200 uomini sbaragliato nei giorni scorsi e in poche ore dai loro rivali sunniti lungo la strada tra Aleppo e Hama. Parlando a Baghdad e ripreso dai media iracheni, Fayyad ha affermato che "le gravi ripercussioni nella regione sono iniziate circa un anno fa dalla Palestina, portando la regione a una nuova fase". "La crisi siriana è un evento interno e non abbiamo alcun coinvolgimento, ma siamo preparati per qualsiasi emergenza", ha detto Fayyad.
Gaza, sale a 44.612 il numero dei palestinesi uccisi in guerra
E' salito a 44.612 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza City aggiungendo che sono 105.834 le persone rimaste ferite dal 7 ottobre del 2023.

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Offensiva Hts e gruppi alleati: "Continua l'avanzata verso Homs, regime al collasso"
"Le nostre forze continuano ad avanzare verso la città di Homs", nel centro della Siria. E' quanto afferma Hassan Abdel Ghani, un comandante militare della coalizione di fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al-Sham (Hts), in un messaggio diffuso via Telegram.
"Quel che resta del regime criminale registra un collasso - afferma - Fuggono di fronte alle nostre forze su tutti i fronti. Abbiamo ottenuto che disertassero vari gruppi e militari, mentre altri si coordinano con noi per defezioni a Homs e dintorni".
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, Hts e fazioni armate alleate sono a cinque chilometri da Homs. I combattimenti degli ultimi sette giorni hanno fatto, secondo l'Osservatorio, più di 700 morti, compresi 110 civili.
Siria, Teheran: "L'Ucraina smetta di sostenere i terroristi"
L'Ucraina "smetta di sostenere i terroristi" in Siria. Lo ha dichiarato Mojtaba Demirchiloo, direttore generale del Dipartimento Eurasia presso il ministero degli Esteri iraniano, commentando - secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr - notizie riguardanti un presunto commercio illegale di armi ricevute dagli Stati Uniti con protagonisti alcuni funzionari ucraini ed il presunto sostegno dell'Ucraina in Siria a gruppi elencati come terroristici.
Demirchiloo ha definito queste azioni una "palese violazione" degli impegni internazionali relativi alla lotta al terrorismo e ne ha chiesto l'immediata cessazione. Ricordando la natura pericolosa degli "elementi terroristici takfiristi" in Siria, che sono da tempo nella lista delle organizzazioni terroristiche del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il funzionario iraniano ha definito l'utilizzo di tali gruppi per destabilizzare la regione come una politica "immorale, contraria a tutti i principi e le norme del diritto internazionale".
Siria, Tajani: "Riaperta l'ambasciata a Damasco per osservare da vicino"
"Abbiamo deciso di riaprire l'ambasciata in Siria vista la situazione che era in movimento. C'è un tema che riguarda rifugiati e profughi. C'è una situazione di grande instabilità come poi si è visto con la guerra civile che sta scoppiando. Mi pare sia stata una scelta giusta per osservare con maggiore attenzione quello che accade in quel paese". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una riunione alla Scuola di perfezionamento delle forze di polizia.
Siria, Ankara conferma la riunione dei ministri degli Esteri di Turchia, Russia e Iran domani a Doha
Fonti del ministero degli Esteri turco citate dalla Afp confermano che si terrà domani a Doha una riunione dei ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia per discutere della crisi riaperta in Siria con l'avanzata delle forze anti Assad da Aleppo ad Hama, fino alle porte di Homs. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghci avevano anticipato la riunione a Doha del 'formato Astana' (Russia, Iran e Turchia), il gruppo di mediatori che durante e dopo il primo conflitto siriano avevano coordinato gli sforzi per la tregua e che, dopo la ripresa improvvisa del conflitto la scorsa settimana non si era ancora riunito. L'agenzia ufficiale turca Anadolu usa invece il condizionale, sempre citando fonti del ministero degli Esteri ad Ankara, per parlare della riunione fra Lavrov, Araghci e Hakan Fidan organizzata a margine del Forum di Doha in programma domani e dopodomani nel Qatar.
Crosetto: "Unifil essenziale per la pace e la stabilità in Libano"
"Non possiamo perdere altro tempo. Unifil, la missione delle Nazioni Unite, è essenziale per la pace e la stabilità del Libano, ma è necessario aggiornare le sue regole d'ingaggio e permettere alla missione stessa piena e concreta libertà di agire, nel rispetto della risoluzione 1701 dell’Onu. Fondamentale, poi, sarà, sempre di più, riuscire ad assicurare sostegno finanziario, addestramento ed equipaggiamento delle Laf, le Forze Armate libanesi. La stabilità non solo del Libano, ma dell’intera area, diventerà concreta solo quando le Laf saranno più forti di Hezbollah e in grado di difendere il loro Paese, garantendo sicurezza e rispetto dei confini". Lo ha scritto su X il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che oggi ha incontrato a Beirut l'omologo libanese Sleem Maurice.
"Imprescindibile è anche il maggiore e stretto coordinamento tra Comitato tecnico per cessate il fuoco e Unifil. Bisogna aumentare e intensificare tutti gli sforzi internazionali, che l'Italia continuerà a sostenere con forza, per arrivare a effettiva attuazione della risoluzioni delle Nazioni Unite e per la stabilità della striscia a Sud del Litani. Ho ricordato di aver inviato una lettera, insieme alla collega spagnola Margarita Robles, per sollecitare una chiara presa di posizione di Onu - ha aggiunto - Naturalmente, ho espresso tutto il mio e nostro, dell’Italia tutta, apprezzamento per la presenza e il lavoro, silenzioso e coraggioso del contingente italiano di Unifil".

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Ospedale di Gaza: "Bersagliati da vari raid in mattinata"
L'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia nel nord di Gaza, al centro da settimane di raid israeliani, ha denunciato di essere stato bersaglio di diversi attacchi israeliani in mattinata.
Ong: forze governative avviano ritiro dalla valle Eufrate
Parte delle forze governative siriane si sono ritirate dalla Siria sud-orientale, lungo la valle dell'Eufrate, in una zona storicamente contesa tra forze iraniane e statunitensi. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i governativi hanno lasciato posizioni nella zona di Dayr az Zor, di Mayadin e di Abukamal al confine con l'Iraq.
Damasco: raid contro i terroristi nella provincia di Hama
L'esercito siriano afferma di aver colpito "combattenti terroristi" nella provincia di Hama: lo afferma il ministero della Difesa siriano.
Leader ribelli Jolani: l'obiettivo è rovesciare il regime
Abu Mohammad al-Jolani, leader della milizia Hts che guida l'opposizione armata in Siria, ha affermato, nella prima intervista da anni alla Cnn, che l'obiettivo dei ribelli filoturchi è di rovesciare il regime di Bashar al-Assad . L'intervista è stata fatta, fa sapere la Cnn in una località segreta della Siria, proprio mentre Hts conquistava Hama. "L'obiettivo della rivoluzione è il rovesciamento di questo regime. È nostro diritto usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere tale obiettivo", ha affermato Jolani. "La Siria merita un sistema di governo istituzionale, non uno in cui un singolo sovrano prende decisioni arbitrarie".
Israele: uccisi comandanti Hamas coinvolti in 7 ottobre
L'esercito israeliano (Idf) e i servizi segreti dello Shin Bet hanno annunciato di aver ucciso Majdi Aqilan, uno dei comandanti che hanno guidato l'attacco al kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre 2023. Secondo l'esercito, Aqilan era vice comandante del Battaglione Shati nel Nord della Striscia di Gaza. Il comunicato afferma anche che in ulteriori attacchi della scorsa settimana, sono stati uccisi altri comandanti di Hamas del Battaglione Shati, tra cui Ahmed Suwaidan, coinvolto nel rapimento di ostaggi il 7 ottobre. L'Idf ha anche ucciso Mamdouh Mehna, anche lui coinvolto nell'attacco al kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre.
Osservatorio: jihadisti a 5 chilometri da Homs
I jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham e le fazioni alleate anti-regime in Siria sono arrivati a cinque chilometri da Homs. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani su 'X' confermando la loro avanzata ''nonostante i raid aerei per prevenirla''.
Al Jazeera: almeno tre morti in un raid israeliano su Gaza
Un attacco aereo israeliano ha ucciso almeno tre palestinesi a Khirbet al-Adas, un sobborgo a nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l'emittente qatariota Al Jazeera, citando proprie fonti.
Media: raid aerei Israele al confine fra Siria e Libano
Le forze armate israeliane (Idf) durante la notte hanno compiuto attacchi aerei al confine fra Siria e Libano, nel tentativo di interrompere il contrabbando di armi per Hezbollah: lo scrivono diversi media israeliani, citando l'Idf. Secondo Times of Isdrael, i raid sono parte della campagna dell'Idf contro la Compagnia 4400 di Hezbollah, il cui compito principale è di trasferirte armi ed equipaggiamento dall'Iran e i suoi alleati verso la milizia sciita libanese.
Ministro Crosetto in visita a Beirut
Il ministro della Difesa Guido Crosetto in visita a Beirut. A renderlo noto è lo stesso ministro che ha postato su X un video della capitale libanese ripresa dall'aereo in fase di arrivo.
Ong: "I ribelli jihadisti da Hama avanzano verso Homs"
I ribelli jihadisti siriani che da ieri controllano la città di Hama, stanno ora avanzando verso sud verso la città di Homs, a nord di Damasco. Lo rende noto l'Ong Osservatorio siriano per i Diritti umani.
Israele conferma morte alto dirigente sicurezza interna di Hamas
Le Forze di Difesa Israeliane hanno confermato la morte del dirigente di Hamas Osama Ghanim nei raid di ieri contro una zona protetta di Khan Younis. Ghanim lavorava per il dipartimento di sicurezza interna del movimento, "figura centrale nel brutale sistema di criminalizzazione di Hamas, in cui sono state condotte indagini violente contro i residenti della Striscia", con gravi violazioni dei diritti umani, repressione degli oppositori e persecuzione di persone Lgbtq. Prima dell'offensiva "sono state prese molte misure per ridurre i danni ai civili, compreso l'uso di armi di precisione, ricognizione aerea e acquisizione di ulteriori informazioni di intelligence".