Guerra in Siria, migliaia di civili in fuga e i timori dell'Europa. Cosa può succedere
MondoIntroduzione
Si rischia una nuova ondata migratoria dalla Siria: lo scontro tra i ribelli islamisti e il presidente Bashar al-Assad può portare nuovi migranti sul continente europeo. A fuggire non sarebbero solamente siriani ma anche libanesi, che di recente erano riparati proprio a Damasco per sfuggire alla guerra nel loro Paese.
Quello che devi sapere
Le parole di Tajani
- "In Siria rischiamo un nuovo collasso migratorio e una nuova catastrofe umanitaria. Dobbiamo tutti muoverci e fare in fretta per evitare il peggio", ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Sono molto preoccupato per quello che sta accadendo in Siria, per le centinaia di morti che rischiamo di avere ancora. Ma se scoppia una guerra civile, il vero rischio per noi è che ci sia un collasso migratorio, così come c'è stato in occasione della prima guerra civile siriana, con la fuga, allora, verso il Libano e verso la Germania dove furono accolti da Merkel. Oggi non ci possiamo permettere un'altra emergenza migratoria”, ha dichiarato
Per approfondire: Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria in guerra con i ribelli jihadisti
Cosa successe nel 2013
- Ma cosa successe più di dieci anni fa? Nel 2013, a due anni dello scoppio della guerra in Siria, e mentre in Libia imperversava la guerra civile, un vero e proprio esodo aveva interessato l’Europa, con migranti e richiedenti asilo arrivati via mare o attraverso la Turchia e l'Europa sudorientale
L'accoglienza di Merkel
- Migrazioni proseguite per anni: nel 2015 affondarono nel Mediterraneo cinque imbarcazioni che trasportavano quasi 2 mila migranti, con un bilancio di 1.200 morti. In quell'anno la cancelliera tedesca Angela Merkel aprì le porte della Germania ai siriani in fuga: così, tra il 2015 e il 2016 circa 1,2 milioni di richiedenti asilo ripararono in Germania, rendendo il Paese il quinto al mondo con la più alta concentrazione di rifugiati (in Italia nello stesso periodo le richieste arrivarono a 204 mila)
I siriani il gruppo più numeroso di richiedenti asilo
- Secondo i dati del Parlamento europeo, i siriani costituiscono il gruppo più numeroso di richiedenti asilo nell'UE ogni anno dal 2013. Il numero di richiedenti asilo provenienti dalla Siria è aumentato da 131.790 nel 2022 a 183.035 nel 2023. Questi rappresentavano il 17,5% del totale dei richiedenti asilo, in aumento rispetto al 15,1% del 2022
I dati
- Un numero esploso sin dall’inizio della prima crisi siriana: come testimoniano le statistiche dell’UNHCR, già nel 2014 i siriani sono diventati il più grande gruppo di rifugiati (3,9 milioni, ovvero 1,55 milioni in più dell’anno precedente), superando i rifugiati afghani, che erano rimasti il più grande gruppo per tre decenni
Il numero di richieste d’asilo
- Il numero di richieste d’asilo presentate dai rifugiati siriani in Europa è costantemente aumentato tra il 2011 e il 2015, arrivando a un totale di 813.599 in 37 paesi europei (dentro e fuori l’Ue) nel novembre 2015; il 57% di queste richieste sono state ricevute da Germania e Serbia. Un dato che si spiega facilmente: il primo era ed è uno dei Paesi più ambiti mentre il secondo è un Paese di passaggio lungo la rotta balcanica che porta dal Medio Oriente al cuore dell’Europa
Quanti siriani ci sono in Italia
- Ma quanti siriani ci sono in Italia? Secondo Open Migration in Italia la comunità siriana non è particolarmente numerosa, anche se è cresciuta dalle quasi 5 mila persone presenti nel 2016 alle oltre 6.500 del 2023. Le Regioni con il maggior numero di presenze sono la Lombardia e il Lazio. Per quanto riguarda le richieste d’asilo, i dati più recenti per singolo paese di provenienza sono quelli del 2022, quando 410 cittadini partiti dalla Siria hanno presentato domanda di protezione in Italia, accolta solo per 228 di loro
Il fattore Turchia
- La situazione in Siria potrebbe avere effetti incontrollati in Turchia dove, secondo l’UNHCR, ci sono 3,2 milioni di rifugiati siriani con protezione temporanea, che non prevede però un percorso definito per ottenere la cittadinanza turca. La maggior parte sono arrivati dall’inizio del conflitto in Siria nel 2011 e vengono costantemente presi di mira dalla popolazione. Un tema che sta a cuore anche al presidente Recep Tayyip Erdogan, favorevole all’ingresso dei migranti (grazie anche ai soldi europei in cambio), ma che ora potrebbe decidere di intervenire per risollevare una considerazione politica che sembra essere in declino, anche se le elezioni presidenziali del 2028 sono ancora lontane
Tra Libano e Siria
- Da non sottovalutare anche il Libano. Infatti, prima che esplodesse il conflitto in Siria, numerosi libanesi erano fuggiti dal loro Paese e dall’attacco israeliano a Beirut cercando rifugio proprio a Damasco: le stime dell'UNHCR indicano che dal 23 settembre 2024 al 21 ottobre 2024, oltre 425 mila persone, tra libanesi e siriani, sono scappate dal conflitto in Libano ed hanno attraversato il confine con la Siria. Ora per loro la scelta potrebbe diventare difficile: in tanti vorrebbero nuovamente tornare in Libano ma altri potrebbero anche valutare il viaggio verso l’Europa
Una strategia che dovrà aspettare
- Fino a poco prima del conflitto in Siria, l’Unione europea stava discutendo su quali condizioni garantire ai rifugiati siriani per un “rimpatrio sicuro, volontario e dignitoso”. La Strategia sulla Siria risale al 2017 e i 27 Paesi restano convinti della necessità di aggiornarla, pur non volendo in alcun modo normalizzare i rapporti con Bashar-al Assad. Le organizzazioni umanitarie hanno sempre fatto presente le condizioni di chi ritornava in Siria, tra persecuzioni, abusi e ostacoli per l’accesso ai siti di detenzione. Ora, però, la guerra imporrà un deciso cambiamento
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