Guerra Israele Medio Oriente, telefonata Netanyahu-Trump: parlato di minaccia Iran
Il premier israeliano si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale negli Stati Uniti. La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano. Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele. Iran: non importa chi è presidente Usa, piani già fatti. Netanyahu nelle ultime ore ha licenziato il ministro della Difesa Gallant e lo ha sostituito con Katz. In migliaia protestano in piazza
Il premier israeliano si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale negli Stati Uniti. La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano.
"Non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti", ha affermato la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani.
Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele.
Nelle ultime ore Netanyahu ha licenziato Gallant e nominato Katz nuovo ministro della Difesa. Saar agli Esteri. In migliaia protestano in piazza. Scontri tra polizia e manifestanti fuori dalla residenza del premier israeliano a Gerusalemme. Oggi riunione dell'Assemblea generale dell'Onu dopo la messa al bando dell'Unrwa da parte dello Stato ebraico.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Chi era Yahya Sinwar, leader e capo politico di Hamas
- Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi
- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
- Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Per tutti gli aggiornamenti segui la nuova diretta del 7 novembre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. Ecco chi è Yoav Gallant
Medio Oriente, leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L'APPROFONDIMENTO
Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA
Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar
Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI
Libano, 40 morti negli attacchi israeliani nell'est del Paese
Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che 40 persone sono state uccise in attacchi israeliani nell'est del Paese, compresa la città principale di Baalbek, mentre i soccorritori stanno ancora cercando i sopravvissuti sotto le macerie. "La serie di attacchi nemici israeliani sulla Valle della Bekaa e su Baalbek" ha ucciso '40 persone e ne ha ferite 53', ha dichiarato il ministero in un comunicato che riporta un bilancio preliminare. Il bilancio comprende 11 persone uccise nella città di Baalbek e 16 nel villaggio di Nasriyah.
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente
L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO
Hezbollah attacca kibbutz in nord Israele, un morto
La polizia israeliana afferma che la persona uccisa nell'attacco missilistico di Hezbollah nel kibbutz Kfar Masaryk è un residente locale e non un lavoratore straniero come inizialmente supposto. Secondo i media ebraici, si tratta di un diciottenne del kibbutzche stava lavorando nei campi e che sarebbe stato colpito dalle schegge di un razzo.
Hezbollah rivendica lancio droni contro base militare a sud di Tel Aviv
Hezbollah ha rivendicato il lancio di droni contro una base militare israeliana a sud di Tel Aviv.
40 morti e decine di feriti in attacco israeliano a Baalbeck
Almeno 40 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite negli ultimi attacchi aerei israeliani sul Libano orientale, con l'antica città di Baalbeck particolarmente colpita. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, aggiungendo che sono stati bombardati anche i sobborghi meridionali di Beirut.
In precedenza, il governatore libanese di Baalbeck-Hermel, Bashir Khodr, aveva informato di 20 attacchi aerei israeliani sul Libano orientale, in particolare su Baalbeck. Khodr ha aggiunto che una granata è caduta in un parcheggio vicino alle rovine della città, anche se non è chiaro se il sito abbia subito danni.
Israele ha effettuato pesanti attacchi aerei sui sobborghi meridionali di Beirut, un'ora dopo che il portavoce militare israeliano Avichay Adraee aveva avvertito i residenti di evacuare le aree di Burj al-Barajneh, Laylaki e Haret Hreik, roccaforti di Hezbollah. Forti esplosioni sono risuonate in tutta la capitale libanese e il fumo nero ha coperto le aree prese di mira.
Hezbollah, abbiamo attaccato una base navale vicino ad Haifa
Il gruppo libanese Hezbollah ha dichiarato di aver attaccato una base navale vicino alla città israeliana di Haifa con droni e missili mercoledì, il quarto attacco alla base in altrettante settimane. I combattenti di Hezbollah hanno "colpito la base navale Stella Maris a nord-ovest di Haifa con una salva di missili di alta qualità e uno squadrone di droni d'attacco", ha dichiarato il gruppo in un comunicato.
Migliaia in piazza a Gerusalemme contro rimozione Gallant
Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Gerusalemme, per la seconda sera consecutiva, per protestare contro la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di sollevare Yoav Gallant dall'incarico di ministro della Difesa. I manifestanti si sono riuniti vicino alla Knesset per chiedere a Netanyahu di rivedere la sua decisione. Gli israeliani in piazza chiedono anche al premier di arrivare a un accordo che possa far tornare in Israele gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
Tajani: "Anche oggi Usa sostengono Israele"
"Anche oggi gli Usa sostengono Israele con grande determinazione e questo rimarra'". Lo afferma a Rete4 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sugli sviluppi in Medio Oriente dopo l'elezione di Trump alla Casa Bianca. Per Tajani "tutti vogliono garantire la sicurezza di Israele, ma serve anche uno Stato palestinese, riconosciuto da Israele e che riconosca Israele".
Netanyahu esulta: "Con Donald riprende l'alleanza"
I notiziari americani non avevano ancora proclamato Donald Trump vincitore delle elezioni presidenziali Usa che già Benyamin Netanyahu si felicitava con lui, primo leader al mondo. "Congratulazioni per il più grande ritorno della storia!", gli ha scritto in un messaggio rilanciato dal suo ufficio stampa: "Il tuo storico ritorno alla Casa Bianca offre un nuovo inizio per l'America e un potente rinnovato impegno alla grande alleanza tra Israele e Stati Uniti. Questa è una grande vittoria!". Quindi la firma insieme con la moglie Sarah: "Con vera amicizia". In serata, poi, Netanyahu è stato tra i primi a parlare con Trump: una conversazione definita dall'ufficio del premier israeliano "calda e cordiale" nel corse della qual si è discusso anche della minaccia iraniana. Per definire lo stato d'animo del governo di Bibi, la parola più usata dai media nazionali è stata 'sollievo'. I feroci critici del premier da mesi lo accusano di aver prolungato la guerra a Gaza solo in attesa che alla Casa Bianca tornasse l'amico tycoon. Ora la coalizione può smettere di trattenere il fiato guardando agli States, specie dopo gli aspri scontri tra Netanyahu e il presidente democratico Joe Biden per la guerra a Gaza e in Libano. Senza contare le aperte critiche rivolte al primo ministro israeliano per non voler nemmeno prendere in considerazione la parola 'fine' a proposito del conflitto.
Nuovi pesanti raid israeliani su periferia sud di Beirut
Nuovi pesanti raid israeliani sui sobborghi meridionali di Beirut, un'ora dopo che il portavoce delle Idf ha avvertito i residenti di evacuare tre aree nella zona che è una roccaforte di Hezbollah. Un giornalista della Dpa ha documentato otto incursioni aeree, che hanno preso di mira i sobborghi di Burj al-Barajneh, Laylaki e Haret Hreik, nello stesso giorno in cui il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha promesso che continuerà la resistenza all'"aggressione" israeliana in Libano.
Iraq, "non permetteremo uso nostro territorio per sferrare attacchi"
L'Iraq non permetterà che il proprio territorio venga utilizzato per sferrare attacchi in Medio Oriente. E' quanto si legge in una nota diffusa al termine di una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale. Chi afferma che il territorio iracheno possa essere utilizzato come base di lancio ''offre un pretesto per giustificare una aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iraq''. Il sito di informazione Axios aveva di recente citato una fonte dell'intelligence israeliana secondo cui la risposta iraniana all'attacco subito da Israele poteva provenire proprio dall'Iraq.
Cerca di investire pedoni vicino a insediamento in Cisgiordania, ucciso
Un presunto terrorista è stato ucciso dopo aver tentato con la sua auto di schiantarsi contro una fermata del bus nei pressi di un insediamento israeliano a nord di Ramallah, in Cisgiordania. Lo hanno reso noto le forze di difesa israeliane, secondo cui l'attentatore è uscito dalla sua auto e ha tentato di accoltellare i passanti con un coltello prima di essere ucciso dai soldati. Due persone sono rimaste lievemente ferite nell'attacco.