Esplora tutte le offerte Sky

Guerra Israele Medio Oriente, telefonata Netanyahu-Trump: parlato di minaccia Iran

©IPA/Fotogramma
Israele, Netanyahu licenzia ministro della Difesa Gallant
NEWS
Israele, Netanyahu licenzia ministro della Difesa Gallant
00:01:00 min

Il premier israeliano si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale negli Stati Uniti. La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano.  Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele. Iran: non importa chi è presidente Usa, piani già fatti. Netanyahu nelle ultime ore ha licenziato il ministro della Difesa Gallant e lo ha sostituito con Katz. In migliaia protestano in piazza

in evidenza

Il premier israeliano si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale negli Stati Uniti. La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano.

"Non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti", ha affermato la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani.

Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele.


Nelle ultime ore Netanyahu ha licenziato Gallant e nominato Katz nuovo ministro della Difesa. Saar agli Esteri. In migliaia protestano in piazza. Scontri tra polizia e manifestanti fuori dalla residenza del premier israeliano a Gerusalemme. Oggi riunione dell'Assemblea generale dell'Onu dopo la messa al bando dell'Unrwa da parte dello Stato ebraico. 


Gli approfondimenti:


Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Questo liveblog finisce qui

Per tutti gli aggiornamenti segui la nuova diretta del 7 novembre 

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. Ecco chi è Yoav Gallant

Medio Oriente, leader eliminati da Israele in un anno di guerra

Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L'APPROFONDIMENTO

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. COME FUNZIONA

Tunnel, esplosivi e guerriglia: come si sta riorganizzando Hamas dopo la morte di Sinwar

Hamas ha perso tantissimi dei suoi comandanti, dall'inizio della guerra. Su tutti, il capo dell'ufficio politico, Yahya Sinwar, ucciso il 17 ottobre a seguito di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Ritenuto da Israele "il grande assassino, responsabile del massacro e delle atrocità del 7 ottobre", rappresentava una figura fondamentale per il gruppo. Da subito gli analisti hanno concordato sul fatto che per Hamas questo sia stato un colpo quasi "fatale". Ma ciò non vuol dire che la sconfitta di Hamas - prerogativa dell’operazione israeliana a Gaza - sia vicina, anzi. LEGGI QUI

Libano, 40 morti negli attacchi israeliani nell'est del Paese

Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che 40 persone sono state uccise in attacchi israeliani nell'est del Paese, compresa la città principale di Baalbek,  mentre i soccorritori stanno ancora cercando i sopravvissuti sotto le macerie. "La serie di attacchi nemici israeliani sulla Valle della Bekaa e su Baalbek" ha ucciso '40 persone e ne ha ferite 53', ha dichiarato il ministero in un comunicato che riporta un bilancio preliminare. Il bilancio comprende 11 persone uccise nella città di Baalbek e 16 nel villaggio di Nasriyah.

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Cosa può succedere dopo l’attacco di Israele all’Iran? Gli scenari in Medio Oriente

L’attacco condotto da Israele nella notte fra venerdì e sabato contro l’Iran potrebbe aver scongiurato l’ipotesi di una guerra totale. O almeno è quello che ritengono la maggior parte degli analisti, secondo cui la portata contenuta dell’azione - che non ha colpito strutture strategiche, petrolifere o nucleari - rientrerebbe nella strategia della risposta "forte ma non abbastanza forte da obbligare Teheran a rispondere per non sembrare debole". LEGGI L'ARTICOLO

Hezbollah attacca kibbutz in nord Israele, un morto

La polizia israeliana afferma che la persona uccisa nell'attacco missilistico di Hezbollah nel kibbutz Kfar Masaryk è un residente locale e non un lavoratore straniero come inizialmente supposto. Secondo i media ebraici, si tratta di un diciottenne del kibbutzche stava lavorando nei campi e che sarebbe stato colpito dalle schegge di un razzo.

Hezbollah rivendica lancio droni contro base militare a sud di Tel Aviv

Hezbollah ha rivendicato il lancio di droni contro una base militare israeliana a sud di Tel Aviv.

40 morti e decine di feriti in attacco israeliano a Baalbeck

Almeno 40 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite negli ultimi attacchi aerei israeliani sul Libano orientale, con l'antica città di Baalbeck particolarmente colpita. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, aggiungendo che sono stati bombardati anche i sobborghi meridionali di Beirut. 

In precedenza, il governatore libanese di Baalbeck-Hermel, Bashir Khodr, aveva informato di 20 attacchi aerei israeliani sul Libano orientale, in particolare su Baalbeck. Khodr ha aggiunto che una granata è caduta in un parcheggio vicino alle rovine della città, anche se non è chiaro se il sito abbia subito danni.

Israele ha effettuato pesanti attacchi aerei sui sobborghi meridionali di Beirut, un'ora dopo che il portavoce militare israeliano Avichay Adraee aveva avvertito i residenti di evacuare le aree di Burj al-Barajneh, Laylaki e Haret Hreik, roccaforti di Hezbollah. Forti esplosioni sono risuonate in tutta la capitale libanese e il fumo nero ha coperto le aree prese di mira. 

Hezbollah, abbiamo attaccato una base navale vicino ad Haifa

Il gruppo libanese Hezbollah ha dichiarato di aver attaccato una base navale vicino alla città israeliana di Haifa con droni e missili mercoledì, il quarto attacco alla base in altrettante settimane. I combattenti di Hezbollah hanno "colpito la base navale Stella Maris a nord-ovest di Haifa con una salva di missili di alta qualità e uno squadrone di droni d'attacco", ha dichiarato il gruppo in un comunicato.

Migliaia in piazza a Gerusalemme contro rimozione Gallant

Migliaia di israeliani sono scesi in piazza a Gerusalemme, per la seconda sera consecutiva, per protestare contro la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di sollevare Yoav Gallant dall'incarico di ministro della Difesa. I manifestanti si sono riuniti vicino alla Knesset per chiedere a Netanyahu di rivedere la sua decisione. Gli israeliani in piazza chiedono anche al premier di arrivare a un accordo che possa far tornare in Israele gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.

Tajani: "Anche oggi Usa sostengono Israele"

"Anche oggi gli Usa sostengono Israele con grande determinazione e questo rimarra'". Lo afferma a Rete4 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sugli sviluppi in Medio Oriente dopo l'elezione di Trump alla Casa Bianca. Per Tajani "tutti vogliono garantire la sicurezza di Israele, ma serve anche uno Stato palestinese, riconosciuto da Israele e che riconosca Israele".

Netanyahu esulta: "Con Donald riprende l'alleanza"

I notiziari americani non avevano ancora proclamato Donald Trump vincitore delle elezioni presidenziali Usa che già Benyamin Netanyahu si felicitava con lui, primo leader al mondo.  "Congratulazioni per il più grande ritorno della storia!", gli ha scritto in un messaggio rilanciato dal suo ufficio stampa: "Il tuo storico ritorno alla Casa Bianca offre un nuovo inizio per l'America e un potente rinnovato impegno alla grande alleanza tra Israele e Stati Uniti. Questa è una grande vittoria!". Quindi la firma insieme con la moglie Sarah: "Con vera amicizia". In serata, poi, Netanyahu è stato tra i primi a parlare con Trump: una conversazione definita dall'ufficio del premier israeliano "calda e cordiale" nel corse della qual si è discusso anche della minaccia iraniana. Per definire lo stato d'animo del governo di Bibi, la parola più usata dai media nazionali è stata 'sollievo'. I feroci critici del premier da mesi lo accusano di aver prolungato la guerra a Gaza solo in attesa che alla Casa Bianca tornasse l'amico tycoon. Ora la coalizione può smettere di trattenere il fiato guardando agli States, specie dopo gli aspri scontri tra Netanyahu e il presidente democratico Joe Biden per la guerra a Gaza e in Libano. Senza contare le aperte critiche rivolte al primo ministro israeliano per non voler nemmeno prendere in considerazione la parola 'fine' a proposito del conflitto. 

Nuovi pesanti raid israeliani su periferia sud di Beirut

Nuovi pesanti raid israeliani sui sobborghi meridionali di Beirut, un'ora dopo che il portavoce delle Idf ha avvertito i residenti di evacuare tre aree nella zona che è una roccaforte di Hezbollah. Un giornalista della Dpa ha documentato otto incursioni aeree, che hanno preso di mira i sobborghi di Burj al-Barajneh, Laylaki e Haret Hreik, nello stesso giorno in cui il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha promesso che continuerà la resistenza all'"aggressione" israeliana in Libano.

Iraq, "non permetteremo uso nostro territorio per sferrare attacchi"

L'Iraq non permetterà che il proprio territorio venga utilizzato per sferrare attacchi in Medio Oriente. E' quanto si legge in una nota diffusa al termine di una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale. Chi afferma che il territorio iracheno possa essere utilizzato come base di lancio ''offre un pretesto per giustificare una aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iraq''. Il sito di informazione Axios aveva di recente citato una fonte dell'intelligence israeliana secondo cui la risposta iraniana all'attacco subito da Israele poteva provenire proprio dall'Iraq.

Cerca di investire pedoni vicino a insediamento in Cisgiordania, ucciso

Un presunto terrorista è stato ucciso dopo aver tentato con la sua auto di schiantarsi contro una fermata del bus nei pressi di un insediamento israeliano a nord di Ramallah, in Cisgiordania. Lo hanno reso noto le forze di difesa israeliane, secondo cui l'attentatore è uscito dalla sua auto e ha tentato di accoltellare i passanti con un coltello prima di essere ucciso dai soldati. Due persone sono rimaste lievemente ferite nell'attacco.

Unrwa sollecita Onu su divieto Israele, "L'ora più buia"

I membri dell'Onu devono difendere l'agenzia di soccorso dei rifugiati palestinesi dal divieto di Israele perche' sta affrontando la sua "ora piu' buia". Lo ha detto il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, Philippe Lazzarini, rivolgendosi all'Assemblea generale dell'Onu. "Senza l'intervento degli Stati membri, l'Unrwa crollera', gettando milioni di palestinesi nel caos", ha detto Lazzarini, chiedendo all'Onu, che ha creato l'agenzia nel 1949, di impedire l'attuazione del divieto israeliano, formalizzato ieri. 

Beirut, "più di 2600 vittime libanesi dal 23 settembre"

Un ministro libanese afferma che il bilancio dei morti ha superato le 2.600 vittime da quando Israele ha intensificato gli attacchi il 23 settembre. 

Telefonata tra Netanyahu e Trump, anche su minaccia Iran

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato stasera con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, come riferisce l'ufficio del premier sottolineando che è stato tra i primi a chiamarlo. La conversazione è stata calda e cordiale, dice la nota, Netanyahu si è congratulato con Trump per la sua vittoria elettorale e i due hanno deciso di lavorare insieme per la sicurezza di Israele. I due hanno discusso anche della minaccia iraniana.

120 razzi Hezbollah, colpita base vicino aeroporto Tel Aviv

Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira diversi obiettivi in Israele, tra cui una base vicino all'aeroporto Ben Gurion, dove i voli non sono stati colpiti. L'esercito israeliano ha dato conferma della pioggia di razzi sparati dal Libano senza pero' precisare il numero degli ordigni caduti ne' quanti sono stati intercettati. Il numero di razzi è stato invece riferito dal canale israeliano 12. L'Idf ha inoltre affermato che le sirene hanno suonato in tutto il Paese per la seconda volta oggi a causa degli attacchi di Hezbollah. 

Decine di raid israeliani sul Libano, 30 morti a Baalbek

Pesanti attacchi israeliani in Libano hanno preso di mira da una parte la città meridionale di Baalbeck e i suoi dintorni e dall'altra la periferia sud di Beirut. Il governatore della regione di Baalbeck, Bachir Khodr, ha affermato che almeno 30 persone sono state uccise e 35 ferite nell'attacco messo a segno da Israele con una ventina di raid. Gli attacchi sono avvenuti poco dopo la trasmissione di un discorso pre registrato del nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem.


Netanyahu chiama Trump per congratularsi: "Insieme per sicurezza Israele"

Benjamin Netanyahu ha telefonato a Donald Trump per congratularsi per la sua rielezione alla Casa Bianca. Lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano, secondo cui "la conversazione è stata calorosa e cordiale e i due leader hanno concordato di lavorare insieme per la sicurezza di Israele e hanno discusso della minaccia iraniana".

Il 7 dicembre a Milano corteo proPal e contro il ddl Sicurezza

Il 7 dicembre - giorno della prima della Scala con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui è in programma anche l'inaugurazione di Palazzo Citterio, il nuovo spazio di Brera dedicato all'arte del Novecento - a Milano è in programma anche un corteo Pro Palestina e contro il ddl sicurezza. I dettagli sono ancora da definire, così come il percorso della manifestazione a cui aderiscono fra l'altro realtà antagoniste. Certi sono l'orario e il punto di concentramento indicato dal Coordinamento delle realtà sociali contro la guerra e il ddl 1660: ovvero porta Venezia alle 15:00. Ancora da definire il percorso del corteo e da capire se potrà arrivare in piazza Scala, c'è però da parte degli organizzatori l'intenzione di portare "nel centro di Milano" le istanze per la pace e contro il decreto legge. 

Forze Israele, 120 razzi lanciati dal Libano

Sono circa 120 i proietti lanciati oggi da Hezbollah in direzione di Israele a partire dal Libano. A renderlo noto sono state le forze israeliane senza precisare quanti ne fossero stati intercettati. Alle 16 locali "circa 120 proietti lanciati dall'organizzazione terroristica Hezbollah hanno attraversato la frontiera del Libano verso Israele", ha indicato l'esercito in un comunicato.

Famiglie ostaggi Hamas a Trump: "Faccia possibile per riportarli a casa"

L'Hostages Families Forum, i familiari degli ostaggi rapiti durante l'assalto di Hamas a Israele, ha rivolto un appello al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, perché ''faccia tutto il possibile per riportarli a casa''. Nel comunicato la parola è affidata a Sapir Cohen, ex ostaggio di Hamas, che dopo essersi congratulato con Trump lo ha implorato di "garantire che il salvataggio di questi ostaggi rimanga una priorità assoluta". "Vi prego di mantenere l'attenzione sulla crisi degli ostaggi. Non devono essere dimenticati. Per ognuno di loro - donne, uomini, anziani e due bambini piccoli - ogni giorno potrebbe essere l'ultimo. Dobbiamo fare tutto il possibile per riportarli a casa ora", ha detto.

"Raid israeliani nel quartiere di Hezbollah a Beirut"

Un'ora dopo l'avviso di evacuazione dell'Idf ai civili nel sud di Beirut, raid israeliani vengono segnalati a Dahiye,  quartiere sciita roccaforte di Hezbollah nella capitale libanese. Lo riferiscono i media israeliani. 

Sirene d'allarme stanno suonando nel centro di Tel Aviv

Le sirene d'allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv, come ha constatato l'ANSA sul posto. L'Idf ha reso noto che alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano verso numerose aree del centro di Israele. Secondo l'Idf, nella giornata Hezbollah ha lanciato su Israele 120 razzi. 

Hezbollah: "Siamo preparati per una lunga guerra e vinceremo"

"La vittoria è nostra. Siamo pronti per una lunga guerra e rimarremo in piedi. Vinceremo!". Lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah, in un discorso televisivo, affermando che la comunità di Hezbollah è indissolubilmente legata al territorio libanese e che si opporrà con ogni mezzo ai "tentativi israeliani di ridisegnare la regione". 

Hezbollah: "Abbiamo distrutto 45 tank israeliani da ottobre"

"La resistenza ha distrutto 45 Merkava israeliani dall'inizio dell'aggressione israeliana in Libano": lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah in un discorso televisivo, in riferimento alle presunte perdite dell'esercito israeliano impegnato da più di un mese nell'invasione terrestre del sud del Libano.   In Israele le notizie circa le perdite militari sono sottoposte a una censura da parte del governo e non è possibile verificare in maniera indipendente quanto sostenuto da Qassem. 

Capo Hezbollah, decine migliaia combattenti pronti

Decine di migliaia di combattenti di Hezbollah sono pronti alla guerra contro Israele: lo ha detto il capo del movimento libanese sciita filoiraniano, Naim Qassem, esattamente 40 giorni dopo l'uccisione a Beirut del suo predecessore Hassan Nasrallah. Ammettendo la sofferenza del Libano sotto gli attacchi israeliani, Qassem ha aggiunto che "stiamo facendo soffrire anche loro e la resistenza sta costruendo il futuro".

Capo Hezbollah, nessun luogo di Israele è sicuro

Nessun luogo di Israele "è al riparo dai nostri attacchi": lo ha detto il capo di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo in cui ha anche annunciato che "decine di migliaia di combattenti sono pronti a combattere".

Hezbollah, 'Trump o Harris per noi non cambia nulla'

"Il successo di Harris o Trump alle elezioni presidenziali non ha alcun effetto sulle nostre posizioni". Lo ha detto Naim Qassem, leader di Hezbollah, in un discorso tv mandato in onda poco fa ma registrato prima dell'annuncio, stamani, della vittoria elettorale di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa. "Non prendiamo in considerazione queste elezioni, né il fatto che Netanyahu cambi i suoi obiettivi: aspettiamo che si renda conto del suo fallimento", ha detto Qassem nel discorso televisivo registrato.

Onu, a Gaza aumentano nascite premature e morti materne

A Gaza crescono le nascite premature e le morti materne a causa di una situazione umanitaria "catastrofica", con almeno 43.000 morti e quasi 1,9 milioni di persone sfollate, spesso ripetutamente, tra cui più di 43.000 donne incinte. E' quanto ha rilevato l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva ( Unfpa) secondo cui la maggior parte delle donne sono costrette a partorire senza accesso al supporto medico. L'assistenza sanitaria riproduttiva, compresi i servizi postnatali e di pianificazione familiare, è diventata gravemente limitata per 155.000 donne attualmente in gravidanza e in allattamento che, sottolinea l'agenzia Onu, affrontano gravi rischi per la salute a causa della mancanza di cure prenatali e postnatali. Dunque, sono aumentate le gravidanze complicate e ad alto rischio legate a esiti negativi, mentre l'accesso ai servizi di parto sicuro è diminuito significativamente, soprattutto al Nord.

Hezbollah, sarà Israele a chiedere la fine della guerra, non noi

Sarà Israele a chiedere la fine della guerra in Libano, non Hezbollah: lo ha detto il leader del partito armato libanese, Naim Qassem, in un discorso televisivo, a proposito della determinazione del movimento islamico di resistere nel lungo termine all'aggressione nemica.

Idf, milizie irachene lanciano drone su Israele, abbattuto

Un drone lanciato verso Israele dall'Iraq è stato abbattuto poco prima di entrare nello spazio aereo israeliano dall'aeronautica militare, ha riferito l'Idf. La Resistenza islamica in Iraq, organizzazione di milizie filo-iraniane, ha affermato di aver lanciato un velivolo senza pilota  "contro un obiettivo militare nel sud di Israele".

'Spiavano per Israele', quattro condanne a morte in Iran

Quattro persone sono state condannate a morte in Iran con l'accusa di "spionaggio a favore del regime sionista e di collaborazione con il servizio di spionaggio del Mossad". Lo ha annunciato la Magistratura della provincia dell'Azerbaigian occidentale, come riferisce Isna, citando sentenze di primo grado da parte del tribunale rivoluzionario di Urmia. Le condanne alla pena capitale sono state emesse per quattro persone in tutto in due casi separati e tre sono stati condannati anche per avere avuto un ruolo nell'uccisione nel 2020 di uno dei principali scienziati nucleari iraniani, Mohsen Fakhrizadeh, accusato da Israele di condurre tentativi per sviluppare la bomba atomica. "Sotto la guida e il sostegno del sistema di spionaggio del Mossad, sono stati coinvolti nel trasferimento dell'attrezzatura per l'assassinio del martire Fakhrizadeh", si legge nella sentenza, mentre la condanna a morte per queste tre persone era già stata annunciata ieri dal portavoce della Magistratura

Attentato vicino insediamento di coloni in Cisgiordania

Un attacco terroristico con una sparatoria viene riferito dai medici del servizio ambulanze e dall'Idf nei pressi dell'insediamento di Shilo, in Cisgiordania. Secondo i soccorritori, almeno due persone sono rimaste ferite. L'esercito ha riferito che l'aggressore è stato "neutralizzato. Secondo i soccorritori, l'attacco terroristico nei pressi dell'insediamento di Shilo in Cisgiordania sarebbe stato messo in atto da un uomo che prima si è schiantato con un'auto contro la fermata dei bus al bivio che posta alla località, poi ha accoltellato delle persone, e non con una sparatoria come era sembrato in un primo momento. I medici intervenuti sul posto hanno dichiarato che l'aggressore è stato colpito da colpi di arma da fuoco e che due civili ventenni sono stati feriti.

Abu Mazen, 'Trump sosterrà le aspirazioni dei palestinesi'

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si dice fiducioso che Donald Trump sosterrà "le aspirazioni legittime" dei palestinesi.

Razzo esplode vicino aeroporto Tel Aviv, non ci sono feriti

Un razzo lanciato dal Libano è caduto ed è esploso in uno dei parcheggi dell'aeroporto internazionale di Tel Aviv. Non ci sarebbero feriti, riferisce l'Idf. Un volo in decollo per Parigi è stato fermato sulla pista dello scalo

Idf: sciame di razzi a lungo raggio dal Libano su Tel Aviv

Dieci razzi a lungo raggio sono stati lanciati da Libano su Tel Aviv e altre numerose città sul centro di Israele, ha reso noto l'Idf. Alcuni razzi sono stati intercettati. L'allarme è scattato anche in alcune città vicine al confine con il Libano. L'esercito ha dichiarato che i dettagli sono ancora in fase di verifica

Hezbollah: Trump ha più forza di Harris per fermare Netanyahu

Trump ha più autorità di Harris per fermare la guerra di Israele: è quanto ha detto all'ANSA una fonte degli Hezbollah libanesi, rimasta anonima perché non autorizzata a parlare con i media. Commentando l'annuncio della vittoria elettorale di Donald Trump, la fonte del partito armato libanese in guerra con Israele ha affermato: "Sappiamo che la politica americana in Medio Oriente a sostegno di Israele non cambierà tra repubblicani e democratici, ma crediamo che Trump avrà più forza di Biden o di Harris per fermare il criminale Netanyahu". 

Hamas: Trump ora alla prova sullo stop alla guerra

Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che Donald Trump sarà messo alla prova sulle sue dichiarazioni secondo cui, in qualità di presidente degli Stati Uniti, potrà fermare la guerra nel giro di poche ore. "Esortiamo Trump a imparare dagli errori di Joe Biden", ha detto Abu Zuhri. Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters.

Sirene d'allarme ed esplosioni nel centro di Tel Aviv

Sirene d'allarme e almeno otto esplosioni sono state sentite questa mattina nel centro di Tel Aviv

Alta Corte a Netanyahu: risponda su licenziamento Gallant

La Corte Suprema ha ordinato oggi al primo ministro Benyamin Netanyahu di rispondere entro domani a mezzogiorno sul licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant in seguito alla petizione presentata dal Movimento per la qualità del governo e dall'Israel Shield Forum insieme alla Guardia della democrazia. Il presidente del Movimento per la Qualità del Governo ha dichiarato: "Siamo lieti che l'Alta Corte abbia compreso l'urgenza della questione. Licenziare un ministro della Difesa durante una guerra e alla vigilia di un attacco iraniano è una scommessa pericolosa per la sicurezza del Paese". 

Elezioni Usa 2024, Hamas: ora finisca cieco sostegno a Israele

Un funzionario di Hamas ha detto all'AFP che con l'elezione di Trump alla Casa Bianca il "cieco sostegno" degli Stati Uniti a Israele deve "finire". "Questo cieco sostegno all'entità sionista deve finire, perché va a scapito del futuro del nostro popolo così come della sicurezza e della stabilità della regione", ha affermato Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas

Iran: "Non importa chi è presidente Usa, piani già fatti"

"Non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti". Lo ha affermato la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, come riferisce Isna, commentando le elezioni americane

Katz: Usa e Israele resteranno saldi contro l'Iran

Il ministro degli Esteri israeliano neonominato alla Difesa Israel Katz si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria elettorale e ha affermato che l'alleanza del suo Paese con gli Stati Uniti resterà salda contro l'Iran, loro acerrimo nemico. "Congratulazioni al presidente eletto @realDonald Trump per la sua storica vittoria. Insieme, rafforzeremo l'alleanza tra Stati Uniti e Israele, riporteremo indietro gli ostaggi e resteremo fermi per sconfiggere l'asse del male guidato dall'Iran", ha scritto Katz su X. 

Netanyahu: con Trump il più grande ritorno della storia

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, si è congratulato con Trump per il "più grande ritorno della storia".   La vittoria di Trump segna "una forte ripresa della grande alleanza" con Israele, afferma il premier israeliano

Da Israele i ministri del Likud si congratulano con Trump: "Bentornato"

Dal Likud, il partito del premier israeliano Benjamin Netanyahu, arrivano prime dichiarazioni con le congratulazioni per Donald Trump, eletto presidente degli Stati Uniti secondo la proiezione di Fox News. "Bentornato Mr. President!!", scrive su X in inglese il ministro dell'Istruzione Yoav Kisch con le bandiere di Stati Uniti e Israele. "Congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump - gli fa eco il ministro della Cultura Miki Zohar - Guardiamo già ai prossimi quattro anni".

Iran, preoccupati per distruzione delle infrastrutture in Libano

L'ambasciatore iraniano presso gli uffici delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali a Ginevra, Ali Bahreini, ha messo in guardia la comunità globale sull'impatto della distruzione delle infrastrutture economiche del Libano causata dagli attacchi israeliani. Lo riporta l'Irna. Intervenendo ad una riunione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) sull'impatto della guerra a Gaza sul mercato del lavoro, Bahreini ha espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria nel Paese. L'ambasciatore ha chiesto la fine degli attacchi israeliani e un'azione internazionale immediata per proteggere le infrastrutture civili in Libano, nonché i lavoratori e il mercato del lavoro nel Paese

Idf: "Eliminato un comandante di Hezbollah nel sud del Libano"

L'aviazione israeliana ha eliminato il comandante di Hezbollah della regione di Khiam, nel sud del Libano, Hussain Abd Al-Haleem Harb: lo ha reso noto oggi l'esercito (Idf). "Hussain Abd Al-Haleem Harb ha diretto ed eseguito numerosi attacchi missilistici contro le comunità della Galilea e in particolare contro l'area di Metula", si legge in un comunicato pubblicato su Telegram

Polizia: 40 arresti nelle proteste di ieri a Tel Aviv

Circa 40 persone sono state arrestate ieri a Tel Aviv a seguito delle proteste di piazza contro la decisione del premier israeliano Benyamin Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo riporta Haaretz, sottolineando che l'autostrada Ayalon è rimasta bloccata al traffico per diverse ore. I leader dell'opposizione in Israele Yair Lapid, Benny Gantz, e Avigdor Lieberman e Yair Golan terranno una conferenza stampa questa mattina alle ore 11.45 locali (le 10.45 italiane) alla Knesset in seguito alla decisione del premier di silurare Gallant, che ha scatenato proteste di piazza in tutto il Paese

Netanyahu licenzia Gallant, Katz alla Difesa. Proteste in strada

Proteste in piazza a Gerusalemme dopo la decisione del premier israeliano Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Gallant

Proteste in piazza a Gerusalemme

©Ansa

Netanyahu silura Gallant, proteste in piazza a Tel Aviv

Proteste in piazza a Tel Aviv dopo la decisione del premier israeliano Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Gallant

Le proteste antigovernative a Tel Aviv

©Ansa

Proteste in piazza a Tel Aviv dopo la decisione del premier israeliano Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Gallant

Mondo: I più letti