Guerra Ucraina Russia, 007 Kiev: "Truppe nordcoreane al fronte su camion civili"

Le truppe di Mosca guadagnano campo su diversi fronti: nella regione di Donetsk, in quella di Zaporizhzhia, con la conquista del villaggio di Levadne, e vicino alla città mineraria di Pokrovsk, dove è caduto il villaggio di Mykhailivka, alla periferia di Selydové. Il presidente ucraino Zelensky ha ammesso che la situazione è "molto difficile”. L'Alto rappresentante della Nato a Kiev sostiene che il rischio di escalation nucleare è basso. Ma l'intelligence tedesca avverte: “Il Cremlino può attaccare l’Alleanza atlantica entro il 2030”. LE MAPPE

Continua il braccio di ferro tra le forze armate di Mosca e quelle di Kiev nella regione russa di Kursk. Stando a quanto dichiarato da Vladimir Putin, la situazione starebbe però girando a favore del suo esercito: circa 2mila uomini tra gli avversari sono ormai circondati. Al momento starebbero cercando di allentare il blocco. Il capo del Cremlino ha spiegato "che sono circondati, ma non si rendono nemmeno conto di esserlo. Infatti, a giudicare dalle informazioni che abbiamo, il comando ha perso i contatti con le truppe”. Non solo: Putin ha annunciato nei giorni scorsi che l’esercito russo ha già cominciato ad eliminare queste unità nemiche. Nell’ultimo mese, ha aggiunto, in tutto le truppe ucraine avrebbero perso circa 26mila militari nella zona di Kursk. LEGGI L'ARTICOLO

Mentre Russia e Corea del Nord avevano inizialmente respinto le notizie dell'Ucraina secondo cui le truppe nordcoreane si sarebbero unite alla guerra, negli ultimi giorni i leader dei due Paesi hanno cambiato tono, passando dalla negazione alla giustificazione. Il 24 ottobre il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto indirettamente la presenza di soldati nordcoreani in Russia, rispondendo alle affermazioni sulle immagini satellitari con la frase "se ci sono immagini, riflettono qualcosa" e citando il trattato di difesa tra Pyongyang e Mosca. Il ministero degli Esteri della Corea del Nord ha dichiarato il 25 ottobre che qualsiasi decisione di inviare truppe in Russia rispetterebbe il diritto internazionale. Le stime sul numero di truppe nordcoreane inviate in prima linea tra Ucraina e Russia sono state variabili. I funzionari statunitensi hanno stimato che circa 3.000 truppe nordcoreane si stavano addestrando in Russia, ma il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha indicato che il conteggio complessivo potrebbe ora essere più alto. L'intelligence sudcoreana ha informato il Parlamento legislatori che il numero delle truppe nordcoreane in Russia potrebbe raggiungere quota 10.000 entro dicembre, mentre Kiev ha affermato che Pyongyang ha inviato in Russia circa 12.000 soldati, tra cui 500 ufficiali e tre generali.

La Russia sta trasportando soldati nordcoreani in prima linea a bordo di camion con targhe civili, ha riferito il 27 ottobre l'agenzia di intelligence militare ucraina (HUR) citata dal Kiev Independent. L'annuncio segue le notizie provenienti da funzionari statunitensi e ucraini secondo cui un contingente di truppe nordcoreane si sta dirigendo nell'oblast di Kursk in Russia per aiutare Mosca a contrastare l'offensiva ucraina nella regione. Il 27 ottobre, gli agenti di polizia russi hanno fermato un camion Kamaz con targa civile sull'autostrada Kursk-Voronezh, ha affermato HUR tramite il suo canale Telegram ufficiale. Il veicolo sarebbe stato caricato con personale militare nordcoreano, ma l'autista non aveva ordini di combattimento documentati. In una comunicazione radio intercettata, gli ufficiali della 810a Brigata Marina Separata russa stanno cercando di risolvere il problema del camion fermo, secondo  l'audio pubblicato da HUR. L'unità si aspettava di ricevere rinforzi nordcoreani tramite il camion Kamaz. L'audio registra la discussione tra gli agenti sul motivo per cui il camion era fermo sull'autostrada Kursk-Voronezh e sul perche' l'autista non fosse in possesso della documentazione corretta. Il rapporto dell'HUR indica che le truppe nordcoreane sono in viaggio verso le unità russe, in linea con l'annuncio del presidente Volodymyr Zelensky del 25 ottobre, secondo cui la Russia pianifica di inviare i primi soldati nordcoreani in una zona di combattimento il 27-28 ottobre. 

Un gruppo armato di persone ha cercato di attraversare il confine di stato nella regione di Bryansk, il nemico è stato colpito dal fuoco. Lo ha annunciato il governatore della regione, Alexander Bogomaz, sul suo canale Telegram e lo riferisce la Tass. "Nell'area dell'insediamento non residenziale di Manev, distretto di Klimovsky, le forze del dipartimento di frontiera dell'FSB russo per la regione di Bryansk, unità delle forze armate della Federazione Russa e della guardia russa hanno fermato un tentativo di attraversare il confine di stato da un gruppo armato di persone", ha scritto. Secondo il governatore regionale "il nemico è stato colpito dal fuoco".

Una delegazione di alto livello della Repubblica di Corea informerà domani il Consiglio del Nord Atlantico sullo spiegamento di truppe della Repubblica Popolare Democratica di Corea in Russia. E' quanto si legge in un comunicato della Nato. Sono stati invitati a partecipare gli ambasciatori dei partner indo-pacifici della NATO, tra cui Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea. Dopo l'incontro, il Segretario generale della NATO mark Rutte rilascerà una breve dichiarazione ai media. 

Il ministero della Difesa russo sta valutando una risposta appropriata, ha aggiunto lo zar sostenendo che l'Ucraina non potrebbe usare tali armi autonomamente, ma richiederebbero il coinvolgimento della Nato, con missioni di ricognizione aerea e altre operazioni tecniche che l'esercito di Zelensky non può eseguire. Se dovesse esserci questo passo, "naturalmente, dovremo reagire adeguatamente. Come, quando e dove esattamente reagire - è troppo presto per parlarne ora. Ma, certamente, il nostro ministero militare sta riflettendo su questo e proporrà varie opzioni di risposta," ha concluso Putin. L'uso delle armi a lungo raggio in Russia è stato uno dei temi centrali del recente tour in Europa di Zelensky, insieme all'adesione dell'Ucraina nella Nato. Ma gli alleati occidentali frenano a dare luce verde, dopo che Mosca ha avvertito che un tale sviluppo significherebbe portare la Nato "in guerra" con Mosca, e minacciando una rappresaglia che non esclude l'uso di armi nucleari. Nel frattempo, è l'Ucraina a denunciare un allargamento del conflitto alla Corea del Nord, accusata di aver inviato truppe in Russia pronte per essere schierate nell'invasione. "Nel giro di pochi giorni, i soldati nordcoreani potrebbero scendere in campo contro l'Ucraina. E l'Ucraina potrebbe presto essere costretta a combatterle in Europa", è l'ultimo allarme lanciato da Zelensky, sottolineando che proprio "la mancanza di decisioni più incisive da parte dei nostri partner a sostegno dell'Ucraina non fa che incoraggiare Putin a investire ulteriormente nel terrore". Un chiaro riferimento al tema delle armi a lunga gittata, di cui l'Ucraina afferma di aver bisogno per "motivare" Mosca a cercare la pace. Il fronte infatti non sorride alle forze di Zelensky che continuano a perdere terreno nel Donetsk: il ministero della Difesa russo ha "liberato l'insediamento di Izmailovka", villaggio in prima linea a pochi chilometri a nord del principale polo industriale di Kurakhove, e a pochi chilometri a nord di Kurakhivka, piccola città su un tratto di prima linea che Mosca sta cercando di circondare.

Vladimir Putin torna a minacciare l'Ucraina e il mondo occidentale, ricordando che Mosca sta preparando "varie opzioni di risposta" nel caso in cui sarà concesso a Kiev di attaccare con armi occidentali a lungo raggio nei territori in profondità della Russia. Un'autorizzazione che tarda ad arrivare, nonostante i ripetuti appelli di Volodymyr Zelensky che ha inserito l'uso dei missili a lunga gittata tra i punti chiave del suo 'piano della vittoria', col quale ritiene sia possibile raggiungere una "pace giusta" nel 2025. La strategia dell'Ucraina resta tuttavia incompatibile con gli obiettivi della Russia, tantomeno se questa prevede una minaccia alle sue basi e città coi missili Atacms e Storm Shadow. E in un'intervista al conduttore Pavel Zarubin sul canale Rossiya1, alla domanda se l'Occidente abbia capito i rischi dell'uso di queste armi da parte di Kiev, Putin ha replicato: "Non mi hanno detto nulla al riguardo, ma spero abbiano recepito il messaggio. Perché, naturalmente, dobbiamo anche prendere delle decisioni". 

"La Russia non smette di terrorizzare l'Ucraina. Ogni giorno, lancia aggressioni contro la nostra gente, le nostre città e i nostri villaggi, usando vari tipi di armi. Solo questa settimana, gli occupanti hanno usato oltre 1.100 bombe aeree teleguidate, più di 560 droni d'attacco e circa 20 missili di vario tipo contro il nostro paese". A scriverlo, su X, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

"Desidero esprimere la mia gratitudine al nostro popolo - si legge ancora - che lavora giorno e notte per proteggere gli ucraini dagli attacchi russi, fornire assistenza ed è sempre pronto a salvare vite. Stiamo lavorando duramente con i nostri partner per fermare il nemico, rafforzare l'Ucraina e garantire la massima protezione al nostro popolo". 

Le forze ucraine hanno abbattuto 41 degli 80 droni russi lanciati contro il Paese. Lo ha riferito l'aeronautica ucraina citata da Ukrinform, aggiungendo che di 32 droni è stato perso il tracciamento. "Nella notte del 27 ottobre 2024 il nemico ha attaccato con 80 droni d'attacco", si legge nella dichiarazione. "Alle 09:30, è stato confermato l'abbattimento di 41 droni nemici nelle regioni di Odessa, Mykolaiv, Kherson, Kiev, Sumy, Kirovohrad, Cherkasy, Zhytomyr, Khmelnytskyi e Chernihiv". La maggior parte degli Uav è stata intercettata nelle regioni di Odessa e Kiev. Inoltre, "32 droni russi sono stati persi dal tracciamento, con uno diretto verso la Bielorussia". 

"Approfitto per dire che noi amiamo l’Italia. E sentiamo tutto il vostro sostegno. Zelensky ha un rapporto solido con la premier Meloni. Sappiamo che tra i vostri partiti esistono posizioni diverse. Ma credo anche che la questione nordcoreana possa dare nuovi argomenti a Meloni perché si superino le riluttanze nei nostri confronti". Così Andrij Yermak, capo dell'ufficio presidenziale di Volodymyr Zelensky risponde in un'intervista al 'Corriere della Sera' ad una domanda sulla posizione italiana in merito all'uso delle sue armi in territorio russo. 

Il Ministero della Difesa russo proporrà varie opzioni di risposta nel caso in cui all'Ucraina fosse concesso di effettuare attacchi con armi occidentali a lungo raggio all'interno del territorio russo, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, citato da Interfax.  Intervistato dal conduttore Pavel Zarubin sul canale Rossiya1, alla domanda se l'Occidente abbia capito i rischi dell'uso di queste armi sul territorio russo,  Putin ha spiegato: "Non mi hanno detto nulla al riguardo, ma, spero, abbiano recepito il messaggio. Perché, naturalmente, dobbiamo anche prendere delle decisioni". Il Ministero della Difesa russo sta valutando una risposta appropriata, ha aggiunto. Putin ha inoltre sottolineato che l'esercito ucraino non potrebbe usare tali armi autonomamente, poiché richiedono un supporto di ricognizione spaziale, di cui l'Ucraina non dispone. Questo coinvolgimento richiede l'operato di specialisti degli Stati membri della Nato, poiché implica la creazione di missioni di volo e altre operazioni tecniche che l'esercito ucraino non può eseguire autonomamente, ha spiegato il presidente. La questione, quindi, riguarda solo se essi si permetteranno di colpire in profondità nel territorio russo, ha detto.

Nel contesto della guerra tra Ucraina e Russia, la cui fine non si intravede, dopo le legislative di ieri in Georgia - prevedono secondo turno delle politiche in Lituania, parlamentari anticipate in Bulgaria e parlamentari in Uzbekistan. Tutti round elettorali che minacciano di essere influenzati da Mosca. In ogni caso rappresentano dei test cruciali per le ex repubbliche sovietiche, per misurare il loro grado di indipendenza e l'attrattiva esercitata dall'Unione europea sui due Paesi che non ne fanno parte.

"Mosca è intenzionata a continuare la sua aggressione. Ecco perché tenta di aumentare la sua produzione di difesa aggirando le sanzioni. Ecco perché coinvolge sempre di più la Corea del Nord e, nel giro di pochi giorni, i soldati nordcoreani potrebbero scendere in campo contro l'Ucraina. L'Ucraina potrebbe presto essere costretta a combatterle in Europa". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Sono queste le condizioni che ci troviamo ad affrontare, dove la mancanza di decisioni più incisive da parte dei nostri partner a sostegno dell'Ucraina non fa che incoraggiare Putin a investire ulteriormente nel terrore", aggiunge.

A Strasburgo la plenaria ha dato il via libera a un passaggio cruciale, e ancora divisivo in Occidente, dicendo “sì” all’uso di armi in territorio russo. Le delegazioni italiane sono state in larga parte contrarie. E proprio la questione dell'uso delle armi occidentali sul suolo russo da parte delle forze armate ucraine rimane al centro del dibattito. In generale si può dire che la maggioranza dei Paesi europei non ha posto alcuna restrizione sul materiale fornito a Kiev. Ma chi è effettivamente favorevole? E chi contrario? L'APPROFONDIMENTO