Kursk, Russia: "Soldati ucraini assediati". Ma Kiev smentisce. Cosa sappiamo

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Ansa/Isw

Introduzione

Continua il braccio di ferro tra le forze armate di Mosca e quelle di Kiev nella regione russa di Kursk. Stando a quanto dichiarato da Vladimir Putin, la situazione starebbe però girando a favore del suo esercito: circa 2mila uomini tra gli avversari sono ormai circondati. Al momento starebbero cercando di allentare il blocco. Il capo del Cremlino ha spiegato "che sono circondati, ma non si rendono nemmeno conto di esserlo. Infatti, a giudicare dalle informazioni che abbiamo, il comando ha perso i contatti con le truppe”. Non solo: Putin ha annunciato nei giorni scorsi che l’esercito russo ha già cominciato ad eliminare queste unità nemiche. Nell’ultimo mese, ha aggiunto, in tutto le truppe ucraine avrebbero perso circa 26mila militari nella zona di Kursk.

 

Secondo l’Isw (Institute for the Study of War), le dichiarazioni di Putin sono “un’esagerazione”. E Kiev nega: è "una palese disinformazione che non riflette la situazione reale", taglia corto il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrskyi. Le truppe, anzi, "continuano le operazioni attive in direzione di Kursk, distruggendo il potenziale di combattimento del nemico per il terzo mese consecutivo. Nonostante l'intensa pressione del nemico in questa direzione, gli occupanti subiscono perdite significative in termini di personale ed equipaggiamento militare"

Quello che devi sapere

Truppe nordcoreane nel Kursk

  • Botta e risposta tra Russia e Ucraina a parte, è proprio su quanto sta succedendo nella zona di Kursk, occupata dalle forze di Kiev ormai dallo scorso agosto, che la comunità internazionale ha gli occhi puntati. E l'allerta è alta: secondo l’intelligence ucraina qui sono già arrivati i soldati nordcoreani schierati in Russia, come aveva già riportato nei giorni scorsi The Financial Times. Mosca li schiererà ufficialmente in combattimento “già da domenica”, ha avvertito su X Zelensky. Il leader ucraino chiede quindi una "pressione concreta" da parte dell'Occidente su Russia e Corea del Nord.

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Truppe nordcoreane nel Kursk

Sarebbero 12mila i soldati nordcoreani in Russia

  • Per gli analisti il contingente nordcoreano sarebbe composto da circa 12mila uomini (tra cui 500 ufficiali e tre generali). Pochi, si evidenzia, per cambiare le sorti della guerra, ma comunque abbastanza per aiutare la Russia nel suo tentativo di raddoppiare il contingente di 50mila a Kursk. Mosca starebbe infatti facendo difficoltà a ricostituire le sue forze, dopo perdite che sarebbero ormai arrivate a un totale di 600mila, tra morti e feriti

Sarebbero 12mila i soldati nordcoreani in Russia

Da Putin né conferme né smentite

  • Anche Putin si è espresso sulla presenza delle truppe nordcoreane in Russia: non ha smentito né confermato lo schieramento, ma ha ricordato l'accordo di cooperazione tra Mosca e Pyongyang. "Che cosa ne facciamo è affar nostro", ha aggiunto. Finora i legami militari tra i due Paesi si erano limitati alla fornitura di proiettili di artiglieria e a missili balistici a corto raggio

La preoccupazione della comunità internazionale

  • Il coinvolgimento nordcoreano viene comunque ormai dato per assodato. L'Unione Europea, tramite l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, si è detta "profondamente allarmata" dalle indiscrezioni. Se i soldati nordcoreani partecipassero alle operazioni contro Kiev, ha aggiunto, "ciò costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale, compresi i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, e sarebbe un atto ostile unilaterale da parte con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e mondiale". Dello stesso avviso è il Giappone, come ribadito dal segretario di Gabinetto Yoshimasa Hayashi, che esprime la sua “seria preoccupazione”. Berlino parla di una "chiara escalation", mentre il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis va anche più in là: "Mi spiace dirlo, ma in Ucraina stiamo perdendo la guerra"

 

Delegazione sudcoreana a Bruxelles per discutere con Nato e Ue

  • Così, lunedì 28 ottobre una delegazione del governo sudcoreano arriverà a Bruxelles per condividere informazioni con funzionari di Nato e Ue sulle truppe nordcoreane in Russia. A guidarla sarà Hong Jang-won, il primo vicedirettore del National Intelligence Service (Nis), l'agenzia d'intelligence di Seul. I rappresentanti dei Paesi dell'Alleanza dovrebbero partecipare al briefing, che sarà seguito da un'altra sessione informativa presso il Comitato politico e di sicurezza dell'Ue. La visita della delegazione sudcoreana è un passo seguito alla conversazione telefonica con cui il segretario generale della Nato Mark Rutte aveva richiesto il suo invio al presidente Yoon Suk-yeol. Inoltre, il team di Seul terrà colloqui diretti con Rutte e altri alti funzionari dell'Alleanza Atlantica e dell'Ue.

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Delegazione sudcoreana a Bruxelles per discutere con Nato e Ue