Guerra Ucraina Russia, Austin: "Nuovo pacchetto da 400 milioni di aiuti a Kiev"

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Il capo del Pentagono ha dato l'annuncio del nuovo pacchetto di aiuti durante un incontro con Zelensky. "Sotto la guida di Biden, gli Usa continuano ad aumentare il sostegno all'Ucraina", ha detto. Il leader di Kiev ha chiesto l'aiuto del Papa per il rilascio di migliaia di cittadini detenuti da Mosca. "Torture, umiliazioni e fame sono le condizioni in cui versa il nostro popolo ucraino nelle prigioni e nei campi russi. Quasi tutti avevano bisogno di cure a lungo termine e di riabilitazione", ha scritto su Telegram

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Il capo del Pentagono Lloyd Austin, durante la sua visita a Kiev, ha annunciato lo stanziamento di un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina del valore di 400 milioni di dollari. Lo riporta Ukrinform. Austin ha dato l'annuncio del nuovo pacchetto di aiuti durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Sotto la guida di Joe Biden, gli Stati Uniti continuano ad aumentare il sostegno all'Ucraina", ha detto.

Lo stesso Zelensky ha chiesto l'aiuto del Papa per il rilascio di migliaia di cittadini detenuti in Russia. "Torture, umiliazioni e fame sono le condizioni in cui versa il nostro popolo ucraino nelle prigioni e nei campi russi. Siamo riusciti a riportare a casa 3.767 ucraini. Quasi tutti avevano bisogno di cure a lungo termine e di riabilitazione", scrive Zelensky su Telegram.

L'Ucraina è tornata a colpire gli approvvigionamenti militari russi con i suoi droni, attaccando ieri notte la più grande fabbrica di esplosivi russa, l'impianto di Sverdlov a Dzerzhynsk, nella regione di Nizhny Novgorod, a 900 km dal confine ucraino. La Russia ha risposto ieri sera con un raid su Kharkiv, in cui 9 persone sono rimaste ferite e molti residenti sono rimasti senza elettricità. 


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Vucic: "Non andrò a vertice Brics, ci saranno quattro ministri"

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto che non si recherà al vertice dei Paesi Brics di Kazan, in Russia, al quale era stato invitato dal presidente Vladimir Putin, e che a rappresentare Belgrado, saranno quattro ministri. Parlando in serata alla tv pubblica Rts, Vucic ha precisato di aver comunicato a Putin tale sua decisione nel loro colloquio telefonico di ieri, motivandola con una serie di importanti incontri e impegni già concordati in precedenza. "Domani ho in Slovacchia un incontro trilaterale con i premier slovaccho Robert Fico e ungherese Viktor Orban. Mercoledì arrivano a Belgrado i premier polacco Donald Tusk e greco Kyrjakos Mitsotakis. Giovedì sera giungerà la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la cui visita è di estrema importanza per la Serbia.  "Sono stato molto onesto con il presidente Putin, e gli ho detto che si tratta di incontri già concordati in precedenza. Ma non ho nascosto nulla, e gli ho detto che, anche senza tali visite, sarebbe stato per me estremamente difficile essere presente al vertice Brics per varie ragioni che lei conosce bene e per le quali credo che lei comprende la Serbia", ha affermato Vucic sottolineando come "la Serbia sia l'unico Paese in Europa che non ha aderito a nessuno dei 44 pacchetti di sanzioni contro la Federazione russa adottate solo nel corso di quest'anno". Vucic ha detto che al summit di Kazan a rappresentare la Serbia saranno il vicepremier Aleksandar Vulin, i ministri della difesa Bratislav Gasic e dell'economia Adrijana Mesarovic e il ministro senza portafoglio Nenad Popovic. L'invito di Putin, ha osservato il presidente, è stata la dimotrazione di un enorme rispetto nei confronti della Serbia. Vucic ha affermato al tempo stesso che, sempre su invito del presidente Putin, sarà presente alle celebrazioni solenni per l'80/mo anniversario della vittoria sul nazisfascismo, il 9 maggio prossimo sulla Piazza Rossa a Mosca. 

Morta Victoria Roshchyna, la reporter ucraina catturata da Mosca

Catturata nel 2023 mentre stava facendo un reportage nell’Ucraina orientale. La  28enne sarebbe morta durante il trasferimento da una prigione all’altra  in Russia. Lo riportano funzionari ucraini. LEGGI L'ARTICOLO

Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti

Le armi nucleari tattiche hanno un potenziale e una gittata inferiori   rispetto a quelle strategiche, in modo da colpire obiettivi specifici   sul campo, e sono trasportabili in modo più facile. Stando ad alcune   stime, la Russia ne avrebbe circa 1.900-2.000. Per capirne l’impatto,   abbiamo simulato un lancio sul Colosseo a Roma. L'ANALISI

G7 Difesa a Napoli: "Sostegno all'Ucraina e preoccupazione per le minacce all'Unifil"

APalazzo Reale presenti il segretario Nato Rutte e l'Alto rappresentante Ue Borrell. Il ministro Crosetto: "Sosteniamo il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Timori per l'intensificarsi della cooperazione militare tra Cina e Russia e per il continuo sviluppo del programma nucleare della Corea del Nord". Scontri fra manifestanti e polizia in piazza Carità. LEGGI QUI

Borrell: pronti a sostenere Moldavia nel percorso d'adesione Ue

"Le autorità moldave hanno condotto con successo le elezioni e un referendum costituzionale, nonostante abbiano dovuto affrontare una guerra ibrida da parte della Russia e dei suoi proxy. Siamo impegnati a continuare a sostenere la resilienza, la sicurezza e la democrazia della Moldavia nel suo percorso di adesione all'Ue". lo scrive su X l'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, commentando il voto in Moldavia.

Kirby su soldati nordcoreani in Russia: Putin disperato

L’arrivo  di soldati nordcoreani in Russia da impiegare nel conflitto con  l’Ucraina è un “segno della disperazione crescente” del presidente russo  Vladimir Putin e del suo "crescente isolamento”. Lo ha detto John  Kirby, portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca,  rispondendo alle domande dei giornalisti. 

Moldavia, von der Leyen e Borrell: tentativo Mosca minare voto

"Le  autorità di polizia, molti attori internazionali e la società civile  hanno proclamato che la Moldavia è l'obiettivo di una 'guerra ibrida' in  corso diretta dall'estero che include varie forme di interferenza  manipolativa per destabilizzare il paese, finanziamenti illeciti di  attori politici, campagne di disinformazione e attacchi informatici,  secondo il rapporto pubblicato da Odir/Osce. La Russia e i suoi delegati  hanno cercato attivamente di minare il processo democratico e di voto  in Moldavia. Ciononostante, elogiamo le autorità moldave per aver  organizzato con successo le elezioni e il referendum costituzionale". Lo  affermano in una dichiarazione congiunta la presidente della  Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante  dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. "Accogliamo con favore i risultati del referendum costituzionale, in cui  il popolo moldavo ha espresso il desiderio di ancorare il proprio  futuro all'Ue", aggiungono.

Lituania: 'Budget difesa potrebbe raggiungere 3,5% del Pil'

Il budget per il settore della Difesa lituano potrebbe raggiungere il prossimo anno il 3,5% del Pil. Lo ha affermato oggi il ministro della Difesa lituano, Laurynas Kasciunas, parlando con i giornalisti. Kasciunas ha precisato che per arrivare a una spesa di queste dimensioni sarebbe necessario uno stanziamento aggiuntivo di fondi da ottenere attraverso un prestito sui mercati internazionali.

Lituania: 'Occidente appoggi piano di pace di Zelensky'

"Il piano del presidente Zelensky per la vittoria dell'Ucraina è un compito per casa che l'Occidente non ha ancora eseguito. Dobbiamo smettere di esitare e adottare urgentemente i passi necessari per la vittoria dell'Ucraina". Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, durante l'incontro, avveuto oggi a Vilnius, con il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk. Nauseda ha inoltre aggiunto che l'unico garante per una pace duratura e per la sicurezza dell'Ucraina è l'adesione del Paese alla Nato. Analoghi gli argomenti sottolineati dalla prima ministra, Ingrida Simonyte, che durante l'incontro con Stafanchuk ha assicurato che la Lituania continuerà a sostenere Kiev militarmente e in tutte le riforme necessarie per spianare la strada dell'Ucraina verso l'integrazione europea. Durante la giornata, i rappresentanti della commissione Esteri dei Parlamenti lituano e ucraino hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui viene confermato l'impegno dei due Paesi a cooperare allo sviluppo di progetti congiunti nell'ambito dell'industria militare e a cooperare allo sminamento dell'Ucraina. La dichiarazione ha anche registrato l'appoggio del Parlamento lituano al piano di pace proposto da Zelensky e ha invitato gli altri Parlamenti europei a fare altrettanto. 

Cardinale Zuppi: "Ottimista? No, parlerei più di speranza"

"Se sono ottimista? Direi più che coltivo la speranza cristiana, che è altra cosa". E' l'unico commento a cui si è limitato il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e inviato del Papa per una missione umanitaria in favore dei bambini e dei prigionieri ucraini, rispondendo ai giornalisti a margine della presentazione del libro "Dare un'anima alla politica" di don Bruno Bignami, direttore dell'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, edito da San Paolo. 

Moldavia, Kirby: "La Russia tenterà di influenzare il ballottaggio"

"La Russia non ha avuto successo" con il tentativo di influenzare il referendum in Moldavia sull'adesione all'Unione Europea. Lo ha detto John Kirby, portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. I sì europeisti hanno vinto con un stretto margine, ma c'è anche la corsa per le presidenziali nel piccolo Paese dell'Europa orientale. "Siamo in contatto ogni giorno con i moldavi - ha aggiunto Kirby - siamo consapevoli che ci sara' un ballottaggio e ci aspettiamo che i russi cerchino di influenzare questo ballottaggio, per questo continueremo a lavorare con i moldavi in modo pubblico e non pubblico, per vedere come possono resistere a questo tipo di influenza". La presidente uscente Maia Sandu, in corsa per la riconferma, ha ottenuto il 42 per cento dei voti e andra' al ballottaggio, il 3 nocembre, con il candidato filorusso Aleksandr Stoianoglo, ex magistrato anticorruzione. 

Procura Donetsk: "Esecuzione prigionieri di guerra, avviata indagine penale"

La procura ucraina ha avviato un'indagine penale per la presunta esecuzione di due membri delle Forze aeree ucraine catturati dalle forze russe vicino Selidovo, nella regione del Donetsk. I soldati ucraini sono stati catturati il 18 ottobre e successivamente colpiti a bruciapelo con armi automatiche, secondo le accuse della procura. "La procura regionale del Donetsk ha aperto un'indagine preliminare penale per violazione delle leggi ed usi di guerra e per omicidio", ha scritto su Telegram. "L'esecuzione di prigionieri di guerra è una flagrante violazione delle Convenzioni di Ginevra classificata come reato internazionale grave". 

Russia: uscite di nascosto dal carcere, le memorie di Navalny domani in libreria

Le memorie di Aleksei Navalny, ricomposte dopo la sua morte con l'aiuto di Yulia Navalnaya, la vedova che porta avanti la sua battaglia politica contro il regime, saranno pubblicate domani in 22 lingue diverse (in Italia da Mondadori), incluso il russo. 

Per anni l'oppositore aveva in animo di scrivere la sua storia. Ha iniziato a farlo durante la convalescenza in Germania, dopo la sua uscita dal coma, in seguito all'avvelenamento con il Novichok nell'agosto del 2020. Ha continuato a scrivere in prigione, sulle pagine di taccuini, diari, e post sui social media, ingegnandosi per far uscire di nascosto queste pagine. 

Lo stesso fece in epoca sovietico Eduard Kuznecov che era stato condannato a morte per tradimento nel giugno del 1970, una pena poi commutata in 15 anni di carcere. I diari vennero scritti da Kuznecov con grafia minuscola su carta cerata trafugata dall'officina in cui lavorava nel campo di prigionia in Monrovia, carta usata per avvolgere i trasformatori elettrici che vi si producevano. Nel 1972 una donna rimasta senza nome aveva lasciato un rotolo di carta delle dimensioni di un dito l'attivista Elena Bonner. Che li fa trascrivere in grafia leggibile. E poi li fa arrivare in Occidente. Vengono pubblicati nel 1973 in Italia (dove sono stati ripubblicati di recente da Guerini e Associati) e in Francia. Uno smacco per il Kgb. 

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