Guerra Medioriente, Netanyahu conferma la morte di Hashem Safieddine. LIVE

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un videomessaggio rivolto alla popolazione libanese, ha confermato che il successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah è stato ucciso in un raid su Beirut. Troupe del Tg3 aggredita in Libano: l'autista muore d'infarto Le Forze israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un videomessaggio rivolto alla popolazione libanese, ha confermato che Hashem Safieddine, ritenuto il successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, è stato ucciso in un raid su Beirut. Una troupe del Tg3 è stata aggredita in Libano, vicino a Sidone. L'autista locale ha avuto un infarto ed è morto. La notizia è stata data dal Tg3 nell'edizione delle 12 riportando il racconto di Lucia Goracci, inviata insieme all'operatore Marco Nicois. Entrambi sono rimasti incolumi. Prima un uomo armato, poi un gruppo di persone in moto hanno inseguito l'auto degli inviati dopo averli minacciati. A quel punto l'autista ha avuto un malore ed è morto nonostante il massaggio cardiaco. La troupe stava facendo riprese a Jiyeh, dove la sua presenza era stata segnalata agli Hezbollah locali. Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. L'operazione terrestre israeliana nel Libano meridionale è iniziata il 30 settembre: fino ad ora si era concentrata sul lato orientale del confine. Le truppe israeliane hanno attaccato anche la roccaforte di Hezbollah a Beirut e il premier Netanyahu ha convocato una riunione urgente di sicurezza: "Continueremo a combattere", ha detto il leader israeliano. Se Israele attaccherà l'Iran, un nuovo tipo di arma difensiva iraniana sarà svelata. Lo ha affermato il vice presidente del Parlamento di Teheran, Ali Nikzad. 


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Israele scopre tunnel Hezbollah che oltrepassa confine

 Le forze armate israeliane hanno demolito un piccolo  tunnel di Hezbollah che attraversava di diversi metri il territorio  israeliano proveniente dal Libano. Lo ha annunciato l'esercito. La  notizia è rilanciata dal 'Times of Israel'. Secondo le IDF, il tunnel lungo 20 metri non aveva uscite in  territorio israeliano e il suo percorso attraversava di circa 10 metri  la Linea Blu riconosciuta dall'ONU, nel settore occidentale del confine,  vicino al villaggio libanese di Marwahin, proprio di fronte alla  comunità israeliana di Zar'it. Secondo l'esercito, nessuna città è mai stata minacciata dal tunnel. Secondo le valutazioni militari israeliane, Hezbollah ha iniziato la  costruzione del tunnel circa due anni fa, ed è stato rapidamente  identificato dall'IDF. L'esercito afferma di aver voluto tenere d'occhio  il tunnel mentre veniva costruito, piuttosto che rivelare a Hezbollah  di avere informazioni sul percorso sotterraneo.

Netanyahu conferma morte Safieddine

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un videomessaggio rivolto alla popolazione libanese, ha confermato che Hashem Safieddine, ritenuto il successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, è stato ucciso in un raid su Beirut.

Guterres, 'Gaza ground zero di sofferenze umane'

"Nell'ultimo anno, dopo l'orrendo attacco di Hamas il 7 ottobre, Gaza e' diventato ground zero di sofferenze umane difficili da immaginare", con oltre 41 mila palestinesi uccisi, "soprattutto donne e bambini, migliaia dispersi sotto le macerie e l'intera popolazione sfollata". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, parlando della situazione in Medio Oriente dopo il 7 ottobre davanti all'aula del Consiglio di Sicurezza. Guterres ha detto che "questo e' stato un anno di crisi. Crisi umanitaria, Crisi politica. Crisi diplomatica. E crisi morale".

Guterres a Netanyahu: 'Stop alla proposta di legge anti-Unrwa'

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha scritto al primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, esprimendo "profonda preoccupazione" per la proposta di legge che potrebbe impedire all'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che assiste i palestinesi, di continuare il suo lavoro essenziale nei Territori occupati. "Una tale misura soffocherebbe gli sforzi per alleviare la sofferenza umana e le tensioni a Gaza, e, in effetti, in tutto il Territorio Palestinese Occupato. Sarebbe una catastrofe in quello che è già un disastro senza precedenti", ha detto il capo dell'Onu parlando con i giornalisti fuori dal Consiglio di Sicurezza.

Netanyahu ai libanesi: liberatevi di Hezbollah per fine guerra

"Abbiamo ucciso l'erede di Nasrallah e l'erede del suo erede. Invito i cittadini libanesi a liberarsi da Hezbollah per porre fine alla guerra". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo riporta Haaretz.

Guterres: Unifil continua a fare il suo lavoro

I caschi blu di Unifil in Libano "continuano a svolgere il loro mandato per quanto possibile" in quello che "oggi è l'ambiente più impegnativo per i peacekeeper in qualsiasi parte del mondo", lo ha detto il Segretario generale Antonio Guterres parlando della situazione in Medioriente davanti all'aula del Consiglio di Sicurezza. "La missione dipende dalla piena collaborazione di tutte le parti. Voglio ancora una volta esprimere la mia gratitudine e ammirazione ai nostri peacekeeper e ai Paesi che contribuiscono con le truppe", ha detto il capo dell'Onu.

Collettivi in corteo Roma gridano 'dove sono gli infiltrati?'

"Dove sono gli infiltrati?" e "Tiziano libero" sono alcuni dei cori scanditi dagli studenti dei collettivi che stanno manifestando in corteo a Roma, nella zona della Laurentina. Il riferimento è alla manifestazione di sabato scorso in piazzale Ostiense culminata con gli scontri con le forze dell'ordine e in particolare al giovane arrestato. In piazza ci sono un centinaio di persone.

Qatar lancia ponte aereo aiuti per Libano, cargo da Parigi

Doha ha  lanciato un "ponte aereo" per trasportare forniture mediche e aiuti  alimentari in Libano. Lo ha riferito il sottosegretario qatarino per la  Cooperazione internazionale, Lolwah Al-Khater, in visita in un ospedale  pubblico di Beirut. "Oggi abbiamo lanciato il ponte aereo con aerei  consecutivi che trasportavano cibo, materiali per rifugi e forniture  mediche", ha affermato, sottolineando che Doha sta lavorando "su piani a  medio e lungo termine per contenere questa crisi umanitaria". Tali  aiuti, gli ha fatto eco il ministro della Salute libanese Firass  Abiad, "aiuteranno a coprire la carenza di forniture mediche, di  soccorso e di supporto" e saranno "una spinta vitale" per le centinaia  di migliaia di sfollati e feriti. Anche Parigi si è mossa per far arrivare aiuti al Paese dei Cedri, e  un cargo con medicine e attrezzatura è atterrato oggi a Beirut. "Se non  facciamo nulla, domani il Libano potrebbe assomigliare a ciò che è  diventata la Siria: un centro di instabilità per il contrabbando, il  terrorismo e un punto di partenza per una grande migrazione di civili  che cercano rifugio in Europa", ha dichiarato il ministro degli Esteri  francese Jean-Noel Barrot in Parlamento. Come la Francia, carichi sono  arrivati di recente pure da Emirati Arabi Uniti, Turchia, Iraq, Egitto,  Giordania e Romania.

Tajani: 'La situazione in Libano è molto preoccupante'

"La situazione in Libano è molto preoccupante per quello che sta accadendo e chiaramente il nostro obiettivo rimane quello del cessate il fuoco sia in Libano che a Gaza". Lo ha dichiarato all'ANSA il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, precisando di aver ricevuto garanzie dal suo omologo israeliano, Israel Katz, affinché il contingente italiano che partecipa alla missione Unifil dell'Onu "venga tenuto fuori dagli scontri con Hezbollah". Tajani ha assicurato che il governo "segue con grande attenzione" gli sviluppi della situazione e si è detto "convinto che l'elezione del nuovo presidente libanese potrebbe essere utilissima per arrivare ad un cessate il fuoco" auspicando che anche sul fronte politico "si accelerino i tempi". Il vicepremier ha quindi ribadito la sua "solidarietà con i giornalisti del Tg3" aggrediti in Libano e "il cordoglio per la morte dell'autista" ricordando di aver "condannato anche la decisione della Federazione Russa di emettere un mandato d'arresto per i giornalisti del Tg1". "Il principio è lo stesso, la libertà d'espressione e di stampa è uno dei fondamenti della democrazia, soffocare la libertà di stampa è soffocare la democrazia", ha detto.

Partito corteo pro Palestina a Roma, in testa striscione scontri manifestazione sabato

"Dalle scuole alle università, alle strade della nostra città 'Palestina Libera'". E' quanto si legge sullo striscione esposto dai manifestanti dei collettivi che stanno manifestando davanti alla stazione Laurentina della linea B della metropolitana a Roma per la Palestina. Lo stesso striscione e' stato esposto anche nel corso della manifestazione di piazzale Ostiense di sabato scorso poco prima degli scontri con le forze dell'ordine. I manifestanti sono partiti in corteo diretti verso largo Pella, poco distante dal palazzo della Nuvola dove è in corso l'evento Cybertech Europe.

Israele, suonano sirene nel nord e a Sderot

In Israele tornano a suonare le sirene dell'allarme antiaereo. I media locali riferiscono dell'allerta scattata nel nord, a ridosso della frontiera con il Libano, e a Sderot, vicino al confine con la Striscia di Gaza.

Israele, scuole chiuse nelle aree vicino Haifa

Nuove linee guida, con restrizioni inasprite, vengono diffuse dal Comando del fronte interno delle forze israeliane (Idf) per diverse località nei pressi di Haifa, nel nord di Israele. E, riporta il Times of Israel, non consentono l'apertura delle scuole a Kiryat Ata, Kiryat Bialik, Kiryat Yam e Kiryat Motzkin.

A Haifa, finita oggi nel mirino di una raffica di razzi lanciati dagli Hezbollah libanesi, resteranno aperte solo in presenza di rifugi che possano essere raggiunti rapidamente in caso di allarme antiaereo.

Fonti israeliane: 'Falso che Sinwar abbia ripreso contatti con Qatar'

Fonti israeliane, citate da Ynet, hanno smentito che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, abbia ripreso i "contatti con il Qatar nei giorni scorsi dopo una lunga pausa". La notizia era stata data ieri dall'emittente Al-Arabiya. "Questo è sbagliato. Sinwar non ha avuto contatti con i Paesi mediatori", ha dichiarato la fonte a Ynet dopo che l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva riferito che Sinwar era irraggiungibile "da settimane", alimentando i sospetti che fosse rimasto ucciso in un raid israeliano su Gaza.

Fonti:l'allerta 3 nelle basi è una misura precauzionale

Il personale delle basi italiane di Unifil in Libano si trova in 'L3', ovvero livello di allarme 3, ed è quindi riparato nei bunker: si tratta di una misura presa a titolo precauzionale. Unifil al momento non è l'obiettivo delle parti in conflitto. Lo si apprende da fonti della Difesa.

Delegazione Hamas al Cairo per colloqui con al-Fatah

Una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo per colloqui con rappresentanti di al-Fatah nell'ottica della riconciliazione palestinese ''sotto gli auspici dell'Egitto''. Lo ha dichiarato una fonte egiziana ben informata all'agenzia di stampa Xinhua. A capo della delegazione di Hamas è Khalil al-Hayya. In agenda anche la situazione nella Striscia di Gaza e il futuro del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. Israele sta ora controllando il lato palestinese del valico.

Soldati issano bandiera Israele in villaggio sud Libano

Soldati sono  stati ripresi mentre issano una bandiera israeliana sopra delle rovine  nel villaggio di Maroun al-Ras, nel sud del Libano. Lo riporta Haaretz.

Libro Woodward: 'Biden ha definito Netanyahu un figlio di p...'

Il presidente Usa Joe Biden ha definito il premier israeliano Benyamin Netanyahu 'son of b...' (figlio di p...) e 'bad f..king guy' (un cattivo fottuto): lo rivela nel suo ultimo libro il leggendario giornalista del Watergate Bob Woodward.

Italiani Unifil: arrivati anche ad allarme massimo

La situazione delle basi Unifil italiane in Libano in queste ore - con continui bombardamenti che si sentono a decine di chilometri di distanza - oscilla tra il livello 2 e il livello 3 di allarme, ovvero il livello massimo. I militari, in base al livello di allarme attivato, utilizzano elmetto e giubbetto protettivo. Talvolta rifugiandosi nei bunker e altre volte limitando semplicemente le operazioni al minimo. È quanto riferiscono fonti militari in merito alla situazione nelle basi italiane di Unifil in Libano.

Bandiera israeliana in area Hezbollah a sud del Libano

La bandiera israeliana è stata issata a Maroun el Ras, villaggio del sud del Libano, dove l'Idf ha preso il controllo di un intero complesso e dei terreni circostanti dove Hezbollah si era impadronito di una vasta area trasformandola in quartier generale con lanciatori di razzi puntati su Israele. La bandiera viene mostrata dalle tv locali. I genieri hanno utilizzato centinaia di chili di esplosivo per distruggere tunnel e strutture sotterranee dove si erano acquartierati i miliziani del gruppo sciita. Carri armati e commando hanno operato in tre aree centrali nel sud del Libano, localizzando armi ed eliminato 200 terroristi.

Parigi: verso rimpatrio di una cinquantina di persone dal Libano

La Francia ha messo a disposizione un aereo da trasporto militare A400M per rimpatriare una cinquantina di volontari dal Libano, attesi oggi a Parigi. Lo si apprende da fonti ben informate sul dossier. La settimana scorsa, le autorità francesi avevano riservato centinaia di posti sui voli commerciali per i loro cittadini, malati e anziani principalmente. Nel Paese mediorientale ci sono circa 24.000 titolari di passaporto francese, principalmente con doppia cittadinanza.

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