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Guerra Israele-Hamas, 100mila a Tel Aviv contro Netanyahu: scontri con la polizia

©Ansa

I manifestanti chiedono a gran voce elezioni anticipate e maggiore impegno nella ricerca di un accordo per la liberazione degli ostaggi. I media: "Protesta più grande dal 7 ottobre". Esplosioni nelle vicinanze di Damasco: morti sette bambini. "L'attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell'Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l'operazione di rappresaglia". A dirlo il capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammad Bagheri

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Sono circa 100mila gli israeliani scesi in piazza a Tel Aviv in una protesta contro il governo di Benyamin Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora a Gaza a sei mesi dal loro rapimento da parte di Hamas. I media parlano, invece, di "decine di migliaia", ma la definiscono "la più grande dal 7 ottobre".

Esplosioni nelle vicinanze di Damasco: morti sette bambini. "L'attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell'Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l'operazione di rappresaglia". A dirlo il capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammad Bagheri.


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Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"

Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra, meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI

Bando per collaborazione con Israele, cosa succede all’Università di Torino?

Tensione per la decisione del Senato accademico di non partecipare al bando ministeriale di collaborazione con Israele. LEGGI L'ARTICOLO

Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo

Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti, ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO

Media: il ministro israeliano Katz da domani in Italia

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e cinque famiglie degli ostaggi partiranno domani per una visita diplomatica in Italia. Lo scrive Ynet, secondo cui l'obiettivo del viaggio è "convincere gli italiani a ritirare la loro opposizione all'operazione a Rafah, bloccare le richieste di cessate il fuoco unilaterale nell'Unione europea e aumentare la pressione sul Libano: l'obiettivo della delegazione è anche quello di mantenere la legittimità israeliana nel continuare i combattimenti e promuovere la questione dei rapiti".

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. LEGGI

Scontri tra polizia e manifestanti a Tel Aviv

I manifestanti di Tel Aviv hanno acceso diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Lo riferisce Haaretz aggiungendo che la polizia ha usato la forza per allontanare i manifestanti mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava "Polizia, chi proteggete esattamente" e "Ben-Gvir è un terrorista".

100mila in piazza a Tel Aviv per le elezioni e gli ostaggi

Sono circa 100mila - secondo gli organizzatori - gli israeliani scesi in piazza stasera a Tel Aviv in un protesta contro il governo di Benyamin Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora a Gaza a 6 mesi dal loro rapimento da parte di Hamas. I media parlano invece di "decine di migliaia" ma la definiscono "la più grande dal 7 ottobre". La protesta si è svolta lungo il ministero della Difesa - l'unico a Tel Aviv - per concentrarsi all'incrocio della Ayalon, la tangenziale, rinominata 'Piazza della democrazia'. Tra gli slogan campeggiano quelli che chiedono "elezioni subito" e "Liberate gli ostaggi subito".

Israele, decine di migliaia davanti alla Knesset per protestare contro Netanyahu. FOTO

Maggiori sforzi per liberare gli ostaggi a Gaza, ma soprattutto l'uscita di scena del primo ministro e la richiesta di elezioni anticipate. Sono queste le istanze della folla riunitasi davanti alla sede del parlamento israeliano a Gerusalemme per la seconda sera consecutiva, con fumogeni e bandiere israeliane. Momenti di tensione con la polizia. LE PROTESTE

Gaza, chi sono gli operatori della ong World Central Kitchen uccisi in raid israeliano

L'organizzazione ha fatto sapere che le vittime dell'attacco "provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito” e che tra di loro c’erano “un cittadino con doppia nazionalità americana e canadese e un palestinese". Netanyahu: "Un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia". LE VITTIME

"Israele usa l'intelligenza artificiale per bombardare gli obiettivi a Gaza": l'inchiesta

Secondo +972 Magazine e Local Call, l'Idf avrebbe sviluppato e impiegato un programma basato sull'IA, chiamato Lavender, per individuare e colpire i bersagli palestinesi, in particolare nelle prime fasi della guerra. Le forze israeliane però negano tutto. L'INCHIESTA

Lapid parte stasera per gli Usa, vedrà Blinken e Sullivan

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid partirà questa sera per Washington dove incontrerà il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha annunciato l'ufficio di Lapid citato dal Jerusalem Post. Durante la sua visita, Lapid incontrerà alti funzionari dell'amministrazione americana alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato, nonché senatori democratici e repubblicani, tra cui il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, Ben Cardin, il leader della maggioranza democratica Chuck Schumer e Lindsey Graham.

Media: sette bambini uccisi da ordigno nel sud della Siria

Sette bambini sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno nelle campagne di Daraa, nel sud della Siria, vicino alle frontiere con la Giordania, il Libano e Israele. Lo riferiscono i media statali citati da Al Arabiya.

Onu: "La guerra a Gaza un tradimento dell'umanità"

Il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), Martin Griffiths, ha affermato che la guerra di sei mesi tra Israele e Hamas a Gaza rappresenta "un tradimento dell'umanità". Secondo il funzionario Onu, nonostante "l'indignazione globale", "è stato fatto così poco per porvi fine, lasciando spazio a una così grande impunità". In una dichiarazione alla vigilia dei sei mesi della guerra, Griffiths ha chiesto "determinazione collettiva affinché si facciano i conti con questo tradimento dell'umanità".

"Ritorno dei palestinesi al nord di Gaza nodo per cessate fuoco"

Il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza sta emergendo come uno dei nodi nelle trattative per un cessate il fuoco. L'amministrazione Biden sta premendo su Israele affinché permetta a un numero limitato di civili palestinesi sfollati a causa della guerra a Gaza di tornare nel nord della Striscia. Israele - secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando fonti arabe - riterrebbe accettabile far tornare al nord circa 2.000 persone al giorno durante il cessate il fuoco, soprattutto donne e bambini, per un totale di 60.000 persone, dal quale sono esclusi quasi tutti gli uomini di età compresa fra i 18 e i 50 anni. Il ritorno al nord potrebbe scattare 10 giorni o due settimane dopo l'inizio del cessate il fuoco, secondo le stesse fonti. Gli sfollati dovrebbero superare i check point israeliani prima di andare al nord così da evitare che Hamas torni a infiltrarsi. I termini di questa proposta sono ritenuti inaccettabili da Hamas, che non vuole i check point israeliani e ritiene che le famiglie debbano restare unite.

Medioriente, Hamas: nostra posizione è cessate il fuoco e ritiro Idf

Hamas resta sulle sue posizioni del 14 marzo riguardo un possibile accordo per una tregua a Gaza ma una delegazione della fazione guidata da Khalil Al-Hayya andrà domani al Cairo "in risposta ad una chiamata dai nostri fratelli egiziani". Lo ha fatto sapere su Telegram Hamas ribadendo che le posizioni per un accordo sono "un cessate il fuoco permanente, il ritiro dell'esercito da Gaza, il ritorno degli sfollati, la libertà di movimento e un serio accordo di scambio di prigionieri". Nella capitale egiziana sono in corso tentativi per riprendere i negoziati. 

Medioriente, Hamas: nessuna marcia indietro su condizioni tregua

Hamas ha rifiutato di "fare marcia indietro" rispetto alle sue richieste per un cessate il fuoco a Gaza, ma ha accettato di inviare una delegazione per rinnovare i colloqui al Cairo questo fine settimana. "Hamas conferma la sua adesione alla posizione presentata il 14 marzo e non ci tireremo indietro da questa posizione", si legge in una nota del gruppo palestinese in cui si fa riferimento alle richieste, che includono un cessate il fuoco completo a Gaza e il ritiro delle forze israeliane da Gaza.

Medioriente, Hamas: da inizio guerra 33.137 morti a Gaza

Il ministero della sanità della Striscia di Gaza gestita da Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime della guerra: i morti hanno sono 33.137, di cui 46 nelle ultime 24 ore, e i feriti 75.815. 

Idf e Shin Bet eliminano alto funzionario sicurezza interna di Hamas

Le forze di sicurezza israeliane - esercito e Shin Bet - hanno ucciso Akram Abdel Rahman Hossein Salama, un membro anziano dell'apparato di sicurezza interna di Hamas, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'Idf, aggiungendo che Salama ha ricoperto diverse posizioni chiave nell'organizzazione terroristica, incluso quello di vice capo del distretto di Khan Younis. Nell'ambito della sua posizione, è stato coinvolto nella pianificazione e nell'esecuzione di importanti attacchi terroristici nella Striscia di Gaza e in Israele.

Sei mesi da attacco di Hamas, la Bbc tira le somme della guerra

Almeno 33.000 palestinesi uccisi, secondo il ministero della Sanità di Hamas, e circa 13.000 combattenti dell'organizzazione terroristica morti, secondo le Forze di difesa israeliane (Idf). La guerra di Israele nella Striscia di Gaza compie domani 6 mesi. Il 7 ottobre 2023 Hamas uccise circa 1.200 israeliani e prese in ostaggio 253 persone: in risposta, Israele promise di "schiacciare e distruggere" la fazione palestinese. La Bbc si chiede oggi quanto sia vicino il raggiungimento di quell'obiettivo. Gran parte della Striscia è stata distrutta, commenta l'emittente britannica, chiedendosi quanti leader di Hamas siano stati uccisi. Secondo le stime dell'Idf, prima del 7 ottobre Hamas aveva circa 30.000 combattenti a Gaza: molti degli esponenti del gruppo - come il suo leader, Ismail Haniyeh - vivono all'estero, mentre gran parte della sua struttura di leadership militare si trova all'interno della Striscia. In una recente dichiarazione, l'Idf ha affermato di aver ucciso circa 13.000 combattenti di Hamas dall'inizio della guerra: allo stesso tempo, ha pubblicato i nomi di 113 leader dell'organizzazione uccisi, la stragrande maggioranza dei quali nei primi tre mesi di guerra. 

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