L'organizzazione ha fatto sapere che le vittime dell'attacco "provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito” e che tra di loro c’erano “un cittadino con doppia nazionalità americana e canadese e un palestinese". Netanyahu: "Un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia"
Sono sette gli operatori umanitari della Ong World Central Kitchen morti durante un raid israeliano a Gaza, avvenuto durante la distribuzione di cibo nella Striscia, nella zona di Deir al-Balah. Lo conferma la stessa organizzazione, di base negli Stati Uniti, precisando in una nota che le vittime "provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito” e che tra di loro c’erano "un cittadino con doppia nazionalità americana e canadese e un palestinese". Mentre il premier israeliano Netanyahu parla di "un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia", sui social circolano le identità delle vittime, non ancora tutte confermate in via ufficiale. Tra quelle accertate ci sono la volontaria australiana Lalzawmi Frankcom, soprannominata Zomi, 43 anni, e il polacco Damian Soból (GUERRA A GAZA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
Zomi Fankcom
È stato il premier australiano Anthony Albanese a confermare la notizia della morte di Frankcom: ha svolto un "lavoro straordinariamente prezioso" aiutando a distribuire cibo nella Striscia di Gaza assediata e adesso l'Australia "cercherà di ottenere una piena e adeguata responsabilità". Frankcom, scrive il Guardian, era nata a Melbourne e operava ormai da cinque anni per la World Central Kitchen, con cui era stata anche a Bangkok e negli Stati Uniti. In passato, per oltre 8 anni, aveva lavorato per la Commonwealth Bank. Si era laureata alla Swinburne University of Technology di Melbourne in scienze psicologiche. Anche la sua famiglia ha commentato la notizia della scomparsa: è morta “facendo quello che amava”.
Cosa sappiamo delle altre vittime
Sui social si sono diffuse le foto dei passaporti di quelli che sarebbero gli operatori morti. Secondo Cnn, che cita l'ospedale di Gaza Al Aqsa Martyrs, tra le vittime c'è anche Saif Issam Abu-Taha, un autista e traduttore palestinese che lavorava con la World Central Kitchen. A confermare la morte del polacco Damian Soból è stato il sindaco della città di Przemyśl, Wojciech Bakun.
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Cosa è successo
La squadra World Central Kitchen stava viaggiando in "una zona senza scontri a bordo di due auto blindate marchiate con il logo WCK", scrive sul suo sito la stessa Ong sottolineando che "nonostante il coordinamento dei movimenti con l'Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima". L'ong ha annunciato il suo ritiro dalle attività a Gaza.