Il Papa alla messa di Pasqua a San Pietro: "Auspico la pace e il cessate il fuoco a Gaza"

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La fine delle guerre è al centro del messaggio pasquale del Pontefice durante la benedizione "Urbi et Orbi". "La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori", ha detto Bergoglio. Sul sagrato della Basilica Vaticana si sono riunite circa 60mila persone per la Messa. Nel Lunedì dell’Angelo Bergoglio reciterà il Regina Caeli

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"La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori". A dirlo è Papa Francesco durante la benedizione "Urbi et Orbi" in occasione della Pasqua. La guerra in Europa e nel mondo è il tema al centro del messaggio del Pontefice. Sono stati circa 60mila i fedeli presenti sul sagrato della Basilica Vaticana di Piazza San Pietro dove si è tenuta la messa di Pasqua, senza omelia come di consueto. Nel Lunedì dell’Angelo Bergoglio reciterà il Regina Caeli. Dopo l’assenza di venerdì alla Via Crucis, Papa Francesco sabato sera ha presieduto nella Basilica di San Pietro la Veglia pasquale del Sabato Santo e ha detto: "Non lasciamoci imprigionare dai macigni della morte".

Benedizione Urbi et Orbi, il Papa: "Chiesa rivive stupore delle donne al sepolcro"

"La Chiesa rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all'alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell'umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora". Così il Papa nel Messaggio pasquale 'Urbi et Orbi'. "Anche noi, come le donne discepole di Gesù, ci chiediamo l'un l'altro: 'Chi ci farà rotolare via queste pietre?' (cfr Mc 16,3) - ha proseguito -. Ed ecco la scoperta del mattino di Pasqua: la pietra, quella pietra così grande, è stata già fatta rotolare. Lo stupore delle donne è il nostro stupore: la tomba di Gesù è aperta ed è vuota!". "Da qui comincia tutto - ha aggiunto Francesco -. Attraverso quel sepolcro vuoto passa la via nuova, quella che nessuno di noi ma solo Dio ha potuto aprire: la via della vita in mezzo alla morte, la via della pace in mezzo alla guerra, la via della riconciliazione in mezzo all'odio, la via della fraternità in mezzo all'inimicizia".

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Papa Francesco: "Non si ceda alla logica delle armi"

Nel suo messaggio pasquale, durante la benedizione "Urbi et Orbi" Bergoglio ha invitato "al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti! Inoltre, faccio nuovamente appello a che sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando nuovamente a un pronto rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia". Salutato da un forte applauso dei presenti in Piazza San Pietro, il Pontefice ha aggiunto: "Non permettiamo che le ostilità in atto continuino ad avere gravi ripercussioni sulla popolazione civile, ormai stremata, e soprattutto sui bambini. Quanta sofferenza vediamo negli occhi dei bambini. Hanno dimenticato di sorridere i bambini in quelle terre di guerra. Con il loro sguardo ci chiedono: perché? Perché tanta morte? Perché tanta distruzione? La guerra è sempre un'assurdità e una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull'Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori". 

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Il messaggio sui terroristi e sulla solidarietà

Papa Francesco ha rivolto lo sguardo ai più deboli. "Cristo risorto apra una via di speranza - ha detto - alle persone che in altre parti del mondo patiscono violenze, conflitti, insicurezza alimentare, come pure gli effetti dei cambiamenti climatici. Doni conforto alle vittime di ogni forma di terrorismo. Preghiamo per quanti hanno perso la vita e imploriamo il pentimento e la conversione degli autori di tali crimini". In questo contesto il Pontefice ha ricordato la Siria che "da quattordici anni patisce le conseguenze di una guerra lunga e devastante" e poi gli altri Paesi che si trovano ad affrontare difficoltà economiche e sociali come il Libano, l'Azerbagian, il Myanmar. "Il Risorto faccia risplendere la sua luce sui migranti - ha aggiunto -  e su coloro che stanno attraversando un periodo di difficoltà economica, offrendo loro conforto e speranza nel momento del bisogno. Cristo guidi tutte le persone di buona volontà a unirsi nella solidarietà, per affrontare insieme le molte sfide che incombono sulle famiglie più povere nella loro ricerca di una vita migliore e della felicità". Le parole di Bergoglio sono rivolte anche alla politica: "Nel giorno in cui Cristo ci ha resi liberi dalla schiavitù della morte, esorto quanti hanno responsabilità politiche perché non risparmiano sforzi nel combattere il flagello della tratta di esseri umani, lavorando instancabilmente per smantellarne le reti di sfruttamento e portare libertà a coloro che ne sono vittime". A conclusione del messaggio, il Papa si è soffermato sul dono della vita. "In questo giorno in cui celebriamo la vita che ci è donata nella risurrezione del Figlio - ha affermato - ricordiamoci dell'amore infinito di Dio per ciascuno di noi: un amore che supera ogni limite e ogni debolezza. Eppure come è tanto spesso disprezzato il prezioso dono della vita. Quanti bambini non possono nemmeno vedere la luce? Quanti muoiono di fame o sono privi di cure essenziali o sono vittime di abusi e violenze? Quante vite sono fatte oggetto di mercimonio per il crescente commercio di essere umani?". "Possa la luce della risurrezione illuminare le nostre menti e convertire i nostri cuori, rendendoci consapevoli del valore di ogni vita umana, che deve essere accolta, protetta e amata", ha concluso Francesco.

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La Messa di Pasqua a San Pietro

Alla celebrazione, che è iniziata con il rito del "Resurrexit", hanno preso parte fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo in occasione delle feste pasquali. Hanno concelebrato la liturgia con il Papa oltre 350 fra cardinali, vescovi e sacerdoti. Il Pontefice ha poi compiuto un lungo giro tra i fedeli, a bordo della jeep bianca, per salutare e benedire le decine di migliaia di pellegrini presenti, che lo acclamavano a gran voce. Il Papa per un tratto ha anche 'sconfinato' dal territorio vaticano, attraversando Piazza Pio XII e la prima parte di Via della Conciliazione, per salutare da vicino anche i fedeli che lo attendevano oltre le transenne. A ornare il sagrato, decine di migliaia di fiori donati da oltre 25 anni dai Paesi Bassi. Durante la messa sul sagrato vaticano per la Domenica di Pasqua, il forte vento ha fatto cadere pesantemente a terra l'icona del "Resurrexit", situata proprio vicino alla postazione del Pontefice. Gli inservienti vaticani sono immediatamente accorsi per rialzare l'immagine sacra e rimetterla in sicurezza.

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