"Israele usa l'intelligenza artificiale per bombardare gli obiettivi a Gaza": l'inchiesta
MondoSecondo +972 Magazine e Local Call, l'Idf avrebbe sviluppato e impiegato un programma basato sull'IA, chiamato Lavender, per individuare e colpire i bersagli palestinesi, in particolare nelle prime fasi della guerra. Le forze israeliane però negano tutto
L'esercito israeliano avrebbe sfruttato l'intelligenza artificiale per identificare i potenziali obiettivi a Gaza e poi bombardarli. È quanto emerge da una nuova inchiesta condotta da +972 Magazine e Local Call, secondo cui l'Idf avrebbe, prima, sviluppato un programma basato sull'IA e poi lo avrebbe impiegato per colpire i bersagli palestinesi, in particolare nelle prime fasi della guerra. A rivelare la possibile esistenza di questa “macchina bellica avanzata” sarebbero stati sei funzionari dell'intelligence israeliana che, come riporta il magazine indipendente israelo-palestinese, “hanno prestato servizio nell'esercito durante la guerra a Gaza e sono stati coinvolti in prima persona nell'uso dell'IA per individuare i target da colpire”. Le forze di difesa israeliane però negano tutto.
L'inchiesta
Secondo i funzionari israeliani, citati da +972 Magazine e dalla Cnn, lo strumento utilizzato si chiamava Lavender ed era stato concepito per identificare e contrassegnare come potenziali obiettivi di bombardamento i sospetti militari di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese. Il margine di errore era del 10%. Le fonti avrebbero riferito anche che, durante le prime settimane di guerra, l'esercito israeliano si sarebbe affidato completamente a Lavender, il quale avrebbe individuato “fino a 37mila palestinesi come sospetti militari, comprese le loro case, per possibili attacchi aerei”, si legge nell'inchiesta. Secondo uno dei funzionari, “il personale umano 'approvava meccanicamente' gli input della macchina” e normalmente impiegava solo “20 secondi” prima di autorizzare il bombardamento di ogni obiettivo, assicurandosi che fosse sempre di sesso maschile.
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Idf: "Mai utilizzata l'intelligenza artificiale"
Come riporta la Cnn, l'Idf “non ha contestato l'esistenza di questo strumento”, ma ha negato l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per l'identificazione dei sospetti terroristi. In una lunga dichiarazione, poi, l'esercito israeliano ha sottolineato che i suoi analisti utilizzano un database “al fine di produrre informazioni aggiornate sui militari delle organizzazioni terroristiche”. “I sistemi di informazione sono semplicemente strumenti utili agli analisti per il processo di identificazione degli obiettivi”, si legge ancora nella nota ufficiale di Israele che ha sottolineato di aver cercato sempre di “ridurre i danni ai civili il più possibile nelle circostanze operative al momento dell'attacco”.