
La Radio militare israeliana, citata dai media, ha riferito, in base ad un rapporto senza fonte, che Hamas avrebbe risposto negativamente a una proposta di accordo per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi. Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso televisivo a Beirut afferma che il gruppo "mostra flessibilità nei colloqui" per un potenziale accordo ma è anche "pronto a continuare a combattere". Il bilancio delle vittime nella Striscia sale a 29.954 morti
in evidenza
Ci sarebbe una nuova bozza di tregua per lo scambio di ostaggi: tregua di 40 giorni e scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Prevista anche la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza e l'immediato ingresso delle relative attrezzature e carburante. Ma Hamas e Tel Aviv frenano.
L'amministrazione Biden ha concesso a Israele fino alla metà di marzo per firmare una lettera in cui assicura che rispetterà le legge internazionale con l'uso delle armi americane e consentirà l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza. L'iniziativa americana rientra nel memorandum voluto da Biden e pubblicato l'8 febbraio.
ll ministero della Salute di Hamas ha fornito il suo nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre. Il numero dei morti è salito a 29.878, di cui 96 nelle ultime 24 ore. I feriti sono invece 70.215.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Guerra Israele-Hamas, Wall Street Journal: "Egitto costruisce muro al confine con Gaza"
La struttura di 8 miglia quadrate servirebbe a contenere un nuovo afflusso di sfollati palestinesi nel deserto del Sinai, creando un campo profughi capace di ospitare fino a 100mila persone. Le immagini satellitari mostrano i dettagli dei lavori, ma il Cairo nega. LEGGI L'ARTICOLO
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Netanyahu incontra inviata Onu Kaag
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incontrato nel suo ufficio di Gerusalemme la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per Gaza, Sigrid Kaag. La lettura israeliana definisce l'incontro "produttivo". "I due hanno discusso alcune delle attuali sfide nella regione e i possibili modi per affrontarle", secondo la dichiarazione israeliana.
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
Hamas, due bambini sono morti di fame in un ospedale a Gaza
Due bambini sono morti di malnutrizione in un ospedale nel nord della Striscia di Gaza, minacciato dalla carestia dopo quasi cinque mesi di guerra tra Hamas e Israele. Lo ha annunciato il Ministero della Sanità del movimento islamico palestinese. "Due bambini sono morti nel complesso medico di Al-Chifa a causa della disidratazione e della malnutrizione", ha detto il portavoce del ministero Ashraf al-Qudra in una breve dichiarazione, aggiungendo che un totale di sei bambini sono morti negli ultimi giorni per le stesse cause.
Attacchi aerei Israele vicino a Damasco
L'agenzia di stampa statale siriana SANA afferma che aerei da combattimento israeliani hanno effettuato attacchi contro diversi siti vicino alla capitale Damasco, causando "perdite materiali". Citando una fonte militare, SANA afferma che gli aerei da guerra di Israele hanno lanciato i loro missili dalle alture del Golan e che le difese aeree siriane ne hanno abbattuto "la maggior parte". SANA non segnala feriti derivanti dagli attacchi.
Attacchi aerei Israele vicino a Damasco
L'agenzia di stampa statale siriana SANA afferma che aerei da combattimento israeliani hanno effettuato attacchi contro diversi siti vicino alla capitale Damasco, causando "perdite materiali". Citando una fonte militare, SANA afferma che gli aerei da guerra di Israele hanno lanciato i loro missili dalle alture del Golan e che le difese aeree siriane ne hanno abbattuto "la maggior parte". SANA non segnala feriti derivanti dagli attacchi.
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Il premier palestinese Mohammad Shtayyeh ha presentato le dimissioni ad Abu Mazen
Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha affermato di essere stato costretto a prendere questa scelta a causa della ''escalation senza precedenti'' in Cisgiordania e a Gerusalemme e a causa della ''guerra, del genocidio e della fame che si soffre nella Striscia di Gaza''. LEGGI L'ARTICOLO
Cavi danneggiati nel Mar Rosso, ecco perché sono strategici per Internet ma vulnerabili
Ègiallo su chi è stato a danneggiare alcuni cavi sottomarini per le telecomunicazioni nello Stretto di Bab el Mandeb: i media israeliani accusano gli Houthi di sabotaggio, ma loro smentiscono. Quello degli attacchi a queste strutture - tanto insostituibili quanto fragili - è un tema rilevante, visto che da esse dipende una parte importante del traffico Internet. Se n’è parlato nell’ultima puntata di Numeri, l’approfondimento di Sky TG24
Pe, 'cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza'
"Il Parlamento europeo domanda un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza al fine di garantire ai suoi abitanti un accesso ininterrotto a cibo e acqua". Questo il testo di un emendamento presentato dal gruppo della Sinistra nella relazione sulla salvaguardia dei diritti umani contro i regimi autoritari approvato dall'aula a Strasburgo.
Usa a Israele, consenta accesso Al-Aqsa durante Ramadan
Gli Stati Uniti hanno esortato Israele a consentire ai musulmani di pregare nel complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme durante il Ramadan, dopo che un ministro di estrema destra ha proposto di vietare ai palestinesi della Cisgiordania di andare a pregare. "Per quanto riguarda Al-Aqsa, continuiamo a sollecitare Israele a facilitare l'accesso al Monte del Tempio per i fedeli pacifici durante il Ramadan, in linea con la pratica passata", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, usando il termine ebraico per il sito religioso.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Gallant invoca il reclutamento dei giovani ortodossi
Un appello al reclutamento degli ebrei ortodossi per le difficoltà nate con la guerra in corso è stato lanciato oggi dal ministro della difesa Yoav Gallant. "Ci troviamo in una guerra di un genere che non avevamo conosciuto per 75 anni - ha affermato - e ciò richiede decisioni che finora non avevamo preso". "Israele è lo Stato del popolo ebraico, e la Torah ci ha protetti nei 2000 anni di esilio. Apprezziamo quanti la studiano. Ma senza l'esistenza fisica, non c'è esistenza spirituale. Tutte le componenti del popolo devono dare ora il loro contributo. Dobbiamo concordare il reclutamento nel pubblico ortodosso, in numeri crescenti".
Francia e Qatar chiedono immediato cessate fuoco
In un comunicato stampa congiunto, Francia e Qatar hanno chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e hanno dichiarato la loro opposizione a un attacco israeliano a Rafah. "Ci opponiamo a un attacco a Rafah e chiediamo l'apertura di tutti i valichi, compreso il nord della Striscia di Gaza". La dichiarazione rileva inoltre che "è necessario un cessate il fuoco immediato per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza".
Biennale, no esclusioni, non consideriamo petizioni
La Biennale di Venezia precisa che tutti i Paesi riconosciuti dalla Repubblica Italiana possono in totale autonomia richiedere di partecipare ufficialmente e di conseguenza, "non può prendere in considerazione alcuna petizione o richiesta di escludere la presenza di Israele o Iran".
Amb. Israele, l'Italia continui a sostenere il legame tra di noi
"Sotto la copertura della promozione della pace è in atto un tentativo deliberato di impedire espressioni di solidarietà e sostegno a Israele" e quindi "auspico che il Senato e la società italiana non cedano e proseguano nel sostenere il legame storico tra Israele e Italia". Lo ha detto l'ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar al Senato intervenendo alla conferenza stampa per il 75/esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Israele. Il diplomatico ha aggiunto di essere consapevole che la realtà è complessa e che l'opinione pubblica è facilmente influenzabile ma, ha sottolineato: "Apprezziamo ogni gesto di solidarietà con Israele e la vostra presenza qui mi scalda il cuore".
Nave Marina tedesca abbatte 2 droni nel Mar Rosso
Una nave della Marina tedesca, la Hessen, ha abbattuto due droni nel Mar Rosso nell'ambito della missione - di cui fanno parte anche Francia e Italia - lanciata dalla Ue per difendere il traffico marittimo dagli attacchi lanciati dagli Houthi dallo Yemen. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Berlino, precisando che i droni sono stati identificati in zone diverse dal sistema radar della fregata. "Questo probabilmente è lo schieramento più pericoloso della Marina tedesca da molti, molti anni", ha commentato un portavoce del governo tedesco.
Ministro Esteri Anp: 'Non ci aspettiamo miracoli a Mosca'
Non bisogna aspettarsi "miracoli" dalla riunione della fazioni palestinesi, tra cui Hamas, Fatah e Jihad Islamica, in programma da domani a Mosca. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Riyad al-Maliki, mentre avanza l'ipotesi che potrebbe nascere entro la fine della settimana un nuovo governo dell'Autorità palestinese dopo le dimissioni del premier, Mohammad Shtayyeh. "Ci auguriamo che si possano ottenere buoni risultati in termini di comprensione reciproca tra tutte le fazioni sulla necessità di sostenere il governo tecnico che emergerà. Naturalmente non ci aspettiamo che avvengano miracoli in un semplice incontro a Mosca, ma credo che l'incontro di Mosca dovrebbe essere seguito presto da altri incontri nella regione", ha dichiarato al-Maliki, parlando a margine del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
Iran: satellite iraniano sara' lanciato in orbita da razzo russo
Un veicolo di lancio spaziale russo mandera' in orbita un satellite iraniano domani. Lo ha riferito ai media statali il ministro iraniano dell'Informazione e delle Comunicazioni, Issa Zarepour. La collaborazione tra Teheran e Mosca in campo aerospaziale, cominciata da almeno due anni, desta la preoccupazione di Washington che teme i rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi anche sulla sicurezza. Stando a recenti valutazioni dell'intelligence Usa, citate dai media, tali lanci potrebbero accelerare i tempi di sviluppo di missili balistici intercontinentali da parte di Teheran che, d'altra parte, sta portando avanti anche il suo programma nucleare.
Qatar: 'Palestinesi a Gaza fatti morire di fame deliberatamente'
Il Qatar ha sostenuto che i palestinesi nella Striscia di Gaza vengono "deliberatamente" fatti morire di fame. Gli aiuti ammessi nel territorio palestinese rappresentano solo una "parte molto piccola" di quanto necessario, ma non c'è stata "una vera pressione" da parte della comunità internazionale, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Majed al-Ansari. "La deliberata morte per fame del popolo palestinese non può essere tollerata e la comunità internazionale deve opporsi a questo problema", ha aggiunto dopo che Human Rights Watch ha accusato il governo israeliano di ostacolare la fornitura di aiuti.
Abbas riceve capo Unrwa: 'Riprendere finanziamenti per bene palestinesi'
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha ricevuto oggi a Ramallah il commissario generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Come riporta l'agenzia di stampa Wafa, il leader dell'Anp ha condannato fermamente la campagna condotta dal governo israeliano contro l'Unrwa che ''fornisce servizi fondamentali ai rifugiati palestinesi in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite''. Il presidente dell'Anp ha inoltre invitato tutti i paesi che hanno sospeso i finanziamenti all'Unrwa a ''revocare immediatamente la loro decisione per il bene dei milioni di palestinesi che fanno molto affidamento sui servizi dell’agenzia''.
Katz risponde a Lula: 'Vergognati e chiedi scusa'
"Vergognati e chiedi scusa". Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz risponde così al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che in una intervista tv ha accusato il premier israeliano Benyamin Netanyahu di commettere "un genocidio a Gaza" e in un'intervista all'emittente ENoticia
Lula, ricorda Katz, ha negato di aver usato la parola Olocausto. Ma ha detto "che la giusta guerra di Israele contro Hamas a Gaza è la stessa cosa che Hitler e i nazisti hanno fatto agli ebrei e ferito la memoria dei 6 milioni di ebrei che furono assassinati nell'Olocausto. Non dimenticheremo né perdoneremo. Vergognati e chiedi scusa", ha scritto Katz sul social X.
Francia: 'Inflazione è finita, guerre principale preoccupazione'
"L'inflazione è finita in Europa, negli Stati Uniti" e altrove. "Ora le principali preoccupazioni sono le tensioni geopolitiche, in Ucraina, nel Mar Rosso, in Medio oriente, che costituiscono la principale preoccupazione". Lo ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire a margine del G20 Economia a San Paolo.
Onu: "Almeno 576.000 persone a Gaza ad un passo dalla carestia"
"Almeno 576.000 persone a Gaza, un quarto della popolazione, sono a un passo dalla carestia". A lanciare l'allarme è Ramesh Rajasingham, vice capo dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (Ocha). Al Consiglio di Sicurezza Onu ha spiegato che un bambino su sei sotto i due anni nel nord di Gaza soffre di malnutrizione acuta e deperimento, e praticamente tutti i 2,3 milioni di persone nell'enclave palestinese fanno affidamento su aiuti alimentari "tristemente inadeguati" per sopravvivere. Rajasingham ha aggiunto che le Nazioni Unite e i gruppi umanitari devono affrontare "ostacoli enormi solo per portare il minimo indispensabile di rifornimenti a Gaza".
Guerra Medioriente, l'ottimismo di Biden sulla tregua ha vita breve. VIDEO
Lula torna ad attaccare Netanyahu: "Sta commettendo un genocidio"
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha ribadito ancora una volta le sue critiche al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha nuovamente accusato di commettere un "genocidio" nella Striscia di Gaza, dove sono già morte quasi 30mila persone. "Voglio dirlo forte e chiaro. Netanyahu sta commettendo un genocidio", ha rimarcato Lula, respingendo l'etichetta di 'antisemita' ed assicurando di saper distinguere tra "l'atteggiamento di un popolo e le azioni di un governante", in un'intervista per RedeTV!.

©Ansa
Egitto a Gb: "Fare pressione su Israele per una tregua a Gaza"
In un colloquio telefonico con il segretario di Stato britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa, Tariq Ahmed, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha concordato di proseguire le consultazioni per ridurre le conseguenze della crisi a Gaza e garantire il passaggio degli aiuti alla popolazione. Il ministro Shoukry - riporta il suo portavoce Ahmed Abu Zeid - ha sottolineato al ministro britannico la "responsabilità giuridica, umanitaria e morale della comunità internazionale nel porre fine a questa crisi umanitaria e porre fine una volta per tutte alle violazioni e agli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza, in conformità con le disposizioni del diritto internazionale, come così come le disposizioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale relative alla situazione a Gaza, e le misure temporanee imposte dalla Corte Internazionale di Giustizia". "La sofferenza della popolazione aumenta di giorno in giorno - ha aggiunto Shoukry - ed è necessario che la comunità internazionale faccia pressione su Israele affinché rimuova gli ostacoli alla sua sopravvivenza". "La fame, gli attacchi e i maltrattamenti - ha detto - "superano tutti i limiti del concetto di umanità e solleva molte domande sulla credibilità della comunità internazionale e sui meccanismi di funzionamento del sistema internazionale". Il ministro Shoukry e il segretario di Stato britannico hanno poi scambiato "valutazioni e visioni sugli sforzi per raggiungere un nuovo accordo volto a calmare la situazione a Gaza", "la necessità di continuare ad intensificare gli sforzi per attuare la tregua il più rapidamente possibile e per lo scambio tra ostaggi e prigionieri, al fine di raggiungere un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza" ed "evitare qualunque operazione militare di terra nella città palestinese di Rafah", che avrebbe "catastrofiche ripercussioni umanitarie" e "in termini di sicurezza per la stabilità della regione".
Ria: "Base Usa in Siria attaccata con missili e un drone kamikaze"
La base americana nel giacimento petrolifero di Omar, nella provincia di Deir ez-Zor, nella Siria orientale, è stata attaccata da missili e un drone kamikaze. Lo ha detto una fonte locale all'agenzia russa Ria Novosti, aggiungendo che gli aerei statunitensi hanno attaccato le forze alleate dell'esercito siriano a Deir ez-Zor in risposta al bombardamento.
L'attacco non è stato al momento rivendicato. Dall'inizio dell'escalation del conflitto israelo-palestinese, le basi statunitensi che guidano la coalizione internazionale in Iraq, così come le truppe americane in Siria, vengono regolarmente attaccate da gruppi armati sciiti che operano in Iraq.
Haaretz: "Carri armati dell'Idf hanno sparato 5 volte per errore contro il territorio di Israele"
I carri armati delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sparato non intenzionalmente contro il territorio dello Stato ebraico almeno cinque volte dall'inizio della guerra a Gaza. Lo rivela il sito di Haaretz, precisando che in un'occasione due proiettili sono stati sparati contro il kibbutz Hanita, lungo il confine tra Israele e Libano, danneggiando due abitazioni. In un altro episodio, un proiettile sparato da Gaza ha colpito il municipio di Sderot. Le Idf hanno commentato la notizia, affermando che "sono state apprese le lezioni necessarie".
Idf: "160 pacchi di cibo e attrezzature mediche sono stati lanciati per via aerea nel sud di Gaza e nell'ospedale da campo giordano a Khan Yunis"
Al-Sisi: speriamo in accordo su cessate il fuoco nei prossimi giorni
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha espresso la speranza che ci possa essere a breve un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. "Speriamo che nei prossimi giorni arriveremo al cessate il fuoco e che ci sarà autentico sollievo per la popolazione di Gaza", ha affermato, stando al sito Ynet. A riferirne è Times of Israel.
Sunak: governo Gb sostiene la posizione Usa sulla tregua a Gaza
Il primo ministro Tory britannico, Rishi Sunak, ha affermato nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni che il suo governo "sostiene la bozza di risoluzione degli Usa" in favore di una tregua immediata nella Striscia di Gaza ed è "orgoglioso" degli aiuti umanitari che il Regno Unito fornisce "per salvare vite" fra la popolazione civile palestinese. Incalzato dal capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Stephen Flynn, favorevole a una posizione più netta sulla richiesta di un cessate il fuoco tout court da parte delle forze israeliane, Sunak ha tuttavia liquidato "un cessate il fuoco destinato a collassare in pochi giorni" come qualcosa che "non è nell'interesse di nessuno". Il Question Time ha visto anche un rovente botta e risposta sullo sfondo delle reazioni all'escalation bellica israelo-palestinese, fra lo stesso premier e il leader dell'opposizione laburista Keir Starmer. Sostanzialmente allineati sulle cautele verso Israele, ma fortemente polemici l'uno verso l'altro sulle ricadute del conflitto sul fronte interno britannico. Con Starmer che è tornato ad accusare il partito di governo di cavalcare sentimenti di "islamofobia", malgrado la recente espulsione decisa da Sunak del deputato Lee Anderson, il quale aveva bollato il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, come una sorta di burattino "degli islamisti" solo per le sue radici familiari pachistane. E il primo ministro che ha replicato imputando al Labour di non voler fare davvero i conti con "l'antisemitismo" rinfacciate a parte della sua base militante filo-palestinese.
Hamas: 'Molta strada da fare prima di accordo su cessate il fuoco'
C'è ancora molta strada da fare per garantire un potenziale accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo ha detto ad al Jazeera Basem Naim, capo delle relazioni politiche e internazionali di Hamas, aggiungendo che “il divario è ancora ampio. Dobbiamo discutere molti punti con i mediatori”.
Secondo l'alto funzionario del gruppo palestinese, l'ottimisco dell’amministrazione Biden non è “legato alla realtà sul campo”, ma ha più a che fare con considerazioni di politica interna in un anno elettorale. “Se gli americani vogliono essere davvero ottimisti, devono porre fine al gioco dei doppi standard”. “Dicono di volere un cessate il fuoco e di evitare di allargare il conflitto nella regione - ha concluso - ma allo stesso tempo stanno usando il loro veto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e stanno fornendo miliardi di dollari e più munizioni a Israele".
Tajani, "tregua difficile ma lavorare per realizzarla"
"Gli accordi sono sempre difficili ma occorre lavorare perché si realizzino": lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda sui negoziati per una tregua tra Hamas e Israele. "Bisogna sempre impegnarsi anche quando le cose sembrano difficili perché una via di uscita si può sempre trovare.
Al Sisi, con Gaza fino alla creazione di uno Stato palestinese
"Continueremo a sostenere la causa palestinese fino al riconoscimento di uno stato palestinese indipendente ai confini fissati il 4 giugno 1967". Lo ha ribadito il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi in un discorso in occasione della quinta edizione della manifestazione 'Abili con differenze' dedicata alla disabilità. "Speriamo che il valico di Rafah sia sempre una via per fornire aiuti alla Striscia di Gaza", ha aggiunto.
Idf, lanci aerei di 160 pacchi di aiuti in 17 località
L'Idf afferma di aver coordinato il lancio di cibo e forniture mediche da parte di diverse nazioni nel sud della Striscia di Gaza negli ultimi due giorni, lo scrive il Times of Israel. Circa 160 pacchi di aiuti umanitari sono stati lanciati in 17 località lungo la costa meridionale della Striscia di Gaza, utilizzando aerei americani, egiziani, degli Emirati, francesi e giordani, afferma l'esercito israeliano. Ulteriori pacchi di cibo, forniture mediche e carburante sono stati lanciati anche in un ospedale da campo giordano a Khan Younis. L'Idf afferma che il lancio si aggiunge ai camion di aiuti umanitari che entrano quotidianamente nella Striscia.
Hamas, 'le previsioni di Biden sulla tregua un pio desiderio'
Le parole del presidente americano Joe Biden su un imminente cessate il fuoco tra Israele e Hamas è un "pio desiderio, legato forse a affari interni in vista delle elezioni americane". Lo ha sottolineato a Sky News un portavoce del gruppo palestinese, Basem Naim, capo del Consiglio per le relazioni internazionali dell'organizzazione a Gaza. Parlando a The World, Naim ha detto che il gruppo spera di raggiungere un accordo entro il Ramadan, che dovrebbe iniziare la sera di domenica 10 marzo ma le affermazioni di Biden non hanno nulla a che fare con la realtà: "Penso che ci siano ancora dei divari tra ciò che chiediamo e ciò che viene proposto". Naim si è poi rifiutato di rispondere alle domande su dove si trovi il leader di Hamas Yahya Sinwar, dicendo che il gruppo ha il diritto di proteggerlo.
Haniyeh, aperti ad accordo ma pronti a combattere ancora
Il capo di Hamas Ismail Haniyeh, in un discorso televisivo a Beirut e ripreso dai media internazionali, afferma che il gruppo "mostra flessibilità nei colloqui" per un potenziale accordo che vedrebbe il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e un cessate il fuoco temporaneo, ma è anche "pronto a continuare a combattere". Nel discorso televisivo, Haniyeh ha anche invitato il cosiddetto "asse della resistenza" a intensificare i suoi attacchi.
007, guerra di Gaza ha innescato un'alleanza anti-occidentale
Nell'ultima parte del 2023 si è registrato "un deciso innalzamento delle tensioni in contesti in cui la crisi di Gaza ha rappresentato un fattore di innesco per l'avvio di attività potenzialmente destabilizzanti condotte da attori locali riconducibili al cosiddetto 'Asse della Resistenza', un'alleanza informale che unisce sul piano strategico diverse realtà del quadrante - Iran, Hezbollah libanesi, Houthi yemeniti, milizie sciite in Iraq e Siria, gruppi sunniti palestinesi - in una connotazione anti-israeliana e anti-occidentale". Lo evidenzia la relazione annuale dell'intelligence presentata oggi.
Media, se intesa su Gaza l'annuncio sarà domenica al Cairo
Fonti diplomatiche egiziane citate dal network Al Quds - vicino ad Hamas - hanno riferito che c'è "un accordo preliminare" per tenere un incontro domenica prossima al Cairo per annunciare il cessate il fuoco, se verrà raggiunto una intesa. Il quotidiano del Qatar 'Al-Arabi Al-Jadid' - ripreso dai media israeliani - ha detto che c'è una intesa generale sul cessate il fuoco e lo scambio degli ostaggi ma "i dettagli sono ancora un ostacolo".
Palestinese arrestato all’Aquila, difensori ‘no a estradizione in Israele
Una istanza alla corte d’appello dell’Aquila per chiedere la revoca della misura cautelare di Anan Yaeesh, il 37enne palestinese originario di Tulkarem, in Cisgiordania, che il 29 gennaio scorso è stato arrestato all'Aquila dopo la richiesta di estradizione avanzata da Israele. A depositare l’atto sono i legali di Yaeesh, Flavio Rossi Albertini e Stefania Calvanese, che in 27 pagine spiegano a vicenda dell’uomo, che vive e lavora dal 2017 all’Aquila e ora è detenuto a Terni perché accusato dalle autorità israeliane di avere finanziato un gruppo armato del campo profughi chiamato Tulkarem Brigade.
Per i legali, in caso di estradizione ci sarebbe il “rischio concreto ed effettivo che Yaeesh, venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti” compresa “la tortura”. Un pericolo ''documentato sulla scorta di report di organizzazioni non governative ritenute affidabili sul piano internazionale, nonché dal Rapporto delle Nazioni Unite redatto dalla Relatrice Speciale sulla situazione diritti umani nel territorio palestinese” e “espressamente riconosciuto dalla Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Foggia la quale ha ritenuto sussistenti i presupposti per la concessione della protezione speciale sulla base del rischio di sottoposizione a trattamenti inumani e degradanti ovvero a persecuzione in caso di espulsione nella zona di provenienza”.
Radio militare, Hamas avrebbe rifiutato l'accordo
La Radio militare israeliana, citata dai media, ha riferito, in base ad un rapporto senza fonte, che Hamas avrebbe risposto negativamente a una proposta di accordo per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi. Una proposta definita - in base allo stesso rapporto - "documento sionista" che non va incontro alle richieste di Hamas di una fine della guerra, il pieno ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia e consente la liberazione di pochi detenuti palestinesi di sicurezza in cambio degli ostaggi. Non c'è alcuna conferma in Israele alla notizia nè altre fonti.
Israele, '10 i razzi da Libano nel nord del Paese'
Sono stati circa 10 i razzi arrivati dal Libano questa mattina nel nord di Israele, in particolare la zona di Kiryat Shmona dove sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito aggiungendo che alcuni sono stati intercettati dal sistema di difesa aere. In risposta - ha continuato l'esercito - Israele ha colpito un "magazzino di armi e strutture militari di Hezbollah nell'area di Ramyeh nel sud del Libano". Il lanci di questa mattina verso Israele è stato rivendicato dalla fazione in Libano di Hamas che ha parlato di "40 razzi Grad verso le basi vicino Kiryat Shmona".
Hamas, è di quasi 30mila il bilancio dei morti a Gaza
Il ministero della Sanità a Gaza guidato da Hamas ha aggiornato il suo bilancio delle vittime a Gaza comunicando che ad oggi conta 29.954 morti nella Striscia.
Regista israeliano denuncia minacce di morte dopo Berlinale
Yuval Abraham, il regista israeliano di 29 anni, che ha vinto sabato il premio per il miglior documentario con "No Other Land" al festival del cinema di Berlino, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte e intimidazioni fisiche anche ai membri della famiglia dopo aver descritto sul palco "la situazione di apartheid" dei palestinesi e chiesto il cessate il fuoco a Gaza. Un discorso che gli aveva già attirato l'accusa di antisemitismo da parte di funzionari tedeschi. Abraham, insieme al suo coregista palestinese Basel Adra, ha raccontato nel documentario lo sradicamento dei villaggi palestinesi a Masafer Yatta in Cisgiordania.
Hamas rivendica lancio missili da Libano a Israele
Le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato il lancio di due raffiche di missili dal sud del Libano verso il nord di Israele. Nel post condiviso attraverso Telegram, i miliziani affermano di aver colpito il quartier generale della 769esima Brigata Orientale delle Forze di difesa israeliana (Idf) e la caserma dell'aeroporto di Beit Hilal.
Usa a Israele, entro metà marzo garanzie su uso armi e aiuti Gaza
L'Amministrazione Biden ha dato tempo a Israele fino a metà marzo per avere garanzie che le armi fornite dagli Stati Uniti vengano usate contro i miliziani di Hamas nel rispetto del diritto internazionale e che venga favorito l'accesso di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. Lo scrive Axios citando fonti ufficiali a condizione di anonimato. L'assenza di queste garanzie entro i termini temporali stabiliti, sottolinea, potrebbe fermare la consegna di armi americane alle Forze di difesa israeliane (Idf).
Agenzia stampa russa Ria, "Fatah e Hamas si incontreranno a Mosca domani"
I rappresentanti di Hamas e Fatah si incontreranno domani a Mosca per discutere della formazione di un governo palestinese unificato e della ricostruzione di Gaza. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando l'ambasciatore palestinese in Russia. La notizia dell'incontro è stata confermata, sempre alla Ria, anche dal viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov.
Il laburista Huldai per la sesta volta sindaco di Tel Aviv
Ron Huldai, attuale sindaco di Tel Aviv di matrice laburista, è stato confermato nell'incarico per il suo sesto mandato consecutivo. Questo uno dei risultati delle elezioni amministrative in Israele svoltesi dopo due rinvii a causa della guerra a Gaza. Anche a Gerusalemme è risultato confermato l'attuale sindaco Moshe Lion, esponente del Likud. La percentuale dell'affluenza alle urne è stata del 49,5%, una percentuale in calo e inferiore a quella dell'ultima tornata amministrativa del 2018. In alcune cittadine del nord il voto è stato rinviato a novembre a causa della situazione di conflitto con gli Hezbollah libanesi.
Save the children: "A Gaza i bambini muoiono di fame"
I bambini di Gaza sono sull’orlo della fame mentre gli aiuti alimentari si trovano appena oltre il confine. Lo ha scritto su X Alexandra Saieh, responsabile delle politiche umanitarie di Save the Children. “Ciò a cui stiamo assistendo proprio ora a Gaza è l’uccisione di bambini al rallentatore”, ha aggiunto la Saieh parlando con al Jazeera. “Non ci sono quasi più aiuti e non arriva loro nulla. I bambini muoiono di fame mentre camion pieni di cibo sono parcheggiati letteralmente a poche miglia di distanza in attesa di entrare".
Lula: "Non ho mai usato la parola Olocausto" contro Israele
Il presidente brasiliano, Luis Inácio Lula da Silva, ha affermato di non aver pronunciato la parola "Olocausto" quando ha criticato le azioni di Israele nella guerra contro Hamas, paragonandole a quelle di Hitler nei confronti degli ebrei. Il leader progressista ha attribuito la polemica sulle sue dichiarazioni ad una "interpretazione" del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "In primo luogo, non ho nemmeno usato la parola Olocausto. Olocausto è stata un'interpretazione del primo ministro israeliano, non mia", ha osservato Lula la notte scorsa durante un'intervista al programma 'É Notícia' di Rede TV. Il capo dello Stato ha poi riferito che già si aspettava che il governo israeliano avrebbe accolto male le sue parole, a causa delle posizioni politiche di Netanyahu. "Conosco storicamente quella persona da tempo, so cosa pensa ideologicamente", ha detto.
Al Jazeera, "forze israeliane fanno irruzione nel campo di Balata"
Continuano i raid israeliani nella Cisgiordania occupata. Fonti palestinesi hanno riferito ad Al Jazeera che le forze israeliane hanno preso d'assalto il campo di Balata, a est di Nablus, dopo aver fatto irruzione, all'alba, in diverse altre aree e città della Cisgiordania. Sono stati segnalati raid a Jenin, Yatta, Birzeit e Azzun.
Media Qatar: "C'è accordo su cessate il fuoco, ma dettagli ancora da definire"
C'è un accordo nelle linee generali per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, ma "i dettagli rappresentano ancora un ostacolo". Lo ha riferito il quotidiano del Qatar The New Arab, citando fonti egiziane.
Secondo una fonte diplomatica egiziana, qualora si raggiungesse l'accordo, domenica al Cairo sarebbe previsto un incontro per annunciare il cessate il fuoco.
Gerusalemme e Tel Aviv confermo loro sindaci, Lion e Huldai restano in carica
Il sindaco di Gerusalemme in carica Moshe Lion ha ottenuto l'81,4 per cento dei voti nel 99,4 per cento delle schede scrutinate confermandosi per un secondo mandato. Lo riporta il sito di notizie Ynet aggiornando sui risultati delle elezioni municipali che si sono svolte ieri con una bassa affluenza. Anche il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai, in carica dal 1998, è stato confermato con il 51 per cento delle preferenze contro il 31 per cento ottenute dall'ex ministro Yesh Atid Barbivai, suo sfidante numero uno. ''Sorpreso'' si è invece detto il primo cittadino di Holon, Moti Sasson, che era in carica da 30 anni e che nel voto di ieri ha ottenuto solo il 17,8 per cento dei voti. Il più votato è stato invece Shai Kenan che ha ricevuto il 43,3 per cento dei voti a scrutinio quasi completato.
Sirene suonano nel nord d'Israele al confine con il Libano
Le sirene suonano in diverse comunità vicino al confine settentrionale con il Libano, avvertendo del lancio di razzi in arrivo. Le città vicine al confine settentrionale sono state in gran parte evacuate dai civili dall’8 ottobre, quando le forze guidate da Hezbollah hanno iniziato a lanciare attacchi quotidiani contro le comunità israeliane e le postazioni militari lungo il confine.
Israele, "altri 2 soldati uccisi, bilancio ora a 242"
L'esercito israeliano ha annunciato la morte in combattimento di due soldati nel nord di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui si tratta di Iftah Shahar (25 anni) e di Itai Seif (24 anni). Il bilancio dei soldati caduti in battaglia - dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza - è ora di 242.
Onu: "Carestia imminente nel nord di Gaza"
Se nulla cambia, "una carestia è imminente nel nord di Gaza". Lo ha detto il vice direttore del Programma alimentare mondiale Onu Carl Skau durante un briefing in Consiglio di Sicurezza. Alla riunione ha partecipato anche il vice direttore della Fao, Maurizio Martina: "Gli abitanti di Gaza - ha detto - in questi giorni stanno di fronte a livelli straordinari di insicurezza alimentare provocata dalla guerra, e il rischio aumenta giorno dopo giorno".
Fregata tedesca respinge un primo attacco degli Houthi
La fregata tedesca "Hessen", dislocata nel Mar Rosso per proteggere le navi mercantili, ha respinto "per la prima volta" un attacco delle milizie Houthi che operano nello Yemen. Lo riferisce l'agenzia Dpa precisando che la nave, inquadrata nella missione militare dell'Ue "Aspides", ha abbattuto due droni "in rapida successione" ieri sera. Si è trattato del primo utilizzo di armi da parte della Marina tedesca nella missione, iniziata venerdì e considerata, aggiunge l'agenzia, quella marittima più pericolosa nella storia della Bundeswehr, le attuali Forze armate tedesche.
Biden vuole assicurazioni Israele su uso armi Usa a Gaza
L'amministrazione Biden ha concesso a Israele fino alla metà di marzo per firmare una lettera in cui assicura che rispetterà le legge internazionale con l'uso delle armi americane e consentirà l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Lo riporta Axios. L'iniziativa americana rientra nel memorandum voluto da Biden e pubblicato l'8 febbraio. Anche se il documento non è diretto in particolare a Israele, le politiche che prevede riflettono i timori espressi dai senatori democratici americani sulla campagna di Israele a Gaza. Se le assicurazioni richieste non saranno date entro la scadenza, il trasferimento di armi al paese saranno sospese.
Tass, "esercito israeliano assalta Jenin, in Cisgiordania"
L'esercito israeliano sta prendendo d'assalto la città palestinese di Jenin in Cisgiordania, utilizzando droni e armamenti pesanti. Lo riferisce la Tass, citando il canale televisivo libanese Al Mayadeen. L'esercito israeliano è impegnato in combattimenti con le forze della resistenza palestinese. Il canale tv ha riferito che un gran numero di droni sorvola la città, e che le strade e le infrastrutture sono state distrutte dai bulldozer.
Ostaggi a Gaza: quanti liberati, quanti uccisi e quanti ancora nella mani di Hamas
Il numero delle persone rapite durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre in Israele si aggira tra 240 e 253, secondo le stime più recenti. Ad oggi quelle che si trovano ancora nella Striscia sarebbero circa 130. Almeno una trentina sono morte. I rilasciati sono oltre 100. I NUMERI
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Il premier palestinese Mohammad Shtayyeh ha presentato le dimissioni ad Abu Mazen
Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha affermato di essere stato costretto a prendere questa scelta a causa della ''escalation senza precedenti'' in Cisgiordania e a Gerusalemme e a causa della ''guerra, del genocidio e della fame che si soffre nella Striscia di Gaza''. LEGGI L'ARTICOLO