
Gli attacchi dopo che un razzo lanciato da Beirut ha provocato la morte di una donna e il ferimento di altre otto persone a Safed. Le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni, ma Netanyahu non invierà domani una delegazione. Intanto il presidente palestinese lancia un appello "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe". Tajani: "Noi siamo amici di Israele, ora de-escalation"
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Israele lancia raid aerei sul Libano. Gli attacchi dopo che un razzo lanciato da Beirut ha provocato la morte di una donna e il ferimento di altre otto persone a Safed. Intanto le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni. Lo ha riferito il New York Times che cita fonti egiziane. Il presidente palestinese Abu Mazen lancia un appello ad Hamas per "compleatre l'accordo sugli ostaggi per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe".
Il ministro degli Esteri Tajani: "Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzianata, diciano 'attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi".
Un soldato israeliano è stato ucciso e diversi altri militari sono stati ricoverati in ospedale a causa del lancio di razzi di Hezbollah nel nord di Israele.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI
Tre civili uccisi in attacco Israele nel sud del Libano
Tre civili sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un edificio residenziale nella città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. "Tre civili sono morti nell'attacco israeliano, tra cui due donne", ha dichiarato una fonte della sicurezza all'AFP, chiedendo l'anonimato in quanto non autorizzata a parlare con i media.
Gaza, trovata morta bimba palestinese che telefonò chiedendo aiuto durante attacco
La piccola aveva chiamato la Mezzaluna Rossa palestinese mentre l'auto in cui era con lo zio, la moglie e i loro tre figli veniva bersagliata da un tank israeliano. LEGGI L'ARTICOLO
Capo Fbi: lavoriamo contro un quadro di elevate minacce
"Abbiamo visto una serie di organizzazioni terroristiche straniere esprimere sostegno ed elogio per gli attacchi di Hamas e minacciare di attaccare gli interessi degli Stati Uniti in patria e all'estero. Stiamo lavorando con tutti i nostri partner per affrontare il quadro di elevate minacce, che include quelle poste dall'Iran e da Hezbollah, sia in termini di attacchi di Hamas del 7 ottobre sia in termini più ampi." Lo ha detto al Fox News il capo dell'Fbi Christopher Wray.
Fox: primo viaggio a sorpresa del capo dell'Fbi in Israele
Il capo dell'Fbi Christopher Wray ha fatto un viaggio a sorpresa in Israele, il primo dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, e ha partecipato a riunioni di intelligence con il capo dello Shin Bet ed altri prima di volare a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza, dove parlerà giovedì. Lo rende noto Fox News.
Guterres: "Stop a pericolosa escalation Israele-Libano"
Stop alla pericolosa escalation tra Israele e Libano. Lo chiede, nel giorno in cui si sono contate nuove vittime al confine tra i due Paesi, dopo un attacco di Hezbollah e la rappresaglia delle Idf, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, attraverso il suo portavoce. "La recente escalation è pericolosa e deve essere fermata", ha detto, Stephane Dujarric, che cita poi un rapporto di Unifil su "un cambiamento preoccupante negli scontri a fuoco tra le Forze armate israeliane e i gruppi armati in Libano", con attacchi anche "lontane dalla Blue Line", il confine demarcato dall'Onu nel 2000 dopo il ritiro di Israele dal sud del Libano.
Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora
I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. GLI SCENARI
Corteo pro Palestina a Milano terminato all'Arco della Pace
È terminato in piazza Sempione, davanti all'Arco della Pace, a Milano, il corteo spontaneo nato dal presidio pro Palestina e contro la Rai che ha mandato temporaneamente un tilt il traffico in zona Fiera-Sempione. Con numeri via via aumentati, e alla fine raddoppiati, i manifestanti partiti dal presidio davanti alla sede televisiva, si sono diretti in via Vincenzo Monti e poi nuovamente in corso Sempione, in mezzo ad auto e scooter bloccati, fermati come possibile dalla Polizia di Stato in testa e in coda ai manifestanti. In piazza ora stanno parlando rappresentanti delle associazioni, degli attivisti e della comunità palestinese in Italia. Durante tutta la manifestazione non ci sono stati momenti di tensione.
Estonia valuta chiusura valichi con Russia, "crisi migratoria"
L'Estonia sta valutando la possibilità di chiudere temporaneamente tutti i valichi di frontiera con la Russia. Lo ha annunciato il comando della guardia di frontiera del Paese baltico in un comunicato stampa. Tale azione potrebbe essere intrapresa a causa della crescente "pressione migratoria dalla Russia", che ha recentemente portato a un aumento del numero di migranti che cercano di attraversare illegalmente il confine. "Se queste attività continuano, saremo costretti a chiudere i valichi di frontiera per proteggere la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico, come è già stato fatto in Finlandia", si legge nel comunicato.
Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne. VIDEO
Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. GUARDA IL VIDEO
Casa Bianca: "Israele rispetti impegni su nave Usa con carico farina per Gaza"
La nave americana carica di farina destinata a Gaza "non procede nel modo in cui ci aspettavamo che procedesse". Lo ha ammesso il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un briefing con i giornalisti: Ci aspettiamo che Israele rispetti i suoi impegni per fare arrivare la farina a Gaza”.
"Stop a genocidio palestinesi", sciopero dell'Usb alla Piaggio
Il sindacato di base Usb ha proclamato per il 23 febbraio uno sciopero di quattro ore a fine turno per tutti i turni con presidio a mezzogiorno davanti alla portineria centrale dello stabilimento Piaggio di Pontedera (Pisa) per "partecipare alle giornate di lotta per il popolo palestinese del 23 e 24 febbraio". "In questi tragici momenti di vero e proprio genocidio dall'esercito israeliano a Gaza, in Cisgiordania e in tutti territori occupati - scrive il sindacato in una nota - manteniamo saldo il nostro storico sostegno al fianco del popolo palestinese portando, in piena sintonia con la Federazione sindacale mondiale (Fsm), la nostra solidarietà ai lavoratori e ai cittadini palestinesi. Siamo parte attiva di tutte le mobilitazioni in solidarietà con la Resistenza del popolo palestinese e di lotta contro la criminale ideologia sionista, che arma l'esercito e i coloni israeliani". Usb condanna anche "la totale complicità del governo italiano, della Ue e degli Usa con Israele, indifferenti di fronte al grido disperato delle decine di migliaia di bambini, donne, anziani di Gaza uccisi e feriti nel corpo e nella psiche, ma anche di fronte ai milioni di persone che in tutto il mondo si mobilitano in solidarietà con la Palestina".
Ok Israele a uso Starlink in ospedale da campo degli Emirati a Gaza
Israele ha acconsentito a permettere l'uso di Starlink nell'ospedale da campo allestito dagli Emirati arabi uniti nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Abu Dhabi, secondo cui il sistema di satelliti per la comunicazione di SpaceX, la società di Elon Musk, servirà a consultare in tempo reale medici in video per i pazienti che ne hanno bisogno. L'ospedale allestito a Rafah conta su 50 tra medici, infermieri, farmacisti e medici di laboratorio.
Sullivan: "Israele deve garantire sicurezza civili Gaza prima di avanzare"
Israele deve garantire la sicurezza di oltre un milione di palestinesi che sono a Rafah prima di lanciare la sua operazione militare contro la città nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha ribadito il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, precisando, nel rispondere alle domande dei giornalisti durante il briefing, che Washington sta chiedendo risposte a varie livelli ad Israele.
Ricordando che ci sono "oltre un milione di persone in un'area ristretta", Sullivan ha detto che "abbiamo bisogno di risposte non solo alla domanda su dove queste persone devono andare ma anche su come possano avere il livello di aiuto, cibo, medicine, acqua e riparo", di cui hanno bisogno, sottolineando che le operazioni militari potrebbero interrompere l'ingresso e la distribuzione di questi aiuti.
Il consigliere di Biden ha fatto poi riferimento al fatto che Rafah si trova sul confine con l'Egitto è che "gli egiziani sono preoccupati per quello che potenzialmente potrebbe significare" un'offensiva contro la città. "Abbiamo bisogno di risposte chiare anche a queste preoccupazioni", ha concluso Sullivan, spiegando che su queste cose sono in corso colloqui con gli israeliani.
Al Arabiya, Egitto chiede a Israele tregua durante il Ramadan
Secondo l’emittente panaraba al-Arabiya “il Cairo ha informato Israele della necessità di una tregua durante il Ramadan”, il mese del digiuno nel mondo islamico che inizierà secondo il calendario lunare il 10 marzo. La Tv saudita ha inoltre riferito che “funzionari egiziani hanno informato i loro omologhi in Israele della necessità di lavorare per far sì che i negoziati abbiano successo”.
Amb. palestinese: "Grazie per richiesta cessate il fuoco, Italia paese importante per pace"
'Sappiamo tutti, ormai, che i palestinesi uccisi dalle bombe e dalle incursioni israeliane sono più di 30.000. Siamo consapevoli che nel 70 per cento dei casi si trattava di donne e di bambini'', ha affermato l'ambasciatrice, aggiungendo che ''possiamo immaginare i corpi di coloro che giacciono ancora sotto alle macerie senza che sia possibile a chi è miracolosamente sopravvissuto portarli via di lì''.
Inoltre, ha proseguito, ''conosciamo molti dettagli sulle condizioni dei più di 70.000 feriti, molti dei quali avranno una vita breve o una vita dimezzata, dalle perdite dei familiari o dall'amputazione di un arto. Li abbiamo visti arrivare in Italia in cerca di cure che a Gaza non sono più pensabili''. Ma, ha sottolineato, ''non possiamo accoglierli senza chiedere con forza a chi li ha ridotti così di mettere fine a questa aggressione feroce. Parliamo di un'intera popolazione che sta letteralmente morendo di fame''. Odeh ha infine ricordato ''il provvedimento d'urgenza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha accertato sufficienti indizi per approfondire l'istruttoria sul reato di genocidio''.
Netanyanu: "Azione potente a Rafah dopo sgombero civili"
"Combatteremo fino alla vittoria completa e ciò include un'azione potente anche a Rafah". Lo ha ribadito il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio diffuso sui social. "Questo avverrà - ha aggiunto - dopo aver permesso alla popolazione civile di lasciare le zone di battaglia".
Quaresima, il messaggio del Papa: "Non dimentichiamo mai Ucraina, Palestina e Israele"
"Di fronte a tante guerre, non chiudiamo il nostro cuore a chi ha bisogno" ha detto il Pontefice durante l’udienza generale. Al termine della sua catechesi, dedicata all'accidia, l'omaggio al cardinale albanese monsignor Ernest Simoni, "martire" di oggi che ha passato anni in carcere, sotto il regime comunista. LEGGI L'ARTICOLO
Casa Bianca, Rafah? Israele dia risposte su tutela civili
"Gli aiuti su cui fanno affidamento i civili palestinesi arrivano attraverso Rafah. Se le operazioni militari interrompono i valichi - Kerem shalom e Rafah - o interrompono i punti di distribuzione, ciò renderà più difficile lo spostamento degli aiuti. Abbiamo bisogno di risposte alla domanda su dove andranno le persone e anche come possono ottenere un livello duraturo di aiuti". Così il consigliere Usa per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, durante un briefing con la stampa, ha ribadito la posizione di Washington su una possibile operazione israeliana a Rafah. "Stiamo avendo intense conversazioni in questo momento con il governo israeliano in dettaglio", ha aggiunto. "La nostra posizione sulla questione di Rafah è chiara e stiamo insistendo molto su questa questione fondamentale", ha aggiunto.
Netanyahu insiste, 'Hamas rinunci a richieste deliranti'
"Insisto affinché Hamas rinunci alle sue richieste deliranti. Quando rinunceranno a queste richieste, potremo andare avanti". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio sui social. "La chiave per il rilascio del resto dei nostri rapiti è anche questa - ha aggiunto dopo aver ricordato l'operazione di liberazione di due rapiti a Rafah -: una forte pressione militare e negoziati molto fermi".
Israele, reporter Al Jazeera ferito è vicecomandante Hamas
Il giornalista di Al Jazira, Ismail Abu Omar, ferito ieri a Gaza in un raid israeliano "è un vice comandante di compagnia del Battaglione orientale di Hamas a Khan Yunis". Lo ha detto il portavoce militare sottolineando che "Abu Omar ha filmato se stesso nel kibbutz di Nir Oz durante il massacro del 7 ottobre e ha pubblicato la foto sui social". L'esercito ha quindi diffuso l'autoscatto che ritrae Abu Omar nel kibbutz. Ieri l'emittente del Qatar aveva dato notizia del ferimento del suo reporter insieme ad un collega.
Al-Sisi a Erdogan, 'insieme possiamo aprire pagina nuova'
Egitto e Turchia voltano pagina dopo le tensioni degli anni scorsi. Al termine dell'incontro con Recep Tayyip Erdogan, al Cairo per la prima visita da oltre un decennio, il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi ha detto: "Insieme possiamo aprire una nuova pagina tra i nostri due Paesi, in modo da arricchire le nostre relazioni bilaterali e metterle sulla strada giusta".
Da parte sua, il presidente turco si è detto "felice di essere di nuovo al Cairo dopo tanto tempo....aspettiamo al Sisi in visita ad Ankara e il nostro obiettivo è di aumentare il volume degli investimenti turchi in Egitto".
Onu, 'uscire dal pericoloso ciclo di escalation nello Yemen'
L'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grungberg, ha chiesto un'azione "immediata" per porre fine al "pericoloso ciclo di escalation" nello Yemen, in un contesto di "sabbie mobili" legato in particolare agli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Il Paese sta vivendo una pausa da quando una tregua negoziata nell'aprile 2022 dalle Nazioni Unite è ufficialmente scaduta. Ma nel contesto della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, gli Houthi hanno effettuato decine di attacchi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden contro navi che considerano legate a Israele, affermando di agire in solidarietà con i palestinesi. In risposta, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno effettuato diversi attacchi nello Yemen contro gli Houthi, che controllano gran parte del territorio di questo Paese dilaniato dalla guerra per quasi un decennio. In queste circostanze, e nonostante i progressi compiuti a dicembre verso un nuovo cessate il fuoco tra i ribelli Houthi e il governo yemenita, "la strada verso la pace incontra più ostacoli", ha messo in guardia Hans Grungberg durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, invitando a "creare una via d'uscita da questo pericoloso ciclo di escalation". A tal fine, "in primo luogo, abbiamo bisogno di una de-escalation regionale", ha osservato, ribadendo il ripetuto appello del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza, importante anche per "proteggere lo spazio di mediazione nello Yemen". "In secondo luogo, i partiti yemeniti devono fermare le provocazioni pubbliche e astenersi da qualsiasi opportunismo militare all'interno dello Yemen in questo momento delicato", ha aggiunto, stimando che un'escalation sarebbe "una scelta" che comporterebbe "un prezzo" per la popolazione già in ginocchio. "Durante i miei ultimi scambi ho ricevuto assicurazioni che tutti i partiti preferiscono la via della pace", ha osservato Grundberg, notando però segnali preoccupanti su diversi fronti e l'aumento delle "minacce pubbliche di riprendere i combattimenti".
Haaretz, 'Israele ha approvato l'uso di Starlink a Gaza'
Israele ha approvato l'uso di Starlink di Elon Musk a Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Starlink è un sistema di satelliti per la comunicazione.
Israele, la vittima dei razzi dal Libano è una soldatessa
E' una soldatessa la donna uccisa da uno dei razzi lanciati questa mattina dal Libano che ha colpito una base militare israeliana nei pressi di Safed, nel nord del Paese, e dove ci sono stati anche 8 feriti. Lo ha fatto sapere l'esercito secondo cui si tratta di Amer Sarah Benjo, di 20 anni.
Macron a Netanyahu, intollerabile bilancio morti, fermati
Il bilancio dei morti a Gaza è "intollerabile", le operazione israeliane devono "cessare". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al premier israeliano Benyamin Netanyahu in una telefonata, secondo quanto riferito dall'Eliseo.
Israele lascia tavolo, nessuna nuova proposta su ostaggi
"Israele non ha ricevuto al Cairo nessuna nuova proposta di Hamas sulla liberazione degli ostaggi". E' quanto si legge in una nota dell'ufficio del primo ministro israeliano, Benjanyn Netanyahu. Netanyahu "insiste sul fatto che Israele non cederà alle richieste deliranti di Hamas" prosegue la nota, secondo cui solo "un cambiamento nelle posizioni di Hamas permetterà ai negoziati di avanzare".
Netanyahu, solo cambio posizione Hamas può portare accordo
"Il premier Benyamin Netanyahu avrebbe detto che solo un cambio della posizione di Hamas potrà consentire di progredire nei negoziati". Lo hanno riferito due funzionari israeliani citati da Axios confermando la decisione del premier di non inviare domani una delegazione al Cairo. Secondo le stesse fonti, il premier ritiene che solo una posizione di Israele "molto dura" potrebbe portare ad un accordo.
Famiglie ostaggi, decisione Netanyahu è condanna a morte
La decisione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu di non inviare la delegazione israeliana al tavolo dei negoziati al Cairo per una tregua e il rilascio degli ostaggi, segnerà "una condanna a morte" per gli ostaggi rimasti prigionieri di Hamas. E' quanto si legge in una nota dell'Hostages Families Forum, che rappresenta i familiari della maggior parte degli ostaggi rimasti a Gaza. In un comunicato, il forum si dice "sbalordito" dalla decisione di "ostacolare" i colloqui in corso, aggiungendo che "sembra che alcuni membri del governo abbiano deciso di sacrificare la vita degli ostaggi ammettendolo". Questa decisione segnerà "una condanna a morte" per gli ostaggi rimasti prigionieri, si legge nel comunicato rilanciato dai media israeliani.
Erdogan, 'con l'Egitto ricostruiremo Gaza'
"Coopereremo con l'Egitto per la ricostruzione di Gaza e ci opponiamo anche noi allo sfollamento dei palestinesi fuori della loro terra": lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa al Cairo con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Tra i progetti comuni, l'installazione di un ospedale a Gaza. "Abbiamo molte risorse per rafforzare le nostre relazioni e il coordinamento con l'Egitto in tutti i settori", ha aggiunto. Ha poi confermato che rivedrà Erdogan in Turchia ad aprile, "in occasione della prima riunione del Consiglio strategico turco-egiziano".
Tajani: altri 10 milioni per i civili palestinesi
"Abbiamo deciso di incrementare il nostro contributo di 10 milioni di euro, che si aggiungono ai 10 milioni già stanziati a dicembre per la popolazione civile palestinese". E' l'annuncio del ministro degli Esteri Antonio Tajani nel question time alla Camera. "Queste risorse - ha affermato il vicepremier - andranno a coprire le esigenze prioritarie nel settore salute e della sicurezza alimentare a Gaza, e consentiranno di finanziare nuovi progetti delle organizzazioni italiane in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Vigileremo affinché gli aiuti giungano ai civili che ne hanno bisogno e non cadano in mani sbagliate".
Ambasciatore Israele: dichiarazione di Parolin deplorevole
L'ambasciata di Israele presso la Santa Sede commenta la dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano, il card. Pietro Parolin, che ha parlato di una risposta "sproporzionata" rispetto all'attacco di Hamas. "E' una dichiarazione deplorevole. Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di TUTTE le circostanze e i dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate", scrive in una nota l'ambasciata
Wsj: Usa indagano raid Israele a Gaza e fosforo in Libano
Gli Stati Uniti stanno indagando su diversi raid israeliani a Gaza che hanno ucciso decine di persone e sul possibile uso da parte di Israele di fosforo bianco in Libano. Lo riporta il Wall Street Journal sottolineando che l'indagine rientra nell'inchiesta del Dipartimento di Stato per determinare se Israele ha usato in modo improprio bombe e missili per uccidere civili
Media libanesi: 4 morti dopo gli attacchi di Israele
Il quotidiano libanese Al-Meyadeen riferisce che una donna e i suoi due figli sono stati uccisi in un attacco israeliano nella città libanese di Souaneh. Al-Manar, che come al-Meyadeen è legato a Hezbollah, riferisce che anche una persona è stata uccisa ad Adchit. Lo riporta il Times of Israel sostenendo che ci sono anche segnalazioni di diversi feriti negli attacchi israeliani.
Media: "Israele non invierà nuova delegazione domani al Cairo"
Israele non manderà di nuovo una delegazione domani al Cairo per ulteriori colloqui su un accordo per gli ostaggi con Hamas. Lo riferisce il sito Walla riguardo alle trattative che nella capitale egiziana stanno conducendo Qatar, Egitto e Usa. Secondo la stessa fonte, il problema attuale tra le parti è il numero di detenuti palestinesi che Hamas chiede per liberare gli ostaggi, che a Israele non sta bene. La delegazione di ieri al Cairo era guidata dal capo del Mossad David Barnea
Gantz: "Responsabilità attacco ricade anche su Stato libanese"
"Coloro che stanno dietro i lanci di missili e razzi dal Libano non sono solo Hezbollah o fazioni terroristiche. La responsabilità ricade anche sul governo e sullo Stato libanesi, che consentono tali azioni dal loro territorio". Lo ha dichiarato il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, a proposito degli attacchi di stamane contro il nord di Israele in cui almeno una persona è morta
Media: quattro morti in attacchi Israele, diversi feriti
Una donna e i suoi due figli sono stati uccisi in un attacco israeliano nella città libanese di Souaneh. Lo scrivono i media israeliani citando il quotidiano libanese Al-Meyadeen, pubblicazione legata a Hezbollah. Secondo la stessa fonte un'altra persona e' stata uccisa ad Adchit. Ci sono anche segnalazioni di diversi feriti negli attacchi israeliani
Disposta tutela per ad Rai Sergio dopo minacce ricevute
Servizio di tutela per l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. A quanto si apprende la decisione è stata presa dal ministero dell'Interno in relazione alle minacce ricevute dall'ad dopo la posizione assunta a sostegno di Israele.
Dopo i razzi dal Libano, raid di Israele oltre il confine
Dopo i razzi dal Liabno che hanno provocato la morte di un'israeliana e il ferimento di altri 8, l'aviazione israeliana ha lanciato una serie di attacchi dall'altra parte del confine. Lo ha detto il portavoce militare.
Erdogan al Cairo, è la prima visita da oltre un decennio
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha accolto al Cairo il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan per una visita senza precedenti, culmine della riconciliazione dopo oltre un decennio di contrasti tra i due Paesi. I due leader, accompagnati dalle rispettive mogli, si sono scambiati una stretta di mano mentre il presidente turco scendeva dall'aereo, secondo le immagini trasmesse in diretta dalle tv.
Spagna e Irlanda: Ue verifichi se Israele rispetta diritti
La Spagna e l'Irlanda chiedono alla Commissione Europea di "verificare urgentemente" se Israele sta "rispettando i diritti umani a Gaza": lo ha reso noto su X il premier iberico Pedro Sánchez, spiegando che lui stesso e il primo ministro irlandese Leo Varadkar hanno appena inviato una lettera a riguardo a Bruxelles. Madrid e Dublino ricordano inoltre "l'orrore del 7 ottobre" e chiedono "il rilascio di tutti gli ostaggi" e un cessate il fuoco immediato" nella zona, ha aggiunto Sánchez.
Abu Mazen a Hamas: "Completi l'accordo sugli ostaggi"
Hamas "completi rapidamente l'accordo" sugli ostaggi "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe dalle conseguenze minacciose, non meno pericolosa della Nakba del 1948". Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, aggiungendo che bisogna " evitare l'attacco dell'occupazione alla città di Rafah, che causerà migliaia di vittime, sofferenze e sfollamenti".
Israele, un morto per razzi dal Libano; Ben Gvir: E' guerra
I servizi di emergenza e di soccorso israeliani hanno riferito di un israeliano ucciso e altri otto feriti nella citta' di Safed, nel nord di Israele, a seguito del recente lancio di razzi dal Libano. Secondo il Centro medico Ziv di Safed, uno dei feriti e' in condizioni gravi, uno e' in condizioni moderate e gli altri sono feriti leggermente. Commentando l'escalation al confine, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che l'attacco su Safed equivale a una dichiarazione di guerra e ha chiesto un cambiamento epocale nel modo in cui Israele gestisce gli equilibri di potere al confine libanese. "Questa e' guerra. E' ora di lasciarsi alle spalle la 'concezione' anche nel Nord", ha scritto il ministro di estrema destra su X.
Fonti egiziane, il capo della Cia ha lasciato Il Cairo
Il capo della Cia, William Burns, ha lasciato il Cairo questa mattina dopo aver partecipato alla riunione a quattro sul cessate il fuoco a Gaza e aver incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Lo riferiscono fonti aeroportuali. Ieri una fonte egiziana di alto livello aveva detto al quotidiano statale Al Qahera che il negoziato a quattro sul cessate il fuoco a Gaza era stato "positivo" e che le consultazioni proseguiranno nei prossimi giorni. All'incontro di ieri hanno partecipato, oltre a Burns, i capi dell'intelligence di Egitto e Israele, il vice capo di Hamas a Gaza e Qatar e il vice premier qatariota e ministro degli Esteri Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.
Ex capo di Fatah: "Non voglio incarichi politici"
Mohammed Dahlan - ex uomo forte di Fatah a Gaza, ora in esilio in Qatar - ha escluso di voler ricoprire incarichi di governo nella gestione politica dei Territori dopo la fine del conflitto a Gaza. In una intervista al New York Times, Dahlan - da molti indicato come possibile successore di Abu Mazen - ha detto che "alla fine della guerra non ci dovranno essere nè Abu Mazen nè Hamas: dobbiamo trovare nuove persone nell'Autorità nazionale palestinese (Anp)". Dahlan si è poi espresso a favore della Soluzione a 2 Stati.
Attività operativa delle truppe IDF nelle ultime 24 ore: "Eliminati oltre 10 terroristi. Individuate e colpite infrastrutture terroristiche, compresi i pozzi dei tunnel. Armi localizzate, inclusi fucili AK-47, proiettili, ordigni esplosivi e ulteriore equipaggiamento militare"
Belgio: "Organizzazioni di beneficenza trasferiscono fondi ad Hamas"
Hamas opera in Belgio attraverso varie società di comodo con il pretesto di garantire aiuti umanitari ai palestinesi. In realtà, le organizzazioni di beneficenza in Belgio raccolgono fondi e trasferiscono denaro a Hamas. Lo ha detto il ministro della Giustizia belga Paul Van Tigchelt, ripreso dal giornale belga Hln Het Laatste Nieuws.
"Il gruppo terroristico Hamas - afferma il ministro - è attivo in Belgio attraverso diverse losche compagnie. Non per seminare il terrore, ma per presentare Hamas sotto una buona luce e raccogliere fondi con il pretesto della causa palestinese. Com'è possibile che possano lavorare in Belgio? E il nostro Paese può intervenire? Il Belgio è troppo lento. Questo ci preoccupa”.
Erdogan va da Al Sisi: Gaza, droni e Libia in agenda
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso oggi nella capitale egiziana il Cairo per un importante faccia a faccia con il presidente egiziano Abdelfettah Al Sisi. Si tratta del primo viaggio in Egitto di Erdogan negli ultimi 12 anni, punto di arrivo di un processo di normalizzazione che dal 2021 ha lentamente sanato i rapporti tra Ankara e il Cairo. Rapporti che i due giganti del mondo islamico avevano bruscamente interrotto dopo il golpe che ha detronizzato i Fratelli Musulmani nel 2013 e portato al potere la giunta militare di Al Sisi. La crisi di Gaza ha accelerato il dialogo tra Ankara e il Cairo e favorito una normalizzazione che fa parte della strategia seguita dalla Turchia dopo le elezioni dello scorso maggio. La visita di Erdogan da Al Sisi si inserisce in un quadro più ampio, in cui Ankara ha ripreso a dialogare con la Grecia, ha ratificato il protocollo di ingresso della Svezia nella Nato, si avvicina a un'intesa con gli Usa per i jet da guerra F16 e ha consolidato le relazioni con Arabia Saudita ed Emirati, altri due Paesi con cui il dialogo era stato congelato per anni. La svolta nei rapporti tra Ankara e il Cairo è arrivata nel 2023. A marzo dello scorso anno l'allora ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu volò al Cairo per quella che fu la prima visita di un rappresentante del governo turco dall'ascesa al potere di Al Sisi. Visita ricambiata dal capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry appena un mese dopo, cui è seguita la nomina di nuovi ambasciatori da parte di entrambi i Paesi.

©Ansa
Ministero Sanità Hamas, 28.576 i palestinesi morti dal 7 ottobre
Gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che 103 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani e 145 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore. Secondo il ministero, almeno 28.576 palestinesi sono stati uccisi e 68.291 feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre.
Medioriente, Tajani: "Italia protagonista della diplomazia, dialogo con gli arabi"
"L'Italia è sempre protagonista sul fronte della diplomazia; abbiamo sempre dialogato con il mondo arabo". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani a RTL. "Siamo protagonisti di tutte le iniziative politiche e saremo presenti a Monaco di Baviera per il G7, dove incontreremo i ministri degli esteri del mondo arabo. Abbiamo ottimi rapporti con loro, così come siamo amici fraterni di Israele. Il nostro obiettivo è di promuovere la strategia dei due popoli e due stati, garantendo la sicurezza di Israele ma offrendo prospettive anche al popolo palestinese, che deve avere uno stato libero e democratico e che possa liberarsi dal vincolo di Hamas. Altrimenti, rischiamo che Hamas diventi l'unica speranza per i palestinesi, il che non può accadere perchè è un'organizzazione militare terroristica. Dobbiamo fornire una prospettiva al popolo palestinese", ha concluso.
Idf: "Nostro militare ucciso in attacco dal Libano, molti altri feriti"
Un soldato israeliano è stato ucciso e diversi altri militari sono stati ricoverati in ospedale a causa del lancio di razzi di Hezbollah nel nord di Israele. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che "sono stati identificati numerosi lanci che attraversavano il Libano verso le aree di Netu'a, Manara e verso una base dell'Idf nel nord di Israele. L'Idf ha colpito sulla zona di provenienza dei lanci, che hanno provocato la morte di un militare, mentre molti altri soldati sono rimasti feriti. I militari sono stati trasferiti in ospedale per cure mediche, le loro famiglie non sono state ancora informate".
Ben Gvir dopo gli attacchi dal Libano: "Questa è guerra"
"Questi non sono attacchi intermittenti, è guerra". Lo ha dichiarato sul social X il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, dopo l'attacco con razzi lanciato stamane dal Libano contro il nord di Israele che ha provocato almeno un morto e sette feriti. Ben Gvir, riportano i media israeliani, ha esortato il governo a modificare la dottrina militare applicata finora al confine con il Paese dei cedri e ha chiesto al primo ministro, Benjamin Netanyahu, di convocare una riunione urgente sulla situazione.
Unrwa nel mirino, inizia il processo di revisione guidato dall'ex ministra Colonna
Inizia oggi il processo di revisione dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi e che è finita nel mirino dopo che una decina di suoi dipendenti sono stati accusati di aver partecipato all'assalto di Hamas del 7 ottobre contro Israele. A guidare la revisione sarà un gruppo indipendente nominato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in coordinamento con il Commissario generale di Unrwa Philippe Lazzarini. A capo della squadra c'è l'ex ministra degli francese Catherine Colonna, 67 anni, che lavorerà insieme a esperti del Raoul Wallenberg Institute svedese, il Michelsen Institute norvegese e il danese Institute for Human Rights. Entro la fine di marzo è previsto un primo rapporto provvisorio.
Molti Paesi occidentali, compresi i principali donatori Stati Uniti e Germania, hanno sospeso temporaneamente i propri finanziamenti all'Unrwa dopo le accuse in relazione al massacro del 7 ottobre. Guterres ha promesso che verrà fatta chiarezza e ha messo fine immediatamente alla collaborazione con i dipendenti sospettati. Il gruppo di revisori valuterà se l'Unrwa ha mantenuto il suo ruolo neutrale e suggerirà eventuali modifiche. Gli Stati Uniti, tra gli altri, hanno chiesto riforme di base. Israele, invece, chiede lo scioglimento dlel'Unrwa accusandola di essere completamente infiltrata da Hamas.
Gaza, Germania: "La tregua invece dell'offensiva a Rafah"
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha invitato il governo israeliano a chiedere un cessate il fuoco invece di lanciare un'offensiva di terra contro Hamas nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. "A Rafah, 1,3 milioni di persone sono all'aperto, in uno spazio molto ristretto e nelle condizioni più terribili", ha detto la ministra prima di partire alla volta di Israele, dove si reca per la quinta volta dall'inizio della crisi a ottobre. "In queste condizioni, un'offensiva dell'esercito israeliano su Rafah metterebbe completamente a rischio la situazione umanitaria", ha detto ancora Baerbock come riporta l'agenzia Dpa in vista della visita di due giorni.

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Nyt: "La trattativa al Cairo allungata di 3 giorni"
Le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni. Lo ha riferito il New York Times che cita fonti egiziane. La delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad David Barnea dopo la riunione di ieri è intanto rientrata in patria per consultazioni. Secondo Haaretz, il mandato ricevuto dalla delegazione è tuttavia molto stretto. Israele ha definito le proposte recenti di Hamas "inaccettabili".
L'Idf colpisce a sud del Libano dopo l'attacco di Hezbollah
L'artiglieria dell'Idf ha colpito le città di Marwahin e Tayr Harfa, nel sud del Libano, in risposta al pesante lancio di razzi che ha ucciso una donna nella città israeliana settentrionale di Safed. Lo ha riferito la rete libanese affiliata a Hezbollah Al-Mayadeen.
Soccorso di Israele: "Una donna uccisa dai razzi lanciati dal Libano"
Una israeliana è stata uccisa nell'ultima salva di razzi lanciata dal Libano vero il nord del Paese, in particolare verso Safed. Lo hanno fatto sapere i Servizi di pronto soccorso che parlano anche di sette feriti. Secondo le Forze di difesa israeliane, i razzi dal Libano erano diretti verso una base dell'esercito.
Al Cairo riprendono i negoziati, la delegazione di Hamas vede il Qatar
I negoziati tra Israele e Hamas sono entrati nel vivo al Cairo: una fonte di Hamas ha riferito all'Afp che una delegazione era diretta nella capitale egiziana per incontrare i mediatori egiziani e del Qatar, dopo che i negoziatori israeliani avevano avuto ieri colloqui con i mediatori. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso al Cairo mercoledì per colloqui con il presidente Abdel Fattah al-Sisi.
Libano, media: "Pioggia di razzi Hezbollah su Merom e Safed"
Media di Beirut danno notizie oggi del lancio da parte di Hezbollah di una pioggia di razzi contro basi militari israeliane nella profondità territoriale della Galilea, contro la base di Merom e contro quella di Safed. Non ci sono ancora formali rivendicazioni da parte di Hezbollah ma nelle scorse settimane il movimento armato libanese ha più volte preso di mira Merom e Safed.
Tajani: "I palestinesi abbiano uno Stato libero senza Hamas"
"Attenzione a non fare regali a Hamas. Abbiamo ottimi rapporti con il mondo arabo, come siamo amici fraterni di Israele. Il nostro obiettivo è dare vita alla strategia 'due popoli due Stati' perchè - garantendo la sicurezza di Israele assolutamente fondamentale per il Medio Oriente - bisogna dare una prospettiva al popolo palestinese che deve avere uno Stato guidato non da Hamas o da terroristi, ma uno Stato libero, democratico. Hamas è una organizzazione militare terroristica" . Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rtl 102.
Israele: "L'esercito continua le operazioni a Khan Yunis"
L'esercito israeliano continua ad approfondire le operazioni a Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia, non distante da Rafah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che "sono stati uccisi circa 20 miliziani di Hamas" nei combattimenti sia a Khan Yunis sia in altri luoghi della parte centrale della Striscia. I soldati - ha aggiunto la stessa fonte - stanno continuando a scoprire "depositi di armi e imbocchi di tunnel del terrore".

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Tajani: "Israele ha diritto ad attaccare Hamas ma vittime civili sono troppe"
''Israele ha il diritto di reagire e attaccare Hamas, ma la reazione deve essere proporzionata. Ora ci sono troppe vittime civili'' e l'Italia ''come amico di Israele dice di fare attenzione ed evitare troppe vittime civili''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo su Rtl 102.5 e sottolineando che l'intervento militare israeliano sulla Striscia di Gaza ha provocato ''decine di migliaia di vittime civili, sono troppe''.
''Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, sosteniamo necessità di Israele di non essere attaccato dall'esterno e nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica'', ha chiarito Tajani. Israele, ha aggiunto, ''è stata vittima di un attacco a freddo, una caccia all'ebreo da parte di Hamas'' che ha ''perpetrato violenze inaudite ai danni della popolazione civile''.
Tajani: "Noi amici di Israele, ora serve de-escalation"
"Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzianata, diciano 'attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rtl 102.
Esercitazione pasdaran, simulata distruzione degli hangar degli F-35 di Israele
Le forze dei Guardiani della Rivoluzione dell'Iran hanno simulato un attacco con missili balistici contro gli hangar dove sono alloggiati gli F-35 di Israele. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Mehr, precisando che durante l'esercitazione le forze dei pasdaran hanno usato i missili Emad e Qadr, simulando un attacco agli hangar della base aerea di Palmachim.
I missili balistici utilizzati durante l'esercitazione, sostengono i media iraniani, vantano ogive esplosive potenziate, nonché una maggiore portata e precisione. Secondo l'agenzia Tasnim, la versione potenziata dei missili Emad può colpire obiettivi distanti 1.700 chilometri con un margine di errore inferiore a quattro metri.
Medioriente, avanti con i negoziati per la tregua: allarme a Rafah
Continuano i febbrili tentativi internazionali di negoziare una tregua del conflitto fra Israele e Hamas, e in particolare di evitare l'attacco sulla cittadina di Rafah, al confine della Striscia di Gaza con l'Egitto, dove si sono rifugiati circa 1,4 milioni di persone, la metà dell'intera popolazione dell'enclave dal resto del territorio dall'inizio del conflitto, 4 mesi fa. I capi dei servizi segreti di Usa e Israele hanno discusso ieri al Cairo con il leader del Qatar e alti funzionari egiziani, che erano in contatto con Hamas che in questo modo ha partecipato indirettamente, ma finora senza arrivare a un accordo. Secondo il New York Times i negoziati fra le delegazioni andranno avanti per altri 3 giorni. Ieri il portavoce del consiglio di sicurezza Usa John Kirby si è detto ottimista sui negoziati del Cairo, ma non ha fornito dettagli. Le indiscrezioni parlavano di discussione su una tregua di almeno 6 settimane. Secondo una fonte americana riportata dal quotidiano, uno dei principali ostacoli è rappresentato dalla difficoltà di stabilire un numero dei detenuti palestinesi da rilasciare a fronte del rilascio degli ostaggi israeliani che si trovano ancora a Gaza; nella precedente occasione di fine novembre, erano 3 palestinesi liberati dal carcere per ogni israeliano di ritorno dalla Striscia. Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà al Cairo il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Sirene di allarme nel nord di Israele al confine col Libano
Le sirene di allarme sono scattate nel nord di Israele al confine col Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. Secondo i media un razzo ha colpito un edificio a Safed dove ci sarebbero degli israeliani feriti ma non sembra in gravi condizioni.
Iran, esplosioni in diversi gasdotti. Teheran: "Atti terroristici"
Colpita la cosidetta "Linea 65" nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari, nel sud-ovest del Paese. Lo scoppio ha causato un grande incendio e l'interruzione della fornitura di gas.
Schlein: "Italia guidi azione Ue per pace in Medio Oriente"
La segretaria del Pd Elly Schlein, in un colloquio con la Stampa, definisce "un avanzamento significativo" il voto della Camera per impegnare il governo a chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. "Erano passati mesi dall'ultimo dibattito parlamentare sul Medio Oriente, serviva un passo in avanti" spiega. Nel frattempo, "ci sono stati migliaia di morti e abbiamo visto morire Hind, una bambina di 6 anni. Abbiamo visto questo orrore". La segretaria del Pd ha invitato Giorgia Meloni a un confronto, affinché il governo metta in campo "un'iniziativa diplomatica degna della nostra tradizione - aggiunge - C'è uno scenario di costante violazione del diritto internazionale e non possiamo assistere in silenzio. Chiediamo che l'Italia guidi un'azione europea, come ha già cominciato a fare Josep Borrell per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. Bisogna essere più fermi e più incisivi". E' un passaggio importante "l'aver portato il governo sulla posizione del cessate il fuoco", poi si dovrà valutare la traduzione di questo impegno ai tavoli internazionali. Schlein sottolinea che "a noi non interessano i derby interni, ma ci interessa contribuire come Italia alla fine di questo conflitto". Nell'intervento in Aula "ho richiamato la presa di posizione di Tajani - ricorda - è bene che il governo italiano dica che la reazione del governo israeliano sia sproporzionata. È un giudizio che da tempo diamo anche noi". Poi, ci sono altri passi da sollecitare, come "il riconoscimento dello Stato palestinese, che è un percorso più difficile, ma necessario". Comunque "è positivo quando c'è sintonia tra politica e società civile - sottolinea - che possono muoversi insieme, anche se ognuna sulla propria strada". Rispetto a quanto accaduto a Sanremo con Ghali, i cantanti devono "potersi esprimere liberamente - commenta - consideriamo sbagliata ogni forma di censura". E' un'aria "che non ci piace - osserva - Io sono sempre contenta quando il Paese discute e ragiona"

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Baerbock in Israele, vedrà Netanyahu e Katz
Visita oggi in Israele per la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Si tratta della quinta missione nel Paese da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. Previsto a Gerusalemme un incontro con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, mentre nel pomeriggio avrà colloqui con il primo ministro Benjamin Netanyahu. In programma anche un incontro con il leader dell'opposizione Yair Lapid. Domani Baerbock incontrerà il presidente israeliano Isaac Herzog.
Familiari ostaggi all'Aja: "Hamas ha compiuto crimini di guerra"
Circa 100 familiari degli ostaggi israeliani a Gaza sono in partenza da Israele per recarsi alla Corte Penale internazionale dell'Aja dove intendono denunciare Hamas per crimini di guerra. "Questa è una importante parte della nostra lotta, come cittadini israeliani e del mondo, per dire 'mai più'", ha detto Ofri Bibas, il cui fratello Yarden è in cattività nella Striscia insieme alla moglie Shiri e ai loro due piccoli figli, tra cui Kfir che ha compiuto un anno in prigionia. "Sono tutti alla mercè di terroristi che hanno ucciso, violentato e torturato". "Oggi - ha concluso - faremo la storia e non è solo la nostra storia, domani sarà la storia del mondo".
Idf: "Yahya Sinwar fugge e si nasconde nella sua rete di tunnel terroristici sotterranei mentre i civili di Gaza soffrono in superficie sotto il dominio del terrorismo di Hamas"
Iran: esplosioni in diversi gasdotti, atti terroristici
Esplosioni provocate da terroristi hanno colpito questa mattina diversi gasdotti nel sud-ovest dell'Iran: lo ha detto alla tv di Stato il direttore del Gas Strategic Center, Saeed Aghli. "Le esplosioni in diverse parti dei gasdotti in Iran questa mattina presto sono state provocate da atti terroristici condotti da sabotatori", ha affermato Aghli, aggiungendo che finora non sono state segnalate vittime. "Gli attacchi terroristici sono avvenuti alle 00:31 nei gasdotti vicino a Boroujen nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari, e anche a Safashahr nella provincia di Fars", ha precisato.
Ambasciatore Israele: "È l'ora in cui vediamo chi sono i veri amici"
"Questo è un momento di prova per noi. Non siamo certamente dei santi. Abbiamo fatto, e purtroppo probabilmente faremo, anche degli errori. Ma questo è anche un momento di prova per i nostri amici, dei Paesi amici. L'ora in cui vediamo chi ci sta accanto. Chi è davvero impegnato per la sicurezza di Israele e non si limita a usare questo slogan nei giorni di calma, tanto per togliersi l'obbligo". Lo afferma l'ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, intervenendo alle celebrazioni del 75esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra l'Italia e Israele.
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI
Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne. VIDEO
Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. GUARDA IL VIDEO
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