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Guerra Israele-Hamas, ancora colloqui su ostaggi. Raid dal Libano, Israele risponde

©Ansa

Gli attacchi dopo che un razzo lanciato da Beirut ha provocato la morte di una donna e il ferimento di altre otto persone a Safed. Le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni, ma Netanyahu non invierà domani una delegazione. Intanto il presidente palestinese lancia un appello "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe". Tajani: "Noi siamo amici di Israele, ora de-escalation"

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Israele lancia raid aerei sul Libano. Gli attacchi dopo che un razzo lanciato da Beirut ha provocato la morte di una donna e il ferimento di altre otto persone a Safed. Intanto le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni. Lo ha riferito il New York Times che cita fonti egiziane. Il presidente palestinese Abu Mazen lancia un appello ad Hamas per "compleatre l'accordo sugli ostaggi per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe". 

Il ministro degli Esteri Tajani: "Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il diritto di Israele a difendersi, a non essere attaccato, nessuno lo può cancellare dalla carta geografica. Il 7 ottobre c'è stata una caccia all'ebreo da parte di Hamas, non un attacco militare, io ho visto filmati incredibili. Noi diciamo che la reazione deve essere proporzianata, diciano 'attenzione a non fare troppe vittime civili'. L'interesse generale è la de-escalation, bisogna sostenere il dialogo in Egitto per avere una sospensione dei combattimenti e liberare gli ostaggi". 

Un soldato israeliano è stato ucciso e diversi altri militari sono stati ricoverati in ospedale a causa del lancio di razzi di Hezbollah nel nord di Israele.



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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi

È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA


Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI


Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI


Tre civili uccisi in attacco Israele nel sud del Libano

Tre civili sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un edificio residenziale nella città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. "Tre civili sono morti nell'attacco israeliano, tra cui due donne", ha dichiarato una fonte della sicurezza all'AFP, chiedendo l'anonimato in quanto non autorizzata a parlare con i media. 

Gaza, trovata morta bimba palestinese che telefonò chiedendo aiuto durante attacco

La piccola aveva chiamato la Mezzaluna Rossa palestinese mentre l'auto in cui era con lo zio, la moglie e i loro tre figli veniva bersagliata da un tank israeliano. LEGGI L'ARTICOLO


Capo Fbi: lavoriamo contro un quadro di elevate minacce

"Abbiamo visto una serie di organizzazioni terroristiche straniere esprimere sostegno ed elogio per gli attacchi di Hamas e minacciare di attaccare gli interessi degli Stati Uniti in patria e all'estero. Stiamo lavorando con tutti i nostri partner per affrontare il quadro di elevate minacce, che include quelle poste dall'Iran e da Hezbollah, sia in termini di attacchi di Hamas del 7 ottobre sia in termini più ampi." Lo ha detto al Fox News il capo dell'Fbi Christopher Wray.

Fox: primo viaggio a sorpresa del capo dell'Fbi in Israele

Il capo dell'Fbi Christopher Wray ha fatto un viaggio a sorpresa in Israele, il primo dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, e ha partecipato a riunioni di intelligence con il capo dello Shin Bet ed altri prima di volare a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza, dove parlerà giovedì. Lo rende noto Fox News.

Guterres: "Stop a pericolosa escalation Israele-Libano"

Stop alla pericolosa escalation tra Israele e Libano. Lo chiede, nel giorno in cui si sono contate nuove vittime al confine tra i due Paesi, dopo un attacco di Hezbollah e la rappresaglia delle Idf, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, attraverso il suo portavoce. "La recente escalation è pericolosa e deve essere fermata", ha detto, Stephane Dujarric, che cita poi un rapporto di Unifil su "un cambiamento preoccupante negli scontri a fuoco tra le Forze armate israeliane e i gruppi armati in Libano", con attacchi anche "lontane dalla Blue Line", il confine demarcato dall'Onu nel 2000 dopo il ritiro di Israele dal sud del Libano.

Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora

I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. GLI SCENARI


Corteo pro Palestina a Milano terminato all'Arco della Pace

È terminato in piazza Sempione, davanti all'Arco della Pace, a Milano, il corteo spontaneo nato dal presidio pro Palestina e contro la Rai che ha mandato temporaneamente un tilt il traffico in zona Fiera-Sempione.   Con numeri via via aumentati, e alla fine raddoppiati, i manifestanti partiti  dal presidio davanti alla sede televisiva, si sono diretti in via Vincenzo Monti e poi nuovamente in corso Sempione, in mezzo ad auto e scooter bloccati, fermati come possibile dalla Polizia di Stato in testa e in coda ai manifestanti.  In piazza ora stanno parlando rappresentanti delle associazioni, degli attivisti e della comunità palestinese in Italia. Durante tutta la manifestazione non ci sono stati momenti di tensione. 

Estonia valuta chiusura valichi con Russia, "crisi migratoria"

L'Estonia sta valutando la possibilità di chiudere temporaneamente tutti i valichi di frontiera con la Russia. Lo ha annunciato il comando della guardia di frontiera del Paese baltico in un comunicato stampa. Tale azione potrebbe essere intrapresa a causa della crescente "pressione migratoria dalla Russia", che ha recentemente portato a un aumento del numero di migranti che cercano di attraversare illegalmente il confine. "Se queste attività continuano, saremo costretti a chiudere i valichi di frontiera per proteggere la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico, come è già stato fatto in Finlandia", si legge nel comunicato. 

Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne. VIDEO

Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. GUARDA IL VIDEO


Casa Bianca: "Israele rispetti impegni su nave Usa con carico farina per Gaza"

La nave americana carica di farina destinata a Gaza "non procede nel modo in cui ci aspettavamo che procedesse". Lo ha ammesso il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un briefing con i giornalisti: Ci aspettiamo che Israele rispetti i suoi impegni per fare arrivare la farina a Gaza”.

"Stop a genocidio palestinesi", sciopero dell'Usb alla Piaggio

Il sindacato di base Usb ha proclamato per il 23 febbraio uno sciopero di quattro ore a fine turno per tutti i turni con presidio a mezzogiorno davanti alla portineria centrale dello stabilimento Piaggio di Pontedera (Pisa) per "partecipare alle giornate di lotta per il popolo palestinese del 23 e 24 febbraio". "In questi tragici momenti di vero e proprio genocidio dall'esercito israeliano a Gaza, in Cisgiordania e in tutti territori occupati - scrive il sindacato in una nota - manteniamo saldo il nostro storico sostegno al fianco del popolo palestinese portando, in piena sintonia con la Federazione sindacale mondiale (Fsm), la nostra solidarietà ai lavoratori e ai cittadini palestinesi. Siamo parte attiva di tutte le mobilitazioni in solidarietà con la Resistenza del popolo palestinese e di lotta contro la criminale ideologia sionista, che arma l'esercito e i coloni israeliani". Usb condanna anche "la totale complicità del governo italiano, della Ue e degli Usa con Israele, indifferenti di fronte al grido disperato delle decine di migliaia di bambini, donne, anziani di Gaza uccisi e feriti nel corpo e nella psiche, ma anche di fronte ai milioni di persone che in tutto il mondo si mobilitano in solidarietà con la Palestina".

Ok Israele a uso Starlink in ospedale da campo degli Emirati a Gaza

Israele ha acconsentito a permettere l'uso di Starlink nell'ospedale da campo allestito dagli Emirati arabi uniti nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Abu Dhabi, secondo cui il sistema di satelliti per la comunicazione di SpaceX, la società di Elon Musk, servirà a consultare in tempo reale medici in video per i pazienti che ne hanno bisogno. L'ospedale allestito a Rafah conta su 50 tra medici, infermieri, farmacisti e medici di laboratorio.

Sullivan: "Israele deve garantire sicurezza civili Gaza prima di avanzare"

Israele deve garantire la sicurezza di oltre un milione di palestinesi che sono a Rafah prima di lanciare la sua operazione militare contro la città nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha ribadito il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, precisando, nel rispondere alle domande dei giornalisti durante il briefing, che Washington sta chiedendo risposte a varie livelli ad Israele. 

Ricordando che ci sono "oltre un milione di persone in un'area ristretta", Sullivan ha detto che "abbiamo bisogno di risposte non solo alla domanda su dove queste persone devono andare ma anche su come possano avere il livello di aiuto, cibo, medicine, acqua e riparo", di cui hanno bisogno, sottolineando che le operazioni militari potrebbero interrompere l'ingresso e la distribuzione di questi aiuti. 

Il consigliere di Biden ha fatto poi riferimento al fatto che Rafah si trova sul confine con l'Egitto è che "gli egiziani sono preoccupati per quello che potenzialmente potrebbe significare" un'offensiva contro la città. "Abbiamo bisogno di risposte chiare anche a queste preoccupazioni", ha concluso Sullivan, spiegando che su queste cose sono in corso colloqui con gli israeliani.  

Al Arabiya, Egitto chiede a Israele tregua durante il Ramadan

Secondo l’emittente panaraba al-Arabiya “il Cairo ha informato Israele della necessità di una tregua durante il Ramadan”, il mese del digiuno nel mondo islamico che inizierà secondo il calendario lunare il 10 marzo. La Tv saudita ha inoltre riferito che “funzionari egiziani hanno informato i loro omologhi in Israele della necessità di lavorare per far sì che i negoziati abbiano successo”.

Amb. palestinese: "Grazie per richiesta cessate il fuoco, Italia paese importante per pace"

'Sappiamo tutti, ormai, che i palestinesi uccisi dalle bombe e dalle incursioni israeliane sono più di 30.000. Siamo consapevoli che nel 70 per cento dei casi si trattava di donne e di bambini'', ha affermato l'ambasciatrice, aggiungendo che ''possiamo immaginare i corpi di coloro che giacciono ancora sotto alle macerie senza che sia possibile a chi è miracolosamente sopravvissuto portarli via di lì''. 

Inoltre, ha proseguito, ''conosciamo molti dettagli sulle condizioni dei più di 70.000 feriti, molti dei quali avranno una vita breve o una vita dimezzata, dalle perdite dei familiari o dall'amputazione di un arto. Li abbiamo visti arrivare in Italia in cerca di cure che a Gaza non sono più pensabili''. Ma, ha sottolineato, ''non possiamo accoglierli senza chiedere con forza a chi li ha ridotti così di mettere fine a questa aggressione feroce. Parliamo di un'intera popolazione che sta letteralmente morendo di fame''.  Odeh ha infine ricordato ''il provvedimento d'urgenza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha accertato sufficienti indizi per approfondire l'istruttoria sul reato di genocidio''. 

Netanyanu: "Azione potente a Rafah dopo sgombero civili"

"Combatteremo fino alla vittoria completa e ciò include un'azione potente anche a Rafah". Lo ha ribadito il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio diffuso sui social. "Questo avverrà - ha aggiunto - dopo aver permesso alla popolazione civile di lasciare le zone di battaglia".

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