Guerra Israele-Hamas, Telefonata Biden-Netanyahu. Usa chiede sicurezza dei civili di Rafah
Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu, chiedendogli di non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile". Un'azione a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi" ha detto un alto esponente di Hamas. Il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza", in giornata è previsa una telefoata tra i due leader
Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu. Nel corso della telefonata, il presidente Usa ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile".
Un'azione di terra israeliana a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi". Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. Mentre il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza". In giornata è prevista una telefonata tra i due leader. Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco. L'emittente araba, inoltre, afferma che 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Netanyahu promette un corridoio sicuro per i civili nella città del Sud ma ritiene l'offensiva a Rafah fondamentale per schiacciare Hamas. Sono stati decine ieri i morti nei bombardamenti sulla città meridionale della Striscia di Gaza. Vittime anche a Deir al-Balah. Israele ha scoperto un tunnel di Hamas sotto un quartier generale dell'Unrwa. In Cisgiordania un 19enne è stato ucciso da soldati israeliani.
Gli approfondimenti:
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- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Gaza, trovata morta bimba palestinese che telefonò chiedendo aiuto durante attacco
La piccola aveva chiamato la Mezzaluna Rossa palestinese mentre l'auto in cui era con lo zio, la moglie e i loro tre figli veniva bersagliata da un tank israeliano. LEGGI L'ARTICOLO
Due assalitori uccisi a Gerusalemme e Cisgiordania
Due attacchi all'arma bianca contro la polizia e l'esercito israeliano, rispettivamente a Gerusalemme e in Cisgiordania occupata, si sono entrambi conclusi con l'uccisione dei due assalitori. Lo hanno fatto sapere polizia e forze armate. Uno degli attacchi è avvenuto poco dopo le 21 nella città' vecchia di Gerusalemme Est, quando un uomo si è avvicinato a un posto di blocco di polizia e ha estratto un coltello tentando di colpire gli agenti, che hanno reagito rapidamente colpendolo a morte. Anche un passante è rimasto "leggermente ferito" dal fuoco dei poliziotti. Più o meno alla stessa ora a Hussan, un villaggio della Cisgiordania occupata che si trova a 10 chilometri da Gerusalemme, un altro assalitore ha cercato di accoltellare un soldato israeliano in un posto di blocco ed è stato "neutralizzato" dai soldati, ha fatto sapere l'esercito.
Biden a Netanyahu: "Cercare modo colmare gap con Hamas su ostaggi"
Il presidente Joe Biden ha spinto il premier israeliano Benjamin Netanyahu a colmare il divario con Hamas nelle trattative per raggiungere un nuovo accordo sugli ostaggi. Lo riporta Axios citando un funzionario americano, secondo il quale i due terzi della conversazione telefonica fra i due leader sono stati trascorsi nel parlare degli ostaggi. "Riteniamo che ci sia una possibilità" per un accordo e quindi "ogni sforzo deve essere fatto", ha detto il funzionario americano osservando che ci sono ancora delle divergenze ma bisogna approfittare dei progressi effettuati. Un accordo - ha aggiunto - non solo assicurerebbe il rilascio degli ostaggi ma anche una pausa nei combattimenti che consentirebbe la consegna di aiuti umanitari a Gaza.
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI
Mozione maggioranza, Israele adotti misure ridurre vittime
Contestualmente al rilascio degli ostaggi da parte di Hamas è necessario che il governo israeliano "nell'esercitare il suo diritto di difendersi" adotti tutte le misure necessarie e volte a "ridurre al minimo il numero delle vittime civili in ragione delle operazioni intraprese per sconfiggere Hamas, che si fa scudo della popolazione residente nella Striscia". E' quanto si legge in un passaggio della mozione di maggioranza che verrà discussa martedì pomeriggio alla Camera.
Biden chiede a Netanyahu sicurezza civili Rafah (2)
Parlando al telefono con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Joe Biden, ha anche "sottolineato la necessità di trarre vantaggio dai progressi compiuti nei negoziati per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi". La telefonata arriva in un momento difficile per le relazioni fra Washington e Tel Aviv: nei giorni scorsi Biden ha alzato i toni dicendo di considerare eccessiva la risposta israeliana a Gaza. Oggi in un'intervista al canale Usa ABC, Benjamin Netanyahu ha detto che l'esercito israeliano garantirà un passaggio sicuro per i civili prima dell'attacco a Rafah. La popolazione della città vicina alla frontiera con l'Egitto è aumentata di più di cinque volte per effetto dell'arrivo dei profughi dal resto della Striscia: sono più di 1,3 milioni di persone.
Sanremo, ambasciatore Israele: "Vergognoso usare il Festival per diffondere odio"
La replica dell'Ad Rai, Roberto Sergio: "Raccontiamo la tragedia degli ostaggi ogni giorno, la mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta". Alon Bar si è espresso sui vari appelli alla pace, al cessate il fuoco, contro il "genocidio" rilanciati da vari artisti dal palco dell'Ariston. E ha ricordato la presenza di tanti giovani tra le vittime e gli ostaggi degli attentati del 7 ottobre: "Il Festival avrebbe potuto esprimere loro solidarietà". LEGGI L'ARTICOLO
Erdogan in visita negli Emirati e in Egitto la prossima settimana
Missione in Medio Oriente la prossima settimana per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Secondo una nota della presidenza di Ankara, il leader turco parteciperà martedì in qualità di ospite d'onore al World Government Summit a Dubai. Nell'emirato avrà un colloquio anche con il presidente emiratino, Mohamed bin Zayed Al Nahyan. A seguito della tappa a Dubai, Erdogan volerà in Egitto, una visita attesa che sancirà definitivamente il riavvicinamento tra Ankara ed Egitto. In agenda ci sono colloqui con l'omologo Abdel Fattah al-Sisi sulla guerra a Gaza.
Biden chiede a Netanyahu sicurezza civili Rafah
Durante una conversazione telefonica, il presidente Usa Joe Biden ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu a non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile" per proteggere la popolazione civile della città, in cui si sono ammassati i profughi di tutta l'area. Si trattava della prima chiamata fra i due leader da quando Biden ha detto che Israele ha esagerato nella reazione all'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Secondo quanto ha riportato la Casa Bianca, il presidente americano "ha ribadito la sua opinione secondo la quale unoperazione militare a Rafah non deve avvenire senza un piano credibile e realizzabile per garantire la sicurezza di oltre un milione di persone che vi trovano rifugio".
Biden a Netanyahu: "Misure urgenti per aumentare aiuti umanitari a Gaza"
Nel corso della telefonata, Biden ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. il capo della Casa Bianca e Netanyahu hanno discusso poi degli sforzi in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile".
Biden, progressi colloqui per liberare al più presto ostaggi
Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno parlato degli sforzi in atto per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo afferma la Casa Bianca riferendo della telefonata fra i due leader. "Il presidente ha messo in evidenza la necessità di capitalizzare sui progressi fatti nelle trattative per assicurare il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile", aggiunge la Casa Bianca. Biden ha anche chiesto "passi specifici e urgenti per aumentare l'assistenza umanitaria ai civili innocenti palestinesi".
Gaza: console Israele contro relatrice Onu
"Albanese è al pari di coloro che dicevano che le persecuzioni della Chiesa contro gli ebrei avvenivano perché loro erano usurai nel Medioevo. Né più né meno. Purtroppo le grida dei bambini e delle donne tuttora ostaggio non si possono sentire, sia perché ancora ostaggi, sia perché ormai cadute nell'oblio. La solidarietà verso Israele dura una settimana, non di più, poi si passa sempre al se la sono cercata e la loro reazione è stata troppo esagerata. Si fa bene a addossare la colpa a Israele quando non siamo circondati da chi giorno e notte ci vorrebbe annientare, come succede a Israele e agli ebrei". Così, in una nota, Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, in merito ad un post su X della relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese.
Biden a Netanyahu: A Rafah garantire sicurezza popolazione
Joe Biden esorta il premier israeliano Benjamin Netanyahu a "garantire la sicurezza" della popolazione a Rafah prima di un'operazione militare. Lo afferma la Casa Bianca, riferendo della conversazione fra i due leader.
Haaretz: Biden e Netanyahu si sono parlati al telefono
Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu. Lo ha riferito Haaretz. E' la prima telefonata tra i due dallo scorso 19 gennaio.
Israele: "Giornalista Al Jazeera è anche comandante di Hamas"
Un giornalista palestinese che lavora per Al Jazeera sembra essere anche un comandante dell'ala militare di Hamas, le Brigate Qassam. Lo ha sostenuto il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano Avichai Adraae che cita immagini e documenti trovati in una base di Hamas nella parte nord della Striscia. In particolare - secondo la stessa fonte, citata da Times of Israel - si tratta di un portatile che appartiene ad un uomo dal nome di Mohamed Washah che è apparso nelle trasmissioni di Al Jazeera negli ultimi mesi, con la stazione di proprietà del Qatar che lo ha definito uno dei loro giornalisti. Adraee ha detto che le prove recuperate nel portatile hanno rivelato che che Washah è anche "un importante comandante" nell'unità anti tank di Hamas. Il mese scorso, due giornalisti dell'emittente del Qatar uccisi in un raid israeliano sono stati poi accusati dall'esercito - ha ricordato Times of Israel - di essere membri di Hamas e della Jihad palestinese.
Libano, no attacco a Rafah, Onu punti a tregua immediata
Una ferma condanna dei "piani israeliani di invadere Rafah" arriva dal ministero degli Affari Esteri del Libano. Lo riferisce la testata libanese L'Orient-Le Jour. Oltre a ricordare che Israele sta intanto "continuando la sua guerra incessante su Gaza e l'esodo forzato dei palestinesi", la nota diffusa dalla diplomazia di Beirut e citata dal giornale chiede al Consiglio di sicurezza dell'Onu di "prendere le sue responsabilità adottando una decisione di cessate-il-fuoco immediato, di aiuti umanitari per i palestinesi e di riconoscimento di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est capitale".
Abbas in Qatar, domani colloquio con emiro su cessate il fuoco
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, è arrivato a Doha per colloqui con l'emiro Tamin bin Ahmad Al Thani sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Wafa, precisando che l'incontro si terrà domani. Non è chiaro se Abbas incontrerà anche i leader di Hamas in esilio che vivono in Qatar, Paese fin dall'inizio della guerra al centro di tutti i tentativi di mediazione.