Guerra Israele-Hamas, Telefonata Biden-Netanyahu. Usa chiede sicurezza dei civili di Rafah
Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu, chiedendogli di non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile". Un'azione a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi" ha detto un alto esponente di Hamas. Il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza", in giornata è previsa una telefoata tra i due leader
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Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu. Nel corso della telefonata, il presidente Usa ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile".
Un'azione di terra israeliana a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi". Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. Mentre il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza". In giornata è prevista una telefonata tra i due leader. Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco. L'emittente araba, inoltre, afferma che 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Netanyahu promette un corridoio sicuro per i civili nella città del Sud ma ritiene l'offensiva a Rafah fondamentale per schiacciare Hamas. Sono stati decine ieri i morti nei bombardamenti sulla città meridionale della Striscia di Gaza. Vittime anche a Deir al-Balah. Israele ha scoperto un tunnel di Hamas sotto un quartier generale dell'Unrwa. In Cisgiordania un 19enne è stato ucciso da soldati israeliani.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Gaza, trovata morta bimba palestinese che telefonò chiedendo aiuto durante attacco
La piccola aveva chiamato la Mezzaluna Rossa palestinese mentre l'auto in cui era con lo zio, la moglie e i loro tre figli veniva bersagliata da un tank israeliano. LEGGI L'ARTICOLO
Due assalitori uccisi a Gerusalemme e Cisgiordania
Due attacchi all'arma bianca contro la polizia e l'esercito israeliano, rispettivamente a Gerusalemme e in Cisgiordania occupata, si sono entrambi conclusi con l'uccisione dei due assalitori. Lo hanno fatto sapere polizia e forze armate. Uno degli attacchi è avvenuto poco dopo le 21 nella città' vecchia di Gerusalemme Est, quando un uomo si è avvicinato a un posto di blocco di polizia e ha estratto un coltello tentando di colpire gli agenti, che hanno reagito rapidamente colpendolo a morte. Anche un passante è rimasto "leggermente ferito" dal fuoco dei poliziotti. Più o meno alla stessa ora a Hussan, un villaggio della Cisgiordania occupata che si trova a 10 chilometri da Gerusalemme, un altro assalitore ha cercato di accoltellare un soldato israeliano in un posto di blocco ed è stato "neutralizzato" dai soldati, ha fatto sapere l'esercito.
Biden a Netanyahu: "Cercare modo colmare gap con Hamas su ostaggi"
Il presidente Joe Biden ha spinto il premier israeliano Benjamin Netanyahu a colmare il divario con Hamas nelle trattative per raggiungere un nuovo accordo sugli ostaggi. Lo riporta Axios citando un funzionario americano, secondo il quale i due terzi della conversazione telefonica fra i due leader sono stati trascorsi nel parlare degli ostaggi. "Riteniamo che ci sia una possibilità" per un accordo e quindi "ogni sforzo deve essere fatto", ha detto il funzionario americano osservando che ci sono ancora delle divergenze ma bisogna approfittare dei progressi effettuati. Un accordo - ha aggiunto - non solo assicurerebbe il rilascio degli ostaggi ma anche una pausa nei combattimenti che consentirebbe la consegna di aiuti umanitari a Gaza.
Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco. FOTO SATELLITARI
Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. GUARDA LE IMMAGINI
Mozione maggioranza, Israele adotti misure ridurre vittime
Contestualmente al rilascio degli ostaggi da parte di Hamas è necessario che il governo israeliano "nell'esercitare il suo diritto di difendersi" adotti tutte le misure necessarie e volte a "ridurre al minimo il numero delle vittime civili in ragione delle operazioni intraprese per sconfiggere Hamas, che si fa scudo della popolazione residente nella Striscia". E' quanto si legge in un passaggio della mozione di maggioranza che verrà discussa martedì pomeriggio alla Camera.
Biden chiede a Netanyahu sicurezza civili Rafah (2)
Parlando al telefono con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Joe Biden, ha anche "sottolineato la necessità di trarre vantaggio dai progressi compiuti nei negoziati per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi". La telefonata arriva in un momento difficile per le relazioni fra Washington e Tel Aviv: nei giorni scorsi Biden ha alzato i toni dicendo di considerare eccessiva la risposta israeliana a Gaza. Oggi in un'intervista al canale Usa ABC, Benjamin Netanyahu ha detto che l'esercito israeliano garantirà un passaggio sicuro per i civili prima dell'attacco a Rafah. La popolazione della città vicina alla frontiera con l'Egitto è aumentata di più di cinque volte per effetto dell'arrivo dei profughi dal resto della Striscia: sono più di 1,3 milioni di persone.
Sanremo, ambasciatore Israele: "Vergognoso usare il Festival per diffondere odio"
La replica dell'Ad Rai, Roberto Sergio: "Raccontiamo la tragedia degli ostaggi ogni giorno, la mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta". Alon Bar si è espresso sui vari appelli alla pace, al cessate il fuoco, contro il "genocidio" rilanciati da vari artisti dal palco dell'Ariston. E ha ricordato la presenza di tanti giovani tra le vittime e gli ostaggi degli attentati del 7 ottobre: "Il Festival avrebbe potuto esprimere loro solidarietà". LEGGI L'ARTICOLO
Erdogan in visita negli Emirati e in Egitto la prossima settimana
Missione in Medio Oriente la prossima settimana per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Secondo una nota della presidenza di Ankara, il leader turco parteciperà martedì in qualità di ospite d'onore al World Government Summit a Dubai. Nell'emirato avrà un colloquio anche con il presidente emiratino, Mohamed bin Zayed Al Nahyan. A seguito della tappa a Dubai, Erdogan volerà in Egitto, una visita attesa che sancirà definitivamente il riavvicinamento tra Ankara ed Egitto. In agenda ci sono colloqui con l'omologo Abdel Fattah al-Sisi sulla guerra a Gaza.
Biden chiede a Netanyahu sicurezza civili Rafah
Durante una conversazione telefonica, il presidente Usa Joe Biden ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu a non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile" per proteggere la popolazione civile della città, in cui si sono ammassati i profughi di tutta l'area. Si trattava della prima chiamata fra i due leader da quando Biden ha detto che Israele ha esagerato nella reazione all'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Secondo quanto ha riportato la Casa Bianca, il presidente americano "ha ribadito la sua opinione secondo la quale unoperazione militare a Rafah non deve avvenire senza un piano credibile e realizzabile per garantire la sicurezza di oltre un milione di persone che vi trovano rifugio".
Biden a Netanyahu: "Misure urgenti per aumentare aiuti umanitari a Gaza"
Nel corso della telefonata, Biden ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. il capo della Casa Bianca e Netanyahu hanno discusso poi degli sforzi in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile".
Biden, progressi colloqui per liberare al più presto ostaggi
Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno parlato degli sforzi in atto per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo afferma la Casa Bianca riferendo della telefonata fra i due leader. "Il presidente ha messo in evidenza la necessità di capitalizzare sui progressi fatti nelle trattative per assicurare il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile", aggiunge la Casa Bianca. Biden ha anche chiesto "passi specifici e urgenti per aumentare l'assistenza umanitaria ai civili innocenti palestinesi".
Gaza: console Israele contro relatrice Onu
"Albanese è al pari di coloro che dicevano che le persecuzioni della Chiesa contro gli ebrei avvenivano perché loro erano usurai nel Medioevo. Né più né meno. Purtroppo le grida dei bambini e delle donne tuttora ostaggio non si possono sentire, sia perché ancora ostaggi, sia perché ormai cadute nell'oblio. La solidarietà verso Israele dura una settimana, non di più, poi si passa sempre al se la sono cercata e la loro reazione è stata troppo esagerata. Si fa bene a addossare la colpa a Israele quando non siamo circondati da chi giorno e notte ci vorrebbe annientare, come succede a Israele e agli ebrei". Così, in una nota, Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, in merito ad un post su X della relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese.
Biden a Netanyahu: A Rafah garantire sicurezza popolazione
Joe Biden esorta il premier israeliano Benjamin Netanyahu a "garantire la sicurezza" della popolazione a Rafah prima di un'operazione militare. Lo afferma la Casa Bianca, riferendo della conversazione fra i due leader.
Haaretz: Biden e Netanyahu si sono parlati al telefono
Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu. Lo ha riferito Haaretz. E' la prima telefonata tra i due dallo scorso 19 gennaio.
Israele: "Giornalista Al Jazeera è anche comandante di Hamas"
Un giornalista palestinese che lavora per Al Jazeera sembra essere anche un comandante dell'ala militare di Hamas, le Brigate Qassam. Lo ha sostenuto il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano Avichai Adraae che cita immagini e documenti trovati in una base di Hamas nella parte nord della Striscia. In particolare - secondo la stessa fonte, citata da Times of Israel - si tratta di un portatile che appartiene ad un uomo dal nome di Mohamed Washah che è apparso nelle trasmissioni di Al Jazeera negli ultimi mesi, con la stazione di proprietà del Qatar che lo ha definito uno dei loro giornalisti. Adraee ha detto che le prove recuperate nel portatile hanno rivelato che che Washah è anche "un importante comandante" nell'unità anti tank di Hamas. Il mese scorso, due giornalisti dell'emittente del Qatar uccisi in un raid israeliano sono stati poi accusati dall'esercito - ha ricordato Times of Israel - di essere membri di Hamas e della Jihad palestinese.
Libano, no attacco a Rafah, Onu punti a tregua immediata
Una ferma condanna dei "piani israeliani di invadere Rafah" arriva dal ministero degli Affari Esteri del Libano. Lo riferisce la testata libanese L'Orient-Le Jour. Oltre a ricordare che Israele sta intanto "continuando la sua guerra incessante su Gaza e l'esodo forzato dei palestinesi", la nota diffusa dalla diplomazia di Beirut e citata dal giornale chiede al Consiglio di sicurezza dell'Onu di "prendere le sue responsabilità adottando una decisione di cessate-il-fuoco immediato, di aiuti umanitari per i palestinesi e di riconoscimento di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est capitale".
Abbas in Qatar, domani colloquio con emiro su cessate il fuoco
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, è arrivato a Doha per colloqui con l'emiro Tamin bin Ahmad Al Thani sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Wafa, precisando che l'incontro si terrà domani. Non è chiaro se Abbas incontrerà anche i leader di Hamas in esilio che vivono in Qatar, Paese fin dall'inizio della guerra al centro di tutti i tentativi di mediazione.
Al Jazeera, recuperati 100 corpi in 2 quartieri Gaza City
Il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul sostiene che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi di circa 100 palestinesi dai quartieri Tal al-Hawa e al-Rimal a Gaza City, dopo che le forze israeliane si erano ritirate da quelle aree. La maggior parte dei corpi sono stati uccisi dai proiettili dei cecchini, afferma l'emittente.
Netanyahu: "Risposta Usa al 7 ottobre sarebbe stata forte come nostra"
La risposta americana a un attacco come quello del 7 ottobre sarebbe stata "almeno forte quanto quella di Israele". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che è stato intervistato da vari network americani.
Donne per la pace di Hostage Square, "governo ci ascolti"
"Veniamo qui tutti i giorni per chiedere che il governo ascolti tutte le voci, non solo quelle degli estremisti, per arrivare alla pace". Ha un sorrise dolce e una voce sottile ma decisa Manuela Rotstein, attivista di Women Wage Peace, mentre manifesta con un cartello in mano con scritto "Nessun prezzo è troppo alto", un chiaro riferimento al negoziato per il rilascio dei sequestrati ancora in mano ad Hamas a Gaza. Insieme ad altre donne si reca tutti i giorni a Hostage Square, come è stata ribattezzata la piazza antistante il Museo di Arte di Tel Aviv, diventata il "quartier generale" dei familiari dei rapiti e dei loro sostenitori per chiedere il ritorno dei loro cari. In mezzo alla piazza campeggia una lunghissima tavola apparecchiata per Shabbat, drammaticamente vuota, mentre intorno le facce sorridenti degli ostaggi sui poster ricordano l'orrore che oltre un centinaio di sequestrati sta ancora vivendo. Per rendere ancora più vivida l'idea, è stata allestita una riproduzione di un tunnel di Hamas, un "mostro" di cemento armato come quelli che si dipanano sotto la Striscia di Gaza e dove si ritiene siano tenuti prigionieri. Il pensiero corre a loro ma anche a chi in questo momento vive sotto le bombe israeliane nell'enclave palestinese: l'associazione Women Wafe Peace è in contatto con donne palestinesi a Gaza. "Anche loro stanno vivendo un dramma", sottolinea Rotstein, ricordando che "non bisogna perdere l'umanità, niente di buono ne può venire".
Netanyahu, risposta responsabile ma decisa per eliminare Hamas
- "Stiamo prendendo precauzioni per evitare vittime civili. Abbiamo risposto" all'attacco del 7 ottobre in modo "responsabile ma allo stesso tempo deciso per spazzare via Hamas". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Fox.
Netanyahu: Vittoria a Gaza richiede nostro controllo sicurezza"
La vittoria "richiede il nostro controllo di sicurezza e la responsabilità ultima in materia di sicurezza sull'intera area a ovest della Giordania, compresa la Striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo presso una base dell'esercito a Julis.
"Non c'è nessun sostituto - ha continuato, citato dal Times of Israel - Ci sarà sempre il controllo di sicurezza israeliano, e se ciò richiederà la nostra presenza all'interno (di Gaza, ndr), allora ci sarà una presenza all'interno". Netanyahu ha quindi sottolineato che la vittoria è "a portata di mano" e che, sebbene ci vorrà tempo, non serviranno anni. "È una battaglia difficile, ma una battaglia che stiamo vincendo, per la smilitarizzazione della Striscia", ha detto.
Netanyahu, distruggere Hamas e rilascio ostaggi non si escludono
Si può avere la distruzione di Hamas e il rilascio degli ostaggi, "non si escludono a vicenda". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Fox. "Voglio dire una cosa: la vittoria è a portata di mano. Abbiamo distrutto tre quarti dei battaglioni di Hamas", aggiunge.
W. Post: "Biden vicino a rottura con Netanyahu su guerra a Gaza"
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e i massimi collaboratori della sua Amministrazione "sono più vicini a una rottura" con il primo israeliano, Benjamin Netanyahu, sulla guerra a Gaza e non lo considerano più "un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato". Lo ha riferito il Washington Post, citando sei persone al corrente della questione. Secondo il giornale, i collaboratori di Biden hanno incoraggiato il presidente a prendere le distanze da Netanyahu e a "essere in pubblico più critico nei confronti del primo ministro sull'operazione militare del suo Paese a Gaza", pur rimanendo a sostegno dell'iniziativa. Non a caso Biden negli ultimi giorni ha espresso alcune delle sue critiche più aspre nei confronti di Israele, definendo "esagerata" la sua risposta a Gaza dopo il 7 ottobre. Intanto un alto funzionario dell'Amministrazione Biden ha confermato alla Nbc News che c'è "una crescente divisione tra Stati Uniti e Israele", in particolare sulla potenziale operazione a Rafah.
Netanyahu, no alternative a controllo Israele su Gaza
"Non ci sono alternative al controllo di Israele su Gaza". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai membri del gabinetto durante una riunione del governo, secondo quanto riporta Haaretz. Per Netanyahu, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza "richiede il controllo di sicurezza di Israele sull'intera area a ovest della Giordania, compresa la Striscia di Gaza". "Non c'è alternativa nel prossimo futuro", ha aggiunto Netanyahu, sottolineando che "Israele avrà sempre il controllo della sicurezza" sull'area. Secondo il primo ministro, questa affermazione è stata presentata al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ad altri leader mondiali. "La vittoria è a portata di mano", ha detto, "e dobbiamo affrontare queste crescenti pressioni", ha ribadito.
Germania, attacco Israele a Rafah sarebbe catastrofe
"La sofferenza a Rafah è già incredibile. 1,3 milioni di persone cercano protezione dai combattimenti nello spazio più limitato. Un'offensiva dell'esercito israeliano su Rafah sarebbe una catastrofe umanitaria". Lo dice la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, annunciando che si recherà in Israele a metà della prossima settimana. "Israele deve difendersi dal terrorismo di Hamas - scrive la ministra tedesca su X - ma allo stesso tempo deve alleviare il più possibile le sofferenze dei civili. Ecco perché è necessaria un'altra pausa nei combattimenti, anche affinchè gli ostaggi possano finalmente essere rilasciati. Discuterò le modalità per raggiungere questo obiettivo", ha concluso.
Casa Bianca, in giornata telefonata Biden-Netanyahu
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlerà oggi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo hanno detto due funzionari della Casa Bianca secondo quanto riportano i media israeliani. Sarà la prima conversazione tra i due leader da quando Biden ha affermato che la risposta militare di Israele a Gaza è stata "esagerata". Biden, che sta trascorrendo il fine settimana nella sua casa a Wilmington, nel Delaware, dovrebbe parlare con Netanyahu in giornata, ha detto uno dei funzionari.
Netanyahu a Abc, la vittoria è a portata di mano
"Apprezzo il sostegno del presidente Biden dall'inizio della guerra. Non so esattamente" cosa volesse dire quando ha parlato di operazione esagerata. "Ma mettetevi nei panni di Israele, siamo stati attaccati. Abbiamo risposto in modo da attaccare i terroristi, penso che stiamo facendo la cosa giusta. Vinceremo, la vittoria è a portata di mano". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Abc.
Wp: "Biden si avvicina alla rottura con Netanyahu su Gaza"
Joe Biden e i suoi consiglieri "sono più vicini" che mai da quando è iniziata la guerra a Gaza "a una rottura con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non considerato più un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato". Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la "frustrazione nei confronti di Netanyahu ha spinto alcuni dei consiglieri di Biden a fare pressione sul presidente affinché sia più critico in pubblico riguardo al premier israeliano per la sua operazione militare a Gaza". Biden ha finora resistito a portare in pubblico la sua frustrazione verso Netanyahu.
Parigi: "Offensiva israeliana a Rafah creerebbe un disastro"
La Francia è molto preoccupata per un attacco israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e ha esortato lo Stato ebraico a fermare i combattimenti per evitare "un disastro".
"Un'offensiva israeliana su larga scala a Rafah creerebbe una situazione umanitaria catastrofica di una nuova dimensione e ingiustificabile", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri francese, Christophe Lemoine. "Per evitare il disastro, ribadiamo il nostro appello per la fine dei combattimenti", ha aggiunto.
Hamas: "Operazione a Rafah farà saltare negoziato su ostaggi"
Il dirigente del gruppo palestinese ha quindi sottolineato che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, "sta evitando il prezzo dello scambio di prigionieri continuando lo sterminio di massa e la catastrofe umanitaria a Rafah. Ciò che Netanyahu e l'esercito israeliano non sono riusciti a fare in quattro mesi - ha aggiunto - non saranno in grado di realizzarlo anche se la guerra si protrarrà".
Al Jazeera, Egitto ha completato muro 14 km al confine con Gaza
Le immagini satellitari, scattate tra il 22 novembre dello scorso anno e il 15 gennaio di quest'anno e verificate da Al Jazeera, mostrano che le autorità egiziane hanno rafforzato la sicurezza del confine con la Striscia di Gaza istituendo diversi posti di blocco. Il 15 gennaio le immagini, sostiene l'emittente qatariota, mostravano che avevano terminato la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo circa 14 km. Il 23 novembre, le autorità egiziane hanno iniziato a completare la costruzione di un vecchio terrapieno parallelo al confine, a circa 200 metri dalla recinzione di separazione. Le foto scattate il 3 dicembre mostrano che le autorità avevano completato la parte rimanente della banchina, lunga 3,5 km, portando la lunghezza totale della banchina a 14 km lungo l'intero confine del settore. Le immagini del 22 novembre mostrano anche che era iniziata la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo il vecchio muro.
Ministro Esteri Iran ha incontrato Assad a Damasco
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato a Damasco il presidente siriano, Bashar al-Assad. Lo riportano i media arabi, precisando che il capo della diplomazia di Teheran è arrivato in visita in Siria per discutere degli sviluppi della guerra tra Israele e Hamas e degli altri conflitti regionali. La Siria è la seconda tappa di un tour in Medio Oriente che ha visto Amir-Abdollahian nei giorni scorsi in Libano e domani in Qatar, dove vivono alcuni dei leader di Hamas in esilio. A Beirut il ministro iraniano ha incontrato tra gli altri il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e ha dichiarato che la Repubblica islamica non ha "mai cercato di espandere" la guerra nella regione.
Egitto ad Hamas,: "Due settimane per raggiungere accordo o attacco a Rafah"
L'Egitto ha messo in guardia Hamas che ha due settimane di tempo per negoziare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi o Israele lancerà la sua offensiva contro Rafah. Lo riporta il Wall Street Journal. Martedì, intanto, al Cairo inizierà un nuovo round di colloqui al quale parteciperanno Israele, Stati Uniti e Qatar.
Trovati documenti manoscritti di Sinwar in un tunnel a Gaza
Documenti manoscritti che si presume appartengono al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, sono stati recentemente scoperti in un tunnel in cui si sarebbe nascosto. Lo ha riferito la radio dell'Esercito israeliano, senza citare alcuna fonte. Nei giorni scorsi, il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Yoav Gallant, ha affermato che le Idf avevano "trovato materiali significativi nei luoghi in cui Sinwar era stato di recente", ma non aveva fatto menzione di documenti scritti a mano.
Usa: Netanyahu: "Durante colloqui ho trovato Biden lucido e concentrato"
"L'ho trovato molto lucido e molto concentrato". Così il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si è riferito al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, commentando il report del procuratore speciale Robert Hur che ha definito l'attuale capo della Casa Bianca "un anziano di buone intenzioni con scarsa memoria. Siamo riusciti a metterci d'accordo sugli obiettivi della guerra e su molte cose. A volte abbiamo avuto dei disaccordi, ma non sono nati da una mancanza di comprensione da parte mia o sua", ha aggiunto Netanyahu in un'intervista a 'This Week' della Abc, precisando di aver avuto negli ultimi mesi "oltre dieci colloqui prolungati" con Biden.
Wsj: Egitto preme su Hamas o accordo in 2 settimana o Rafah
Il Wall Street Journal ha riferito che l'Egitto ha avvertito Hamas che se non raggiungerà un accordo con Israele entro due settimane, l'esercito israeliano opererà a Rafah. Lo riporta Haaretz.
Hamas: ultimi raid israeliani hanno ucciso 2 ostaggi
Gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 96 ore hanno ucciso due ostaggi israeliani e ferito gravemente altri otto: lo hanno scritto su Telegram le Brigate Al Qassam di Hamas, come riporta il Guardian. "Le loro condizioni stanno diventando più pericolose alla luce dell'incapacità di fornire loro cure adeguate. (Israele) ha la piena responsabilità per la vita dei feriti alla luce dei continui bombardamenti", si legge nella dichiarazione.
Gallant: "Noi penetrati nel cuore Hamas, si avvicina accordo realistico su ostaggi"
Le forze militari israeliane "sono penetrate nel cuore" di Hamas, rivendica il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando dalla base di Julis. "La loro intelligence ora viene usata contro di loro. L'approfondimento dell'operazione di avvicina a un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi", ha spiegato.
Gallant: "Intensificare operazioni per arrivare accordo"
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant ha chiesto l'intensificarsi delle operazioni militari a Gaza, sostenendo che questo avvicinerebbe Israele a un "accordo realistico" per il ritorno degli ostaggi ancora in cattività a Gaza. "Più intensifichiamo questa operazione, più ci avviciniamo a un accordo realistico per riportare a casa gli ostaggi", ha detto il ministro.
Hamas, sono in corso colloqui per raggiungere la tregua
Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco, nei quali il movimento chiede "il minimo" quando si tratta delle loro richieste. "Netanyahu vuole che la guerra continui per restare al potere e non vuole perdere la sua coalizione di destra", ha detto Nizal. "Vuole continuare a combattere fino alle elezioni americane di novembre affinché Trump vinca", ha aggiunto.
A 45 anni da Rivoluzione Iran, "Escludere Israele dall'Onu"
brahim Raisi, ha chiesto di espellere Israele dall'Onu per i "crimini" commessi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, lo scorso ottobre, un'offensiva che ha provocato la morte di più di 28.000 palestinesi. "La nostra proposta è quella di espellere il regime sionista dalle Nazioni Unite perché ha violato molte risoluzioni, leggi e patti internazionali", ha affermato Raisi in un discorso pronunciato in occasione del 45esimo anniversario della Rivoluzione islamica del 1979, a Teheran. Sottolineando che la Palestina è diventata il "problema principale dell'umanità", il presidente iraniano ha ribadito il suo appello a tagliare i legami politici e commerciali con Israele per "distruggerlo". "Che tutti sappiano che il regime sionista si sta esaurendo e che e' arrivata la morte di questo regime".
Hamas: "L'azione a Rafah farà saltare colloqui su ostaggi"
Un'azione di terra israeliana a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi". Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. "Ciò che Netanyahu e il suo esercito nazista non hanno ottenuto in più di quattro mesi - ha continuato - non lo realizzerà, non importa quanto durerà la guerra".
Hamas: "Sale bilancio vittime a Gaza, i morti sono 28.176"
Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, nella Striscia di Gaza sono state uccise 28.176 persone, soprattutto donne, bambini e adolescenti. Ha inoltre riportato un totale di 112 morti nelle ultime 24 ore e 67.784 feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.
Gallant: "Più a fondo a Gaza, più vicino accordo ostaggi"
"L'approfondimento delle operazioni a Gaza ci porta più vicini ad un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant parlando al Direttorato dell'intelligence. "Siamo entrati nel cuore dei più sensibili luoghi di Hamas e - ha aggiunto - stiamo usando la loro intelligence contro di loro".
Hamas: a Gaza bilancio morti arriva a 28.176 persone
Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, che è nelle mani di Hamas, ha aggiornato il bilancio dei morti dall'inizio del conflitto, poco più di 4 mesi fa: sono morte 28.176 persone, 112 nelle ultime 24 ore. I feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, sono stati 67.784.
Cameron: "Profonda preoccupazione per offensiva su Rafah"
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron si dice "profondamente preoccupato per la prospettiva di un'offensiva militare" israeliana "a Rafah, con oltre la metà della popolazione" della Striscia di Gaza "che si sta rifugiando nella zona". "La priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente", ha scritto Cameron ieri sera sul suo account X.
Capo Unrwa domani a Bruxelles a parlare dei fondi agenzia
Il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei profughi palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, incontrerà domani a Bruxelles i ministri degli Esteri e della Cooperazione dell'Unione Europea per discutere dei finanziamenti per l'organizzazione, finanziamenti che sono stati tagliati dopo le accuse di Israele che dodici dipendenti dello staff hanno collaborato con Hamas nell'attacco del 7 ottobre.
Media, famiglie ostaggi contro Hamas alla Corte dell'Aja
Le famiglie degli ostaggi israeliani intendono avanzare una denuncia ufficiale contro Hamas alla Corte di giustizia dell'Aja per "rapimento, crimini sessuali violenti, torture". Lo ha fatto sapere il quotidiano Yedioth Ahronot secondo cui circa 100 rappresentanti delle famiglie degli ostaggi andranno all'Aja accompagnati da avvocati di Israele e di tutto il mondo. Obiettivo immediato della denuncia - ha spiegato il quotidiano - è quello di ottenere un mandato di arresto contro i leader di Hamas. Nelle prossime settimane anche ex ostaggi liberati - ha aggiunto la fonte - si recheranno all'Aja per sostenere le accuse.
Mar Rosso: Italia prende il comando dell'operazione Atalanta
L'Italia ha preso ufficialmente il comando della missione europea Atalanta, impegnata contro la pirateria nell'area compresa tra il Mar Rosso e la Somalia. Si è tenuta questa mattina, al porto di Gibuti, la cerimonia del passaggio di consegne tra il comandante uscente, il commodoro portoghese Rogerio Martins de Brito, e il contrammiraglio italiano Francesco Saladino che resterà in carica per i prossimi sei mesi. L'equipaggio sarà impegnato da oggi sul Federico Martinengo, la fregata italiana per alcuni mesi è stata impegnata per la sorveglianza e la protezione dei mercantili nel Mar Rosso in seguito agli attacchi Houthi. "Abbiamo ottenuto grandi risultati nel Mar Rosso appena pochi giorni fa - le parole di Saladino durante la cerimonia sulla fregata spagnola Victoria - e ora siamo pronti di nuovo per operare sotto la bandiera europea. Ci impegneremo per prevenire e reprimere la pirateria, proteggeremo navi e mercantili, perché questa è la nostra missione. Le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi ribadiscono l'importanza strategica di Atalanta per l'Unione Europea. Sentiamo un grande senso di responsabilità per questo impegno".
Polizia Israele blocca protesta al valico di Kerem Shalom
La polizia israeliana ha sciolto al valico di Kerem Shalom con la Striscia una protesta che intendeva impedire il transito degli aiuti umanitari verso Gaza. Lo hanno riferito i media secondo cui gli agenti hanno fermato 18 dei manifestanti.
Netanyahu: "Chi non vuole assalto Rafah vuole vinca Hamas"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha criticato gli appelli della comunità internazionale a Israele a evitare un'offensiva militare all'interno di Rafah, dove sono ammassati oltre 1,3 milioni di palestinesi. "Ci sono i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l'ultimo bastione", ha detto Netanyahu in un'intervista all'emittente Usa, Abc, che sarà trasmessa più tardi. "Coloro che dicono che non dobbiamo operare lì in alcun modo ci stanno fondamentalmente dicendo di perdere la guerra: lasciate Hamas lì".
Netanyahu: "Prima di azione Rafah, passaggi sicuri a civili"
L'esercito israeliano fornirà "passaggi sicuri per la popolazione civile" prima dell'avvio dell'operazione militare a Rafah. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in una intervista all'ABC News nelle quale ha respinto i timori della comunità internazionale "di una catastrofe", vista la presenza di centinaia di migliaia di sfollati palestinesi nella zona. "Garantiremo - ha spiegato - un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possa andarsene. Stiamo elaborando un piano dettagliato per farlo. Su questo non siamo sprezzanti".
Netanyahu: "Non entrare a Rafah? Vuol dire perdere la guerra"
In un estratto di un'intervista alla Abc che sarà trasmessa oggi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu respinge le richieste a Israele di evitare un'offensiva militare a Rafah: "Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì", ha dichiarato. Lo riportano i media israeliani. "Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l'ultimo bastione", ha aggiunto Netanyahu. La città più meridionale di Gaza è diventata il rifugio per quasi un milione di sfollati palestinesi, spinti a sud dalla guerra.
Netanyahu: "Vittoria a un passo, Rafah è la chiave"
La vittoria di Israele contro Hamas "è a portata di mano" e Rafah e' la chiave per raggiungerla, ma l'esercito israeliano fornirà "un passaggio sicuro per la popolazione civile". Lo ha assicurato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu che, parlando in una intervista all'emittente Usa ABC News, ha respinto i timori di "una catastrofe". "La vittoria è a portata di mano. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l'ultimo bastione, ma lo faremo". Nonostante l'allarme internazionale per la potenziale carneficina che un assalto scatenerebbe in una citta' affollata da più di un milione di palestinesi, il primo ministro israeliano ha dichiarato che l'offensiva e' fondamentale per schiacciare Hamas; e ha garantito spiegato che è allo studio "un piano dettagliato per farlo". Netanyahu ha citato le aree anord di Rafah che sono state sgomberate e che potrebbero essere utilizzate come zone sicure per i civili.
Gaza, media: 25 morti in raid Israele a est di Rafah
L'emittente araba Al Jazeera afferma che 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Netanyahu promette corridoio sicuro per civili di Rafah
L'esercito israeliano garantirà "un passaggio sicuro per la popolazione civile" in vista del previsto assalto alla città di Rafah, nel sud di Gaza respingendo i timori di una "catastrofe". Lo ha dichiarato Benjamin Netanyahu oggi in una intervista a ABC News. Nonostante l'allarme internazionale per la potenziale carneficina in una cittàaffollata da piu' di un milione di palestinesi, il primo ministro israeliano ha dichiarato che l'offensiva fondamentale per schiacciare Hamas.