Guerra Israele-Hamas, Telefonata Biden-Netanyahu. Usa chiede sicurezza dei civili di Rafah

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Il presidente Usa Biden ha parlato al telefono con il premier Benyamin Netanyahu, chiedendogli di non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile". Un'azione a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi" ha detto un alto esponente di Hamas. Il Washington Post parla di "una rottura tra Biden e Netanyahu su Gaza", in giornata è previsa una telefoata tra i due leader

Al Jazeera, recuperati 100 corpi in 2 quartieri Gaza City

Il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul sostiene che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi di circa 100 palestinesi dai quartieri Tal al-Hawa e al-Rimal a Gaza City, dopo che le forze israeliane si erano ritirate da quelle aree. La maggior parte dei corpi sono stati uccisi dai proiettili dei cecchini, afferma l'emittente. 

Netanyahu: "Risposta Usa al 7 ottobre sarebbe stata forte come nostra"

La risposta americana a un attacco come quello del 7 ottobre sarebbe stata "almeno forte quanto quella di Israele". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che è stato intervistato da vari network americani.

Donne per la pace di Hostage Square, "governo ci ascolti"

"Veniamo qui tutti i giorni per chiedere che il governo ascolti tutte le voci, non solo quelle degli estremisti, per arrivare alla pace". Ha un sorrise dolce e una voce sottile ma decisa Manuela Rotstein, attivista di Women Wage Peace, mentre manifesta con un cartello in mano con scritto "Nessun prezzo è troppo alto", un chiaro riferimento al negoziato per il rilascio dei sequestrati ancora in mano ad Hamas a Gaza. Insieme ad altre donne si reca tutti i giorni a Hostage Square, come è stata ribattezzata la piazza antistante il Museo di Arte di Tel Aviv, diventata il "quartier generale" dei familiari dei rapiti e dei loro sostenitori per chiedere il ritorno dei loro cari. In mezzo alla piazza campeggia una lunghissima tavola apparecchiata per Shabbat, drammaticamente vuota, mentre intorno le facce sorridenti degli ostaggi sui poster ricordano l'orrore che oltre un centinaio di sequestrati sta ancora vivendo. Per rendere ancora più vivida l'idea, è stata allestita una riproduzione di un tunnel di Hamas, un "mostro" di cemento armato come quelli che si dipanano sotto la Striscia di Gaza e dove si ritiene siano tenuti prigionieri. Il pensiero corre a loro ma anche a chi in questo momento vive sotto le bombe israeliane nell'enclave palestinese: l'associazione Women Wafe Peace è in contatto con donne palestinesi a Gaza. "Anche loro stanno vivendo un dramma", sottolinea Rotstein, ricordando che "non bisogna perdere l'umanità, niente di buono ne può venire".

Netanyahu, risposta responsabile ma decisa per eliminare Hamas

- "Stiamo prendendo precauzioni per evitare vittime civili. Abbiamo risposto" all'attacco del 7 ottobre in modo "responsabile ma allo stesso tempo deciso per spazzare via Hamas". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Fox. 

Netanyahu: Vittoria a Gaza richiede nostro controllo sicurezza"

La vittoria "richiede il nostro controllo di sicurezza e la responsabilità ultima in materia di sicurezza sull'intera area a ovest della Giordania, compresa la Striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo presso una base dell'esercito a Julis.

"Non c'è nessun sostituto - ha continuato, citato dal Times of Israel - Ci sarà sempre il controllo di sicurezza israeliano, e se ciò richiederà la nostra presenza all'interno (di Gaza, ndr), allora ci sarà una presenza all'interno". Netanyahu ha quindi sottolineato che la vittoria è "a portata di mano" e che, sebbene ci vorrà tempo, non serviranno anni. "È una battaglia difficile, ma una battaglia che stiamo vincendo, per la smilitarizzazione della Striscia", ha detto.

Netanyahu, distruggere Hamas e rilascio ostaggi non si escludono

Si può avere la distruzione di Hamas e il rilascio degli ostaggi, "non si escludono a vicenda". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Fox. "Voglio dire una cosa: la vittoria è a portata di mano. Abbiamo distrutto tre quarti dei battaglioni di Hamas", aggiunge. 

W. Post: "Biden vicino a rottura con Netanyahu su guerra a Gaza"

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e i massimi collaboratori della sua Amministrazione "sono più vicini a una rottura" con il primo israeliano, Benjamin Netanyahu, sulla guerra a Gaza e non lo considerano più "un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato". Lo ha riferito il Washington Post, citando sei persone al corrente della questione. Secondo il giornale, i collaboratori di Biden hanno incoraggiato il presidente a prendere le distanze da Netanyahu e a "essere in pubblico più critico nei confronti del primo ministro sull'operazione militare del suo Paese a Gaza", pur rimanendo a sostegno dell'iniziativa. Non a caso Biden negli ultimi giorni ha espresso alcune delle sue critiche più aspre nei confronti di Israele, definendo "esagerata" la sua risposta a Gaza dopo il 7 ottobre.  Intanto un alto funzionario dell'Amministrazione Biden ha confermato alla Nbc News che c'è "una crescente divisione tra Stati Uniti e Israele", in particolare sulla potenziale operazione a Rafah. 

Netanyahu, no alternative a controllo Israele su Gaza

"Non ci sono alternative al controllo di Israele su Gaza". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai membri del gabinetto durante una riunione del governo, secondo quanto riporta Haaretz. Per Netanyahu, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza "richiede il controllo di sicurezza di Israele sull'intera area a ovest della Giordania, compresa la Striscia di Gaza". "Non c'è alternativa nel prossimo futuro", ha aggiunto Netanyahu, sottolineando che "Israele avrà sempre il controllo della sicurezza" sull'area. Secondo il primo ministro, questa affermazione è stata presentata al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ad altri leader mondiali. "La vittoria è a portata di mano", ha detto, "e dobbiamo affrontare queste crescenti pressioni", ha ribadito.

Germania, attacco Israele a Rafah sarebbe catastrofe

"La sofferenza a Rafah è già incredibile. 1,3 milioni di persone cercano protezione dai combattimenti nello spazio più limitato. Un'offensiva  dell'esercito israeliano su Rafah sarebbe una catastrofe umanitaria". Lo dice la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, annunciando che si recherà in Israele a metà della prossima settimana. "Israele deve difendersi dal terrorismo di Hamas - scrive la ministra tedesca su X - ma allo stesso tempo deve alleviare il più possibile le sofferenze dei civili. Ecco perché è necessaria un'altra pausa nei combattimenti, anche affinchè gli ostaggi possano finalmente essere rilasciati. Discuterò le modalità per raggiungere questo obiettivo", ha concluso.


Casa Bianca, in giornata telefonata Biden-Netanyahu

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlerà oggi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo hanno detto due funzionari della Casa Bianca secondo quanto riportano i media israeliani. Sarà la prima conversazione tra i due leader da quando Biden ha affermato che la risposta militare di Israele a Gaza è stata "esagerata". Biden, che sta trascorrendo il fine settimana nella sua casa a Wilmington, nel Delaware, dovrebbe parlare con Netanyahu in giornata, ha detto uno dei funzionari. 

Netanyahu a Abc, la vittoria è a portata di mano

"Apprezzo il sostegno del presidente Biden dall'inizio della guerra. Non so esattamente" cosa volesse dire quando ha parlato di operazione esagerata. "Ma mettetevi nei panni di Israele, siamo stati attaccati. Abbiamo risposto in modo da attaccare i terroristi, penso che stiamo facendo la cosa giusta. Vinceremo, la vittoria è a portata di mano". Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista a Abc. 

Wp: "Biden si avvicina alla rottura con Netanyahu su Gaza"

Joe Biden e i suoi consiglieri "sono più vicini" che mai da quando è iniziata la guerra a Gaza "a una rottura con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non considerato più un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato". Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la "frustrazione nei confronti di Netanyahu ha spinto alcuni dei consiglieri di Biden a fare pressione sul presidente affinché sia più critico in pubblico riguardo al premier israeliano per la sua operazione militare a Gaza". Biden ha finora resistito a portare in pubblico la sua frustrazione verso Netanyahu. 

Parigi: "Offensiva israeliana a Rafah creerebbe un disastro"

La Francia è molto preoccupata per un attacco israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e ha esortato lo Stato ebraico a fermare i combattimenti per evitare "un disastro". 

"Un'offensiva israeliana su larga scala a Rafah creerebbe una situazione umanitaria catastrofica di una nuova dimensione e ingiustificabile", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri francese, Christophe Lemoine. "Per evitare il disastro, ribadiamo il nostro appello per la fine dei combattimenti", ha aggiunto.

Hamas: "Operazione a Rafah farà saltare negoziato su ostaggi"

Il dirigente del gruppo palestinese ha quindi sottolineato che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, "sta evitando il prezzo dello scambio di prigionieri continuando lo sterminio di massa e la catastrofe umanitaria a Rafah. Ciò che Netanyahu e l'esercito israeliano non sono riusciti a fare in quattro mesi - ha aggiunto - non saranno in grado di realizzarlo anche se la guerra si protrarrà".

Al Jazeera, Egitto ha completato muro 14 km al confine con Gaza

Le immagini satellitari, scattate tra il 22 novembre dello scorso anno e il 15 gennaio di quest'anno e verificate da Al Jazeera, mostrano che le autorità egiziane hanno rafforzato la sicurezza del confine con la Striscia di Gaza istituendo diversi posti di blocco. Il 15 gennaio le immagini, sostiene l'emittente qatariota, mostravano che avevano terminato la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo circa 14 km. Il 23 novembre, le autorità egiziane hanno iniziato a completare la costruzione di un vecchio terrapieno parallelo al confine, a circa 200 metri dalla recinzione di separazione. Le foto scattate il 3 dicembre mostrano che le autorità avevano completato la parte rimanente della banchina, lunga 3,5 km, portando la lunghezza totale della banchina a 14 km  lungo l'intero confine del settore. Le immagini del 22 novembre mostrano anche che era iniziata la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo il vecchio muro. 

Ministro Esteri Iran ha incontrato Assad a Damasco

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato a Damasco il presidente siriano, Bashar al-Assad. Lo riportano i media arabi, precisando che il capo della diplomazia di Teheran è arrivato in visita in Siria per discutere degli sviluppi della guerra tra Israele e Hamas e degli altri conflitti regionali. La Siria è la seconda tappa di un tour in Medio Oriente che ha visto Amir-Abdollahian nei giorni scorsi in Libano e domani in Qatar, dove vivono alcuni dei leader di Hamas in esilio. A Beirut il ministro iraniano ha incontrato tra gli altri il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e ha dichiarato che la Repubblica islamica non ha "mai cercato di espandere" la guerra nella regione.

Egitto ad Hamas,: "Due settimane per raggiungere accordo o attacco a Rafah"

L'Egitto ha messo in guardia Hamas che ha due settimane di tempo per negoziare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi o Israele lancerà la sua offensiva contro Rafah. Lo riporta il Wall Street Journal. Martedì, intanto, al Cairo inizierà un nuovo round di  colloqui al quale parteciperanno Israele, Stati Uniti e Qatar.

Trovati documenti manoscritti di Sinwar in un tunnel a Gaza

Documenti manoscritti che si presume appartengono al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, sono stati recentemente scoperti in un tunnel in cui si sarebbe nascosto. Lo ha riferito la radio dell'Esercito israeliano, senza citare alcuna fonte. Nei giorni scorsi, il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Yoav Gallant, ha affermato che le Idf avevano "trovato materiali significativi nei luoghi in cui Sinwar era stato di recente", ma non aveva fatto menzione di documenti scritti a mano.

Usa: Netanyahu: "Durante colloqui ho trovato Biden lucido e concentrato"

"L'ho trovato molto lucido e molto concentrato". Così il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si è riferito al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, commentando il report del procuratore speciale Robert Hur che ha definito l'attuale capo della Casa Bianca "un anziano di buone intenzioni con scarsa memoria. Siamo riusciti a metterci d'accordo sugli obiettivi della guerra e su molte cose. A volte abbiamo avuto dei disaccordi, ma non sono nati da una mancanza di comprensione da parte mia o sua", ha aggiunto Netanyahu in un'intervista a 'This Week' della Abc, precisando di aver avuto negli ultimi mesi "oltre dieci colloqui prolungati" con Biden.

Wsj: Egitto preme su Hamas o accordo in 2 settimana o Rafah

Il Wall Street Journal ha riferito che l'Egitto ha avvertito Hamas che se non raggiungerà un accordo con Israele entro due settimane, l'esercito israeliano opererà a Rafah. Lo riporta Haaretz. 

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