Guerra Israele-Hamas. Egitto: Hamas ha rifiutato una proposta di tregua di due mesi

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Lo ha riferito una fonte informata egiziana: la proposta prevedeva il rilascio degli ostaggi israeliani. In 24 ore 21 soldati iraeliani sono rimasti uccisi nei combattimenti in corso a Khan Yunis, a sud di Gaza: è il bilancio giornaliero più pesante dall'inizio del conflitto, come annunciato dal portavoce delle IDF. "Rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario". Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu 

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Una fonte informata egiziana ha reso noto che Hamas ha respinto la proposta di Israele di un cessate il fuoco di due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza.

In 24 ore 21 militari sono rimasti uccisi nei combattimenti in corso a Khan Yunis, a sud di Gaza: è il bilancio giornaliero più pesante dall'inizio del conflitto. Lo ha annunciato questa mattina il portavoce delle IDF, Daniel Hagari.

"Rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario. Ciò garantirà che gli aiuti sufficienti arrivino dove sono necessari, faciliterà il rilascio degli ostaggi e contribuirà a ridurre le tensioni in tutto il Medio Oriente". Ad affermarlo è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres intervenendo alla riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione in Medio Oriente.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto nuovi attacchi aerei e missilistici contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid. 


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Palestina: "Netanyahu vuole impedire pace e sicurezza"

"C'è una linea che divide chi vuole la pace e chi vuole prevenire la pace. Ci sono solo due strade: una che inizia con la libertà palestinese e porta pace e sicurezza nella nostra regione e una che nega la libertà palestinese e porta conflitto e violenza. Il mondo arabo ha scelto la prima strada, ma Netanyahu vuole prevenire la pace e sicurezza nella nostra regione". Lo ha detto il ministro degli Esteri palestinese Ryad al-Maliki durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. 

Idf, uccisi oltre 100 militanti di Hamas in area di Khan Younis

L'esercito israeliano oggi ha ucciso oltre 100 militanti di Hamas nell'area occidentale di Khan Younis durante intensi combattimenti. Ad affermarlo nel corso di una conferenza stampa serale, il portavoce dell'Idf, l'ammiraglio Daniel Hagari. "Le truppe sul terreno stanno continuando la loro missione con determinazione", dice Hagari secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', il dopo l'uccisione di 24 soldati israeliani ieri.

"Le nostre forze stanno continuando un'ampia offensiva a ovest di Khan Younis, una delle principali roccaforti di Hamas. Questa è un'area complessa, densamente popolata, e molti terroristi di Hamas si nascondono nell'area, anche in siti sensibili, cercando di sorprendere le nostre forze", spiega. "Le forze stanno combattendo coraggiosamente, con una varietà di metodi... e con il supporto aereo e di intelligence", aggiunge.

Alla domanda sull'incidente di ieri, in cui una cellula di Hamas è riuscita a lanciare Rpg contro le truppe che operano a soli 600 metri dal confine, Hagari dice: "Ci sono ancora cellule terroristiche isolate vicino al confine".  Hagari avverte che piccole cellule di Hamas "continueranno ad 'accompagnarci' e sarà necessario tornare costantemente indietro per completare il lavoro".

Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele

Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. L'APPROFONDIMENTO

Guterres: "A Gaza distruzione senza eguali nella storia recente"

"L'intera popolazione di Gaza sta subendo una distruzione ad una scala e ad una velocità senza eguali nella storia recente". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sottolineando che "niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese", così come "l'uccisione deliberata, il ferimento, il rapimento di civili, l'uso della violenza sessuale contro di loro" da parte di Hamas in Israele. Inoltre si è detto "profondamente turbato dalle notizie sul trattamento disumano da parte di Israele dei palestinesi detenuti durante le operazioni militari". 

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Guterres: "Nuovo appello per un cessate il fuoco umanitario"

"Rinnovo il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Ciò garantirà che aiuti sufficienti arrivino dove sono necessari, faciliterà il rilascio degli ostaggi e aiuterà a ridurre le tensioni in Medio Oriente". Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza. "Una fine duratura al conflitto israelo-palestinese può avvenire solo attraverso una soluzione a due Stati - ha aggiunto - Il rifiuto ai massimi livelli del governo israeliano è inaccettabile e prolungherebbe indefinitamente un conflitto diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globali". 

L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza

Il musicista e attore, 35 anni, stava combattendo come riservista dell’esercito isralieano nell’enclave palestinese. LEGGI L'ARTICOLO

Medioriente, al via la riunione del Consiglio di sicurezza Onu su escalation violenza

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è riunito per discutere dell'escalation senza precedenti di violenza in Medio oriente. Dalla riunione di oggi dovrebbe arrivare la richiesta a Israele di sollevare le restrizioni all'accesso di aiuti a Gaza e che accetti la creazione di uno stato palestinese per la sua stessa sicurezza. 

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI

Lavrov parla con al-Maliki: "Fine immediata della strage e soluzione a due Stati"

Sergei Lavrov ha parlato con il ministro degli Esteri dell'Anp Ryad al-Maliki, con cui ha concordato l'importanza di una soluzione della crisi in Medio Oriente che preveda l'istituzione di uno stato palestinese, ha reso noto il ministero degli Esteri russo. I ministri hanno anche sollecitato l'immediata fine della strage e la ripresa del processo di pace, secondo la soluzione dei due Stati.  

Media: "Le autorità Houthi chiedono agli operatori umanitari Gb e Usa di lasciare lo Yemen"

Le autorità Houthi hanno chiesto agli operatori umanitari britannici e statunitensi di lasciare lo Yemen. E' quanto riferisce 'Sky News' che cita una lettera del ministero degli Affari Esteri controllato dagli Houthi al coordinatore delle Nazioni Unite che chiede agli operatori umanitari con cittadinanza statunitense e britannica di lasciare il paese entro 30 giorni. Il ministero, si legge nella lettera, "invita inoltre a non assumere dipendenti con doppia nazionalità provenienti dai paesi sopra menzionati".

Tajani da domani in Libano, Israele e Palestina

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, sarà in un'ulteriore missione in Medio Oriente da domani fino al 25 gennaio, con tappe a Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme e Ramallah. Lo rende noto la Farnesina. Riferendosi alla situazione nella Striscia di Gaza, Tajani ha commentato che "l'Italia sta continuando a lavorare per scongiurare il rischio di un allargamento del conflitto e per favorire una de-escalation", aggiungendo che "dobbiamo ripristinare al più presto un orizzonte politico verso una soluzione a due Stati, che rappresenta la risposta più efficace alla violenza efferata di Hamas". In Libano, Tajani avra' incontri con esponenti di primo piano del governo libanese e si recherà in visita alla Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL), da cui avrà un videocollegamento con il contingente italiano presso la Missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), dove l'Italia è presente attualmente con 1.062 soldati. La missione MIBIL svolge dal 2015 attività di addestramento in favore delle Forze Armate libanesi per accrescerne la capacita' di controllo del territorio. 

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