
L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso Hassan Akasha, dirigente di Hamas responsabile del lancio di razzi dalla Siria verso il nord di Israele. "E' iniziata una fase meno intensa dei combattimenti caratterizzata da un ricorso minore alle forze di terra e agli attacchi aerei", ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. Intanto Antony Blinken è atterrato in Israele, pronto a incontrare il premier Netanyahu e il gabinetto di guerra
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Israele è entrato in una "nuova fase" nella guerra ingaggiata a Gaza contro Hamas. Lo ha detto al New York Times il portavoce militare Daniel Hagari. "E' iniziata una fase nuova, meno intensa, dei combattimenti", caratterizzata da un ricorso minore alle forze di terra e agli attacchi aerei, ha precisato Hagari a poche ore dall'arrivo in Israele del segretario di Stato americano Antony Blinken.
Secondo i media di Beirut intanto Jawwad Tawil, leader militare di Hezbollah e membro del Partito di Dio, è stato ucciso in un raid aereo compiuto da Israele a Kherbet Selem, località 20 km a nord, linea di demarcazione con Israele.
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "I Paesi del G7 stanno lavorando con il governo israeliano per elaborare una via d'uscita rapida dalla fase militare, per tornare alla diplomazia e alla politica".
La Jihad islamica ha diffuso sui social un video dell'ostaggio Elad Katzir, 47 anni, rapito il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Nir Oz, dove l'uomo lancia un appello alle autorità israeliane affinché accettino un accordo per uno scambio di prigionieri con Hamas.
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Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. L'APPROFONDIMENTO
Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra
Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI
Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez
La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE IMMAGINI
Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi
Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. LEGGI
Medioriente, Israele: entrati a Gaza 202 camion di aiuti umanitari
Il collegamento militare Cogat con i palestinesi afferma che 202 camion carichi di aiuti umanitari sono entrati a Gaza oggi dopo l'ispezione da parte di Israele. Il 75% dei camion trasportava cibo, il resto trasportava acqua, forniture mediche e attrezzature per rifugi, afferma la direzioine della Difesa. "Non c'è limite alla quantità di aiuti umanitari che possono entrare nella Striscia di Gaza". L'ONU sostiene che i limiti israeliani sul carburante e gli attacchi contro le aree in cui si trovano i magazzini di stoccaggio hanno gravemente ostacolato i suoi sforzi per fornire aiuti. Israele afferma di ispezionare centinaia di camion al giorno e che le Nazioni Unite semplicemente non sono state in grado di tenere il passo.
Gaza, aiuti a rilento. L'allarme dell'Oms: "Popolazione con ferite terribili e fame acuta"
"La cattiva salute e la mancanza di rifugi sono la norma nella Striscia", ha denunciato il direttore dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni. LEGGI
Blitz israeliano a Beirut, l'ufficio colpito, le vittime e la reazione di Hamas: le foto
Come riportano i media statali libanesi, un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut. Ci sono morti e feriti. Tra le vittime c’è il vicecapo del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri. Hamas conferma: è stato ucciso in un "vile attacco sionista". LE IMMAGINI
Medioriente, Blinken: attacchi Mar Rosso rallentano 20% trasporto mare
"Condanniamo gli attacchi Houthi nel Mar Rosso - uno dei corridoi commerciali piu' trafficati - che hanno interrotto o deviato quasi il 20% del trasporto marittimo globale", scrive su X il segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Ciò aumenta i costi e i tempi di spostamento di cibo, carburante, medicinali e assistenza umanitaria". Perciò, "questo conflitto non deve espandersi".
Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni
Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". CHI ERA
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. LEGGI
Blinken è appena atterrato in Israele
Il segretario di Stato americano Antony Blinken è appena atterrato in Israele, pronto a incontrare il premier Benyamin Netanyahu e il gabinetto di guerra. Lo riferisce Haaretz.
Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele
Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. LEGGI L'ARTICOLO
Da Blinken impegno per la pace. Re Giordania: convincere Israele
Nel suo incontro ad Amman con Abdullah II, il segretario di Stato ha "sottolineato l'opposizione degli Stati Uniti allo spostamento forzato dei palestinesi dalla Cisgiordania e da Gaza e la fondamentale necessità di proteggere i civili palestinesi in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti". LEGGI L'ARTICOLO
Israele, proteste contro governo Netanyahu per chiedere nuove elezioni
Gli organizzatori della manifestazione davanti alla Knesset hanno affermato tra l'altro che "ogni speranza che il governo si elevasse al livello dell'emergenza si è infranta alla luce della sua condotta fallimentare, che si riflette nelle disfunzioni, nell'abbandono dei rapiti, in una ferita mortale all'immagine dello Stato". LEGGI L'ARTICOLO
Medioriente, capi sicurezza hanno avvertito Netanyahu su rischio escalation in Cisgiordania
Negli ultimi giorni i capi della sicurezza hanno più volte avvertito il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che la Cisgiordania è sull'orlo di una grave escalation. Lo ha riferito l'emittente israeliana Channel 12, secondo cui l'accresciuta preoccupazione arriva a seguito del rifiuto da parte di Israele di consegnare centinaia di milioni di dollari di entrate fiscali che appartengono all'Autorità nazionale palestinese (Anp), oltre al rifiuto di permettere a circa 150mila palestinesi di tornare al loro lavoro in Israele e negli insediamenti. L'emittente ha evidenziato come Netanyahu abbia finora rifiutato di tenere votazioni nel gabinetto di sicurezza per rivedere entrambe le decisioni, data la pressione dei alleati di estrema destra.
Guerra Hamas-Israele, tre giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza in raid
L'agenzia Wafa ha riportato che due reporter sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia: sono Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Il governo di Hamas, poi, ha diffuso la notizia della morte del fotoreporter Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004, durante un attacco aereo sulla città di Gaza. Hamza Dahdouh è invece il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dah. LEGGI L'ARTICOLO
Il Papa: “Cessate il fuoco e liberazione ostaggi a Gaza. Soluzione a 2 Stati"
"Auspico che la Comunità internazionale percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese, come pure di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la Città di Gerusalemme, affinché israeliani e palestinesi possano finalmente vivere in pace e sicurezza". Lo ha ribadito Papa Francesco ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. LEGGI L'ARTICOLO
Biden contestato da manifestanti pro-Gaza in Carolina del Sud
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è stato contestato da un gruppo di manifestanti pro-Gaza durante un discorso a Charleston, nella Carolina del Sud. Secondo Axios, il presidente è stato interrotto dai manifestanti che chiedevano un cessate il fuoco nella Striscia e almeno tre di loro sono stati rapidamente scortati fuori dall'evento che si è svolto nella chiesa metodista episcopale africana Emanuel, la stessa dove il 17 giugno 2015 il suprematista bianco Dylann Roof uccise nove persone.
Biden stava parlando da diversi minuti nella chiesa quando un manifestante ha iniziato a interromperlo, lanciando slogan su Gaza prima che altri dimostranti si unissero a lui chiedendo un "cessate il fuoco, adesso!". Il presidente ha tentato di calmare i manifestanti, dicendo di "comprenderne la passione". "E - ha aggiunto - ho lavorato in silenzio con il governo israeliano per convincerlo a ridurre (l'operazione, ndr) e a lasciare Gaza in modo significativo".
Biden: "Lavoro per l'uscita 'significativa' di Israele da Gaza"
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che sta lavorando per far sì che Israele riduca la sua presenza militare a Gaza, dopo che i manifestanti che chiedono un cessate il fuoco lo hanno interrotto durante un discorso elettorale. "Ho lavorato in silenzio con il governo israeliano per far sì che riducano e lascino Gaza in modo significativo", ha detto Biden in una chiesa di Charleston, nella Carolina del Sud, dove un suprematista bianco ha ucciso nove parrocchiani neri nel 2015. Mentre i manifestanti cantavano "cessate il fuoco ora", Biden ha detto: "Capisco la loro passione". La congregazione della Mother Emanuel African Methodist Church ha poi soffocato il rumore della manifestazione cantando "altri quattro anni" per sostenere la campagna di Biden per un secondo mandato. Biden ha sostenuto fermamente Israele durante l'operazione militare contro Hamas in seguito agli attentati del 7 ottobre, attirandosi una serie di proteste in occasione di recenti eventi pubblici e la rabbia di parte del suo partito. Ha chiesto sempre più spesso a Israele di evitare vittime tra i civili, avvertendo a dicembre che i bombardamenti "indiscriminati" rischiano di fargli perdere il sostegno globale.
Idf: ucciso il responsabile di Hamas del lancio dei razzi dalla Siria
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver ucciso Hassan Akasha, ritenuto il dirigente di Hamas responsabile del lancio di razzi dalla Siria contro lo Stato ebraico. Lo riporta il Jerusalem Post, citando una nota dell'esercito, secondo cui Akasha, ucciso a Beit Jann, dall'inizio della guerra aveva guidato "cellule terroristiche" incaricate di attacchi missilistici. Nella nota le Idf hanno ribadito che non permetteranno il lancio di razzi su Israele dal territorio siriano, nemmeno da parte delle milizie, e che riterranno responsabile di ciò il governo siriano, minacciando ritorsioni "contro qualsiasi minaccia".
Tajani: "Il rischio di un'escalation c'è, si lavora per evitarla"
"Il rischio c'è, noi stiamo lavorando attentamente per ridurre questo rischio. L'Italia ha l'onore e l'onere di guidare il G7 quest'anno e svolgeremo la riunione ufficiale del G7 esteri a Capri, a dimostrazione che diamo grande attenzione anche a questa regione". E' il commento del ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine dell'apertura del Congresso delle Idee, in corso a Napoli, sul rischio di un'escalation in Medioriente.
"Altresì dobbiamo convincere Israele ad avere una reazione proporzionata, fermo restando che nessuno può mettere in discussione il diritto di Israele a sopravvivere, ma dobbiamo porre grande attenzione alla popolazione civile. Noi abbiamo già da tempo una nave ospedale militare italiana attraccata in Egitto che cura bambini palestinesi feriti, e alla vigilia di Natale nata a bordo di quella nave grazie all'aiuto della sanità della Marina Militare, una bambina, la mamma ha voluto dare come secondo nome Italia proprio per riconoscere l'impegno degli italiani a sostegno della popolazione palestinese", ha aggiunto Tajani.
Hamas: sventato tentativo di Idf di liberare un ostaggio
Hamas ha affermato di aver sventato un tentativo dell'IDF di salvare un ostaggio ad al-Boreij, nel centro della Striscia di Gaza, lo scrive il Jerusalem Post.
Netanyahu e Gallant: "La guerra continuerà per molti mesi"
La guerra a Gaza, sia nel nord che nel sud della Striscia, non finirà presto, anzi "continuerà per molti altri mesi". Lo hanno dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il ministro della Difesa, Yoav Gallant, durante un incontro con i parlamentari del Likud, secondo una nota congiunta diffusa dall'ufficio del primo ministro. "Per continuare a portare avanti la guerra per molti altri mesi, abbiamo bisogno del sostegno internazionale e stiamo lavorando per garantirlo", hanno dichiarato Netanyahu e Gallant, mente diversi media israeliani hanno riferito di rapporti tesi tra i due.
Sirene di allarme per razzi da Gaza nel centro di Israele
Le sirene di allarme anti razzi da Gaza sono risuonate nel centro di Israele, compresa la zona allargata di Tel Aviv dove la gente è corsa nei rifugi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare
Esercito Israele: "Iniziata una nuova fase della guerra"
Israele è entrato in una "nuova fase" nella guerra ingaggiata a Gaza contro Hamas. Lo ha detto al New York Times il portavoce militare Daniel Hagari. "E' iniziata una fase nuova, meno intensa, dei combattimenti", caratterizzata da un ricorso minore alle forze di terra e agli attacchi aerei, ha precisato Hagari a poche ore dall'arrivo in Israele del segretario di Stato americano Antony Blinken
Hezbollah diffondono foto comandante ucciso, con Soleimani e Nasrallah
Hezbollah ha diffuso su Telegram una serie di foto di Wissam Tawil, vice comandante dell'unità d'elite Radwill del partito sciita libanese, rimasto oggi ucciso in un raid attribuito ad Israele. Nelle immagini Tawil viene mostrato accanto al leader Hezbollah, Hassan Nasrallah, e al generale Qassem Soleimani, comandante della forza al Quds dei Guardiani della Rivoluzione iraniana ucciso da un raid americano nel gennaio 2020.
Secondo Times of Israel, la diffusione delle immagini serve a sottolineare il rango di Tawil, ritenuto il più importante esponente Hezbollah ucciso dall'inizio del conflitto a Gaza scoppiato con l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre. La sua morte arriva mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è impegnato in un tour diplomatico in Medio Oriente per impedire una ulteriore escalation. Dopo l'attacco di Hamas, Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi contro Israele, provocandone la riposta, ma finora la tensione non è sfociata in una guerra
Hezbollah: non vogliamo l'estensione del conflitto
Il capogruppo parlamentare di Hezbollah, Muhammad Raad, ha affermato che il movimento filo-iraniano libanese non vuole l'allargamento del conflitto ma che Israele cessi i suoi attacchi. Parlando alla folla durante le esequie di un combattente di Hezbollah ucciso nel sud del Libano, Raad ha affermato che il Partito di Dio "non vuole che la guerra si estenda, ma che l'aggressione (israeliana) finisca". "Ma è certo che se Israele vuole espandere il conflitto, attaccando il nostro paese, noi andremo fino alla fine. Non temiamo le loro minacce", ha detto Raad, che ha perso uno dei suoi figli ucciso in un raid israeliano a novembre
La Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio a Gaza
La Jihad islamica ha diffuso sui social un video dell'ostaggio Elad Katzir, 47 anni, rapito il 7 ottobre scorso nel kibbutz di Nir Oz. Sua madre Hanna, anche lei rapita, è stata successivamente liberata. Il fratello di Elad, Rami, fu invece ucciso nell'attacco del 7 ottobre. Nel video - che la famiglia ha chiesto che non sia diffuso in Israele - Katzir, secondo i media, fa riferimento ad avvenimenti degli ultimi giorni
Onu: preoccupa l'uccisione dei giornalisti a Gaza, indagare
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto "molto preoccupato" per il "numero elevato" di giornalisti palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. "Gli omicidi di tutti i giornalisti", tra cui Hamza Waël Dahdouh e Moustafa Thuraya, vittime di un raid attribuito all'esercito israeliano ieri, "devono essere oggetto di un'indagine approfondita e indipendente per garantire il rigoroso rispetto del diritto internazionale e le violazioni devono essere perseguite", ha sottolineato l'Alto Commissariato in un messaggio su X.
"Condizioni non sicure", Oms annulla consegna forniture nel nord di Gaza
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato di essere stata costretta ad annullare ieri una missione per portare forniture mediche nel nord di Gaza dopo non aver ricevuto garanzie di sicurezza.
"Sono passati 12 giorni dall'ultima volta che siamo riusciti a raggiungere il nord di Gaza", ha scritto su X l'ufficio dell'Oms nei territori palestinesi. "I pesanti bombardamenti, le restrizioni ai movimenti e le comunicazioni interrotte stanno rendendo quasi impossibile la consegna regolare e sicura di forniture mediche in tutta Gaza, in particolare nel nord".
La consegna prevista domenica, ha affermato l’Oms, era stata progettata per sostenere le operazioni di cinque ospedali nella parte settentrionale dell’enclave. Il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto "scioccato dall'entità dei bisogni sanitari e della devastazione nel nord di Gaza. Ulteriori ritardi porteranno a ulteriori morti e sofferenze per troppe persone", ha aggiunto su X.
Teheran: 'Per gli Usa arrivato momento lasciare Iraq'
Teheran sostiene l'iniziativa del governo iracheno per preparare la "fine" della missione nel Paese arabo della coalizione internazionale a guida Usa, annunciata nei giorni scorsi dal premier Mohammed Shia al-Sudani dopo il raid statunitense in cui è stato ucciso a Baghdad un comandante di una milizia filoiraniana. "Siamo convinti che le forze armate irachene abbiano l'autorità e il potere necessari per garantire la sicurezza. Per Washington è arrivato il momento di lasciare l'Iraq", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, durante la sua conferenza stampa settimanale.
Onu: 'Panetterie a Gaza riaprono dopo più di 50 giorni'
Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha annunciato la ripresa delle attività di alcune panetterie a Gaza, aggiungendo che sta fornendo farina di frumento, sale, zucchero e lievito in modo che i panifici possano ricominciare a produrre il pane. Le chiusure sono state dovute alla carenza di carburante ed elettricità, nonché per motivi di sicurezza a causa degli attacchi di Israele nell’enclave assediata.
Ministro intelligence Israele: 'Vero genocidio compiuto da Hamas per conto di Iran'
"Il vero genocidio che è stato compiuto è stato il genocidio deliberato da Hamas per conto dell'Iran il 7 ottobre contro lo Stato di Israele, con brutali omicidi, stupri e decapitazioni di uomini, donne e bambini Qualsiasi persona imparziale sarà d'accordo". Ad affermarlo è il ministro dell'Intelligence israeliana, Gila Gamliel in un'intervista a 'Tazpit Presse Service' sottolineando che l'accusa di genocidio del Sudafrica all'Aia nei confronti di Israele "è il massimo dell'assurdità". "Le impronte digitali dell'Iran possono essere trovate su ogni conflitto in corso in Medio Oriente, da Gaza al Libano al Mar Rosso", spiega Gamliel: "Se c'è qualcuno che dovrebbe essere accusato di genocidio in un tribunale delle Nazioni Unite, questa è la Repubblica islamica", ha detto, riferendosi alla causa intentata contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia dal Sudafrica.
G gruppo umanitario: 'Solo 6.000 camion sono entrati a Gaza'
"Solo 6.000 camion sono entrati a Gaza". Lo afferma Gisha, il Centro legale per la libertà di movimento, spiegando su X che "i camion non sono l’unico indicatore, ma possono dare un senso di scala". “Questa guerra viene condotta in un modo che impedisce completamente la fornitura di aiuti su vasta scala che ora sono necessari”, ha aggiunto il direttore esecutivo del gruppo Tania Harry. “Le Nazioni Unite e altri operatori umanitari - ha detto ancora - non negano di essere in difficoltà, ma l’ostacolo più grande che continuano a citare è la mancanza di un accesso sicuro. Senza un cessate il fuoco, non c’è modo di raggiungere coloro che ne hanno bisogno e di aumentare la distribuzione degli aiuti”.
Lapid: 'Gantz lasci il governo, serve solo a salvare Netanyahu'
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha esortato Benny Gantz e gli altri ministri del suo partito Unità Nazionale a lasciare il governo, nel quale sono entrati dopo l'attacco di Hamas che ha scatenato la guerra. "Questo non è un governo di unità o di emergenza. Non stanno salvando lo stato d'Israele, stanno salvando Netanyahu", ha detto Lapid, secondo il quale "questo governo non è qualificato per guidare la guerra" e il primo ministro Benyamin Netanyahu "non è qualificato per guidare il paese". In dichiarazioni citate dai media israeliani, Lapid ha affermato che il suo partito Yesh Atid sostiene ogni passo per cambiare il governo, sia tramite elezioni che con la formazione di una maggioranza alternativa. A guidare il nuovo esecutivo potrebbero essere Gantz, l'ex capo di stato maggiore Gabi Eisenkot o l'ex speaker della Knesset Yuli Edelstein (Likud). Gantz, Eisenkot e Gideon Saar sono entrati al governo dopo il 7 ottobre "perché ritenevano fosse nel miglior interesse del paese. Poteva essere vero tre mesi fa, ma non lo è più", ha dichiarato Lapid. "Ogni riunione di gabinetto si trasforma in un velenoso attacco all'esercito" e rimanere ora al governo significa dare "legittimità" alle azioni di Netanyahu, ha sottolineato.
Comunità Ebraica Roma: inaccettabile doppiopesismo su Israele
La Comunità Ebraica di Roma "è sgomenta di fronte al silenzio complice e al doppiopesismo che continuano a inquinare le dichiarazioni pubbliche sulla guerra in Israele e a Gaza". "Ci saremmo aspettati prese di distanza inequivocabili sugli orrori commessi dall'organizzazione terroristica Hamas - aggiunge la Comunita' in una nota - che ancora detiene oltre cento ostaggi ebrei. E' scandaloso che vengano messe sullo stesso piano la guerra difensiva di un Paese e un popolo che hanno subito un attacco antisemita di massa il 7 ottobre, e la minuziosa caccia all'ebreo con 1400 persone compresi bambini, uccisi uno per uno deliberatamente. E' doppiopesismo chiedere che Israele si fermi e non chiedere che gli ostaggi vengano liberati e i responsabili perseguiti. L'applicazione di due pesi e due misure rientra nella definizione universale di antisemitismo. Noi non staremo in silenzio e continueremo a denunciare l'inaccettabile complicita' culturale con il terrorismo".
Libano: pronti a applicare risoluzione Onu
Il Libano è pronto ad attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu secondo la quale le forze di Hezbollah non saranno schierate a sud del fiume Litani, l'esercito libanese controllera' tutto il Paese, fino al confine con Israele, e Hezbollah verra' disarmato. Lo ha affermato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, sottolineando allo stesso tempo che Israele deve ugualmente attuare la risoluzione, ritirandosi "completamente da tutti i territori libanesi e fermando le violazioni terrestri, marittime e aeree".
Borrell da ministro Esteri Riad: 'Fermare tragedia, no alternativa a pace'
L'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Josel Borrell, ha incontrato in Arabia Saudita il ministro degli Esteri di Riad, il principe Faisal bin Farhan, con il quale ha discusso ''la nostra iniziativa di pace congiunta''. Lo ha scritto lo stesso Borrell in un tweet affermando che con bin Farhan ha parlato anche dei ''passi da compiere per tradurre in azione il consenso internazionale sulla soluzione a due stati'' per israeliani e palestinesi. ''Sarà un percorso difficile, ma non c'è alternativa alla pace'', ha aggiunto Borrell, annunciando di aver invitato il ministro saudita a Bruxelles e che la sua visita si terrà il prossimo 22 gennaio. ''Dobbiamo fermare la tragedia umanitaria in corso. Abbiamo bisogno di una pausa umanitaria immediata, che porti a una pausa più sostenibile e al rilascio degli ostaggi. E bisogna agire in fretta: il giorno dopo era ieri'', ha detto Borrell in un secondo tweet.
Idf: 'Giornalisti uccisi erano in auto con terrorista''
Le forze di difesa israeliane affermano che i due giornalisti di Gaza uccisi ieri, fra cui il figlio del capo dell'ufficio di al Jazeera nella Striscia, erano a bordo di un auto assieme ad un "terrorista". "Un aereo dell'Idf ha identificato e colpito un terrorista che operava un velivolo il quale rappresentava una minaccia per le truppe dell'Idf. Siamo al corrente delle notizie che, durante l'attacco, sono stati colpiti due sospetti che si trovavano nello stesso veicolo del terrorista", ha detto l'esercito israeliano. Secondo gli israeliani, Hamas usa droni per spiare i movimenti dei soldati nella Striscia e attaccarli. Il 27enne Hamza Dahdouh, giornalista e figlio del corrispondente di al Jazeera Wael Al-Dahdouh, è rimasto ucciso assieme ad un altro collega, Mustafa Thuraya, quando l'auto sulla quale viaggiavano è stata colpita vicino a Khan Yunis. Un terzo passeggero nell'auto è rimasto ferito.
Blinken: irresponsabile chi vuole palestinesi fuori da Gaza
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha criticato le dichiarazioni "irresponsabili" e "incendiarie" fatte da ministri dell'estrema destra israeliana che chiedono il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza. Lo riporta La Cnn. Blinken ha affermato che ai civili palestinesi deve essere consentito di "tornare a casa non appena le condizioni lo consentiranno". "Non possono e non devono essere costretti a lasciare Gaza", ha detto in una conferenza stampa insieme al primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.
Lapid a Gantz: lascia governo, così legittimi Netanyahu
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha invitato Benny Gantz, Gadi Eizenkot e Gideon Saar a lasciare il governo guidato da Netanyahu, al quale si sono uniti dopo lo scoppio della guerra contro Hamas a Gaza. "L'esecutivo non e' in grado di guidare il Paese e Netanyahu non è adatto a guidarlo", ha affermato il capo di Yesh Atid, sottolineando che i tre sono entrati nel governo "perche' credevano che fosse per il bene del Paese, ma non possono sostenerlo. Finche' sono li', finche' siedono sotto Netanyahu, gli danno legittimita'".
Borrell invita ministro saudita a Consiglio Esteri Ue
"Con Faisal bin Farhan abbiamo parlato della nostra iniziativa di pace congiunta e dei passi per tradurre in azione il consenso internazionale sulla soluzione dei due Stati. Il percorso sara' difficile, ma non c'e' alternativa alla pace. Ho invitato il principe Faisal alla Consiglio Affari esteri di Bruxelles il 22 gennaio". Lo rende noto su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, dopo il suo incontro in Arabia Saudita con il ministro degli Esteri Faisal bin Farhan.
Sirene di allarme nel nord di Israele
Sirene di allarme risuonano in diverse zone nel nord di Israele, al confine con il Libano. In mattinata un razzo è caduto nella Kiryat Shmona, a ridosso del confine col Libano, dove ha provocato danni materiali ma non vittime. L'incidente è avvenuto prima della visita nella zona del premier Benjamin Netanyahu, che non era stata preannunciata. In seguito le sirene sono tornate a risuonare nell'ipotesi che un velivolo ostile abbia fatto ingresso nello spazio aereo di Israele.
Netanyahu: "Abbiamo dato un esempio a Hezbollah"
"Faremo tutto il possibile per riportare la sicurezza nel Nord e consentire alle vostre famiglie di tornare a casa". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro dell'Economia Nir Barkat visitando la 769a Brigata Hiram nel nord di Israele, dopo aver incontrato un gruppo di soldati combattenti dell'unità Devorah, che vivono nel nord e le cui famiglie sono state evacuate dalle loro case.
“Faremo tutto il necessario - ha aggiunto il premier israeliani - Preferiamo che ciò avvenga senza una grande campagna, ma ciò non ci fermerà. Abbiamo dato un esempio a Hezbollah, con quello che è successo ai suoi amici nel sud”.
Media: Israele sa dov'è Sinwar, ma non può colpirlo per ostaggi
Israele sa esattamente dove si trova il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, ma non può colpirlo perché è insieme a un gran numero di ostaggi. E' quanto ha riferito il quotidiano Israel Hayom. Ieri la stessa dichiarazione era stata fatta dall'ex capo dell'intelligence militare Amos Yadlin.
Gallant: possiamo replicare a Beirut guerra a Gaza
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha avvertito che Israele puo' "replicare a Beirut" quello che "sta avvenendo a Gaza". In un'intervista al Wall Street Journal, il capo della Difesa ha sottolineato come l'idea che Hamas, Hezbollah e l'Iran "abbiano il permesso di decidere come vivere la nostra vita qui in Israele" è "qualcosa che non accettiamo". Sebbene Israele non voglia allargare il conflitto al Libano del sud contro Hezbollah, Gallant ha affermato che "80.000 persone devono poter tornare alle loro case in sicurezza", e quindi se tutto il resto fallisce, "siamo disposti a sacrificarci".
Hamas: sale a 23.084 il bilancio dei morti a Gaza
È salito a 23.084 il bilancio delle vittime a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas.
Iran, ong: giustiziato pasdaran che spiava per il Mossad
L'Iran ha giustiziato Mohsen Saravani, un membro delle Guardie della Rivoluzione 24enne condannato per "avere legami con servizi d'intelligence stranieri, tra cui il Mossad". Lo denuncia la ong 'Iran Human Rights' che ha sede in Norvegia, facendo sapere che l'esecuzione della pena di morte è stata eseguita il 16 dicembre a Zahedan, nella provincia sud orientale del Sistan-Baluchistan, ma all'epoca dei fatti i media statali della Repubblica islamica non avevano rivelato l'identità del condannato.
Iran: 7 ottobre sarà 'Giornata epica gioventù palestinese'
Il 7 ottobre sarà ricordato nel calendario ufficiale dell'Iran come ''la Giornata epica della gioventù palestinese''. Il giorno del massacro compiuto da Hamas contro civili israeliani, quindi, verrà quindi ricordato nella Repubblica islamica dell'Iran per ''dimostrare il sostegno incrollabile della nazione alla causa palestinese''. Lo ha spiegato il ministro iraniano della Cultura e dell'Orientamento islamico, Mohammad Mehdi Esmaeili. Lodando le proteste internazionali contro l'uccisione di palestinesi nella Striscia di Gaza, il ministro iraniano ha sottolineato che l'elevato numero di vittime civili dimostra il disprezzo israeliano per la vita umana e la violazione del diritto internazionale.
Borrell in Arabia Saudita: fermare tragedia in corso
"Oggi sono in Arabia Saudita per discutere con il principe Faisal bin Farhan della guerra a Gaza. Dobbiamo fermare la tragedia umana in corso. Serve una pausa umanitaria immediata, che porti a una pausa piu' sostenibile e al rilascio degli ostaggi. E bisogna agire in fretta: il giorno dopo era ieri". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
Media: membro Hezbollah ucciso dirigeva operazioni nel sud
Era uno dei dirigenti delle operazioni di Hezbollah nel sud del Libano il membro della struttura militare del Partito di Dio ucciso stamani a Kherbet Selem, cittadina libanese 20 km a nord dalla linea di demarcazione con Israele. Lo riferiscono media panarabi e libanesi citando fonti della sicurezza locali, secondo cui Wissam Tawil (non Jawwad Tawil, come in precedenza riportato) dirigeva una sezione delle forze speciali di Hezbollah, le Forze Radwan.
Leader militare di Hezbollah ucciso in attacco di Israele
Un leader militare di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano in Libano. Lo riferisce un funzionario della sicurezza.
Tajani sente Cameron e Colonna, 'il G7 faccia pressioni su Gaza'
Nei nuovi contatti avviati per l'inizio della presidenza italiana del G7 il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto oggi colloqui telefonici con il segretario di Stato britannico per gli Affari Esteri, David Cameron, e con la ministra dell'Europa e degli Affari Esteri francese, Catherine Colonna. Il primo tema affrontato, nel quadro del coordinamento del G7, e' stato la situazione di crisi in Medio Oriente. Tajani ha proposto ai colleghi di definire forme comuni di pressione, a livello G7, sulle parti in gioco per raggiungere alcuni obiettivi. Una necessita' assoluta e' quella di quello di limitare immediatamente il numero delle vittime civili palestinesi. Secondo obiettivo e' fare pressioni sul governo israeliano affinche' le operazioni militari si concludano, per dare forza alla prospettiva 'difficile ma ineludibile' della soluzione 'due Stati per due popoli'. Per Tajani, 'i Paesi del G7 stanno lavorando con il governo israeliano per elaborare una via d'uscita rapida dalla fase militare, per tornare alla diplomazia e alla politica. La garanzia della sopravvivenza e della sicurezza dello Stato di Israele deve essere raggiunta, ma bisogna uscire rapidamente da questa fase e puntare sul sostegno dei paesi arabi della regione'.
Media: Israele sa dov'è Sinwar ma è con ostaggi e non può colpirlo
Le autorità israeliane sanno dove si trova il leader di Hamas Yahya Sinwar, ma non possono colpirlo perché insieme a lui ci sono numerosi ostaggi. E' quanto sostengono il giornale israeliano 'Israel Hayom' e la radio Kan, che ha citato l'ex capo dell'intelligence militare israeliana Amos Yadlin. Le fonti spiegano che la mente del massacro del 7 ottobre è ''circondato da un grande numero di ostaggi israeliani vivi''. E questo impedisce all'Idf, le Forze di difesa israeliane, di sferrare un raid su di lui.
Gallant: Israele sta passando a fase operazioni speciali
In vista della visita in Israele del segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato in un'intervista al Wsj che le forze israeliane si stanno spostando da quella che ha definito "l'intensa fase di manovra della guerra" verso "diversi tipi di operazioni speciali". Ma, ha avvertito Gallant, la fase 3 del conflitto "durerà più a lungo" e ha sottolineato che Israele non abbandonerà il suo obiettivo di distruggere Hamas, ponendo fine al suo controllo su Gaza e liberando gli ostaggi che restano nelle mani di Hamas.
Il Papa: “Cessate il fuoco e liberazione ostaggi a Gaza. Soluzione a 2 Stati"
"Auspico che la Comunità internazionale percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese, come pure di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la Città di Gerusalemme, affinché israeliani e palestinesi possano finalmente vivere in pace e sicurezza". Lo ha ribadito Papa Francesco ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. LEGGI QUI
Hezbollah rivendica due attacchi contro l' esercito di Israele
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato stamani due attacchi contro postazioni militari israeliane in Alta Galilea, a ridosso della linea di demarcazione con il Libano. Lo riferiscono gli stessi media del Partito di Dio alleato di Hamas e dell'Iran. Secondo il comunicato di Hezbollah, stamani sono stati presi di mira le postazioni nemiche di Ruwaysat al Alam, nella zona delle Fattorie di Shebaa, e di Hadab al Bustan, nel settore occidentale della linea di demarcazione.
Media, una persona uccisa in raid di Israele nel sud del Libano
Almeno una persona è stata uccisa poco fa in un raid israeliano nel sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi secondo cui un'autovettura è stata presa di mira da un missile sparato da un drone israeliano nei pressi di Kherbet Selem, circa 20 km a nord dalla linea di demarcazione con Israele. Intanto si registrano nuovi bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nelle località di Kfar Shuba, Wazzani e Hebbariye a est.
Blinken vede leader Eau: 'prevenire escalation e aiuti umanitari per Gaza'
Prevenire escalation nella regione e affrontare i bisogni umanitari della popolazione di Gaza. Questi i temi affrontati dal segretario di Stato americano Antony Blinken nella tappa negli Emirati Arabi Uniti del suo tour diplomatico.
"Ho incontrato il presidente degli Emirati Mohamed bin Zayed oggi ad Abu Dhabi per discutere degli sforzi per prevenire un allargamento del conflitto nella regione e per affrontare i bisogni umanitari a Gaza. Ho sottolineato l'impegno per la creazione di un stato palestinese indipendente", ha scritto Blinken sul social X.
Media, da Libano no a truppe tedesche a confine Israele
Il Libano ha respinto la proposta israeliana di collocare truppe tedesche sul confine condiviso dei due paesi. Lo riportano i media arabi secondo quanto scrive il Jerusalem Post.
Mo: centinaia di pazienti e personale medico lasciano ospedale Al-Aqsa'
Centinaia di pazienti e personale dell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa, nel centro di Gaza, sono stati costretti a lasciare il nosocomio dopo gli ultimi intensi attacchi aerei sull'enclave. La maggior parte del personale medico, così come circa 600 pazienti, si sono diretti verso luoghi sconosciuti senza alcuna informazione su dove si trovino, ha riferito l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e le Nazioni Unite (Onu). L'associazione medica internazionale Medici Senza Frontiere (Msf) afferma di aver evacuato il suo personale medico, dopo che venerdì un razzo è penetrato in una parete del reparto di terapia intensiva dell’ospedale e “gli attacchi dei droni e il fuoco dei cecchini erano a poche centinaia di metri dall’ospedale”, ha detto Carolina Lopez, coordinatrice dell’emergenza di Msf.
Da Germania via libera per jet Eurofighter a sauditi
Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha dato il via libera alla vendita di jet da guerra Eurofighter all'Arabia Saudita. Baerbock è giunta ieri sera in Israele dove ha in programma un incontro con il collega Israel Katz e il presidente della Repubblica Isaac Herzog. Si tratta della quarta visita in Israele per il ministro tedesco dal 7 ottobre, giorno in cui è iniziato il conflitto con Hamas. Questa mattina, a una domanda dei giornalisti sauditi, il capo della diplomazia di Berlino ha dichiarato che la Germania approva la vendita degli Eurofighter all'Arabia Saudita: "L'Arabia Saudita fornisce un grande contributo alla sicurezza di Israele e alla prevenzione del rischio di scontri nell'intera regione. Ci auguriamo che Riyad non rinunci alla politica di normalizzazione con Israele", ha dichiarato Baerbock. Il via libera di Berlino alla vendita dei jet Eurofighter (costruiti da un consorzio di cui fanno parte Gran Bretagna, Spagna e Italia oltre alla Germania) ha fatto scalpore in Turchia, dopo che il governo tedesco aveva negato gli stessi aerei al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Baerbock in Cisgiordania: incontro con al-Maliki a Ramallah
La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, è in visita oggi in Cisgiordania, dove ha in programma un incontro con i residenti di una comunità palestinese vicina agli insediamenti israeliani e un colloquio con il ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki, a Ramallah. In serata Baerbock proseguirà per l'Egitto, dove domani incontrerà il ministro degli Esteri Sameh Shoukri prima di partire per il Libano.
Israele diffonde nuovo video shock del massacro del 7 ottobre
Le forze di sicurezza israeliane hanno diffuso stamani un nuovo video che mostra immagini del massacro di Hamas il 7 ottobre nei kibbutz, lungo le strade del sud di Israele, al rave party nel deserto. Decine e decine di cadaveri di giovani, corpi di ragazze e ragazzi ammassati, uno vicino all'altro, dove avevano cercato di nascondersi all'arrivo dei terroristi al festival Nova. Corpi per strada. Seggiolini per bambini sporchi di sangue vicino alle auto bucate dalle mitragliatrici, bruciate. Carbonizzati, ancora fumanti, i corpi delle persone distrutti dal fuoco dopo essere state colpite mentre erano in macchina, nei kibbutz, tra le macerie delle case date alle fiamme. Donne e uomini senza vita, morti nel loro sangue, vicino a un elettrodomestico, in camera, sul letto, in bagno, nei giardini. E sangue, scie di sangue nelle stanze dei bambini, in corridoio, nel salotto, sulle poltrone. Poi i corpi, quelli rimasti integri, recuperati dai soccorritori, adagiati in fila su teloni di plastica, quelli carbonizzati in un carrello, ancora dentro le autombili. Il filmato si conclude con la scritta "Non dimenticheremo mai l'orrore del 7 ottobre. Neanche il mondo dovrebbe farlo".
Qatar: uccisione di Arouri può influenzare negoziati per ostaggi
L'uccisione di Arouri a Beirut potrebbe pesare sui negoziati per gli ostaggi a Gaza. Lo ha sottolineato - secondo quanto riporta la Cnn - il premier e ministro degli affari esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, nel corso della conferenza stampa a Doha in occasione della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken. "Naturalmente l'uccisione di uno degli alti dirigenti di Hamas è qualcosa che può influenzare un processo così complicato", ha detto Al-Thani rispondendo ad una domanda.
Il Papa: fermare antisemitismo, basta persecuzione cristiani
"Preoccupa particolarmente l'aumento degli atti di antisemitismo verificatisi negli ultimi mesi; e ancora una volta sono a ribadire che questa piaga va sradicata dalla società, soprattutto con l'educazione alla fraternità e all'accoglienza dell'altro". Lo ha detto papa Francesco nell'udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. "Parimenti preoccupa la crescita della persecuzione e della discriminazione nei confronti dei cristiani, soprattutto negli ultimi dieci anni", ha aggiunto il Pontefice.
Gallant avverte il Libano: Beirut potrebbe essere come Gaza
In una intervista al Wall Street Journal il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che se non sarà raggiunto con il Libano un accordo che consenta agli abitanti della Alta Galilea di tornare alle proprie abitazioni (che da mesi sono bombardate dagli Hezbollah), Israele non esiterà a fare ricorso alla forza. "Siamo pronti a fare sacrifici - ha detto Gallant - Loro vedono cosa succede a Gaza e sanno che abbiamo la capacità di fare un 'copia-incolla' con Beirut".
Papa: soluzione 2 Stati con Statuto speciale Gerusalemme
"Auspico che la Comunita' internazionale percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese, come pure di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la Citta' di Gerusalemme, affinche' israeliani e palestinesi possano finalmente vivere in pace e sicurezza". Lo ha ribadito Papa Francesco ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno.
Papa: condannare ogni forma di terrorismo ed estremismo
"Non posso in questa sede non ribadire la mia preoccupazione per quanto sta avvenendo in Israele e Palestina. Tutti siamo rimasti scioccati dall'attacco terroristico del 7 ottobre scorso contro la popolazione in Israele, dove sono stati feriti, torturati e uccisi in maniera
atroce tanti innocenti e molti sono stati presi in ostaggio".
Cosi' Papa Francesco ricevendo in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. "Ripeto la mia condanna per tale azione e per ogni forma di terrorismo ed estremismo - ha rimarcato il Pontefice -: in questo modo non si risolvono le questioni tra i popoli, anzi esse diventano piu' difficili, causando sofferenza per tutti. Infatti, cio' ha provocato una forte risposta militare israeliana a Gaza che ha portato la morte di decine di migliaia di palestinesi, in maggioranza civili, tra cui tanti bambini, ragazzi e giovani, e ha causato una situazione umanitaria gravissima con sofferenze inimmaginabili".
Il Papa: cessate il fuoco e liberazione ostaggi a Gaza
"Ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte per un cessate-il-fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano, e per l'immediata liberazione di tutti gli ostaggi a Gaza". Così il Papa al Corpo diplomatico sul conflitto israelo-palestinese. "Chiedo che la popolazione palestinese riceva gli aiuti umanitari e che gli ospedali, le scuole e i luoghi di culto abbiano tutta la protezione necessaria", ha detto. "Auspico che la Comunità internazionale percorra con determinazione la soluzione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese, come pure di uno statuto speciale internazionalmente garantito per la Città di Gerusalemme, affinché israeliani e palestinesi possano finalmente vivere in pace e sicurezza", ha aggiunto il Pontefice.
Bremmer: 'Medio Oriente pieno di focolai, gli Usa sono soli'
"Né Teheran né gli Emirati o i sauditi hanno interesse a vedere la regione sconvolta da una vera guerra, ma ci sono molte altre micce che possono prendere fuoco. Facciamo un confronto con l'Ucraina: due anni dopo quel conflitto è rimasto sostanzialmente contenuto a questi due Paesi mentre in Medio Oriente dopo tre mesi di guerra a Gaza abbiamo incendi in Siria, Libano, nella West Bank, nel Mar Rosso, per non parlare delle violenze antisemite e islamofobiche che si diffondono anche in Europa e negli Stati Uniti". Così a Repubblica il fondatore e capo di Eurasia Ian Bremmer. "Ci sono troppi attori della regione che hanno interesse a rendere lo scontro sempre più cruento anche a costo di perdere il controllo della situazione - aggiunge - Hamas non ha nulla da perdere, e quindi tenta di fare più danni possibili. I ribelli Houthi continueranno ad attaccare le installazioni militari americane. L'Iran non si farà coinvolgere direttamente e non vuole una guerra, ma non li frenerà più di tanto. E poi c'è Israele: restare in assetto di guerra potrebbe non dispiacere a Netanyahu, visto che quando tornerà la pace lui dovrà sicuramente lasciare la guida del governo e potrebbe anche finire in prigione". "Hezbollah è filo iraniano ma ha anche un ruolo politico - prosegue - nel fragile mosaico libanese. Nasrallah ha motivi per essere cauto, ma è tutto relativo in una situazione così incandescente, mentre il ministro della Difesa di Israele dichiara che le finestre per un dialogo col Libano si stanno chiudendo. L'America cerca disperatamente di evitare la guerra, ma è sola. O, almeno, molto più sola di quanto non fosse quando Putin ha attaccato l'Ucraina".
Media Iran: 'Notevolmente più alto numero israeliani uccisi in base militare il 7/10'
Il numero di soldati israeliani uccisi nell'attacco alla base militare vicino al kibbutz di Nahal Oz il 7 ottobre è notevolmente più alto di quanto originariamente riportato, secondo un articolo del sito di notizie iraniano Tasnim. Il quotidiano semiufficiale iraniano ha citato fonti anonime secondo cui 24 uomini e donne di un'unità di intelligence da combattimento dell'esercito israeliano sono stati uccisi nell'attacco di Hamas. Tasnim ha pubblicato i nomi e le immagini dei soldati che sostiene siano stati uccisi. Includono 15 donne e nove uomini. L'esercito israeliano aveva affermato che 14 persone erano state uccise nel kibbutz. I combattenti palestinesi avevano attaccato il kibbutz e la base militare adiacente. Una clip di Hamas del 7 ottobre mostra un velivolo che sgancia esplosivi sulla postazione.
Iran: Israele non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi a Gaza
"Durante la guerra a Gaza, iniziata il 7 ottobre, il regime sionista non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi, tra i quali l'annichilamento o il disarmo di Hamas". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, come riferisce Irna, sottolineando che Israele non è riuscito a liberare gli ostaggi. "Per questi stessi motivi, Tel Aviv non ha avuto altra scelta che ricorrere all'assassinio dell'importante membro di Hamas, Saleh Al-Arouri, a Beirut il 2 gennaio", ha aggiunto il ministro. Teheran ritiene che non sarà raggiunta una situazione di calma e tranquillità a livello regionale fino a che non saranno fermati gli attacchi di Israele contro Gaza, fino a che non saranno inviati aiuti umanitari nella Striscia e fino a che sarà posta fine al trasferimento forzato del popolo di Gaza, ha aggiunto il ministro della Repubblica islamica.
Sgomberati con la forza manifestanti davanti alla Knesset
Agenti di polizia hanno sgomberato con la forza i manifestanti che hanno bloccato l'ingresso della Knesset questa mattina, chiedendo "elezioni subito", uno dei manifestanti è stato arrestato, come riporta Haaretz. Alcuni organizzatori della protesta sono familiari di persone uccise da Hamas il 7 ottobre. Roni Goren Ben-Zvi, il cui fratello Yonatan Richter è stato assassinato al Nova festival ha dichiarato riferendosi al premier Benyamin Netanyahu: "Mio fratello è stato ucciso a causa di un uomo che da otto anni conduce una guerra privata contro l'intero Paese solo per poter sopravvivere, eludere la giustizia e continuare a derubare i nostri fondi. Solo gli sciocchi seguono le sue bugie. È un narcisista che non ha mai pensato alla sicurezza del Paese e dei suoi cittadini.
Abbas in Egitto: colloqui con al-Sisi per fermare violenze Gaza
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmpud Abbas è arrivato in Egitto, dove discuterà con le autorità locali della guerra in corso nella Striscia di Gaza e degli sforzi in atto per arrivare a un cessate il fuoco. Previsti colloqui con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, come scrive il quotidiano 'Egypt Today'. I due leader analizzeranno anche gli sforzi egiziani, arabi, regionali e internazionali per affrontare la catastrofe umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza dopo l'aggressione israeliana,come ha spiegato l'ambasciatore palestinese al Cairo Diab al-Louh. Abbas e al-Sisi parleranno anche di come impedire lo sfollamento forzato dei palestinesi nella Striscia di Gaza e fermare le violenze in Cisgiordania.
Seul: Hamas usa armi prodotte in Corea del Nord contro Israele
Hamas utilizza armi prodotte in Corea del Nord contro Israele. Lo ha confermato l'agenzia di intelligence della Corea del Sud, aggiungendo che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ordinato ad alti funzionari della sua amministrazione di cercare il modo di aiutare i palestinesi. Pyongyang ha sempre negato la fornitura di armi a Hamas. Il National Intelligence Service (Nis) sudcoreano ha diffuso una foto in cui mostra una parte di un razzo nordcoreano, confermando un rapporto di Voice of America (Voa) secondo cui i combattenti di Hamas hanno utilizzato un lanciagranate con propulsione F-7 prodotto in Corea del Nord. L'agenzia di stampa Yonhap precisa che l'agenzia di intelligence di Seul sta "raccogliendo e accumulando" prove dettagliate delle sospette forniture di armi da parte della Corea del Nord a Hamas, ma ''attualmente è difficile fornire prove a causa della necessità di proteggere le fonti e in considerazione dei rapporti diplomatici".
'Notte di intensi combattimenti a Gaza e con Hezbollah'
Le forze di difesa israeliane hanno riferito che nella notte ci sono stati intensi combattimenti a Khan Yunis, nel sud di Gaza, con l'aeronautica che ha lanciato attacchi su circa 30 obiettivi "significativi" di Hamas nell'area. Gli obiettivi includevano siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture. I combattimenti stanno continuando anche questa mattina. L'Idf ha reso noto su X di avere anche "colpito numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano" durante la notte. In precedenza l'Idf aveva confermato che sabato un lancio di razzi di Hezbollah ha danneggiato una base aerea strategica nel nord di Israele.
Hamas: attacchi a giornalisti non nasconderanno verità su crimini Gaza
Gli attacchi sferrati da Israele contro i giornalisti non impediranno che si sappia la verità su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato Osama Hamdan, alto esponente di Hamas, durante una conferenza stampa a Beirut dopo l'ultimo raid contro operatori dell'informazione nell'enclave palestinese nel quale è morto anche il figlio della redazione di al-Jazeera nella Striscia di Gaza. Gli attacchi contro i giornalisti ''da parte dell'occupazione'' sono un atto ''deliberato e sistematico'', ma ''non impediranno che il mondo sappia la verità sui crimini in corso a Gaza'', ha affermato. Questi attacchi, ha aggiunto, ''denotano il collasso della narrativa sionista e il suo obiettivo di nascondere la verità''.
Teheran: "L'Iran risponderà con forza a Israele in caso di attacco"
"Non esiteremo a dare una risposta schiacciante e decisiva a Israele nel caso in cui dovesse attaccare l'Iran", ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Mehr uno dei comandanti delle Guardie rivoluzionarie, il generale Gholamali Rashid, aggiungendo: "È imperativo contrastare qualsiasi aggressione da parte degli Stati Uniti e di Israele contro qualsiasi nazione, dato il contesto dell'occupazione statunitense dell'Afghanistan e poi dell'Iraq all'inizio degli anni '80". "Tuttavia, è stato dimostrato che tutti coloro che hanno danneggiato la Repubblica islamica non sono riusciti a sottrarsi alla punizione, e anche gli autori dell'assassinio dell'ex comandante di Qods Ghassem Soleimani saranno presto puniti", ha sottolineato Rashid. Soleimani è stato ucciso a Baghdad nel gennaio 2020 dagli Stati Uniti.
Tv Israele: no rimpasto governo, Netanyahu non licenzierà ministri
Non è previsto alcun rimpasto di governo in Israele, nonostante le pressioni. Come riporta l'emittente televisiva pubblica Kan, il primo ministro Benjamin Netanyahu non ha alcuna intenzione di rimuovere dall'incarico nessuno dei suoi ministri. Quello a cui sta pensando Netanyahu, prosegue Kan, è la chiusura dei ministeri considerati ''minori''. In questo contesto sono in corso colloqui per fornire una ''compensazione'' ai ministri interessati e, secondo indiscrezioni, a loro sarebbe garantito un posto nel governo, ma senza portafoglio. Un'altra opzione potrebbe essere quella di offrire al ministro rimasto senza dicastero la guida dell'organismo governativo Tkuma (resurrezione in ebraico) creato dopo il massacro sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre. L'organismo è incaricato di gestire la ricostruzione delle comunità della Striscia di Gaza devastate dai terroristi di Hamas. Netanyahu spera di illustrare la sua decisione durante la riunione di governo prevista per giovedì, quando il premier spera anche di ottenere l'approvazione del bilancio di guerra per il 2024 presentato dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.
Protesta davanti alla Knesset: 'Elezioni subito, governo si dimetta'
Una manifestazione di protesta contro il governo del premier Benjamin Netanyahu si sta svolgendo davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano a Gerusalemme, per chiedere ''elezioni subito''. Con un sit-in, i manifestanti stanno impedendo l'ingresso in Aula dei deputati. ''Tutte le speranze illustrate dal governo in occasione di questo momento di emergenza sono state distrutte dal fallimento delle loro azioni, espresse dalla loro disfunzione, dall'abbandono degli ostaggi, dal danno fatale alla reputazione internazionale di Israele, dal loro continuo incitamento e divisione e dal dirottamento dei bilanci a favore degli interessi personali a scapito del pubblico'', affermano gli organizzatori in una nota. "Siamo venuti alla Knesset per chiedere elezioni subito, l'immediata sostituzione del governo e l'espulsione degli estremisti", aggiungono
Gaza: 73 morti in 24 ore, 22.800 da inizio guerra
Sono 73 i palestinesi che hanno perso la vita e 99 quelli che sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza a causa dei raid aerei israeliani. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza aggiornando a 22.800 il bilancio dei morti nell'enclave palestinese dallo scorso 7 ottobre, mentre oltre 58mila persone sono rimaste ferite.
Hamas: 73 palestinesi uccisi in raid Israele in 24 ore
Settantatre palestinesi sono stati uccisi e 99 feriti dalle forze israeliane e dagli attacchi aerei a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo dice il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas. Il numero di vittime include le otto persone uccise nell'attacco vicino a Deir Al-Balah.
Media: polizia disperde manifestanti i fronte a Knesset
La polizia israeliana ha caricato e disperso i manifestanti che protestavano di fronte alla Knesset chiedendo elezioni anticipate. Lo riportano i media israeliani. Secondo la polizia, la protesta che ha bloccato l'ingresso alla Knesset, è illegale.
Seul: Hamas usa armi fornite da Nord Corea
Hamas utilizza armi prodotte nella Corea del Nord nella guerra con Israele. Lo riferisce un rapporto dell'intelligence della Corea del Sud. Pyongyang ha negato di aver firmato un accordo sulle armi con l'organizzazione islamista. Secondo un rapporto pubblicato dall'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, l'agenzia di intelligence di Seul ha confermato che Hamas ha utilizzato un lanciagranate semovente prodotto nella Corea del Nord.
Premier Qatar, sforzi concertati per un cessate il fuoco a Gaza
Il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani nel suo incontro con il segretario di Stato Usa Antony Blinken "ha sottolineato la necessità di sforzi concertati a livello regionale e internazionale per raggiungere un cessate il fuoco per fermare lo spargimento di sangue, proteggere i civili, fornire aiuti e limitare l'espansione del conflitto nella regione". Lo riferisce il ministero degli Esteri di Doha in un comunicato citato dal Guardian.
Gaza, media: 8 morti in raid su campo profughi Deir Balah
L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno otto palestinesi sono stati uccisi stanotte in un bombardamento aereo israeliano contro il campo profughi di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.
Guerra Hamas-Israele, tre giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza in raid
L'agenzia Wafa ha riportato che due reporter sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia: sono Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Il governo di Hamas, poi, ha diffuso la notizia della morte del fotoreporter Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004, durante un attacco aereo sulla città di Gaza. Hamza Dahdouh è invece il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dah. LEGGI QUI