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Guerra Israele–Hamas, oggi il voto all'Onu sulla tregua a Gaza

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Medioriente, trattativa ostaggi in stallo salta seduta Onu
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Medioriente, trattativa ostaggi in stallo salta seduta Onu
00:01:53 min

Slitta nuovamente il voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla nuova risoluzione su Gaza. Lo ha fatto sapere il segretario di Stato americano Antony Blinken: "Gli Stati Uniti sono concentrati anche a riportare gli ostaggi a casa".  Intanto, è atteso il voto del Consiglio di sicurezza sulla risoluzione Onu che prevede ampie pause umanitarie

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Bisogna aiutare Israele "a garantire che ciò che è accaduto il 7 ottobre non possa mai più accadere" e "porre fine al conflitto il più rapidamente possibile", riducendo al minimo la perdita di vite umane e la sofferenza dei civili. Lo dice il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante la conferenza stampa di fine anno, riferendosi alla guerra a Gaza. Secondo Blinken serve negoziare il ritorno degli ostaggi rimasti a Gaza ed evitare che il conflitto si estenda. ''Gli Stati Uniti e Israele vogliono un accordo per una nuova pausa dei combattimenti che consenta il rilascio degli ostaggi'', ma ''il problema era e rimane Hamas''. 

Già rinviato due volte, si attende il voto del Consiglio di sicurezza Onu su una risoluzione su una tregua a Gaza. La bozza della risoluzione prevede "pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi".


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Continua a seguire gli aggiornamenti nel liveblog di giovedì 21 dicembre

Medioriente, Generale Israele: nuova fase guerra, anche in nuove aree

Il capo del comando meridionale dell'Esercito israeliano (Idf) , il maggiore generale Yaron Finkelman, afferma che l'esercito si trova in "un'altra fase significativa dell'offensiva, in nuove aree". "Questa offensiva continuerà e continuerà ad andare avanti. Continuerà con la pressione contro il nemico in superficie e nel sottosuolo. Continueremo ad avanzare qui e in altre aree in cui non abbiamo ancora manovrato", ha affermato parlando ai militari della 98.ma divisione a Khan Yunis (Gaza), come mostra un video delle Idf. 

Guerra Israele-Hamas, cos'è e come funziona il sistema Gospel usato per colpire Gaza

L'esercito ebraico utilizza l'intelligenza artificiale per individuare e  bombardare gli obbiettivi dei terroristi all'interno della Striscia. Ma  dato il numero di civili palestinesi rimasti uccisi, alcuni analisti  internazionali nutrono dubbi sulla sua accuratezza. IL FOCUS

Medioriente, Hamas rifiuta proposta di Israele su tregua
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Medioriente, Hamas rifiuta proposta di Israele su tregua
00:01:51 min

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale  yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico,  religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver  intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente  indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera  norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi L'APPROFONDIMENTO

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier  israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al  conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato  ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita  ed Emirati Arabi Uniti LEGGI

Medioriente, Israele colpisce centro di comando di Hezbollah in sud Libano

L'Esercito israeliano afferma che aerei da combattimento hanno colpito un centro di comando di Hezbollah nel sud del Libano in risposta ai ripetuti attacchi al confine. Nel frattempo, quattro razzi sono stati lanciati dalla Siria sulle alture di Golan, facendo scattare le sirene a Mas'ade e Ein Quiniyye. Lo riporta The Times of Israel. 

Ehud Olmert a Sky TG24: "Israele deve fornire una visione politica"

Il governo Netanyahu e le forze di estrema destra al suo interno, ci dice l’ex premier israeliano, non vogliono il negoziato. L'INTERVISTA

"Hamas ha rifiutato la proposta di Israele sulla tregua"

Hamas ha rifiutato la proposta di Israele sulla una tregua e non accetterà un accordo finché la pausa dei combattimenti non sarà effettiva. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti dell'intelligence egiziana. Secondo quanto riferito, l'offerta israeliana prevedeva una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi.

Medioriente, trattativa sugli ostaggi in stallo: salta seduta Onu

Medioriente, trattativa ostaggi in stallo salta seduta Onu
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Medioriente, trattativa ostaggi in stallo salta seduta Onu
00:01:53 min

La guerra Israele-Hamas tra racconto giornalistico e fake news

Il dibattito tra la direttrice di QN Agnese Pini, i direttori di  Repubblica Maurizio Molinari, del Corriere della Sera Luciano Fontana e  di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, sul racconto del conflitto in  medioriente, nella ricerca quotidiana di un equilibrio nella narrazione  dei fatti e sul rischio sempre presente della diffusione di fake news. LEGGI L'ARTICOLO

Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno  dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è  impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per  Israele ha il sapore dell’11 settembre americano. L'ANALISI

Macron: "Combattere terrorismo non significa spianare Gaza"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che combattere il terrorismo non significa "spianare Gaza", riferendosi alla risposta di Israele dopo l'attacco senza precedenti dei militanti di Hamas il 7 ottobre scorso. "Non possiamo lasciare che si radichi l'idea che una lotta efficace contro il terrorismo implica che Gaza sia spianata o che siano attaccate indiscriminatamente le popolazioni civili", ha precisato Macron all'emittente France 5.

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli  sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare  le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei  terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una  profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e  vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate. L'APPROFONDIMENTO

Slitta a domani il voto all'Onu sulla risoluzione su Gaza

Slitta nuovamente il voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla nuova risoluzione su Gaza. "Il Consiglio di Sicurezza ha accettato di continuare i negoziati oggi per concedere più tempo alla diplomazia. E la presidenza riprogrammerà l'adozione per domani (giovedì) mattina", ha detto il presidente di turno dell'organismo, l'ambasciatore dell'Ecuador Jose Javier De La Gasca Lopez-Dominguez.



Biden, il bilancio di 20.000 morti a Gaza è una tragedia

Il bilancio di 20.000 morti a Gaza è "una tragedia". Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden ai giornalisti a Milwaukee, in Wisconsin, rispondendo a una richiesta di commentare il nuovo bilancio fornito dalle autorità di Hamas.



Israele, assunto controllo su un quartier generale di Hamas

Nel centro di Gaza Israele ha assunto il controllo su un importante 'quartier generale' di Hamas, dentro il quale operava la leadership amministrativa e militare. Include aree utilizzate nel tempo dalle figure principali, fra cui Ismail Haniyeh, Yihia Sinwar e Muhammed Deif, il comandante militare. Lo ha reso noto il portavoce militare israeliano secondo cui il complesso - situato nella 'Piazza Palestina', nel rione Rimal - comprende edifici in superficie ed un'estesa rete di tunnel sviluppati in ''una citta' terroristica sotterranea''. Trovati ''nascondigli, uffici ed anche appartamenti per i dirigenti di Hamas''.

Israele: assunto controllo su un quartier generale di Hamas

Nel centro di Gaza Israele ha assunto il controllo su un importante 'quartier generale' di Hamas, dentro il quale operava la leadership amministrativa e militare. Include aree utilizzate nel tempo dalle figure principali, fra cui Ismail Haniyeh, Yihia Sinwar e Muhammed Deif, il comandante militare. Lo ha reso noto il portavoce militare israeliano secondo cui il complesso - situato nella 'Piazza Palestina', nel rione Rimal - comprende edifici in superficie ed un'estesa rete di tunnel sviluppati in ''una città terroristica sotterranea''. Trovati ''nascondigli, uffici ed anche appartamenti per i dirigenti di Hamas''. 

Biden: "Facciamo pressione su Israele e Hamas per accordo"

"Stiamo facendo pressione. Non c'è alcuna aspettativa a questo punto, ma stiamo facendo pressione". Lo ha detto ai giornalisti al suo arrivo a Milwaukee, nel Wisconsin, il presidente americano Joe Biden, parlando della possibilità di un nuovo accordo tra Israele e Hamas per una tregua nei combattimenti e per il rilascio degli ostaggi. Poi ha definito "tragica" la morte di 20mila palestinesi nella Striscia di Gaza, secondo l'ultimo bilancio fornito da Hamas, a causa delle operazioni israeliane

Scontri con esercito presso Betlemme, morto un adolescente

Un adolescente palestinese (Mahmud Zaoul) è stato colpito a morte oggi dal fuoco di militari israeliani all'ingresso del villaggio di Hussan, presso Betlemme, in Cisgiordania. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan secondo cui all'ingresso di forze israeliane nel villaggio si sono verificati disordini nel corso dei quali il giovane è stato raggiunto al collo da un proiettile. L'esercito israeliano non ha ancora divulgato un propria versione di quanto è accaduto

Hamas: il bilancio dei morti a Gaza è salito a 20.000

Le autorità di Hamas nella Striscia di Gaza hanno affermato oggi che almeno 20.000 persone sono state uccise nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, lo scorso 7 ottobre. Circa 8.000 bambini e 6.200 donne si contano tra le vittime, ha sostenuto Hamas      

Blinken: "Usa per fine guerra a Gaza il prima possibile"

Gli Stati Uniti sono concentrati a "portare il conflitto" a Gaza "alla fine il prima possibile, riportare gli ostaggi a casa". Sono alcune delle priorità indicate dal segretario di Stato americano Antony Blinken nella conferenza stampa di fine anno.

Usa: "Colloqui su una pausa tra Israele e Hamas molto seri"

I negoziati per una pausa nei combattimenti tra Israele e Hamas "sono molto seri". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing a bordo dell'Air Force One.

Netanyahu: guerra continuerà fino all'eliminazione di Hamas

"La guerra continuerà fino a che Hamas non verrà eliminato, fino alla vittoria. Chi pensa che ci fermeremo, non è collegato alla realtà". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu escludendo quindi un cessate il fuoco.

Il leader di Hamas Haniyeh in Egitto per negoziare la tregua a Gaza

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è arrivato al Cairo per colloqui con i funzionari egiziani nel tentativo di fermare le ostilità tra Israele e i combattenti a Gaza. Con lui c'è l'ex leader del gruppo islamista Khaled Meshal.  Secondo una fonte all'agenzia Reuters sono in corso "intensi negoziati" mediati dal Qatar e dall'Egitto. L'ARTICOLO COMPLETO

Bozza risoluzione Onu prevede "ampie pausa umanitarie"

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede "pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi" a Gaza. E' quanto si legge nella bozza finale della risoluzione Onu che sarà votata tra circa mezz'ora secondo quanto riferito dalla Bbc che ne ha preso visione. Il testo è frutto di un compromesso tra Emirati arabi e Stati Uniti per fare sì che questi ultimi si astengano dal voto e la risoluzione passi. Da settimane Washington si dichiara contraria ad un cessate il fuoco ma favorevole a tregue umanitarie che permettano di far entrare gli aiuti a Gaza. Nel testo si chiede anche il rilascio immediato di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas.

Financial Times: si lavora per creare corridoio sicuro per navi nel Mar Rosso

La coalizione anti-Houthi creata dagli Stati Uniti punta a istituire un "corridoio sicuro" per le navi commerciali nel Mar Rosso, nel tentativo di rafforzare la sicurezza in una delle principali arterie del commercio mondiale in Medio Oriente. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l'ipotesi allo studio è nelle fasi preliminari.

Media: esercito vicino due volte a tunnel dove era Sinwar

Negli ultimi giorni le truppe israeliane sono riuscite due volte a raggiungere i tunnel a Gaza dove si riteneva fosse nascosto il leader di Hamas Yahya Sinwar, ma non lo hanno trovato. Lo hanno riferito i media israeliani. Secondo la tv Canale 13, l'Idf ha concentrato le sue attività principalmente dentro e intorno a Khan Younis - nel sud di Gaza, dove si crede sia nascosto Sinwar - con l'obiettivo di ucciderlo. Entrambe le volte Sinwar sarebbe, tuttavia, sfuggito visto che la sua strategia è quella di non stare in qualsiasi posto per un periodo prolungato. Sul fatto non c'è conferma da parte dell'esercito. Secondo la stessa fonte, nella caccia a Sinwar i soldati hanno scoperto uno dei posti dove era nascosto Mohammed Deif, capo delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, anche lui attivamente ricercato.

Hamas: "Prima il cessate il fuoco poi lo scambio di ostaggi"

L'esponente di Hamas Ghazi Hamad ha confermato la posizione contraria della fazione palestinese ad uno scambio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea con Israele. "Non giocheremo a questo gioco", ha detto in una dichiarazione ad Al Jazeera, ripresa dai media israeliani aggiungendo che per Hamas un cessate il fuoco "permanente è la priorità". "Israele - ha spiegato - prenderà la carta degli ostaggi e dopo questi comincerà un nuovo round di uccisioni di massa e di massacri contro il nostro popolo".   Hamad ha tuttavia aggiunto che se ci fosse un cessate il fuoco permanente Hamas sarebbe disposta ad "un grande compromesso". Hamad ha poi ricordato - riferendosi ai contatti in corso con Fatah, la fazione del presidente Abu Mazen, sul futuro di Gaza alla fine della guerra - di aver contattato più volte la componente maggioritaria dello schieramento palestinese per "prendere decisioni insieme" ma senza alcun risultato. E per questo ha incolpato Abu Mazen che di Fatah è il responsabile.

Medio Oriente, prima consegna aiuti a Gaza in arrivo dalla Giordania

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha annunciato di aver consegnato cibo a Gaza attraverso il valico di frontiera israeliano di Kerem Shalom, nel primo convoglio di aiuti in arrivo dalla Giordania. L'arrivo del convoglio di 46 camion è avvenuto dopo "settimane di coordinamento con tutte le parti", ha dichiarato il PAM, aggiungendo che si tratta di un "primo passo cruciale (che) potrebbe aprire la strada a un corridoio di aiuti più sostenibile attraverso la Giordania e consentire la consegna di più aiuti su scala". 


Hamas a Israele: "Rilasci detenuti palestinesi di peso"

Israele e Hamas non sono "vicini a un accordo finale al momento" sul rilascio degli ostaggi a Gaza, ha detto alla Cnn un funzionario israeliano vicino al dossier spiegando che Hamas chiede la liberazione di detenuti palestinesi di "peso maggiore" rispetto a quelli che hanno lasciato le carceri israeliane nelle scorse settimane. Gerusalemme sta chiedendo il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti come parte di un eventuale accordo, ha detto il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo. "Per ora sono ancora trattative. Non c'è nulla di definitivo", ha affermato. Il governo Netanyahu ritiene che a Gaza ci siano ancora 108 ostaggi vivi e i corpi di altri 21. "Un cessate il fuoco temporaneo come parte dell'accordo potrebbe durare una o due settimane", ha detto il funzionario. 

Cameron in Egitto e Giordania per "cessate il fuoco sostenibile"

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha iniziato una missione in Medio Oriente, in Egitto e in Giordania, per esercitare pressioni per un "cessate il fuoco sostenibile" a Gaza, ulteriori pause umanitarie e il rilascio degli ostaggi. Prima di partire, Cameron ha detto che "nessuno vuole vedere questo conflitto proseguire un minuto più di quanto necessario. Ma perché il cessate il fuoco possa funzionare, deve essere sostenibile". 

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier  israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al  conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato  ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita  ed Emirati Arabi Uniti LA STRATEGIA

Wsj, trattative Hamas-Fatah su futuro Gaza ma Sinwar contrario

I leader di Hamas all'estero, Ismail Haniyeh e Khaled Mashaal, sono in contatti riservati con  Hussein Al-Sheikh, esponente di Fatah, la fazione del presidente Abu Mazen), nel tentativo di formare un'alleanza sul futuro di Gaza nel dopoguerra sotto l'ombrello dell'Olp. Colloqui dai quali l'ala militare di Hamas, guidata da Yahya Sinwar sarebbe stato tenuto all'oscuro. Lo ha riferito il Wall Street Journal - che cita Husam Badran, esponente in Qatar dell'ufficio politico di Hamas - secondo cui ai colloqui parteciperebbe anche Mohammad Dahlan, un ex di Fatah espulso dalla fazione e ritiratosi dalla vita politica ma con stretti contatti con i Paesi del Golfo e con l'Egitto. E anche l'ex premier palestinese Salam Fayyad che è un candidato gradito agli Usa nella possibile successione di Abu Mazen. Negli ultimi tempi, dal leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar sono giunte forti critiche all'apparato politico della fazione all'estero sul fatto che "i combattenti" nella Striscia non abbiano avuto peso nei colloqui sulla guerra. "Non combattiamo solo perchè vogliamo combattere. Non siamo a favore - ha spiegato Budran riferendosi ai contatti - di un gioco a somma zero. Vogliamo mettere fine alla guerra e creare uno stato palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme". Secondo il Wsj, Sinwar sostiene che la guerra non è ancora persa e non è ancora tempo di compromessi. E così, non appena ha scoperto dei colloqui della leadership politica, ha chiesto che venissero fermati. 



Palestinese tenta speronare soldati vicino Hebron, ucciso

Un palestinese alla guida di un'auto è  stato colpito e ucciso dai soldati israeliani che aveva tentato di speronare con il suo veicolo, vicino a un incrocio nel sud della Cisgiordania. E' accaduto nei pressi dell'incrocio Beit Einun, un villaggio situato circa 5 chilometri a Nord di Hebron. L'auto si è schiantata contro una recinzione vicino alle truppe. 

Wafa, bombardamenti a sud di Gaza, vittime anche bimbi

Pesanti bombardamenti israeliani all'alba a Gaza, in particolare a Jabalia e Khan Yunis. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa riportando fonti locali e giornalistiche che parlano dell'uccisione e il ferimento di dozzine di civili palestinesi, la maggior parte dei quali bambini e donne. L'agenzia di stampa Safa, affiliata ad Hamas, ripresa dalla Bbc, ha riferito di feroci scontri tra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel centro di Khan Younis, nonché di violenti scontri e attacchi aerei israeliani nell'area di Ma'an. 

Borrell: Europa in pericolo, rischia danni da Ucraina e Gaza

"L'Europa è in pericolo. Se lasciamo che Putin vinca in Ucraina, se lasciamo che la tragedia in corso a Gaza continui, il progetto europeo potrebbe essere irrimediabilmente danneggiato. Rimbocchiamoci le maniche per evitarlo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al summit annuale Grand Continent in Valle d'Aosta.

Hezbollah, 117 combattenti uccisi da Israele dall'8 ottobre

Con l'annuncio della morte di altri due combattenti uccisi da Israele nelle ultime ore nel sud del Libano, gli Hezbollah libanesi, alleati dell'Iran, fanno sapere di aver perso dall'inizio del conflitto armato 117 miliziani. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese.

Hrw, Mosca forza ucraini in aree occupate ad arruolarsi

Le autorità russe continuano ad arruolare civili ucraini nelle aree occupate o cercano comunque di arruolarli con la forza, compresi quelli detenuti: la denuncia è di Human Rights Watch, che rileva come la pratica sia "un crimine di guerra".

"Le autorità russe costringono in modo palese e illegale gli

uomini nelle aree occupate dell'Ucraina a combattere contro il

loro stesso Paese", ha dichiarato Hugh Williamson, direttore per

l'Europa e l'Asia centrale di Human Rights Watch. "Meno visibile

è la loro pratica di fare pressione sui civili ucraini detenuti, che non hanno un posto dove nascondersi o fuggire, affinche' si uniscano alle forze russe". Human Rights Watch ha intervistato telefonicamente tre uomini, che sono in stato di fermo nella regione di Donetsk; e tutti e tre hanno sostenuto di essere detenuti lì da prima dell'invasione e che i filorussi della Repubblica popolare di Donetsk fanno pressione su di loro affinche' si uniscano alle truppe russe, "usando intimidazioni, minacce e propaganda", una pressione che "si è intensificata negli ultimi mesi". Un avvocato ucraino che rappresenta una delle persone intervistate ha riferito alla ong di essere a conoscenza di almeno 11 casi simili. 


Unesco, crescono i giornalisti uccisi nelle zone di conflitto

Sono 38 i giornalisti uccisi nel 2023 mentre operavano in zone di guerra, erano stati 28 nel 2022 e 20 nel 2021. La maggior parte delle vittime, come attesta l'Unesco nel suo rapporto annuale, si trovava in Medio Oriente: 19 in Palestina, 3 in Libano, 2 in Israele.  Le altre vittime sono cadute in Afghanistan, Camerun, Siria e Ucraina. "Se il numero totale dei giornalisti morti nell'esercizio del loro lavoro è diminuito, passando dalle 88 vittime del 2022 alle 65 del 2023, questa tendenza nasconde un fenomeno grave e cioè l'aumento dei giornalisti uccisi nelle zone di guerra" ha detto la Direttrice generale dell'Unesco Audrey Azoulay. Inoltre sono innumerevoli le infrastrutture e gli uffici dei media danneggiati o distrutti. Sono state infine numerose le minacce, come attacchi fisici, detenzioni, confisca di attrezzature subite dai giornalisti in queste aree del mondo. Per questo, sottolinea l'Unesco, un gran numero di operatori dei media è fuggito o ha smesso di lavorare, creando "zone di silenzio" in molti paesi in conflitto, con gravi conseguenze per l'informazione sia per la popolazione locale che per il resto del mondo. L'Unesco infine lancia l'allarme per quello che potrà accadere il prossimo anno, nel corso del quale oltre ai conflitti ancora in atto si apre una stagione elettorale che riguarderà 2,6 milioni di persone che si recheranno alle urne in 60 paesi e l'aumento della violenza contro i giornalisti nei periodi elettorali è documentato da 759 attacchi in 70 paesi tra gennaio 2019 e giugno 2022, tra cui 5 omicidi.

Esercito ha bombardato "più di 300 siti in 24 ore"

L'esercito israeliano ha reso noto che le sue forze hanno bombardato più di 300 siti nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. E' la conferma che, nonostante Israele si sia detto disposto a concordare una nuova pausa nei combattimenti in modo da avere gli ostaggi indietro, le sue truppe sono ancora impegnate in battaglie e scontri diretti nell'enclave palestinese.

Gaza all'oscuro, Internet bloccato nella Striscia

L'accesso a Internet e alle telecomunicazioni è completamente bloccato a Gaza. Lo ha annunciato Jawwal, l'azienda di telecomunicazioni palestinese che fornisce comunicazioni via cavo e internet a Gaza, su X. "Siamo spiacenti di annunciare che tutti i servizi di telecomunicazione nella Striscia di Gaza sono andati perduti a causa dell'aggressione in corso. Gaza è nuovamente oscurata". Si tratta del settimo 'shutdown' completo dal 7 ottobre.


Iran: Raisi, 'è necessario fornire aiuto al popolo di Gaza'

"È necessario che tutti utilizzino pienamente le loro capacità per fornire assistenza al popolo di Gaza". Lo ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante una conversazione telefonica con l'omologo del Turkmenistan, Sardar Bardimohamedov. "Le atrocità del regime sionista e degli Stati Uniti contro i palestinesi a Gaza non hanno colpito profondamente e fatto infuriare soltanto le nazioni musulmane, ma il mondo intero", ha aggiunto il presidente della Repubblica islamica, citato da Irna. Durante il colloquio, Raisi e Bardimohamedov hanno espresso soddisfazione riguardo alla crescita delle relazioni tra i due Paesi, soprattutto a livello commerciale.

Onu, 360mila casi malattie infettive tra sfollati Gaza

Sono stati rilevati oltre 360mila casi di malattie infettive tra il milione e mezzo di sfollati che si sono rifugiati nelle strutture delle Nazioni Unite a Gaza, malattie amplificate dalle pessime condizioni igieniche e della mancanza di cibo. E' quanto segnala il rapporto quotidiano dell'Onu sul conflitto. Tra gli sfollati nei centri dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, sono stati rilevati casi di meningite, varicella, ittero e altre malattie respiratorie, cutanee e di altro tipo, indica il documento. 

Washigton Post, Israele sta valutando tregua prolungata

Israele sta valutando un cessate il fuoco prolungato, "forse della durata di due settimane", per consentire ad Hamas di radunare gli ostaggi e trasferirli in un luogo sicuro prima di consegnarli. Lo scrive il Washington Post, secondo cui Israele potrebbe anche impegnarsi a ritirare le sue truppe dopo questo cessate il fuoco e condurre operazioni più mirate, soprattutto nel Nord della Striscia di Gaza.

Cameron, 'ora un cessate il fuoco sarebbe controproducente'

"Un cessate il fuoco lascerebbe Hamas al suo posto, con la loro ambizione di perpetrare altri attacchi terroristici come quelli del 7 ottobre: dunque non puoi avere un cessate il fuoco immediato e una soluzione basata sui due Stati, sono mutualmente incompatibili. Vogliamo un cessate il fuoco sostenibile, dunque non appena Hamas è messa fuori gioco e non sia più una minaccia per Israele: allora possiamo avere un cessate il fuoco allo stesso tempo di un processo di pace". A dichiararlo, in un'intervista al 'Corriere della Sera', è stato il ministro degli Esteri britannico David Cameron.

Hamas, 'Israele a Gaza ha ucciso 100 palestinesi in un giorno'

Gli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza avrebbero provocato la morte di "circa 100" palestinesi e il ferimento di altre centinaia in un solo giorno di guerra, secondo quanto afferma il ministero della salute di Hamas, che non distingue fra civili e miliziani nella conta delle vittime, citato dalla tv qatariota Al Jazeera.

Israele, altro soldato ucciso a Gaza, bilancio ora a 133

L'esercito ha annunciati la morte di un altro soldato ucciso in combattimento nel sud della Striscia. Si tratta di Lior Sivan, un riservista di 32 anni. Il bilancio dei soldati morti in battaglia, dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, è ora di 133. 

Haniyeh incontra ministro ran, prima di volare in Egitto

Prima di partire all'Egitto per i colloqui sul cessate il fuoco e l'accordo sul rilascio degli ostaggi, il capo del Politburo di Hamas Ismail Haniyeh ha incontrato a Doha il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian. Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è atteso in Egitto alla guida di una delegazione "di alto livello", ha reso noto ieri una fonte di Hamas. Secondo la stessa fonte nell'organizzazione, il leader di Hamas parlera' con il ministro dell'Intelligence egiziano Abbas Kamel di "cessare l'aggressione e la guerra per preparare un accordo per liberare ostaggi e prigionieri e porre fine all'assedio sulla Striscia di Gaza".

Malaysia vieta ingresso porti alle navi israeliane

Il governo della Malaysia ha annunciato che vieterà l'ingresso nel Paese a qualsiasi nave battente bandiera israeliana o che faccia scalo nei porti malesi diretta verso Israele, e ha vietato alla compagnia di navigazione israeliana Zim di utilizzare le sue infrastrutture portuali. Lo ha annunciato il premier malese, Anwar Ibrahim, che è anche ministro delle finanze. Le navi Zim che finora attraccavano regolarmente nei porti malesi, anche se Malaysia e Israele non hanno relazioni diplomatiche. 

Unicef, senza acqua molti altri bambini moriranno a Gaza

"I bambini e le loro famiglie sono costretti a utilizzare acqua proveniente da fonti non sicure, altamente salata o inquinata. Senza acqua sicura, molti altri bambini moriranno di privazioni e malattie nei prossimi giorni". Lo ha dichiarato il direttore esecutivo dell'Unicef Catherine Russell.

"L'accesso a quantità sufficienti di acqua pulita è una questione di vita o di morte, e i bambini di Gaza hanno a malapena una goccia da bere", ha aggiunto. Nei rifugi della Striscia, sottolinea l'Unicef, "lunghe code di donne e bambini esausti aspettano di poter usare, in media, un bagno ogni 700 persone, spingendo le persone a ricorrere ad altre strategie di coping, come l'uso di secchi o la defecazione a cielo aperto. Le docce sono ancora meno disponibili e le opzioni igieniche sono quasi inesistenti, con un impatto soprattutto su donne  ragazze. Questo potrebbe portare a un ulteriore aumento della diffusione di malattie". Secondo le stime dell'Unicef, i bambini sfollati di recente nel sud della Striscia di Gaza hanno accesso solo a 1,5-2 litri d'acqua al giorno, ben al di sotto dei requisiti raccomandati per la sopravvivenza. Per gli standard umanitari, la quantità minima di acqua necessaria in caso di emergenza è di 15 litri, che comprende acqua per bere, lavarsi e cucinare. Per la sola sopravvivenza, il minimo stimato è di 3 litri al giorno.

Cnn, Israele propone a Hamas tregua per rilascio 40 ostaggi

 Israele ha presentato ad Hamas una proposta che prevede una pausa di una settimana nei combattimenti nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio di 40 ostaggi: lo afferma Barak Ravid, analista di politica estera della Cnn che cita due funzionari israeliani e un'altra fonte a conoscenza della questione. Segnalata per la prima volta dal sito di notizie americano Axios, la proposta mira a far rilasciare donne, anziani e persone che necessitano di cure urgenti. L'accordo verrà presentato ad Hamas attraverso i mediatori del Qatar, ha detto Ravid. L'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog, ha confermato alla Cnn che Israele è disposto a mettere una pausa nei combattimenti se ciò significa rilasciare il maggior numero possibile di ostaggi. 

L'attacco israeliano nella città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza

Bombardamento israeliano su un edificio residenziale della città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

Attacco a Gaza

©Getty

Gaza, Mezzaluna rossa: 8 morti in raid su Deir al-Balah

Almeno otto persone sono morte e altre 34 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano su un edificio residenziale della città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza: lo rende noto oggi la Mezzaluna rossa palestinese, citata dall'emittente araba Al Jazeera.

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a  combattere, il premier  israeliano pensa già alla tattica da adottare  successivamente al  conflitto. Già convocato un team ristretto con  uomini dello Stato  ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati  Uniti, Arabia Saudita  ed Emirati Arabi Uniti LEGGI

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita,  controllano ormai da anni la capitale  yemenita Sana'a. Dietro di loro  c'è l'Iran, alleato ideologico,  religioso e militare. In queste  settimane il Pentagono ha detto di aver  intercettato missili e droni  lanciati dagli Houthi e "potenzialmente  indirizzati verso obiettivi in  Israele". L'11 dicembre una petroliera  norvegese nel Mar Rosso è stata  colpita da un missile houthi L'APPROFONDIMENTO

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