Guerra Israele–Hamas, slitta il voto del Consiglio Sicurezza Onu su tregua a Gaza

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Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione, il voto slitta ulteriromente. "Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi", ha detto il presidente israeliano Herzog. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele

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Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione per consentire consultazioni sulla bozza di risoluzione preannunciata dagli Emirati Arabi per "una pausa ampia ed estesa dei combattimenti finalizzata ad aumentare gli aiuti umanitari", anche via cielo e mare. Il voto, previsto per la mattinata di oggi dopo il rinvio di ieri, potrebbe quindi slittare ulteriormente. 

"Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto - in una riunione con gli ambasciatori stranieri - il presidente israeliano Isaac Herzog.

Non si è ancora trovato l'accordo, nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su una risoluzione redatta dagli Emirati Arabi Uniti per chiedere un cessate il fuoco immediato nella guerra tra Israele e Hamas che consenta la consegna di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi.

Gli Usa confermano il sostegno militare a Israele contro Hamas, ma spingono con decisione per un aumento degli aiuti umanitari. Hamas ha pubblicato un nuovo video di tre anziani ostaggi israeliani. 


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Slitta a domani voto Cds Onu su nuova risoluzione Gaza

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Jihad islamica pubblica un video di due ostaggi vivi a Gaza

La Jihad islamica ha pubblicato un video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza. Lo riferisce Haaretz. Le Brigate Al Quds, braccio armato dell'organizzazione terroristica palestinese della Jihad islamica, hanno pubblicato il video dei due ostaggi - Gadi Mozes, 79 anni, ed Elad Katzir, 47 - rapiti a Nir Oz il 7 ottobre. La moglie di Mozes, Efrat, è stata uccisa nell'attacco di Hamas. La madre di Katzir, Hannah, anch'essa rapita, è stata rilasciata il mese scorso. Suo padre, Rami, è stato invece assassinato. 

Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno  dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è  impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per  Israele ha il sapore dell’11 settembre americano. L'ANALISI

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli  sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare  le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei  terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una  profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e  vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate. L'APPROFONDIMENTO

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE FOTO

Usa, Ue e Nato condannano attacchi Houthi

Stati Uniti, Unione Europea, Nato e altri Paesi, incluso lo Yemen, hanno emesso un comunicato congiunto con cui condannano "l'interferenza Houthi con la libertà di navigazione" dopo i nuovi attacchi nel Mar Rosso da parte del gruppo di ribelli yemeniti. "Chiediamo - si legge nella dichiarazione - a tutti gli Stati di evitare di agevolare o incoraggiare gli Houthi. Non c'è giustificazione per questi attacchi, che colpiscono molti Paesi al di la' delle bandiere di appartenenza delle navi". Le principali compagnie di navigazione hanno già bloccato il passaggio nel Mar Rosso attraverso lo stretto di Bab al-Mandeb. 

Colloqui su tregua a Gaza positivi ma nessun accordo imminente

Le discussioni su un possibile nuovo cessate il fuoco a Gaza per consentire il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas sono state "positive", ma nessun nuovo accordo è imminente. E' quanto ha affermato, scrive il Guardian, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, che ieri ha incontrato a Varsavia il capo del Mossad David Barnea e Bill Burns, direttore della Cia, per parlare dei passi da compiere per rinnovare la pausa nelle ostilità che il mese scorso ha visto il rilascio di oltre 100 ostaggi. "I colloqui sono stati positivi e i negoziatori hanno esplorato e discusso diverse proposte nel tentativo di progredire nei negoziati. Non si prevede un accordo a breve termine", ha detto Al Thani. 

Gaza, Blinken telefona al ministro degli Esteri egiziano

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha ricevuto stasera una telefonata dal segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo fa sapere l'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri egiziano. Blinken - ha riferito - "ha espresso l'aspirazione del suo Paese ad uno stretto lavoro congiunto tra gli Stati Uniti e l'Egitto" e la volontà di "rafforzare i meccanismi di coordinamento e consultazione di fronte alle crescenti sfide regionali e internazionali". I due ministri hanno discusso a lungo degli sviluppi nella Striscia di Gaza, concordando sull'obiettivo di evitare qualunque spinta dei palestinesi fuori dalle loro terre, un obiettivo sul quale l' amministrazione Usa - detto Blinken secondo il portavoce egiziano - si sta impegnando. 

Media, 12 morti in raid israeliano su abitazione a Khan Younis

Un raid israeliano sulla Striscia di Gaza ha colpito una casa a ovest della città meridionale di Khan Younis, uccidendo almeno 12 persone e ferendone altre decine. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo il corrispondente dell'emittente, Wael Dahdouh, la casa apparteneva alla famiglia Hamdan, dove si stavano rifugiando decine di sfollati palestinesi. "Al momento, 12 persone sono state trasportate all'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, ma altre decine sono rimaste sotto le macerie", ha detto. 

Domani il leader di Hamas Haniyeh sarà in Egitto per colloqui

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà domani in Egitto per discutere del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e dello scambio di prigionieri con Israele, ha detto oggi una fonte interna al movimento islamico palestinese.  Haniyeh, che risiede in Qatar porterà con sé e guiderà una delegazione di Hamas di "alto livello" in Egitto, dove avrà colloqui in particolare con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, "sulla necessità di fermare l'aggressione e la guerra, preparare un accordo per il rilascio dei prigionieri e la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza", ha detto la fonte all'Afp.

Bbc: "Haniyeh andrà domani al Cairo"

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà domani al Cairo, in Egitto. Ne dà notizia la Bbc.

Usa, l'Autorità palestinese deve avere un ruolo nel dopo guerra

"Crediamo che l'Autorità Palestinese possa e debba avere un ruolo significativo a Gaza dopo il conflitto". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa. "Qualunque sarà la forma che prenderà Gaza dopo la guerra non potrà essere con Hamas al controllo come il 6 ottobre", ha sottolineato. 

Gallant: "Operazione di terra si estenderà ad altre aree"

L'operazione di terra si estenderà ad altre aree. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Durante una visita al confine di Gaza, Gallant ha detto: "Khan Younis è diventata la nuova capitale del terrore". Non smetteremo di agire lì finché non avremo raggiunto gli alti funzionari di Hamas", ha riferito il Times of Israel, citando fonti del ministero.

Usa, guerra a Gaza finirebbe oggi se Hamas liberasse gli ostaggi

"La guerra a Gaza finirebbe oggi se Hamas liberasse tutti gli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa ribadendo che gli Stati Uniti "non sostengono un cessate il fuoco permanente". "Validerebbe quello che Hamas ha fatto il 7 ottobre", ha aggiunto.

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