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Guerra Israele–Hamas, slitta il voto del Consiglio Sicurezza Onu su tregua a Gaza

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MO, slitta voto del consiglio di sicurezza Onu sulla tregua
NEWS
MO, slitta voto del consiglio di sicurezza Onu sulla tregua
00:01:29 min

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione, il voto slitta ulteriromente. "Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi", ha detto il presidente israeliano Herzog. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele

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Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione per consentire consultazioni sulla bozza di risoluzione preannunciata dagli Emirati Arabi per "una pausa ampia ed estesa dei combattimenti finalizzata ad aumentare gli aiuti umanitari", anche via cielo e mare. Il voto, previsto per la mattinata di oggi dopo il rinvio di ieri, potrebbe quindi slittare ulteriormente. 

"Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto - in una riunione con gli ambasciatori stranieri - il presidente israeliano Isaac Herzog.

Non si è ancora trovato l'accordo, nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su una risoluzione redatta dagli Emirati Arabi Uniti per chiedere un cessate il fuoco immediato nella guerra tra Israele e Hamas che consenta la consegna di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi.

Gli Usa confermano il sostegno militare a Israele contro Hamas, ma spingono con decisione per un aumento degli aiuti umanitari. Hamas ha pubblicato un nuovo video di tre anziani ostaggi israeliani. 


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Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale  yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico,  religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver  intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente  indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera  norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi L'APPROFONDIMENTO

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Il governo Netanyahu e le forze di estrema destra al suo interno, ci dice l’ex premier israeliano, non vogliono il negoziato. L'INTERVISTA

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Il dibattito tra la direttrice di QN Agnese Pini, i direttori di  Repubblica Maurizio Molinari, del Corriere della Sera Luciano Fontana e  di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, sul racconto del conflitto in  medioriente, nella ricerca quotidiana di un equilibrio nella narrazione  dei fatti e sul rischio sempre presente della diffusione di fake news. LEGGI L'ARTICOLO

Slitta a domani voto Cds Onu su nuova risoluzione Gaza

Il voto del consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione a Gaza, già rinviato piu' volte, slitta ancora, a domani, per consentire il proseguimento dei negoziati sul testo. Lo riporta Afp citando fonti diplomatiche. L'ultima bozza, preparata dagli Emirati Arabi Uniti, chiede la "sospensione" delle ostilità nel territorio palestinese per consentire la consegna di maggiori aiuti umanitari. 

Jihad islamica pubblica un video di due ostaggi vivi a Gaza

La Jihad islamica ha pubblicato un video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza. Lo riferisce Haaretz. Le Brigate Al Quds, braccio armato dell'organizzazione terroristica palestinese della Jihad islamica, hanno pubblicato il video dei due ostaggi - Gadi Mozes, 79 anni, ed Elad Katzir, 47 - rapiti a Nir Oz il 7 ottobre. La moglie di Mozes, Efrat, è stata uccisa nell'attacco di Hamas. La madre di Katzir, Hannah, anch'essa rapita, è stata rilasciata il mese scorso. Suo padre, Rami, è stato invece assassinato. 

Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno  dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è  impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per  Israele ha il sapore dell’11 settembre americano. L'ANALISI

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli  sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare  le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei  terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una  profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e  vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate. L'APPROFONDIMENTO

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE FOTO

Usa, Ue e Nato condannano attacchi Houthi

Stati Uniti, Unione Europea, Nato e altri Paesi, incluso lo Yemen, hanno emesso un comunicato congiunto con cui condannano "l'interferenza Houthi con la libertà di navigazione" dopo i nuovi attacchi nel Mar Rosso da parte del gruppo di ribelli yemeniti. "Chiediamo - si legge nella dichiarazione - a tutti gli Stati di evitare di agevolare o incoraggiare gli Houthi. Non c'è giustificazione per questi attacchi, che colpiscono molti Paesi al di la' delle bandiere di appartenenza delle navi". Le principali compagnie di navigazione hanno già bloccato il passaggio nel Mar Rosso attraverso lo stretto di Bab al-Mandeb. 

Colloqui su tregua a Gaza positivi ma nessun accordo imminente

Le discussioni su un possibile nuovo cessate il fuoco a Gaza per consentire il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas sono state "positive", ma nessun nuovo accordo è imminente. E' quanto ha affermato, scrive il Guardian, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, che ieri ha incontrato a Varsavia il capo del Mossad David Barnea e Bill Burns, direttore della Cia, per parlare dei passi da compiere per rinnovare la pausa nelle ostilità che il mese scorso ha visto il rilascio di oltre 100 ostaggi. "I colloqui sono stati positivi e i negoziatori hanno esplorato e discusso diverse proposte nel tentativo di progredire nei negoziati. Non si prevede un accordo a breve termine", ha detto Al Thani. 

Gaza, Blinken telefona al ministro degli Esteri egiziano

Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha ricevuto stasera una telefonata dal segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo fa sapere l'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri egiziano. Blinken - ha riferito - "ha espresso l'aspirazione del suo Paese ad uno stretto lavoro congiunto tra gli Stati Uniti e l'Egitto" e la volontà di "rafforzare i meccanismi di coordinamento e consultazione di fronte alle crescenti sfide regionali e internazionali". I due ministri hanno discusso a lungo degli sviluppi nella Striscia di Gaza, concordando sull'obiettivo di evitare qualunque spinta dei palestinesi fuori dalle loro terre, un obiettivo sul quale l' amministrazione Usa - detto Blinken secondo il portavoce egiziano - si sta impegnando. 

Media, 12 morti in raid israeliano su abitazione a Khan Younis

Un raid israeliano sulla Striscia di Gaza ha colpito una casa a ovest della città meridionale di Khan Younis, uccidendo almeno 12 persone e ferendone altre decine. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo il corrispondente dell'emittente, Wael Dahdouh, la casa apparteneva alla famiglia Hamdan, dove si stavano rifugiando decine di sfollati palestinesi. "Al momento, 12 persone sono state trasportate all'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, ma altre decine sono rimaste sotto le macerie", ha detto. 

Domani il leader di Hamas Haniyeh sarà in Egitto per colloqui

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà domani in Egitto per discutere del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e dello scambio di prigionieri con Israele, ha detto oggi una fonte interna al movimento islamico palestinese.  Haniyeh, che risiede in Qatar porterà con sé e guiderà una delegazione di Hamas di "alto livello" in Egitto, dove avrà colloqui in particolare con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, "sulla necessità di fermare l'aggressione e la guerra, preparare un accordo per il rilascio dei prigionieri e la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza", ha detto la fonte all'Afp.

Bbc: "Haniyeh andrà domani al Cairo"

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh si recherà domani al Cairo, in Egitto. Ne dà notizia la Bbc.

Usa, l'Autorità palestinese deve avere un ruolo nel dopo guerra

"Crediamo che l'Autorità Palestinese possa e debba avere un ruolo significativo a Gaza dopo il conflitto". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa. "Qualunque sarà la forma che prenderà Gaza dopo la guerra non potrà essere con Hamas al controllo come il 6 ottobre", ha sottolineato. 

Gallant: "Operazione di terra si estenderà ad altre aree"

L'operazione di terra si estenderà ad altre aree. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Durante una visita al confine di Gaza, Gallant ha detto: "Khan Younis è diventata la nuova capitale del terrore". Non smetteremo di agire lì finché non avremo raggiunto gli alti funzionari di Hamas", ha riferito il Times of Israel, citando fonti del ministero.

Usa, guerra a Gaza finirebbe oggi se Hamas liberasse gli ostaggi

"La guerra a Gaza finirebbe oggi se Hamas liberasse tutti gli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa ribadendo che gli Stati Uniti "non sostengono un cessate il fuoco permanente". "Validerebbe quello che Hamas ha fatto il 7 ottobre", ha aggiunto.

Idf,: "Completata occupazione di Jabalia"

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver completato l'occupazione di Jabalia e che la brigata di Hamas che operava nella zona è stata smantellata. “Jabalia non è più la Jabalia di una volta”, ha detto il comandante israeliano, generale Itzik Cohen. Abbiamo ucciso centinaia di terroristi e arrestato circa 500 sospetti terroristi, alcuni dei quali hanno preso parte agli eventi del 7 ottobre". Cohen ha aggiunto che la brigata settentrionale di Hamas “è stata completamente smantellata, una parte significativa di essa ha cessato di esistere come struttura militare”. Ha inoltre affermato che le case dei 57 agenti di Hamas che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre sono state distrutte.

Israele conferma dispiegamento aggiuntivo di truppe nel sud di Gaza

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha confermato il dispiegamento aggiuntivo di truppe nelle vicinanze della città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza e teatro delle ultime operazioni.  "Nel sud di Gaza, nell'area di Khan Yunis, stiamo espandendo le nostre operazioni. Abbiamo aggiunto un'intera brigata e ulteriori forze di ingegneria da combattimento per le operazioni nell'area, per migliorare le nostre operazioni", ha detto Hagari, come riporta 'The Times of Israele'.

Netanyahu: per ostaggi capo Mossad 'due volte in Europa'

''Io mi sento personalmente impegnato a liberare tutti gli ostaggi. Portarli in salvo e' una missione di importanza suprema'': lo ha detto oggi il premier Benyamin Netanyahu ricevendo nella sede del ministero della difesa una delegazione di familiari di 20 dei circa 130 ostaggi tuttora a Gaza. ''Ancora negli ultimi giorni - ha osservato - ho mandato due volte il capo del Mossad in Europa per portare avanti un processo di liberazione degli ostaggi. Non lesinero' alcuno sforzo. La nostra richiesta e' che tutti vengano liberati''. 

Esercito, Israele indaga su palestinesi morti in detenzione

L'esercito israeliano ha reso noto oggi di aver avviato una indagine sulla morte dei detenuti palestinesi arrestati durante operazioni militari nella Striscia di Gaza nel corso degli scontri con i militanti di Hamas. "Sappiamo delle morti di terroristi nei centri di detenzione militare, e sono sotto inchiesta", ha detto un portavoce all'Afp. L'esercito non ha fornito dettagli sul numero dei detenuti morti o sulle circostanze della loro morte. Centinaia di palestinesi sono trattenuti in centri di detenzione nel sud di Israele, dopo essere stati arrestati in operazioni militari in tutta Gaza dallo scoppio della guerra il 7 ottobre. Oggi, il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che "molti di loro sono morti" in queste strutture di detenzione. Il rapporto afferma che i prigionieri sono morti nella base di Sde Teiman vicino alla città di Beersheva. I detenuti trattenuti in questa struttura sono "bendati e ammanettati per gran parte della giornata e le luci restano accese per tutta la notte", si legge nel rapporto. I detenuti sono stati "coinvolti in attività terroristiche", ha detto il portavoce. "I prigionieri ritenuti non coinvolti in attività terroristiche vengono rimandati nella Striscia di Gaza", ha aggiunto. 

Usa: "Lavoriamo con Onu per affrontare bisogni umanitari di Gaza"

“Sosteniamo pienamente la necessità di affrontare i bisogni umanitari della popolazione di Gaza e stiamo lavorando su questi problemi con altri paesi nel Consiglio di Sicurezza”. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller, senza commentare il motivo per cui il voto sull'ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza relativa alla guerra a Gaza è stato ripetutamente ritardato. Palrando con i giornalisti, Miller ha affermato che gli Stati Uniti hanno discusso con Israele in merito alla risoluzione, ma non ha riferito se i funzionari israeliani abbiano chiesto agli Stati Uniti di porre il veto alla risoluzione.

Usa, detto a Israele che non vogliamo chiese e ospedali colpiti

"Abbiamo parlato con Israele del fatto che non vogliamo vedere chiese, moschee, scuole e ospedali attaccati". Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller rispondendo a chi gli chiedeva della recenti affermazioni di papa di Francesco quando, durante l'Angelus, ricordando le due donne uccise in una parrocchia a Gaza ha detto: "qualcuno dice è il terrorismo: è la guerra. Sì, è  la guerra, è  il terrorismo". 

Msf. "Truppe israeliane prendono il controllo dell'ospedale al-Awda di Gaza"

Le forze israeliane hanno preso il controllo dell’ospedale al-Awda di Gaza dopo averlo assediato per 12 giorni. Lo ha riferito Medici senza frontiere (Msf), aggiungendo che uomini di età pari o superiore a 16 anni sono stati portati fuori, spogliati, legati e interrogati, tra cui sei operatori di Msf. Dopo gli interrogatori, la maggior parte è stata rimandata in ospedale e gli è stato detto di non muoversi.

“L’ospedale Al-Awda ha ancora decine di pazienti al suo interno, 14 dei quali sono bambini. L’ospedale è ora senza elementi essenziali come l’anestesia generale e l’ossigeno”, ha detto il gruppo umanitario.

Meloni: "Conflitto in cima a nostra agenda, sostegno ad Anp per 2 popoli 2 Stati"

Il conflitto in Medio Oriente rimane "in cima alla nostra agenda. Tutti noi sosteniamo il diritto di Israele alla propria esistenza e alla propria sicurezza, così come siamo concordi nel dire che è necessario proteggere la vita dei civili, sia israeliani che palestinesi". Così si legge nel messaggio inviato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori. "La popolazione civile di Gaza è vittima di Hamas e per questo è necessario intensificare l'impegno umanitario. L'Italia ha inviato due voli di aiuti e la nave militare Vulcano è attraccata nel porto egiziano di El Arish per la cura dei palestinesi feriti, in particolare minori. E stiamo inviando medici pediatri negli ospedali emiratini per curare i minori che continuano ad affluire da Gaza", prosegue la premier, secondo la quale è necessario "aumentare il sostegno all'Autorità Palestinese, che ha un ruolo cruciale per qualunque processo politico e per una soluzione di lungo periodo sul modello 'due popoli e due Stati'. Crediamo che la comunità internazionale debba lavorare e dare ogni possibile supporto per aiutare Gaza nella fase post conflitto per costruire un futuro libero da Hamas e da altre organizzazioni integraliste che lucrano sul legittimo desiderio del popolo palestinese di autodeterminarsi", aggiunge.

Hamas lancia attacco missilistico su Israele

Le Brigate Qassam hanno dichiarato tramite Telegram di aver lanciato 12 missili verso la caserma dell'aeroporto Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Il braccio armato di Hamas ha affermato di aver effettuato l'attacco in risposta ai “massacri contro i civili nella Striscia di Gaza”. I media israeliani hanno riferito che le sirene dei raid aerei sono state attivate nella zona di Kiryat Shmona. Le Brigate Qassam hanno aggiunto di aver preso di mira e distrutto una casa dove si erano installati sette soldati israeliani, uccidendone alcuni e ferendone altri.

Difesa, nave nel Mar Rosso per operazione già esistente

Alcuni media hanno riportato la volontà italiana di aderire all'operazione Prosperity Guardian, recentemente lanciata dagli Stati Uniti per assicurare la libera navigazione del Mar Rosso e contrastare il crescente numero di attacchi del gruppo terroristico Houti nei confronti del naviglio mercantile in transito. Lo fa sapere il ministero della Difesa. In realtà, la Difesa, rispondendo a una precisa richiesta di tutela degli interessi nazionali, pervenuta dagli armatori italiani, ha deciso di spostare nel Mar Rosso una delle sue unità navali già in medio oriente. Ciò, tuttavia, avverrà nell'ambito di un'operazione già esistente e autorizzata dal parlamento e non dell'operazione Prosperity Guardian.

Egitto lavorerà con Usa per prevenire sfollamento palestinesi

L’Egitto e gli Stati Uniti hanno concordato di lavorare insieme per prevenire lo sfollamento dei palestinesi dalle loro terre. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri egiziano, mentre crescono gli allarmi per il più ampio sfollamento dei residenti di Gaza dall'inizio della guerra.

Gallant, leader Hamas andranno al cimitero o in prigione

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha sottolineato che Israele porterà gli alti dirigenti di Hamas "nel posto che meritano: nel cimitero o in prigione". Lo scrive il 'Jerusalem Post'.

Incontro Qatar-Mossad-Cia positivo, ma no accordi

L'incontro tra il primo ministro del Qatar e i capi della CIA e del Mossad su un potenziale nuovo accordo per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza è stato "positivo", ma non si prevede alcun accordo imminente. Lo scrive il 'Guardian'. Ieri in Polonia il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha incontrato William Burns della CIA e David Barnea del Mossad.

Continua la trattativa all'Onu, slitta il voto su Gaza

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sospeso la riunione per consentire consultazioni sulla bozza di risoluzione preannunciata dagli Emirati Arabi per "una pausa ampia ed estesa dei combattimenti finalizzata ad aumentare gli aiuti umanitari", anche via cielo e mare. Il voto, previsto per la mattinata di oggi dopo il rinvio di ieri, potrebbe quindi slittare ulteriormente. 

Jihad islamica: "Invasione di terra Israele sta fallendo"

Israele sta commettendo massacri contro i palestinesi per nascondersi dai fallimenti della sua invasione di terra. Lo ha detto ad al Jazeera Mohammad al-Hindi, vice segretario generale della Jihad islamica, spiegando che “quello che è successo il 7 ottobre è stato un fulmine a ciel sereno che ha minato tutti gli accordi per il controllo di Israele sulla regione”. Il leader ha sottolineato che prendere di mira Tel Aviv con i razzi nel 74esimo giorno di guerra è “la prova del fallimento dell'aggressione israeliana. Annientare la resistenza è un’illusione, poiché l’intero popolo palestinese è resistenza”.

Usa a Onu: "Israele ha diritto di difendersi, condannare Hamas"

Robert Wood, rappresentante degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha ribadito che Israele ha il diritto di difendere il suo popolo, che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre "devono essere condannati" e che i prigionieri devono essere liberati, rilanciando la soluzione dei due Stati. Wood ha anche messo in guardia contro la "disumanizzazione del conflitto" e invitato a lasciare spazio al dolore di tutte le parti. 

Gantz: "Israele terrà un territorio all'interno di Gaza"

"Continueremo a detenere un territorio nella Striscia in modo da assicurare sicurezza ai cittadini israeliani". Lo ha detto, evocando una sorta di zona cuscinetto nel nord dell'enclave palestinese, il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz che ha incontrato gli abitanti sfollati delle comunità a ridosso di Gaza. "Anche quando passeremo alla nuova fase del combattimento - ha aggiunto, citato dai media - l'Idf continuerà ad operare nel profondo di Gaza per raggiungere i nostri obiettivi".

Fonti egiziane, senza esito per ora negoziati su tregua e ostaggi

Fonti egiziane vicine alla mediazione tra Hamas e Israele finalizzate a una nuova tregua e allo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi hanno confermato che i negoziati stanno riprendendo, anche se al momento non stanno dando risultati. Lo scrive il sito curdo Al-Arabi Al-Jadeed su X. Secondo la fonte, il capo della Cia William Burns, che ieri a Varsavia ha incontrato il capo del Mossad David Barnea e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani, potrebbe recarsi in questi giorni al Cairo e a Doha. Tuttavia il negoziato si presenta irto di ostacoli, con Israele deciso a non interrompere i suoi attacchi e Hamas che non intende negoziare se non a bombardamenti cessati.   

Londra mette al bando coloni israeliani responsabili di violenze

Il Regno Unito vieterà l'ingresso ai responsabili delle violenza dei coloni contro i palestinesi: lo ha annunciato James Kariuki, rappresentante di Londra al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Kariuki ha chiesto un "cessate il fuoco sostenibile che rompa il ciclo di violenza", ha sollecitato Israele ad essere "mirato e preciso" nelle sue azioni perché "troppi civili sono stati uccisi" a Gaza e ha esortato Hamas a smettere di lanciare razzi su Israele, a rilasciare tutti gli ostaggi e a consentire l'afflusso di aiuti nella Striscia. 

Houthi: "Colpiremo le navi di ogni Paese che ci attacca"

Gli Houthi avvertono che attaccheranno le navi di "qualsiasi Paese" che agirà contro di loro nel Mar Rosso. Lo ha detto un alto esponente del gruppo armato yemenita fino-iraniano. "Qualsiasi Paese che si muove contro di noi avrà le sue navi prese di mira nel Mar Rosso", ha detto Mohammed Ali al-Houthi in un'intervista alla tv iraniana Al-Alam. Il monito arriva nei giorni in cui gli Usa hanno annunciato la creazione di una coalizione internazionale per i pattugliamenti nell'area a cui hanno aderito dieci Paesi, inclusa l'Italia.

Onu: "Insufficienti passi Israele su aiuti umanitari a Gaza"

I passi di Israele per consentire gli aiuti a Gaza sono "molto al di sotto di ciò che è necessario": lo ha detto il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, intervenendo al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Striscia.

Huthi contro task force: "Non attaccare lo Yemen"

Gli Huthi avvertono la task force marittima multinazionale, a cui partecipa anche l'Italia, creata per proteggere i traffici nel Mar Rosso "di non attaccare lo Yemen e (di evitare) di espandere il conflitto": l'altolà è di Mohamed Abdeslam, portavoce dei ribelli yemeniti, che ha parlato alla TV libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah. "La coalizione e' debole e non influenzerà le operazioni dello Yemen", ha aggiunto il portavoce.

Unicef: "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per i bambini"

"La Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per un bambino. E giorno dopo giorno, questa brutale realtà viene rafforzata. Nelle ultime 48 ore, il più grande ospedale che era rimasto pienamente funzionante è stato bombardato due volte. Quell'ospedale - Al Nasser a Khan Yunis - non solo ospita un gran numero di bambini già gravemente feriti negli attacchi alle loro case, ma anche centinaia di donne e bambini che cercano sicurezza". Lo ha affermato il portavoce dell'Unicef James Elder durante il briefing stampa odierno al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra. "Attualmente a Gaza c'è in media un bagno per 700 bambini e famiglie - prosegue -. Se si trasferiscono le famiglie in luoghi dove non ci sono servizi igienici, decine di migliaia di persone ricorreranno ai secchi" oppure "alla defecazione a cielo aperto. E così, senza acqua e servizi igienici, né ripari, queste cosiddette zone sicure sono diventate zone di malattia. I casi di diarrea nei bambini sono oltre 100.000. Le malattie respiratorie acute fra i civili sono oltre 150.000. Entrambi i numeri sono una grossolana sottovalutazione della triste realtà".

Cameron chiede a Israele attacchi chirurgici contro Hamas

"A Israele chiediamo di riconoscere e capire che deve ridurre al minimo le vittime civili e rispettare le leggi umanitarie sempre, andando avanti nella campagna contro Hamas" con "attacchi mirati e chirurgici". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron in conferenza stampa con Antonio Tajani a margine della Conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina.

Tajani: "Da Herzog messaggio positivo che auspicavamo"

"Abbiamo accolto molto positivamente le parole del presidente Herzog che annuncia la disponibilità di Israele a un'interruzione delle attività militari per favorire una soluzione sia per quanto riguarda gli ostaggi sia per gli aiuti umanitari. È un messaggio molto positivo che arriva da Israele così come avevamo tutti quanti auspicato". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa con l'omologo britannico David Cameron a margine della Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.

Herzog, Israele pronto a nuova pausa umanitaria per ostaggi

"Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto - in una riunione con gli ambasciatori stranieri - il presidente israeliano Isaac Herzog sottolineando che "la responsabilità ricade ora interamente su Sinwar e su la leadership di Hamas".   

Haaretz, Hamas al Cairo per discutere scambio ostaggi

Una delegazione di Hamas arriverà al Cairo nei prossimi giorni per discutere con funzionari dell'intelligence egiziana uno scambio di ostaggi con Israele. Lo ha riferito Haaretz che cita fonti palestinesi. Secondo la stessa fonte, questa - dalla tregua finita il 1 dicembre scorso - sarebbe la prima volta che una delegazione giunge al Cairo per discutere del tema. 

Gaza: "Oltre 19.600 morti dal 7 ottobre"

Sarebbero almeno 19.667 i morti e 52.586 i feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. E' il nuovo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas, e riportato dalla tv satellitare al-Jazeera.

Erdogan: "Usa smettano fare orecchie da mercante su cessate fuoco"

"Gli Stati Uniti dovrebbero smettere di fare orecchie da mercante a queste richieste di cessate il fuoco. Israele spara sui palestinesi e su Gaza, ma anche sull'umanità". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ai giornalisti sul volo di ritorno da Budapest, secondo quanto riportano i media turchi. "Durante il mio colloquio con Biden, ho ricordato agli Stati Uniti la loro responsabilità storica. Come potrebbe il mondo gridare più forte che Israele va fermata?", ha aggiunto Erdogan.

Cremlino: "Non parteciperemo a coalizione anti-Houthi nel Mar Rosso"

La Russia non prenderà parte all'operazione 'Prosperity Guardian' a guida Usa per proteggere le navi commerciali nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. Lo ha dichiarato il ​​portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "Non parteciperemo a questa operazione, questo è tutto quello che posso dire", ha spiegato. All'operazione parteciperà, tra i vari Paesi, anche l'Italia. 

Il Papa, Natale di lutto in Terra Santa, non lasciamoli soli

"Per gli abitanti di Terra Santa si preannuncia un Natale di dolore, di lutto. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l'aiuto concreto. La sofferenza di Betlemme è una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero". Lo sottolinea il Papa su X.  


Papa: "Sofferenza Betlemme ferita aperta per tutto il mondo"

Per gli abitanti di Terra Santa si preannuncia un #Natale di dolore, di lutto. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto. La sofferenza di Betlemme è una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero”. Il Papa affida a X il suo nuovo grido di dolore per la Terra Santa.

Patriarca Gerusalemme: "Tutti parlano del futuro dei palestinesi senza parlare con loro"

on ha senso, perché non c’è. L’unico terreno di dialogo diretto, di discussione, oggi è sulla liberazione degli ostaggi, ma non vi è altro”. Lo sottolinea il Patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, parlando con AsiaNews. “Sono a conoscenza di altri contatti in corso, - dice - per capire cosa fare” in una fase successiva, ma anche in questo caso “mi sembra che non abbiano le idee molto chiare. Invece, quello che serve è proprio questo: una strategia, una prospettiva, visioni per il futuro” anche se al momento “il dialogo fra le due parti non ha molto senso. Quello che vedo - osserva - è che tutti parlano del futuro dei palestinesi, però nessuno parla con i palestinesi. Per parlare di futuro bisogna parlare anche con loro, non solo su di loro. Invece, in questo momento non viene data loro voce. Adesso - afferma il patriarca latino - servirebbe una nuova leadership” perché con quella attuale “non credo sia possibile costruire chiare prospettive” di dialogo. In passato,  questo era il periodo in cui il patriarca visitava la comunità cattolica di Gaza, celebrando prime comunioni e cresime, visitando i malati. “Non esserci quest’anno -dice - è un grande dolore”. 

Lanciati 5 razzi da Gaza verso area Tel Aviv, nessun ferito al momento

Non risultano feriti al momento né siti colpiti dopo l'attacco con razzi - il primo in una settimana - lanciato dalla Striscia di Gaza contro l'area di Tel Aviv. Lo ha riferito il Maghen David Adom, il servizio nazionale di emergenza medica dello Stato d'Israele, citato dal Times of Israel. Secondo i media dello Stato ebraico, le sirene d'allarme sono scattate, oltre a Tel Aviv, anche a Jaffa e Bat Yam. Si ritiene che siano stati lanciati cinque razzi, uno dei quali è stato intercettato. L'attacco è stato rivendicato da Hamas.

Crosetto, difendere rotte mar Rosso per prevenire aumento prezzi

"Durante il colloquio con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti è stato affermata l'importanza del principio di libera navigazione, valutato l'impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull'economia internazionale, con pericolose dinamiche  sui prezzi delle materie prime. L'Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l'attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a seguito del video collegamento con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin. "È necessario aumentare la presenza nell'area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e prevenire, inoltre, una ripresa della spinta inflazionistica" ha aggiunto il ministro. Nelle prossime ore l'Italia invierà quindi nel mar Rosso la Fremm (fregata europea multi-missione) 'Virgilio Fasan', entrando a far parte dell'operazione 'Atalanta' (a cui l'Italia già partecipa dal 2009 assieme ad altri Paesi), in supporto esterno alla missione diplomatica europea che prevede il pattugliamento delle zone marittime tra il mar Rosso, il Golfo di Aden e l'Oceano Indiano, allo scopo di proteggere il transito delle navi mercantili. 

Sirene anti razzi da Gaza a Tel Aviv e in centro Israele

Le sirene di allarme anti missili da Gaza hanno risuonato per la prima volta da giorni a Tel Aviv e nella zona centrale di Israele. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. 

Houthi, 'attaccheremo nel Mar Rosso ogni 12 ore'

Gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno minacciato attraverso uno dei loro portavoce che sono intenzionati ad "effettuare operazioni e attacchi ogni 12 ore alle navi che transitano nel Mar Rosso". Mohammed Abdul Salam,  portavoce del gruppo ha aggiunto, parlando con Al Jazeera, che prenderanno "di mira sono le navi destinate esclusivamente a Israele". Secondo il gruppo yemenita l'obiettivo è fare "aumentare la pressione su Israele affinché fermi la sua aggressione e tolga l'assedio di Gaza".

Pentagono, attacchi Houthi minaccia per commercio mondiale

Gli attacchi dei gruppi yemeniti Houthi, sostenuti dall'Iran, nel Mar Rosso: sono una "minaccia" per il commercio internazionale, ha detto il Pentagono. 

Attacchi nel Mar Rosso, Usa annunciano coalizione anti Houthi: c'è anche l'Italia

Una nuova task force composta da 10 Paesi per rafforzare la difesa marittima e garantire la sicurezza alle navi commerciali: così il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha presentato l'operazione statunitense alla quale aderirà, con un ruolo di primo piano, anche il Bahrein. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sentito questa mattina l'americano Lloyd Austin per discutere delle possibili iniziative. L'ARTICOLO

Crosetto sente Austin su iniziative sicurezza mar Rosso

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sentito questa mattina il ministro americano Lloyd Austin in merito alla sicurezza nel mar Rosso, dove vengono condotti attacchi mercantili da parte degli Houthi. In queste ore quindi si sta discutendo delle possibili iniziative, che da parte italiana sarebbero poi eventualmente discusse in Parlamento. In quella stessa area, come già previsto, il prossimo febbraio la fregata italiana Fasan entrerà a far parte dell'operazione 'Atalanta' (a cui l'Italia già partecipa dal 2009 assieme ad altri Paesi), in supporto esterno alla missione diplomatica europea che prevede il pattugliamento delle zone marittime tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l'Oceano Indiano, allo scopo di proteggere il transito delle navi mercantili. 

Portavoce Houthi, ‘rischio espansione conflitto con operazioni Usa nel mar Rosso’

"Il fine delle operazioni navali" nel mar Rosso da parte del gruppo sciita degli Houthi (Ansar Allah) è di "sostenere il popolo palestinese nell'affrontare l'aggressione e l'assedio di Gaza, e non sono una dimostrazione di forza o una sfida per nessuno". Lo afferma il portavoce del gruppo yemenita filoiraniano che controlla la capitale Sanaa, Muhammad Abdel Salam, sui social media. 

"Chiunque cerchi di espandere il conflitto deve assumersi la responsabilità delle conseguenze delle sue azioni", ha ammonito Abdel Salam, ritenendo che "la coalizione formata dagli Usa con lo scopo di proteggere Israele e militarizzare il mare senza alcuna giustificazione, non impedirà allo Yemen di continuare le sue legittime operazioni a sostegno di Gaza". 

"Proprio come gli Stati Uniti -aggiunge- si sono permessi di sostenere Israele con e senza un’alleanza, i popoli della regione hanno piena legittimità a sostenere palestinesi, e lo Yemen si è assunto la responsabilità di opporsi alla grande ingiustizia a Gaza". 

Parigi, sanzioni contro coloni israeliani estremisti

La Francia ha deciso di assumere misure restrittive "al livello nazionale'' contro "alcuni coloni israeliani estremisti": lo ha confermato la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, spiegando di aver "potuto constatare con i miei occhi le violenze perpetrate da alcuni coloni estremisti. E' inammissibile".  Appena rientrata da una missione in Israele, Territori palestinesi e Libano, Colonna ha confermato che la Francia ha dunque deciso di "assumere delle misure a livello nazionale contro alcuni coloni estremisti identificati come tali sulla base di informazioni documentate". Il 7 dicembre scorso, il ministero degli Esteri francese aveva già evocato l'ipotesi di adottare misure restrittive contro i coloni israeliani responsabili di violenze contro i palestinesi in Cisgiordania."Queste violenze devono cessare. Garantirlo e perseguire gli autori è responsabilità delle autorità. israeliane", disse in quell'occasione la portavoce del Quai d'Orsay,  Anne-Claire Legendre, aggiungendo che da parte sua, anche Parigi "si assume le proprie responsabilità: prevediamo misure  di interdizione dal territorio francese nonche'  il congelamento dei beni al livello nazionale ma anche europeo". E ancora: "Proseguiamo le discussioni con i nostri parner europei", e "speriamo di poter progredire sia al livello nazionale sia al livello comunitario". Da parte sua, la Germania ha gia'  invitato l'Unione europea ad introdurre tali misure restrittive contro i coloni responsabili di violenze. 

Altri 102 malati di Gaza evacuati in Turchia

Due aerei messi a disposizione dal governo turco hanno evacuato nelle ultime 24 ore 102 tra malati e feriti della Striscia di Gaza. L'evacuazione ha avuto luogo attraverso l'Egitto. I pazienti sono stati trasferiti presso ospedali messi a disposizione dal governo del presidente Recep Tayyip Erdogan. L'ultimo aereo è atterrato in Turchia questa mattina con 26 pazienti, portando il totale delle evacuazioni delle ultime ore a 102 pazienti e 105 accompagnatori. A renderlo noto il ministro della Salute turco Fahrettin Koca, che ha specificato che gli aerei di Ankara hanno portato in Egitto una tonnellata di medicinali e nove infermieri destinati ad aiutare la popolazione civile palestinese. 

Più di 200 morti nella Striscia in 24 ore

Sono più di 200 gli abitanti di Gaza, la maggior parte dei quali bambini, morti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei e di artiglieria dell'esercito israeliano in diverse parti dell'enclave; e tra questi una trentina di civili sono morti sotto un bombardamento a Rafah. "Aerei e artiglieria israeliani hanno continuato a bombardare varie aree della Striscia di Gaza, dopo una giornata sanguinosa in cui sono morte più di 200 persone, la maggior parte dei quali bambini", ha riferito l'agenzia palestinese Wafa, citando varie fonti locali all'interno dell'enclave.  

Amb. Israele a Mosca, '3 russi ancora ostaggio di Hamas'

Potrebbero essere tre i cittadini russi ancora ostaggio di Hamas: ad affermarlo è l'ambasciatore israeliano a Mosca, Aleksandr Ben Zvi, in un'intervista alla tv Rossiya-24 ripresa dalla Tass. "Ci sono 130 ostaggi nelle mani di Hamas. Di questi, secondo me, 11 sono cittadini di altri Paesi che non hanno la cittadinanza israeliana. Alcuni di loro hanno la cittadinanza russa, secondo me, tre", ha affermato l'ambasciatore.

Tv, esercito simula strage di ebrei in colonia Cisgiordania

L'esercito israeliano ha simulato di recente una strage di civili ebrei da parte di palestinesi armati in localita' isolate vicine a Jenin (Cisgiordania settentrionale). Lo ha riferito la televisione commerciale Canale 12. Gli scenari hanno preso in considerazione la eventualita' che una strage del genere possa avvenire non solo negli insediamenti ebraici vicini a Jenin ma anche in localita' situate in territorio israeliano a pochi chilometri dalla Cisgiordania: ad esempio sulle pendici del monte Gilboa, o nel Wadi Ara. Canale 12 ha aggiunto che questa esercitazione, condotta da una brigata che opera a Jenin, non ha invece simulato un'altra situazione di emergenza: ossia che ad aprire il fuoco contro israeliani in quella zona siano gli apparati di sicurezza della Autorita' nazionale palestinese. Uno sviluppo del genere, secondo la emittente, e' comunque preso in considerazione dal governo israeliano. Nelle settimane passate e' stata intanto accresciuta la distribuzione di armi a 'squadre di pronto intervento', composte da volontari, organizzate in ciascun insediamento della Cisgiordania e nelle localita' di frontiera. 

Israele, 'eliminato Subhi Ferwana, finanziere di Hamas'

L'Idf "in un'operazione mirata nel centro di Rafah, nel sud di Gaza, ha eliminato Subhi Ferwana", uno dei maggiori finanzieri, insieme al fratello, di Hamas. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui Ferwana "era coinvolto negli ultimi anni nel trasferimento di decine di milioni di dollari all'organizzazione terroristica di Hamas e alla sua ala militare attraverso la sua compagnia di cambio di soldi 'Hamsat'". 

Le truppe israeliane hanno condotto "un'attività operativa contro obiettivi terroristici a Khan Yunis, dove un terrorista ha lanciato missili RPG anticarro prima di essere eliminato"

Idf demolisce in Cisgiordania casa di un attentatore palestinese

L'Idf ha fatto sapere di aver distrutto in nottata la casa a Aqraba, in Cisgiordania, di un palestinese responsabile dell'uccisione, lo scorso agosto, di due israeliani - padre e figlio - in un garage di Huwara, cittadina dei Territori. Shai (60 anni) e Aviad Nigarkar (28) erano originari di Ashdod e furono colpiti dal palestinese mentre stavano facendo lavare la propria auto. Nell'ambito delle operazioni in Cisgiordania il portavoce militare ha annunciato l'arresto di 10 palestinesi ricercati, inclusi 4 ritenuti affiliati ad Hamas, e il sequestro di armi e soldi. 

Scontri a Khan Yunis, ordigno scoperto in una clinica

Nuova giornata di combattimenti per l'esercito israeliano che aggiorna di essere impegnato in particolare a Khan Yunis, la principale città nel settore meridionale della striscia di Gaza. In mattinata c'è stato uno scontro a fuoco, ha precisato il portavoce militare, con una cellula di uomini armati dotati di lanciarazzi Rpg, i quali sono stati eliminati. A Gaza City, nel rione di Shejaiya, artificieri dell'esercito sono riusciti a disinnescare un ordigno nascosto all'interno di una clinica, a breve distanza da una scuola. Nelle perlustrazioni nella zona sono state trovate numerose armi (fra cui fucili Kalashnikov) e munizioni. Un altro tunnel militare di Hamas, secondo l'esercito, è stato identificato lungo la strada costiera di Gaza City. Il suo imbocco è stato colpito dal fuoco di un aereo da combattimento, "provocando la morte di un gran numero di terroristi". 

Idf: "Trovate armi in una clinica vicino ad una scuola a Gaza"

Le forze armate israeliane continuano la loro operazione "contro le infrastrutture e gli operatori terroristici di Hamas nella Striscia di Gaza": come si legge nell'ultimo aggiornamento diffuso dall'IDF attraverso il suo profilo Instagram, "sono state eliminate cellule terroristiche e localizzate armi, tra cui ordigni esplosivi all'interno di una clinica medica a Shejaiya". Ieri, continua la nota dell'esercito con la stella di David, "le truppe dell'IDF hanno condotto raid mirati contro obiettivi terroristici a Khan Yunis, durante i quali hanno identificato un terrorista che ha lanciato missili RPG anticarro contro di loro. Le truppe hanno risposto con il fuoco uccidendo i terroristi". Inoltre, è stato localizzato "un deposito di armi contenente ordigni esplosivi, armi, granate e giubbotti militari". I soldati israeliani hanno anche identificato "un ordigno esplosivo piazzato in una clinica medica a Shejaiya, vicino a una scuola", oltre a  "numerose armi, tra cui AK-47, giubbotti e cartucce". Ancora, continua la nota di IDF, "le truppe hanno distrutto un pozzo di tunnel vicino alla costa nella Striscia di Gaza meridionale. Dopo l'esplosione del condotto, le truppe hanno identificato un gran numero di terroristi che fuggivano dall'area ed entravano in un complesso sulla costa. Un jet da combattimento dell'IAF ha colpito l'edificio". 

Houthi: "Continueremo ad attaccare le navi nel Mar Rosso"

I ribelli filoiraniani Houthi dello Yemen hanno dichiarato che non fermeranno gli attacchi alle navi del Mar Rosso nonostante l'annuncio degli Stati Uniti di una nuova forza di protezione marittima. "Anche se l'America riuscisse a mobilitare il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno, a prescindere dai sacrifici che ci costerà", ha dichiarato l'alto funzionario del gruppo Mohammed al-Bukhaiti su X. 

Media, per Huthi alleanza navale del Mar Rosso "inutile"

Dopo la creazione di un'alleanza internazionale navale per proteggere la navigazione marittima nel Mar Rosso, annunciata dal segretario alla Difesa degli Usa Lloyd Austin, gli Huthi dello Yemen, responsabili del lancio di razzi contro le navi commerciali, non cambieranno la loro posizione sul conflitto di Gaza.  Lo ha dichiarato alla Reuters l'esponente del movimento yemenita alleato con l'Iran, Mohammed Abdulsalam. L'alleanza navale guidata dagli Stati Uniti è "essenzialmente inutile", ha osservato, aggiungendo che tutte le acque adiacenti allo Yemen sono sicure, tranne che per le navi israeliane o per quelle dirette in Israele, a causa della "ingiusta guerra di aggressione contro la Palestina". 

Hamas, nuovo attacco a campo profughi Jabalia, 10 morti

Almeno 10 palestinesi sono stati uccisi e una quarantina di altri feriti in un nuovo attacco di Israele al campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere un portavoce del ministero della Salute di Hamas che controlla la regione, citato dal Guardian. 

"Sentimento anti israeliano alle Maldive", ministero degli Esteri sconsiglia viaggi

Il ministero degli Esteri israeliano ha sconsigliato ai cittadini di Israele di recarsi in viaggio nelle Maldive per motivi di sicurezza. In particolare le autorità segnalano ''un crescente sentimento anti-israeliano, anche in seguito a dichiarazioni pubbliche di funzionari'' delle Maldive dopo l'attacco sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre e la conseguente guerra a Gaza. 

Oltre a sconsigliare viaggi nelle Maldive in questo momento, il ministero invita gli israeliani presenti ad andarsene. Se gli israeliani che si trovano nel Paese asiatico a maggioranza musulmana dovessero avere bisogno di aiuto, sottolinea il ministero, ci sarebbero ''difficoltà nel fornire assistenza''.

Medioriente, il ministro dello Sviluppo di Berlino in visita nella regione

La ministra tedesca dello Sviluppo, Svenja Schulze, è partita per una visita in Israele e nei territori palestinesi. La missione era in programma per la settimana scorsa, ma era stata annullata a causa della chiusura dell'aeroporto di Ginevra, dove Schulze si sarebbe dovuta imbarcare. 

Oggi la politica tedesca incontrerà i rappresentanti della società civile israeliana e le persone colpite dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, oltre ai residenti di un kibbutz vicino al confine con la Striscia di Gaza.

Schulze ha quindi un incontro in programma con il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh. Successivamente visiterà il campo profughi di Al-Amari, in Cisgiordania, con rappresentanti dell'Agenzia delle Nazioni Unite,  UNRWA.

Medioriente, paura per le navi attaccate dagli Houthi nel Mar Rosso. VIDEO

Iran, dopo attacco hacker "riprendono a funzionare stazioni di servizio"

L'Iran annuncia la riapertura di tutte le stazioni di servizio nel Paese all'indomani del presunto attacco informatico. All'agenzia iraniana Mehr, l'ad della Compagnia nazionale iraniana di distribuzione di prodotti petroliferi, Jafar Salari Nesab, ha spiegato che "in una prima fase tutte le stazioni di servizio sono state gestite manualmente" e poi "è stato proposto l'uso di smart card per il carburante".

Ieri il gruppo 'Gonjeshke Darande' ha affermato di essere dietro all'attacco informatico contro il sistema di pagamenti che ha messo fuori uso le stazioni di servizio, un'operazione descritta come una risposta "all'aggressione della Repubblica Islamica e dei suoi partner nella regione". "Khamenei, giocare col fuoco ha un prezzo", affermava il gruppo nel messaggio rivolto alla Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei.

Iran: "Houthi indipendenti nei loro attacchi in Mar Rosso"

"Il gruppo yemenita Houthi agisce in modo indipendente per quanto riguarda i suoi attacchi e il sequestro delle navi collegate a Israele nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, in segno di protesta per la guerra contro i palestinesi di Gaza. Non è giusto mettere in relazione le misure indipendenti del gruppo yemenita con altri Paesi", ha dichiarato il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, in conferenza stampa a Tokyo, durante la sua visita in Giappone. Teheran è accusata dei recenti attacchi degli Houthi, sostenuti dall'Iran, contro le navi nel Mar Rosso. "Il governo yemenita ha annunciato che impedirà l'assistenza ad Israele fino a che i sionisti continueranno con i loro crimini contro il popolo a Gaza", ha dichiarato Kani. Lo Yemen "è una potenza indipendente sulla scena internazionale che agisce in base al suo riconoscimento, non è quindi corretto collegare le loro iniziative ad altri", ha sottolineato ancora. 

Reuters: "Missili e attacchi aerei israeliani nella zona di Rafah, nel sud di Gaza, hanno colpito tre case uccidendo almeno 20 palestinesi"

Medioriente, la Farnesina precisa: "Non corretto dire 'mai più astensioni all'Onu'""

Il Servizio Stampa del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale "precisa che il titolo dell’intervista de 'La Stampa', pubblicata in data odierna, al ministro Antonio Tajani non riporta correttamente il pensiero del responsabile della Farnesina. Nel testo della stessa intervista viene precisato che l’Italia è favorevole alle iniziative diplomatiche (e quindi anche a eventuali voti all’Onu) che possano accelerare un processo politico per porre termine al conflitto di Gaza. Ma scrivere che per l’Italia 'All’Onu mai più astensioni' chiaramente pregiudica possibilità che in futuro si verifichino condizioni in cui invece l’Italia potrebbe dover scegliere un voto di astensione". 

Fra l’altro, "l’Italia non parteciperà nelle prossime ore al voto del Consiglio di Sicurezza, in quanto al momento non è membro del Consiglio stesso. Il ministro Tajani conferma il sostegno e il giudizio di legittimità delle azioni del governo di Israele nel difendere la sua popolazione dagli attacchi terroristici di Hamas, ma parallelamente nelle ultime settimane ha intensificato i suoi appelli allo stesso governo di Gerusalemme perché si tuteli la popolazione civile palestinese a Gaza".

Farnesina

©Ansa

Tajani: "All'Onu sostegno alla proposta degli Usa per la tregua"

L'Italia si è astenuta due volte quando l'Onu ha chiesto un cessate il fuoco a Gaza. Ora ci sarà un'altra proposta, cosa faremo? "Ci siamo astenuti perchè i testi proposti non esprimevano alcuna condanna nei confronti di Hamas, che è la vera responsabile della crisi in Medio Oriente. Adesso, invece, il Consiglio di sicurezza potrebbe votare un testo proposto da Stati Uniti che invita Israele a lavorare per la fine delle operazioni militari, riconoscendo le responsabilita' di Hamas". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al quotidiano "La Stampa". L'Italia sosterrà la proposta americana? "Si' - risponde il vicepremier di Forza Italia - siamo disponibili ad appoggiare iniziative che portino a una riduzione immediata delle vittime civili. Dobbiamo anche iniziare a pensare al dopo, alla possibile sconfitta militare di Hamas. Dovrà esserci  - conclude  - un periodo di interregno con una presenza anche militare delle Nazioni Unite, che dovranno avere una leadership riconosciuta da entrambe le parti". 

Al-Jazeera: "Almeno 29 morti a Rafah, anche un bambino"

Almeno 29 persone, tra le quali un bambino, sono morte in operazioni israeliane che nella notte avrebbero colpito edifici residenziali nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. E' quanto riferisce la tv satellitare al-Jazeera secondo cui sono stati distrutti tre palazzi.

Iran: "Gli Stati Uniti responsabili dei crimini israeliani a Gaza"

"Gli Stati Uniti sono responsabili dei crimini del regime israeliano a Gaza, poiché il regime non è stato in grado di commettere tali crimini selvaggi senza il consenso, l'ordine e il sostegno politico, finanziario e militare di Washington", ha dichiarato l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite Saeed Iravani, in un discorso alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu di lunedì. Gli Stati Uniti hanno posto il veto a tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza che miravano a stabilire il cessate il fuoco in Palestina e in questo modo hanno ostacolato l'impegno del Consiglio ad adempiere agli obblighi della Carta delle Nazioni Unite per fermare la macchina da guerra israeliana contro Gaza", ha aggiunto Iravani, citato dall'Irna. 

Gallant: "La visita di Austin durante questo periodo di guerra riflette il potente legame tra le nostre nazioni e le nostre istituzioni. Grazie, signor Segretario, per essere al nostro fianco nella lotta per smantellare una brutale organizzazione terroristica, Hamas, e riportare a casa tutti gli ostaggi"

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE FOTO

Tajani: "All'Onu mai più astensioni, come gli Usa vogliamo la tregua"

"Ci siamo astenuti perché i testi proposti non esprimevano alcuna condanna nei confronti di Hamas, che è la vera responsabile della crisi in Medio Oriente. Adesso, invece, il Consiglio di sicurezza potrebbe votare un testo proposto da Stati Uniti che invita Israele a lavorare per la fine delle operazioni militari, riconoscendo le responsabilità di Hamas" e "siamo disponibili ad appoggiare iniziative che portino a una riduzione immediata delle vittime civili". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a La Stampa, sottolineando come "dobbiamo anche iniziare a pensare al dopo, alla possibile sconfitta militare di Hamas". "Dovrà esserci - afferma - un periodo di interregno con una presenza anche militare delle Nazioni Unite, che dovranno avere una leadership riconosciuta da entrambe le parti".

Blinken a ministro Esteri saudita: "Impegno Usa per stato palestinese"

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato dell' "impegno" dell'Amministrazione Biden per "uno stato palestinese indipendente" durante un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud. Riferendo della conversazione, il portavoce Matthew Miller ha spiegato che Blinken ha "sottolineato l'importanza di affrontare con urgenza i bisogni umanitari a Gaza ed evitare l'ulteriore diffusione del conflitto" e ha anche rimarcato "l'impegno degli Stati Uniti per la creazione di uno stato palestinese indipendente".

Blinken ha "condannato i continui attacchi degli Houthi contro navi commerciali in acque internazionali nel sud del Mar Rosso e sollecitato cooperazione tra tutti i partner" in nome della "sicurezza marittima". Secondo quanto reso noto, il segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri saudita hanno ribadito "l'impegno" di Stati Uniti monarchia del Golfo, "in coordinamento con i partner nella regione e internazionali, a porre fine al devastante conflitto in Yemen".

Austin: "Gli Stati Uniti rimarranno profondamente impegnati nella sicurezza e nell’autodifesa dello Stato di Israele"

Altri 2 militari israeliani morti a Gaza, 131 da inizio operazione di terra

Le forze israeliane (Idf) hanno confermato la morte di altri due militari a Gaza. Si tratta di un sergente 31enne e di un capitano 24enne, entrambi riservisti, uccisi ieri in combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. Secondo il Times of Israel, sale così a 131 il numero dei caduti tra le forze israeliane dall'inizio, a fine ottobre, dell'operazione di terra nella Striscia di Gaza.

Consiglio di Sicurezza Onu: voto su ultima risoluzione è slittato

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu resta diviso sulla ultima risoluzione redatta da Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti che chiede l'interruzione delle ostilità a Gaza per permettere l'accesso degli aiuti umanitari. Il voto atteso ieri è slittato a oggi. Gli Emirati hanno chiesto un rinvio di ventiquattr'ore per permettere ai negoziati di andare avanti e trovare la formula che accontenti tutti. Per essere approvata, la risoluzione ha bisogno di almeno nove voti su quindici e nessun veto da parte dei cinque Paesi membri permanenti, Usa, Cina, Russia, Francia e Regno Unito. La missione americana, per esempio, vuole attenuare l'impatto delle definizioni, e preferisce parlare di "pause umanitarie" invece di "cessate il fuoco", non accettata da Israele e considerata un'opzione che darebbe alle milizie paramilitari di Hamas il tempo per riorganizzarsi.

Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele

Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha assicurato che gli Stati Uniti forniranno altre armi e munizioni a Israele, avvertendo nel contempo l'Iran di "smettere" di sostenere i ribelli Huthi che continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso.

Sono 110 i palestinesi che sarebbero stati uccisi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore dalle Forze di difesa israeliane (Idf). I soldati israeliani uccisi nei combattimenti salgono invece a 129.

Il capo del Mossad David Barnea ha incontrato a Varsavia il direttore della Cia William J. Burns e il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed Al Thani. I tre hanno discusso della possibilità di rinnovare i negoziati con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Intanto Hamas ha pubblicato un nuovo video di tre ostaggi trattenuti nella Striscia.

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE FOTO

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