Elezioni USA 2024
Arrow-link
Arrow-link

Guerra Israele-Hamas, news. Onu: raid israeliano a Jabalia potrebbe essere crimine guerra

Getty/Ansa

Martin Griffiths, capo degli affari umanitari Onu, ha denunciato il nuovo bombardamento del campo profughi di Jabalia, descrivendolo come "l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza". Diverse persone con doppio passaporto, tra cui molti feriti, stanno lasciando la Striscia per l'Egitto attraverso il confine sud. Tajani: “Aperto valico di Rafah, usciti i primi italiani”. Capo Hamas: "Il 7 ottobre reazione alle politiche Netanyahu"

in evidenza

"Siamo alle porte di Gaza City". Lo ha detto il generale Itzik Cohen, comandante della 162/a divisione dell'esercito israeliano, aggiungendo che le forze armate sono ora nel profondo della Striscia. Il capo degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come "l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza". Per le Nazioni Unite tali attacchi sproporzionati potrebbero costituire un crimine di guerra. 

Intanto Hamas afferma che l'attentato del 7 ottobre è stata una reazione alle politiche del governo Netanyahu. 

Quattro italiani (Giuditta Brattini, Maya Papotti, Laura Canali, Jacopo Intini), tutti cooperanti volontari di Ong internazionali, hanno attraversato il valico di Rafah e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. "Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia", ha dichiarato il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. 

Il Papa in un'intervista al Tg1: "Ogni guerra è una sconfitta. Due popoli devono vivere insieme: due popoli, due stati. L'antisemitismo c'è, la Shoah non è bastata"

Si riaccende l'odio in Europa. Imbrattate a Roma due pietre d'inciampo


Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

  • La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
  • Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
  • Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)

Questo liveblog finisce qui

Puoi seguire tutti gli aggiornamenti con il nuovo live di giovedì 2 novembre

Biden annuncia prima strategia nazionale anti islamofobia in Usa

L'amministrazione Biden annuncia che svilupperà "la prima strategia nazionale americana per contrastare l'islamofobia negli Stati Uniti".  "Non vediamo l'ora - si legge in una nota della Casa Bianca - di continuare il nostro lavoro con i leader delle comunità, gli attivisti, i membri del Congresso e altro ancora per sviluppare la strategia - che sarà uno sforzo congiunto guidato dal Consiglio di politica interna e dal Consiglio di sicurezza nazionale - e contrastare la piaga dell'islamofobia e dell'odio, in tutte le sue forme. Per troppo tempo, i musulmani in America, e quelli percepiti come musulmani, come arabi e sikh, hanno sopportato un numero sproporzionato di attacchi alimentati dall'odio e altri incidenti discriminatori". "Piangiamo tutti la recente barbara uccisione di Wadea Al-Fayoume, un bambino palestinese americano musulmano di 6 anni, e il brutale attacco a sua madre nella loro casa fuori Chicago", prosegue la nota, ricordando che Biden si è candidato "per ripristinare l'anima della nostra nazione. Egli è inequivocabile: in America non c'è posto per l'odio contro nessuno. Punto".  L'annuncio di oggi è "l'ultimo passo nell'ambito della direttiva del presidente Biden dell'anno scorso volta a istituire un gruppo interagenzie per aumentare e coordinare meglio gli sforzi del governo per contrastare l'islamofobia, l'antisemitismo e le forme correlate di pregiudizi e discriminazione all'interno degli Stati Uniti". 

Hamas intercettato: "Prendiamo il carburante dall'ospedale

In una intercettazione diffusa dall'esercito israeliano, un comandante di Hamas parla del fatto che l'organizzazione prende il carburante dalle scorte dell'ospedale indonesiano di Gaza, "lavorando come un governo per il bene del Paese". La conversazione tra un comandante del battaglione occidentale di Hamas a Jabalia e un residente di Gaza, con la partecipazione del direttore dell'ospedale indonesiano, è stata intercettata dall'intelligence militare israeliana e nonostante la natura sensibile è stata declassificata e resa pubblica "per mostrare il cinico sfruttamento delle risorse umanitarie nella Striscia di Gaza da parte di Hamas". L'esercito ha diffuso l'audio della conversazione "a conferma che Hamas controlla la distribuzione di energia a Gaza, dando priorità alle esigenze dei terroristi rispetto a quelle della popolazione civile".

Israele chiede a Croce Rossa di visitare gli ostaggi a Gaza

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha chiesto alla Croce Rossa Internazionale di visitare gli ostaggi di Hamas nella Striscia di Gaza e fornire loro assistenza.

Ho detto alla presidente della Croce Rossa, Mirjana Spoljaric, "che se la Croce Rossa non riesce a visitare gli ostaggi, trattenuti dall'organizzazione terrorista Hamas, allora non ha ragione di esistere", ha affermato Cohen, citato dai media israeliani. "La Croce Rossa - ha aggiunto - deve agire con decisione e con tutti i mezzi di pressione per occuparsi della salute e la salvezza degli ostaggi, fra cui donne, bambini e sopravvissuti dell'Olocausto che Hamas ha rapito contro ogni norma internazionale".

Onu: raid a Jabalia potrebbe costituire crimine di guerra

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, nella Striscia di Gaza, potrebbe costituire un crimine di guerra. "Dato l'elevato numero di vittime civili e l'entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra", ha scritto l'agenzia Onu su X.

Il Papa: “La guerra è una sconfitta, servono due Stati”

"Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani sono andati a prendere quegli ostaggi, a salvarli", ha detto il Pontefice in un'intervista al Tg1.

Israele, polemiche sul figlio di Netanyahu. Ecco chi è Yair

Il 32enne sta ricevendo molte critiche dai connazionali perché, mentre migliaia di riservisti dell'esercito israeliano sono già tornati dall'estero per rispondere alla mobilitazione ordinata nello Stato ebraico a causa della guerra con Hamas, lui si trova ancora negli Stati Uniti. E non è la prima volta che finisce al centro di controversie. ECCO CHI È

Papa: l'antisemitismo c'è, Shoah non è bastata

"Purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa. E' vero che in questo caso è molto grande ma c'è qualche cosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l'Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato. Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io lo vedo e non mi piace". Così papa Francesco, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, ha risposto alla domanda se teme un rigurgito dell'antisemitismo.

Papa: la guerra è una sconfitta, servono due Stati

"Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli". Così il Papa nella lunga intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci che andrà in onda integrale al termine del telegiornale, che ne ha mandato alcune anticipazioni. "Nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. Uno forte e l'altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più. Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale". 

Medio Oriente, voci dei cittadini stranieri usciti da Gaza

Israele: ucciso capo dell'unità anticarro di Hamas a Gaza

L'esercito e le forze di sicurezza israeliani hanno reso noto di avere ucciso il capo dell'unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. "Un jet da combattimento dell'Idf ha colpito Muhammad Asar, il capo dell'unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. Asar era responsabile di tutte le unità missilistiche anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza, le comandava nella routine e le assisteva nelle emergenze".

Appello di oltre 500 giornalisti per documentare guerra a Gaza

Un appello per stabilire il principio che la stampa internazionale dovrebbe poter entrare in zone di guerra come Gaza per poter "fare il proprio lavoro" e documentare tutto ciò che accade. È stato firmato in soli 3 giorni da 520 giornalisti europei, molti dei quali italiani. E hanno aderito non solo gli inviati di guerra che si trovano a dover coprire la Cisgiordania e Israele e non possono entrare a Gaza, dove sono in corso massicci bombardamenti, ma anche cronisti e giornalisti di radio, tv, quotidiani e agenzie di stampa di tutta Europa. Quella in corso in Medio Oriente, si spiega nell'appello, "è una guerra che ha ripercussioni in tutti i nostri paesi e sarà fondamentale per il nostro futuro", ma per ora "possiamo raccontare quello che vi accade solo dall'esterno". Da qui l'appello che è stato firmato anche da giornalisti italiani come Giovanna Botteri della Rai, Alberto Negri del Manifesto, Sigfrido Ranucci di Report, Giampaolo Cadalanu di Repubblica

Guerra Medio Oriente, secondo raid su campo profughi Jabalia

Casa Bianca: ampio cessate il fuoco non è risposta giusta

Un ampio cessate il fuoco generale adesso a Gaza non è la giusta risposta. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americano, John Kirby, incalzato dai reporter durante un briefing a bordo dell'Air Force One.

Egitto: '76 feriti e 335 stranieri evacuati da Gaza'

Un funzionario egiziano ha riferito che 76 palestinesi feriti e 335 stranieri e con doppia cittadinanza sono stati evacuati oggi dalla Striscia di Gaza in Egitto, per la prima volta dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. "Alle 16:30 (le 15.30 italiane) 76 palestinesi feriti a bordo di ambulanze e 335 persone con passaporto straniero a bordo di sei autobus avevano attraversato" il posto di frontiera di Rafah, ha detto il funzionario sul posto, contattato telefonicamente dall'Afp a Ismailia, nel nord-est del Paese. Le autorità egiziane avevano indicato che avrebbero aperto eccezionalmente il valico di Rafah per consentire il passaggio di quasi 90 palestinesi feriti e di circa 545 cittadini con doppia cittadinanza e stranieri

Ucciso soldato Israele vicino confine Gaza, 16 in tutto

Un altro soldato israeliano è stato ucciso da un colpo di mortaio vicino alla comunità di Béeri, al confine con la Striscia di Gaza, portando il bilancio complessivo a 16 militari morti da ieri

Usa contrari a dislocazione stabile palestinesi fuori Gaza

Gli Usa non sostengono una dislocazione permanente di abitanti di Gaza fuori della Striscia: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing a bordo dell'Air Force One

Il generale Figliuolo in visita alle truppe italiane in Libano: "La missione va avanti"

Il generale a capo del Comando operativo di vertice interforze (Covi) ha spiegato che il nostro contingente per il momento rimane dispiegato a ridosso della linea del fronte tra gli Hezbollah filo-iraniani e Israele. LEGGI L'ARTICOLO

Hamas: "Pronti a ripetere attacco 7 ottobre due o tre volte, rimuovere Israele"

Intervistato da una tv libanese, un membro dell'ufficio politico di Hamas, Ghazi Hamad, ha dichiarato che il suo gruppo è pronto a ripetere "due o tre volte" l'attacco del 7 ottobre, in cui sono stati uccisi 1400 israeliani.  "Dobbiamo impartire una lezione a Israele, lo faremo due o tre volte. Il diluvio di Al Aqsa (l'attacco del 7 ottobre ndr) è stato soltanto la prima volta", ha dichiarato Hamad all'emittente Lbc, secondo la traduzione pubblicata da Memri. "Israele è un paese che non ha posto sulla nostra terra, dobbiamo rimuoverlo perché rappresenta una catastrofe di sicurezza, militare e politica per le nazioni arabe e islamiche", ha proseguito. "Dobbiamo pagare un prezzo? Sì, e siamo pronti a pagarlo. Siamo una nazione di martiri e siamo orgogliosi di sacrificare martiri", ha affermato. Una clip dell'intervista è stata condivisa sul social X dal ministro degli Esteri britannico James Cleverly. "Come può esservi pace se Hamas è impegnato nella distruzione di Israele? Questo è un esponente di Hamas che si impegna a ripetere le atrocità del 7 ottobre ancora e ancora", ha commentato

Blinken ad Ankara domenica 5 novembre

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken si recherà in visita nella capitale turca Ankara il prossimo 5 novembre. A riportare la notizia sono i media turchi: la Cnn in turco cita fonti diplomatiche interne al ministero degli Esteri. Blinken, ad Ankara per la prima volta dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas, incontrerà il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.

Mondo: I più letti