
Papa Francesco, 10 anni di pontificato: dall'elezione ai funerali di Ratzinger. FOTOSTORIA
Era il 10 marzo 2013 quando veniva eletto per la prima volta un Pontefice americano e gesuita. Sceglieva di chiamarsi "Francesco", in omaggio al Santo di Assisi. I viaggi, la lotta alla pedofilia, la coabitazione con Benedetto XVI, le posizioni su aborto e omosessuali: cosa è successo nei primi dieci anni di Bergoglio a capo del Vaticano

Era il 13 marzo 2013 quando Jorge Mario Bergoglio diventava Papa Francesco. Argentino, è il primo Pontefice a venire dall’America, oltre a essere il primo gesuita a capo del Vaticano. I suoi primi 10 anni di pontificato ci consegnano l’immagine di un Papa sobrio, nei costumi e nei modi. In apparenza rivoluzionario su alcune posizioni, come quelle sulla comunità Lgbtq+, non è però arrivato a stravolgere i dogmi della Chiesa su grandi temi. I viaggi, le encicliche, il rapporto con Ratzinger: cosa è successo tra il 2013 e il 2023
Papa Francesco, 10 anni di pontificato. Su Twitter l'account più seguito è quello spagnolo
PACE E POVERI – Il nome da Papa scelto da Bergoglio è già una dichiarazione d’intenti: essere un Pontefice vicino ai poveri e una guida per la ricerca della pace. Il “Francesco” da cui ha preso ispirazione è infatti Francesco d’Assisi, come ha spiegato lui stesso: l’uomo dei poveri e l’uomo della pace. A questo pensò il neoeletto Bergoglio al momento di decidere: “E così è venuto il nome, nel mio cuore”. In 10anni da Papa, è stato 6 volte ad Assisi
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LE ENCICLICHE – Tre le encicliche di Papa Francesco. La prima, Lumen fidei, è arrivata soltanto pochi mesi dopo la sua elezione, nel luglio 2013. Dedicata alla fede come dono divino, da cullare e rafforzare, ha preceduto Laudato si’ (2015). Al centro un grande tema dell’attualità: l’ambiente e la sua tutela. Poi, nell’ottobre 2020, è arrivata Fratelli tutti, una considerazione sui temi della fraternità e dell’amicizia sociale
Papa Francesco, la fotostoria
PEDOFILIA – Nel 2019 Bergoglio convoca un summit con i capi delle conferenze episcopali e i responsabili degli ordini religiosi di tutto il mondo. Sul tavolo ci sono la lotta alla pedofilia e agli abusi sessuali. “È giunta l'ora di collaborare insieme per sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale", diceva Papa Francesco. Il vertice arrivava dopo gli incontri con le vittime, da quelle cilene a quelle francesi e irlandesi
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Non era la prima volta che il Papa si muoveva per contrastare la pedofilia. Nel 2014 aveva istituito una commissione, all'interno della Congregazione per la Dottrina della Fede, per velocizzare l'esame delle denunce nei confronti di religiosi. Nel 2016 aveva rafforzato le norme che prevedono la rimozione dei vescovi: tra le "cause gravi" entrava anche "la negligenza dei vescovi nell'esercizio del loro ufficio, in particolare relativamente ai casi di abusi sessuali compiuti su minori ed adulti vulnerabili"
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Nel 2019, dopo il summit in Vaticano, con un Motu proprio Papa Francesco affidava agli organi giudiziari vaticani la giurisdizione penale su questi reati e istituiva, tra l'altro, l'obbligo di denuncia penale. Disponeva poi la “rimozione” dagli incarichi per i condannati “per aver abusato di un minore o di una persona vulnerabile". E poi la stretta continua con altri provvedimenti, dall'abolizione del segreto pontificio per questi casi, fino all'allungamento della prescrizione a 20 anni e computata dal momento in cui la vittima ha compiuto i 18 anni di età

Insieme a tutto questo, sono state prese le singole decisioni sui porporati che si sono macchiati di pedofilia. La più eclatante è stata quella nei confronti del potente cardinale americano, Theodore McCarrick (in foto), nel 2019 ridotto allo stato laicale

LGBTQ+, ABORTO, DONNE - Più morbido dei suoi predecessori sull’accettare gli omosessuali nella Chiesa, nel gennaio 2023 Bergoglio ha definito “ingiuste” le leggi che considerano non essere eterosessuali come un crimine. “Dio ama tutti i suoi figli”, ha detto. Questo non significa però che, anche per Bergoglio, l’omosessualità non resti “un peccato”. Nessuna apertura invece sulla possibilità di unirsi in matrimonio: sì alle unioni civili e basta

Nessuno stravolgimento anche sull’aborto, visto come l’omicidio di una vita umana. Il Papa suggerisce al massimo di adottare una posizione di “vicinanza” alle donne che sono costrette a farlo, senza però appoggiarne mai la scelta. Sulla figura della donna in generale, Bergoglio ne ha invece più volte sottolineato la “superiorità” rispetto all’uomo. Nei fatti, all’interno delle gerarchie del Vaticano, nel 2021 ha concesso la possibilità che accedano al ministero del lettorato e dell’accolitato, prima di allora riservati agli uomini

GLI AFFITTI - Lo scorso 1° marzo, il Papa ha disposto l'abrogazione delle norme che consentono l'utilizzo gratuito o a condizioni di particolare favore degli immobili di proprietà degli enti che fanno riferimento alla Santa Sede. La decisione è stata presa "per far fronte agli impegni crescenti che l'adempimento al servizio alla Chiesa Universale e ai bisognosi richiede in un contesto economico quale quello attuale, di particolare gravità"

LA COABITAZIONE CON RATZINGER – Per quasi 10 anni, Papa Francesco ha coabitato con il suo predecessore, Benedetto XVI, che fino alla morte - nel 2022 - ha mantenuto il titolo di Sua Santità e scelto la denominazione di Papa emerito. Sono stati due Pontefici diversi, secondo alcuni agli antipodi. I primi anni sono però trascorsi senza scossoni e con dimostrazioni di affetto da parte di Bergoglio, che paragonò la permanenza di Ratzinger in Vaticano ad “avere il nonno saggio in casa”

A Benedetto, Francesco riconosceva di aver aperto la lotta contro la pedofilia, già da cardinale, quando "non aveva forza per imporsi". Eppure, ci sono sempre state voci di frizioni tra i due. Il caso più famoso, e forse l’unico degno di nota, è del 2020. In quell’anno, Ratzinger pubblicò il libro "Dal profondo del nostro cuore", insieme al cardinale prefetto per il Clero, Robert Sarah, in cui si diceva contrario alla possibilità di ordinare sacerdoti gli uomini sposati in zone remote del mondo, come l’Amazzonia

C’era infatti appena stato il Sinodo sull’Amazzonia e dalla Chiesa (e quindi da Francesco) era arrivata la proposta di conferire il presbiterato a persone sposate, per far fronte alle esigenze pastorali nelle sterminate lande amazzoniche. Al di là di questo episodio, nonostante gli attacchi a Francesco da parte della frangia ecclesiastica più conservatrice, la convivenza tra i due è stata piuttosto tranquilla e serena

È stato Papa Francesco a celebrare i funerali di Benedetto XVI. Durante la cerimonia ha nominato soltanto una volta direttamente il suo predecessore. "Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell'udire definitivamente e per sempre la sua voce", ha detto Bergoglio, affidando "il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l'olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita"

I VIAGGI – Il primo viaggio di Papa Francesco, a pochi mesi dall’elezione, fu a Lampedusa. Chiara l’attenzione alla tematica delle migrazioni: era il 2013 e la località siciliana era, come sarebbe stata anche negli anni a venire, il simbolo delle tragedie in mare. Per lo stesso motivo, il Pontefice è stato a Lesbo (due volte). Poi ci sono state le periferie del mondo, come quelle visitate più di recente: la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan

Bergoglio ha deciso, attraverso i suoi viaggi, di ricordare ai fedeli luoghi che rischiano sempre di rimanere in secondo piano. È stato lui stesso, lo scorso febbraio, a spiegare che per l’Europa ha scelto "i paesi più piccoli, per conoscere l’Europa nascosta, l'Europa che ha tanta cultura", così da "cercare di non cadere nella globalizzazione dell'indifferenza”. Nel 2015 è stata la Bosnia Erzegovina, negli anni a seguire Cipro e la Macedonia del Nord, ad esempio. È stato il primo Pontefice a parlare da Ground Zero a New York e il terzo ad andare a Cuba

Ha voluto portare la Chiesa dove i suoi emissari si sono macchiati di reati. È quindi volato in Irlanda, luogo simbolo della piaga della pedofilia, e in Canada, dove le popolazioni indigene hanno subito sopraffazioni nelle scuole residenziali gestite dagli ordini religiosi cattolici. Poi è andato nei territori lacerati dalle guerre – Congo e Kenya, ma anche Iraq e Repubblica Centrafricana – e in quelli dove i cristiani sono in minoranza, dalla Turchia musulmana allo Sri Lanka buddista. Adesso spera di andare in Mongolia, a Kiev e in Cina
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