Le vittime ufficiali del sisma fra Turchia e Siria sono destinate a crescere: per l'Oms potrebbero essere state colpite 23 milioni di persone. Tra le migliaia di dispersi c'è anche l'italiano Angelo Zen. Il presidente turco Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale e si è recato in visita sui luoghi della catastrofe. Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno 3 metri. La scossa è stata avvertita fino in Groenlandia
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A marzo a Bruxelles conferenza donatori per Turchia-Siria
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, hanno annunciato l'intenzione di ospitare una Conferenza dei donatori, in coordinamento con le autorità turche, per mobilitare i fondi della comunità internazionale a sostegno della popolazione turca e siriana dopo il devastante terremoto di questa settimana. L'evento si terrà a marzo a Bruxelles. "Ora stiamo correndo contro il tempo per salvare vite umane insieme. Presto forniremo aiuti, insieme. La Turchia e la Siria possono contare sull'Ue", ha detto von der Leyen.
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Tirocinante italiana a Gaziantep: "Noi scappate a piedi, qui tutto distrutto"
“Al momento del terremoto mi trovavo a Gaziantep, in un quartiere chiamato Güneş, popolato sia da persone siriane che turche. Con l’associazione Ayad, basata a Gaziantep, diamo supporto educativo alle famiglie siriane. Insegniamo musica e lingua inglese”, dice Chiara. “La casa dove abitavo era accanto alla struttura scolastica e il terremoto lo abbiamo vissuto con i vicini che sono gli utenti del servizio – continua -. Ci siamo svegliate in piena notte, alle 4.17, per le prime scosse, ci era stato detto di non rientrare nelle abitazioni, ma abbia avuto necessità di rientrare a causa del freddo. Dopo la seconda scossa ci siamo rifugiate in un autobus di linea là parcheggiato perché conoscevamo l’autista. Quando abbiamo capito che non era più possibile rimanere a Gaziantep ho deciso di partire”.
“Insieme ad un'altra ragazza siamo andate a piedi all’autostazione di Gaziantep, non riuscivano a trovare altri mezzi. Abbiamo camminato due ore per raggiungerla. Siamo state aiutate a distanza da una mia amica turca che ha provato a trovare dei biglietti per gli autobus. Il mio autobus per Adana è stato cancellato a causa della situazione delle strade così ho preso il primo autobus disponibile per Antalia - continua Chiara -. Camminando verso l’autostazione c’erano buche profonde e il castello di Gaziantep, a cui pochi giorni prima facevo le foto come una turista, è stato distrutto. La vecchia chiesa armena era completamente crollata insieme alla cupola e i minareti. Ciò che ha colpito di più durante le due ore di cammino verso l’autostazione sono stati gli accampamenti di fortuna Gazientep: chi non aveva un auto si è arrangiato costruendo rifugi nei parchi, con teli di plastica e spalando la neve. Dalle informazioni che mi arrivano ci sono moschee, sale ricevimento, locali, che stanno cercando di offrire un po' questi servizi, ma è difficile per tutti trovare posto”.-
Dg Oms: "Situazione Siria aggravata da conflitto, morbillo e colera"
"In tutto il mondo stimiamo che nello scorso anno siano morte a causa del colera più persone che nei 5 anni precedenti messi insieme e in totale - ha ricordato il Dg Oms - più di 1 miliardo di persone in tutto il mondo sono direttamente a rischio". Situazioni come il disastro provocato dal sisma nelle aree colpite, rendendo ancora più precaria la situazione, rischiano di amplificare la minaccia colera. "La malattia si diffonde attraverso l'acqua contaminata - ha ribadito il capo dell'agenzia Onu per la salute - quindi è necessaria urgentemente acqua pulita ovunque ci sia un focolaio acuto, per prevenire la trasmissione". Allo stesso tempo serve "intensificare la sorveglianza". E se nel medio-lungo termine rimane "importante aumentare la produzione globale di vaccini", nel frattempo "dobbiamo fare affidamento su altre misure per fermare le epidemie e salvare vite umane", conclude il Dg Tedros.
Presto in opera ospedale da campo Israele
Dovrebbe entrare in funzione da stanotte l'ospedale militare da campo messo su dall'esercito israeliano nel sud della Turchia colpita dal terremoto. Lo riportano i media israeliani che citano il capo della delegazione israeliana di aiuto, colonnello Golan Vach. "Il nostro contingente è il più numeroso ad eccezione di quello dell'Azerbaijan. Da questa notte tuttavia saremo circa in 420 - ha spiegato -. Abbiamo effettuato finora il più alto numero di salvataggi. La velocità con la quale abbiamo raggiunto la scena è quello che ci ha portato a questi risultati e spero che ne raggiungeremo ancora di più presto".