
Terremoto in Turchia e Siria, cos’è l’epidemia sismica e quali sono i rischi
Dopo l'apice del sisma ci sono state diverse scosse, anche molto intense. Questa fase "potrebbe proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato", spiega il presidente dell'Ingv. Impossibile fare previsioni, ma "fino a quando l’energia accumulata non sarà liberata, il fenomeno non si interromperà"

Il terremoto di magnitudo 7.9 che il 6 febbraio ha colpito il Sud della Turchia, vicino al confine con la Siria, insieme alle oltre 200 forti scosse successive, hanno portato gli esperti a parlare di “epidemia sismica”. Ma di cosa si tratta?
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È un fenomeno che può durare per giorni, mesi o forse anni, e che può ripresentarsi con frequenza nel tempo e ripetersi con forza come è anche avvenuto alcune volte in passato
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Il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha spiegato al Corriere della Sera che la lacerazione “ha coinvolto una zona lunga 190 chilometri e larga 25 scuotendo violentemente il suolo e provocando una sequenza che ha raggiunto i due picchi più intensi a distanza di nove ore uno dall’altro”. Nella foto, mappa della sismicità delle ultime 48 ore nell’area interessata dal terremoto (del 6 febbraio 2023)
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Questo fenomeno, come detto, può durare nel tempo, arrivando a manifestare una sorta di ‘epidemia sismica' prolungata, “che potrebbe proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato. Impossibile prevederlo ma fino a quando l’energia accumulata non sarà liberata il fenomeno non si interromperà”, spiega Doglioni

Parlando della storia sismica della Turchia, l’esperto ha poi chiarito come i “sismi più disastrosi registrati sono tutti di un livello analogo” a quello del 6 febbraio

“Si ricorda in particolare il terremoto di Erzincan del 1939 (7.8 della Scala Richter), che provocò 38 mila vittime, o quello più recente di Izmit (7.6 della Scala Richter), con 17 mila morti"

Quella turca è una zona a rischio e, nel 2012, il governo turco ha varato una legge per avviare il rinnovo del patrimonio edilizio, ma occorreranno anni prima che questa misura possa produrre effetti
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