
Terremoto Turchia-Siria: la distruzione ad Aleppo, già città martire della guerra. FOTO
La seconda metropoli siriana è tra le zone colpite dal sisma che ieri, 6 febbraio, ha fatto tremare la terra in Turchia e nella zona centro-settentrionale del Paese, causando migliaia di morti. "Sembrava il Giorno del Giudizio", racconta un testimone, mentre le associazioni umanitarie lanciano l'allarme: "Le vittime continueranno a salire"

Non c’è pace per Aleppo. La seconda città più grande della Siria, ribattezzata la Capitale del Nord del Paese, è una delle località più duramente colpite dal terremoto che ieri, 6 febbraio, ha fatto tremare più volte sia la Turchia meridionale che la Siria centro-settentrionale, causando migliaia di morti
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Le immagini della città distrutta, negli ultimi anni, hanno sempre avuto a che fare con la guerra civile siriana: Aleppo è una delle zone calde del conflitto
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Adesso è stato il sisma a portare ulteriore distruzione in città
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La prima scossa, di magnitudo 7.8, si è verificata nella notte del 6 febbraio. Le testimonianze che arrivano da Aleppo parlano di una situazione più difficile della guerra stessa
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Anas Habbas, uomo 37enne di Aleppo, racconta che subito dopo la prima scossa è "corso giù dalle scale come un pazzo" con in braccio il figlio, al fianco della moglie incinta. "Abbiamo visto decine di famiglie in preda a terrore e shock. Alcuni cadevano in ginocchio piangendo o pregando, come se fosse il Giorno del Giudizio”
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“È molto più difficile di cannonate e pallottole. Non ho mai avuto questa sensazione nemmeno nei lunghi anni della guerra", ha detto Anas, come riportato da Ansa
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"La situazione ad Aleppo è drammatica, i palazzi crollati, le macerie che rendono le strade non percorribili, la gente terrorizzata e infreddolita ha bisogno di tutto. Il terremoto è una crisi arrivata dopo tutte le altre che affliggono la Siria, non ultima l'epidemia di colera", racconta da Aleppo Filippo Agostino, coordinatore dei progetti della Fondazione Avsi in Siria
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Anche Medici senza frontiere restituisce un'immagine drammatica della situazione sul campo. "Le strutture sanitarie sono colpite e sopraffatte e il personale medico nel nord della Siria sta lavorando 24 ore su 24 per rispondere all'enorme numero di feriti", ha fatto sapere Msf, ricordando come "il numero delle vittime aumenta di ora in ora"

Colpite anche le zone di Idlib, capoluogo controllato dalla coalizione jihadista; di Afrin, dove nel 2018 si era abbattuta la pulizia etnica turca a danno delle comunità curde; il porto di Latakia, sul Mediterraneo, di fronte a Cipro e a ridosso del Golfo di Alessandretta in Turchia. In foto, Aleppo

Così anche Hama, dove sorge la principale base aerea russa nella Siria centrale. In foto, Aleppo

Tutta la Siria è poi colpita da giorni dal maltempo, tra neve e pioggia. Questo complica i soccorsi, così come la carenza in molte zone di elettricità e di combustibili, assenti da tempo a causa della guerra e della crisi economica senza precedenti. In foto, Aleppo

In foto, Aleppo

In foto, Aleppo

In foto, Aleppo
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