Turchia, terremoto magnitudo 7.8 vicino al confine con la Siria: oltre 3.700 vittime

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La forte scossa è stata registrata nel sud della Turchia, con epicentro nella provincia di Gaziantep. È stata seguita da diverse repliche di assestamento. In mattinata altro potente sisma di magnitudo 7.5 nella stessa zona. Il bilancio provvisorio è di oltre 2.300 morti nelle città turche e più di 1.400 in Siria. Migliaia i feriti e i dispersi. Si continua a scavare tra le macerie. Aiuti da diversi Paesi. Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale. Revocato allarme tsunami sulle coste italiane

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In Turchia si ferma lo sport

Si ferma lo sport in Turchia. Il ministro della Gioventù e dello sport Mehmet Muharrem Kasapoglu ha annunciato con un post su Twitter la sospensione di tutte le competizioni sportive nel Paese "fino a nuovo avviso". "Siamo al fianco dello stato e della nazione. Oggi più che mai dobbiamo agire uniti per sanare insieme le nostre ferite", ha dichiarato il presidente della Federcalcio turca Mehmet Büyükeksi. Sui loro profili social, la squadre di calcio turche hanno inviato messaggi di cordoglio e sostegno alle vittime del disastro. Diverse le iniziative annunciate dal mondo dello sport, come la raccolta di sangue organizzata dalla Mezzaluna Rossa allo stadio Besiktas, nell'omonimo quartiere di Istanbul. Gli altri due grandi club di Istanbul, Fenerbahçe e Galatasaray, hanno annunciato che stanno allestendo raccolte di cibo, attrezzature, vestiario e kit igienici per le zone colpite dal sisma.
- di Daniele Troilo

Il suolo dell'Anatolia si è spostato di 3 metri

 Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri dopo uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che "è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana", ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
- di Daniele Troilo

Gli aiuti dal Messico

Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha annunciato di aver dato istruzione ai ministeri degli Esteri, della Difesa e della Marina di organizzare l'invio di risorse e aiuti alla Turchia e alla Siria. "Ho dato istruzione di organizzare tutto l'aiuto che siamo in grado di offrire", ha detto Lopez Obrador nella sua consueta conferenza stampa mattutina. Ha anche espresso la sua solidarietà ai popoli della Turchia e della Siria. Il presidente messicano ha quindi sottolineato che il suo Paese conta su risorse umane e apparecchiature "specializzate" in materia di terremoti.
- di Daniele Troilo

Mezzi e personale dall’Italia

Il ministero italiano della Difesa ha fatto sapere che è stato già predisposto “un velivolo P180 dell'Aeronautica Militare che è in partenza con la prima aliquota avanzata di personale specializzato della Protezione Civile. Seguiranno ulteriori voli con C130 per trasportare mezzi, materiale e personale tra cui anche personale sanitario”. Dal ministero è stata resa disponibile per l'impiego immediato anche un'unità navale della Marina Militare.
- di Daniele Troilo

Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale nel Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Anadolu, secondo cui le bandiere saranno esposte a mezz'asta in Turchia e nelle sedi delle rappresentanze straniere fino a domenica 12 febbraio.
- di Daniele Troilo

Germania pronta a fornire aiuti

"La Turchia e la regione non dovranno affrontare da sole questa devastante catastrofe. La Germania è pronta a fornire assistenza, attrezzature e forniture mediche". Lo ha scritto su Twitter la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock, dopo aver espresso la sua piena solidarietà al popolo turco e al collega Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli Esteri di Ankara.
- di Daniele Troilo

Aiuti dai Paesi dei Balcani

Vari Paesi dei Balcani occidentali hanno annunciato aiuti e assistenza tecnica per le regioni della Turchia e della Siria devastate dal terremoto. Dalla Serbia partirà nelle prossime ore una squadra di 21 uomini di una unità del ministero dell'interno specializzata nel salvataggio di persone sepolte sotto le macerie. Un gruppo simile di 40 soccorritori, con dieci cani da ricerca, partirà dalla Croazia, mentre saranno una cinquantina i soccorritori annunciato dalla Bosnia-Erzegovina. Il Montenegro ha annunciato l'invio di un gruppo di vigili del fuoco di varie città, in particolare da Kotolr (Cattaro), che è gemellata con Gaziantep, la località turca compresa nella regione maggiormente colpita dal sisma.
- di Daniele Troilo

Oltre 2.650 morti in Turchia e Siria

Sono oltre 2.650 i morti dopo il terremoto in Turchia e Siria. Il bilancio è ancora provvisorio. Le autorità turche hanno parlato di almeno 1.651 vittime, mentre almeno mille sono i morti che si contano nella vicina Siria.
- di Daniele Troilo

Telefonata tra il premier greco Mitsotakis ed Erogan

Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha avuto una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante la quale ha espresso la propria solidarietà. In particolare, il premier greco ha espresso a Erdogan, con il quale negli ultimi mesi i rapporti sono stati spesso tesi a seguito delle annose dispute tra Atene e Ankara nell'Egeo, il sostegno e le condoglianze del governo e del popolo greco per la perdita di vite umane. Mitsotakis ha poi ribadito la disponibilità della Grecia ad assistere immediatamente la Turchia nei soccorsi con i mezzi necessari, in aggiunta alla squadra di 21 vigili del fuoco e 5 medici già inviata a supporto di Ankara. Il premier turco ha ringraziato Mitsotakis per il sostegno e l'assistenza fornita.
- di Daniele Troilo

I morti in Turchia salgono a 1.651

Il bilancio provvisorio dei morti in Turchia è salito a 1.651. Lo hanno detto le autorità locali.
- di Daniele Troilo

Ingv: sisma è stato registrato in tutto il mondo

Il terremoto di magnitudo 7.8 fra Turchia e Siria "è stato registrato in tutto il mondo" ed è anche "l'evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allertamento maremoto da quando esiste". A dirlo all'Ansa è stato Alessandro Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I sismografi di tutto il mondo hanno registrato l'evento e, per quanto riguarda l'allerta tsunami, il secondo evento ad avere attivato il sistema è stato quello di Samos del 2020, di magnitudo 7.0.
- di Daniele Troilo

In Turchia code per donare il sangue

I turchi hanno risposto all'appello della Mezzaluna Rossa e sono accorsi per donare il sangue per affrontare l'emergenza medica nelle zone terremotate. Lo dicono i media locali, che riferiscono di lunghe file ai punti di raccolta in molte province del Paese.
- di Daniele Troilo

Ingv: sisma mille volte superiore a quello Amatrice

Il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto in Turchia è stato mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più forte rispetto a quello dell'Irpinia del 1980. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Considerando la magnitudo 5.9 del terremoto di Amatrice, "in termini di energia liberata, quello avvenuto in Turchia è stato di quasi mille volte superiore in termini di energia liberata" e 30 volte superiore rispetto a quello dell'Irpinia, di magnitudo 6.9.
- di Daniele Troilo

La testimonianza da un ospedale di Gaziantep

I pazienti dell'ospedale di Gaziantep, vicino all'epicentro turco del terremoto, si sono messi in salvo riuscendo a scappare nonostante le precarie condizioni fisiche. Gökce Bay, che ha subito un trapianto di rene domenica, ha raccontato alla Bbc: "Ero al secondo piano dell'ospedale quando è iniziato il terremoto. Non ricordo nemmeno come ho tolto la flebo dal mio braccio per fuggire". L'uomo ha spiegato che "tutti si sono aggrappati l'un l'altro per aiutarsi, pensavamo che non ce l'avremmo fatta e saremmo morti. Quando siamo arrivati in strada, tutti abbiamo iniziato a piangere". "Siamo sopravvissuti, ma eravamo tutti ricoverati ed eravamo fuori con un clima molto freddo. Solo ieri sono stata operata ai reni e ora sono fuori con le infradito sotto la pioggia, i piedi fradici. Non solo io, alcuni pazienti molto anziani sono fuori senza giacche o scarpe. Alcuni pazienti anziani con sedia a rotelle non potevano nemmeno muoversi per uscire, quindi le infermiere sono venute a chiedere aiuto. Alcuni infermieri sono ancora in ospedale per prendersi cura dei pazienti che sono in terapia intensiva", ha aggiunto.
- di Daniele Troilo

I morti in Turchia e Siria sono quasi 2.500

Sale il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime in Turchia e Siria: in totale sono quasi 2.500. Lo riporta Sky News, citando i dati delle autorità di Ankara e Damasco. In Turchia i morti sono almeno 1.541. Nella Siria controllata dal governo i decessi sono 538, altri 390 nella parte di territorio siriano controllato dall'opposizione.
- di Daniele Troilo

Le nuove scosse ostacolano i soccorsi

Le scosse di assestamento a Gaziantep, epicentro del terremoto, stanno ostacolando gli sforzi di ricerca e salvataggio e stanno provocando nuovi danni. Lo ha detto a Sky News il dottor Ubeyd Sakin, direttore nazionale di Turchia e Siria Human Appeal, organizzazione non-profit nel campo della lotta contro la povertà e di supporto durante i disastri naturali. Sakin, che si trova a Gaziantep, ha spiegato che mentre nel centro della città non sono molti gli edifici crollati, in periferia la distruzione è peggiore. Le squadre di ricerca e soccorso di organizzazioni senza scopo di lucro - ha spiegato - si sono unite alle squadre statali per aiutare a estrarre le persone dalle macerie, ma le scosse di assestamento stanno ostacolando i loro sforzi. "Circa 45 minuti fa c'è stata una scossa di assestamento di oltre 6 di magnitudo, che ha causato danni extra", ha spiegato Sakin. "Ero con la mia famiglia e all'improvviso è diventato il caos. È terrificante", ha aggiunto. La Turchia, ha spiegato, non ha ancora un "quadro chiaro" di ciò di cui ha bisogno, ma è sicuro che saranno necessari riparo, coperte e vestiti per bambini poiché il Paese combatte anche contro il freddo. Serviranno anche kit per l'igiene, pasti caldi e latte artificiale.
- di Daniele Troilo

La solidarietà degli sportivi italiani

"Mi sento molto vicino alle famiglie di tutte le vittime del terremoto". Lo ha scritto su Instagram Andrea Pirlo, che è l'allenatore della squadra turca del Karagumruk di Istanbul. Tra i tanti messaggi di vicinanza alla popolazione turca di sportivi italiani c'è anche quello del ct della nazionale azzurra Roberto Mancini, che ha allenato per un anno in Turchia al Galatasaray: "Il mio pensiero è con voi", ha scritto sempre su Instagram il tecnico dell'Italia.
- di Daniele Troilo

In Turchia scuole chiuse fino al 13 febbraio

Dopo le forti scosse di terremoto la Turchia ha deciso di chiudere le scuole in tutto il Paese per almeno una settimana. Lo riportano i media turchi, che citano il ministro dell'Istruzione Mahmut Özer. "Le scuole resteranno chiuse fino al 13 febbraio in tutta la Turchia", ha detto.
- di Daniele Troilo

Crosetto: Difesa in campo con mezzi e personale

"Anche la Difesa segue con apprensione i drammatici aggiornamenti sul terremoto che ha colpito Turchia e Siria. La Protezione Civile si è attivata e la Difesa sta mettendo in campo tutte le sue disponibilità di mezzi e personale. Siamo vicini alle popolazioni colpite", ha scritto su Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto.
- di Daniele Troilo

Partita prima squadra di soccorso da Israele

Da Israele è partita alla volta della Turchia la prima delle due squadre di assistenza previste dal governo. L'operazione è stata chiamata "Rami d'ulivo". Il primo team è composto dalle sezioni Ricerca e Assistenza dell'Home front Command e ha il compito di tracciare un quadro della situazione sul terreno. La seconda conterrà i gruppi dell'esercito di medicina e soccorso.
- di Daniele Troilo

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