
Tra le calli di Venezia, alla scoperta dei 10 bacari più caratteristici della città
Baccalà mantecato e crostini con aringa. Ma anche soppressa con polenta, calamari e folpetti. A metà strada tra l'osteria e il bar, il bacaro è una delle istituzioni più tipiche della città lagunare dove ordinare un’ombra di vino e scegliere un cicchetto. Con l'aiuto di VenetoSecrets abbiamo selezionato quelli più tipici e particolari per una passeggiata attraverso i Sestieri della Serenissima mentre, al Lido, è in corso l’80ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica
a cura di Costanza Ruggeri

La nostra passeggiata a Venezia alla scoperta dei suoi bacari più caratteristici parte da Fondamenta degli Ormesini. Qui troviamo AL TIMON, uno dei capisaldi della dolce vita del sestiere di Cannaregio. Qualche tavolo appostato sulla fondamenta, un piccolo ma elegante interno e una barca parcheggiata di fronte dove accomodarsi per un apertitivo sull'acqua
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L’arredamento di Al Timon rispecchia appieno l’anima da antica osteria veneziana, con tavolini in legno e oggetti old style. Una lavagna nera riporta i prezzi dei vini ma è il bancone con i cicchetti a rubare la scena. Accanto al Pantheon dei classici (uovo e acciuga, baccalà, sarde in saor, nervetti e polpette) anche brie e pomodoro secco, gorgonzola e noci
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Ci spostiamo su Fondamenta Misericordia, per provare uno dei bacari più conosciuti del sestiere di Cannaregio: VINO VERO, il primo wine bar in città dedicato esclusivamente al vino naturale, con oltre mille etichette e cicchetti "gurmet" che propongono accostamenti inediti come il salame di cinghiale, la robiola di capra, i pomodori secchi, il miele o l’avocado
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Vino Vero offre a rotazione le migliori produzioni di vino, prosecchi metodo classico e spumanti (italiani e non) a dosaggio zero, senza solfiti aggiunti: un pignoletto, un blend di uve locali, il primo rosso piemontese prodotto in biodinamica ma anche uno champagne francese o un cremant d’Aslace
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A pochi metri di distanza, in Calle Larga, troviamo LA SETE, tra le proposte dove fermarsi e degustare un bicchiere di vino abbinato a cicchetti e piatti tipici della cucina locale. Della stessa proprietà dell'Ostaria Da Rioba, La Sete accoglie i propri ospiti con una selezioni di vini nazionali ed internazionali e di piatti tipici della cucina locale rielaborati
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Dello stesso proprietario del Rioba e de Al Bomba, La Sete è un posticino piccolo e tranquillo dove bere etichette solo naturali degustando un buon calice di vino accompagnato dai cicheti della tradizione. Per quelli meno convenzionali c'è Al Bomba dove trovare quelli con testina di vitello servita con giardiniera
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Lasciamo il sestiere di Cannaregio e ci spostiamo in zona Rialto dove troviamo I RUSTEGHI. Una dozzina i coperti per questo bacaro gourmet nascosto in un campo vicino al Ponte, gestito da Giovanni D’Este, il cui nonno fu il primo ad importare in città i vini del Sud. I Rusteghi è un bacaro dove degustare un buon vino con un tagliere di formaggi e salumi e piatti tradizionali
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Il nome dell’osteria (I Rusteghi) è un omaggio ai protagonisti dell’omonima commedia goldoniana. Se volete viziarvi, potete ordinare lo champagne Krug, il Gin Edgerton o i vini Mazoyeres Chambertin, Gaja e Sassicaia. Mentre, se avete voglia di semplicità, potrete scoprire tanti piccoli produttori locali e chicche “nostrane”
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Oltre ad essere il bacaro più antico di Venezia (del 1462), la CANTINA DO MORI (nel Sestiere San Polo) si distingue per gli interni originali, la genuina gestione veneziana doc da generazioni e la doppia entrata da due callette nascoste vicino a Rialto. Da sempre un punto di riferimento per i veneziani, nel ‘700 era tra le osterie preferite di Giacomo Casanova
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Gli interni della Cantina Do Mori sono un “memorabilia” del buon vivere veneziano, tra damigiane di vino, antiche foto alle pareti, vecchi tariffari e pittoresche pentolone per la raccolta dell’acqua appese al soffitto. Il nome del locale pare derivi da due ragazzi di pelle scura che un tempo servivano al banco
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Restiamo nel sestiere San Polo ma ci spostiamo in Calle Do Spade dove troviamo la CANTINA DO SPADE, un luogo storico la cui esistenza sembra risalire alla fine del ‘400. L'offerta comprende sarde in saor, polpette di carne, di pesce e di formaggio, moscardini in umido con polenta, calamari ripieni, mozzarella in carrozza, fiori di zucca, seppie alla griglia e gamberoni
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La Candina Do Spade offre la possibilità di ordinare, oltre ai cicchetti (ottimi quelli di pesce), anche i piatti della cucina tradizionale rispettando la stagionalità degli ingredienti: dai bigoli in salsa agli spaghetti alle vongole, dalle fritture al fegato alla veneziana fino ancora ai canestrelli al forno e alle capesante gratinate
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Ci spostiamo in Calle San Pantalon, nel sestiere di Dorsoduro, per provare ESTRO, bistrot enoteca che unisce l'atmosfera di un bacaro a quella di un ristorante gourmet con interni in legno e acciaio ed elementi di artigianato veneziano. Estro offre più di 700 etichette di vino “naturale” e una cucina ricercata
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Caratterizzato da arredi di design rigorosamente Made in Venice (come i tavolini ottenuti dal recupero di vecchie briccole, i tipici pali di legno piantati in Laguna) e da luci realizzate in vetro di Murano, Estro è un locale eclettico e versatile. Il bancone del bar è stato realizzato con balconi provenienti da antichi palazzi del Canal Grande
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Tra i bacari che meritano una sosta c'è senza dubbio AL SQUERO, tra le Zattere e l'Accademia, imperdibile perchè si trova proprio di fronte a uno dei gli ultimi squeri (cantieri navali) in attività in città, quello di san Trovaso. Un locale d'altri tempi con mattoni a vista, bancone di legno e foto d'epoca. Impagabile la vista dalle vetrate sulle gondole in lavorazione tirate a secco
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Panini imbottiti, crostini con aringa, burro e cipolla oppure tonno e cipolla caramellata, patè di tartufo con prosciutto o crema di formaggi, radicchio e noci. Non mancano da Al Squero i classici ciccheti come le sarde in saor o il baccalà mantecato, in umido o alla vicentina o, in alternativa, il dentice mantecato

Non è un bacaro ma uno dei ristoranti più belli del mondo, l'unico con affaccio su Piazza San Marco. Inseriamo nella nostra passeggiata il GRANCAFE' QUADRI per la sua proposta di cicchetti gourmet (proposti dal Max Alajmo e dalla sua brigata) da consumarsi nelle sale che, un tempo, erano le stanze dei Procuratori della Serenissima, aperte al pubblico nel 1844
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La cantina del Grancafè Quadri conta circa 1000 etichette che valorizzano i piccoli produttori e i grandi nomi, spesso con collaborazioni creative. Come quella con Josko Gravner, produttore di Gorizia, che ha visto la realizzazione a 4 mani di uno speciale bicchiere da 1 litro e mezzo ideato per assaporare al meglio i suoi vini
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Lasciamo Piazza San Marco e ci spostiamo in zona Arsenale per concludere la nostra passeggiata alla scoperta dei bacari più caratteristici di Venezia. In Calle del Pestrin troviamo COVINO aperto nel 2013 da Andrea Lorenzon, oste-sommelier, con un passato in cucina, che domina con professionalità e simpatia il minuscolo locale a due passi da San Zaccaria
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CoVino rimane un concept unico nel panorama lagunare che unisce l’atmosfera dei bacari tradizionali allo showcooking gourmet. In menù ricette mai banali come il Cefalo lotregano con zucca, indivia e bottarga di muggine o la Sogliola gentile dell’Adriatico, cavolo cinese grigliato, polenta Maranello croccante e cipolla di Montoro in agrodolce con pinoli e uvetta di Corinto
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