Covid, le notizie di oggi: Cina, morti in calo dell'80% rispetto a picco contagi. LIVE

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Lo hanno reso noto le autorità, convinte che l'ultima ondata dell'epidemia stia cominciando a scemare. Lunedì gli ospedali cinesi hanno registrato 896 decessi per il coronavirus, in calo del 79% rispetto al 4 gennaio. Secondo le autorità il picco dei contagi ha avuto luogo lo scorso 22 dicembre, poco dopo lo stop alla rigida politica di 'tolleranza zero' contro il virus

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In Cina il numero di decessi giornalieri legati al Covid-19 è diminuito di quasi l'80% dall'inizio di gennaio: lo hanno reso noto le autorità, convinte che l'ultima ondata dell'epidemia stia cominciando a scemare. Intanto in Italia per la sesta settimana consecutiva l'andamento dei ricoveri Covid è in discesa con un calo di -18% negli ultimi sette giorni. Stabile il dato sulle terapie intensive dove il 30% dei pazienti non risulta vaccinato e ha una età media di 58 anni, rispetto ai 71 anni dei soggetti vaccinati. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) del 24 gennaio 2023. 

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Covid, lo studio: il vaccino bivalente funziona contro sottovarianti Kraken e Orthrus

Secondo la ricerca le sottovarianti hanno un'alta capacità di sfuggire alla risposta immunitaria ottenuta con tre dosi a mRNA monovalenti: un richiamo con il vaccino bivalente è però in grado di ripristinare una buona protezione. Intanto sono stati sequenziati alcuni casi in Umbria. L'APPROFONDIMENTO
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Covid, Inail: 117mila denunce di contagi sul lavoro nel 2022 e 10 morti

Secondo l’Istituto da inizio della pandemia e sino a dicembre 2022, i contagi denunciati sono stati 315.055, ovvero più di un sesto del totale delle denunce di infortunio inoltrate da gennaio 2020 e pari all'1,2% del complesso dei contagiati nazionali così come comunicato dall'Istituto Superiore di Sanità alla stessa data. LEGGI L'ARTICOLO
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Vaccino Covid, via libera al richiamo con bivalente per i bambini dai 5 agli 11 anni

Via libera alla somministrazione del farmaco Cominarty di Pfizer contro le varianti Omicron Ba.4 e Ba.5: è raccomandata ai più fragili, ma su richiesta dei genitori potrà essere effettuata anche agli altri bimbi compresi nella fascia d’età. E da qualche setimana Pfizer, nella sua versione originale, è disponibile anche per la fascia d’età 6 mesi-4 anni, così come Moderna per la fascia 6 mesi-5 anni. IL FOCUS
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Covid, quinta dose di vaccino solo al 13% degli over 80 e fragili: a che punto siamo

Secondo il monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, per l'ultimo richiamo la platea ufficiale ammonta a 3,1 milioni di persone. Ma al 21 gennaio sono state somministrate solo poco più di 410mila quinte dosi, quindi 2,5 milioni di persone restano ancora scoperte. IL FOCUS
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Covid, tutte le regole per vaccino, tampone, isolamento e quarantena nel 2023

Abrogato l’obbligo di esibire il certificato di vaccinazione per l’ingresso nelle strutture sanitarie; niente più tampone in caso di sintomi o alla fine del periodo di isolamento dopo il contagio; addio anche al Green Pass, che non sarà più necessario neanche per accedere a ospedali e Rsa; unica misura rimasta è l’obbligo di mascherina negli ospedali. Ecco quali sono le novità nel dettaglio
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Covid, media: lanciato oggi primo vaccino nasale in India 

Secondo vari media internazionali ed americani, è stato lanciato oggi il primo vaccino nasale contro il Covid in India. Approvato alcuni mesi fa, iNCOVACC della Bharat Biotec, viene spruzzato direttamente nel naso, senza quindi alcun uso di aghi. I test hanno mostrato che il prodotto induce una vasta risposta immunitaria, sia delle cellule T che di quelle della mucosa nasale: proprio le narici sono la sede primaria di penetrazione del virus Sars-Cov2. Secondo gli esperti, a livello globale sono in fase di sperimentazione circa una dozzina di vaccini nasali. Le indicazioni di stampa dicono che iNCOVACC verrà ora inserito nell'elenco dei vaccini contro i Covid disponibili in India per chi ha dai 18 anni in su. La sua distribuzione dovrebbe iniziare a giorni, nel corso di febbraio.
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Covid, la battaglia della scienza alle varianti. Tra richiami vaccino e nuovi farmaci

L'evoluzione del virus rende necessario spingere sulle quarte e le quinte dosi (per anziani e fragili), spiega Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri. Mentre si cerca di capire se potrebbero esserci rischi legati a multiple somministrazioni vaccinali, proseguono gli studi per mettere a punto nuove medicine, dallo spray nasale all'impiego dell'acido ursodessìossicolico. L'APPROFONDIMENTO
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Covid, in Italia anche la sottovariante Orthrus: cosa sappiamo e quali sono i sintomi

Si affaccia anche nel nostro Paese la sottovariante che, da quanto riportano alcune analisi, sta correndo più veloce di Kraken: infatti, in Gran Bretagna, è già la seconda tipologia più diffusa, dopo Cerberus. “Sotto controllo i casi più virali e a maggiore trasmissibilità”, dichiarano Iss e Ministero della Salute. L'APPROFONDIMENTO
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Cdc, vaccino bivalente spesso dimezza rischi contagio

I nuovi booster vaccinali bivalenti contro il Covid appaiono in molti casi dimezzare i rischi di contrarre le diverse varianti della malattia rispetto ai vaccini monovalenti originali: lo afferma un nuovo studio dei Centri Usa per il Controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). I dati sono recenti e sono stati raccolti analizzando i risultati di più di 30.000 test per il Covid, fatti da persone che avevano sintomi non ancora accertati della malattia, tra il primo dicembre 2022 ed il 13 gennaio 2023. In particolare il vaccino bivalente ha mostrato una forte efficacia anche nei confronti dell'ultima variante in attiva diffusione, la XBB.1.5. Il livello di efficacia nel prevenire la malattia da Covid sintomatica è risultato diverso a seconda dell'età e delle sotto-varianti esaminate - Omicron BA.5, e XBB/XBB.1.5 - ma la protezione a livello generale è risultata sempre più alta delle immunizzazioni precedenti. Questi alcuni dati: il booster bivalente è risultato fornire un livello di protezione più alto nei confronti della variante BA.5 tra il 52%-37%, a seconda delle età dei soggetti testati. Nei confronti delle mutazioni XBB/XBB.1.5, il bivalente ha evidenziato una protezione superiore del 49% tra adulti sino ai 49 anni di età, del 40% sino ai 64 anni e del 43% per gli ultra 65enni.
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Covid, rischio morte e problemi al cuore più alto per 18 mesi dopo l'infezione

Una ricerca condotta presso l'Università di Hong Kong su 160mila persone e pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research mostra come i "pazienti Covid avevano una maggiore probabilità di sviluppare numerose patologie cardiovascolari rispetto ai partecipanti non infettati”. LO STUDIO
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Triplendemia dei bambini, cos'è, perché è rischiosa e come difenderli dal contagio

I reparti di pediatria e di pronto soccorso sono pieni di bambini affetti da malattie come Covid, influenza e virus respiratorio sinciziale. A creare disagi è spesso la copertura vaccinale, che nei più piccoli è lacunosa a causa della poca cura dei genitori. “Importante non dimenticare le buone pratiche imparate durante la pandemia di Covid: possono proteggere i più piccoli dalle bronchioliti”, ha dichiarato Simona Zampogna, presidente nazionale della Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica. IL FOCUS
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Covid, Fauci: pone ancora rischi, preoccupazione per Cina

Il Covid continua ad essere una minaccia "anche se la situazione è ovviamente meglio di uno o due anni fa": lo ha detto Anthony Fauci in una intervista esclusiva all'emittente giapponese NHK, sottolineando che "i contagi, i ricoveri e il numero di morti a causa del virus sono ancora molto alti".  Ad allarmare l'ex responsabile della Casa Bianca per la lotta alla pandemia è specialmente la situazione in Cina: dove l'allentamento improvviso delle restrizioni può risultare molto pericoloso. Secondo Fauci, Pechino non ha usato il lungo periodo di lockdown per preparare la società alla riapertura. "Sono molto preoccupato - ha dichiarato - che la Cina verrà colpita da un alto numero di infezioni che causino molti morti". La verità - ha osservato - e che "la perpetua minaccia" di nuove malattie può essere affrontata solo stando "perpetuamente preparati". 
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La variante Kraken sarà presto dominante in Europa

Secondo la previsione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la sottovariante di Omicron XBB.1.5 potrebbe prevalere nel Vecchio Continente "nei prossimi uno o due mesi". La gravità dell'infezione non sembra però diversa dalle varianti Omicron già diffuse in precedenza, soprattutto per quanto riguarda le persone in salute e vaccinate. IL PUNTO 
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Covid, rischio diabete e malattie cardiovascolari dopo l'infezione

Emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista 'Plos Medicine', condotto dagli scienziati del King's College di Londra. I rischi sono più elevati specialmente nei tre mesi post infezione da coronavirus. LA RICERCA

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Dal Covid al vaiolo delle scimmie al virus di Marburg: le malattie monitorate dall’Oms

Epatiti, colera, ebola: sono diversi i virus che l’Organizzazione mondiale della Sanità monitora costantemente, a causa della loro portata aggressiva nei confronti dell’uomo. Ecco gli ultimi casi registrati dalle autorità sanitarie internazionali. LO STUDIO

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Covid, effetti anche sulla pelle: macchie, dermatiti ed eruzioni cutanee

Anche un forte prurito può essere la manifestazione del contagio da coronavirus: dermatiti, eczemi e rash cutanei sono sintomi dell’infezione per un quarto dei contagiati, in particolare le donne, e possono manifestarsi anche dopo la guarigione: cosa fare per gestirli al meglio. LO STUDIO

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Long Covid per una persona su 3, anche tra guariti giovani

Anche tra gli individui giovani e sani il long covid riguarda una quota elevata di guariti fino al 36%, ovvero oltre un giovane su tre. Lo rivela uno studio condotto presso la George Washington University e pubblicato sulla rivista Emerging Infectious, giornale dei Diseases Centers for Disease Control and Prevention. I risultati suggeriscono anche che le persone completamente vaccinate hanno un rischio ridotto di sviluppare il long Covid e che coloro che hanno ricevuto una dose di richiamo hanno un rischio ancora più basso. I ricercatori hanno anche scoperto che lo sviluppo del long Covid era più probabile tra le persone con problemi di salute già presenti prima del Covid, tra i fumatori ed ex fumatori, tra le donne e tra le persone che avevano manifestato sintomi più gravi durante l'infezione. Guidati da Megan Landry, direttore del progetto del George Washington University Campus Covid Support Team, i ricercatori hanno esaminato un campione di 1.338 casi tra gli studenti, i docenti, il personale e altre persone del campus, una popolazione per lo più giovane e sana.
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